Gran Sasso, nuova impresa per gli scalatori "over" di Treia: il gruppo nato su Facebook non si ferma
Gli scalatori di Treia di nuovo sul Gran Sasso. Ancora una avventura per il gruppo nato su Facebook e che oggi ha aggiunto allo storico nucleo over 60 anche numerosi giovani. Gli "Scalatori e montanari" di Treia continuano infatti a raccogliere adesioni e a condividere poi le proprie avventure tra le montagne sui social come stimolo per sempre nuove partecipazioni.
E le iscrizioni aumentano: ultima impresa soltanto pochi giorni fa, a fine agosto, per la comitiva organizzata, tra gli altri, da Giuseppe Rastelletti, Enrico Fermani e Gianfranco Rossetti, tornata alla scalata del Corno Grande del Gran Sasso.
«Questa idea sta attirando sempre più persone e in particolare i giovani, persino non treiesi – ha spiegato –, non solo, molto rilevante è la presenza femminile, abile sia con scarponi e bastoni da montagna, che con la macchina fotografica».
Intraprendenza, amore per la natura e voglia di libertà sono gli elementi che fanno da amalgama al gruppo che da poche decine oggi attualmente conta 480 componenti. «Siamo in crescita ma la cosa che sorprende è che siano tutti molto attivi, soprattutto i più adulti, insomma non ci sono iscritti "dormienti" ma anzi ansiosi ogni volta di intraprendere una nuova sfida – ha continuato Cristofanelli –, sempre nel rispetto assoluto delle normative e senza correre inutili rischi, ma organizzando escursioni sicure e attente anche agli improvvisi cambiamenti climatici».
Tra le motivazioni che spingono il gruppo anche la volontà di fare la propria parte nella promozione delle località turistiche marchigiane: «In alcune occasioni purtroppo alcuni problemi fisici mi hanno fermato ma il gruppo è perfettamente autonomo. Il turismo montano è sempre più in crescita grazie a persone davvero responsabili e rappresenta una spinta importante a nove anni dal terremoto del 2016 del Centro Italia – hanno ribadito gli animatori del gruppo formato originariamente da Alberto Cristofanelli –. Per questo ogni volta che prepariamo una escursione vogliamo anche contribuire a dare il giusto merito agli operatori dell'entroterra, dai quali forse qualcuno lungo la costa dovrebbe prendere esempio. Non importa se nelle Marche, in Umbria, nel Lazio, in Abruzzo o perfino in Toscana, ogni volta respiriamo un’aria diversa e, anche se la fatica si fa sentire a una certa età, l’amore per la montagna prevale sempre».
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