Un piccolo rifugiato siriano di 7 anni è morto per le conseguenze di una grave influenza dopo essere stato rifiutato da 4 diversi ospedali nella provincia meridionale turca di Antalya perché sprovvisto di documenti. A raccontare la vicenda è l'agenzia Dogan. Il bimbo ha perso la vita nell'abitazione familiare, in cui era stato riportato dal padre dopo le cure negate. L'uomo, che ha altri 2 figli, ha annunciato che intende sporgere denuncia contro gli ospedali. Secondo l'Unhcr, la Turchia ospita oltre 2,8 milioni di rifugiati siriani. Di questi, solo circa il 10% riceve accoglienza nei campi profughi.
Centro Epson Meteo ha diramato oggi, mercoledì, un'allerta su tutta l'Italia a causa delle forti raffiche di vento che interesseranno tutta la regione almeno fino a domenica. La Bufera dell'Epifania, com'è stata 'battezzata' dai meteorologi, infatti sta per arrivare e porterà neve e gelo anche al centro-sud già da giovedì pomeriggio e almeno fino a domenica, con velocità dei venti di 90-110 km/h da nord. Secondo le previsioni, le principali città che vedranno la neve saranno: Ancona, Pescara, Teramo, Chieti, Macerata, Termoli, Campobasso, L'Aquila, Foggia, Bari, Lecce, Matera, Potenza, Benevento, Avellino, Crotone, Cosenza, Catanzaro. E qualche fiocco è possibile anche a: Napoli, Caserta, Lamezia Terme, Reggio Calabria, Palermo, Messina, Trapani, Catania. Sui rilievi etnei, Madonie, Nebrodi e Sila sono previsti oltre 40/50cm di neve, a partire dalle quote medie.
Per la giornata dell'Epifania sono attesi venti forti e gelidi particolarmente al centrosud e sulle isole. Al nord e sulla fascia centrale tirrenica si prevede tempo sereno o poco nuvoloso, e "rovesci nevosi fino al livello mare" tra l'Abruzzo e la Puglia. Neve a basse quote anche in Calabria e nel nord della Sicilia. Fra venerdì e sabato saranno probabili "giornate di ghiaccio", in cui la temperatura pomeridiana non supera lo zero, nelle zone interessate dalle nevicate comprese le zone colpite dal terremoto. E sabato è previsto il picco delle temperature più basse.
Si potrebbero verificare, in queste condizioni cadute di alberi e anche i tetti potrebbero essere danneggiati. Ma non solo: oggetti di grandi dimensioni, infatti, come tende o impalcature non ben fissati possono essere portati via dal vento. I collegamenti aerei, stradali, ferroviari e lacuali potrebbero subire perturbazioni. Negli impianti del comprensorio sciistico l'esercizio di teleferiche, seggiovie e skilift, potrebbe anche essere sospeso.
Il morbillo è lontano dall'essere debellato in Italia: nel 2016 i casi sono raddoppiati rispetto all'anno precedente. Tra novembre 2015 e aprile 2016 si è verificata un’epidemia di morbillo in due Regioni italiane, che ha coinvolto soprattutto la popolazione Rom/Sinti (in Lombardia) e l’ambito nosocomiale (in Emilia-Romagna). In totale sono stati segnalati 67 casi, tutti collegati epidemiologicamente e/o virologicamente, di cui 43 casi in tre campi nomadi a Milano, 17 casi a Parma, e sette a Piacenza. L’epidemia è stata descritta nell’articolo “Outbreak of a new measles B3 variant in the Roma/Sinti population with transmission in the nosocomial setting, Italy, November 2015 to april 2016” (Eurosurveillance, Volume 21, Issue 20, 19 May 2016). Quaranta dei 43 casi verificatisi a Milano hanno coinvolto soggetti di etnia Rom/Sinti e 3 casi hanno riguardato migranti residenti nei campi coinvolti nel focolaio. L’età mediana è stata pari a 4 anni (range: 5 mesi-29 anni) e tutti, a eccezione di un caso, non erano vaccinati al momento del contagio. Il focolaio si è poi diffuso nelle città di Parma e Piacenza, soprattutto in ambito nosocomiale, dopo il ricovero, a Parma, di un paziente infetto (impiegato nei pressi di uno dei campi Rom coinvolti dal focolaio milanese), e la trasmissione del virus ad alcuni visitatori e operatori sanitari. In totale, 7 dei 17 casi segnalati a Parma erano operatori sanitari. L’età mediana dei casi di Parma è stata 37 anni (range: 22-49 anni) e nessuno di questi era stato vaccinato contro il morbillo. A Piacenza, il focolaio, originato da un dipendente ospedaliero, ha coinvolto 7 persone, tutte non vaccinate, con un’età mediana di 40 anni (range: 35-68 anni).
Oltre al caso indice (dipendente ospedaliero), si sono verificati 4 casi tra operatori sanitari e 2 casi tra i familiari di questi ultimi. Nelle due Regioni, sono state segnalate numerose complicanze (soprattutto tra gli operatori sanitari in Emilia-Romagna), tra cui 9 casi di polmonite (seguita, in 3 casi, da insufficienza respiratoria acuta), 7 casi di diarrea, 5 epatiti, 3 casi di cheratocongiuntivite, 2 casi di otite, 1 pericardite, 1 caso di trombocitopenia e 1 caso di Guillain-Barré. Oltre un terzo dei casi è stato ricoverato. L’Italia è uno dei 18 Stati membri della Regione europea dell’Oms in cui non è stata ancora interrotta la trasmissione endemica del morbillo e, come evidenziato dall’articolo, continuano a verificarsi epidemie con numerose complicanze e ricoveri. L’epidemia è stata causata da una nuova variante del genotipo B3 del virus del morbillo, probabilmente introdotta in Italia da un caso importato. La stessa variante è stata identificata in casi di morbillo segnalati in Spagna, Germania e nel Regno Unito, e più recentemente in Romania. Eppure secondo la strategia sviluppata dal Ministero della Salute, la malattia avrebbe dovuto scomparire fra il 2011 e il 2015. Inoltre nel mese di ottobre 2016 sono stati segnalati 58 casi di morbillo, portando a 650 i casi (possibili, probabili o confermati) totali segnalati dall’inizio dell’anno. Nel 2016, 19 Regioni e P.A. hanno segnalato casi di morbillo, anche se l’85% circa dei casi proviene da sole sei Regioni, tra cui Campania, Lombardia, Calabria, Emilia-Romagna, Sicilia, e Lazio. La Calabria ha riportato il tasso d’incidenza più elevato (3,8 casi/100.000 abitanti).
Nel mese di ottobre non sono stati segnalati casi di rosolia (27 casi in totale dall’inizio dell’anno). Questi i dati nazionali del sistema di sorveglianza integrata del morbillo e della rosolia riportati nell’ultimo numero (pdf 1,5 Mb) del bollettino mensile Morbillo & Rosolia News. È però ancora presto per parlare di un completo fallimento del programma, sostiene Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti". Per bloccare la presenza del morbillo in Italia, almeno il 95% delle persone deve essere immune. Questo significa che il 95% delle persone nate a partire dal 1964 devono aver ricevuto due cicli di vaccino. Il morbillo una delle malattie più contagiose: si trasmette per via aerea sotto forma di piccole goccioline o tramite contatto diretto. Una persona è contagiosa già quattro giorni prima dei sintomi, e lo rimane per ulteriori quattro giorni. Normalmente si guarisce in un lasso di tempo fra i cinque e i dieci giorni, ma la malattia indebolisce il sistema immunitario per settimane. In caso di complicazioni, queste possono trascinarsi per settimane o addirittura mesi. In Europa si registra un decesso ogni 3000 casi.
Un neonato è morto dopo dieci giorni di vita per arresto cardio-respiratorio. Il sospetto è che ad ucciderlo sia stata una dose di banalissima vitamina D presa nelle due ore precedenti. A dare l’annuncio è stata l’Ansm, organo di vigilanza francese sulla sicurezza dei medicinali. Il decesso del neonato è avvenuto all’ospedale Cochin di Parigi lo scorso 21 dicembre. Le autorità sanitarie francesi hanno precisato che il farmaco sotto accusa si chiama Uvestérol D ed è prodotto dai laboratori Crinex. L’Ansm ha riferito che “sono in corso indagini per determinare le cause esatte della morte e se è probabile che sia attribuita al Uvestérol D”.
Dopo il decesso del bambino alcuni esperti farmaceutici hanno chiesto la sospensione del farmaco. Vanamente, almeno fino ad ora. Come riportano i media francesi in passato l’Uvestérol, commercializzato dal 1990, era stato al centro di segnalazioni per sospetti effetti collaterali come pericolo di soffocamento. Il farmaco, è ampiamente prescritto dai pediatri in Francia, ma è al centro di una polemica che dura dal 2010, grazie alla sua modalità di somministrazione (con una pipetta). La stessa Asnm, evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti", aveva messo in guardia sulla somministrazione a bambini al di sotto di cinque anni. L’agenzia inoltre aveva segnalato malesseri e problemi respiratori e polmonari soprattutto nei neonati prematuri e nei bambini di meno di un mese ed aveva chiesto ai laboratori Crinex “misure di minimizzazione del rischio”. Secondo la rivista medica indipendente “Prescrire” si è perso anche troppo tempo e che non c’era bisogno di arrivare ad un decesso per intervenire. In diverse occasioni la stessa rivista aveva lanciato l’allarme sui rischi legati alla modalità di somministrazione del farmaco tramite una pipetta di dosaggio. In un articolo del 2014 si sosteneva che la Crinex e la stessa Ansm avevano sottovalutato il problema.
Le bevande sugar-free o dietetiche non sono migliori per la salute di quelle zuccherate e per aiutare a perdere peso, e inoltre possono essere dannose per l'ambiente. A sostenerlo i ricercatori dell'Imperial College di Londra e delle università brasiliane di San Paolo e Pelotas, che hanno fatto una revisione degli ultimi studi sul tema. Queste bevande non contengono zucchero, ma dolcificanti artificiali. Spesso sono la versione dietetica di bevande analcoliche e, scrivono i ricercatori, ''possono essere percepite dai consumatori come un'opzione più sana per chi voglia perdere peso o ridurre l'assunzione di zuccheri. Non ci sono però prove che siamo migliori per la salute al fine di prevenire l'obesità o malattie collegate, come il diabete''.
Le bevande dolcificate con lo zucchero, come quelle analcoliche o al sapore di frutta, e gli sport drink sono ricche di calorie ma hanno pochi nutrienti e il loro consumo è una delle principali cause dell'aumento di obesità e diabete di tipo 2. Pur avendo un contenuto energetico molto basso, c'è la preoccupazione che possano innescare l'assunzione di cibo in modo compensatorio, stimolando i recettori del sapore dolce. Tutto ciò, unito all'idea diffusa che hanno poche calorie, può portare al consumo eccessivo di altri cibi, contribuendo all'obesità, diabete e altre malattie legate all'obesità. Anche se non ci sono prove dirette che le bevande sugar-free contribuiscano a far prendere peso, non ci sono neanche prove che ''aiutino a perdere peso o lo evitino, rispetto alla loro versione zuccherata''. Inoltre, la loro produzione ha conseguenze negative per l'ambiente, conclude lo studio, visto che servono fino a 300 litri d'acqua per produrre una bottiglia di plastica da mezzo litro di bevande gassate. Ancora una prova oggettiva, insomma, secondo Giovanni D'Agata presidente dello “Sportello dei Diritti” che le bevande dietetiche, che rappresentano circa un quarto del mercato globale delle bevande dolcificate, che ''non sono tassate né regolate, forse perché percepite come meno dannose'', creano invece gravissimi problemi per la salute.
Grazie ad un accordo tra l’Amministrazione Comunale e la Easypark, società informatica specializzata nei parcheggi a controllo telematico con sedi in gran parte d’Europa, da qualche giorno sul territorio di Potenza Picena è possibile pagare e gestire la propria sosta auto direttamente dal cellulare. Dalla scorsa settimana sui parchimetri della città alta e del Porto è possibile trovare una indicazione con il codice area e le informazioni per scaricare una app gratuita compatibile con i sistemi operativi più diffusi come Ios, Android e Windows: “Una volta scaricato il programma – ha spiegato il consigliere comunale Antonello Rosali, primo entusiasta fruitore del nuovo servizio - basta inserire il codice area riportato sul parcometro, oppure ottenuto tramite la funzione geolocalizzazione della stessa app, quindi inserire la targa dell’auto ed infine un orario provvisorio di fine sosta. Quindici minuti prima della scadenza il sistema invierà un avviso e si potrà decidere se prolungare il tempo di parcheggio direttamente dal telefonino senza interrompere quello che si sta facendo. Al contrario se la sosta è stata più corta del previsto si modificherà l’orario e si pagherà solo il tempo effettivo. Al termine il costo verrà addebitato sul conto prepagato easy park mentre lo scontrino elettronico potrà essere verificato nella stessa app o scaricato in pdf. I vantaggi per il Comune e per l’utenza sono evidenti: dalla maggiore efficienza del servizio al controllo dei flussi e dell’utilizzo, per una più efficace calibratura del piano parcheggi comunale”.