Tolentino, 50 anni fa la prima radio libera: i fondatori si ritrovano per ricordare quell'avventura pionieristica
Quando Tolentino scoprì la magia dell’etere: i ragazzi della prima radio libera, la “Radio T International”. Era il 1975. L’Italia cominciava a parlare a sé stessa attraverso le prime radio libere, un fenomeno rivoluzionario che dava voce ai giovani, alla musica, alle comunità. A giugno una sentenza sanciva la fine del monopolio Rai e dava la possibilità di nascita delle radio private. Macerata aveva la sua emittente, Radio M, in via Sorcinelli, di proprietà di Jimmy Fontana. Ma a Tolentino, allora, il segnale non arrivava: i ripetitori non c’erano ancora.
Fu così che cinque ragazzi non ancora quindicenni decisero di rimediare da soli. Mettendo in campo tanta fantasia e voglia di fare, in modo pionieristico e con grande tenacia costruirono un trasmettitore artigianale, attrezzarono una soffitta con vecchi registratori, giradischi e un microfono, e cominciarono a trasmettere la loro voce alla città.
C’erano Stefano Arduini, che aveva l’indole del tecnico; Massimo Zenobi, abile nel marketing e proprietario della soffitta; Bruno Borraccini, l’intellettuale, che dopo la scuola prendeva i giornali al bar sotto casa e preparava un accurato notiziario locale; Graziano Marzioni e Daniele Pelliccioni, che sceglievano e mettevano in onda la musica, spaziando dalla classica al rock.
La prima trasmissione di dediche e richieste andava in onda alle 20: era completamente improvvisata, ma amatissima dal pubblico. Per rispondere alle telefonate degli ascoltatori, i ragazzi utilizzavano il telefono di casa Zenobi. All’inizio avevano persino addestrato la cagnolina di famiglia, Zora, a portare su e giù per le scale i bigliettini con le richieste; in seguito risolsero stendendo ogni sera una prolunga telefonica di 25 metri lungo le scale del palazzo.
Non mancava nemmeno la leggerezza: la loro trasmissione comica, “La Formicomica”, ideata da Massimo e Graziano, fece sorridere molti ascoltatori tolentinati. Con il tempo, al gruppo si aggiunsero altri giovani, come Giancarlo Caporicci e le sorelle Simonetta e Sabrina Greci, che contribuirono ad arricchire il palinsesto.
Le trasmissioni andavano in onda nel pomeriggio, dalle 15 alle 19 e dalle 20 alle 23 circa: la mattina, naturalmente, si andava a scuola. Intanto, i genitori dei ragazzi osservavano con curiosità e orgoglio quella strana avventura, affascinati dall’entusiasmo dei figli ma senza mai interferire: lasciavano che fossero loro a sperimentare, sbagliare e imparare.
C’era un problema finanziario perché i ragazzi non avevano soldi per acquistare i dischi e ognuno portava i suoi da casa; ma la svolta fu data da Stefano che, grazie a un suo zio proprietario di discoteca nel pesarese, si fece donare centinaia di 45 giri che in discoteca non si usavano più.
L’esperienza durò alcuni mesi, ma lasciò un segno indelebile. Successivamente nacque RCT, la radio dei commercianti della città, e poco dopo le due realtà si fusero: in realtà la pionieristica Radio T venne acquisita da RCT, che ancora oggi potete ascoltare con il nome di Multiradio. Negli anni successivi Tolentino avrebbe conosciuto ben nove radio libere, un piccolo primato raccontato nel libro “Amo la Radio” di Andrea Mosca (2016).
Oggi, a cinquant’anni dall’accensione del primo trasmettitore, quei ragazzi si sono ritrovati. e hanno ricordato con emozione quell’avventura pionieristica, fatta di entusiasmo, amicizia e sogni a onde radio: la loro piccola grande impresa che, nel 1975, fece sentire per la prima volta anche a Tolentino la voce della radio libera e la loro creatività.

cielo sereno (MC)
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