Vai Mò, il ristorante dove la qualità e la freschezza sono di casa. I piatti: "Solo in base a quello che terra e mare ci offrono"
La cucina è una scienza gentile, che non ha bisogno di grandi dottrine, ma di buon gusto e di buon senso. Virtù, quest’ultime, rintracciabili in molti piatti tipici delle regioni italiane, che esprimono la varietà e la ricchezza del territorio, dei prodotti locali e delle influenze storiche le quali rimandano a un ricettario che fa capo a un crocevia di popoli e culture.
Tra le molteplici eccellenze che costellano la regione Marche, una che merita particolare attenzione è quella del ristorante pizzeria VaiMò a Civitanova. Qui, la gastronomia si distingue per il binomio vincente della qualità e della freschezza, capace di valorizzare perfettamente i prodotti della terra e del mare, in una rosa di piatti che conquistano ‘irreversibilmente’ il palato di chi ha la fortuna di capitarci e, da quel momento in poi, l’abitudine di tornarci.
Come si sa, un locale assume una peculiare atmosfera, delle specifiche caratteristiche grazie alla visione, al vissuto e alle passioni di chi lo ha ideato e realizzato. Se, varcando la soglia di VaiMò, sin dal primo passo, si percepisce un clima molto accogliente, familiare, dove si sprigiona un tripudio di profumi che riconducono immediatamente alla prelibatezza del cibo, il merito va al titolare Francesco Ruoppo, per tutti Franco.
Quest’ultimo, col garbo e la raffinatezza di chi sa accogliere i suoi clienti, ha raccontato la storia del ristorante, che è anche una parte fondante della sua vita e che affonda le radici in una scelta di famiglia:
“La storia è partita nel 1974 quando mia sorella ha aperto un ristorante e una pizzeria a San Benedetto, all’epoca la prima pizzeria della zona col forno a legna, e da lì ci ha trascinati tutti quanti a intraprendere questo lavoro”. Un filo rosso della ristorazione che è proseguito nel 1984 quando Franco ha rilevato la Grotta Azzurra a Sant’Elpidio per poi approdare a Civitanova e dar vita alla trentennale storia di VaiMò con “tanta soddisfazione e anche tanti sacrifici”, come il titolare ha tenuto a specificare.
Per quanto concerne il menù, occorre solo lasciarsi andare e provare le specialità proposte, che spaziano dalla vera pizza napoletana cotta a legna a speciali antipasti e primi di pesce fresco e carne, con la pasta rigorosamente fatta in casa, a una vasta e prelibatissima gamma di secondi fino ai dolci tradizionali. Il tutto accompagnato da una selezione di vini che esaltano i sapori e le fragranze dei piatti.
La risposta di Franco alla domanda su quale sia il piatto forte, è significativa del modo di cucinare e ancor prima del modo di intendere il significato e lo scopo del servire un piatto ai clienti:
“Noi facciamo una cucina espressa; in base a quello che il mare e la terra, in una determinata stagione, ci offrono. Inutile che proponi gli asparagi nel mese di agosto quando questi in natura non si trovano e dunque sono sicuramente un prodotto surgelato. Ci sono comunque dei punti fissi; per esempio, il pane, gli scialatielli, gli gnocchi, le olive ascolane e molto altro che li facciamo a mano da una vita”.
È proprio in virtù di questa concezione che nel lungo corso degli anni si è creata una clientela affezionatissima, di tutte le età, “dal bambino di due mesi al signore di cento anni”, a volti noti del mondo dello spettacolo e dello sport, come il campione del mondo di pallavolo, Simone Anzani, incontrato durante questo servizio, in compagnia di sua moglie Carolina Fanni. .
Una folta clientela che entra nella sala col sorriso di chi viene qui per concedersi uno spazio di benessere e appagamento dei sensi. In quest'ottica la parola “ristorante” da sostantivo si trasforma in participio col significato di “ritemprante”, “rinvigorente” sia per il corpo che per lo spirito.
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