Lorenzo Montesi, con il progetto “Per una ricerca dedicata alla storia delle Marche” è il vincitore della quarta edizione del Premio Primo Boarelli istituito da Comune di Macerata, Anpi, Anmig, Cgil, Istituto storico della Resistenza e dalla famiglia di Boarelli, con l’obiettivo di mantenere vivo il ricordo dell’impegno civile di Primo Boarelli, partigiano, sindacalista e uomo politico, scomparso il 22 giugno del 2012.
Il Premio, come noto, viene assegnato sotto borsa di studio, per un importo di 3.000 euro, per finanziare una ricerca inedita dedicata alla storia delle Marche e centrata su temi, ad esempio, quali fascismo, antifascismo, II guerra mondiale, Comitato di Liberazione Nazionale (CLN), resistenza, sindacati, scioperi, partiti politici e così via.
“Con il premio Boarelli” interviene l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde “la città vuole contribuire a costruire una società fondata sui valori democratici della costituzione così come fecero gli uomini e le donne della resistenza antifascista. Insieme ai giovani e alla rete delle associazioni ridiamo spazio alla conoscenza, vero argine ai nuovi fascismi”.
Il progetto di Lorenzo Montesi, giovane laureato in Scienze Storiche a Bologna, con una tesi di ricerca in Storia dell'Italia Contemporanea e già laureato in Storia, con una tesi in Storia dei movimenti e dei partiti politici, è stato giudicato meritevole dalla giuria del Premio perché, come si legge nella motivazione, “la ricerca presenta alcuni aspetti di indubbio interesse storiografico”.
Si fonda infatti sul lavoro di mappatura delle fonti archivistiche relative al periodo della seconda guerra mondiale, con particolare attenzione all’Archivio del Comitato Provinciale di Liberazione Nazionale, depositato presso l’Archivio di Stato di Macerata.
Un fondo, questo, che non è stato mai studiato analiticamente. “La ricerca è molto interessante” ha riferito Annalisa Cegna direttrice dell’Istituto Storico della Resistenza di Macerata “in quanto l’archivio del CLN provinciale ha raccolto l’attività amministrativa anche del ventennio fascista e pur essendo già stata fatta una ricognizione generale sui contenuti dell’archivio, il dettaglio è ancora sconosciuto”.
“Il CLN è una congiunzione tra il ventennio fascista e la ricostruzione democratica” ha affermato Matteo Petracci dell’Università di Camerino “e fu una grande palestra dove in poco tempo donne e uomini che non avevano mai avuto voce nella società, ricostruirono la democrazia”.
Anche la Cgil Macerata ha creduto nel progetto di ricerca di Lorenzo Montesi perche “soprattutto in questo tempo è importante ribadire e far emergere gli aspetti della nostra Repubblica legati all’antifascismo. Il recupero della memoria si intreccia anche con gli ideali di democrazia presenti nel sindacato”. Ideali condivisi dall’Anpi che con Lucrezia Boari ha ricordato la figura di Primo Boarelli “instancabile seminatore di resistenza. Ha lasciato memoria fertile nei luoghi e nei diversi ruoli da lui ricoperti. Ricordarlo in una ricerca storica è il miglior modo per fare emergere quei valori di democrazia che egli ha diffuso con capacità e impegno”.
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