Ieri, nel proseguire la sua missione di promozione e tutela del patrimonio storico della città, l’associazione Le Casette ha organizzato, in occasione della propria festa, un evento attraverso il quale intende lasciare un'ulteriore testimonianza di due luoghi ormai scomparsi da tempo.
L’associazione ha infatti posizionato due totem per riscoprire i luoghi storici della città di Macerata: il primo in via Marchetti (angolo via Ariani), dove sorgeva l’ex Cinema Cairoli, a ricordo del Teatro Marchetti-Piccinini; il secondo in piazza Nazario Sauro a ricordo dell’Orto Botanico, situato nella zona retrostante il caffè ora denominato Totò, ma fino a poco tempo fa noto come "lo caffè de lo Ricciu".
La cerimonia di svelamento è stata preceduta da un intervento del professor Hermas Ercoli che si è concentrato sul biennio del 1905-1906, quando a Macerata c’è stata la prima esposizione regionale. La città era diventata un luogo di incontro e di attrazione per molti uomini facoltosi d’Italia.
Ercoli, attraverso una carrellata di immagini di repertorio, ha raccontato il punto di vista dei turisti su Macerata, nel suo periodo pre-guerra. Una città in continua espansione e cambiamento, ricca ma anche contadina, facoltosa ma anche tradizionale. Un evento quindi che ha raccontato alcuni lati ormai dimenticati della città di Macerata.
Inaugurata ieri, domenica 1° settembre, la sala della Pinacoteca civica Marco Moretti dedicata al maestro Wladimiro Tulli. Al taglio del nastro, la direttrice Enrica Brani ha ricordato il legame del maestro con la pinacoteca stessa e come due anni fa era stata qui dedicata “una grande mostra a Tulli a cent’anni dalla nascita, in rete anche con i Comuni di Macerata e Recanati.
Oggi grazie alla famiglia Tulli possiamo esporre undici opere che raccontano il percorso del maestro dagli anni Trenta ai Cinquanta. Ogni anno la famiglia ci darà nuove opere da mettere in mostra, rinnovando così la proposta e la conoscenza del maestro”. Presenti la figlia di Wladimiro Tulli, Carla, e il fratello, Piero. Questa prima esposizione, dal titolo Wladimiro Tulli inventore mai stanco, resterà aperta un anno e nell’occasione verranno promosse lectio ed eventi sul tema.
La presidente dei Teatri Maria Luce Centioni ha fatto un plauso alla direzione della Pinacoteca, “realtà in continua evoluzione” e la vice presidente Agnese Biritognolo ha proprio evidenziato la volontà della Pinacoteca “di non fermarsi a consuete esposizioni, dando connotazioni speciali alle diverse proposte”.
“L’impegno della nostra amministrazione è dare risalto ai maestri che hanno reso grande il territorio - le parole dell’assessore Ermanno Carassai - e anche l’intitolazione di questa sala a Wladimiro Tulli va in tale direzione. Con la fine dei lavori alla sede municipale di piazza della Libertà è nostra intenzione dedicare anche lì alcuni spazi alla valorizzazione degli artisti locali”.
Il consigliere regionale Pierpaolo Borroni ha sottolineato come “la cultura sia alla base dello sviluppo delle Marche e i nostri borghi hanno tante bellezze da valorizzare”.
Pensiero condiviso dal professor Gerardo Villanacci, presidente del Consiglio Superiore Beni culturali e Paesaggistici, che ha puntato l’accento sull’importanza di valorizzare l’identità culturale dei nostri meravigliosi luoghi d’arte.
“Ma tu te li ricordi i mostri di Ponticelli?”. Con questa domanda, posta da Stefania Ascari della Commissione Antimafia, ha avuto inizio un percorso di ricerca lungo e complesso che ha portato Giulio Golia e Francesca Di Stefano, giornalisti del programma televisivo "Le Iene", a scrivere un libro su uno dei più controversi casi giudiziari della storia italiana. Intitolato "Mostri di Ponticelli o vittime di un enorme errore giudiziario", il libro racconta la drammatica vicenda di Ciro, Giuseppe e Luigi, tre giovani accusati ingiustamente e condannati per un crimine che non avevano commesso.
"Questa storia doveva assolutamente essere raccontata, in TV e ancora di più in un libro”. La risposta alla domanda iniziale di Giulio Golia, dopo aver approfondito la vicenda attraverso il reperimento degli atti. E così la storia dei Mostri di Ponticelli è stata raccontata e come. A “Le Iene”, nel libro e anche a Civitanova Marche, allo stabilimento balenare Sottile, nell'ambito della rassegna itinerante "Filosofarte". L’evento di presentazione del libro è stato organizzato dal consigliere comunale Gianluca Crocetti e dai titolari dello stabilimento, Mauro Alberti e Martha Zamora, con la moderazione della docente e content creator Aurora Pepa.
Giulio Golia ha raccontato durante la serata come il loro lavoro di ricerca sia stato estremamente meticoloso: “Abbiamo cercato di ricontattare tutte le persone coinvolte nella storia. Passo dopo passo ci siamo riusciti, dai carabinieri, ai camorristi, alle persone comuni che erano state testimoni di Ciro, Giuseppe e Luigi, inizialmente arrestati per falsa testimonianza. La ricerca ha rivelato molteplici incongruenze e ingiustizie, alimentando una crescente frustrazione e rabbia verso un sistema che sembrava aver tradito sia le vittime che gli accusati".
Il libro, non solo cerca di ottenere una forma di giustizia postuma per i tre giovani, ma vuole anche ricordare le due bambine vittime di questa tragica vicenda. "Per la giustizia italiana, la giustizia si è compiuta, ma forse non è proprio così," ha sottolineato Francesca Di Stefano, evidenziando come il libro rappresenti un appello per una verità definitiva che possa porre fine a questa storia, che ormai va avanti da 40 anni.
Nel corso della serata, abbiamo avuto modo di intervistare i due giornalisti, parlando anche del ruolo che "Le Iene" ha avuto nel cambiare il modo di fare informazione in Italia. "Questo ce lo dovrebbe dire il pubblico. Noi possiamo dire di essere cambiati," ha detto Golia, che fa ormai parte del programma da 27 anni. Francesca Di Stefano ha aggiunto: “Nel nostro sistema c’è sempre quello di andare a verificare fino in fondo le cose, fino a consumare le suole delle scarpe, andando a cercare i singoli protagonisti delle storie che andiamo a raccontare. Questa è un po’ la caratteristica principale de ‘Le Iene’: Non fermarsi mai al primo scoglio, andando sempre infondo, fino a sbatterci la testa e a volte anche la telecamera.
L'evento, sulla scia di quelli precedenti targati Filosofarte, è stato ancora una volta un successo. Mauro Alberti, titolare del locale, ha sottolineato come Golia sia stata "l’ultima perla di quest’estate", ma non ha nascosto la possibilità di ulteriori eventi culturali in futuro per continuare a elevare il profilo culturale della città. “In teoria abbiamo un’altra idea in mente vedremo se riusciremo a realizzarla. Dopo il filone iniziato con Porro e Cruciani, con Golia chiudiamo un trittico davvero di rilievo. Stiamo cercando di portare i nostri locali a un livello culturale importante, in modo che abbraccino una clientela più varia possibile. Da questo punto di vista Civitanova risponde sempre benissimo, grazie ad una grande amministrazione e a locali come il nostro, come il Cala Maretto, lo Shada e tanti altri che sanno attirare e trattenere i clienti”.
Angelo Mondello, il noto pizzaiolo cilentano che ha portato la sua arte bianca a Civitanova, ha aggiunto: "Una bellissima serata. Sarebbe bello fare un ultimo appuntamento. Ci stiamo studiando su. L’estate sta finendo, ma la pizza rimane".
Prosegue la mostra “Universi quotidiani” a Palazzo Ricci che, sabato 31 agosto, sarà aperto con orario festivo (10.00 – 13.00 e 16.00 – 19.00) in concomitanza con la festa patronale di San Giuliano.
Un’occasione in più per visitare l’esposizione estiva del museo curata da Roberto Cresti, che indaga il tema della quotidianità nell’opera di quattro grandi artisti del XX secolo, rivelandone la vasta e complessa dimensione interiore.
Il viaggio nell’anima di questi “maestri del visibile” inizia con Giorgio Morandi, considerato il grande rivoluzionario conservatore del Novecento, di cui si possono ammirare due dipinti appartenenti alla raccolta della Fondazione Carima e alcune pregevoli incisioni inedite provenienti da collezioni private. L’artista bolognese fu infatti anche un talentuoso incisore, nonché titolare della cattedra di incisione all’Accademia di Belle Arti di Bologna dal 1930 al 1956.
Si continua con le “icone quotidiane” di Gianfranco Ferroni, uno dei nomi più rappresentativi del panorama artistico degli ultimi decenni del Novecento. Presente in mostra con un corpus di incisioni e fotografie che fissano prevalentemente frangenti di povertà, degrado e marginalità nel periodo che va dal secondo dopoguerra al boom economico.
Concludono il percorso espositivo Luciano De Vita, allievo prediletto di Giorgio Morandi, e Francisco Goya. Il maestro spagnolo, con la sua espressività delirante, ispirò la produzione artistica del marchigiano De Vita, dalla quale emerge con forza la sua tormentata interiorità.
“Universi quotidiani” presenta una sessantina di opere tra dipinti, acqueforti e fotografie, alcune delle quali vengono esposte per la prima volta al pubblico, che si integrano con la collezione permanente di Palazzo Ricci portando un interessante elemento di novità.
In questo periodo inoltre, la raccolta museale è impreziosita dalla presenza di un’opera di Giorgio de Chirico proveniente dalla casa-museo dell’artista a Roma. Grazie ad una proficua collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, infatti, uno dei capolavori di Palazzo Ricci “Le Muse inquietanti” è in Giappone per una grande retrospettiva sul maestro della Metafisica ed è stata sostituita dal dipinto “Le Muse dell’Egeo”. Dal mese di settembre il museo riprenderà l’apertura nel fine settima
Alla XX edizione del Premio Nazionale Franco Enriquez sarà premiata Chiara Salvucci come miglior attrice protagonista, per la sezione Teatro Classico e Contemporaneo. L'interpretazione che le è valsa il premio è quella di Desmodena nell'Otello di William Shakespeare con la regia di Corrado d'Elia. La premiazione si terrà al teatri Cortesi di Sirolo.
«La protagonista Desdemona è interpretata da una splendida e magnetica Chiara Salvucci che attira su di sé, tutto il peso della tragedia, con una eleganza e una leggerezza che incanta come quel fazzoletto perduto, pretestuoso messaggero di morte».
Chiara Salvucci nasce a Macerata, per poi trasferirsi a Milano per la sua formazione artistica. Si laurea in architettura e poi intreprende la carriera di attrice. Collabora con alcuni dei più grandi nomi del teatro contemporaneo come Massimo Navone, Peter Stein, Tomi Jenezic, Roberto Latini e Maddalena Crippa.
Dal 2015 è membro attivo della compagnia Corrado d'Elia, il regista che l'ha diretta nello spettacolo con cui si è aggiudicata il premio. Un premio importante che va a coronare una importante carriera. Gli altri premiati saranno:
Brunello Cucinelli, Geppy Gleijeses, Manuela Kurstermann, Luciano Violante, Viola Graziosi, Luca Micheletti, Luca Micheletti, Micol Pambieri, Teatro Basilica di Roma, Pino Strabioli, Fabio Masi, Alberto Oliva, Federico Grassi, Giuseppe Dipasquale, "Hystrio", Giovanni Nuti, Grazia Di Michele, Vinicio Argirò, Giuseppe Argirò, Paola Fresa, Giuseppe Marini, Alberto Onofrietti, Francesco Giuffrè, Carlotta Proietti, Silvia Siravo, Federica Luna Vicenti, archivio "Franco Basaglia".
L'Arena Sferisterio sold out ha acclamato il cantautore Umberto Tozzi nella tappa maceratese de "L'ultima notte rosa", la tournée con cui l'artista da 80 milioni di dischi venduti nel mondo, dà il suo addio alla scena live.
Affiancato dall'Ensemble Symphony orchestra, con 20 musicisti tra cui fiati, violini e coristi, Tozzi è stato lungamente applaudito mercoledì sera dal pubblico in quello che è stato un debutto per lui allo Sferisterio nella sua cinquantennale carriera: "È bellissimo qui - ha esordito -. Grazie di esserci".
Dopo il preludio rock e il primo pezzo "Notte rosa", Tozzi ha chiesto al pubblico di accendere le luci dei telefonini per innescare la sua celeberrima "Ti amo" nell'arena gremita. Il 72enne artista torinese ha proposto 20 brani tra cui due inediti, "Vento d'aprile" e "Torna a sognare", annunciando che faranno parte di un suo nuovo lavoro che potrebbe uscire prima della fine dell'anno.
"Sono molto contento delle cose che ho composto", ha ammesso dopo aver ricordato la sua assenza dalle scene per "sette-otto anni". "Vento d'estate", ha spiegato dal palco, è dedicata a una bambina morta per una gravissima malattia, e "che ora è in paradiso". "Per vari motivi le sono stato accanto - ha raccontato - e ho capito quanto importante sia rendere possibile il trapianto del midollo osseo. Diventare donatori può davvero salvare la vita a molti bambini".
Un'occasione per sensibilizzare sull'importanza della ricerca in tema di trapianti: "Mi auguro che la scienza possa salvare tanti bambini". Tozzi ha riproposto una lunga serie di proprie hit che hanno accompagnato la vita di diverse generazioni: da "Gli altri siamo noi" a "Si può dare di più" e "Immensament"e. Poi si siede al pianoforte per "Qualcosa qualcuno", "Lei", "Eva". Ha proseguito con "Gente di Mare", "Io camminerò", "Dimentica dimentica", "Alleluja se".
Il tempo di una pausa con un medley dell'orchestra, poi il rientro sul palco per la parte finale dello show. "Grazie di cuore per quello che mi avete dato in tutta la mia carriera", ha detto tra gli applausi. I due inediti hanno preceduto "Il Grido". Poi il crescendo finale con "Dimmi di no", "Muoio di te", "Stella Stai", "Tu" e il successo planetario, "Gloria" che ha chiuso lo spettacolo con il pubblico in piedi a cantare e a ballare.
(Credit foto: Massimo Zanconi)
Dopo aver celebrato nel 2022 i cento anni dalla nascita di Wladimiro Tulli, artista poliedrico che ha segnato profondamente l’arte del ‘900, con una mostra voluta dall’Amministrazione comunale di Civitanova in rete con Macerata e Recanati, curata dalla direzione della pinacoteca civica Marco Moretti e patrocinata dall’Azienda Teatri di Civitanova, la Pinacoteca dedica una sala al maestro Tulli, “l’ultimo dei futuristi”, molto legato al museo della città e a Civitanova.
“Per noi è un onore ospitare le opere di Tulli che porteranno ulteriore prestigio alla raccolta d’arte, oggi più che mai proiettata oltre quel cerchio di provincialismo che a volte limita il respiro universale dell’arte - le parole del sindaco Fabrizio Ciarapica - Vogliamo celebrare chi ha portato con la sua esperienza artistica e il suo talento le Marche nel mondo. Per questo ho condiviso il progetto che si realizza grazie alla collaborazione della famiglia Tulli che concede gratuitamente le opere del Maestro e che ogni anno le rinnoverà offrendo la possibilità di godere e conoscere un artista di grande forza e di straordinario talento”.
La direttrice della pinacoteca civica Marco Moretti, Enrica Bruni, che ha curato l’esposizione, precisa che per questa prima rassegna “sono esposte undici opere che vanno dagli anni ’30 agli anni ’50, olii e collage che rivelano la fantasia e la maestria di Wladimiro Tulli, che fanno nascere in noi, come scrisse Giuseppe Ungaretti, “Una felicità che rimarrà nell’animo: per la fantasia di continuo nuova, per la spontaneità stupenda del colore, per l’invenzione non mai stanca delle libere forme”. È nostro dovere promuovere il genius loci, l’originalità dell’arte creata da grandi personalità come Tulli, noto nel panorama culturale internazionale tanto per la sua forte personalità, quanto per le sue ricerche, per il suo linguaggio fatto di segni, colori, forme gioiose e libere, in apparenza istintive, ma invece complesse, accuratamente studiate e meditate. Rendere viva la memoria di Tulli come di Ciarrocchi, di Crali, di Ricci, di Monachesi e di Licini, in Pinacoteca esposti accanto a Guttuso, Morandi, Carrà, Sironi, Dottori, Tamburi, Trubbiani, Fazzini, per citarne solo alcuni, è un attestato di riconoscenza, per la Pinacoteca una missione e un esempio per tutti quelli che s’impegnano, giovani e non, nell’arduo campo dell’arte”.
La presidente dell’Azienda Teatri, Maria Luce Centioni, evidenzia come “entrare in un ambiente in cui ci siano le opere di Wladimiro Tulli significa da subito immergersi e perdersi in un bagno di colore e vivacità, di eclettismo ed energia, motori di cui da sempre l’arte si pregia e arricchisce ed i visitatori e fortunati spettatori godono di tanta e tale espressione di vita e forza. Il maestro Tulli è tra gli artisti più notati ed apprezzati della nostra pinacoteca, per noi un vanto poterne raccontare ancora e ricevere cura, attenzione e opere dalla famiglia di nuovo con le nuove opere in mostra nella nostra Pinacoteca di Civitanova Alta. Dunque al via una nuova esposizione per un artista pittore al quale il nostro cda e la nostra direttrice della Pinacoteca sono particolarmente affezionati e che non possono che ringraziare la famiglia del maestro per le rinnovate disponibilità e fiducia.
La sala della pinacoteca civica Marco Moretti dedicata al Maestro Tulli, con la mostra “Wladimiro Tulli inventore mai stanco”, sarà inaugurata domenica 1° settembre alle ore 18.
Ieri sera a Montegranaro, in occasione della festa dell’Unità, il giornalista Enzo Nucci ha presentato il suo nuovo libro dal titolo Africa Contesa. Un saggio politico, sulle motivazioni e sul perché l’Africa è diventata terra di conquista e nuovo scenario della guerra tra sfere di influenza nel mondo geopolitico. Il libro verrà presentato prossimamente anche a Macerata nelle serate culturali organizzate dalla redazione di Picchio News.
A moderare la serata Luca Simone, direttore del giornale Koiné. L’incontro è stato uno spunto per fare una panoramica sulla situazione politica e geopolitica dell'Africa. Un continente che è una porta verso diverse tematiche.
“L'Africa ha il mondo intero nella sua sala d'attesa, diceva un giornalista di France24. Quando sono arrivato in Africa pensavo di arrivare in un Paese che stava cercando di avanzare. Ho dovuto cambiare i miei occhiali ideologici, che non mi facevano vedere la realtà. Dell'Africa si sa poco, anche se sembra che si parli molto. Abbiamo forse anche poca curiosità e una concezione antiquata. L'Africa è un continente enorme, con 54 nazioni che si stanno muovendo alla velocità della luce e in direzioni non sempre uguali. Non abbiamo sotto gli occhi questo cambiamento" - ha spiegato Nucci - .
"Rappresenta il nostro futuro, per molti motivi. Innanzitutto, dal punto di vista demografico, ha proseguito l'ex corrispondente Rai a Nairobi; stando alle previsioni entro la fine di questo secolo ci saranno quattro miliardi di africani. La Nigeria, ma anche altri Paesi, ha quadruplicato la popolazione. Noi dovremo confrontarci con questo fenomeno. - ha continuato raccontando l'importanza del continente africano - . Ci sarà uno tsunami generazionale. I giovani rappresentano il cambiamento e rappresentano il mercato. Questo fenomeno avverrà anche in Africa e sarà travolgente per gli altri continenti. Questo coincide con il tramonto dell'occidente che è iniziato già da quando è iniziata la decolonizzazione. In realtà l'Europa non è mai andata via dall'Africa. Pensiamo a come si è comportata la Francia con le sue ex colonie. Gli africani non hanno mai perdonato questo assiduo controllo della colonizzazione francese, inglese e belga".
Nucci si concentra poi sui nuovi attori colonizzatori, che si comportano in maniera diversa dai colonizzatori dello scorso secolo: "Gli attori impegnati in questa partita sono molti. Gli Emirati Arabi, la Russia, la Cina, la Turchia, l'India e il Brasile. Sono tutti interessati all'Africa. La diplomazia della memoria russa si basa sul ricordo dell'appoggio di molti movimenti di liberazione, creati o supportati per una strategia antiamericana, e anche al fatto che la Russia non ha avuto colonie in Africa. Putin ha quindi usato questa strategia per coltivare rapporti diplomatici ed economici con paesi africani. C’è inoltre una contraddizione: gli Stati Uniti e l’Europa sono quelli che investono di più negli aiuti umanitari, ma sono anche i Paesi più odiati. Mentre Cina e Russia, in questo momento, controllano l’economia di molte regioni, ma ricercati come primi partner di quasi tutti i paesi africani. La Cina investe continuamente su infrastrutture e ammodernamenti. Questi investimenti peseranno sulle generazioni future. È quindi un diverso tipo di controllo. Questi Paesi non sono interessati solo economicamente all'Africa, ma anche al loro appoggio politico, ad esempio in sede Onu".
Nucci conclude poi con una sua idea di progresso per il continente africano: "Si deve creare una classe dirigente che conduca i Paesi allo sviluppo. C’è anche da capire che se in Europa abbiamo molti problemi di rinnovamento della classe dirigente non possiamo lamentarci dell'Africa che è nata da circa sessanta come continente autonomo dopo la decolonizzazione. Un altro problema è vederla come un unicum. Sono 54 nazioni, quasi mai in accordo tra loro. Lo sviluppo ha quindi forti accelerazioni e poi brusche frenate. I contrasti all'interno dell'Unione Africana sono un grosso freno allo sviluppo. Ma come ente l’Unione potrebbe essere una chiave di volta per tutti i paesi africani”.
Ricordiamo che Enzo Nucci presenterà il libro, nel mese di settembre, anche a Macerata, alle serate culturali organizzate nel cortile della redazione di Picchio News.
Sabato 17 agosto è stata inaugurata, nella Galleria di Palazzo San Gallo in piazza della Libertà 18, la mostra personale di Marisa Paola Fontana, ospitata all’interno del programma culturale dedicato alla poesia, con la collaborazione con la Proloco Tolentino Cultura & Turismo, il patrocinio del Comune di Tolentino ed il sostegno dell’Avis comunale di Tolentino.
La personale di Marisa Paola Fontana si sviluppa in due spazi espositivi. Lo specchio di un sentire, il primo spazio dedicato ad una raccolta di poesie, "Frammenti di una vita quotidiana" che narrano le inquietudini di una giornata qualunque, attraverso la forza evocativa della poesia e della fotografia capace di parlare al lettore di ogni spazio e tempo. Lo scopo è portare alla luce i pensieri condivisibili, stimolare attraverso l’emozione, la riflessione sulle esperienze comuni a tutti di noi, con una scrittura semplice che per questo si comprende.
Il secondo spazio presenta le opere pittoriche dell’artista, diversi soggetti, figure, paesaggi fortemente espressivi si alternano in una atmosfera di sospensione, d’immobilità, legata ad una sorta di rivelazione nella quale il mondo appare completamente “altro”, pur rimanendo sé stesso.
Le tematiche trattate, sono le contraddizioni della vita quotidiana, la superficialità della società del consumo impersonale che costringe il soggetto raffigurato a non trasmettere emozioni in quanto non richiede né partecipazione né azione. Oltre al "realismo" al quale è si possono associare le sue opere, queste sono attraversate da una ricerca pittorica e da un forte senso dell'inquietante, viene mostrato un mondo colorato vivace a tinte calde che sfumano a fredde fino a svelare la vera realtà che di fatto è costituita da ansia.
L’artista volutamente non suggerire alcuna risposta nelle scene raffigurate, lascia che lo spettatore si perda nell’immaginazione per completare la narrazione, i suoi quadri sono “ fotogrammi di una scena in divenire.” Il 31 agosto alle ore 21.00 nel medesimo spazio si terra un incontro con l’artista dedicato alle sue poesie, “Se bastasse l’amore”.
Una nuova storia, tratta dall’Orlando furioso, poema cavalleresco di Ludovico Ariosto, torna protagonista degli incontri promossi dalla biblioteca civica “Francesco Antolisei” città di San Severino Marche. Martedì 27 agosto, a partire dalle ore 18 a ingresso gratuito, Ignazio Piangatelli leggerà e commenterà la favola di Riccardetto e Fiordispina. Si tratta del secondo incontro che vede protagonista Piangatelli che a luglio aveva dedicato un altro evento all’Orlando furioso.
Giovane scrittore e autore di origine settempedane, Piangatelli ha pubblicato “Adolescens tibi dico”, saggio che segue con fiducia l'esortazione espressa una volta da Stanisław Jerzy Lec in un aforisma che diceva: "Continua a scavare nel pensiero, chissà che dall'altra parte tu non possa svignartela!", ma anche “Tutto ciò che Irene è”.
Dopo la grande retrospettiva di giugno al Museo Le Carceri di Asiago, Massimo Turlinelli torna nelle "sue" Marche con una personale che si terrà a Civitanova presso la Palazzina Sud del Lido Cluana dal 13 al 19 agosto 2024, a ingresso libero, con orario 19.00/23.00.
Siamo al culmine dell'estate, il mare è poco distante, il divertimento, la festa e soprattutto la musica, riempiono giornate cangianti. Da qui la scelta di intitolare la nuova mostra dell'artista, che ha fatto della luce e del colore tutta la sua filosofia espressiva, "Vibrazioni a colori".
In due parole la felice unione tra armonia di suoni e espressione creativa: i colori vibrano mentre la melodia si fa percezione visiva, e viceversa.
Con la personale "Vibrazioni a colori" Turlinelli intende dunque rendere omaggio a questo particolare periodo dell'anno esponendo i suoi quadri più vivaci, le realizzazioni monocrome più contrastanti, i suoi paesaggi luminosi: trasfigurazioni oniriche e suggestive eseguite mediante la tecnica personalissima, rara e raffinata della matita policroma.
La mostra gode del Patrocinio del Comune di Civitanova Marche e presenta 35 opere selezionate dall'artista per questa circostanza.
L'inaugurazione, prevista per le ore 21.00 di martedì 13 agosto, sarà una serata tra arte, musica e cultura come ai tempi d’oro in cui la Palazzina del Lido Cluana, edificata nel 1933 nello stile dell’ultimo periodo del Liberty, accoglieva eventi in cui convivialità e atmosfera elegante erano di casa.
R'n'R Bonsai torna in campo e guarda al futuro: si è concluso anche quest'anno con uno strabiliante successo di pubblico R'n'R Bonsai, il festival, a cura dell'associazione Nevermind, con il patrocinio del Comune di Potenza Picena, che celebra la musica a 360 gradi, animando il borgo con mostre, concerti, dj set, artigianato e molto altro.Nevermind aps nasce dall’incontro di vari professionisti del mondo degli eventi, della musica e della comunicazione di Potenza Picena e dintorni con la volontà di creare un Festival che sia crocevia della cultura musicale e di tutte le arti ad essa collegate.Nel team Henry Ruggeri, fotografo ufficiale di Virgin Radio, Gianluca Grandinetti, regista e filmmaker di fama internazionale, Simona Angeletti, social media manager specializzata in cultura e turismo, Elisa Mercanti digital marketing specialist e social media manager, Serena Angeletti, addetta contabile e business plan consultant, Tony Giorgini, proprietario del Groove Beer Bar di Potenza Picena e da sempre promotore della musica live. L’aps è presieduta da Claudia Grandinetti, event manager e producer.
Il Festival, giunto alla sua quarta edizione, quest'anno, per contingenze di varia natura, si è svolto in forma ridotta: una sola serata in cui l'organizzazione ha offerto agli affezionati e alle centinaia di avventori da ogni angolo d'Italia, un condensato del dna del festival.Protagonisti della serata di R’N’R bonsai 2024 i Tre Allegri Ragazzi Morti, storica band dai live mascherati, che ha scelto proprio R'N'R Bonsai come una delle acclamatissime tappe del tour per festeggiare i suoi 30 anni di carriera. La band bergamasca, che dal 1994 scrive la storia del rock indipendente italiano, ha incendiato il Pincio di Potenza Picena coinvolgendo il pubblico, giunto per loro da tutta Italia, in cori, silenzi commoventi e rendendolo parte di uno spettacolo collettivo, come solo i veri maestri della performance sanno fare.
Caldamente partecipata anche l'intervista al fondatore del gruppo e fumettista, Davide Toffolo, a cura dell'agenzia creativa potentina Corner 5: un dialogo in cui l'artista ha ripercorso le tappe salienti della trentennale carriera della band, la fondazione della casa discografica La Tempesta, il ruolo del fumetto nella loro espressione artistica e molto altro.
Immancabile l'esposizione di Bonsai, simbolo del festival, a cura del Bonsai Club 95, nella cornice della Sala Boccabianca, in cui gli splendidi esemplari e la loro filosofia hanno dialogato con le fotografie d'autore di Bruno Grandinetti, nella mostra "1960, la costruzione dell'albergo centrale" curata dal Fotoclub della città.Aspettando il concerto sul main stage, non è mancata la musica con Gianluca Grandinetti che ha regalato alla sua città natale il suo ricercato dj set per scaldare l'atmosfera.Le sue note hanno accompagnato un Pincio al tramonto brulicante anche grazie ai mercatini di vinili, tra i più interessanti della zona con Dream Music Shop di Macerata; al live sketching, in omaggio a Toffolo, a cura degli artisti di Mega Comics di Civitanova Marche; all'artigianato artistico con le creazioni di bigiotteria in resina a tema di Clori e Croco, Gioia e Greta Giannini.
L’evento si è concluso in bellezza con la bravissima dj Nyva Zarbano in consolle direttamente da Rocker TV che ha traghettato traccia dopo traccia le buone energie del concerto fino a tardi. Buon bere e buon cibo hanno corroborato la serata grazie a Noatri Gourmet e, novità di quest'anno, Note di Zucchero che ha accontentato con deliziosi prodotti dolci e salati anche celiaci e intolleranti al lattosio, accanto all'AIC, "perchè questo sia il Festival di tutti" in un'ottica di massima inclusività, come dichiara la direttrice artistica Claudia Grandinetti.
È la stessa direttrice artistica a nome di tutta l'associazione a ringraziare di cuore i co-protagonisti della serata: i tantissimi giovani volontari coordinati dall'associazione Aurora APS che hanno lavorato instancabilmente all'allestimento della serata, al bancone delle birre firmate MalaRipe, al backstage del concerto e molto altro. "Senza il loro impegno e la loro passione nel nome del festival e dei valori che promuove e rappresenta, nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. Il Festival è di ogni persona che ci crede, ci scommette e ci lavora con dedizione." L’associazione ringrazia inoltre i numerosi sponsor e sostenitori che sempre più credono nel progetto e a cui va il merito di contribuire a realizzare iniziative di qualità e valorizzanti per il proprio territorio.Il "rock" in R'n'R Bonsai infatti è soprattutto una filosofia: uno sprone ad andare oltre, con sguardo visionario e libero, insieme, fianco a fianco.A proposito del valore delle connessioni profonde, la serata di quest'anno è stata interamente dedicata allo scrittore, critico e giornalista radiofonico Massimo Cotto, grande amico del festival, venuto a mancare lo scorso venerdì 2 agosto.È stato proprio Massimo Cotto in un suo intervento nell'edizione del 2022 del Festival a dire che "R'N'R Bonsai può cambiare forma, evolversi, l'importante è che non cambi la sua essenza ed energia." E allora la Nevermind aps guarda ora al prossimo anno con tenacia, fiducia e il consueto spirito r'n'r.
(Fotografie di Andrea Ripamonti)
La tempera su tavola raffigurante la Madonna col Bambino in trono e gli angeli musicanti tra i santi Matteo e Prisco da Mirabella di Giovanni Boccati, già custodita nella chiesa di Santa Maria Assunta di Nemi, insieme al trittico dedicato a un'altra Madonna col Bambino insieme ai santi Marco, Mattia, Sebastiano e Stefano e attribuito a Nobile di Francesco da Lucca, un tempo nella chiesa di San Marco di Alfi.
E poi la Crocifissione di Giovanni Antonio Pellegrini dalla chiesa di San Giovanni di Isola, la Madonna del Rosario della chiesa di San Biagio di Taro, il tabernacolo di quella di Santa Maria Assunta di Pievebovigliana e, ancora, la fonte battesimale da San Giovanni di Isola e due sculture lignee di Santa Chiara e San Francesco del monastero di Pontelatrave.
Sono questi alcuni dei "tesori" tornati in vita, dopo le scosse di terremoto del 2016, nel comune di Valfornace grazie all'opera dei restauratori della Soprintendenza Belle Arti, Archeologia e Paesaggio delle Marche.
"Una piccola parte di un patrimonio di inestimabile valore di cui il nostro territorio martoriato dalla catastrofe un giorno mi auguro tornerà in possesso" dice, con speranza, il sindaco Massimo Citracca, che con l'amministrazione comunale e il parroco, don Roberto Rafaiani, nell’ambito delle iniziative della "Festa della Rinascita" ha promosso l’incontro di studi dedicato a "Le chiese dell’Assunta a Valfornace" e ai restauri delle opere d’arte cittadine seguiti al sisma di ormai otto anni fa.
L’evento si è svolto presso il centro polifunzionale "Maria Ciccotti" con una conferenza tenuta da Pierluigi Moriconi, funzionario della Soprintendenza Belle Arti, Archeologia e Paesaggio delle Marche, alla quale hanno preso parte anche il vicesindaco, Ivan Cecola, monsignor Sandro Corradini, cultore dell'arte tra i più grandi ricercatori di documenti d'archivio su Caravaggio e promotore di giustizia della Congregazione per le cause dei santi, per lunghi anni sacerdote alla chiesa di San Salvatore in Lauro a Roma insieme allo storico dell'arte Matteo Mazzalupi, già membro della Fondazione Longhi, Florence, e il Metropolitan Museum of Art di New York, e a don Stefano Carusi, esperto d'arte, cappellano del Circolo cattolici per la tradizione.
Moriconi ha offerto un’analisi approfondita del lavoro di restauro svolto nelle chiese di Valfornace e delle preziose opere d'arte salvate o recuperate annunciando l’apertura di un laboratorio, "il più grande laboratorio di restauro d’Italia", presso la Mole Vanvitelliana di Ancona dove "sarà restaurato il restaurabile che arriverà dalle zone del sisma". La struttura, che il ministero della Cultura si è impegnato a concludere per il 2016, sarà gestita proprio dalla Soprintendenza.
"Ho personalmente visitato tutte le chiese e le biblioteche di questo territorio trovano opere d’arte ma anche altri oggetti da salvare, come alcune tovaglie di tela umbra che recupereremo - ha dichiarato Moriconi -. Abbiamo dovuto fare delle scelte per importanza storico artistica, siamo partiti dal Boccati di Nemi, ma abbiamo già collezionato grandi scoperte come la firma sotto un bellissimo battistero del seicento che stava nella chiesa di San Giovanni di Isola. In un’altra opera, proveniente sempre da Isola, la pulitura dei colori ha permesso di scoprire una suora al posto di una Madonna".
Sono anche altre le opere “parlanti” che il territorio di Valfornace ha restituito. Dalla chiesa di Santa Maria Assunta di Pievebovigliana le pitture hanno restituito, insieme a una bellissima "Ultima Cena", anche un San Pietro del 1745 dove si intravvedono il ponte romano e il castello di Beldiletto.
"Prima ancora che da funzionario della Soprintendenza - ha ammesso quasi commosso Moriconi - da direttore dell'Archivio di Stato di Camerino mi sono affezionato alla ricchezza delle Marche e di queste zone e mi sono sentito in dovere di ridare qualcosa che il terremoto ha cercato di prendersi non riuscendoci".
Ha aperto i battenti, nella ex chiesa di Santa Maria della Misericordia in piazza del Popolo, la mostra collettiva d'arte intitolata "L'Amore nei colori".
L'evento, organizzato da Serenella Eugeni con il patrocinio della Città di San Severino Marche, unisce tante esperienza diverse sotto il simbolo universale dell'amore attraverso il sapiente mondo dei colori, sia nella pittura che nella scultura.
Alla cerimonia del taglio del nastro, oltre all’organizzatrice Serenella Eugeni, hanno preso parte anche il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, che si è voluta complimentar con tutti gli ospiti presenti, e il vice sindaco e assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, insieme ad alcuni tra i protagonisti dell’esposizione.
Tra gli artisti in mostra figurano, per la sezione pittura, i settempedani Mario Gobbi, Adriano Crocenzi, Maria Ersilia Valentini, Giulia Piangatelli, Ostilio Beni, Fiorella Biondi, Genni Iachetta, Giovanni Florio, Alba Frezzini Crognali, Anna Maria Valenti, Gianni Tartabini, Giulia Bellini, Eliana Della Mora, Gianfranco Pizzi, Marina Beni, Inge Bathelt, Maria Paola Marconi, Gessica D’Errico, Clara Lucarini, Alessandro Di Tofano, Renzo Mengoni, Adriana Antonini, Luciano Padella, Barbara Giorgi, Nazzarena Lambertucci, Nunzia Lorenzini e Martina Cochi mentre, per la sezione scultura, Fabrizio Savi e Giulio Sfrappini. Con loro anche due artisti in erba: Densil Azhakannel, di16 anni, e Davide Rinaldi di appena 10 anni di età.
La collettiva presenta anche le opere delle tolentinati Gabriella Gattari, Monica Conforti, Angelo Tonnarelli, Maria Cristina Leonangeli, Luciana Salerni, Mauro Renzi e Anna Caponi Papaveri. Presenti, infine, Claudia Del Curto (Fano), Silvana Rossi (Fano), Cristina Farneti (Forlì), Loretta Giovanoli (Corridonia), Tiziana Cameli (Pieve Torina), Eleonora Manoni (Pollenza), Pina Contigiani (Mogliano), Donatella Ciaffaroni (Monte San Giusto), Santa Zenobi (Passo di Treia) e Maria Luisa Belli (Passo di Treia).
Per prenotare visite fuori dagli orari di apertura ci si può rivolgere al numero di telefono 389.0727614.
Torna a fare tappa a Morrovalle, dopo l’esperienza del 2022, il festival “Marche storie”, format itinerante sostenuto dalla Regione e gestito da Fondazione Marche Cultura e Amat che celebra la ricca tradizione poetica e culturale delle Marche mettendo in luce il profondo legame tra i poeti marchigiani e i loro borghi, da sempre fonte d'ispirazione.
A Morrovalle il festival sarà incentrato sulla figura di Lalla Vicoli Nada, poetessa nata e cresciuta in paese le cui opere furono molto apprezzate da Gabriele D’Annunzio, e sbarcherà nel prossimo fine settimana, sabato 17 e domenica 18 agosto, con uno sfizioso prologo in programma venerdì 16 agosto con l’apertura del laboratorio di danza e disegno (riservato a bambini e ragazzi di età compresa tra 7 e 14 anni) “Corpi narranti” a cura di Genny Ceresani, che andrà avanti anche nei due giorni successivi.
Si entra nel vivo della due giorni nella giornata di sabato con la “Notte Rossa”, che sarà punteggiata da quattro spettacoli. Alle 19.30 e alle 21.30 al giardino privato in vicolo Roberti ecco “Amoreggiando pè la Marca”, mentre alle 20 e alle 22.15 in giro per il centro storico ci saranno gli attori di Look Up Aps con le incursioni poetiche di “Morrovalle, ieri e oggi”. In piazza Vittorio Emanuele II, dalle 19.30 alle 22, Rosetta Martellini darà vita al “Juke Box di Poesia”, mentre alle 22.30 al cortile del Geleò/Palazzo Lazzarini ci sarà il concerto dei Rainwood “Uno sguardo alla luna – Paesaggi sonori per il pastore errante”.
Domenica, invece, ecco la “Notte Gialla”. Alle 18 si parte con l’esibizione finale del laboratorio “Corpi narranti”, mentre alle 19 in piazza Garibaldi spazio allo spettacolo di burattini “Le scarpe del re”, a cura dell’associazione Bella è la vita Odv. Sempre in piazza Garibaldi, alle 19.45 e poi alle 22.45, ecco “Gushi”, arte di strada a cura dell’associazione Whats Art. Dalle 19.30 alle 21.30 fanno bis “Morrovalle, ieri e oggi” e “Juke Box di poesia”, mentre il gran finale arriverà alle 21.30 in piazza Vittorio Emanuele con lo spettacolo “Lalla Vicoli Nada: una poetessa a Morrovalle”, con la partecipazione straordinaria di Gaia De Laurentiis e di Gian Paolo Valentini.
Durante il weekend sarà aperto il museo di Palazzo Lazzarini, con visite guidate a cura dell’Archeoclub Morrovalle e i locali del centro realizzeranno degustazioni a tema e sconti “poetici”.
Il 61° Macerata Opera Festival 2025 si svolgerà allo Sferisterio dal 18 luglio al 10 agosto e si aprirà con un titolo per la prima volta in scena allo Sferisterio, La vedova allegra di Franz Lehár (venerdì 18 e domenica 27 luglio, sabato 2 e sabato 9 agosto) - pagina simbolica del passaggio storico e artistico tra Ottocento e Novecento, naturalmente in una nuova produzione - insieme a due capolavori di Giuseppe Verdi come Rigoletto (sabato 19 e venerdì 25 luglio, domenica 3 e venerdì 8 agosto) e Macbeth (sabato 26 luglio, venerdì 1, giovedì 7 e domenica 10 agosto), che saranno presentati nei celebri allestimenti dell'Associazione Arena Sferisterio, firmati rispettivamente dai registi Federico Grazzini ed Emma Dante.
Il calendario artistico segue l'apprezzata formula dei weekend completi per assistere ai diversi titoli e si arricchisce di un appuntamento con la danza (mercoledì 30 luglio) e di due concerti (giovedì 31 luglio e mercoledì 6 agosto) per rendere la permanenza a Macerata più lunga anche per i gruppi di appassionati che arrivano da fuori regione.
Già da subito è possibile, esclusivamente online sul sito sferisterio.it, iscriversi a una lista per ricevere i dettagli sull'acquisto dei biglietti dei diversi spettacoli, che saranno comunicati in autunno, a ridosso delle principali fiere del turismo internazionale, dove il Macerata Opera Festival sarà presente.
La vedova allegra (Die lustige Witwe) è il capolavoro del compositore Franz Lehár, operetta che risale al 1905, anno in cui Vienna era crocevia di generi musicali e di ogni altra forma d'arte e cultura all'insegna del modernismo e della più sottile raffinatezza, in questo caso messa al servizio di un genere teatrale in cui l'alternanza di musica e parlato intonano argomenti in elegante equilibrio tra la commedia e il sentimentalismo.
Eseguito tradizionalmente anche in italiano, questo titolo è al contempo banco di prova per la bravura canora e attoriale degli interpreti ma anche occasione di soave divertimento per il pubblico di ogni età.
Frutto della passione di Verdi per Shakespeare, Macbeth è la decima opera del compositore di Busseto, completata nel 1847. Sembrerebbe impossibile contribuire ulteriormente allo scavo psicologico e alla complessità caratteriale già delineate dal Bardo, eppure Verdi riesce nell'impresa e lo fa pur restando vicino alla forma del melodramma romantico, "dipingendo" uno scenario fosco abitato da personaggi d'inaudita complessità, capaci di tenere il pubblico dell'opera col fiato sospeso dalla prima all'ultima nota.
Rigoletto è sinonimo di opera italiana e, insieme al nome di Verdi, costituisce un binomio che supera la popolarità per costituire un'icona potente della cultura nazionale. Dal 1851, anno del suo debutto (cui avrebbero fatto seguito altri due titoli celeberrimi come Il Trovatore e La Traviata), è presenza fissa nel repertorio, eppure continua ancora a stupire per la mano felice con cui le melodie sono state disegnate così come per una certa apparente semplicità che tuttavia è sorretta da un trattamento dell'orchestra, del coro e dei solisti fra i più minuziosamente calibrati della storia musicale.
Al via il Ginesio Fest; uno dei festival teatrali più rinomati del panorama teatrale italiano, torna a illuminare le strade e le piazze del suggestivo centro marchigiano di San Ginesio per la sua quinta edizione. Diretto per il terzo anno consecutivo da Leonardo Lidi, il festival si svolgerà dal 18 al 25 agosto 2024, proponendo una settimana intensa di spettacoli, residenze artistiche, incontri, laboratori e mostre e il 25 agosto grande serata finale con la premiazione dei vincitori del Premio San Ginesio “All’arte dell’Attore” che quest’anno sarà assegnato a Vanessa Scalera e Giuseppe Battiston (assegnato da una giuria presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari. Il premio celebra ogni anno un attore e un’attrice che si sono distinti nel corso delle loro carriere.
Ideato e voluto da Remo Girone, il Premio San Ginesio “All’Arte dell’Attore” è la punta di diamante del Ginesio Fest e viene assegnato il giorno della festa del Santo Patrono della città, il 25 agosto. Attraverso il Premio San Ginesio si vogliono onorare le protagoniste e i protagonisti del teatro italiano meritevoli di aver saputo onorare al meglio il mestiere dell’attore. “San Ginesio è il Patrono della gente di teatro, ed è anche il Patrono del Borgo di San Ginesio. – afferma Remo Girone – il Premio San Ginesio All’arte dell’Attore, non poteva che nascere qui”. Le edizioni precedenti hanno visto il premio assegnato a Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rosi, Michele Di Mauro, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Petra Valentini, Lino Musella e Sara Putignano.
Il Ginesio Fest, alla sua quinta edizione – la terza diretta da Leonardo Lidi - si terrà dal 18 al 25 agosto nella splendida cornice di San Ginesio, in provincia di Macerata. Un festival diffuso e originale – in uno dei borghi più belli d’Italia - i cui spettacoli, residenze artistiche, seminari e laboratori si intrecciano con gli spazi della cittadina. Tanti i Protagonisti di questa edizione: Lucia Mascino, Valerio Aprea, Paolo Nani, Tindaro Granata, Eleonora Danco, Rosario Lisma, Claudio Tolcachir, Valentina Picello, Christian La Rosa, Giuliana Vigogna. Artista residente è Alessio Maria Romano. Tra gli eventi, la mostra dedicata al grande fotografo Marcello Norberth.
Si comincia domenica 18 agosto ore 21:30, presso il Chiostro Sant’Agostino con lo spettacolo “Aspettando l’Apocalisse” con Valerio Aprea, monologhi di Makkox (Marco Dambrosio). Lunedì 19 agosto (ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino, Paolo Nani sarà il protagonista di “Piccoli Miracoli” del regista norvegese Frede Gulbrandsen. Martedì 20 agosto (Ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino), Valentina Picello sarà “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello, dal regista argentino Claudio Tolcachir. Mercoledì 21 agosto (ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino, Tindaro Granata sarà in scena con il suo spettacolo dal titolo “Vorrei una voce”. Giovedì 22 agosto (Ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino), Eleonora Danco porterà in scena “Me Vojo Sarvà – Nessuno ci guarda”. A seguire alle ore 22:30 – Auditorium Sant’Agostino, Christian La Rosa proporrà “Senza motivo apparente”. Venerdì 23 agosto (ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino), Lucia Mascino porterà in scena “Smarrimento” di Lucia Calamaro. Sabato 24 agosto (Ore 21:30 – Chiostro Sant’Agostino), sarà Rosario Lisma ad accompagnare il pubblico con il suo spettacolo “Giusto”. Gran finale domenica 25 agosto (Ore 21:00 – Piazza A. Gentili) con la serata finale Ginesio Fest 2024 e Premio San Ginesio “All’Arte dell’Attore”.
In questa edizione l’artista residente del festival sarà il maestro Alessio Maria Romano, coreografo e pedagogo, leone d’argento alla Biennale di Venezia, che proporrà un laboratorio con restituzione (il 24 agosto alle 18.45), dal titolo “ISLAND” - Concerto per corpi soli.
Uno spazio speciale del festival sarà dedicato all’infanzia e all’adolescenza. La sezione infanzia e adolescenza, viaggia su due binari paralleli, gli spettacoli e l’offerta formativa. La Ginesio Fest Academy, percorso di teatro-comunità coordinato da Vera Vaiano offrirà due laboratori intensivi per ragazze e ragazzi dai 7 ai 12 anni e dai 13 ai 19 anni. Tre gli spettacoli per famiglie della sezione infanzia e adolescenza: il primo si terrà venerdì 23 agosto - ore 18:00, TUTTATESTA, scritto e diretto da Davide Calvaresi, con Davide Calvaresi: Sabato 24 agosto - ore 18:00 - IL RACCONTO DELLA PRINCIPESSA GUERRIERA, drammaturgia e regia di Matteo Prosperi, con Paola Giglio e Matteo Prosperi. Ultimo appuntamento poi domenica 25 agosto - ore 17:30 - STORIA DI UN UOMO E DELLA SUA OMBRA, con Giuseppe Semeraro, Dario Cadei, Leone Marco Bartolo, regia Giuseppe Semeraro.
In questa edizione il Ginesio Fest, ha deciso di dedicare una mostra al grande fotografo Marcello Norberth, nato a San Ginesio il 16 gennaio 1937, scomparso lo scorso 5 marzo. La mostra sarà curata dal figlio del fotografo, Luca Manfrini, che racconta così il “ritorno” di suo padre a San Ginesio: “Marcello Norberth torna nella sua terra, simbolicamente attraverso le sue fotografie. Un ritorno – o meglio un incontro – con la sua regione e luoghi di origine, un territorio che non ha mai scordato ma che per lui è stato fonte di continua ispirazione ed orgoglio”. Apertura da Sabato 3 agosto a Sabato 4 ottobre. Apertura dal lunedì al sabato 9.30-12.30/17.00-19.00. Saranno programmate aperture straordinarie durante il Ginesio Fest dal 18 al 25 agosto.
A fare gli onori di casa come conduttore della serata inaugurale e finale sarà Christian La Rosa.
Da non perdere anche gli appuntamenti pomeridiani delle 18,45. Il 20 agosto presso la splendida cornice della terrazza del Palazzo del Comune, Giuliana Vigogna leggerà: “Le Stelle piangono da sole? – Marylin Monroe, bellezza e solitudine”.
Il 21 agosto presso l’auditorium Sant’Agostino appuntamento con “Banane e Tamponi - il teatro post pandemico”, conversazione con il giornalista e critico Rodolfo di Giammarco. Come sta il teatro? Che sintomi ha e come è stato influenzato dall’evento del secolo?
Il 23 agosto, presso l’auditorium Sant’Agostino sarà presentato “Il mondo come voluttà e rappresentazione. La storia vissuta sviluppando il mestiere di ideare e mettere in scena dal Teatro
essenziale ai Grandi Eventi” con Giampiero Solari.
Inoltre, alle ore 17.00 presso i “Giardinetti Giulietta Masina” si terranno gli appuntamenti dal titolo: Tenersi Compagnia, incontri aperti al pubblico con le Compagnie ospiti del festival, che condivideranno la loro storia e la loro esperienza. In questa edizione saranno coinvolti Paolo Nani, Valentina Picello, Tindaro Granata, Lucia Mascino e Rosario Lisma.
Promosso e organizzato dal Comune di San Ginesio in collaborazione con l’Associazione Culturale GINESIO FEST, il festival si avvale della media partner di Rai Radio 3 e di Teatro e Critica, del patrocinio e del sostegno di: Comune Di San Ginesio, Struttura Commissariale, Ministero Cultura, Camera Di Commercio Delle Marche, Regione Marche. Partner culturali del Festival sono: AMAT Associazione Marchigiana Attività Teatrali, Fondazione Marche Cultura, UNIMC, UNICAM, UNIURB, UNIVPM. Con il patrocinio di: Provincia Di Macerata, Unione Montana Monti Azzurri, Fondazione Carima, Parco Nazionale Dei Monti Sibillini. Sponsor privati: Neos Srl Main Sponsor, Cpm Gestioni Termiche Srl, Servizi Stradali, Azzacconi, Impresa Alidori, Nefer (Alfio Caccamo), Cava Merelli, Papa Nicola, Fisiomed
Info e contatti, dettagli sul calendario giornaliero e acquisto dei biglietti:
https://www.ginesiofest.it/
L’abito della Signora della XLIII edizione della Corsa alla Spada e Palio conclude il percorso della mostra “L’arte torna in centro”, organizzata dal Comune di Camerino presso il Palazzo del Rettorato Unicam con il patrocinio dell’Assemblea legislativa delle Marche e della stessa rievocazione storica (aperta fino al 3 novembre 2024 dal giovedì alla domenica e festivi 10-13/16-19).
A maggio i panni dei Signori di Camerino sono stati indossati da Andrea Spaterna, presidente dell’ente Parco Nazionale dei Monti Sibillini e docente Unicam, e dalla sua consorte Ilaria Moretti.
In particolare la signora Ilaria ha sfilato con il nuovo abito interamente “made in Camerino”. Ispirato al dipinto di Giovanni Boccati “Madonna dell'orchestra. Madonna con Bambino e angeli” (1448 circa), il costume è stato realizzato completamente a mano da Patrizia Menghi con la collaborazione di Fiorella Paino e impreziosito dai gioielli di Adriano Crocenzi.
“Siamo onorati di essere stati coinvolti in questa importante iniziativa – dice Donatella Pazzelli, presidente della Corsa alla Spada e Palio – sia perché parte della mostra è dedicata ai volti di quella famiglia intorno alla quale ruota la rievocazione storica della Corsa alla Spada e Palio e sia perché ci dà la possibilità di far toccare con mano un costume realizzato con passione e rigore dalle sapienti mani di un’artigiana locale”.
Continuano intanto le uscite della Corsa alla Spada e Palio che sarà ospite il 10 agosto al X Palio Assunta di Fiuminata, il 14 agosto alla XLIII edizione della Cavalcata dell’Assunta di Fermo e il 15 agosto al Palio della Pacca di San Ginesio.
Domenica 1 settembre a Camerino (Sottocorte Village – ore 15:00) si terrà “Giovani in corsa”, la gara rivolta più piccoli che corrono per una spada, inserita nel programma di maggio e rinviata causa maltempo, mentre il 3 settembre la Corsa alla Spada e Palio sarà presente alla cerimonia di apertura dell’evento internazionale FIM Enduro Vintage Trophy 2024 che si svolgerà a Camerino dal 4 al 7 settembre.
Nove appuntamenti da novembre ad aprile per la stagione 2024-25 del Teatro Rossini di Civitanova Marche promossa dal Comune con l’Azienda Teatri di Civitanova e l’AMAT, con il contributo di Regione Marche e MiC.
Un viaggio entusiasmante tra musical, prosa, danza e divertenti commedie che prende avvio il 12 novembre con un attore, regista, conduttore e autore poliedrico, dal carisma straordinario e dalla comicità irriverente, come Paolo Ruffini con il nuovo e imperdibile spettacolo Din Don Down. Un concentrato di spregiudicata ironia e brillante improvvisazione, in questo nuovo lavoro, un happening comico, senza regole, che sovverte il senso più profondo di ciò che ostinatamente si definisce “normale”.
Accanto a Ruffini in scena ci sono gli attori con disabilità della Compagnia Mayor Von Frinzius, accompagnati dalle note di Claudia Campolongo al pianoforte. Giocare e ridere con la musica e le canzoni, impresa facile per Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi che, dopo il grande successo di Ci vuole orecchio, il 10 dicembre si divertono in Quando un musicista ride a esplorare e reinventare quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni ‘60, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret e il teatro italiano. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, più tantissimi altri, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti”. La regia e la drammaturgia dello spettacolo sono di Giorgio Gallione, gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, con Elio in scena ci sono Alberto Tafuri pianoforte, Martino Malacrida batteria, Pietro Martinelli basso e contrabbasso, Matteo Zecchi sassofono, Giulio Tullio trombone.
Ti sposo ma non troppo con Vanessa Incontrada e Gabriele Pignotta, che firma anche la regia, l’8 gennaio mescola con abilità la leggerezza della commedia con un mood romantico. Già approdato al grande schermo in una felicissima versione cinematografica nel 2014, la pièce arriva ora sui palcoscenici italiani in una nuova edizione aggiornata al tempo presente, ricca di emozioni e colpi di scena che vede in scena anche Fabio Avaro e Siddhartha Prestinari.
Una “farsa trascendentale” retta sull’assurdo con una tessitura umoristica ed elementi riflessivi e irrazionali. A dare corpo e voce in questo quadro a Il fu Mattia Pascal, celebre romanzo di Luigi Pirandello, è il 6 febbraio Geppy Gleijeses, diretto da Marco Tullio Giordana.
L’attore, tra i più apprezzati della scena italiana, interpreta uno dei personaggi più iconici della letteratura pirandelliana, un uomo creduto e poi fintosi morto, che quando “risuscita” s’accorge di non può essere riammesso nella società, nella famiglia, perché per la società, per la famiglia egli è morto davvero. Un cast al femminile per la commedia Fiori d’acciaio di Robert Harling il 7 marzo, con Barbara De Rossi, Martina Colombari, Gabriella Silvestri, Alessandra Ferrara, Caterina Milicchio e Cristina Fondi.
«Fiori d’acciaio, nella sua versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione della mia prima giovinezza – dichiara Michela Andreozzi che condivide la regia con Massimiliano Vado –, storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile».
Spazio al musical il 18 e 19 marzo con Grease della Compagnia della Rancia, traduzione di Michele Renzullo, adattamento e regia di Saverio Marconi. Con più di 50.000 spettatori che hanno già applaudito lo spettacolo nei soli primi tre mesi del tour 2024, Grease si conferma il musical più amato, una festa travolgente che accende le platee italiane e ha dato il via alla musical-mania trasformandosi in un vero e proprio fenomeno di costume “pop”, un cult intergenerazionale che, dopo aver ampiamente superato i 2.000.000 di spettatori complessivi dal primo debutto, si rinnova a ogni stagione.
A concludere il cartellone in abbonamento il 10 aprile. La milonga del fútbol, storie potenti, intrise di romanticismo e italianità, raccontate dalla voce di Federico Buffa e impreziosite da Alessandro Nidi al pianoforte e Mascia Foschi al canto. Un excursus appassionato e appassionante sulle figure che hanno fatto la storia del calcio mondiale da Renato Cesarini, funambolo del gol che scoprirà Omar Sivori e lo porterà in Italia a Omar Sivori, talento irriverente che incantava l’Argentina degli anni ’50 nel pieno del boom economico fino a Diego Armando Maradona, el pibe de oro, il più grande di sempre, col suo calcio spettacolare e fantasioso, vero e proprio idolo degli anni ‘80 –‘90 per un popolo che usciva dai problemi della recessione e della dittatura del Generale Videla.
Appuntamento fuori abbonamento per le feste di fine anno il 20 dicembre con Lo Schiaccianoci del Balletto di Mosca – Russian Classical Ballet. L’ambientazione con i suoi colori vivaci negli arredi e gli elegantissimi costumi sempre in stile, le eccezionali caratteristiche tecniche e artistiche dei protagonisti che interpretano le coreografie conducono immediatamente nel clima della fiaba natalizia per eccellenza.
12, 13, 14 e 19, 20 e 21 settembre rinnovo abbonamenti, nuovi abbonamenti dal 26 settembre. Info uffici Teatri di Civitanova 0733 812936, AMAT 071 2072439, www.amatmarche.net, www.tdic.it. Inizio spettacoli ore 21.15.
A pochi giorni dall’inizio della quinta edizione del Ginesio Fest diretto da Leonardo Lidi, - in scena dal 18 al 25 agosto (qui il programma completo) - la giuria presieduta da Remo Girone e composta dal giornalista Rodolfo di Giammarco, dall’attrice Lucia Mascino, dalla poetessa Francesca Merloni e dal regista Giampiero Solari, è lieta di annunciare che il premio San Ginesio all’Arte dell’Attore 2024 sarà conferito a Vanessa Scalera e Giuseppe Battiston.
La premiazione - alla presenza di Vanessa Scalera e Giuseppe Battiston - si svolgerà durante la serata finale del Ginesio Fest il 25 agosto, alle ore 21:00 in Piazza Alberico Gentili a San Ginesio. Attraverso il Premio San Ginesio si vogliono onorare le protagoniste e i protagonisti del teatro italiano meritevoli di aver saputo onorare al meglio il mestiere dell’attore. Le edizioni precedenti hanno visto il premio assegnato a Federica Fracassi, Massimo Popolizio, Carolina Rosi, Michele Di Mauro, Paolo Pierobon, Lino Guanciale, Petra Valentini, Lino Musella e Sara Putignano.