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Cultura Tolentino

Tolentino ricorda Giacomo Matteotti a 100 anni dalla morte: incontro con il professore Stefano Caretti

Tolentino ricorda Giacomo Matteotti a 100 anni dalla morte: incontro con il professore Stefano Caretti

A Tolentino si ricorda Giacomo Matteotti a 100 anni dalla sua morte. Per questa ricorrenza, è stata promossa un’iniziativa di grande prestigio e rilevanza culturale. Con il contributo essenziale del Comune e il patrocinio della Fondazione di Studi Storici “Filippo Turati”, l’associazione “La Città del Sole” organizza un incontro con il professore Stefano Caretti, docente di Storia Contemporanea all’Università di Siena, uno dei massimi esperti in Italia e autore con Marzio Breda del libro appena pubblicato “Il nemico di Mussolini”, sul tema “Giacomo Matteotti. L’uomo, il politico, l’eroe”.

Il professor Caretti, oltre a numerosi studi su figure e vicende del socialismo italiano, ha dedicato gran parte della sua vita alla cura degli scritti di Matteotti, a saggi sulla sua opera di politico, alla conoscenza e divulgazione degli avvenimenti che ne hanno preceduto la tragica morte.

Il programma dell’evento prevede l’introduzione di Francesco Tiberi e sarà coordinato dal professor Enzo Calcaterra. L’evento si svolgerà il 20 giugno alle ore 21 presso il cortile di Palazzo Fidi, sede della Biblioteca comunale “Filelfica”, sito nel centro storico cittadino. In caso di pioggia, l’incontro si terrà nell’Auditorium della Biblioteca.

Verrà anche proiettato il breve documentario curato dal professor Caretti e dal regista Vittorio Giacci ”Giacomo Matteotti, l’idea che non muore”. L’iniziativa è stata presentata nel corso di una conferenza stampa dall’assessore Diego Aloisi, da Enzo Calcaterra, da Francesco Pagnanelli della Città del Sole, alla presenza del consigliere delegato Luigino Luconi.

L’assassinio di Giacomo Matteotti il 10 giugno 1924 segna l’inizio della parabola più sanguinosa e totalitaria del fascismo eppure, a cento anni di distanza dai fatti, il caso non appare chiuso in modo definitivo. Tanto che sono nate contese su chi avesse diritto di commemorarlo e fiorite ipotesi revisioniste che hanno relativizzato il ruolo di Mussolini come mandante dell’omicidio, avallando tesi come quella di una Tangentopoli in camicia nera che viene ridimensionata in queste pagine.

Il risultato è che sappiamo molto della leggenda di Matteotti, ma poco della sua breve eppure intensa parabola di vita: le origini e la famiglia di agrari, la formazione intellettuale, l’imprinting europeo maturato in viaggi di studio (da Vienna a Berlino, da Oxford a Parigi), le sue idee per un socialismo riformista, l’intransigenza e l’integrità etica.

E pure il carattere, che fece di lui l’avversario più pericoloso per il duce, come dimostrò la sua denuncia in Parlamento dei brogli elettorali e delle violenze compiute dai fascisti. A ricostruirne la figura a tutto tondo mira questa biografia che, anche sulla scorta di documenti inediti, mette in luce due cose essenziali: com’era l’uomo prima di diventare un martire, nei 39 anni che ha vissuto in maniera appassionata, e come è diventato un simbolo dell’antifascismo. Perché come è stato scritto: «Prima di lui c’era stata l’opposizione al fascismo, ma l’antifascismo come valore, come scelta consapevole e prioritaria nasce solo con l’estate del 1924, nel suo nome».

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