Prosegue venerdì 9 agosto il festival "Concerti nel Chiostro" dell'associazione musicale "Pier Alberto Conti", giunto alla sua 34esima edizione, che vede la direzione artistica del maestro Bruno Bizzarri. Tre gli appuntamenti in cartellone con la grande musica, al chiostro di Sant'Agostino di Civitanova Alta, a partire dalle ore 21:30. La rassegna è organizzata in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del comune di Civitanova Marche e azienda Teatri di Civitanova.
Il 9 agosto, al pianoforte ci sarà il M° Gianluca Luisi, virtuoso della tastiera e artista di spiccatissima raffinatezza espressiva, che proporrà musiche di Mozart, Beethoven e Chopin mentre il 13 agosto ci sarà un gradito ritorno: il Quintetto "Bottesini", che il pubblico ha avuto modo di apprezzare particolarmente nella loro esibizione ai "Concerti nel Chiostro 2022". Il repertorio comprenderà musiche di Farrenc, Hummel e Morricone.
Biglietti prenotabili su https://www.vivaticket.com e in tutti i punti vendita del circuito, nonché alla biglietteria del Teatro "Rossini" e del Teatro "Annibal Caro". Info: 0733 822213 – 0733 812936 – 0733 892101. In caso di maltempo i concerti si terranno al teatro Annibal Caro
La fantasia, soprattutto per i bambini, è il modo migliore per viaggiare. A Cingoli, presso il piazzale L.Cipolloni ieri 5 agosto 2024 alle ore 18.30, nell’ambito del Festival teatrale MASKAMARKE, si è tenuto uno spettacolo di letture animate molto particolare, con il teatrino giapponese “kamishibai”.
Francesco Facciolli, direttore artistico del festival stesso, ha spiegato il significato di questa tecnica narrativa, traducibile come “dramma di carta”(“kami” significa carta e “shibai” teatro o dramma); esso si serve di un teatrino di legno di misure ridotte, chiamato “butai”, nel quale il narratore inserisce lateralmente le tavole con le immagini che raffigurano in sequenza la storia raccontata; ogni racconto viene annunciato dal kamishibaya battendo lo hyōshigi (strumento composto da due bastoni di legno legati da una corda) e poi interpretato con l’aiuto di disegni e parole per tutto il pubblico disposto ad ascoltarlo.
Francesco Facciolli e Scilla Sticchi, coadiuvati dal figlio Daniele, hanno deliziato gli spettatori con due storie, aventi come tema guida la libertà. La libertà di crescere, emancipandosi e diventando adulto, come nella storia “Yamanba e i tre amuleti” in cui un piccolo monaco, ghiotto di castagne, si allontana dal suo maestro per esplorare il mondo pieno di possibilità, in cui tutto può accadere, anche fare incontri solo in apparenza innocui.
Dietro le dolci sembianze di una vecchina si può infatti nascondere la terribile Yamanba e basta abbassare la guardia affinché lei riveli il suo vero aspetto. Un viaggio iniziatico, quello narrato, verso l’età adulta che il piccolo protagonista compie utilizzando le sue competenze, gli insegnamenti del suo maestro che gli mostra come tagliare definitivamente il cordone ombelicale che lo lega alla sua infanzia.
La Libertà, come “terra felice e senza padroni dove tutti sono più buoni, è invece quella ricercata dalle tre marionette di “Fuga in maschera”. I protagonisti, Pulcinella, Arlecchino e Colombina, scappano dalle grinfie di Don Fernando Malvasia che le tiene prigioniere nel suo teatrino. Come in ogni fiaba che si rispetti, le nostre maschere di Commedia dell’Arte devono superare intricate prove e numerose peripezie prima di giungere all’agoniata meta, il Paese di Libertà che “se ancora non c’è, lo faremo io e te”, come chiosa la storia.
Il numeroso pubblico di grandi e bambini ha molto apprezzato questo originale e coinvolgente modo di ascoltare, di vedere e di vivere le storie attraverso la magia di narrare oltre le parole. Risate e applausi hanno riecheggiato nella piazza dall’inizio alla fine dello spettacolo.
“Un pomeriggio di qualità” ha commentato l’assessore alla cultura Cristiana Nardi, che ha sottolineato come il lavoro di rete promosso da iniziative come MASKAMARKE sia molto importante per i borghi montani, per la promozione di territori che altrimenti cadrebbero in solitudine.
Oggi, lunedì 6 agosto, il Festival teatrale sulla Commedia dell’Arte prosegue con due appuntamenti: ore 18.30 presso la Fonte del Borgo di Esanatoglia si potrà godere dello spettacolo di burattini di Daniele Cortesi “Gioppino e Brighella servitori malandrini”; in serata, alle ore 21,30, a Matelica presso il teatro G. Piermarini andrà in scana “L’ultima notte” di Zorba Officine Creative.
Molto positivo è stato il bilancio del XII Festival d'Estate a Palazzo Claudi, rassegna di musica da camera organizzata dalla Fondazione Claudi sotto la direzione artistica del maestro maceratese Michele Torresetti, che figura tra i primi violini della Bayerische Staatsorchester di Monaco di Baviera e che rappresenta sicuramente una garanzia di qualità e di successo per la manifestazione.
Le tre serate, che hanno fatto registrare un boom di presenze, con un pubblico sempre prodigo di applausi, hanno seguito un percorso di approfondimento tematico che va dal Classico Romantico (la prima serata del 28 luglio con Chopin, Mozart e Brahms) alle più elevate espressioni del Canto di un Popolo (seconda serata, 31 luglio, con Schumann e Dvorak), fino alle espressioni più virtuosistiche del Folclore di Ravel e Bartok (terza e ultima serata, 3 agosto). Un percorso che ruota attorno alla rappresentazione del “Bello” e alle maggiori espressioni del sentimento popolare.
Nelle tre serate si sono esibiti musicisti di grande spessore: Michele Torresetti (violino), Andrea Mascetti (violino), Matteo Torresetti (viola), Giacomo Grava (violoncello) e Alessandro Deljavan (pianoforte).
Molto applaudito anche il poeta Davide Rondoni che nell'intermezzo musicale della serata inaugurale del Festival ha fatto cenno a due iniziative della Fondazione Claudi: l’Atelier delle Arti e degli Insegnanti, che si tiene questa estate in date diverse in cinque località sul territorio nazionale, tra cui Ripatransone; e il Piccolo Festival dell'Essenziale, in calendario a Roma, nel Complesso dei Piceni a San Salvatore in Lauro, l'11 e il 12 ottobre. Rondoni ha concluso l'intervento declamando alcune delle sue ultime poesie.
Nell’ultima serata, il professor Massimo Ciambotti, presidente della Fondazione Claudi, ha annunciato invece la chiusura del bando per il concorso di poesia “Le Stanze del Tempo”, giunto alla decima edizione: il vincitore sarà proclamato a breve e la premiazione avverrà a ottobre nel corso del Piccolo Festival dell’Essenziale a Roma.
Le condizioni meteo sono state buone (anche nell’ultima serata, quella di sabato scorso, per la quale si temevano temporali) e il pubblico ha potuto gustare il fresco che caratterizza solitamente Serrapetrona, oltre che la buona vernaccia offerta dalla Fondazione Claudi nei brindisi finali, con accompagnamento di ciauscolo e dolci del territorio.
Il Festival è stato realizzato grazie anche al sostegno e al patrocinio della Regione Marche, unitamente alla fattiva collaborazione del Comune di Serrapetrona e dell'Associazione “Ut re mi” onlus di Macerata.
Prosegue nello spazio del Lido Cluana, l’allestimento di opere contemporanee “Spazi Senza Limiti” curato da Daria Castelli e arrivato al suo decimo compleanno.
Tra luci, colori ed emozioni, tutti i sabato sera, dalle 19.30 alle 24,00, le persone che attraversano la splendida cornice che unisce il Varco sul Mare a piazza XX Settembre potranno ammirare ed osservare da vicino le opere eseguite con tanta devozione e sensibilità dagli artisti ed esposte tra il verde delle aiuole.
Gli artisti di agosto sono: Vito Vitulli, Nevia Amaolo, Gabriella Cesca, Viviana Romagnani, Alessandro Ponte, Enrichetta Gadioli, Paolo Agostini.
“Un evento tanto atteso e seguito negli anni – ha detto l'artista Daria Castelli – a cui hanno partecipato pittori marchigiani di talento. Questo spazio all’aperto è nel cuore di tutti noi appassionati d’arte e ringrazio l’Amministrazione per questa disponibilità rinnovata di anno in anno”.
Continua fino al 22 agosto il ricco programma con incontri d’arte, cultura, musica, spiritualità e cammini nei borghi collinari marchigiani che Giacomo Leopardi definì “Monti Azzurri”. In scena Giovanni Scifoni con il musical “Fra”. E poi il film di Neri Marcorè, Zamora.
Continua fino al 22 agosto il 5° Festival dei Monti Azzurri,“Chiese e musei bruciano. Di arte e bellezza”, organizzato dall’Unione Montana Monti Azzurri con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche. L'evento, curato dall’architetto Sandro Polci, offre un ricco programma di appuntamenti con arte, cultura, musica, spiritualità e cammini nei borghi collinari marchigiani, che Giacomo Leopardi definì “monti azzurri”. Il Festival si svolge nei borghi dei Sibillini in provincia di Macerata: Penna San Giovanni, Gualdo, Belforte del Chienti, Tolentino, Loro Piceno, Cessapalombo, Monte San Martino, Caldarola, Colmurano, Sant’Angelo in Pontano e Ripe San Ginesio.
Sandro Polci, ideatore del Festival, dichiara che il tema è stato scelto dall’Unione Montana per il quinto anno, “per poter ragionare insieme sulle ricchezze che guardiamo con uno sguardo blasé, abitudinario, che non riesce a dare valore a cose che a volte sono eccezionali o comunque sempre molto condivise e dunque parte della nostra storia. Non è una nostalgia – continua Polci – è una modalità per creare futuro e capire quali sono le nostre radici profonde per far svettare meglio le foglie e i nostri rami. Nei borghi si fa fatica per molte cose, ma per una cosa sicuramente non faremo mai fatica: la modalità dello stare insieme e la possibilità di futuro che sapremo creare in maniera coesa. E così venire al Festival significa sentire il suono d'arpa fuori dalle mura dei cimiteri come se fosse il gelsomino che non lo vediamo, ma lo percepiamo. E così Giovanni Allevi, amico del Festival, a cui è stato conferito il premio ‘Paesaggi di pace 2024’. E poi cinema in piazza con l’iniziativa ‘porta la sedia’, come accadeva tanti e tanti anni fa, per vedere un film. In questo caso sarà proiettato ‘Zamora’, l’ultima opera di Neri Marcorè, caro amico del Festival. E poi ancora un musical su San Francesco, ‘Fra’, interpretato da Giovanni Scifoni. E poi ancora Cammini con asini ad orecchie dritte. E infine una riflessione sulla guerra in un museo praticamente sconosciuto che conserva enormi memorie in materia. Venite, vi aspettiamo e buon cammino a tutti.”
Gli appuntamenti in programma
Nel corso del Festival si affrontano, con delicatezza e ironia, temi ed emozioni molto antichi o di un futuro prossimo, che vanno dalla “preghiera-concerto velato” delle Monache di clausura, alle potenzialità dell’intelligenza artificiale nei fragili borghi; dai ricordi laceranti di due guerre mondiali al sentire intimo delle lettere dal fronte; dal cammino in saio, tonaca o per trekking nei sentieri, all’ultima fatica editoriale di un giovane e promettente scrittore.
Mercoledì 7 agosto alle ore 18.30 il taglio del nastro presso il Palazzo del Rettorato Unicam, in via Pieragostini. Sono ben 18 i capolavori che dal 7 agosto al 3 novembre 2024 torneranno a risplendere nel percorso dello spazio espositivo, grazie all’iniziativa dell’Amministrazione comunale e di Unicam. A patrocinare il tutto l’Assemblea Legislativa delle Marche e l’Associazione Corsa alla Spada e Palio, in collaborazione con la Soprintendenza Archeologica Belle Arte e Paesaggio delle Marche.
Un’esposizione assolutamente da non perdere, per ammirare le opere anche grazie all’utilizzo della tecnologia e all’esperienza di un percorso sensoriale, per rivivere attraverso l’arte la storia di Camerino. La mostra sarà dunque aperta a cittadini e visitatori per quasi tre mesi, un’occasione unica a disposizione della Città per vivere la bellezza e la meraviglia del patrimonio della collezione civica.
“Questa esposizione temporanea rappresenta un altro passo in quel percorso che ci porterà a riappropriarci della nostra Città - spiega il sindaco di Camerino, Roberto Lucarelli - Grazie all’ospitalità del magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Camerino, che ha aperto le porte della sua nuova sede nel palazzo che si affaccia su via Pieragostini e sulla facciata della chiesa di Santa Maria in Via, simbolo del terremoto del 2016 che devastò la nostra zona, alcuni dei capolavori della collezione civica lasciano la sistemazione provvisoria dove sono stati relegati ormai da anni per mostrarsi in tutta la loro bellezza, meraviglie che la polvere e l’oscurità non hanno minimamente intaccato”.
“È solo una selezione- prosegue Lucarelli-di quelle opere che furono recuperate e messe in salvo grazie all’operato sinergico della Soprintendenza e del Comune, che tuttavia rappresentano la storia di una città che ha vissuto nel periodo medievale e rinascimentale il suo massimo splendore. E attraverso la scelta delle opere esposte andiamo anche a conoscere i volti di una dinastia che prese le mosse da quella Rocca Varano che il pittore camerte di fine Ottocento Napoleone Parisani ritrae in uno dei suoi quadri più rappresentativi. Un’arte da ammirare e da vivere, con l’utilizzo della tecnologia ma anche attraverso una serie di iniziative che coinvolgono i più giovani, gli stessi cittadini, gli amanti dell’arte e i turisti che negli anni non hanno mai abbandonato queste terre, segnate dalle difficoltà ma sempre ricche di fascino e accoglienza. Un ringraziamento particolare va all’Assemblea legislativa delle Marche che ha concesso il proprio patrocinio e l’invito a tutti a visitare l’arte che torna in centro”.
Sabato 3 agosto, alla presenza del sindaco di Sarnano, Fabio Fantegrossi, del presidente del Consiglio regionale delle Marche, Dino Latini, e del consigliere regionale Pierpaolo Borroni, è stata inaugurata la mostra "S. Maria tra i torrenti: il recupero dell’Abbazia di Piobbico tra arte e storia" presso la pinacoteca comunale di Sarnano, organizzata dal Centro studi sarnanesi con la collaborazione dell’Università di Macerata, l’associazione culturale "L’Ospite" e "I Tamburini del Serafino".
L’iniziativa, ideata in occasione della recente riapertura al pubblico dell'Abbazia di Piobbico, è un percorso tra documenti e immagini pensato per valorizzare il suo ricco patrimonio storico-artistico nonché il significato simbolico e identitario che la stessa tuttora riveste per la comunità.
L'abbazia di Piobbico, la cui fondazione si fa risalire all'anno 1030, rappresenta l'istituzione più antica del territorio sarnanese; a quella prima comunità di monaci è possibile ricondurre l’inizio del processo che nei secoli XI – XIII porterà alla nascita del comune di Sarnano.
Attraverso una selezione dei documenti più significativi provenienti al prezioso archivio dell'Abbazia di Piobbico (pergamene di XI-XIV secolo) viene proposta al pubblico la storia delle sue origini e del periodo di suo massimo splendore, in cui l’istituzione monastica ha giocato un ruolo estremamente determinante per i futuri assetti del territorio. Oltre agli originali sono esposte riproduzioni di importanti documenti conservati negli archivi dei comuni di Amandola, San Ginesio e Montalto Marche.
Un'apposita sezione è dedicata all'edificio abbaziale, splendida chiesa romanica, e al recente restauro reso necessario dalle pesanti lesioni subite a seguito del sisma del 2016/17. L'allestimento è stato realizzato con il contributo scientifico di Maela Carletti, Stefano Degli Esposti, Maria Franca Ghiandoni, Costanza Lucchetti, Antonio Montefusco, Francesco Pirani, con il patrocinio di numerosi enti del territorio.
All’inaugurazione sono intervenuti anche il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, l’assessore dell’Unione Montana Monti Azzurri, Monia Batassa e l’Abate amministratore don Marcello Squarcia. La mostra, ad ingresso gratuito, resterà aperta fino al 3 novembre 2024.
Visto il successo riscosso dalle aperture della Torre civica nei venerdì sera di giugno, l’iniziativa verrà riproposta per tutto il mese di agosto estendendola anche al sabato.
La Torre civica, infatti, con il nuovo allestimento museale multimediale, sarà aperta tutti i giorni, dalla domenica al giovedì dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 23 con l’ultimo ingresso possibile fino a 30 minuti prima.
“Vista la numerosa e sempre crescente presenza di visitatori in città per le tante iniziative culturali offerte, ci impegniamo costantemente per accogliere tutti al meglio e offrire ad ognuno la possibilità di godere appieno delle bellezze della nostra città – interviene l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. Investire in cultura significa anche investire in servizi e flessibilità di orari e opportunità per andare incontro a tutti i desideri e gusti di chi sempre più sceglie la nostra città per una visita turistica. Un pubblico che arriva da tutta Italia e dal nord Europa principalmente, un pubblico che sa apprezzare godere appieno delle tante opportunità che riusciamo ad offrire. Un lavoro costante che non finisce mai e ha bisogno degli input di tutti quelli che vorranno collaborare a rendere sempre più accogliente Macerata”.
Apertura non stop anche per l'Infopoint Macerata di piazza della Libertà fruibile tutti i giorni con orario continuato dalle 10 alle 19.
Per quanto riguarda i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, che in queto periodo, fino al 12 gennaio 2025, stanno ospitando la mostra “Vis-à-vis. Ritratti moderni e contemporanei” durante il Macerata Opera Festival ovvero fino all'11 agosto, saranno aperti con orario continuato dalle 10 alle 19 con chiusura il lunedì. Nel periodo di Ferragosto, dal 13 di questo mese, i Musei rimarranno aperti dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Il giorno di Ferragosto e per la festa di San Giuliano, Palazzo Buonaccorsi, l'Arena Sferisterio, la Torre Civica e l'Infopoint saranno regolarmente aperti.
Infine gli orari di visita dello Sferisterio: dal martedì alla domenica, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.
Il 3 e il 4 agosto a San Ginesio, uno dei borghi i più belli d'Italia nonché riconosciuto anche come il Borgo degli Attori, prenderà il via l’XI edizione del "Festival del Mimo e del Teatro gestuale", a partire dalle 17:30 fino a tarda sera.
La ricca programmazione vede clown, fantasisti,mimi di fama nazionale ed internazionale esibirsi sul palcoscenico più antico del mondo, la piazza. Con tecniche diverse gli artisti parleranno direttamente al cuore e all’anima del pubblico attraverso il linguaggio del gesto.
Graditissima quest’anno la presenza di Piero Massimo Macchini stand up comedian e generoso artista marchigiano, che al festival recupera le sue origini con uno spettacolo tutto muto, “Fuori-Porta”, insieme a Paolo Frighi.
Andrea di Cosimo, vincitore del premio Takimiri nel 2020, ritorna al festival con il suo nuovo spettacolo “Extravaganza Show”, mentre Alice Bella fonderà pantomima e contact juggling con la delicata performance “Mima e la Valigia del sogno”. Filippo Brunetti con “Sax-oh”, rivisita il clown musicale tradizionale, alla ricerca di un gesto collettivo e condiviso col pubblico, un gesto che diventa la musica di un’orchestra improvvisata.
E poi arrivano le "Clownesse!". Federica Fattori è Eva Q, in “Dimmi di sì”, uno spettacolo muto di magia comica che si ispira alla figura dei cialtroni, e Jessica Da Rodda in “Ops” ci presenterà la severa Karina, personaggio assurdo e clownesco fuori dal tempo.
Gli spettacoli sono gratuiti. Previste anche le mostre dei Maestri Cinzia Cotini, Maurizio Ermanni e Marco Franchini e il tradizionale mercatino dell’artigianato artistico in Piazza A. Gentili. Novità di quest’anno: il Festival si apre su una nuova piazza, piazza Holland, con una nuova postazione spettacolo e un punto ristoro allestito di tutto punto con tipicità ed eccellenze del territorio.
La direzione artistica è curata da Vera Vaiano, performer, clownessa, formatrice teatrale. Il Il festival è sostenuto dal Comune di San Ginesio e organizzato con la collaborazione della Proloco. Si ringraziano i commercianti e gli imprenditori che hanno sostenuto l’evento.
Il festival "Archi in Villa Baruchello" fa tappa a Civitanova e, con l’Azienda dei Teatri e il Comune, propone Archi nel Chiostro: l’appuntamento è in programma domenica 4 agosto alle 21:30 nel chiostro di Sant’Agostino con il Rasumowsky Quartett Bern in un concerto dal titolo "Le note della Nostalgia". L’evento è ad ingresso libero.
Il Quartetto Rasumowsky Bern è sinonimo di creazione musicale emozionante da oltre 20 anni. Con passione ininterrotta e un suono individuale, l'ensemble si dedica ai grandi capolavori, ma sorprende anche continuamente con scoperte.
Attualmente è impegnato nella prima registrazione in epoca contemporanea dell’opera completa della musica da camera di Sergei Taneyev, tra le migliori del periodo tardo romantico, oltre che nell'onorare per il mezzo secolo dalla sua scomparsa, Shostakovich con una serie di programmi incentrati sui suoi quartetti per archi.
Riconosciuto a livello internazionale nel mondo musicale classico, il quartetto è composto da musicisti che rappresentano un’unione europea più fisica che politica: Dora Bratchkova, italo-bulgara, è professoressa all'Università di Musica di Mannheim e primo violino di spalla della Radiofilarmonica tedesca Saarbrücken Kaiserslautern; Andrea Saxer, svizzera, ha studiato presso l'Accademia Internazionale di Musica Menuhin con Alberto Lysy e Yehudi Menuhin e con la Camerata Lysy ha tenuto concerti in Europa occidentale e orientale e in Sud America; Gerhard Müller, tedesco-svizzero, membro dei Deutschen Händel-Solisten è stato anche per 11 anni direttore del Musikschule Konservatorium Bern; Alina Kudelevic, bielorussa-svizzera, diplomata al Conservatorio Tchaikovsky di Mosca con il massimo dei voti.
Ha lavorato per diversi in orchestre rinomate tra cui Dso Berlin, Orchestra Sinfonica di Bochum, violoncellista solista della Rheinische Philharmonie State Orchestra e dell'Orchestra di Zurigo. Il programma del concerto propone due importanti quartetti in Fa maggiore: Il primo di W.A. Mozart ed il secondo di A. Dvořák.
Chiude con oltre mille visitatori, in soli due mesi d’apertura, la mostra di respiro regionale “WunderKammer Marche”, percorso espositivo ideato e curato dall’ingegner Oronzo Mauro, con allestimenti d’arte dell’architetta Shura Oyarce Yuzzelli, che in dieci isole ha saputo ricostruire sapientemente una vera e propria “camera delle meraviglie” raccontando natura, terra, mare, abitare, agricoltura, meccanica, elettricità, calcolo, istruzione e digital delle Marche, unica regione d’Italia al plurale.
Organizzato dalla Città di San Severino Marche insieme alla Pro Loco settempedana e al Comune di Castelraimondo e con i contributi dell’Università Politecnica delle Marche, della Fondazione Salimbeni, della Fondazione Marche Cultura, dei Musei di San Severino, dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e dell’associazione MaMa Marca Maceratese col supporto della Regione Marche per mezzo del Bando Unico 2023/2024 “Eventi espositivi di valenza regionale”, l’evento espositivo ha seguito l’esempio di quelle che, proprio nelle Marche, furono le “camere delle meraviglie” e che permisero di aprire gli studioli di Federico da Montefeltro nei suoi palazzi ducali di Urbino e di Gubbio intorno agli anni ’80 del 1400.
Domenica scorsa la sede espositiva dell’ex chiesa di Santa Maria della Misericordia, in piazza Del Popolo, ha ospitato anche il terzo e ultimo momento divulgativo collegato all’iniziativa che ha permesso di parlare delle “mirabilia” e di come le moderne tecnologie rendano i beni culturali fruibili secondo schemi nuovi. L’interessante dibattito ha visto come relatori il professor Alessandro Delpriori, docente dell’Università degli Studi di Camerino, e il professor ingegnere Paolo Clini, responsabile del gruppo di ricerca Distory Heritage dell'Università Politecnica delle Marche.
10 titoli per 17 appuntamenti nella nuova stagione 2024-25 del Teatro Lauro Rossi di Macerata promossa dal Comune con l’AMAT e il contributo di Regione Marche e MiC.
Oltre agli spettacoli, la stagione – che si compone delle due tradizionali sezioni della Prosa e di Finalmente Domenica!, rassegna per tutta la famiglia - offre anche importanti occasioni di approfondimento e condivisione dell’esperienza teatrale con Gente di Teatro, ciclo di incontri con gli artisti protagonisti delle rappresentazioni e Scuola di platea collaudato e prezioso progetto che coinvolge i ragazzi delle scuole medie superiori.
“Un nuovo calendario con 17 incontri che ci terranno compagnia da ottobre a marzo con spettacoli di indiscussa qualità con i migliori registi ed artisti nazionali – afferma l’assessore alla Cultura Katiuscia Cassetta -. La conferma di un’attenzione costante al nostro pubblico che vediamo crescere ogni anno, un pubblico eterogeneo, appassionato e curioso di scoprire, insieme a tutti noi, come il teatro ci possa ancora e sempre emozionare, aiutare a riflettere sul nostro tempo, su una ‘bellezza’ possibile e auspicabile da coltivare costantemente nell’animo umano”.
Lucrezia Lante della Rovere e Arcangelo Iannace diretti da Francesco Zecca inaugurano il programma il 29 e 30 ottobre con Non si fa così di Audrey Schebat. Francesca e Giulio, in apparenza, sembrano una coppia stabile e solida fino a quando Francesca, pianista di fama mondiale, tornata inaspettatamente da un viaggio di lavoro scopre che Giulio, affermato psicanalista, si prepara a commettere l’irreparabile.
Aspettando Re Lear di Tommaso Mattei, con Alessandro Preziosi, che firma anche la regia, e, tra gli altri, Nando Paone attende il pubblico il 28 e 29 novembre. Lo spettacolo si concentra sul momento chiave dell’intera tragedia shakespeariana, rappresentato dalla tempesta che colpisce Lear proprio mentre vaga nella landa desolata per allontanarsi dal disastro combinato con le “amate” figlie.
Si intitola Re Chicchinella l’ultimo spettacolo di Emma Dante in scena al Teatro Lauro Rossi il 17 e 18 dicembre, sempre adattato da una fiaba de Lo cunto de li cunti ovvero lo trattenemiento de peccerelle, meravigliosa raccolta di novelle in lingua napoletana di Giambattista Basile. Dopo La Scortecata e Pupo di zucchero, con Re Chicchinella la regista conclude il progetto con cui ha attraversato, insieme a un pubblico sempre commosso e appassionato, l’immaginifico universo dello scrittore campano affidandone l’interpretazione a Carmine Maringola e una numerosa compagnia composta da sedici attori.
Ferzan Ozpetek torna a teatro con il nuovo adattamento scenico di uno dei suoi successi cinematografici, Magnifica presenza che giunge a Macerata il 7 e 8 gennaio. Il regista, tra i più amati del nostro cinema, fa rivivere in teatro uno dei suoi film cult portando con sé in questa avventura Serra Yilmaz, Tosca D’Aquino ed Erik Tonelli, grandi protagonisti di questa commedia tra illusione e realtà, sogno e verità, amore e cinismo, cinema, teatro e incanto.
La proposta del Teatro Lauro Rossi incrocia la ricerca di Virgilio Sieni e la sua danza organica al nostro tempo il 31 gennaio e 1 febbraio con Sonate Bach, undici coreografie sul “dolore degli altri”, gli uomini, le donne, i bambini uccisi, massacrati, mutilati in guerre, conflitti, faide ed esplosioni. Corpi che cadono, legami che si perdono in esodi, assedi e stragi. Undici date emblematiche conducono a Sarajevo, a Kigali in Rwanda, a Srebrenica, Tel Aviv, Jenin, Baghdad, Istanbul, Beslan, Gaza, Bentalha, Kabul, accompagnate dagli undici brani che compongono le tre Sonate di Bach. Una danza che afferma lo sforzo di evocare da queste macerie di esistenza una bellezza impossibile e paradossale, da cesellare con lo strumento etico e politico per eccellenza, il gesto.
Il 20 e 21 gennaio la scena è per Giusto di Rosario Lisma, storia surreale, buffa e dolente di una diversità nel mondo contemporaneo e un invito a superare le certezze che ci proteggono e i limiti che da soli ci siamo dati. «Ho scritto Giusto – racconta Rosario Lisma – con l’intento appassionato di riscattare gli invisibili della nostra società contemporanea sempre più competitiva e arrabbiata. Il mio eroe è come un fiore delicato e luminoso in una discarica comica di individualismo sfrenato. Giusto è un inno alla gentilezza e all’anticonformismo. È il baluardo dell’uomo buono in un mondo spietato. Ho sempre amato i perdenti, gli incompresi. Per fortuna il teatro mi dà la possibilità di descrivere la realtà e la gioia di ribaltarla».
La stagione in abbonamento si avvia alla conclusione il 22 e 23 marzo con Vicini di casa, pièce che forte del successo riscosso in Spagna, approda per la prima volta in Italia, adattamento di Los vecinos de arriba di Cesc Gay. La commedia indaga, con divertita leggerezza, inibizioni e ipocrisie del nostro tempo. In scena, diretti da Antonio Zavatteri e affiancati dai talentuosissimi Alessandra Acciai e Alberto Giusta, due fra gli interpreti più versatili e sensibili della scena non soltanto teatrale italiana, Amanda Sandrelli e Gigio Alberti. Un quartetto affiatato e irresistibile, che invita lo spettatore a riflettere su pregiudizi e tabù.
Insieme alla stagione teatrale torna anche Finalmente domenica!, rassegna di teatro per tutta la famiglia, sempre al Teatro Lauro Rossi con tre appuntamenti. Si inizia il 17 novembre con Sapiens. L’ultimo Neanderthal di Principio Attivo Teatro e si prosegue il 9 febbraio con Cappuccetto Rosso. Una fame da lupo! di Teatrodelleisole e il 30 marzo con Ouverture des saponettes. Un concerto per bolle di sapone di Michele Cafaggi.
Carlo Iacomucci, ed altri artisti, sono stati ricevuti ieri 31 luglio 2024 , nella Sala consiliare del comune di Macerata per un ringraziamento ufficiale in considerazione delle importanti donazioni effettuate.
Il maestro urbinate Iacomucci, che nella città di Macerata ha a lungo lavorato riscuotendo successi e riconoscimenti, ha donato delle opere pittoriche e delle acqueforti che riguardano Macerata e dintorni, realizzate negli anni della sua permanenza a Macerata (opere dal 1987 al 1989); a tal riguardo il professore ha insegnato ventitrè anni discipline Pittoriche all’Istituto Statale d’Arte di Macerata e ha abitato per 36 anni nella "Città dell’Opera", operandovi artisticamente .
Il Maestro nel 2021 ha ricevuto, dal sindaco Parcaroli e dal Prefetto, l’onorificenza di commendatore della Repubblica Italiana, con decreto del Presidente della Repubblica, per motivi artistici e culturali.
Iacomucci, che è uno degli artisti più rappresentativi delle Marche, ama definirsi “incisore da sempre che quando non incide dipinge”. La donazione ha contribuito così ad arricchire il già corposo patrimonio artistico-culturale cittadino.
L’assessore alla cultura ha espresso profonda riconoscenza, a nome dell’amministrazione comunale e di tutta la città: “Un arricchimento non solo per il patrimonio culturale cittadino ma anche nel rapporto tra istituzioni e artisti", hanno dichiarato Sandro Parcaroli e Katiuscia Cassetta.
L’assessore Silvano Iommi ha parlato di Macerata come “Atene delle Marche” e ha lodato la generosità dei Maceratesi, esempio e motore per tutta la Regione.
La dottoressa Giuliana Pascucci, responsabile scientifica e gestione delle Collezioni dei Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi, citando Baudelaire ha parlato della donazione come atto immateriale che arricchisce tutta la città.
San Ginesio, ormai riconosciuto come il "Borgo degli Attori", nell’ambito della programmazione di eventi dedicati alle arti teatrali, rende omaggio al grande fotografo Marcello Norberth, nato a San Ginesio il 16 gennaio 1937 e scomparso lo scorso 5 marzo. Sarà inaugurata il 3 agosto, alle ore 18:00, la mostra "Marcello Norberth - La prima Retrospettiva dedicata al Maestro della fotografia di scena italiana".
Attraverso la sua arte Marcello Norberth ha reso immortale il volto dei più celebri attori italiani. La mostra - a cura dal figlio di Marcello Norberth, Luca Manfrini - sarà allestita presso il Loggiato dei Lumi - Via G. Matteotti, San Ginesio, ed è promossa dal comune di San Ginesio e dalla Proloco, con il patrocinio dell'Assemblea legislativa della Regione Marche e realizzata in collaborazione con l'associazione culturale Ginesio Fest.
Il sodalizio più celebre e durevole di Norberth fu quello con Luca Ronconi, ma numerosissime anche le collaborazioni con altri illustri registi tra cui Eduardo De Filippo, Squarzina, Castri, Orazio Costa, Peter Stein, Missiroli, Cobelli, i Magazzini e molti altri.
Norberth, oltre ad avere dedicato parte del suo lavoro alla fotografia di scena, si cimentò nell’immortalare attraverso i suoi ritratti i più importanti attori; De Filippo, Lollobrigida, Gassman, Lisi, Accorsi, Benigni e molti altri hanno voluto che il suo sguardo si posasse su di loro e li immortalasse in istanti di grande unicità.
La retrospettiva, è curata dal figlio di Marcello Norberth, Luca Manfrini, che racconta così il "ritorno" di suo padre, nella città natale: "Marcello Norberth torna nella sua terra, simbolicamente attraverso le sue fotografie. Un ritorno o meglio un incontro con la sua regione e luoghi di origine, un territorio che non ha mai scordato ma che per lui è stato fonte di continua ispirazione ed orgoglio".
Nell'ambito della quinta edizione del Ginesio Fest a San Ginesio, luogo di nascita del fotografo, viene proposta una retrospettiva di parte della sua vastissima produzione. Per la prima volta nelle Marche ci sarà la possibilità di ammirare una selezione di fotografie di scena che raccontano i più importanti spettacoli teatrali del '900 e gli attori che ne sono stati protagonisti attraverso la straordinaria visione artistica di Norberth.
"A lui sono state dedicate in passato, mostre e approfondimenti, e lo spessore delle immagini che lascia sono degne di un libro di testo su quanto i migliori e anche i più complessi registi hanno saputo realizzare" racconta Gianfranco Capitta su il Manifesto. È stato uno dei maestri della foto di scena italiana. Il suo nome è legato a tanti grandi registi.
"Fotografare un allestimento teatrale a livello alto è atto artistico in sé. Non facile. Esige una conoscenza millimetrica dell'allestimento. Nonché una certa familiarità anche con la personalità degli attori. Occorre essere nelle loro corde" così scrive di lui Rita Italiano su La Stampa.
"Norberth - scrive ancora Luca Manfrini - oltre ad avere dedicato parte del suo lavoro alla fotografia di scena, si cimentò attraverso i suoi ritratti ai più importanti attori italiani ad una continua ricerca della fotogenicità. De Filippo, Lollobrigida, Gassman, Lisi, Accorsi, Benigni e molti altri hanno voluto che il suo sguardo si posasse su di loro e li immortalasse in istanti di grande unicità".
Gli organizzatori ringraziano l'architetto Alessia Scarpeccio per la collaborazione all’allestimento, Elisa Straffi, presidente della Proloco di San Ginesio, Cristina Perna e Manfredi Mangano dell’Associazione Ginesio Fest, Flavia Cortonicchi per la consulenza e Niccolò Fano per il testo critico.
L’inaugurazione della mostra si terrà sabato 3 agosto, alle ore 18, presso il Loggiato dei Lumi, in via G. Matteotti, a San Ginesio. Seguirà brindisi inaugurale con degustazione prodotti tipici. Apertura da sabato 3 agosto a sabato 4 ottobre. Apertura dal lunedì al sabato 9.30-12.30/17.00-19.00. Saranno programmate aperture straordinarie durante il Ginesio Fest dal 18 al 25 agosto.
Arriva al Cinema Cecchetti di Civitanova Marche L’Anima Salva e per l’occasione l’Azienda Teatri di Civitanova e il Civitanova Film Festival propongono un nuovo incontro con l’autore Giovedì 1° agosto, alle 21.15, il film verrà proiettato alla presenza della regista Federica Biondi e dell’attore Simone Riccioni. Seguirà un dibattito.
La pellicola, un thriller con qualche tocco horror, vede nel cast Paolo Calabresi e Samuele Sbrighi ed è stato girato nel Fermano e nel Maceratese.
La trama del film: "Dalla notte in cui un’anziana signora, suocera del sindaco, muore, in paese si registra ogni giorno un nuovo decesso, sistematicamente identificato come suicidio, ossia una debolezza privata, una colpa personale che non richiama le responsabilità della comunità di Settèmani, ritratta colpevolmente indifferente, intenta a conservare la serenità collettiva".
Doppio appuntamento all’insegna della scoperta del centro storico recanatese per la settimana che va dal 22 al 28 luglio.
Mercoledì 24 luglio torna 𝗥𝗲𝗰𝗮𝗻𝗮𝘁𝗶 𝗧𝗼𝘂𝗿, visita guidata e teatralizzata del centro storico di Recanati. In compagnia di una Guida turistica e di un attore, che interpreta Giacomo Leopardi, si potranno scoprire le curiosità sulla storia della città, la Piazza, i Palazzi più antichi, le Chiese, i Monumenti, i Luoghi Leopardiani, fino ad arrivare al suggestivo Parco del Colle dell’Infinito. L’iniziativa sarà in replica anche il 31 luglio, il 7, 14, 21, 28 agosto, sempre alle ore 18.00.
Venerdì 26, invece, la quarta tappa di Recanati Insolita, passeggiate in compagnia delle guide turistiche Chiarenza Gentili Mattioli e Stefania Caporalini alla scoperta di luoghi, storie e personaggi insoliti della città di Recanati. Frutto della collaborazione tra Comune di Recanati, Associazione Operatori Turistici, Università d’Istruzione Permanente Don Giovanni Simonetti di Recanati (Uniper) e circuito museale “Infinito Recanati”, per l’occasione si visiteranno i chiostri di Sant’Agostino, Santo Stefano e il Convento dei Cappuccini.
Mega, la Meta Gallery di Popsophia, continua la sua ricerca estetica nella fenomenologia della percezione e propone un nuovo progetto espositivo. Partendo dall’adagio popolare “chi nasce tondo non può morire quadrato”, la mostra di Popsophia vuole esplorare gli aspetti filosofici connessi alla “quadratura del cerchio” Il problema dei problemi, quello che dall’antichità ad oggi ha tenuto sveglie le menti più brillanti di ogni epoca. Una sfida che gioca fra virtualità e geometria per osservare ciò che è impossibile e irrazionale formulare.
Questo percorso espositivo virtuale (visitabile con visori Vr) e modulare nella sua concezione architettonica esplora le figure geometriche e le opere d'arte, offrendo una nuova prospettiva sull'interazione tra arte e tecnologia.
MeGa, in sintonia con i principi di ordine algoritmico e parametrico, esplora nuove forme di narrazione combinando riflessione filosofica e fenomeni pop della cultura di massa. La mostra invita i visitatori a immergersi in un ambiente mutevole e metamorfico, plasmato da suoni e immagini, offrendo un’esperienza estetica e cognitiva senza precedenti
Nel percorso della mostra, ideata da Lucrezia Ercoli, curata da Evio Hermas Ercoli e realizzata dai designer e sviluppatori Alessandro Nardi, Leonardo Nardi, Mirko Verdecchia e Riccardo Preterossi, sarà possibile compiere un viaggio fra quelle figure solide, che hanno rappresentato grandi interrogativi culturali: semplici prodotti della geometria o l’ossessione della perfezione per gli artisti di ogni tempo? Sarà possibile ammirare anche le meraviglie del Nastro di Moebius esempio di superficie non orientabile che sconvolge la nostra percezione ordinaria o il triangolo di Penrose anche conosciuto come “triangolo impossibile”.
In totale saranno sei le esperienze percettive che faranno parte del percorso che, rispetto ai precedenti appuntamenti espositivi, all’interno della galleria virtuale e modulare si arricchisce di un tappeto sonoro che rende la visita unica e irripetibile
La mostra sarà visitabile all’interno della palazzina sud del Lido Cluana nelle serate del 26, 27 e 28 luglio dalle 21 alle 23.30. La mostra immersiva è visitabile con il supporto di un tutor, il catalogo è in omaggio alla fine della visita. È obbligatoria la prenotazione, l’ingresso è gratuito.
La mostra "Rivelazioni" di Ermenegildo Pannocchia, inaugurata il 6 luglio presso il Palazzetto del Podestà nella piazza di Montelupone, in presenza dell’assessore alla Cultura e vice sindaco Orietta Mogliani, prosegue con successo e, al momento, resterà aperta al pubblico fino a tutto il mese di agosto. L'esposizione, patrocinata dal Comune, Fondazione Carima, Guzzini, Algam Eko, Tecnostampa, TresPex, Petit Price, è visitabile dal martedì alla domenica, dalle ore 16.00 alle 19.00.
Questo percorso espositivo, nella sua essenzialità dei pezzi per motivi di spazio, offre una panoramica del suo operato artistico; dalle prime sperimentazioni fino alle opere più recenti. Le sue creazioni, esposte in numerose mostre in Italia e all'estero ( Europa, Arabia Saudita, Stati Uniti e Giappone) testimoniano una carriera che si intreccia a doppio filo con una vita dedicata alla continua ricerca e sperimentazione nel suo laboratorio incastonato tra i vicoli silenziosi del borgo monteluponese.
Ermenegildo Pannocchia ha frequentato l’Istituto Statale d’Arte di Macerata e si è diplomato all’Accademia di Belle Arti nel 1976. Sin dagli esordi, negli anni Settanta, ha esplorato le possibilità artistiche offerte dal legno; a tal riguardo i suoi primi lavori, appartenenti alla serie "mobili scultura", segnano l'inizio di un'intensa ricerca su questo materiale di cui l’opera esposta in mostra e intitolata “Reliquiario per Eleonora d’Aragona” ne è un esempio.
“ All’inizio del suo iter espressivo- scrive Armando Ginesi- egli ha scelto come materiale il legno, antico quanto il mondo, per tramutare in forma le problematiche, le sensazioni e le emozioni della contemporaneità”
Negli anni Ottanta, Pannocchia ha ampliato la sua sperimentazione includendo bronzo e terracotta, realizzando nel 1989 la sua prima scultura monumentale per un importante edificio pubblico. Dal 1990, la sua sperimentazione si è diretta verso nuovi materiali plastici e di produzione industriale, in particolare il metacrilato, integrando studi optical e cromatismo attraverso l’uso di LED. Dal 2003 questo materiale è lavorato in negativo con uno strumento di sua invenzione, una fresa ad aria compressa, una moderna sgorbia attraverso cui ricrea la fatica e la manualità del lavoro artigianale, vera essenza del fare artistico.
Cifra stilistica che attraversa gran parte della sua produzione sono i volti; questi emergono leggeri e trasparenti da blocchi compatti che, in alcuni casi, sembrano evocare delle profondità abissali.
“Le sue sculture- scrive Paolo Serafini- ci presentano una concezione dell’essere che si attua nel darsi come sospensione e come sottrarsi, sia da un punto di vista spaziale che temporale: figure e presenze fugaci ma concrete, mani, volti, che entrano ed escono dallo spazio realizztivo e da quello circostante”.
(Foto evento: Giovanni Mariotti/ Foto catalogo: Massimo Zanconi)
“Chi quel gong percuoterà,apparire la vedrà,bianca al pari della giada, fredda come quella spada è la bella Turandot!”
Nello scenario suggestivo e unico dell’arena neoclassica dello Sferisterio, è la prima della Turandot di Puccini ad aprire la stagione del Macerata Opera Festival, che quest’anno giunge alla sua 60esima edizione. La struggente storia d’amore e morte, ambientata “a Pechino al tempo delle favole”, è affidata al regista spagnolo Paco Azorín, che firma la nuova produzione dopo il successo di Otello del 2016, e alla bacchetta di Francesco Ivan Ciampa.
Tra il pubblico, in attesa dell’apertura dei cancelli, molti appassionati di lirica e curiosi che si affacciano per la prima volta, indossando i loro abiti più eleganti, sgargianti ma anche quelli più sobri e casual.Sullo spiazzale antistante lo Sferisterio anche gruppi sparsi di giovani che immortalano il momento in attesa di prendere il loro posto sui palchetti.
La serata ha visto la partecipazione di numerose istituzioni locali, tra queste il rettore dell'Università di Macerata John McCourt: “ Con l’apertura operistica di Macerata inizia ufficialmente l’estate; aspettiamo una grande serata, grandi cantanti, un’opera meravigliosa e un sold out che dà molta soddisfazione. E’ l’inizio di una bellissima stagione: Turandot, la Norma, la Bohème. Faccio parte del Cda del Macerata Opera Festival e lavoriamo anche per cercare di rendere più accessibile l’opera a tutti, organizzando anche opere teatrali intorno alle opere che vengono presentate. Inoltre, saremo qui con Radio Rum con lo scopo di promuove tra i giovano questo bellissimo mondo dell’opera perché,a volte, sembra un po’ lontana ma occorre avvicinarli anche a questa realtà”.
Altro commento rilasciato ai nostri microfoni è quello del presidente della Regione Francesco Aquaroli: " Il Mof è importante da un punto di vista culturale perché ci posiziona come una meta ambita al di fuori della nostra regione e dall'altra parte è importante perché ci aiuta sicuramente a promuovere la nostra Regione dal punto di vista turistico. Una sinergia di aspetti che possono essere non solo fondamentali per Macerata ma anche per tutto il nostro territorio".
Dunque, sotto una luna quasi piena che si riverbera sui tetti, la Turandot di questa sera porterà sulla scena un'occasione unica di spettacolo e di meditazione.
Con le premiazioni di due distinti concorsi, è terminata la quinta edizione dell’Appennino Foto Festival, promosso dall’associazione Photonica3. Grande partecipazione anche per gli eventi accolti nell’ultimo fine settimana trascorso. Sabato 13 luglio il Festival ha fatto tappa all’Istituto Comprensivo De Magistris di Caldarola che ha ospitato la cerimonia di premiazione del 1° Concorso Nazionale di Foto e Videotrappolaggio “Lorenzo Lambertucci”.
L’evento, organizzato da L’occhio nascosto dei Sibillini, realizzato in collaborazione con Scubla Srl, ha visto trionfare la 24enne Serena Gnappa, con il suo racconto "Life History Folletti di Bosco” che ha dichiarato: "Il francolino di monte (Tetrastes bonasia) è un piccolo tetraonide presente in Italia in ambiente montano e subalpino. Poco conosciuto e poco studiato, è particolarmente difficile da contattare per via della sua indole estremamente schiva e il suo piumaggio molto mimetico. In questo breve montaggio, ho riassunto e narrato i momenti salienti del ciclo di vita di questi piccoli “folletti di bosco” in un’area dove ho provato a ricercarli con le fototrappole.”
La vittoria della piemontese arriva dopo quella che ha decretato il primo posto nel concorso Asferico con Barbara Dall’Angelo. Un’altra donna dunque riesce ad imporsi in un concorso nazionale e questo davvero particolare perché dedicato al foto e videotrappolaggio, tecnica in cui foto e videocamere a infrarossi sono in grado di attivarsi quando rilevano il movimento per cogliere l'immagine degli animali selvatici nel loro ambiente naturale. Emozionante a Caldarola il ricordo di Lorenzo Lambertucci, appassionato componente di Photonica3 e fondatore de L’occhio nascosto dei Sibillini.
Per lui i suoi amici di sempre, con cui ha condiviso la grande passione per la natura e per la fotografia naturalistica, hanno realizzato un bellissimo video pieno di sue immagini. Presente in tutte le tappe del Festival sua moglie Silvia e i figli Mattia e Greta. Dopo il racconto del naturalista e fotografo Gianluca Damiani, domenica 14 luglio il Festival ha fatto tappa al Campus Simonelli Group a Belforte del Chienti con una partecipatissima premiazione del concorso IBC Photo Awards (Italian Biodiversity and Conservation Photo Awards), contest fotografico naturalistico che celebra e promuove la straordinaria biodiversità italiana promosso da Wildlta, presieduta da Dario Rocchi.
Il vincitore assoluto della seconda edizione è stato Stefano Cerbai con lo scatto “Lo specchio della vita”. Il Festival dunque anche quest’anno ha celebrato i grandi valori della sostenibilità ambientale, della biodiversità, del rispetto e della natura. Lo ha fatto offrendo una grande luce di rinascita, tramite la fotografia naturalistica e grazie ai numerosi turisti provenienti da tutta Italia e da diversi Stati italiani, motivati e spinti a frequentare l’entroterra maceratese attratti da questi temi, incrementando la fruizione dei territori grazie a quelle forme di turismo lento, rispettoso e sostenibile di cui sicuramente questi territori hanno bisogno.
“E’stata una edizione davvero importante per noi. Il festival continua a crescere, a portare tanti turisti e tanti locali a frequentare questi piccoli comuni e ad informarsi sui diversi temi proposti. Voglio ringraziare tutto lo staff, tutti gli sponsor privati che ci hanno sostenuti, i Comuni e tutte le istituzioni che hanno ancora una volta creduto nel Festival. Un grazie a tutte le associazioni e le organizzazioni che sono state nostre partner. Non è stato facile quest’anno per noi realizzare il Festival ma lo abbiamo fatto per ricordare il nostro grande amico Lorenzo, non potevamo deludere Lollo perché ci teneva tanto ad AFF. Ogni tappa del Festival è stato giustamente ricordato".
Fino al prossimo 28 luglio ai Comuni di Belforte del Chienti, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Cessapalombo e Serrapetrona lasceremo allestite ben 8 mostre di cui cinque in collaborazione con la Federazione Italiana Associazioni Fotografiche FIAF che raccontano i paesi coinvolti.