Venerdì scorso il Teatro comunale di Treia ha fatto da cornice ad un convegno organizzato dal Collegio dei Geometri e dei Geometri laureati della provincia di Macerata. Ricostruire, ripartire, rinascere: in questi termini può essere sintetizzato lo spirito di questa iniziativa che ha richiamato nella Città del gioco del pallone con il bracciale moltissimi tecnici marchigiani.
Una iniziativa proiettata al futuro prossimo: leit-motiv indiscusso la voglia di ricominciare e il bisogno di guardare avanti dopo la crisi sismica che ha sconvolto una terra meravigliosa e continua ad angosciare migliaia di persone, molte delle quali hanno dovuto abbandonare il bene più caro: la loro casa, resa inagibile dalle violentissime scosse di agosto e di ottobre.
Treia è uno dei tanti comuni duramente colpiti dal sisma ed è stata scelta dal collegio dei geometri per confrontarsi su un tema “caldo”: la ri-nascita delle nostre realtà profondamente ferite dal sisma.
Tanti interventi qualificati per avviare un dibattito costruttivo e propositivo, una vera svolta dopo i primi giorni di totale emergenza.
Ad aprire i lavori il saluto di Paola Passeri, Presidente del Collegio dei Geometri della provincia di Macerata; a seguire il Sindaco di Treia, Franco Capponi, che ha avviato il dibattito rivolgendo un ringraziamento ai promotori del convegno, per aver colto il bisogno di iniziare a pensare positivo, a distanza di 3 mesi esatti dall’inizio di una devastante stagione sismica.
Questo può avvenire non limitandosi ad esaminare la difficilissima situazione, ma individuando subito le procedure per ri-costruire; procedure che, sempre sotto il crisma della legalità, dovrebbero tuttavia essere non farraginose, ma snelle e rapide.
La popolazione ha bisogno di messaggi positivi e di tornare a credere nel futuro, come ha sottolineato Capponi. Il legislatore è intervenuto a più riprese sulla emergenza sisma: il decreto legge n. 189/2016, emanato dopo i primi eventi sismici e recante interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite, è ora in fase di conversione in legge e il relativo disegno di legge contiene novità interessanti. Il via libera del Senato fa presagire tempi rapidi, indispensabili per ripartire subito nell’opera di ricostruzione o di riparazione degli edifici danneggiati. Il modello amministrativo per la ricostruzione individuato sembra essere speditivo e le richieste di modifica avanzate da Anci Marche sono state prese in considerazione.
Molto interessanti le novità introdotte dal “decretone” terremoto che accorpa il d.l. n. 189/2016 e il d.l. n. 205/2016: di grande impatto, per tutte le conseguenze che ne derivano, è la lista dei nuovi 69 comuni del cratere che si aggiungono ai 62 precedenti, per arrivare ad un totale di 131 comuni.
Altre novità previste sono la c.d. “busta paga pesante”, al lordo delle trattenute, per i lavoratori dipendenti fino a dicembre del prossimo anno e la sospensione di alcuni pagamenti (polizze assicurative, canone Rai ecc.).
Una misura di grande rilievo, già proposta da Franco Capponi nella sua lettera aperta di qualche giorno fa, consiste nella ricerca di alloggi in vendita, nuovi o in ottimo stato, da destinare agli sfollati; soluzione che movimenterebbe il mercato, consentirebbe di dare subito una casa sicura agli sfollati, al posto dei container e rianimerebbe i centri cittadini; si prospetta, inoltre, la verifica della vulnerabilità sismica degli ospedali nei territori colpiti dal sisma e la defiscalizzazione delle erogazioni liberali a favore dei comuni danneggiati.
Ai principi sulla ricostruzione già applicati in passato, si aggiungono nuovi elementi, fra cui una corsia privilegiata per la ricostruzione privata di abitazioni ed edifici produttivi. In tale ultimo caso se l’immobile necessita solo di interventi di immediata riparazione, il proprietario può procedere al ripristino immediato dell’agibilità dell’edificio, sulla base di un progetto asseverato da un tecnico abilitato, previa valutazione del danno, a condizione, ovviamente che sia dimostrato il nesso di causalità fra sisma e danno. Confermato uno degli aspetti cardine: contributo del 100% per la ricostruzione per le prime case e le seconde case dentro il cratere.
Una significativa ventata di ottimismo per i cittadini, prima di tutti, ma anche per i tecnici che potranno contare su un apparato normativo che, pur nella complessità della situazione, mira a semplificare la fase della ri-partenza.
Il Sindaco di Treia si è infine rivolto al Collegio provinciale dei geometri per lanciare l’idea di adottare delle Linee guida nuove nel ri-costruire, tenendo conto del fatto che la straordinaria intensità sismica è ineluttabilmente destinata a cambiare anche le regole del costruire.
Quanto alle tecniche di costruzione, è necessario tener presente che il sisma in molto casi non ha prodotto lesioni evidenti alle strutture portanti degli edifici ma ha distrutto tramezzi, divisori e piastrellature. Le schede AEDES sono di tipo B e comportano risarcimento, mentre le schede di tipo A non danno diritto a risarcimento dei danni subiti. Si tratta, comunque, di danni ingenti.
E’ auspicabile la creazione di un fascicolo del fabbricato e la ricostruzione con l’obiettivo di tessere reti di buone pratiche.
Una mattinata intensa e interessante in cui si sono susseguiti, fra gli altri, gli interventi del Capo della Protezione Civile della Regione Marche Cesare Spuri, del Presidente A.Ge.Pro. - Associazione Nazionale Geometri Volontari Protezione Civile Giuseppe Merlino, del Consigliere nazionale Enrico Rispoli.
A conclusione dei lavori un interessante dibattito con la folta platea che ha riempito il bellissimo Teatro comunale di Treia.
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