S’inaugura alle 18, nella sala Consegni del palazzo civico di Pollenza, la mostra d’arte “Dal segno al colore – Un viaggio nel Novecento”, promossa dal Comune nell’ambito della Rassegna di Antiquariato, Restauro e Artigianato artistico che si svolge dal 7 al 22 luglio. L’esposizione riscopre il valore espressivo del segno e la magica suggestione del colore attraverso opere grafiche e pittoriche di artisti che hanno fatto la storia dell’arte contemporanea.
Tra questi, Giorgio Morandi, considerato un sublime pittore e un incisore tra i maggiori a livello mondiale. Del grande artista bolognese sono esposti: un’acquaforte, Natura morta con cinque oggetti, del 1956, permeata da raffinati segni incisi e contrasti dialoganti di neri e di bianchi; un raffinato disegno, pure di Natura morta, composto di tre elementi appena tracciati che danno l’idea del tutto, inverando sul foglio cartaceo una pura astrazione lirica di pensiero e di sentimento; uno tipico ritratto del Maestro eseguito nel 1953 dal fotografo Herbet List.
Accanto a Morandi, il suo compagno di corso all’Accademia di Bologna, Osvaldo Licini, presente con un onirico Paesaggio e un Angelo ribelle, e i più grandi incisori italiani, da Luigi Bartolini, di cui si possono ammirare diversi dipinti e disegni, tra cui il suo “ primo studiolo da incisore, 1914, a Macerata”, a Giuseppe Viviani e Mino Maccari (il genio irriverente che dello sberleffo ha fatto un’arte raffinata e corrosiva).
In un alternarsi di segni e colori seguono le opere di Carlo Carrà (I saltimbanchi, 1922), Orfeo Tamburi, Pericle Fazzini, Edita Broglio, Salvador Dalì, Luciano Minguzzi, Renato Guttuso, Giacomo Manzù, Lorenzo Viani, Pietro Annigoni, Vittoriano Carelli, Giovanni Omiccioli, Domenico Cantatore, Amerigo Bartoli (che belli i suoi Fiori), Augusto Murer, Enrico Della Torre, Tino Stefanoni e Anton Zoran Music che con i suoi deliziosi Cavallini racconta la storia del mondo. Completano la mostra alcune sculture di Andrea Roggi, Vittorio Tessaro e Valeriano Trubbiani, “favoloso favolista” delle alterne vicende umane.
La mostra, a cura del critico Alvaro Valentini, si avvale di un ricco catalogo a colori che ripercorre la storia del segno e del colore dall’antichità (vedi, la Tomba del Tuffatore, 480/70 a.C., a Paestum) ai giorni nostri, passando per i disegni magistrali dei maestri del Rinascimento. Orario visite: feriale, 20.30 – 24; festivi e prefestivi 17.30 – 24. Una mostra nuova tutta da scoprire.
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