Le novità dell'attuale situazione economica del Paese si sono caratterizzate per una serie di interessanti questioni che toccheranno da vicino i cittadini e i privati. La congiuntura contemporanea ha portato a una modificazione delle clausole dei prestiti bancari e dei mutui.
L'insieme delle nuove prospettive monetarie dell'Italia, infatti, si traduce in una riduzione dei tassi dei prestiti, così da invogliare i privati e le banche a far circolare il denaro a condizioni particolarmente favorevoli. La penalizzazione di somme economiche parcheggiate presso le Banche Centrali, infatti, ha portato a tassi sempre più negativi che saranno bilanciati da agevolazioni sia per le imprese sia per i cittadini. Ma cosa succede quando il tasso di interesse arriva a toccare lo zero o addirittura a scendere al di sotto di questa cifra?
Come funzionano i prestiti a tasso zero
Vista la mancanza di chiarezza su questo tema, è bene sottolineare fin da subito che il prestito personale a tasso zero (0%) presenta degli elementi su cui fare luce per i consumatori e per i privati interessati alla richiesta di finanziamento. Se esistono mutui e prestiti privi di tasso d’interesse, dove risiede il guadagno per banche e creditori?
Il tasso d'interesse è un costo che il debitore sostiene per ricevere nell'immediato la liquidità richiesta a qualunque creditore; quest'ultimo ha diritto a una remunerazione variabile sul capitale al fine di assicurare sé stesso nel periodo di tempo impiegato per la restituzione della somma.
Il servizio offerto presenta due sottocategorie che ne caratterizzano in larga misura la ragion d'essere:
il TAN (Tasso Annuo Nominale) ovvero l'interesse applicato dal creditore al prestito erogato annualmente;
il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale) ovvero la percentuale comprendente non soltanto la quota d'interesse del creditore, ma anche i costi accessori inerenti a imposte e spese notarili (spese di perizia, spese d'invio rate a domicilio, spese di gestione pratica e di copertura assicurativa, etc).
Detto questo, i prestiti a tasso zero si riferiscono al TAN, in quanto nessun istituto di credito potrebbe mai pagare di tasca propria le spesse eventuali e accessorie a favore del cliente.
Aver chiarito questo aspetto è fondamentale per rivolgersi consapevolmente a banche in grado di proporre condizioni vantaggiose direttamente online, come nel caso dei prestiti a tasso zero da richiedere sul sito di Younited Credit ad esempio. Questo sistema va incontro alle esigenze dei privati cittadini, che in questo modo possono richiedere un prestito senza doversi recare fisicamente in banca.
I mutui a tasso sotto lo zero esistono?
La risposta può essere trovata all'estero, in particolar modo esaminando la situazione economica danese. La Danimarca sta iniziando a offrire prestiti a tasso negativo: l'iniziativa lanciata dalla Jyske Bank mira a offrire ai propri clienti mutui a 10 anni con tasso fisso a -0,5%. La scelta deriva dal rischio che le banche si assumono nel ricevere indietro il denaro - a costo di una piccola perdita - senza per questo rischiare di non ottenere indietro la somma totale impegnata.
In Italia però la situazione è molto diversa: se la Danimarca è coperta dall'emissione di apposite obbligazioni garantite che consentono di guadagnare anche a tasso zero, in Italia le banche si finanziano con depositi familiari che non permettono di portare avanti il medesimo discorso economico.
È tempo di SICAM, il Salone Internazionale dei Componenti, Accessori e Semilavorati per l’Industria del Mobile, dove ICA porta le sue soluzioni innovative. A Pordenone, dal 15 al 18 ottobre, l’azienda della famiglia Paniccia mette in mostra le vernici con i superpoteri e quelle BIO, sviluppate dai laboratori Ricerca e Sviluppo di Civitanova Marche.
Al SICAM sono attese in visita più di ottomila aziende di tutto il mondo e oltre 600 espositori: numeri che fanno capire come nel Friuli Venezia Giulia ci saranno le soluzioni più innovative, i materiali più avanzati e le proposte di design che caratterizzano le collezioni d’arredo del prossimo anno.
Per ICA sarà l’occasione giusta per mostrare le vernici con i superpoteri S-MATT che stanno stupendo il mondo; prodotti hi-tech per arredi interni che permettono di ottenere superfici ultra opache e totalmente anti riflesso, morbide al tatto e dalla resistenza estrema. Grazie alle loro eccezionali performance chimico-fisiche e alle proprietà auto-riparanti possono essere definite le vernici del futuro.
La linea BIO è composta da vernici per interni e per esterni formulate con materie prime rinnovabili, generate da innovativi processi di raffinazione di sostanze vegetali “di scarto”, non competitive con l’alimentazione umana. Sostenibile è anche il ciclo di produzione che permette di tagliare drasticamente le emissioni di CO2 in atmosfera.
Al SICAM la multinazionale italiana, che vanta sedi in Germania, Spagna, Polonia, Cina, India (joint-venture con Pidilite) e Canada, presenterà il nuovo laboratorio di prove chimico-fisiche accreditato secondo lo standard internazionale UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, un altro fiore all’occhiello della sede marchigiana.
Ridurre i problemi respiratori quali asma, bronchite, sinusite, allergie e malattie della pelle o acne. Questi sono soltanto alcuni dei molteplici benefici della Haloterapia, le terapia del Sale, che dal prossimo sabato sarà possibile provare anche a Tolentino. Questa terapia si svolge entrando nella "cabina di sale", un ambiente completamente rivestito di sale che in 30 minuti di seduta riesce a regalare benefici pari a un soggiorno di tre giorni in una località marittima.
Ambra Bacciani, giovane estetista che da più di 15 anni vive e lavora a Tolentino, non ha esitato nell'investire di nuovo nella sua attività per offrire un ulteriore servizio al territorio.
"Nell'ottobre 2016, a seguito dell'inagibilità del mio centro estetico, avevo paura di perdere tutto ciò che ero riuscita a costruire negli anni precedenti. Dopo nemmeno un mese dal sisma ho deciso di riaprire la mia attività sempre nel centro storico di Tolentino, non potevo far sì che la paura avesse la meglio" dichiara Ambra in procinto di tagliare il nastro di questa sua nuova coraggiosa sfida.
Sabato 5 ottobre, nel suo centro estetico che si trova sotto la torre dell'orologio simbolo della città di Tolentino, verrà quindi mostrata la cabina del sale, saranno illustrati i benefici e si potrà festeggiare insieme questa piccola avventura imprenditoriale che contrasta la desertificazione delle attività nel cratere sismico.
"Tutto è nato per salvaguardare la salute di mio figlio e dopo varie ricerche ho scoperto questo metodo naturale di purificazione delle vie respiratorie - conclude -. Vedendone i benefici, ho pensato di costruire una stanza del sale a Tolentino così che tutti miei concittadini possano avere a disposizione questo importante dispositivo medico".
La RemaTarlazzi, società controllata dal Gruppo Comet di Bologna, dopo aver ha siglato alla fine del mese di gennaio 2018 un importante e strategico accordo per l’acquisizione in Umbria del ramo d’Azienda della Società Lucciola S.r.l. con sede a Bastia Umbra e filiali a Perugia, Città di Castello, Gualdo e Viterbo, ha inaugurato sabato 28 settembre 2019 il magazzino e polo logistico per l’Umbria nella sede principale dell’ex Lucciola Srl.
Per la RemaTarlazzi si tratta del nono punto vendita su trenta totali in cinque regioni (Marche, Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise).
Il magazzino di Bastia Umbra di 5.400mq coperti con un organico di trentacinque persone, molto baricentrico nella regione, è stato rinnovato completamente nel lay-out interno degli scaffali, elevandolo ai migliori standard logistici che questo settore esige per operare con efficienza e rapidità, inoltre sono stati ammodernati il punto vendita e gli uffici commerciali dedicati agli installatori professionisti, adeguando tutta la struttura al modello del Gruppo Comet.
Con la messa in funzione di questo polo logistico la RemaTarlazzi estende e completa la propria presenza sul territorio Umbro, con l’obiettivo di fornire un servizio sempre migliore ai Clienti che ogni giorno la scelgono per le sue competenze, disponibilità di materiale e qualità dei servizi.
All’evento hanno partecipato la Direzione di Bologna del Gruppo Comet, con la presenza del Presidente Sante Cervellati, tutti gli operatori del settore elettrico tra agenzie di rappresentanza, fornitori, clienti, oltre che un nutrito gruppo di personale RemaTarlazzi proveniente dalle cinque regioni dove sono presenti i punti vendita.
Una piacevole sorpresa è stata fatta a tutti coloro che hanno partecipato all’evento, con la presenza inaspettata sul piazzale del punto vendita di un moderno elicottero griffato Gruppo Comet, il quale ha effettuato tutto il giorno, con a bordo vari clienti, dei voli panoramici sopra le zone limitrofe, atterrando e decollando di continuo sul posto. La sorpresa è stata molto gradita da tutti gli ospiti.
Si chiude domenica alle 22 la rassegna “I Primi d’Italia” in corso a Foligno alla quale Entroterra Spa partecipa con un ampio stand con esposizione e vendita di tutti i prodotti della gamma griffata La Pasta di Camerino.
“Si tratta di un evento unico perché non esistono altre manifestazioni dedicate esclusivamente ai primi piatti - ha detto il Ceo Federico Maccari – e quindi raccoglie tantissimi produttori piccoli ma anche medio-grandi come noi”. Nello stand nella centralissima piazza della Repubblica i visitatori troveranno a disposizione la pasta all’uovo, quella di semola, la pasta al farro e Hammurabi, la pasta di grano antico monococco integrale 100% italiano macinato a pietra, prodotto con caratteristiche organolettiche straordinarie e uniche nel mondo della pasta per l’altissimo contenuto di proteine 20%, alto contenuto di fibre e di molti minerali tra i quali fosforo, ferro e magnesio ed un bassissimo indice di glutine. Per le sue proprietà nutrizionali, Hammurabi è destinata a coloro che sono attenti al proprio benessere e al mangiare sano e a tutti coloro che praticano sport.
“Occasioni come queste – ha aggiunto Maccari - sono utili per trasmettere ai consumatori che vogliono essere sempre più informati, l’attenzione alla selezione degli ingredienti tutti 100% italiani, alla lavorazione di qualità con impasto lento ed essiccazione a basse temperature, la filiera tracciata e disponibile”.
Si è svolto nel pomeriggio odierno, presso l’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche, il "Laboratorio per l'imprenditorialità e l'innovazione nelle Piccole e Medie Imprese", organizzato dalla Sezione Meccanici di Confindustria Macerata per condividere il modello di gestione dei collaboratori conosciuta in Umbragroup, azienda che opera nel settore Aerospaziale basata a Foligno.
Hanno introdotto l'evento: Gianluca Pesarini, Presidente di Confindustria Macerata, Luca Paoletti, dell'azienda "Fonderie P.L." S.r.l.– Presidente della Sezione Meccanici di Confindustria Macerata e Gianni Niccolò, Direttore di Confindustria Macerata.
Il laboratorio è stato condotto dal Prof. Carlo Odoardi - Direttore Strategic Human Resource Management for Innovation - Umbra Group S.p.a e docente di Psicologia dell’Imprenditorialità, Innovazione e Sistemi integrati presso l’Università di Firenze
L’idea è nata proprio da un incontro tra Luca Paoletti, dell’aziende “Fonderie P.L” e il professore Odoardi e la sua equipe di ricercatori.
Gianluca Pesarini. Presidente di Confindustria Macerata, ha parlato di quanto sia importante la ricerca, soprattutto per le micro, piccole e medie imprese. E la ricerca-sviluppo è proprio al centro del laboratorio e del metodo del professor Odoardi.
Il professor Odoardi propone un metodo di intervento in grado di definire il livello di preparazione dei collaboratori che operano all’interno di un’azienda in relazione alla crescita e al cambiamento, e di intervenire quindi in modo efficace per garantire la migliore adesione dei lavoratori al progetto aziendale e alimentare i processi di innovazione.
“La finalità di questo laboratorio – ha affermato Odoardi - è quella di fornire una visione strategica e integrata della ricerca-intervento, come strumento essenziale per lo sviluppo e l’innovazione delle piccole e medie imprese”.
“Nei momenti di grande cambiamento, e nei processi di crescita, l’organizzazione aziendale deve essere in grado di identificare punti di forza e di debolezza di tutti i fattori interni. In queste fasi particolare attenzione deve essere posta sulle Risorse Umane” – ha concluso Odoardi - .
Il laboratorio consolida, dunque , lo scambio di Know-how, esperienze e competenze fra imprese e ricerca applicata e sostiene l’effettiva implementazione dei sistemi delle Human Resource Management per lo sviluppo di comportamenti e professionalità innovative, funzionali alla crescita e alla competività delle piccole e medie imprese presenti sul territorio provinciale.
Con il messaggio n. 3247 del 6 settembre scorso, l’Inps ha fornito le indicazioni operative specifiche per ciascuna gestione previdenziale, per la ripresa dei versamenti contributivi sospesi a causa degli eventi sismici del Centro Italia.
L’Istituto ha precisato che il versamento andrà effettuato entro il 15 ottobre del 2019, anche in forma rateizzata, senza applicazione di sanzioni e interessi, fino a un massimo di 120 rate mensili di pari importo. Inoltre, se la domanda di rateazione era già stata presentata entro il 1° giugno 2019 e il contribuente non intenda modificare il piano di rateazione proposto, non dovrà essere presentata una nuova domanda.
“La sospensione delle rate della cosiddetta “busta paga pesante” e dei contributi previdenziali, annunciata per 31 ottobre e confermata a suo tempo anche dal Sottosegretario Vito Crimi, non è stata mantenuta, ma non sarebbe stata comunque sufficiente - spiega Confartigianato -. Da mesi stiamo chiedendo insistentemente il posticipo del pagamento delle prime rate proprio per evitare ulteriori danni economici alle imprese già vessate dal sisma e ai cittadini, molti dei quali, ancora fuori dalle loro case."
"Secondo l’ex Sottosegretario Crimi, doveva essere un provvedimento per semplificare le norme e rendere più rapide ed efficaci le procedure relative alla ricostruzione, ma soprattutto avrebbe dato modo di approfondire l’applicazione della riduzione dell’importo da versare. Argomento che invece sembrerebbe rimasto nel dimenticatoio - prosgeue Confartigianato -. I problemi politici del nostro Paese e il cambio di Governo non possono essere una scusa per sottovalutare e affrontare con totale approssimazione una questione così importante che sta letteralmente incidendo sulla vita economica, e non solo, delle moltissime imprese coinvolte."
"Nella speranza quindi di ricevere un tempestivo e concreto riscontro in merito, Confartigianato chiede, di nuovo, una definitiva proroga della sospensione dei versamenti - conclude la nota stampa -. Resta ancora molto da fare per le comunità terremotate e come già ribadito nei mesi scorsi, imprese e lavoratori non possono continuare a pagare le spese di cattive gestioni e ripetute inefficienze normative”.
Grande partecipazione di pubblico per il Seminario sul tema del “Credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nel cratere”, organizzato nel pomeriggio di martedì 18 settembre presso la sede di Confindustria Macerata.
In un incontro di grande rilevanza sono stati chiariti, approfonditi e dibattuti temi fortemente sentiti quali gli aspetti principali delle importanti agevolazioni previste per le imprese appartenenti all’Area del Sisma.
Con il provvedimento dello scorso 9 agosto, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha dunque reso operativo il credito d’imposta per i beni strumentali, e dal 25 settembre si aprirà quindi la possibilità di inviare le istanze.
Nell’intervento introduttivo del Presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini è stato sottolineato quanto le misure agevolative oggetto dell’incontro rappresentino un’importante occasione per il rilancio del tessuto produttivo locale e per l’intera economia del nostro territorio.
Un sistema di sostegni simile a quello già utilizzato da alcuni anni nell’Area del Sud Italia, le cui regole e adempimenti sono stati ampiamente esplicati e chiariti dalla relatrice dell’incontro: la Dottoressa Valeria Salvi dell’Area Politiche Fiscali di Confindustria Nazionale.
Hanno preso parte al seminario, per il quale era previsto il conferimento di crediti formativi di studio, anche la presidente Rosaria Garbuglia ed alcune rappresentanti dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Macerata e Camerino.
Per raccontare il futuro bisogna costruirlo. Un obiettivo che, da sempre, contraddistingue l’attività di Ricerca e Sviluppo dell’azienda civitanovese ICA SpA, reduce dai recenti successi internazionali in Germania all’Interzum Award: intelligent material & design 2019 e a Las Vegas, al The Visionary New Product Awards by AWFS® grazie alla scoperta della rivoluzionaria vernice per legno antigraffio, anti-impronta e autoriparante.
I nuovi prodigi della green research messi a punto dallo storico marchio italiano, con quasi 50 anni di storia, saranno di scena fino al 19 settembre alla Glassbuild Fair ad Atlanta, in Nevada, pregiata ribalta del “glass window and door industries”.
In questo contesto saranno protagoniste le linee per vetro: vernici monocomponenti o bicompontenti all’acqua per vetro cavo o piano, che limitano le emissioni di solventi in atmosfera aumentando la vastità degli effetti realizzati (dai trasparenti ai laccati, coprenti e semi-coprenti, fino ai metallizzati e moltissime altre varianti speciali). Sono oltre 2300 i colori da scegliere tra tre campionari (ICA, RAL e NCS).
L’attenzione al costante miglioramento delle prestazioni dei prodotti nel rispetto dell’ambiente e gli importanti riconoscimenti ottenuti hanno confermato a ICA, regina italiana della green research, il ruolo di avanguardia solida sia nell’ambito dell’ “ecological environmental product development” che per il settore innovazione e tecnologia.
Con la tappa di Atlanta, l’azienda della famiglia Paniccia rafforza il legame con il Nuovo Continente dopo l’avvio, pochi mesi fa, della controllata ICA North America in Canada e il trionfo alla AWFS di Las Vegas. L’espansione in terra americana è l’obiettivo a breve termine di questo gruppo che attualmente produce oltre 28 milioni di Kg di vernice e vanta più di 15mila clienti su scala mondiale.
Presidente, la BCC è tornata competitiva e sta facendo sentire il suo peso....
La BCC di Recanati e Colmurano sta progressivamente tornando al ruolo che compete ad una Banca locale, che è quello di soddisfare le esigenze finanziarie delle imprese e delle famiglie. Abbiamo avviato una strategia di marketing relazionale che contribuirà alla diffusione del nostro brand per far sì che la clientela nel momento in cui debba fare un investimento o abbia necessità di un finanziamento, o di un qualsiasi servizio bancario o assicurativo, riconosca nella nostra BCC il partner più idoneo, più veloce e più disponibile.
Dopo la positiva chiusura del bilancio 2018 una se- mestrale che rispetta le attese?
La gestione caratteristica della Banca nel primo seme- stre del 2019 è estremamente positiva e riteniamo che questo trend possa continuare anche nel secondo semestre del 2019. La forte spinta commerciale avviata nel settembre 2018 dal nuovo Direttore Generale Fabio Di Crescenzo sta facendo sentire i suoi effetti positivi. Il primo semestre del 2019 si chiude con un utile lordo piuttosto importante, vicino ai 2 milioni di euro. Confidiamo che i positivi dati della gestione caratteristica, e cioè della gestione corrente, possano essere confermati anche nel secondo semestre. Il risul- tato finale dell’esercizio 2019 probabilmente verrà influenzato dalle operazioni di natura straordinaria, quali ulteriori cessioni e svalutazioni del credito deteriorato, che la Capogruppo ICCREA, su indicazione della BCE, la Banca centrale Europea, sarà obbligata a richiederci. Queste operazioni straordinarie di pulizia del credito anomalo, causato dalla pesante crisi economica del periodo 2009 - 2012, potrebbero impattare negativamente sul risultato finale dell’esercizio 2019, ma saranno molto utili per liberare definitivamente la nostra BCC dalle scorie del passato e per riavviare un ciclo virtuoso, basato su crescita e sviluppo.
La crisi economica si fa ancora sentire e la Banca cerca in ogni modo di sostenere una ripresa che tarda ad arrivare....
L’economia nazionale è molto debole e quella marchigiana lo è ancora di più. Alcuni distretti come il calzaturiero e la produzione di cappe ed elettrodomestici arrancano. A ciò vanno aggiunti gli effetti devastanti del terremoto che ha determinato un forte rallentamento delle attività economiche delle aree del cratere ed una continua migrazione della popolazione colpita dal sisma dall’entroterra verso la costa. La nostra Banca sta facendo tutto il possibile per aiutare le imprese e le famiglie di queste aree a tornare alla normalità, ma rimettere in moto l’economia di questi territori richiederà del tempo ed anche un forte impegno da parte della politica.
L’adesione al Gruppo Iccrea quanto sta favorendo l’operatività della BCC?
Come abbiamo già evidenziato in altre circostanze l’appartenenza al Gruppo Iccrea rende la nostra BCC più solida e performante. Il costante confronto con i funzionari della Capogruppo consente di valutare al meglio le strategie di crescita e di sviluppo e di condividerne le scelte operative.
Prospettive per il futuro della Banca?
In un mercato difficile come quello attuale e che si prospetta molto competitivo anche per gli anni a venire, riteniamo che per la nostra Banca possano sussistere ampi spazi di crescita. Così come riporta l’art. 2 del nostro Statuto, la BCC ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di Banca, al fine di consentire una crescita responsabile e sostenibile dei territori in cui opera. È questo lo spazio che una Banca come la nostra non solo può, ma deve coprire, con competenza, professionalità, disponibilità e cortesia. Questo è il nostro mercato e se riusciremo ad occupare bene questi spazi, che sono gli spazi tipici delle BCC, le prospettive future per la nostra Banca non potranno che essere molto positive.
Un teatro Persiani sold-out per la cerimonia di premiazione dei vincitori della nona edizione del Concorso letterario nazionale “Raccontar…Scrivendo” promosso da “La Casetta degli Artisti-Recanati”, associazione culturale che per prima ha compreso l’importanza di lanciare sul web un’iniziativa per promuovere Giacomo Leopardi e la città di Recanati.
I vincitori arrivano da ogni parte d’Italia, dalla Sicilia al Friuli, al Piemonte e via dicendo, accompagnati dalle loro famiglie e trascinati da un grande entusiasmo per avere un riconoscimento quanto mai significativo.
Anche quest’anno, ed era la nona edizione il Concorso ha registrato un incredibile successo con migliaia di partecipanti che si sono cimentati sulle tracce fornite dall’Associazione recanatese guidata dal presidente Gabriele Magagnini, scegliendo quale tema “La quiete dopo la tempesta”.
Un’iniziativa che ha trovato sin da subito tantissime adesioni da ogni parte d’Italia e resa possibile con la collaborazione del Comune, che vi ha subito creduto, con il Patrocinio della Regione Marche, che ha manifestato grande sensibilità per l’iniziativa e con il supporto di diversi altri soggetti: Casa Leopardi, Malléus dell’Antica Bottega Amanuense, Clementoni, Fratelli Guzzini, Edizioni La Favella, Effetto Luce, ELI, Eko, Tecnostam- pa, Frenexport, Stefy Line, Banca di Credito Cooperativo di Recanati e Colmurano, Quacquarini di Serrapetrona e Vini Accattoli di Montefano.
È nato così un progetto coltivato per anni e che ha il suo punto di forza nella possibilità di trasmissione degli elaborati sul web. L’obiettivo del concorso è quello di divulgare e far conoscere ulteriormente la poetica leopardiana come pure Recanati a tutti gli studenti. Da tutta la Penisola gli studenti, dalle primarie alle secondarie di secondo grado, hanno confermato, semmai ce ne fosse bisogno, il grande fascino di Giacomo Leopardi, capace oggi, a distanza di più di 200 anni, di essere quanto mai attuale.
Quello che gli organizzatori propongono con il concorso è un Leopardi giovane, capace di interloquire al meglio con i ragazzi che si sono entusiasmati partecipando con le loro riflessioni sulle tracce proposte.
Oltre 30 anni di esperienza bancaria conseguita nell’ambito del Credito Cooperativo con particolari competenze nella consulenza aziendale, nella pianificazione di soluzioni per la gestione del rischio di credito e nello sviluppo commerciale della clientela e delle relazioni istituzionali.
Vanta consolidata esperienza nella programmazione e pianificazione di progetti complessi e nella guida di un team ad alte prestazioni ed elevati livelli di performance. Laureato presso l’Università degli Studi di Ancona (oggi Politecnica delle Marche) con una tesi di laurea specialistica su “Il rapporto delle BCC con le PMI nelle Marche”.
Dopo una esperienza di oltre 17 anni maturata presso la BCC di Fano partendo dall’attività di sportello fino ad assumere ruoli in staff alla Di- rezione Generale, nel 2006 approda a Banca Agrileasing Spa (oggi Iccrea BancaImpresa Spa) assumendo il ruolo di Responsabile della Succursale di Ancona, avviando un percorso specialistico nell’area corporate, con successive esperienze quali Vice Responsabile del Centro Imprese Emilia Romagna e Marche e a partire dal 2015 Responsabile del Centro imprese di Ancona con competenza regionale per il perimetro di riferimento dell’attività corporate del Gruppo Bancario Cooperativo ICCREA.
Forte dell’esperienza maturata, a partire dal mese di giugno, in distacco da Iccrea Banca, assume il ruolo in staff alla Direzione Generale, in qualità di Vice Direttore Generale con particolare attenzione allo sviluppo delle relazioni commerciali della banca.
Nel Ruolo di Responsabile Commerciale viene chiamato a coordinare l’area operativa della Banca attraverso l’armonizzazione dell’attività degli uffici, Retail, Corporate, Private e Pianificazione Commerciale oltre al neo costituito Ufficio Finanza Strutturata e Consulenza d’Impresa in linea con le nuove opportunità di mercato e con gli obiettivi strategici che la Capogruppo Iccrea Banca intende perseguire.
L’area di riferimento ha lo scopo principale di indirizzare e coordinare la rete commerciale della Banca al fine di massimizzare la creazione di valore. Gestire e curare gli aspetti operativi e di marketing intesi a migliorare la qualità d’immagine e servizio reso alla clientela e ai soci; presidiare l’evoluzione delle performance
commerciali, analizzando le dinamiche in atto, proponendo lo sviluppo di specifiche iniziative commerciali anche attraverso l’assistenza agli Uffici di Area e alle Filiali nell’attività di collocamento dei prodotti. La funzione si completa attraverso l’attività di gestione dei contatti con enti esterni coinvolti nei processi dei quali è interessata l’Area Commerciale, secondo gli indirizzi dettati dall’Organo amministrativo e dalla Direzione Generale, intrattenendo rapporti con le Società con le quali la Banca ha stipulato convenzioni per il collocamento di prodotti/servizi destinati alla propria clientela.
In modo particolare, con l’ausilio anche della funzione di Finanza Strutturata e Consulenza d’Impresa, si intende supportare il territorio in aree di particolare interesse come: settore Primario, Terzo Settore, Capital Market, Finanza Agevolata, Confidi, Start-up/PMI innovative a sostegno delle potenzialità della propria clientela elettiva e del proprio territorio di riferimento.
Era il mese di gennaio quando il Consiglio direttivo della BCE riunitosi a Francoforte affermava di non modificare la politica dei tassi di interesse dopo la fine del programma del c.d. quantitative easing che aveva consentito l’immissione nel sistema bancario e finanziario della UE di una notevole liquidità negli ultimi anni. Sono bastati pochi mesi e la presa d’atto che l’economia dell’eurozona non mostrava significativi segnali di ripresa, perché Draghi ripensasse di utilizzare nuove misure a sostegno della stabilità del sistema dell’eurozona, tra cui lo strumento del quantitative easing, anche tenendo conto dell’indice Zew sulle prospettive future dell’economia tedesca.
È di metà giugno l’anticipazione che la BCE sta valutando di intervenire ancora sui tassi e di ripristinare il quantitative easing per cercare di risollevare l’economia europea. Ma prima di soffermarci su tale decisione è utile ricordare che anche negli USA, solo un paio di mesi fa, si è discusso di modificare i tassi di interesse quale principale misura di stimolo per l’economia statunitense.
Ad aprile, infatti, Donald Trump ha espressamente chiesto alla Federal Reserve di compiere drastici tagli dei tassi di interesse e di riutilizzare il quantitative easing, ritornando cioè al programma di acquisto di bond e asset finanziari già utilizzato dopo la crisi del 2008. Il Presidente USA ha auspicato nuove politiche espansive, con un taglio dei tassi di mezzo punto percentuale per far riprendere a volare l’economia americana, ritenendo insufficiente la riduzione del portafoglio degli asset in pancia alla FED accumulato proprio durante il programma di quantitative easing.
È utile ricordare le dimensioni e gli obiettivi del quantitative easing adottato dalla FED sino al 2015 per capire le parole di Donald Trump. In tale periodo il bilancio della FED è passato da circa 800 miliardi di dollari a 4400 miliardi di dollari, con la creazione di nuova moneta immessa sul mercato per acquistare debito pubblico (principalmente titoli di stato), che così è aumentato drasticamente come visto prima. Dal 2015 la FED ha terminato l’acquisto di titoli pubblici (mantenendo però a bilancio quelli già acquistati) e di conseguenza ha terminato l’emissione di nuova moneta. Infatti il bilancio della FED è da allora piuttosto costante. Dopo la fine del quantitative easing la FED ha posto in essere il processo inverso ovvero, un programma di quantitative tightening, attraverso il quale ha iniziato a ritira- re la liquidità immessa preceden- temente nel sistema per steriliz- zarla (cioè eliminarla), aumentando di conseguenza i tassi di interesse sul mercato, rivalutando il cambio e diminuendo l’inflazione.
Ciò avviene principalmente in due modi: 1) la FED vende i titoli di stato sul mercato acquistati in precedenza ed elimina la liquidità incassata dalla vendita, oppure 2) attende la scadenza dei titoli di stato che ha in bilancio che verranno rimborsati dallo Stato per poi eliminare il denaro incassato.
Con questa procedura quindi la FED ha ritirato gradualmente la moneta dal mercato, cercando di rivalutare il dollaro, di diminuire la domanda di titoli di stato e di conseguenza anche i prezzi, ma con aumento dei tassi di interesse. Donald Trump chiede ora la cessazione del quantitative tightening che non sembra aver incrementato l’inflazione ma solo il debito pubblico e il prezzo dei titoli azionari, per cui sollecita a gran voce un ritorno ad un programma di stimolo e di espansione per sostenere l’economia americana che non cresce come nelle previsioni.
A distanza di quasi due mesi la stessa decisione, stranamente ora criticata da Trump soprattutto in termini di concorrenza sleale sui cambi, viene ipotizzata da Mario Draghi che, nel recente simposio delle banche centrali tenutosi a Sintra, ribadisce come la BCE sia pronta a intervenire con tutti gli strumenti a sua disposizione se l’inflazione resterà al di sotto degli obiettivi, come appare ormai quasi certo. Gli strumenti ipotizzati dalla BCE prevedono nuovi acquisti di titoli di Stato, finanziamenti a basso costo alle banche ed un possibile taglio dei tassi di interesse, nonostante quattro anni di stimoli straordinari da oltre 2.600 miliardi, rendendosi necessari nuovi aiuti all’economia europea. Draghi ha sottolineato che «guardando in prospettiva, i rischi per l’outlook rimangono orientati al ribasso e gli indicatori per i prossimi trimestri puntano a una debolezza persistente».
I rischi che sono stati presenti per tutto l’ultimo anno - ha aggiunto Draghi - in particolare i fattori geopolitici, la crescente minaccia del protezionismo e le vulnerabilità dei mercati emergenti, non sono scomparsi e continuano a pesare in particolare sul settore manifatturiero.
Per tale motivo, ha aggiunto Draghi, «nelle prossime settimane il Consiglio direttivo delibererà in che modo i nostri strumenti possono essere adattati alla severità del rischio sulla stabilità dei prezzi. Manteniamo la capacità di rafforzare la nostra forward guidance modificando la sua condizionalità per tener conto delle variazioni negli aggiustamenti del percorso di inflazione».
La Bce, quindi, vuole guidare le aspettative di inflazione - che stanno calando - verso l’alto. Draghi ha però voluto anche indicare gli strumenti che «nelle prossime settimane» potrebbero essere almeno predisposti per sostenere questa strategia, tra cui un taglio dei tassi, insieme a misure che possano ridimensionare gli eventuali effetti collaterali. Il tasso di rifinanziamento è attualmente a zero - e molto probabilmente resterà in ogni caso a questo livello - mentre il tasso sui depositi presso la Bce è a -0,40%: è qui che la Bce - il presidente è stato esplicito nell’ultima conferenza stampa - intende intervenire. Non secondariamente c’è poi il quantitative easing, anche se non appare lo strumento primario in questa fase.
In questo quadro macro-economico e di politica (attuale e futura) dei tassi di interesse v’è da dire che il mercato dei mutui sta realizzando risultato che sembravano irraggiungibili, sia in riferimento ai tassi fissi che ai tassi variabili. I dati del mese ci indicano che il costo medio dei mutui a tasso fisso in Italia (ponderato su durate di 20 e 30 anni) è sceso all’1,68%, il livello più basso di tutti i tempi. Inoltre, se il costo del fisso è sceso ai minimi è perché gli indici con cui è calcolata la rata il giorno della stipula, gli Eurirs, hanno ritoccato al ribasso i precedenti minimi, complice il calo del rendimento del Bund tedesco, sceso a sua volta al minimo a -0,328% sulla durata a 10 anni.
L’Euribor a 1 mese, l’indice su cui si calco- lano le rate variabili mese dopo mese, è sceso a -0,398%, minimo assoluto. Dopo le parole di Draghi i mercati danno per scontato che la Bce entro fine anno taglierà il tasso sui depositi di almeno 10 punti base, portandolo dall’attuale soglia di -0,4% (minimo assoluto) a -0,5%.
Quando questo accadrà le rate di chi sta pagando un mutuo a tasso variabile, già clamorosamente basse considerato che ad oggi allo spread andrebbe sottratto (e non sommato) l’Euribor perché negativo, scenderanno ulteriormente.
Dunque, l’effetto Draghi, cui aggiungasi l’effetto-Fed che sicuramente procederà ad un taglio dei tassi per stimolare nuovamente l’economia come richiesto dal Presidente Trump, significa un vantaggio di circa 300 euro l’anno per chi stipula un mutuo oggi.
In prospettiva, però, entro fine anno il risparmio dovrebbe riguardare anche la categoria dei “vecchi mutui” rimasti fedeli al tasso variabile. Se la Bce ridurrà il tasso sui depositi di 10 punti base, la rata di un prestito ipotecario medio di euro 130 mila dovrebbe scendere, a seconda della durata residua, tra i 7 e i 10 euro. Cifre da raddoppiare se la BCE taglierà, e non è affatto da escludere, il tasso di 20 punti base. Come è dato a vedere, i tempi corrono veloci ed a distanza di poche settimane il cambio della politica dei tassi di interesse e l’adozione di strumenti a sostegno dell’economia incidono non solo sui consumatori finali ma anche sulle banche che devono recepire e fronteggiare nuove sfide, nonché sono costrette ad adeguarsi a repentini cambiamenti concernenti le strategie commerciali e l’impatto che questi strumenti rischiano di avere a livello patrimoniale.
Articolo a firma di Gerardo Pizzirusso
È fuor di dubbio che il credito alle imprese e alle famiglie rappresenta uno strumento determinante per lo sviluppo economico del nostro territorio e del nostro Paese. Senza l’offerta di credito, da parte di banche e società finanziarie, i consumi soffrirebbero e le imprese non potrebbero reperire i fondi necessari per effettuare investimenti, finanziare l’innovazione e creare posti di lavoro. È pertanto evidente l’importanza del mercato del credito per la nostra economia. Oggi accade che imprese, privati e famiglie chiedono più credito ma, in realtà, ne ottengono meno. Perché avviene questo, e, soprattutto, che cosa fare per migliorare la situazione?
Le forti tensioni che la crisi finanziaria ha causato nel sistema bancario italiano e le gravose difficoltà in cui in cui si sono trovati gli intermediari patrimoniali e finanziari, si sono inevitabilmente riflesse in un inasprimento delle condizioni di offerta del credito, alle imprese ed alle famiglie. A questo contesto non è di certo estranea la pressione che le Banche Italiane sentono da parte della BCE, che ha chiesto e continua a chiedere lo smaltimento dei crediti deteriorati (cioè dei crediti “persi”... che non verranno mai rimborsati), ossia dei crediti “spazzatura”. È qui che sorge il problema.
Ci troviamo, cioè, di fronte al più grande dei dilemmi del sistema creditizio attuale ovvero concedere credito per incrementare lo sviluppo economico del nostro territorio badando tuttavia, in pari tempo, a non creare, come qualcuno ha già autorevolmente osservato, altri “rifiuti tossici”. Ecco perché le banche chiedono adeguate garanzie, perché non possono sottrarsi alle esigenze dei sistemi di vigilanza e perché debbono ancora smaltire una non trascurabile mole di “rifiuti tossici”.
Occorre trovare pertanto un punto di equilibrio, tenendo sempre presente la funzione sociale del credito cooperativo, individuando strumenti quantitativi innovativi capaci di valutare l’evoluzione dei prestiti nel settore privato e di prevederne gli andamenti. Del resto, dal rapporto di Bankitalia sull’andamento del quarto trimestre 2018, emerge come la domanda di prestiti sia invece in aumento, sia per i mutui che per gli investimenti, sia perché si registra anche un certo ottimismo sulla ripresa del mercato immobiliare. Da qui occorre ripartire, con la consapevolezza che lo sviluppo del credito al settore privato continua ad essere una sfida per la maggior parte dei paesi proprio per le implicazioni sulla stabilità economica e finanziaria, senza mai dimenticare che il sistema finanziario riveste un ruolo fondamentale per il funzionamento dell’economia e per lo sviluppo della società. È importante che il sistema sia sano, efficiente e stabile e che gli intermediari operino in modo corretto e trasparente. È la nostra stessa Repubblica che incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’ESERCIZIO DEL CREDITO ponendolo a fondamento nell’art. 47 della nostra Costituzione Italiana.
Articolo a firma dell'avvocato Paolo Maggini (Vice Presidente Vicario BCC di Recanati e Colmurano)
Terminato il periodo del risanamento è giun- to il momento per recuperare la posizione che la BCC merita?
Il periodo più buio della Banca è alle nostre spalle ma quello del completo risanamento non è ancora terminato perché la Banca ha ancora delle scorie da smaltire: si pensi che a settembre dello scorso anno il rapporto che misura la percentuale del credito deteriorato rispetto al totale dei prestiti alla clientela era attestato al 33%, che è sceso al 23% a fine 2018, che dovrà scendere al di sotto del 16% a fine 2019 per poi mettere nel mirino il 10% o addirittura, negli anni a venire, percentuali ancora più basse come richiede la Banca Centrale Europea. Si tratta quindi di un percorso ancora impegnativo al quale però possiamo guardare con un certo ottimismo, tenendo conto dei buoni risultati che abbiamo ottenuto in questi ultimi mesi relativamente alla crescita degli impieghi commerciali ed alla redditività della Banca ma anche considerando il grande supporto che ci sta dando e potrà darci la nostra Capogruppo ICCREA
Il trend di crescita confermato nell’ultimo periodo quali benefici porterà in futuro?
Sotto il profilo tecnico la crescita contribuirà a ristabilire accettabili equilibri negli indici più significativi. Per quanto riguarda l’altro aspetto, non meno importante, del ruolo che la BCC di Recanati e Colmurano può e deve giocare nel contesto in cui opera, la forte ripresa dell’attività caratteristica della Banca potrà essere il motore di un rilancio dell’economia dei nostri territori.
Il primo semestre 2019 sta confermando la validità delle scelte fatte nell’ultimo periodo dello scorso anno?
Si, tutti gli indicatori più importanti si presentano con un segno positivo, a conferma delle grandi potenzialità della Banca e delle comunità locali: la BCC di Recanati e Colmurano vuole e sta tornando ad essere un moltiplicatore di ricchezza dei territori in cui opera, l’assistenza ed il supporto a famiglie ed imprese.
Qual è allo stato attuale il livello dei depositi e dei conti correnti?
Come ho già detto tutti gli aggregati principali fanno registrare importanti crescite ed intendendo i depositi come la raccolta della Banca ed i conti correnti come gli impieghi commerciali posso dire di essere molto soddisfatto dei risultati ottenuti: e colgo questa occasione per sensibilizzare tutti coloro che hanno a cuore i nostri territori affinchè partecipino concretamente a questo rilancio delle economie locali incrementando i depositi presso la nostra BCC ed alimentando così quel circolo virtuoso di cui parlavo prima: una Banca locale che raccoglie ed investe sullo stesso territorio.
Quali sono gli obiettivi da qui a fine anno?
Sono obiettivi molto ambiziosi ma che io sono fiducioso di poter conseguire e che in buona sostanza si possono sintetizzare con una crescita dei volumi dell’operatività e della redditività: una Banca più presente, più efficiente e più solida è una ricchezza dei nostri territori, è una ricchezza che le nostre Comunità devono sentire propria, difendere e sostenere in tutti i modi.
Ultimamente è la Banca a servizio del cliente e lo va a trovare a casa sua. Questo rapporto di collaborazione sta soddisfacendo soci e clientela?
Le piccole banche, gestendo tradizionalmente mercati di nicchia, non avevano in passato sviluppato questa modalità di vendita. Ma il mondo è cambiato ed in questi ultimi anni anche le BCC come la nostra hanno saputo adeguarsi ai mutamenti dei contesti. Però con una differenza importante rispetto alle Banche di media e grande dimensione: le BCC non hanno posto al centro della propria attività la redditività come fine unico ma un concetto sano di redditività, una redditività che non può prescindere dalla soddisfazione del cliente e dal rispetto delle caratteristiche, delle prerogative e delle aspettative della clientela delle BCC; non bisogna mai dimenticare che la nostra clientela è fatta principalmente di famiglie e di piccole imprese, organismi che in tanti casi e nel tempo hanno saputo, con dedizione e sacrifici, accumulare risparmi e costruire aziende dinamiche ed innovative, una clientela che merita assistenza e sostegno con una grande attenzione alle prossime generazioni che dovranno affrontare un futuro sempre più difficile e complesso.
A quali iniziative state pensando per rafforzare il rapporto con il territorio?
La Banca ha ripreso a valorizzare il rapporto con il territorio mostrandosi con un approccio di maggiore simpatia e disponibilità, dando impulso e forza ad una presenza qualificata e costante presso la clientela ed attivando importanti canali di comunicazione e di informazione che aveva da tempo abbandonato: solo nell’ultimo mese ha organizzato 2 importanti convegni che hanno fatto registrare un’ampia ed interessata partecipazione; uno, il 29 maggio, incentrato sulla riforma dell’MCC, destinato principalmente agli imprenditori ed ai commercialisti e l’altro, il 19 giugno, che ha avuto come oggetto “Una finanza sostenibile” indirizzato essenzialmente ai nostri risparmiatori. Inoltre, proprio in questi giorni, anche per confermare una particolare vicinanza con le comunità “Leopardiane”, stiamo emettendo dei libretti di deposito a tassi particolarmente appetibili che, richiamando il bicentenario della scrittura di quella che è stata definita come “La poesia perfetta”, abbiamo voluto chiamare proprio con lo stesso nome “D/R Infinito”, un prodotto che si affiancherà agli altri della stessa fami- glia: il c/c “Infinito” e la Cassa Mutua “Infinito Vita”. Insomma, il territorio deve sentire e deve avere la consapevolezza di avere al proprio fianco una Banca, la BCC di Recanati e Colmurano, che avendo il supporto della Capogruppo ICCREA saprà trarre da questo connubio il meglio della Banca Locale ed il meglio di un Gruppo che è oggi il 4° Gruppo Bancario Nazionale, offrendo alle proprie Comunità assistenza, consulenza e sostegno.
"Resto fiducioso e ottimista, ma anche consapevole che non basta un risultato medio positivo per parlare di una solida ripresa delle nostre esportazioni”. Lo ha detto il presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini, commentando i dati dell’export regionale relativi al primo semestre 2019, elaborati dall'Ufficio Statistica e Studi della Camera di Commercio delle Marche su base ISTA: +3,6% nel periodo gennaio-giugno, contro il 2,7% della media nazionale.
Tra le province, quella di Pesaro-Urbino ha ottenuto la migliore performance: +18,4% (a 1,5 mld.), fortemente condizionata dal comparto della nautica, che ha chiuso il semestre con una crescita esponenziale grazie al risultato ottenuto sul mercato cipriota con una transazione commerciale, probabilmente di natura straordinaria.
Bene anche Ascoli Piceno (+4.5% a 1,2 mld.), spinta al rialzo in particolare dal settore farmaceutico. “La crescita è a macchia di leopardo – fa notare Sabatini – e ci spinge come ente camerale a guardare in una sola direzione: continuare a creare le condizioni perché i diversi segni negativi possano velocemente diventare positivi. Solo allora si potrà parlare di ripresa effettiva”.
Un riferimento quello del presidente della Camera di Commercio, in particolare, ai risultati di Fermo (-9,2% a 554 milioni), Ancona (-0,8%, ma che con circa 2 miliardi di euro detiene il primato regionale del valore delle esportazioni) e Macerata (-0,4% a 825 mln.).
Il settore dei prodotti della moda (tessile, abbigliamento, pelli e accessori) continua a essere quello con la più alta vocazione all’export (1.1 mld. nel semestre, ma -8,5% rispetto al medesimo periodo scorso anno), seguito da quello dei macchinari e apparecchi meccanici (970,4 mln., +4%); seguono il comparto dei metalli di base e prodotti in metalli (695,7 mln., +2.8%).
Un contributo positivo alla performance media regionale del primo semestre l’hanno dato anche il comparto dei mezzi di trasporto (375,1 mln. e + 225%) e l’agroalimentare (189,3 mln. e +9%), che secondo Sabatini “sta tornando ad avere un ruolo di leader internazionale della qualità” come visto anche in occasione della recente collettiva organizzata da Regione Marche e Camera Commercio delle Marche al SANA di Bologna.
Quanto ai principali paesi di sbocco, l’Europa resta la prima area geografica di destinazione (4,5 mld. e +3,1%): la Germania continua a essere il miglior cliente dei prodotti marchigiani (634,8 mln. e -4,7%), “ma già nel primo semestre c’è stato un impatto significativo della frenata dell’economia tedesca, che potrebbe diventare ancora più consistente nella seconda parte dell’anno”, ha osservato Sabatini, che ha auspicato “una strategia di differenziazione da parte delle imprese”. La Francia resta il secondo mercato di riferimento (584,7 mln. e +1,7%), seguita da Belgio (540,7 mln. e + 23,9%) e Stati Uniti (450,3 mln. e +19,1%).
Nel primo semestre dell’anno, la maggior crescita dell’export regionale si è avuta in Giappone: 68 mln. e +31,2%. Per il presidente Sabatini si tratta di “un mercato ciclico, ma ora il Pil è tornato a crescere e la popolazione, come quella marchigiana, ha un’età media molto alta: il know how delle nostre aziende, soprattutto quello specialistico legato alla silver economy, può essere un ottimo passepartout per migliorare i fatturati anche nell'estremo Oriente”.
7 settembre 2019. Una data spartiacque per la Eurosuole spa di Civitanova, guidata dall’Amministratore Delegato Germano Ercoli che ieri, nei locali della sua azienda, insieme a dipendenti, amici e imprenditori, ha voluto festeggiare il coronamento di cinque lunghi anni di lavoro e di sacrificio ma anche di passione e amore. Presenti il primo cittadino della città rivierasca Fabrizio Ciarapica, il presidente di Confindustria Macerata Gianluca Pesarini, il direttore Gianni Niccolò e anche la giornalista del Tg1 e amica del patron della Eurosuole Barbara Capponi.
Arriva nel 2013, con “l’illuminazione di una notte, l’idea un po’ incosciente e un po’ istintiva” di investire oltre 18 milioni di euro in strutture e impianti sofisticati e automatizzati, perché “la fortuna aiuta gli audaci” ha sottolineato il numero uno di Eurosuole, e “ciò ci ha permesso di essere leader nel settore con un’azienda modernissima e con attrezzature e impianti all’avanguardia.”
Un nuovo magazzino specifico per le materie prime gomma, un impianto di spegnimento automatico, la terza linea di mescolazione gomma, l’acquisto di ulteriori 8 presse monostampo bicolore a compressione che si aggiungono alle 16 già attive dello scorso anno, una palestra per i dipendenti. Il tutto su 55mila metri quatri di cui 30 coperti. Lavori che sono stati eseguiti in questi cinque anni senza che la macchina aziendale smettesse di camminare e di produrre.
Ercoli però, se da una parte trova al suo fianco il supporto della famiglia e dei dipendenti, che lo hanno sempre appoggiato, dall’altra condanna aspramente coloro che gestiscono, oggi, la “Res Publica”. “Il politico di razza, quello che viene eletto dal popolo e si impegna e si batte per i bisogni del suo Paese, non esiste più" – sottolinea a gran voce ma anche con rammarico Ercoli, che ha condannato anche l’e-commerce e, in generale, la cultura massificata.
Perché un appello del genere da un imprenditore? “Perché da tanti anni vivo al fronte, perché impiego e rischio le mie sostanze per produrre beni e servizi a beneficio di chi li può acquistare, perché nonostante tutto c’è ancora tanta passione. Ma nonostante ciò e nonostante tutte le angherie che ci propinano i nostri partner europei, la nostra fantasia, la nostra manualità e il nostro know-how non sono facilmente ripetibili e quindi sarà molto difficile stari dietro.”
"Per sancire la conclusione di questi lavori, ho deciso che questa data, il 7 settembre 2019, sarà considerata come una sorta di spartiacque tra passato e futuro, dall'età giovanile all'età matura, sia aziendale sia personale" ha concluso Ercoli.
"Si rinsalda ogni giorno di più il legale di stima e di solidarietà tra Euorosuole e la Città - sono state le parole del sindaco Ciarapica -. Sento sempre, nelle parole di Germano, questo spirito di fierezza e di appartenenza a una squadra di cui mi sento parte e che ha collezionato un successo dietro l'altro. Credo che sia nostro dovere sostenere un'Azienda che investe a Civitanova, che crea occupazione e che cresce sempre di più."
"Germano ci ha oggi dato l'esempio di imprenditore coraggioso che ha voglia di realizzare i propri sogni - ha aggiunto Pesarini -. Si sente dalle sue parole la voglia di lottare e di guardare avanti, prerogativa di noi imprenditori.
Lieve ripresa del numero delle imprese nella Regione Marche, ma gli artigiani continuano a chiudere bottega. Tra aprile e giugno hanno avviato l’attività 2.222 imprese a fronte di 2.134 cessazioni con un saldo positivo di 88 imprese. A comunicarlo il Centro Studi Cna Marche, che ha elaborato i dati Infocamere.
Gli artigiani che hanno deciso di mettersi in gioco sono stati 733, ma in 752 hanno gettato la spugna e tirato giù per sempre la serranda della loro azienda. Complessivamente, nei primi sei mesi dell’anno, il sistema produttivo marchigiano ha perso 1.360 imprese di cui 573 artigiane.
Per quanto riguarda i dati delle singole, spicca la crescita delle imprese nel maceratese (+141). Positivi anche i dati di Pesaro e Urbino (+93) e di Ascoli Piceno (+14). In calo le imprese nel fermano (-98) e nella provincia di Ancona (-62).
Guardando ai principali settori si ha una crescita delle imprese attive dell’alloggio e della ristorazione (+112) ed in genere di tutti i servizi alle imprese e alla persona. In calo le imprese del commercio (-102), del manifatturiero (-69) e delle costruzioni (-65).
Tra le attività del manifatturiero, proseguono le difficoltà del calzaturiero (-65). Sostanzialmente stabili gli altri settori.
Le SRL italiane sono in salute: crescono gli addetti (+4,3%), il fatturato (+6,9%) e il valore aggiunto (+6,5%). Nelle Marche in particolare, gli addetti aumentano del +3,4% e il fatturato sale del +6,5%.
I dati emergono dall’ “Osservatorio sui bilanci delle SRL” per il Triennio 2015-2017 realizzato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Lo studio, che ha riguardato 620.155 Srl, propone un’elaborazione dei principali indicatori economici per provincia, ed ha confermato il trend emerso nell’autunno scorso (erano 413 mila le srl monitorate a fine ottobre 2018). Tra i settori, ottime performance dei trasporti (+8,3%) e del commercio (+8,1% per il 2017), seguiti dal comparto dei servizi professionali, finanziari e assicurativi (+6,7%).
Nel dettaglio, la quota di Srl che chiudono il bilancio in utile passa dal 69,1% del 2016 al 70,3% del 2017 (+1,2 punti percentuali), un po’ meno rispetto a quanto rilevato ad ottobre 2018 (+72,8%).Il ROE (Return on Equity), ovvero l’indice di redditività del capitale proprio, sale dall’8,5% del 2016 al 10,1% del 2017 (+1,6 punti percentuali), in linea con quanto rilevato ad ottobre 2018, mentre il ROI (Return on Investment), ovvero l’indice di redditività del capitale investito, passa dal 9,1% del 2016 al 12,0% del 2017 (+2,9 punti percentuali), manifestando una tendenza migliore rispetto a quella rilevata in autunno.
Soprattutto in relazione al valore aggiunto, sono le medie e grandi imprese a trainare la crescita (+5,9% e +9,9% rispettivamente l’incremento nel 2017), mentre le piccole crescono di meno (+3,1%) e le micro sono in calo (-0,9%). Una dinamica simile si riscontra per ciò che concerne le variazioni di fatturato, valore della produzione e numero di addetti. Dall’analisi geografica emerge una crescita particolarmente sostenuta degli addetti in Molise (+8,4%) ed Emilia-Romagna (+6,3%), con particolare attenzione alla provincia di Modena (+10,8%) Per quanto riguarda il fatturato, invece, è il Nord-Est a far registrare i migliori risultati: in particolare, il Friuli Venezia Giulia (+9,1%), l’Emilia Romagna (+9%) e il Trentino Alto Adige (+8,6%) presentano tassi di crescita più significativi. Infine, in termini di valore aggiunto, le dinamiche più elevate si registrano in Trentino (+9,4%) Emilia Romagna (8,4%), Lazio (8,4%), Umbria (+8,4%), Veneto (+7,2%) e Lombardia (+7%). Al sud le regioni più dinamiche sono l’Abruzzo (+6,4%)e la Campania (+6,1%).
L'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari ha analizzato quanto hanno indicato i contribuenti italiani nelle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2018, relative ai redditi del 2017, nella sezione relativa agli oneri detraibili al 19% in relazione alle spese per l’istruzione universitaria: i contribuenti marchigiani risultano avere, nel complesso, una delle medie più basse, superiore solo ai contribuenti dell’Abruzzo e della Sardegna.
La scelta del percorso accademico è sempre importante. In questo periodo, gli studenti valutano le diverse offerte proposte dalle Università italiane e straniere per poi decidere l'indirizzo che segnerà, nella maggior parte dei casi, anche il loro futuro professionale.
Sono stati complessivamente 1.538.387 i contribuenti che hanno indicato le spese per l'istruzione universitaria nel proprio modello di dichiarazione dei redditi per un ammontare di 1.799.001.000 euro e una media per ogni dichiarazione pari a 1.170 euro.
Analizzando la situazione nelle diverse regioni italiane emerge che in Lombardia, al primo posto della graduatoria, sono stati 234.747 i contribuenti che hanno dichiarato le spese per l'istruzione universitaria, per un importo pari a 338.574.000 euro e una media di 1.144 euro. Osservando proprio le medie rilevate nelle altre regioni italiane emerge che dopo la Lombardia figurano: Liguria 1.420 euro; Trentino Alto Adige (Provincia Autonoma di Trento) 1.350 euro; Valle d'Aosta 1.340 euro; Veneto 1.280 euro; Piemonte 1.250 euro; Friuli Venezia Giulia 1.230 euro; Toscana 1.150 euro; Lazio 1.150 euro; Umbria 1.130 euro; Trentino Alto Adige (Provincia Autonoma di Bolzano) 1.120 euro; Campania 1.080 euro; Sicilia 1.080 euro; Calabria 1.050 euro; Basilicata 1.040 euro; Molise 1.020 euro; Puglia 1.020 euro; Emilia Romagna 1.010 euro; Marche 990 euro; Abruzzo 960 euro e Sardegna 890 euro.
“La detrazione delle spese universitarie – ha detto Celestino Bottoni presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari – anche nel 2019 è rimasta pari al 19% della spesa sostenuta per tasse, soprattasse per esami di profitto e di laurea, partecipazione a test d’accesso ai corsi di laurea senza limiti di importo per le università statali. A partire dalle spese sostenute nel 2018 sarà inoltre possibile beneficiare della detrazione degli oneri sostenuti per l’acquisto di strumenti didattici o sussidi tecnici ed informatici che facilitano lo studio”.