Fermato e filmato con un telefonino mentre viene aggredito da un terzetto di giovani ubriachi. La vittima è un 15enne maceratese è stato aggredito e ripreso con un telefonino da un gruppo di ragazzi. I fatti si sono verificati qualche giorno fa in via Morbiducci nelle vicinanze del Punto Snai. Il ragazzo stava camminando, quando si è trovato inavvertitamente tra un giovane e altri due che lo stavano riprendendo. Lo sconosciuto, evidentemente in preda ai fumi dell'alcool, dopo aver tolto gli occhiali al 15enne, lo ha afferrato con la mano sul viso in modo molto deciso. Prima che la situazione degenerasse, uno dei due che stava riprendendo la scena, è intervenuto riuscendo ad allontanare la vittima dell'aggressione dallo sconosciuto. Il 15enne si è rifugiato nella vicina palestra e soltanto a rientro a casa ha raccontato quanto fosse successo ai genitori che avevano notato le ecchimosi sul volto del figlio. La mattina seguente, il ragazzo è stato accompagnato dal dentista, in quanto lamentava forti dolori alle arcate dentali dove porta un apparecchio odontoiatrico che, nell'aggressione, si è spostato causando problemi al giovane.Il papà del 15enne ha pubblicato la notizia sul proprio profilo Facebook e nel giro di pochi giorni è riuscito, oltre ad entrare in possesso di una copia del video incriminato, anche a dare un nome e un volto all'aggressore del figlio, sembra un ragazzo di Appignano, verso il quale ha sporto denuncia per lesioni personali ai carabinieri.
Ha sperato fino all'ultimo la signora Stefania Raimondi di Macerata che mercoledi 11 novembre avrà uno sfratto esecutivo da parte dell'ufficiale giudiziario del Tribunale di Macerata dall'appartamento in via Crispi 58 dove vive con il marito e la figlia. Ma non c'è stato niente da fare. Da mercoledì lei e la sua famiglia dovranno andarsene. Dove? Per ora in mezzo a una strada. La signora, nata a Macerata dove ha lavorato in ospedale come ausiliaria socio sanitaria per 17 anni, da un anno a questa parte si è trovata insieme al marito in gravi difficoltà economiche, non riuscendo più pagare l'affitto mensile. La famiglia vive in condizioni disperate e la preoccupazione è rivolta alla loro figlia di 16 anni che ha iniziato ad avere dei seri problemi, non mangiando più per il grave disagio psicologico che sta subendo. I problemi lavorativi e la puntualità nelle scadenze precedenti non hanno fatto intenerire il proprietario che, al contrario, si è opposto a qualsiasi soluzione consona. In pochi sono venuti in aiuto alla famiglia: "solo Stefano Giunta, responsabile di Casa Pound di Macerata, e il suo staff ci sono venuti incontro e hanno cercato di aiutarci, sensibilizzando i cittadini e le istituzioni che nel nostro caso sono state poco solidali". Casa Pound ha infatti provveduto a una colletta alimentare ed una piccola raccolta fondi che hanno tamponato momentaneamente il grave disagio economico. Il comune di Macerata ha proposto una sistemazione momentanea in una" casa famiglia"che non sarà però accettata in quanto non ci sono le condizioni idonee per una figlia che va a scuola e che non vuole rinunciare all'affetto del suo fedele cane che è cresciuto con lei. "Non sono accettati cani nella casa famiglia" e questo è il regolamento da rispettare si è sentita dire la signora Stefania Raimondi che oltre alla disperazione di non avere più una casa dovrebbe rinunciare al fedele cane. I due genitori disperati e senza lavoro hanno così lanciato un appello alla comunità di Macerata per trovare una sistemazione e per potere andare avanti. Intanto i membri di Casa Pound stanno continuando a cercare aiuti per questa famiglia che ora può fare conto soltanto nel buon cuore dei cittadini e di tante associazioni e onlus per trovare un aiuto concreto, magari offrendo un lavoro a due persone che non chiedono altro che di poter vivere dignitosamente e di poter crescere la loro figlia ormai adolescente.
Ancora atti di teppismo in via Salnitrari, in pieno centro storico a Tolentino. Come si ricorderà, già nelle scorse settimane l’Ufficio Ambiente del Comune e gli agenti della Polizia locale sono intervenuti per reprimere abbandoni di rifiuti e atti di vandalismo gratuito, come le scritte sui muri.Nelle scorsa notte, alcuni giovani hanno incendiato proprio nei camminamenti sulle mura storiche nel quartiere S. Maria, alcune cartacce e non paghi del fumo e delle fiamme che potevano mettere in pericolo le case, hanno anche tentato di arrampicarsi sul muro di una abitazione che si affaccia su vicolo Salnitrari, spaventando i due anziani coniugi che vi abitano. Su i fatti sta indagando la Polizia locale.
Aveva ceduto una dose di eroina a un coetaneo che stava per essere letale, ma è stato rintracciato e denunciato dai carabinieri. I fatti si sono svolti nella notte tra venerdì e sabato scorsi, quando un giovane 30enne residente in Abruzzo, veniva trovato esanime all’interno della propria autovettura nella periferia di Treia.I carabinieri del luogo e quelli di Macerata sono stati informati dal personale del 118 che il ragazzo era in uno stato di presunta overdose da stupefacenti, in particolare eroina, notizia confermata successivamente.Le indagini si sono rivelate subito difficoltose per il fatto che nessuna traccia veniva rinvenuta sul posto nè era possibile ricevere informazioni dal giovane, in quanto, nonostante non fosse in pericolo di vita, non era in grado di sostenere un colloquio.Così, i militari di Treia hanno iniziato una intensa attività di indagine fatta di ascolto di persone e di raccolta anche dell'apparentemente più insignificante indizio che potesse condurre all’iniziale cessione dello stupefacente al giovane.Per due giorni interi i militari hanno scandagliato la zona ed alla fine hanno acquisito una traccia che conduceva ad un ragazzo, quasi coetaneo del malcapitato.Il pusher, residente in provincia di Macerata, messo alle strette, ha ammesso di aver ceduto l'eroina al coetaneo. Ora il giovane abruzzese sta bene ed è tornato a casa mentre lo spacciatore maceratese dovrà rispondere di spaccio di stupefacenti.
I carabinieri di Osimo hanno arrestato i 'cassieri di maria', tre spacciatori di marijuana che rifornivano di spinelli numerosi studenti delle scuole di Osimo e Castelfidardo. Sequestrati 3 kg di marijuana appena prelevati a Brescia, a bordo di un'auto guidata da uno dei tre fermati, Francesco Rainone, salernitano di 60 anni residente ad Ancona. Gli altri sono Emiljan Varaku, albanese di 31 anni, e Ciro Verde, di Napoli, 32 anni, residenti a Potenza Picena. Sotto sequestro anche 4.500 euro.
Nel mirino dei malviventi la Royal Slot e una palazzina di via Cavallotti. I fatti si sono verifica questa notte, quando un uomo con il volto coperto da una sciarpa, un cappello e armato di pistola, è entrato nel Royal Slot di Civitanova sbattendo l'arma nel bancone e minacciando la cassiera di dargli tutto il denaro posto all'interno della cassa. La donna, impaurita dal bandito, il quale sembrerebbe avere un accento dell'est, ha consegnato al malvivente l'intero incasso della serata: qualche migliaia di euro. L'episodio di rapina risulta essere analogo a quello avvenuto il 15 febbraio all'interno dello stesso esercizio commerciale. Invece, le altre due rapine sono avvenute all'interno di una abitazione di via Cavallotti: vittime un padre e suo figlio. Era da poco passata la mezzanotte, quando un uomo armato da coltello da cucina ha fatto irruzione nella palazzina minacciando l'anziano uomo al quale ha prelevato la fede nuziale e una catenina d'oro, mentre ha asportato al figlio una catenina e due orologi di cui uno in oro. Su entrambi i posti sono intervenuti i carabinieri della locale stazione che indagano per dare un volto ai malviventi.
Fermati all'Ikea di Camerano, due anziani coniugi sono stati trovati con merce non pagata: si tratta del pensionato T.B., 67 anni nato ad Esanatoglia, e della casalinga D.G.,64 anni nata a Macerata, entrambi residenti a Macerata ed incensurati. Il valore della refurtiva corrisponderebbe a circa 450 euro: i due coniugi erano riusciti infatti a prendere luminarie, addobbi natalizi e biancheria di vario tipo, dopo aver rimosso dagli oggetti i relativi dispositivi antitaccheggio. Il bottino è stato rinvenuto in parte in una Fiat Punto e in parte addosso ai colpevoli. I due sono stati arrestati dai carabinieri per furto aggravato in concorso. La Procura di Ancona ha disposto per i due anziani coniugi i domiciliari a disposizione dell’Autorità giudiziaria.
Una giovane donna nordafricana si getta dal secondo piano del suo appartamento. I fatti si sono verificati ieri sera a Loro Piceno, quando una 30enne a causa di un periodo poco felice della sua vita, ha deciso di lanciarsi dal terrazzo della sua abitazione posto ad un'altezza di più di quattro metri. Durante l'impatto la donna ha battuto violentemente per terra, sul posto sono intervenuti immediatamente i sanitari del 118 che le hanno prestato i primi soccorsi per poi trasportarla al Punto di Primo Intervento di Macerata. La donna non sembra essere in pericolo di vita anche se le sue condizioni sono gravi. Oltre che il 118 sono intervenuti i carabinieri della locale stazione per i rilievi di rito.
Probabilmente è la gelosia alla base del raptus di follia che ha colpito l'altra notte un giovane sarnanese. L'uomo, di origine romena, aiutato dal fratello ed armato di un martello da muratore, ha scatenato la sua ira su tre autovetture, tra cui una Ape Car, tutte appartenenti ad un suo concittadino. La vittima è il figlio del datore di lavoro della compagna dell'aggressore. I carabinieri della stazione locale, allertati dai vicini che hanno sentito forti rumori, sono intervenuti prontamente, ma i due colpevoli se l'erano già data a gambe. Non ci è voluto molto prima che gli aggressori venissero individuati.
Una Daewoo Matiz e una Fiat Panda si sono scontrate frontalmente verso le 18 alla Pieve, a circa 400 metri dal il passaggio a livello. I due conducenti sono rimasti feriti: dei due, il più grave è quello alla guida della Matiz, un 85enne maceratese, che è stato portato d’urgenza all’ospedale per accertamenti. Sempre cosciente, nello scontro ha battuto la testa e lamentava dolori all’addome. Ferito, ma in modo più lieve, anche l’uomo al volante della Panda, residente a Montecassiano: per lui un sospetto trauma cranico. Secondo una prima ricostruzione, la Daewoo viaggiava in direzione di Macerata e la Panda in senso opposto. Oltre alla polizia municipale, sul posto sono intervenuti anche i vigili del fuoco di Macerata, che stanno provvedendo alla messa in sicurezza della strada. Via Roma, all’altezza della rotatoria, è stata chiusa al traffico.
Il provvidenziale intervento di due militari dell'Arma di San Ginesio ha evitato che ieri si materializzasse una tragedia,. Erano le 9,30 di ieri mattina, quando ai carabinieri della Compagnia di Tolentino è arrivata una telefonata che segnalava la presenza di un uomo che, in apparente stato confusionale, vagava nella via “panoramica” di San Ginesio. Immediatamente gli appuntati Luciano Lucarelli e Fabio Russo, della Stazione di San Ginesio, hanno raggiunto il posto indicato dove si sono trovati di fronte un 53enne del luogo che, raggiunto il parapetto della strada “panoramica”, in un punto dove si forma uno strapiombo alto oltre 30 metri, era fermo con una parte del corpo già sospesa nel vuoto e minacciava di lanciarsi. Intorno a lui già si erano radunate alcune persone, tra cui la comandante della Polizia Municipale, increduli e al tempo stesso impotenti. La situazione di pericolo era palpabile, ma i due militari senza esitazione e con una calma rassicurante, hanno iniziato a parlare con l’uomo che continuava a farfugliare frasi senza senso dalle quali era comunque chiaro il suo intento suicida. Il dialogo si è fatto sempre più intenso e persuasivo fino ad entrare in empatia con l’uomo, il quale nemmeno si rendeva conto che entrambi i carabinieri lentamente si erano avvicinati a lui. E proprio appena ne hanno avuta la possibilità, lo hanno afferrato per le braccia trattenendolo e - seppur rimasto ancora per metà sospeso nel vuoto - scongiurandone la caduta. Infatti, ormai non reagiva in alcun modo ed è diventat0 sempre più collaborativo fino desistere e ad acconsentire di essere portato dall’altra parte del parapetto. Per una ventina di minuti il timore che potesse lasciarsi cadere nel precipizio è stato davvero concreto, ma poi il tutto si è concluso felicemente: l’uomo ha abbracciato riconoscente i due carabinieri che infine lo hanno convinto a farsi curare. Così un’ambulanza del “118” che era già presente, è stato trasportato all’ospedale di Macerata.Da quanto è emerso durante il dialogo con i carabinieri, lo stato di depressione dell’uomo era scaturito da una delusione sentimentale.
Nottata tutto sommato piuttosto tranquilla quella fra sabato e domenica, anche grazie ai serrati controlli della polizia stradale sulle arterie viarie della provincia, proprio allo scopo di prevenire le cosiddette stragi del sabato sera. Il bilancio complessivo della polizia stradale di Macerata per la notte di sabato parla di due patenti ritirate per guida in stato di ebbrezza e di altrettanti veicoli sequestrati in quanto circolavano sprovvisti della copertura assicurativa obbligatoria.
A turbare la vigilia della trasferta a Pistoia della Maceratese, torna d'attualità il "caso" Garaffoni. Nel pomeriggio di ieri, infatti, è stato reso pubblico dalla Procura Federale l'elenco delle Società deferite in seguito al secondo filone d'inchiesta "Dirty Soccer" riguardante il calcioscommesse. Elenco nel quale è stata inserita anche la Rata, per responsabilità oggettiva nei confronti degli addebiti contestati all'ex difensore Mirko Garaffoni. La Procura di Catanzaro, titolare dell'inchiesta, contesta al giocatore una mediazione nella presunta combine di Santarcangelo - L'Aquila dello scorso anno, terminata col punteggio di 0-1 in favore degli abruzzesi. Garaffoni, attuale direttore sportivo del team emiliano della Correggese, all'epoca dei fatti era un tesserato della Maceratese, alla quale viene appunto addebitata la responsabilità indiretta per l'eventuale comportamento illecito perpetuato dall'ex calciatore fiorentino.Dagli ambienti biancorossi, per voce del legale della Società Giancarlo Nascimbeni, fanno sapere di essere eventualmente pronti a dimostrare l'impossibilità di intervento sulla condotta del giocatore da parte della Maceratese. Così da acquisire la conseguente inattuabilità delle sanzioni previste in caso di responsabilità oggettiva. Il sodalizio di Via dei Velini, proprio in questa direzione, aveva già provveduto nei mesi scorsi a tutelarsi legalmente con una diffida allo stesso Garaffoni, in caso di condanna per i fatti contestati. La sanzione prevista, in caso di riconoscimento della responsabilità oggettiva e in virtù dei precedenti, dovrebbe essere la penalizzazione di un punto in classifica nell'attuale torneo.
Questa mattina si è svolta la protesta a Scossicci da parte dei bagnini e dei proprietari degli chalet contro il problema dell'erosione costiera. La manifestazione è partita alle dieci nei pressi dello chalet Palm Beach, sono stati appesi striscioni contro l'assessore regionale Angelo Sciapichetti con scritto "Sciapichetti siamo nelle tue mani?", uno striscione contro il governatore delle Marche Ceriscioli "Ceriscioli cosa fai? Qui sono guai" e altri striscioni contro i dirigenti della regione. Alla manifestazione era presente anche il portavoce Abat, Andrea Marcelli: "La nostra protesta è contro la Regione Marche perchè non interviene su questo tratto di costa danneggiata a causa dell'erosione. Abbiamo fatto delle proposte all'assessore regionale Angelo Sciapichetti che riguardano la difesa delle coste, ma ancora non abbiamo trovato risposte. Se anche dopo questa contestazione, non riceveremo risposte concrete, manifesteremo ancora". Il presidente del comitato Nord di Scossicci afferma " Spero che qualcuno possa aiutarci a sistemare la situazione, sembra che ogni anno le cose vadano peggio". Il resposabile Abat, invece si focalizza sulla valorizzazione del territorio: "Stiamo manifestando per ottenere visibilità da parte della Regione: Porto Recanati deve essere valorizzata, è una delle località più importante del territorio marchigiano!"Infine, il presidente dell'associazione Abat commenta: "Il ruolo dei proprietari dei balneari in questa manifestazione è fondamentale, hanno bisogno di certezza e soprattutto di aiuto... Non solo i guadagni stagionali sono inferiori a causa dell'erosione, ma rispetto agli altri sono nettamente dimezzati".https://www.youtube.com/watch?v=kU6EO2kMGww
I Carabinieri di Porto Recanati, in sinergia con il Comando di Porto Potenza Picena nella tarda serata di ieri hanno tratto in arresto una coppia, A.M. 32enne civitanovese e C.S. 27enne, che avevano appena perpetrato una rapina e due furti ai danni di tre donne a Porto Potenza Picena.Le vittime stavano percorrendo, due a piedi ed una in sella alla propria bicicletta, le vie centrali della cittadina di Porto Potenza Picena, nel tardo pomeriggio, quando venivano avvicinate da un giovane che in sella ad uno scooter, indossante il casco, ha strappato loro le borsette.Il malvivente quindi, perpetrati i colpi si è allontanato ed, abbandonato il ciclomotore, salito sull’auto con il complice si sono diretti a Porto Recanati dove sono incappati nei Carabinieri di Porto Recanati che, allertati di quanto stava accadendo, in ragione di un dispositivo predisposto allo scopo di contrastare questo fenomeno negli ultimi tempi divenuto preoccupante, bloccavano la Fiat Panda su cui viaggiavano i due.La conseguente perquisizione dei due e dell’autovettura in loro uso ha permesso di rinvenire tutta la refurtiva riguardante i tre colpi appena fatti (consistente complessivamente in Euro 780,00 oltre a tre braccialetti in oro e documenti vari).Gli ulteriori accertamenti ha premesso di rinvenire, abbandonato nascosto dietro un locale non più in uso, sito lungo la SS. 16, al confine tra le due cittadine, lo scooter utilizzato durante la scorribanda, risultato rubato a Civitanova Marche all’inizio del mese corrente.Purtroppo una delle vittime, durante lo scippo,a causa della violenza dello strattone, è caduta a terra riportando contusioni giudicate guaribili in gg. 10.I due, che devono rispondere di Rapina, Furto Aggravato e con Strappo nonché di Ricettazione, si trovano attualmente presso il Carcere di Camerino a disposizione dell’Autorità Giudiziaria
Tre persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Macerata dopo essere state colte in flagranza di reato mentre asportavano bancali in legno da un'azienda di Monte San Giusto. L'operazione è arrivata anche grazie al potenziamento dei servizi dei militari che da giorni sono particolarmente impegnati, soprattutto nell’arco notturno, in un controllo del territorio per frenare la delittuosità predatoria. E i primi frutti sono iniziati ad arrivare.Questa notte, a seguito della segnalazione della presenza di persone sospette in un’azienda nelle campagne di Monte San Giusto, la Euroscarpe di Villa San Filippo, la pattuglia del nucleo radiomobile e quella del comando di Monte San Giusto, hanno sorpreso tre persone nel piazzale della ditta.Il terzetto, composto da un 30enne, un 22enne e un 40enne, tutti di Civitanova Marche, e con un pedegree giudiziario di tutto rispetto, avevano già quasi completamente stipato un furgone, con il quale avevano raggiunto l’obiettivo, di bancali in legno che la ditta utilizza quotidianamente.La segnalazione e il provvidenziale e tempestivo intervento dei carabinieri, impegnati per garantire sicurezza alla popolazione, hanno permesso di stroncare l’illecita attività del gruppetto di malviventi.Tutti sono stati arrestati per furto aggravato in concorso e tradotti agli arresti domiciliari nelle rispettive abitazioni a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Ultimo saluto questa mattina, nella frazione di Costafiore di Muccia, al giovane Devid Forti, 20 anni, lo studente universitario deceduto l’altro ieri in un tragico incidente stradale mentre andava all’università. Tanta la gente che ha anticipato l’arrivo della salma nei pressi dell’agriturismo <La Castellina> gestito dalla famiglia e dove lo stesso Devid era una colonna portante dell’attività. Immenso il dolore dei familiari, genitori, fratello, sorella, nonna e parenti tutti, ma anche di tutti quelli che conoscevano la giovane vittima e la sua famiglia. <Il ricordo di un ragazzo splendido, candido e sereno –ha detto don Gianni Fabrizi – e la sua voglia di viere, devono aiutarci ha superare le difficoltà e ad avere lo stesso suo entusiasmo. Devid da lassù ci aiuterà in questo senso. Per il resto non ci sono parole per descrivere questi momenti>. Prima di entrare nella piccola chiesa dedicata alla Madonna e prossima alla casa di Devid, a cui lui e i suoi cari erano molto devoti, come i concittadini del posto, la bara con la salma dello sfortunato ragazzo ha fatto una pausa davanti all’agriturismo, fra la disperazione dei genitori e della gente che è accorsa a portare il proprio cordoglio. In lacrime papà Maurizio ha ricordato come Devid sapeva fare tutto ed il suo supporto lascerà un vuoto incolmabile. A conclusione i cugini, nel loro saluto, hanno ricordato come Devid riusciva trasmettere con la sua positività il bello della vita e l’amore che aveva per la famiglia ed i nonni, che ha sempre accudito con amore. Non molto tempo fa aveva perso il nonno Alessandro. Il corteo funebre per l’ultimo viaggio, dopo che si sono levato in volo palloncini bianchi, è iniziato in macchina fino a Muccia, per poi proseguire da Largo Giuseppe Piccioni a piedi fino al cimitero, attraversando il centro della città.
Un giovane di Cingoli, Pietro Ruggeri di 34 anni, ha perso la vita alle 23.30 di ieri a causa di un incidente stradale accaduto lungo l'autostrada del Sole, nella corsia sud, al confine fra la provincia di Reggio Emilia e quella di Modena, nel comune di San Martino in Rio.La dinamica dell'incidente è all'esame della polizia stradale di Modena, tuttavia pare accertato che il ragazzo, sia rimasto vittima di un tamponamento all'altezza della frazione di Gazzata. L'auto guidata dal padre Gilberto, 61 anni, è stata centrata da una seconda vettura che la seguiva. Entrambi i mezzi si sono rovesciati e il ragazzo ha avuto la peggio. Sembra che padre e figlio stessero rientrando dalla Svizzera dove erano andati a trovare la mamma di Pietro, in quanto i genitori sono da tempo separati.Quasi illeso invece il conducente della seconda auto. Entrambe le macchina si sono rovesciate e sono rimaste in mezzo alla carreggiata. La presenza dei rottami e la necessità di portare soccorso hanno ovviamente bloccato il traffico causando il formarsi di una coda che ha raggiunto quasi i dieci chilometri.
Pensionato di San Severino vittima di una truffa tramite internet. La truffatrice, dopo aver proposto la vendita ad un prezzo molto conveniente di attrezzi per il giardinaggio sul sito "Subito.it" riesce a farsi accreditare sulla propria "Post-pay" 380 euro, senza però consegnare la merce all'acquirente. A giugno scorso il pensionato credendo di fare un affare, risponde alla proposta di vendita di una cesoia, del valore di mercato ben superiore al prezzo indicato, pubblicata sul sito da una donna che per dimostrare la propria affidabilità allega all’annuncio anche la copia di una carta d’identità. Peccato però che il documento sia fasullo. L’uomo, convinto della regolarità dell’offerta, effettua tranquillamente l’acquisto e versa sulla Poste-pay indicata 380 euro, senza però che la cesoia gli venga recapitato. Così, visto che ogni tentativo di contattare l’intestataria della carta d’identità risulta vano, il pensionato si rivolge ai carabinieri di San Severino denunciando l’accaduto. I militari attivano le indagini ed accertano, in primis, che la carta d’identità oltre ad essere falsa, è stata utilizzata anche in altre nove truffe analoghe commesse in varie parti d’Italia; quindi, giungono, non senza difficoltà, anche all’identità della truffatrice, una 27enne della provincia di Roma, che i militari hanno denunciato alla Procura di Macerata.
Quattro persone sono state denunciate dai carabinieri per furto e utilizzo illecito di carte di credito a seguito di un episodio che si è verificato nel pomeriggio del 16 settembre scorso, quando un impiegato di San Severino parcheggia la propria “Polo” nei pressi dell’ex cementificio e quando torna a riprenderla, dopo poco più di un’ora, trova il lunotto rotto; dal bagagliaio constata la scomparsa di un marsupio con 35 euro e la tessera bancomat.Poco più tardi il malcapitato accerta che i ladri hanno già effettuato tre prelievi allo sportello Postamat per complessivi 1000 euro.Scattano subito le indagini dei carabinieri di San Severino i quali scandagliano prima nella piccola delinquenza locale esaminando le immagini riprese dal sistema di video sorveglianza dell’ufficio postale interessato e di quello installato in città. Attraverso un lavoro certosino, individuano l’immagine dell’autore del prelievo e dell’autovettura con la quale viaggiava insieme ad altri tre giovani. Ma ora per i militari inizia il lavoro più complesso, cioè dare nome e cognome ai quattro sospettati. Così, analizzando una grande mole di dati riferiti ai pregiudicati delle province di Macerata e di Ancona controllati con quel tipo di autovettura (una Lancia), i militari giungono alla loro identificazione. A questo è seguita anche l’acquisizione di altri riscontri che hanno incastrato il quartetto, composto da tre uomini, uno di 28 anni e due di 24, e da una donna di 33 anni, tutti provenienti da Jesi. Per loro è scattata la denuncia alla Procura della Repubblica di Macerata per furto ed utilizzo illecito di carte di credito