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Taglio del nastro all’Abbadia di Fiastra: inaugurata la mostra fotografica "Obiettivo sul fronte"

Taglio del nastro all’Abbadia di Fiastra: inaugurata la mostra fotografica "Obiettivo sul fronte"

Alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Nazzareno Marconi, è stata inaugurata ieri sera all’Abbadia di Fiastra la mostra "Obiettivo sul fronte. Carlo Balelli e le squadre fotografiche militari nella Grande Guerra", organizzata dal Centro Studi “Carlo Balelli” per la Storia della Fotografia in collaborazione con la Fondazione Cassa di risparmio della provincia di Macerata e la Fondazione Giustiniani Bandini e con il patrocinio dei Comuni di Macerata, Tolentino e Urbisaglia.

A tagliare il nastro è stata la signora Giovanna Balelli, moglie di Carlo che, insieme alla figlia Emanuela, custodisce e perpetua la memoria e la preziosa eredità del marito e dei suoi avi: un patrimonio di 25.000 unità che in parte sono confluite nei fondi fotografici della Biblioteca Comunale Mozzi Borgetti e della Biblioteca Statale di Macerata e in parte appartengono alla collezione privata della Famiglia Balelli.

Ha preso dunque il via questa suggestiva esposizione che racconta il primo conflitto mondiale in 250 immagini, seguendo un percorso cronologico che va dal 1914 al 1919.

La mostra si apre con un focus su Giuseppe e Sigismondo Giustiniani Bandini - ultimi rappresentanti di questa nobile casata, che lasciò il proprio patrimonio alla Fondazione omonima perché lo preservasse - le cui vite furono profondamente segnate dalla guerra. Come ricordato dalla Presidente della Fondazione Carima Rosaria Del Balzo Ruiti, infatti, Giuseppe si arruolò volontario e morì in battaglia nel 1916, ricevendo anche la medaglia d’argento conferitagli dal Ministero della Guerra, mentre Sigismondo si spense il 4 novembre, giorno in cui fu proclamata la fine della prima guerra mondiale.

Così scrive Giuseppe al fratello minore Sigismondo poco prima di cadere al fronte: “…prima tra tutte le mie aspirazioni è la grandezza della Nazione e secondo il maggior lustro della nostra casa: null’altro mi spinge alla guerra…”. È dunque forte e ancora vivo il legame che intercorre tra l’evento espositivo e lo straordinario luogo che la ospita; un legame che contribuisce ad attualizzare e valorizzare il tema della rassegna.

La mostra termina con alcune significative foto, che sono il frutto della permanenza di Carlo Balelli nella Commissione Delimitazione Confini, tra cui l’immagine della posa della bandiera italiana sulla Vetta d’Italia, che coincide con la firma del trattato di pace con l’Austria.

La rassegna, quindi, se da un lato conclude le commemorazioni per il centenario della prima guerra mondiale, dall’altro celebra la figura e l’opera di Carlo Balelli nella duplice veste di fotografo e di uomo. Come ha sottolineato Emanuela Balelli, che ricopre anche la carica di Presidente del Centro Studi intitolato al padre, Carlo fu sia fotografo militare e dunque soldato tra i soldati, sia uomo tra uomini e si deve proprio a questo binomio il valore documentario delle sue fotografie ma al tempo stesso la loro intensità espressiva e profonda umanità.

L’evento inaugurale è stato animato dalla presenza del Coro Sibilla CAI Macerata, che ha allietato la serata con alcuni brani a tema.

La mostra resterà aperta fino al 4 novembre e sarà visitabile tutti i giorni dalla 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19 con ingresso libero.

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