Overtime galeotto, sorrisi e 'confidenze' tra Parcaroli e Carancini: cosa si saranno detti?
Galeotto fu Overtime. Ai margini della serata di apertura del festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva - oramai un must della vita culturale della città - che ha visto come grande protagonista Zdeněk Zeman, non è sfuggito l’avvicinamento tra il sindaco di 'oggi' e quello di 'ieri', Sandro Parcaroli e Romano Carancini. Sorrisi, pacche sulle spalle e quei visi che quasi vanno a intersecarsi e a diventar tutt’uno come ritratto dallo scatto della macchina fotografica di Guido Picchio, a cui non sono sfuggite le inattese confidenzialità.
Un’immagine che si fa icona e rappresentazione del sentimento di delusione che cova sempre più, sotterraneo, in parte della cittadinanza maceratese verso la politica cittadina tutta. Da più parti, infatti, rimbalzano echi di insoddisfazione di chi credeva in un deciso cambio di rotta rispetto alle precedenti amministrazioni e, invece, sotto la gestione Parcaroli si è ritrovato a riscontrare elementi di continuità con quanto portato avanti dall'amministrazione Carancini.
I parallelismi affiorano anche per quanto riguarda la gestione dei rapporti politici all’interno della Giunta e della maggioranza. I moti di scontento e le conflittualità presenti all’interno della squadra di assessori di Parcaroli (ultimo dei quali il caso Iommi) vanno riportati a una responsabilità del sindaco. Non dissimile a quella che è ascrivibile a Romano Carancini che, per lungo tempo, ha subito l’influenza di Stefania Monteverde durante il proprio mandato decennale. Il paragone tra i due, ora, ha trovato anche un'immagine simbolo.
Commenti