Don Giuseppe Branchesi ricordato in Sardegna. Sabato scorso ad Arborea (Oristano) dove il parroco treiese, deceduto il 19 aprile per coronavirus, si e' tenuta una partecipata cerimonia di commemorazione. Nel corso della quale e' stato presentato 'Grazie Fratello' (editore MarcoIlari) il libro dedicato al popolare don Peppe curato dal giornalista e scrittore Maurizio Verdenelli che da Perugia si è messo in contatto in diretta telefonica con Arborea.
L'iniziativa e stata fortemente voluta dal presidente Paolo Sanneris e da tutti i componenti della Pro loco di Arborea con pieno appoggio dell'amministrazione comunale. La sindaca Manuela Pintus, commossa, nel suo intervento ha espresso profonda ammirazione e apprezzamento, nei confronti di questo sacerdote, pur avendolo conosciuto in tempi recenti. Ha anche detto che appena le sarà possibile verrà a far visita alla tomba di Don Giuseppe indipendentemente dal suo ruolo istituzionale.Sono stati letti alcune testimonianze presenti nel libro, da parte di due componenti del centro di lettura di Arborea.
Era presente anche l'Associazione dei Bersaglieri in divisa, che ha conosciuto Don Giuseppe in una delle tantissime manifestazioni organizzate dalla Pro loco in quanto era molto popolare come fondatore dell'associazione dei Polentari.
Le note struggenti della tromba ad eseguire 'Il Silenzio" hanno creato un' atmosfera intensa e suggestiva.
Tra i presenti si sono vissute fortissime emozioni fatte di nostalgie, ricordi aneddoti. Successivamente è stata celebrata una messa in suffragio dell'indimenticabile don Peppe.
Ieri sera sul palcoscenico dell'Arena Gigli, all'improvviso il protagonista che non t'aspetti: Luciano Carletti, l'organetto ormai più famoso delle Marche. Il docente passotreiese di Matematica che dopo il pensionamento ha abbracciato la carriera musicale, chiamato a sorpresa sul proscenio dal bravo presentatore Riccardo Minnucci, ha incantato il pubblico portorecanatese sulle note di Cicirinella, la Marchigiana immortale del nostro Folklore. "Non avevo naturalmente preparato nulla, ma ho subito pensato ad una significativa dedica musicale per la star della serata" ha detto il prof. Carletti. E non poteva esserci, ieri sera dopo la napoletana di Spoleto Serena Autieri, migliore presenza femminile alla rassegna VediamocineMarche (inaugurata domenica dai fratelli bolognesi Pupi ed Antonio Avati) che Rebecca Liberati da Montegiorgio. Strepitosa interprete di "Non voglio mica la luna" del regista ascoltano Andrea Giancarli.
Un film, in realtà una serie di episodi legati da un'unica trama intorno ad un matrimonio reso difficile dal fantasma della nonna di lei, girato interamente nelle province di Ascoli Piceno (in primo piano oltre al capoluogo la splendida Offida) e Fermo con cerimonia nuziale sotto l'antica quercia di Acquaviva Picena. Un film dove le Marche (Sud) sono al centro come in 'Il cuore grande delle ragazze' di Pupi Avati presentato la prima volta a Macerata all'Accademia di Belle Arti. Proprio da questa Accademia 'esce il regista che abilmente ha saputo 'muovere' tra balze, pianure e centri storici una troupe di cento persone, tra cui lo stesso Carletti nel suo stesso ruolo (A tutto tondo) di organettista. "Un percorso difficile" dice Giancarlo presentando il film che é bilingue: marchigiano e inglese (sottotitolato). Dalla Gran Bretagna viene infatti lo sposo (Federico Calistri) che si destreggia in un inglese falsamente maccheronico, e naturalmente la sua famiglia. Dove emerge la figura del padre, efficacemente disegnata dal maceratese Giorgio Biagioli, insegnante di Lingua inglese. Tra gli altri interpreti, nei panni del paziente titolare di un negozio di abiti da sposa, l'ospite di questa sera: il fermano Piero Massimo Meschini. Sullo schermo, il film: 'Tempo instabile con probabili schiarite'.
Ieri sera, la 'rinnovata' Arena dove nei mesi di agosto del 1927 e 1929 Beniamino Gigli tenne memorabili concerti, la rassegna cinematografica declinata in marchigiano ha tenuto fede al suo sottotitolo 'sotto le stelle con le stelle'. Rebecca Liberati é apparsa come una stella sul red carpet di una notte da Oscar, con abito nero mozzafiato. E da autentica bellezza fermana, l'attrice (emergente) ha tenuto a precisare: "Lavoro soprattutto a Roma, ma vorrei sempre 'girare' nelle Marche tra le splendide colline fermana dove sono nata. Non voglio ...mica la luna".
In prima fila, soddisfattissime, la vicensindaca di Recanati, Rosalba Ubaldi e l'assessora Angelica Sabbatini: "Un'estate meravigliosa, una ripartenza del turismo alla grande".
"Quella sera del 17 giugno 1970 'chiudemmo' la redazione molto prima per essere puntuali all'appuntamento televisivo dell'anno: la semifinale di Coppa Rimet tra Italia e Germania all'Azteca di Mexico City. Nella villa di suo nonno, Marco degl'Innocenti (sarebbe di li' a poco diventato inviato di punta de La Gazzetta dello Sport) ci aspettava con 'sor' Guido Mazzetti mitico allenatore del Perugia e tanti 'Grifoni' gia appollaiati sui divani del grande salotto. Che girandola di emozioni! Che abbracci! Poi dopo la vittoria, ebbri di felicità, tutti in piazza a festeggiare. La mattina mi era andata malissimo la prova scritta di Statistica all'università: ma che importava alla luce abbagliante di quel 4 a 3 nella 'partita del secolo'? Tutti folli anche a Perugia e noncuranti pure delle umane personali disavventure, come quei due tifosi che in auto vicino alla piazza, in via Maesta' delle Volte, si erano 'scontrati' distruggendo i mezzi. E loro, miracolosamente illesi, ne erano usciti ed invece di litigare si era abbracciati e così insieme era risaliti festeggiando con tutti. Magia di una notte!".
Così Maurizio Verdenelli, allora giovane cronista de La Nazione ("collaboravo soltanto da tre anni") ricorda quel giorno di metà giugno di mezzo secolo fa, preso a modello dal ministro Spadafora per la ripartenza del Calcio post emergenza (diciamo così) facendo coincidere la data con la finale di Coppa Italia.
Una memoria che Verdenelli ha trasfuso nel libro, da qualche giorno acquistabile sulla rete Amazon: 'Il Cagliari degli eroi. Il riscatto di una Nazione dal tricolore alla partita del secolo' scritto con Giovanni Giacchi, e la prefazion di Enrico Gaviano. Nella rovesciata di Gigi Riva, in controcopertina, il senso dell'inversione di un fenomeno gravissimo che aveva deturpato l'immagine dell'isola: i sequestri di persona. Un fenomeno criminale che aveva avuto i suoi inquietanti prodromi proprio nel territorio tra Umbria e Marche sull'altopiano di Castelluccio dove una banda, dalla Sardegna, aveva rapito un giovane romano chiedendo il riscatto. Mai in quel caso avvenuto grazie alla liberazione dello studente portato prigioniero su monti molto più accessibili della Barbagia, poi teatro dei successivi atti criminali.
Nel libro come una moderna Odissea, seguendo le orme dei calciatori rossoblu prima campioni d'Italia, poi in azzurro vicecampioni del mondo, se ne delinea il 'ritorno' spesso travagliato come eroi omerici. Tracce riscontrabili pure nelle Marche, dove Ricky Albertosi concluse la carriera in serie C all'Elpidiense. E a Montecosaro quando con Luciano 'giaguaro' Panetti e Beniamino Di Giacomo ha inaugurato il Museo dello Sport Illustrato. E riflessi di mister Manlio Scopigno, il 'Filosofo' dei campioni sardi, si possono cogliere nei ricordi trasmessi a Verdenelli da Pino Ferretti che l'ebbe allenatore nel Lanerossi Vicenza. Ed un capitolo e' dedicato al grande giornalista di 'Repubblica' Gianni Mura, deceduto di recente a Senigallia nel ricordo degli amici Florindo Mancinelli e Stefano Giustozzi. Il nickname Hombre vertical che Gianni aveva dedicato a Riva, era da questo preferito molto di piu' rispetto a quello, breriano, di Rombo di Tuono che gli era tutta tuttavia rimasto appiccicato addosso.
Non a caso, inoltre, il regista maceratese Maurizio Boldrini ha portato gli attori del suo Minimo Teatro a Sant'Elpidio a mare per una performance di quell'impresa ormai avvolta nel mito che vide per la prima volta una squadra del Mezzogiorno, il Cagliari, a vincere uno scudetto (fino ad allora sempre appannaggio della squadre del Nord) nello sport più popolare d'Italia.
Domenica 26 luglio a Sarnano inizia la prima edizione Fuorimano - Dove non ti aspetti, un festival ideato dall’Associazione Culturale Il Circolo di Piazza Alta e dedicato a raccontare la vita di provincia attraverso quattro appuntamenti con personaggi affermati ed emergenti del panorama letterario, teatrale e cinematografico.
Si parte con Andrea Donaera, scrittore salentino, classe 1989. Intervistato dal giovane poeta sarnanese Riccardo Frolloni, Donaera presenterà il suo romanzo d’esordio, Io sono la bestia, una storia che con un linguaggio denso, musicale, quasi poetico racconta di terre marginali e destini violenti, di radici e sradicamenti.
Il Festival prosegue martedì 28 luglio con Franco Arminio, il poeta paesologo promotore del “nuovo umanesimo delle montagne”, e poi giovedì 30 luglio con Giorgio Montanini, il graffiante stand-up comedian marchigiano che si esibisce in Come Britney Spears - version Covid19, un monologo sulle contraddizioni dell’antropocentrismo umano, ancor più accentuato dall’esperienza del lockdown. Entrambi questi appuntamenti, quello del 28 e del 30 luglio, hanno registrato il tutto esaurito pochi giorni dopo l’apertura delle prenotazioni.
Ci sono ancora posti disponibili, invece, per la serata conclusiva in programma mercoledì 5 agosto con la proiezione del cortometraggio La strada vecchia e l’incontro con il regista Damiano Giacomelli. Vincitore di numerosi festival internazionali, tra cui il concorso giovani autori del Festival del Cinema di Venezia, La strada vecchia restituisce un quadro ironico e amaro di una realtà sociale così vicina e familiare, ma allo stesso tempo drammaticamente marginale, tanto da essere ormai quasi invisibile, dimenticata.
"Quello della provincia è un tema poco trattato, ma allo stesso tempo molto sentito e condiviso da più generazioni, infatti abbiamo già ricevuto moltissimi messaggi di apprezzamento da parte dei partecipanti -spiegano gli organizzatori del Festival - Nonostante la tecnologia abbia accorciato le distanze, il divario rimane e l’emergenza sanitaria ha gettato nuova luce sull’argomento, aprendo prospettive finora rimaste marginali. Con Fuorimano vogliamo indagare da punti di vista differenti le tante sfaccettature della provincia, intesa sia come luogo fisico di confine, nel quale vengono a crearsi micro-mondi più o meno accoglienti, sia come dimensione esistenziale conflittuale. Da un lato, ci sono l’attaccamento alle proprie radici e il desiderio di contribuire allo sviluppo del proprio territorio e della propria comunità, dall’altro c’è una perenne sensazione di marginalità e inadeguatezza".
Entusiasmo anche da parte dell’Amministrazione Comunale che patrocina e supporta l’organizzazione del Festival. "In una stagione estiva così particolare, con tutte le limitazioni legate al Covid, il Comune di Sarnano ha deciso di investire sulla qualità degli eventi - commenta l’Assessore al Turismo Franco Ceregioli - FuoriMano è un’idea nuova nata da un gruppo di giovani sarnanesi, ma crediamo che abbia tutte le carte in regola per crescere e diventare un appuntamento annuale».
Tutti gli eventi del Festival sono a ingresso gratuito, ma è obbligatoria la prenotazione online attraverso la piattaforma Eventbrite.
Altra serata che si chiude con il segno più per "VediamocineMarche" a Porto Recanati.
La seconda serata dell’iniziativa ha visto proiettare nella magnifica location dell’Arena Beniamino Gigli il film “Niente può fermarci”. Assenza dell’ultima ora per impegni imprevisti (sono dovuti rimanere sul set a Roma del film di Vanzina) quella di Claudio Zamarion e Serena Autieri: bellissimo però il video messaggio che ha inviato la Autieri e ha coinvolto tutta la platea. Tanti i consensi anche per il secondo appuntamento.
Stasera appuntamento con “Non voglio mica la luna”, interpretato da Rebecca Liberati, bellezza e bravura marchigiana doc, ed Andrea Giancarlo (nel cast pure Luciano Carletti, virtuoso treiese dell’organetto). Poi domani (mercoledì) “Tempo instabile con probabili schiarite”. La chiusura infine giovedì affidata a Neri Marcorè.(Foto di Sandro Moriconi)
In un anno travagliato per lo spettacolo dal vivo Musicultura nei mesi scorsi è rimasta tenacemente in campo.
Al Festival della canzone popolare e d’autore fervono ora i preparativi per celebrare - insieme a Rai Radio1 - l’atto finale della XXXI edizione. Il rendez vous è fissato dal 24 al 29 agosto nelle Marche, a Macerata.
Oggi va intanto ufficialmente al suo posto un tassello fondamentale del mosaico di Musicultura 2020, quello con le identità degli otto artisti vincitori del concorso.
Ecco i loro nomi e le città di provenienza: Blindur (Cardito, NA), Fabio Curto (Acri, CS/Bologna), Hanami (Napoli), H.E.R. (Foggia/Roma), I Miei Migliori Complimenti (Milano), La Zero (Napoli/Milano), Miele (Caltanisetta/Milano), Senna (Ostia, RM).
Gli otto vincitori escono da una dura selezione, basti pensare che inizialmente le proposte in campo erano 761. Tutti sono autori dei brani che interpretano, hanno superato il test di audizioni live, sono prima entrati nella rosa dei sedici finalisti, per ritrovarsi ora sul podio più alto del prestigioso concorso.
“Stilisticamente parlando queste otto canzoni dimostrano che, volendole cercare e premiare, le belle idee in giro non mancano e in più possono essere piacevolmente diverse tra di loro” afferma il direttore artistico Ezio Nannipieri “Ma la vera forza di questi brani è nella vita che vi scorre dentro, si percepisce che chi li ha scritti e li canta non si serve della canzone, ma è al suo sincero servizio, ne ama e ne rispetta le piccole magie”.
H.E.R. e Miele entrano nella rosa dei vincitori grazie ai voti di chi le ha apprezzate nel contest social. La scelta spettante a Musicultura è ricaduta su I miei migliori Complimenti.
Irestanti cinque vincitori – La Zero, Fabio Curto, Hanami, Blindur e Senna - sono stati designati a insindacabile giudizio del Comitato Artistico di Garanzia del concorso.
In attesa di poter vedere e ascoltare dal vivo gli otto giovani artisti vincitori, le loro canzoni trovano ora un importante vetrina sulle frequenze di Rai Radio1.
Nello scorso mese di giugno, i brani finalisti sono entrati anche nella programmazione di Rai Isoradio, da quest’anno nuovo partner di Musicultura. Anche il Canale h24 di Pubblica Utilità della Rai diretto da Danilo Scarrone nella seconda metà di agosto dedicherà spazio ai brani vincitori di Musicultura e seguirà la fase conclusiva del festival con un proprio inviato.
I vincitori della XXXI edizione di Musicultura saranno a fine agosto protagonisti delle serate finali del festival (28 e 29 agosto), nella suggestiva scenografia dell'Arena Sferisterio di Macerata.
Al termine di un lungo percorso di selezione artistica, improntato a criteri di merito e di qualità, sarà il test del voto democratico degli spettatori ad eleggere tra gli otto artisti in gara il vincitore assoluto, al quale andranno in premio 20.000 euro.
Il concorso prevede altri significativi bonus a sostegno della validità dei contenuti artistici e della creatività dei giovani artisti giunti sul podio di Musicultura: tra questi il Premio AFI (3.000 euro), il Premio Unimarche (2.000 euro), il Premio della Critica (3.000 euro) e, grazie a Nuovo IMAIE, un sostegno di 15.000 euro per la realizzazione di un tour di otto date.
Tra gli ospiti fin qui annunciati: Asaf Avidan, Tosca, Francesco Bianconi, Salvador Sobral, BandaKadabra, Antonio Rezza, Walter Veltroni.
I biglietti per assistere, nel rispetto delle prescrizioni vigenti a contenimento di Covid-19, alle serate di spettacolo di Musicultura 2020 sono in vendita sul circuito Vivaticket.
La poesia “Vite Sospese” scritta da Giorgia Isidori, sorella di Sergio Isidori, e presidente dell’Associazione Territoriale Penelope Marche onlus, ha ricevuto la menzione speciale al merito, con diploma, alla cerimonia ufficiale lo scorso 4 luglio in occasione del 4º Premio Letterario Internazionale “Maria Cumani Quasimodo” indetto dalla Aletti Editore, alla presenza del Presidente di Giuria Alessandro Quasimodo, autore, attore, regista teatrale, figlio del Premio Nobel Salvatore Quasimodo. “Vite Sospese” inserita nella sezione poesia è stata selezionata e farà parte della raccolta antologica dell’Edizione annuale.
“Le vite sospese sono da un lato le persone di cui si perdono le tracce e vengono inspiegabilmente inghiottite dal nulla e da un lato sono le famiglie che vivono nel tempo l’attesa del ritorno dei loro cari” ha dichiarato Giorgia Isidori. Il messaggio poetico ricalca la disperata ricerca che un familiare, colpito da un simile dramma si trova a vivere, e l’ansia che ne deriva dall’attesa di non conoscerne la sorte. La poesia si chiude con un intendo privo di rassegnazione. “La poesia – ha affermato la Isidori – nasce ripercorrendo il dramma che ha scosso la mia famiglia e a tutt’oggi il caso rimane insoluto”.
La musica, la cultura, l’enogastronomia per valorizzare l’offerta turistica del territorio ionico. Dal 30 luglio al 27 agosto, con cinque appuntamenti, si svolgerà il Tour Taranto Opera Festival. Storia, musica e sapori, con visite guidate nei luoghi di maggiore interesse storico ed architettonico, percorsi gastronomici pugliesi ed appuntamenti musicali di prestigio, saranno il denominatore del progetto, pensato dagli organizzatori del Taranto Opera Festival, con il coinvolgimento di partner istituzionali e di due tour operator: Go4sea e Todo Modo. E’ questo il valore aggiunto dell’iniziativa, sposata appieno dai due tour operator, che puntano, attraverso l’offerta variegata pensata intorno ai singoli appuntamenti, a coinvolgere turisti e visitatori, promuovendo Taranto e il territorio tarantino.
Per Alessandro Santelia, responsabile di Go4sea, si tratta di “un progetto molto interessante, che ha emozionato, perché promuove questa terra, ricca di storia. Il nostro compito è quello della promozione, ci impegniamo con la nostra rete e con le agenzie a noi collegate, per coinvolgere il numero maggiore possibile di ospiti. E’ un segnale di incoraggiamento per il territorio, che merita tanto. Lo vogliamo fortemente, la nostra forza deve coinvolgere tutti e soprattutto portare questo territorio al livello che spetta ad esso di diritto. Il target di riferimento è un pubblico di cultura, che può coinvolgere tante altre persone, grazie all’offerta delle iniziative”. Emilio Geri – per Todo Modo – ha dichiarato che è “un’iniziativa che lo ha toccato a livello emozionale; è stato bellissimo vedere che in una città dai mille volti, come Taranto, dalle tante sfaccettature, si riescano ad unire percorsi che riguardano storia, arte, cultura ed enogastronomia, tutti all’interno di un’esperienza che è il modo per far conoscere questa magnifica città”.
Il Tour Taranto Opera festival è promosso dal Taranto Opera Festival, dall’associazione Domenico Savino e dal Comune di Taranto (assessorato alla cultura), che ha dato il patrocinio; gode anche del patrocinio della Regione Puglia e vede come collaboratori Antonella Masella experience, Touring Club Italiano (Taranto), Banca di Taranto ed Eni (in qualità di main sponsor). L’obiettivo è promuovere, attraverso la fruizione di varie iniziative, la città di Taranto ed il territorio tarantino. Il pacchetto di eventi comprende: guide turistiche autorizzate, visite al Duomo, alla città vecchia di Taranto, al Marta museo archeologico nazionale, al Castello aragonese, un gran galà musicale o un concerto-recital lirico e percorsi gastronomici con prodotti pugliesi. Gli appuntamenti musicali si svolgeranno al Castello aragonese di Taranto. In programma: il 30 luglio, un recital lirico (Carmela Apollonio, soprano premio Callas 1988 e Davide Dellisanti al pianoforte); il 6 agosto, lo spettacolo “Si fa presto a dire galà” (Ensemble Domenico Savino; omaggio a Mario Costa, ospite della serata il cantante napoletano Paolo Cuccaro); il 13 agosto, un nuovo appuntamento dello spettacolo “Si fa presto a dire galà”; il 20 agosto, “Verdi e Puccini in jazz (Cinzia Tedesco, jazz vocalist e Stefano Sabatini, pianoforte); il 27 agosto, “Due voci ed un trio” (Francesca Ruospo, mezzosoprano, Antonio Mandrillo, tenore, trio Domenico Savino composto da L. Di Fino, F. Amatulli e P. Cuccaro).
Per informazioni: www.tarantoperafestival.it, pagina Facebook Taranto Opera Festival, associazione musicale Domenico Savino tel. 3924206385. Le prenotazioni possono essere effettuate attraverso i due tour operator indicati.
È stata inaugurata venerdì 17 luglio, la mostra “Colors”, personale dell’artista modenese Adriano Venturelli. Al taglio del nastro, che si è svolto alla presenza dell’artista, è intervenuta l’assessore alla Cultura Maika Gabellieri, che per l’occasione ha riaperto i locali della la palazzina comunale del Lido Cluana dopo il recente restauro.
Uno spazio che ha preso nuova vita quello del Lido, dopo la riapertura in contemporanea delle due palazzine, con il recente lancio del ristorante che ospita quella a Sud e la nuova arena al Varco sul Mare che ospiterà tutti gli spettacoli estivi.
La mostra Colors ospita una trentina di opere di medie e grandi dimensioni alle quali Venturelli lavora dal 2015, incentrando la propria ricerca pittorica a due tematiche sociali, l'attentato al Bataclan a Parigi commesso il 13 novembre 2015 e l’attuale emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.
“La mostra Color vuole infondere ottimismo – ha detto il maestro Venturelli - è mia preghiera sperare di uscire prima possibile da questo incubo per il bene di tutta l’umanità, consapevole, che quando si potrà riprendere a vivere di nuovo sotto la luce del sole, ci saranno mille priorità più importanti. Vorrei così con le mie opere lanciare un segno di fiducia, di calore-colore, di fratellanza rinnovata, moltiplicando insieme le tante capacità, che da secoli contraddistinguono i cittadini del Paese più bello al mondo, l’Italia”.
L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Civitanova Marche resterà visibile fino al prossimo 7
agosto (ingresso gratuito, tutti i giorni dalle ore 17 alle ore 24).
Colors
Lido Cluana Palazzina Nord - Civitanova Marche (MC)
Dal 17 Luglio al 7 Agosto 2020
Ingresso gratuito tutti i giorni dalle ore 17 alle 24.00
Per informazioni è possibile contattare i numeri 0733.822213 e 0733.822258
“Buona la prima” per il Festival "Estate al Cinema – VediamocineMarche” che ieri sera ha esordito nella magnifica cornice dell’Arena Beniamino Gigli di Porto Recanati. Un evento fortemente voluto dall’Amministrazione Comunale e la prima serata è stata un bella dimostrazione di quanto sia stata apprezzata l’iniziativa considerando il grande successo di pubblico e di interesse.
“Il cuore grande delle ragazze”, questa è stata la prima proiezione avvenuta sotto le stelle e con le stelle in quanto l’attenzione dei presenti oltre che dalla pellicola è stata catturata soprattutto dagli illustri protagonisti della serata ovvero il duo composto da Antonio e Pupi Avati.
Presenti al primo appuntamento di “Estate al Cinema”, i vertici dell’amministrazione con il Sindaco Roberto Mozzicafreddo, la vice Rosalba Ubaldi e gli assessori Angelica Sabbatini e Pierpaolo Fabbracci. Una giunta che ha creduto fortemente in questa iniziativa congiuntamente alla Regione Marche ha spinto e sostenuto l’operazione e per la prima serata era rappresentata del dirigente Raimondo Orsetti e dell’assessore Moreno Pieroni. Gradita anche la presenza di Ivan Antognozzi, direttore della Fondazione Marche Cultura. La serata è stata condotta da Anna Olivucci, capace di coinvolgere la platea con grande professionalità ed emozione e di rendere gradevole il tutto.
L’appuntamento ora è per le prossime proiezioni: in serie ci saranno Serena Autieri insieme con Claudio Zamarion (il film: “Niente può fermarci”). Torniamo nel Fermano “profondo”, martedì, con “Non voglio mica la luna”, interpretato da Rebecca Liberati, bellezza e bravura marchigiana doc, ed Andrea Giancarlo (nel cast pure Luciano Carletti, virtuoso treiese dell’organetto).
Si riferisce (inconsapevolmente) al meteo di questo tratto di mezza estate, la proiezione, mercoledì, di “Tempo instabile con probabili schiarite”. L’ospite, anch’egli altra stella emergente del provvido cielo fermano: il divertentissimo Piero Massimo Macchini. Poi la chiusura di giovedì affidata a Neri Marcorè
Sabato 18 luglio le porte di Sant’Agostino si sono finalmente riaperte grazie all’inaugurazione della mostra “HOC OPUS. Ritorno alla bellezza” promossa dal Comune di San Ginesio con il patrocinio della Regione Marche e dell’ICOM (International Council of Museums Italia)
Tante le persone, ginesini e no, che hanno voluto prendere parte allo straordinario momento che segna un primo, ma fondamentale, passo di rinascita culturale del borgo seppur, per motivi legati alle normative vigenti di sicurezza anti-covid, in molti hanno dovuto attendere fuori il proprio turno.
Una cerimonia avvolta da un’atmosfera solenne, conferita anche dall’eleganza dell’apparato espositivo realizzato da pannellature in legno di radica chiaro che risaltano ancora di più l’imponenza e la bellezza delle opere.
Gli sguardi colmi di felicità dei tanti visitatori hanno potuto nuovamente ammirare le opere mancate per lungo tempo e fermarsi di fronte la celebre Pala di Sant’Andrea e la battaglia fra Ginesini e Fermani realizzata intorno al 1463 da Nicola di Ulisse da Siena che in occasione di questa esposizione è stata ricollocata nella sua posizione originaria (secondo altare sinistro dell’aula).
Nella sagrestia dell’Auditorium è stata poi dedicata una sezione speciale al pittore ginesino Domenico Malpiedi del XVI sec. , spesso ingiustamente considerato con il consueto pregiudizio negativo riservato alle espressioni artistiche cosiddette ‘provinciali’, e che merita ancora uno studio complessivo che riconsideri la sua formazione.
Con la voce rotta dall’emozione ad aprire la cerimonia è stato il primo cittadino Giuliano Ciabocco il quale ha rimarcato l’importanza del momento per tutto un intero territorio che dopo i tragici eventi del sisma del 2016, è stato privato delle proprie bellezze culturali. Il Sindaco ha inoltre sottolineato la straordinarietà dell’impresa, realizzata in tempi record, che ha consentito allo stesso tempo la riapertura dell’Auditorium, dopo gli interventi di messa in sicurezza, e il ritorno a casa delle opere.
Un sentito ringraziamento è stato rivolto al curatore e organizzatore dell’intera esposizione, l’architetto ginesino Matteo Sampaolesi il quale, riconoscente per la fiducia ricevuta, ha voluto spiegare alla platea degli invitati la sua idea di allestimento “concepito come una architettura parassita che fornisce stabilità statica generando nuovi spazi e prospettive all’interno della persistenza. L’uso del legno povero è un voluto richiamo all’effimero e al tempo sospeso che tuttora si sta vivendo”.
Hanno poi fatto seguito le parole del Magnifico Rettore UNICAM, Claudio Pettinari, e del Presidente del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Andrea Spaterna, i quali hanno voluto ribadire la loro vicinanza a San Ginesio quale città strategica sotto il profilo culturale turistico e formativo ubicata all’ingresso del Parco Nazionale
E’ intervenuto anche l’Ing. Paolo Iannelli, Soprintendente Speciale per le aree colpite dal sisma del 24 agosto 2016 il quale ha elogiato l’operazione fatta dal comune che ha coniugato la messa in sicurezza dell’edificio con un evento espositivo di enorme portata e di straordinario appeal per i turisti.
Non sono infine mancati i ringraziamenti da parte dell’Assessore alla Ricostruzione, Giordano Saltari a tutti coloro, imprese, dipendenti e collaboratori che hanno lavorato senza sosta in questa operazione di rinascita culturale.
A concludere il lieto evento una bellissima esibizione della Corale Bonagiunta da San Ginesio che ha intonato arie celebri di Giuseppe Verdi e rivolto uno speciale omaggio al M° Ennio Moricone con le note immortali della colonna sonora di “C’era una volta in America”.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 e nel pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 19.30, per info contattare l’Ufficio I.A.T. al numero tel. 0733/652056.
Nell’affascinate cornice dello “Sferisterio” è andata in scena la prima serata del Macerata Opera Festival 2020. La 56esima edizione della stagione lirica che si è aperta con l’autorevole firma del regista Davide Livermore che dopo i successi al Teatro alla Scala e sui maggiori palcoscenici internazionali, per l’occasione ha interpretato il "Don Giovanni" di Wolfgang Amadeus Mozart, unica opera completa in cartellone.
Sferisterio “Sold out” e non poteva essere altrimenti se si pensa all’anteprima di mercoledì scorso dove si erano registrate oltre 600 presenze che non hanno voluto mancare all’inizio di un viaggio musicale inedito e di un programma ricchissimo lungo oltre 300 anni: da Mozart ai Nirvana passando attraverso le musiche di Melozzi per la sua Orchestra Notturna Clandestina con la partecipazione di Paolo Ingrasciotta e Tommaso Barea. Un‘edizione quella di quest’anno decisamente “sui generis” considerando le limitazioni e gli obblighi derivanti dall’emergenza coronavirus ma ogni test in merito al distanziamento sociale e all’uso delle mascherine è stato ampiamente superato confermando così il buon risultato ottenuto durante la serata dell’anteprima Festival.
La notte del “Don Giovanni”, anche se in forma ristretta, oltre ad aprire l’estate maceratese ha rappresentato un simbolo di speranza e resilienza e tutto ciò lo si poteva leggere negli occhi delle tante persone che prima del suono della campanella erano a godersi l’atmosfera di “attesa” e la piacevole temperatura, tipica di una serata di luglio, che ha contribuito a rendere il momento ancora più magico.
Un colpo d’occhio sicuramente diverso in quanto all’interno dell’arena erano state levate alcune file appunto per ottemperare alle norme anti contagio stessa cosa per gli ingressi che sono avvenuti in maniera scaglionata; tutte misure che non sono risultate però troppo oppressive e che hanno reso lo spettacolo del “prima e dopo” assolutamente godibile e soprattutto in totale sicurezza.
Per rimanere in tema di prime volte e al passo con i tempi non facili che corrono il palcoscenico dello Sferisterio, è stato chiuso da un grande muro lungo oltre 100 metri con un maxischermo dedicato alle proiezioni che per l’appunto caratterizzato l’allestimento scenico, firmato dallo stesso regista Livermore in collaborazione con D-Work e il light designer Antonio Castro.
Tanti i rappresentanti delle istituzioni cittadine e regionali presenti alla serata, in special modo della sempre più calda scena politica maceratese ma sono stati molti anche i giovani che hanno dato colore ed energia a tutto l’ambiente con i loro vestiti “da grandi” che sono stati però una bella dimostrazione di quanto questo Festival riesca ad avvicinare ed allo stesso tempo incuriosire ogni segmento generazionale.
La popolarità della figura di Don Giovanni riesce ad arrivare anche al di fuori del mondo artistico ed ad inserirsi alla perfezione nel linguaggio quotidiano nella sua doppia declinazione si “seduttore di donne, corteggiatore irresistibile” oppure, in senso ironico, “chi si atteggia a grande corteggiatore di donne, spessa con scarsa fortuna”. Questo potente mito è stato quindi il miglior modo di iniziare l’edizione 2020 del Macerata Opera Festival in quanto capace di unire più anime e fonderle nel cuore della città di Macerata.
Dal 18 luglio al 9 agosto allo Sferisterio, accanto alla rituale stagione lirica e di balletto si potranno ammirare degli sfettacoli frutto di alcune collaborazioni con eventi musicali, rassegne e festival bloccati dalla pandemia. Tra questi il Montelago Celtic Festival, punto di riferimento per migliaia di cultori sulla piana di Colfiorito, l'appuntamento musicale di Enrico Melozzi 'Ma C'era Tanta Voglia di Musica', una serata con Gino Paoli e Danilo Rea e Musicultura con un concerto di Simone Cristicchi. Lo ha annunciato il sovrintendente Luciano Messi, "nel segno della sicurezza di pubblico, tecnici e artisti, della sostenibilità economica e della qualità". Torna Palco Reverse: artisti e pubblico insieme sul palcoscenico per tre appuntamenti con Massimiliano Finazzer Flory, Laura Morante, Michela Murgia.
Di seguito le interviste realizzate prima dell'ingresso al teatro all'aperto dello Sferisterio di Sandro Parcaroli, cadidato Sindaco di Macerata, Domenico Guzzini, Presidente Confindustria Macerata e Antonio Pettinari, Presidente della Provincia di Macerata.
“Estate al Cinema – Vediamocinemarche” è questo il claim scelto per il progetto messo in atto della Fondazione Marche Cultura - Marche Film Commission che, insieme alla Città di Porto Recanati e il sostegno della Regione Marche, non vuole solo rilanciare l’estate della riviera maceratese ma si pone come obiettivo quello di diventare un appuntamento fisso per tutti quei turisti che appunto vorranno “incontrarsi nelle Marche”.
Il 19 Luglio sarà la prima di 5 serate dedicate al Cinema che è stato girato nelle Marche e per mettere in risalto tutta le peculiarità e le bellezze del territorio sono stati selezionati dei film con annessi personaggi che sono stati capaci di esprimere tutta la “marchigianità” della nostra Regione attraverso la pellicola.
Palcoscenico di questa iniziativa sarà l’affascinante “Arena Gigli” che già questo fine settimana accoglierà un illustre ospite ovvero Pupi Avati che accompagnato dallo sceneggiatore e produttore cinematografico Antonio Avati aprirà terrà a battesimo la prima serata di “Estate al Cinema” che poi continuerà con la visione del film “Il Cuore Grande delle Ragazze”, uno degli ultimi celebri capolavori del regista.
Ad aprire la conferenza stampa di presentazione dell’evento che si è tenuta alla Sala Consiliare del Comune di Porto Recanati è stato il primo cittadino Roberto Mozzicafreddo: “Iniziamo con il piede giusto la stagione estiva presentando questa manifestazione che per noi rappresenta un’occasione importante per invitare i turisti a visitare le Marche – ha esordito – ‘Estate al Cinema’ è una selezione di film e di personaggi del territorio che esprimono un’immagine tutta marchigiana del nostro territorio e questo è in sintesi ‘Vediamocinemarche” – sottolinea - attraverso questi filmati ripercorreremo tutte le location più suggestive delle Marche con la presenza di personaggi autorevoli del panorama cinematografico e tutto ciò avverrà sotto le stelle e speriamo con le stelle”.
Un progetto nato con la fattiva collaborazione della Regione Marche che per l’occasione era rappresentata al tavolo dei relatori dal funzionario Raimondo Orsetti che ha dichiarato: “E’ un appuntamento che abbiamo voluto fortemente perché secondo noi l’Arena Beniamino Gigli è forse la miglior cornice per ospitare un evento di questa portata soprattutto se parliamo di grande cinema internazionale – ha spiegato - per quanto riguarda il cinema noi come Regione abbiamo fatto degli investimenti consistenti e questa idea è stata colta a volo da parte dell’amministrazione comunale di Porto Recanati – chiosa - Sappiamo quanto l’arte del cinema sia funzionale in rapporto ad altri temi in special modo a quello turistico perché riesce a promuovere le nostre bellezze in maniera formidabile facendole diventare dei luoghi di richiamo a livello turistico e quindi ci auguriamo che questa prima edizione diventi un appuntamento importante per valorizzare quanto di affascinante abbiamo”.
Un'idea ma anche una visione d'insieme condivisa dall'Assessore al Turismo di Porto Recanati Angelica Sabbatini che ha così illustrato l'iter che ha condotto alla relaizzazione del festival: “Vediamocinemarche ha come obiettivo quello di diventare un appuntamento fisso della nostra estate anche per i prossimi anni – ha annunciato - a Porto Recanati sicuramente manca un evento che si ripete ogni anno e credo che il segmento della cinematografia sia quello che in cui ci identifichiamo al meglio. L’idea di tale iniziativa è nata prima dell’emergenza Covid, tant’è che l’avevamo già presentata Bit di Milano e aveva già avuto un buon successo, poi però ci siamo un po’ arenati ma con la creatrice del progetto ovvero Anna Olivucci non abbiamo mai smesso di lavorarci – e poi ha sottolineato - In prima battuta avevamo in programma di presentare il progetto all’Ischia Film Festival ma poi il lockdown ha bloccato tutto ma nonostante il periodo complesso, l’entusiasmo non lo abbiamo mai perso e così oggi presentiamo questa iniziativa in versione estiva che si svolgerà in cinque serate fatte di film che è vero che si terranno a Porto Recanti ma che racconteranno un pò tutto il territorio marchigiano. L'assessore ha poi concluso il suo intervento: "Credo che sia una valida proposta non solo sotto l’aspetto culturale ma anche turistico in quanto tali iniziative sono un veicolo importante e possono fare la differenza nel far conoscere Porto Recanati anche al di la dei confini regionali - ha puntualizzato - questi sono senza dubbio obiettivi ambiziosi ma siamo sicuri che ci presentiamo ai nastri di partenza dell’estate con tutte le carte in regola e con tanti assi nella manica per raggiungerli”.
La parola poi è passata al Direttore della Fondazione Marche Cultura Ivan Antognozzi che ha così espresso la sua idea sull'evento: “Organizzare un evento del genere è stata una grande opportunità colta della Regione Marche e del Comune di Porto Recanti e noi siamo stati molto felici di sposarlo – ha illustrato- attraverso il cinema si può non solo promuovere le bellezze regionali a livello turistico ma si riesce a far venire fuori quello che è il carattere marchigiano che anch’esso è ragione di attrattività – continua - non è interessante solo il paesaggio ma anche il tipo di territorio che attira i turisti e questa è stato un’intuizione particolarmente felice di Anna Olivetti”. Proprio la Responsabile Marche Film Commission ha chiuso la conferenza stampa di presentazione del festival affermando: “Mi piacerebbe che i marchigiani tramite questa iniziativa prendessero coscienza della loro identità filmica – spiega - sta nascendo una nuova generazione di autori nelle Marche capaci di raccontare il territorio con una nuova coscienza e con un linguaggio che è quello dei dialetti non solo finalizzati alla risata - ed ha terminato il suo intervento - avere una bella storia che, non sia pretestuosa, ma che racconti veramente questa Regione sarebbe il miglior di tutti gli spot e per questo mi auguro che in tanti vengano a godersi Porto Recanati ed ammirino la splendida cornice dell’Arena Beniamino Gigli”.
Le Guide Turistiche delle Marche, associate Federagit/Confesercenti, hanno dato il via ad una serie di iniziative volte alla scoperta e valorizzazione dell’entroterra maceratese attraverso visite guidate di borghi e cittadine che sono la vera bellezza dell’intero territorio.
I tour guidati di “RipARTiamo. #scopriarteconminitour” sono iniziati con successo il 20 giugno a Mogliano e termineranno il 20 settembre a San Severino Marche passando attraverso le città di Monte San Giusto, Montelupone, Loro Piceno, Treia e Macerata.
Grazie alla collaborazione delle varie amministrazionilocali e alla loro magnifica accoglienza, le visite hanno visto e vedranno apertures traordinarie di siti poco conosciuti e incontri inaspettati con personaggi locali e non!
Anche nella città del bracciale dopo il successo della prima tappa dello scorso 5 luglio, domenica prossima, 19 luglio, alle ore 17 partirà da Piazza della Repubblica il secondo tour della città.
Nel pieno rispetto della vigente normativa anti COVID, le prenotazioni sonoobbligatorie insieme all’uso delle mascherine e al distanziamento.Info e prenotazioni: 347/7439960 – info@guideturistichedellemarche.it – www.guideturistichedellemarche.it
Massimo Isola, presidente di AICC, Associazione Italiana Città della Ceramica, è stato, nei primi giorni di luglio, in visita ad Appignano, accolto dal Sindaco Mariano Calamita, insieme all’Assessore alla Cultura Federica Arcangeli e all’Assessore al turismo Stefano Montecchiarini.
Gli amministratori hanno espresso al Presidente il loro orgoglio per la presenza di Appignano in AICC, evidenziando il grande lavoro di valorizzazione della ceramica d’uso, artistica e artigianale locale, che viene portato avanti da decenni nel territorio e anche l’impegno per l’organizzazione di manifestazioni artistico-culturali legate alla ceramica anche contemporanea, le quali anch'esse stanno dando prestigio al paese anche nell’ottica di un flusso turistico sempre maggiore, basti pensare al Concorso CeramicAppignano- Convivium, giunto alla Sesta Edizione che quest’anno verterà sul tema “Armonia e Speranza-ceramiche per un mondo migliore”, concorso che lo scorso anno ha accolto circa 100 opere provenienti da tutta Italia, e che quest’anno si propone di fare altrettanto.
Massimo Isola ha quindi visitato il Palazzo Comunale, dove sono presenti molte opere ceramiche antiche e non, tra le quali anche opere del suddetto Concorso Convivium, per poi proseguire presso la mostra Mastri e Maestri. Qui il Presidente Isola, grazie alla presenza di Anna Gagliardini, Presidente dell'Associazione MAV – Maestri Vasai Appignanesi che rappresenta la locale Scuola Comunale di ceramica, ha avuto modo di apprezzare e toccare con mano la storia dell'antica ceramica dei maestri vasai appignanesi.
Ha incontrato poi tutte le realtà che fanno parte del panorama ceramico locale, a partire, appunto, dalla sede della MAV, Associazione Maestri Vasai, nella persona della presidente Anna Gagliardini, la quale ha mostrato soddisfazione e vanto per la scuola che ha festeggiato i 10 anni della sua istituzione.
E’ stata poi la volta della sede dell’Associazione AppCreativa, rappresentata per l’occasione da Silvana Paris.
Ha poi visitato gli Ateliers di Elena Buran (Buran Art), Marica Sabbatini (L'Atelier della Terra), Laura Scopa e Fabio Tavoloni (Forme Attuali Ceramica di Laura Scopa) e le aziende Taruschio (Taruschio Ceramica) e Bozzi (Bozzi Ceramica), vere e proprie icone locali.
Grande emozione è trapelata durante la visita del Presidente Isola nel laboratorio di Luciano Bozzi, ultimo storico Maestro Vasaio che insieme ai Maestri Testa, Sittì (al secolo G. Ferri) rappresenta la storia della ceramica in Appignano nella sua evoluzione nel corso degli anni.
Essere in AiCC per Appignano vuol dire riportare questo piccolo Borgo in primo piano nelle Marche e in Italia, tra i centri più apprezzati per la ceramica. E quindi ci si adopera per altre iniziative di valore, come il Progetto “Cocci di Memoria”, curato dall’Amministrazione Comunale nella persona dell’Assessore Arcangeli, in collaborazione con l’Editore Giaconi Simone, con Patrizio Bartoloni, ceramista di Montelupo Fiorentino e con la MAV. Si tratta di raccogliere in un libro emozionale, attraverso interviste, le memorie degli anziani del luogo, facendo al contempo creare loro un’opera in argilla, il Coccio di memoria, affinché le nuove generazioni possano mantenere vivo il ricordo di quelle che sono state le radici del loro paese.
La ceramica ad Appignano è poi protagonista del costante abbellimento degli spazi del Paese, dallo straordinario lavoro di restauro della Fontana di Borgo XX Settembre che, grazie all’applicazione in ceramica e al gioco di luci presenti, è certamente il risultato di un progetto più moderno ed attuale nell’estetica che mostra una delle innumerevoli possibilità d’uso della ceramica contemporanea, agli inserti di ceramica che caratterizzano la ringhiera dirimpetto alla Fontana fino a giungere alla recente installazione dei basamenti in ceramica nei pilastri dell'illuminazione pubblica nel più ampio contesto del progetto di riqualificazione energetica della stessa Via dei Vasai.
"La ceramica - dice l'Assessore Montecchiarini con delega al turismo ed alle attività produttive - insieme all'industria dei Mobili (attività, anch'essa, per la quale Appignano è conosciuta a livello nazionale), è certamente un'importante realtà identitaria del Comune di Appignano ed uno dei pilastri portanti del turismo, nonché incentivo per un turismo esperienziale volto ad incuriosire i turisti a venire a visitare il nostro bel Borgo, attirati dalla bellezza delle opere presenti e dalla possibilità di fare interessanti esperienze al tornio e, così, provare a realizzare – addirittura – dei pezzi con l'aiuto dei Maestri della Scuola di Ceramica".
Appignano, quindi, un importante connubio tra passato, presente e futuro in un loop costruttivo e di valore, all’insegna della crescita artistica e culturale di un territorio in continua evoluzione.
Con la recente inaugurazione del nuovo allestimento museale dello Sferisterio, la città di Macerata si prepara ad un’estate di ricca offerta culturale.
Il circuito museale ha ampliato gli orari di apertura dal martedì alla domenica con orario continuato dalle 10 alle 19, per garantire la migliore fruizione da parte dei tanti visitatori che in queste settimane hanno scelto Macerata come meta turistica.
Prezioso contenitore d’arte della città sono i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi con il Museo della Carrozza, l’elegante Pinacoteca di Arte Antica, la suggestiva Galleria dell’Eneide e l’interessante collezione di arte moderna.
L’Arena Sferisterio, straordinario e unico teatro all’aperto semicircolare di oltre 2400 posti, si presenta oggi con un nuovo allestimento moderno e coinvolgente. Al secondo piano nella Gran Sala, intitolata al fondatore di Musicultura Piero Cesanelli, il visitatore può approfondire la storia del monumento e delle manifestazioni che lo hanno posto sempre al centro della vita della città. L’allestimento offre molte chiavi di lettura interattive: video, riproduzione di documenti d’archivio, planimetrie architettoniche, pannelli descrittivi, schermi touch con testi, foto d'epoca, opere musicali, archivio di rassegne.
Alle ore 11 e alle 17, dal martedì alla domenica, è in programma il City Tour, una visita accompagnata alla scoperta delle sale monumentali della Biblioteca comunale Mozzi-Borgetti e del meccanismo del suggestivo orologio astronomico di Piazza della Libertà. La visita ha la durata di un’ora.
Ad accogliere il visitatore c’è l’ufficio informazioni Tipico Tips in piazza della Libertà, uno spazio per ricevere informazioni ma anche per acquistare prodotti tipici del territorio, aperto tutti i giorni (chiuso solo il lunedì) dalle 10 alle 19.
La visita al circuito museale è possibile con un biglietto unico, che consente la visita a tutte le strutture e la partecipazione ai City Tour.
A marcare il rapporto speciale che unisce i Musei di Macerata con il territorio, una speciale possibilità di ingresso al circuito è dedicata ai residenti nella Marca Maceratese, a cui è rivolta la CARD MCCULT, che con soli € 3,00 consente per un anno il libero ingresso a tutte le strutture.
L’artista prende posizione con i suoi colori e intraprende una lotta contro la follia dell’uomo e contro un nemico invisibile rappresentato in questo periodo di pandemia da un virus mortale che toglie la vita e la libertà personale.
A Civitanova, l’Assessorato alla Crescita culturale presenta due esposizioni d’arte contemporanea del Maestro modenese Adriano Venturelli, una nella palazzina nord del lido Cluana, l’altra nello spazio multimediale San Francesco di Civitanova Alta.
Stamattina, nella sala della Giunta comunale, il maestro Adriano Venturelli ha presentato alla stampa le due mostre “Colors” e “Gli amici del criminale Cesare Battisti”, alla presenza dell’assessore Maika Gabellieri, del Maestro Fausto De Nisco, del critico d'Arte e giornalista Michele Fuoco, del curatore d'Arte Stefano Danieli e dell’Emotional Art counselor Francesca Giovando.
“In una palazzina appena ristrutturata per accogliere degnamente i momenti dedicati all’Arte – ha detto l’assessore Gabellieri – inauguriamo venerdì la bellissima mostra del Maestro Venturelli, espressione di gioia e di felicità dopo un periodo drammatico. A Civitanova Alta, invece, un messaggio di attenzione al sociale e agli eventi che connotano la nostra storia e la nostra società. Quella di Venturelli non è un’arte fine a se stessa, ma una ricerca di un dialogo tra la sensibilità di un artista e la realtà, un tentativo di rispondere al buio con il colore, alle armi con l’arte”.
La mostra Colors è cotituita da una trentina di tele medie e gradi nate come reazione all’attentato al Bataclan di Parigi ed è accompagnata dal messaggio: “il colore come luce di speranza e fraternità – la fine del Covid – 19 - e verrà inaugurata venerdì 17 luglio, alle ore 19,30 alla palazzina del Lido Cluana. L’allestimento rimarrà fino al 7 agosto.
“Sono un artista – ha detto presentandosi in conferenza stampa Venturelli - e come tale amo esprimere i miei pensieri ed emozioni attraverso l'uso della pittura, con questo mezzo è mia intenzione reagire con proiettili di colori... molti, moltissimi proiettili, uso una mitragliatrice di pennelli per moltiplicarne le infinite tonalità, partendo dai primari rosso, giallo, blu, per poi arrivare ai secondari, arancio verde viola e cosi con tutte le infinite varianti possibili”.
Gli amici del criminale Cesare Battisti sarà ospitata nello spazio multimediale San Francesco (piazza della Libertà), il 24 luglio (ore 19,00) fino al 12 Agosto 2020. In mostra ci saranno una quindicina di tele di grandi dimensioni alle quali Venturelli lavora da un decennio. In questa formula ampia saranno esposte per la prima volte a Civitanova, in prima nazionale.
Adriano Venturelli è nato a Formigine, in provincia di Modena, nel 1953, Adriano Venturelli studia all’Istituto d’Arte Venturi di Modena e consegue il diploma in pittura presso l’Accademia delle Belle Arti di Bologna. Nel 1975 la sua
prima personale presso la Galleria “Effemeridi” di Modena, cui sono seguite altre personali e collettive (a Milano, Venezia, Bari, Bologna, Madrid, Londra)e collettive e la partecipazione, nel 1986, alla XLII Esposizione Internazionale d’arte Biennale di Venezia, incentrata sul tema “Arte e Scienza”.
L’ingresso alle mostre è libero dalle 18 alle 22
Un viaggio di ritorno a casa delle preziose opere pittoriche che in un tempo lontano ante sisma riempivano lo spazio della Pinacoteca Antica di San Ginesio, ad oggi ancora inagibile.
E’ un “Ritorno alla bellezza” che viene restituita, dopo 4 anni, alla comunità locale, al territorio marchigiano e diventa fruibile anche nei confronti della vasta platea di turisti che sono alla ricerca di Borghi autentici, ricchi di storia e cultura come San Ginesio può offrire.
“La mostra segna una tassello molto importante verso quel percorso di rinascita che l’Amministrazione comunale sta portando avanti e che – afferma il Sindaco Giuliano Ciabocco- grazie a questa occasione raggiunge un duplice traguardo: circondare nuovamente i ginesini, e non solo, delle opere simbolo della comunità e poterlo fare all’interno di uno spazio altrettanto importante quale quello dell’Auditorium di Sant’Agostino, che verrà riaperto per questo memorabile appuntamento.
L'inaugurazione avverrà sabato 18 luglio, a partire dalle ore 18:00.
Il percorso espositivo parte con dipinti più antichi e significativi a partire dalla tavola raffigurante Sant’Andrea e la battaglia fra Ginesini e Fermani, opera manifesto della Pinacoteca stessa realizzata intorno al 1463 da Nicola di Ulisse da Siena e che in occasione di questa esposizione verrà ricollocata nella sua posizione originaria (secondo altare sinistro dell’aula). Seguirà il Matrimonio mistico di Santa Caterina riferibile alla bottega di Domenico Ghirlandaio, e non mancheranno le opere dei due pittori ginesini, Stefano Folchetti e Domenico Malpiedi.
Sarà esposta anche la pala raffigurante la Madonna in trono con il Bambino e i santi Francesco, Girolamo, Caterina e Maddalena capolavoro della maturità di Vincenzo Pagani, databile dopo la metà del XVI sec. e la Pietà di Simone De Magistris con i santi Bartolomeo, Sebastiano, Rocco e Ginesio, che traduce in pittura il modello michelangiolesco della Pietà vaticana, rivisto secondo i canoni controriformistici, datata 1594.
Tutte le altre opere che ritorneranno finalmente alla luce faranno riferimento al XVII-XVIII sec. Sono derivazioni di qualità da Battistello Caracciolo e da Carlo Maratti le due tele raffiguranti rispettivamente la Visitazione, dono alla Pinacoteca della famiglia dei Conti Onofri, e la Madonna Assunta in cielo tra angeli, in deposito dalla chiesa di Santa Maria in Vepretis dei Padri Caracciolini. Anche altri dipinti possono essere interpretati come continuazione ideale della lezione marattesca, in armonia con l’orientamento moderato della cultura figurativa marchigiana, che privilegia quella linea di calibrata conciliazione tra classicismo e barocco, tra antico e moderno tanto gradita ai committenti.
La mostra “HOC OPUS. Ritorno alla bellezza”, che vedrà l’installazione di circa 30 opere è organizzata dal Comune di San Ginesio, curata dal architetto ginesino Matteo Sampaolesi e con il patrocinio di ICOM (International Council of Museums Italia) e Regione Marche.
La mostra sarà aperta tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 12 e nel pomeriggio dalle ore 16.30 alle ore 19.30, per info contattare l’Ufficio I.A.T. al numero tel. 0733/652056.
Il Comune di Appignano è stato insignito in questi giorni della prestigiosa qualifica di “Città che legge”, titolo che le è stato conferito per la prima volta dal Cepell ( Centro per il libro e la lettura), un Istituto autonomo del MIBACT, che d’intesa con l’ANCI, vuole promuovere e valorizzare, con la suddetta qualifica, le Amministrazioni comunali che si impegnano a svolgere con continuità, politiche pubbliche atte a promuovere la lettura sul proprio territorio.
“Questo riconoscimento è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio per la nostra Amministrazione – afferma l’assessore alla cultura Federica Arcangeli di concerto con il Sindaco Mariano Calamita– che da tempo svolge un lavoro costante e proficuo nell’ambito della promozione della lettura, anche in collaborazione, nella realizzazione di progetti e di iniziative, con le scuole locali dell’I. C. “Luca Della Robbia”, con l’associazione culturale Prometeo, che gestisce la Biblioteca comunale e con il gruppo volontari Nati per Leggere.
L’Amministrazione ha investito, investe e investirà nella valorizzazione e promozione della lettura, affinché tutti i cittadini, ma soprattutto i bambini e i giovani, diventino sempre più consapevoli che dalla lettura dipende la crescita intellettuale, sociale ed economica di una comunità.
Il nostro impegno nell’immediato futuro sarà quello di dar vita ad un Patto locale per la lettura, che vedrà coinvolte ed impegnate varie realtà locali: scuola, biblioteca, libreria e associazioni del territorio.
Continueremo nell’organizzazione di iniziative, quali il giovedì letterario, presentazioni di libri, letture ad alta voce, incontri con autori ed editori del territorio e non, iniziative che non si sono fermate nemmeno durante i mesi di emergenza e di lockdown da Covid-19, basti pensare al Progetto “Leggiamo insieme” portato avanti con letture e dirette fb durante la pandemia e conclusosi in piazza ad Appignano, alla presenza delle autrici Laura Gentili e Michela Bocci e dell’editore Giaconi Simone, che hanno intrattenuto grandi e piccini con storie e giochi di magie e di parole. Ribadisco la nostra soddisfazione per tale riconoscimento – conclude l’assessore Arcangeli - ora non ci resta che leggere!”.
Sarà inaugurata martedì prossimo, 14 luglio, alle ore 18, al Palazzo Buonaccorsi (via don Minzoni 24), la mostra dal titolo “Il coraggio di donare. La Collezione Marchetti Catinelli ai Musei civici di Palazzo Buonaccorsi” che porta in mostra una importante collezione di oltre 40 opere d’arte del Novecento, da Peruzzi, Monti, Sante Monachesi, Remo Brindisi, Licata, Schifano ad altre di importanti protagonisti come Ciarrocchi, Emilio Notte, Tamburi, Mario Surbone, André Verdet e Amine El-Bacha.
Sono le opere donate ai Musei Civici di Macerata dalla signora Marcella Marchetti Catinelli, raffinata collezionista maceratese venuta a mancare nel 2019.
Dal 14 luglio al 18 ottobre i musei esporranno al pubblico l’intera collezione quale esempio della vivacità culturale e dello straordinario valore civico dimostrato nella volontà di accrescere il patrimonio comune a godimento dell’intera collettività.
La mostra è curata dai Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi e dall’Istituzione Macerata Cultura.
“È la prima mostra dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi dopo il lockdown. I musei ora sono aperti e riprendono con coraggio ad essere la casa dove le persone e l’arte si incontrano. Nel dono della collezione c’è anche il dono alla comunità di un tempo prezioso per stare bene, - sono le parole dell’Assessora alla Cultura Stefania Monteverde.
“Il titolo sottolinea il valore della generosità di quel collezionismo privato che diventa patrimonio pubblico per il bene di tutta la comunità,” sottolinea Gildo Pannocchia, presidente dell’Istituzione Macerata Cultura che ha curato la donazione della collezione. - “Ringraziamo la signora Marchetti per la generosità con cui nel suo testamento ha ricordato la preziosa collezione di arte contemporanea di Palazzo Buonaccorsi”
In sintonia con il tema #biancocoraggio del Macerata Opera Festival l’Istituzione Macerata Cultura celebra la scelta di donare il patrimonio alla città e avvia una riflessione sulla ricchezza e sulla ricettività culturale di un territorio entro il quale i Musei, a partire dagli anni Settanta del Novecento, hanno svolto un’azione di costante promozione e confronto.
Le opere, nelle sale espositive del museo, allestite come nella casa di Marcella Marchetti e del marito Luigi Catinelli, descrivono dettagliatamente il gusto di quel collezionismo diffuso volto a cercare e a individuare i maestri e le opere che potessero soddisfare la loro personalissima idea dell’arte. Attraverso una visione d’insieme, al contempo coerente e intensa, la raccolta dà conto delle scelte estetico-affettive dei proprietari e al contempo restituisce la vitalità del clima culturale cittadino secondo una prospettiva unica, ma anche privilegiata, perché ogni pezzo narra una storia a sé e rappresenta un momento straordinario nel racconto delle dinamiche storico-artistiche del ‘900.
La donazione va ad arricchire il percorso permanente del Novecento di Palazzo Buonaccorsi con oltre quaranta opere di notevole interesse storico artistico di autori alcuni già presenti.
La mostra resterà aperta fino al 18 ottobre e, fino al 31 agosto, può essere visitata dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Nel rispetto delle disposizioni obbligatorie per il contenimento del Covid-19, che prevedono ingressi contingentati e rispetto delle distanze interpersonali, si consiglia la prenotazione: 0733/256361 | macerata@sistemamuseo.it | www.maceratamusei.it | www.macerataculture.it