E’ stata "tradita" dallo stesso smartphone che aveva rubato. Localizzata e identificata. I Carabinieri della stazione di Macerata hanno denunciato alla Procura della Repubblica una donna di origini sudamericane, 43enne, per ricettazione.
Dopo la denuncia di una giovane maceratese per il furto del proprio apparecchio cellulare, infatti, i carabinieri hanno dato corso ad un’attività investigativa che ha permesso di localizzare il telefono. I militari hanno eseguito una perquisizione nell’abitazione della donna rinvenendo lo strumento oggetto di furto, che è stato restituito alla legittima proprietaria.
Sono gravi le condizioni di M.M, quarantaciquenne di Montecassiano, rimasto ferito questa mattina nell'incidente che si é verificato lungo la A14 ed in cui hanno perso la vita due motocilisti toscani. Lo schianto é avvenuto intorno a mezzogiorno, nel tratto tra Grottammare e Pedaso, a pochi km dalla stazione di servizio Piceno. Per cause in corso di accertamento, i due motociclisti hanno tamponato l'auto che li precedeva (una Fiat 500) che avrebbe rallentato di colpo. Caduti a terra, i due centauri sarebbero poi stati travolti da un autoarticolato che non é riuscito ad evitarli. I due sono morti, mentre un terzo motociclista si é miracolosamente salvato ed ha riportato ferite non gravi. Purtroppo, però, nello schianto é rimasto coinvolto anche un secondo camion, quello guidato, appunto, dal quarantacinquenne di Montecosaro. L'autista, di cui per ora sono note solo le iniziali (M.M), é attualmente ricoverato in gravi condizioni all'Ospedale Regionale Torrette di Ancona.
Cade in data odierna la prima ricorrenza della “Giornata del Mare”, recentemente istituita con la riforma del Codice della Nautica da diporto, entrato in vigore nel mese di Febbraio; a partire da oggi, è individuato il giorno 11 Aprile di ogni anno quale giornata dedicata alla cultura del rispetto del mare inteso come risorsa di immenso valore economico, culturale, ricreativo ed ambientale. Appare singolare come, proprio in occasione di tale ricorrenza, i militari dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Civitanova Marche abbiano dovuto sanzionare un illecito in cui si sono imbattuti durante le ronde periodiche in banchina, riguardante un fenomeno purtroppo molto diffuso: quello dell’abbandono di rifiuti in ambito portuale. Tale deprecabile malcostume solitamente riguarda rifiuti di piccola taglia ed assimilabili agli urbani, che purtroppo molto spesso finiscono in mare e quivi rimangono anche per molti anni. Apprezzabili sforzi sono stati compiuti dall’Amministrazione comunale, che ha installato numerosi cestini per la raccolta differenziata in tutta l’area, e dai militari che periodicamente segnalano ai preposti le situazioni che esulano l’ordinarietà. Non è però del tutto inedita, seppur bizzarra, la situazione cui hanno assistito i militari di pattuglia: a pochi metri dallo scalo pubblico di alaggio e varo erano abbandonati due divani rossi, un po’ logori ma integri. Appena segnalata la situazione e visionate le registrazioni delle telecamere di sorveglianza installate nel porto, è stato semplice per i militari individuare i responsabili e convocare presso il Comando il proprietario del mezzo usato – insieme ad un complice - per il trasporto del pesante carico. Una volta giunto in caserma, al trasgressore (un commerciante locale) è stata contestata una sanzione amministrativa - per violazione al Testo Unico dell’Ambiente - di 600 euro, ben superiore alla irrisoria spesa che lo stesso avrebbe potuto spendere per prenotare il ritiro dei rifiuti ingombranti a domicilio ad opera della ditta concessionaria del servizio di raccolta dei rifiuti. L’abbandono di rifiuti ingombranti in porto non è un fenomeno inedito: negli anni passati sono state recuperate lavatrici, sanitari, piccoli scafi, otocopiatori, frigoriferi ed altri manufatti di vario genere. Rispetto al passato però, oltre all’ausilio della migliorata tecnologia che consente di individuare i responsabili, c’è una sempre maggiore volontà di contrastare tali cattive abitudini e di tutelare l’ordine ed il decoro urbano e portuale. Il personale della Guardia Costiera intensificherà, nei prossimi giorni, i controlli in materia.
Un ventenne di origini kosovare residente a Sarnano é stato arrestato in flagranza di reato mentre si faceva consegnare 160 Euro da una delle sue vittime. Ma, ad attenderlo, c'erano i carabinieri della stazione di Sarnano che ormai da giorni lo stavano tenendo d'occhio e controllavano i suoi movimenti.
Il ragazzo, incensurato, operaio di appena 20 anni, era infatti da settimane oggetto di una attività d'indagine avviata a seguito di alcune segnalazioni secondo cui estorceva denaro ad alcune vittime per poter finanziare il suo vizio del gioco. In particolare, il ventenne é riuscito con continue minacce e in alcuni casi anche percosse a sfruttare per quattro anni (dal 2014) un suo coetaneo, facendosi consegnare una somma complessiva pari a circa 7000 Euro.
Fino a quando la vittima ha trovato la forza di raccontare tutto. E i Carabinieri hanno teso la trappola. Dopo l'ennesima richiesta, al momento della consegna della somma pattuita (160 euro), ha trovato i militari dell'Arma, che hanno fatto scattare le manette. Per il ventenne é stata disposta la misura degli arresti domiciliari, in attesa dell'udienza di convalida dell'arresto. Sarà difeso dall'avvocato Alberto Cristallini.
Gli agenti della SquadraMobile di Macerata nel pomeriggio di ieri hanno notificato in carcere un ordine di cattura ad un cittadino di origini albanesi di 28 anni emesso dal Tribunale di Macerata.
L’uomo infatti, oggetto di una complessa e delicata indagine condotta dalla Polizia di Stato, dopo la fine del rapporto con una donna italiana dalla quale aveva avuto due figli, a causa del suo comportamento violento, sulla scorta delle indagini svolte dalla Polizia, era stato colpito da un provvedimento emesso dall’A.G. con il quale gli era stato fatto divieto di avvicinarsi sia alla sua ex, sia al nuovo compagno di quest’utima, un giovane anch’esso di origini albanesi.
Nonostante fosse gravato da tale divieto, alcuni giorni fa l’albanese ha affrontato ancora una volta il suo “rivale” che, con la complicità di un altro soggetto anch’esso albanese, ha colpito ripetutamente il rivale con una sbarra di ferro, procurandogli lesioni giudicate guaribili in 30 giorni dai sanitari del pronto soccorso. Motivo, questo. per cui era stato tratto in arresto in flagranza di reato.
Considerato il comportamento pericoloso del giovane, dimostratosi incurante del divieto che gli era stato imposto di avvicinarsi al compagno della sua ex, l’Autorità Giudiziaria, a seguito della segnalazione della Polizia, ha immediatamente disposto la revoca della misura di divieto di avvicinamento e la custodia cautelare in carcere. Inoltre, l’autorità giudiziaria ha emesso un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti dell’uomo. Entrambi i provvedimenti sono stati notificati in carcere da parte degli uomini della Squadra Mobile.
I due uomini si erano già affrontati nei giorni scorsi ed in alcuni casi erano venuti anche alle mani. Dopo la notifica del provvedimento emesso dall’autorità giudiziaria, con cui si faceva divieto di avvicinamento alla sua ex e all’attuale compagno della donna, il comportamento dell’uomo era diventato però molto più violento fino all’epilogo dei giorni scorsi quando, a seguito dell’ennesima colluttazione, il rivale è rimasto seriamente ferito.
Ultimo giorno di lavoro, sul terreno all'ombra dell'Hotel House, per Dogan, il cane della Polizia di Stato che ormai da quarantotto ore sta passando al setaccio l'area in cui, nelle scorse settimane, erano stati trovati resti umani. Dogan, addestrato specificamente per tracce ematiche e resti umani, ha, di fatto, confermato i sospetti degli uomini della Questura. Ossia che su quel terreno non c'é più nulla da trovare. Oggi é stato utilizzato, proprio per scandagliare ogni centimetro di terriccio, anche un georadar, ma le ricerche hanno dato esito negativo. Tanto che, secondo quanto é dato sapere, questo sarà l'ultimo pomeriggio di lavoro.
Poi, la palla passerà definitivamente ai laboratori di Roma e Macerata incaricati di eseguire gli accertamenti sui circa 60 reperti rinvenuti all'interno di quello che ormai é noto come il pozzo degli orrori e nell'area circostante. E' ancora in corso anche il lavoro di catalogazione e si dovrà, prima di tutto, stabilire quanti di quei frammenti ossei siano effettivamente di corpi umani. la certezza, almeno in questa fase, c'é solo per alcuni di questi reperti, che sono comunque pochi rispetto alla totalità delle ossa di un corpo umano. Un fatto, questo, che accresce i dubbi degli inquirenti e che, inevitabilmente, porta a chiedersi come e dove possano essere le altre parti.
Difficile, quindi, avanzare ad oggi ipotesi di qualunque tipo, anche se il timore che quei resti possano appartenere alla quindicenne Cameyi Mosammet si fanno sempre più stringenti con il passare delle ore.
Nella giornata di ieri 10 aprile, i carabinieri, durante i controlli avvenuti nella zona portuale di Civitanova Marche, dopo aver notato degli strani movimenti, hanno fermato e denunciato a piede libero un minorenne di 16 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Con lui, sono stati controllati altri cinque minorenni e, nelle vicinanze, i carabinieri hanno rinvenuto circa 2 grammi di marjiuana e un grinder, noto arnese per tritare sostanze stupefacenti. I ragazzi sono stati sottoposti a perquisizione anche con l'aiuto del personale femminile della Polizia. Tra gli indumenti del minorenne denunciato i militari hanno rinvenuto inoltre altre tracce di marjiuana e un bilancino di precisione.
I militari hanno proceduto poi alla perquisizione dell'abitazione del ragazzo denunciato e anche qui hanno trovato tracce di sostanze stupefacenti.
Al termine dell'operazione tutti i ragazzi sono stati ricondotti dalle proprie famiglie.
Muore a Monte San Giusto dopo essere caduto dallo scooter. È accaduto stasera a Monte San Giusto lungi la strada provinciale 46 intorno alle 19.45. La vittima, un anziano, è caduto dal mezzo probabilmente a causa di un malore. L'impatto a terra dell'uomo non è stato infatti molto violento.
Sul luogo il personale del 118 che ha provato a lungo rianimare l'uomo anche se purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.
È sotto controllo la situazione dopo la scossa di questa mattina a Castelraimondo.
Il sindaco, Renzo Marinelli, assieme ai tecnici comunali dalle 5 e mezza ha effettuato sopralluoghi, prima di tutto nelle scuole della cittadina, che non hanno subito danni e sono rimaste aperte. Anche gli uffici comunali sono restati aperti tutto il giorno, a disposizione della cittadinanza per qualsiasi evenienza. Si è ritenuto opportuno, per ragioni precauzionali e di non urgenza, evitare di fare sopralluoghi nelle zone rosse, che sono state precluse da qualsiasi ingresso.
Nuovi danni, invece, al cimitero cittadino, che è stato ulteriormente transennato nelle parti che potrebbero essere pericolose per l'incolumità delle persone. Comunque non sono stati registrati danni a persone o a cose, la popolazione è al sicuro. Le strutture già puntellate non hanno subito ulteriori danni, mentre come è prevedibile, potrebbero essere peggiorate le condizioni delle strutture più gravemente danneggiate. Tutti i sopralluoghi comunque sono rimandati ai prossimi giorni.
Nel pomeriggio di lunedì, gli agenti del Commissariato di Civitanova, durante un servizio mirato al contrasto di spaccio di sostanze stupefacenti, mentre passavano in corso Vittorio Emanuele, all’altezza del civico 123 hanno notato aggirarsi due uomini, uno dei quali conosciuto alle Forze di Polizia.
I due giovani sono stati immediatamente fermati e controllati. Al termine degli accertamenti il soggetto sconosciuto risultava essere colpito da un’ordine di cattura emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Ancona. Lo stesso infatti, pluripregiudicato anche per reati inerenti gli stupefacenti, risultava essersi allontanato arbitrariamente da una comunità terapeutica situata in provincia di Ancona contravvenendo alle prescrizioni che gli erano state imposte dall’autorità giudiziaria.
Per questi motivi l’Ufficio di Sorveglianza di Ancona ha sospeso l’affidamento in prova, ordinando la cattura del soggetto che è stato associato al carcere di Montacuto.
Lunedì mattina, l’attenzione di un poliziotto del Commissariato di Civitanova Marche in quel momento fuori servizio, è stata richiamata da alcuni cittadini, tra i quali un cittadino di origini nigeriane, i quali segnalavano di aver notato un soggetto che poco prima aveva infranto il vetro di un’autovettura in sosta davanti alla chiesa di Maria Ausiliatrice di Civitanova Marche.
Il ladro era poi scappato inseguito dal proprietario dell’auto. Il poliziotto si è messo subito all’inseguimento del malvivente che è stato raggiunto, bloccato e tratto in arresto dopo alcune centinaia di metri. Il borsello che aveva rubato all'interno della macchina è stato subito recuperato e restitutito al proprietario.
Anche con l’ausilio del personale della “Volante” arrivata poco dopo, l'uomo arrestato, 41 anni, pluripergiudicato, residente in provincia è stato perquisito. Addosso gli sono stati trovati numerosi strumenti atti allo scasso, tra cui punte da trapano ed oggetti metallici utilizzati per infrangere i finestrini delle auto in sosta.
Continuano i controlli a tappeto della Polizia di Stato a Macerata, così come avviene oramai da oltre un mese, con l’arrivo del Questore Antonio Pignataro, con l’obiettivo di assicurare la legalità e la sicurezza in provincia.
Un topo d’auto è stato bloccato dagli agenti della “Volante” nella serata di lunedì, mentre si stava apprestando a compiere furti sulle auto in sosta in via Pancalducci.
Individuato dai poliziotti è stato subito perquisito: nello zaino che aveva con sè, sono stati trovati svariati strumenti atti allo scasso. Tra questi un coltello multiuso e delle candele per auto, utilizzate per infrangere i finestrini delle auto prese di mira. Tutto il materiale è stato sequestrato. Le verifiche effettuate in zona hanno consentito di verificare che, grazie all’intervento tempestivo della “Volante”, il giovane non era ancora riuscito a mettere a segno furti.
Il terremoto di ottobre 2016 aveva già reso inagibile tutti gli edifici religiosi della diocesi ma a Pieve Torina ha aggravato i danni già esistenti della chiesa di San Peterniano situata in località Antico.
La chiesa di San Peterniano ha subito il parziale crollo del campanile e parte della facciata d'ingresso. La chiesa fu costruita tra il XIII e XIV secolo ed era famosa fra gli abitanti del posto per le feste religiose che si celebravano a suo tempo durante la stagione primaverile.
Un giovane a bordo di uno scooter è finito in ospedale a seguito di un incidente che si è verificato a Porto Recanati.
Il sinistro ha visto coinvolto anche il consigliere comunale Pietro Ferrillo. Ferrillo era alla guida della sua auto lungo il corso quando, per cause in corso di accertamento, mentre stava svoltando il suo mezzo è entrato in collisione con lo scooter.
Nell'impatto, il giovane in sella al mezzo a due ruote è finito letteralmente dentro un bar. Prontamente soccorso, il ragazzo è stato trasportato in ambulanza all'ospedale di Civitanova. Le sue condizioni non sono gravi.
Arrestato ieri sera a Porto Recanati un nigeriano del '75.
I Carabinieri ieri sera intorno alle 23.30 hanno sorpreso il 43enne nei pressi dell'Hotel House. Il nigeriano aveva violato l'ordinanza di misura cautelare consistente negli arresti domiliari nella sua abitazione, che si trova all'interno dell'Hotel House. Alla vista dei Carabinieri l'uomo ha provato a fuggire e a colpire i militari con calci e pugni.
Arrestato, l'uomo sarà giudicato oggi per direttissima e, contestualmente, verrà richiesto l'aggravamento della sua misura cautelare ordinata per sfruttamento della prostituzione.
Il servizio è stato il primo svolto dai Carabinieri di rinforzo arrivati ieri a Porto Recanati, insieme ai Carabinieri locali.
"A.A.A: lo Studio Legale Internazionale Verni, impegnato attualmente, attraverso il suo titolare, Marco Valerio Verni, nella difesa di Pamela e della sua famiglia, a seguito dei tragici e barbari fatti di Macerata, è alla ricerca di un consulente tecnico di parte che, lungi dall'essere un biologo, un criminologo, un tecnico, informatico, un grafologo, un medico legale sia, invece, un macellaio che si intenda di processi di macellazione, ivi comprese le operazioni di trasferimento, stordimento, iugulazione, depilazione, scuoiamento, eviscerazione, mezzenatura, toelettatura e abbattimento della vittima".
Queste le parole dello zio di Pamela Matropietro, uccisa e barbaramente fatta a pezzi a Macerata, Marco Valerio Verni che in un post su Facebook, affidato al suo profilo personale, si lascia andare ad una considerazione ironicamente amara.
"Ciò al fine di comprendere - continua Verni nel suo post - se, quanto fatto a Pamela possa essere opera di un macellaio o di persona comunque abituata alla macellazione, come sembrerebbe da qualcuno ipotizzato, a fronte del suo corpo sapientemente depezzato, scarnificato e disarticolato. Parlando seriamente (quanto sopra è meglio specificarlo amaramente ironico, anche se non troppo), se l'attuale indiziato, o chi per lui, abbia fatto tutto da solo, ci dovrebbe spiegare come mai fosse così esperto e, soprattutto,abituato a simili operazioni. Partendo dall'ovvio presupposto che trattare un corpo di animale è, o dovrebbe essere, differente (sia a livello di "coraggio" e di "freddezza" che anatomico), dal trattare un corpo umano, immaginate voi la perizia manuale nel depezzare, scuoiare e scarnificare in maniera chirurgica il corpo di Pamela, l'abitudine visiva (a vedere lo scempio) ed olfattiva (non credo che un cadavere che viene fatto a pezzi,e poi lavato con la candeggina,emani un buon odore) che si sono rese necessarie nel fare il tutto".
"Se, al contrario, - conclude lo zio della vittima - si è fatto aiutare, lui o chi per lui, da qualcun altro, e questo qualcun altro non risulta essere, secondo cronache di stampa, nessuno degli altri due nigeriani al momento arrestati, la cosa drammatica e spaventosa è che....questo qualcun altro stia ancora in libertà!"
A Muccia crolla un campanile del '600. La scossa di magnitudo 4.7, infatti, ha fatto crollare il piccolo campanile della Chiesa del '600 Santa Maria di Varano. Lo riferisce il sindaco Mario Baroni.
Ora sono in corso accertamenti, spiega il primo cittadino, per verificare se vi siano ulteriori danni sulle poche case rimaste agibili in paese: su 920 abitanti, 550 sono sistemati nelle Sae, 120-130 persone stanno in case agibili e il resto in sistemazione autonoma o da parenti.
Foto Alberto Monti
Prosegue la conta dei danni dopo la forte scossa di terremoto di questa mattina.
A Pieve Torina è crollata parte del muro del contenimento delle Sae della zona Le Piane. Sempre in zona Le Piane, alcuni boiler si sono piegati ed i tecnici sono in servizio delle 6 di questa mattina per rimetterli a posto. Non si registrano, fortunatamente, danni agli impianti del gas.
Un incubo senza fine. Dopo la tremenda scossa delle 5.11 classificata come magnitudo 4.7 da Ingv, si sono susseguite fino alle 6.33 altre dieci repliche di magnitudo superiore a 2.
Due, in particolare, sono state avvertite distintamente: quelle delle 5.46 e delle 6.03, entrambe classificate con magnitudo 3.5 e sempre con epicentro nella zona di Muccia.
La scossa delle 5,11 di questa mattina, di magnitudo 4,7, ha inevitabilmente peggiorato la situazione di molti edifici giá compromessi dalle scosse dell'ottobre 2016.
In un condominio situato davanti la zona commerciale di Pieve Torina si sono formate evidenti lesioni. Sembrerebbe che l'edificio fosse tornato da pochi giorni ad accogliere famiglie, dopo alcuni lavori di ristrutturazione.
Nella piccola cittadina, nonostante gran parte della popolazione viva ormai nelle SAE, le persone sono uscite in strada. All'interno delle strutture abitative di emergenza non si sono riscontrati danni, ma in molti casi si sono sganciati pensili e oggetti appesi ai muri.
Il sindaco di Pieve Torina, intervistato da RadioRai, ha raccontato il triste scenario.
Su tutti gli altri comuni del cratere sono giá in corso sopralluoghi nelle così dette strutture strategiche e, per ora, non si segnalano danni.