Torna l'appuntamento con la rubrica settimanale "La Strada delle Vittime", nella quale si affronta l'analisi della casistica criminale con approccio vittimologico.
Benno avrebbe confessato il duplice omicidio dopo il ritrovamento del corpo della madre, Laura Perselli, scomparsa insieme al marito Peter Neumair dalla loro casa di Bolzano il 4 gennaio, il cui corpo è stato ripescato dal fiume Adige il 6 febbraio scorso.
I verbali dei due interrogatori contenenti le confessioni di Benno sono stati desegretati dalla Procura di Bolzano solo due giorni fa.
Secondo lo zio, quella di Benno è una personalità manipolatoria: il nipote secondo lui avrebbe confessato gli omicidi dei genitori non per pentimento reale ma per convenienza, di concerto con i suoi legali: “Non c'è pentimento: aveva l'acqua alla gola, fa comodo confessare. La sua è una strategia. Deve dire dove è il corpo di Peter".
Dello stesso parere dello zio sembra essere anche la sorella di Benno, Madè Neumair, che, in una lettera inviata dal suo avvocato alla stampa, scrive : “ Non credo ad un sentimento di pentimento da parte di Benno e ci vuole ben poco a capire che la sua confessione, resa immediatamente dopo il ritrovamento del corpo senza vita di una delle sue due vittime, che presentava ovvi segni di violenza, fosse a quel punto un passo dovuto al quadro indiziario a suo carico (...)".
Madé Neumair rivela nella stessa lettera : “ l'indicibile fatto che Benno Neumair abbia ucciso a sangue freddo la mia mamma e il mio papà la sera del 4 gennaio, per me è stato violentemente e dolorosamente evidente fin dal primo pomeriggio del 6 gennaio, come sanno gli inquirenti e le persone a me più care.”
Conclude la sua lettera con parole toccanti Madè :” Il 4 gennaio ho provato sulla mia pelle che il bene non sempre vince il male, che l'amore di una mamma e di un papà a volte può non bastare, che le parole giuste spesso non ci sono, che nessuna possibile condanna potrà mai compensare quello che in poche ore mi è stato tolto a nani nude (....)”
Secono la confessione del giovane, i genitori sarebbero stati uccisi in due momenti differenti. Benno avrebbe prima ucciso il padre dopo una colluttazione causata da un diverbio per motivi economici: “ la solita lite per soldi, poi ho strangolato papà . Io volevo finirla lì ma lui continuava e allora ho preso una corda e gliel'ho stretta al collo. L'ho fatto per farlo stare zitto” . L’ avrebbe strangolato con una corda da arrampicata, la stessa corda con la quale ha poi aggredito la madre al suo rientro, cogliendola alle spalle di sorpresa, senza darle nemmeno il tempo di togliersi il cappotto.
Anche raccontando dell’uccisione della madre, Benno non avrebbe manifestato alcuna emozione , e con freddezza avrebbe dichiarato : “Mia madre è arrivata che era appena successo, non le ho nemmeno dato il tempo di togliersi il cappotto e quando è entrata ho strangolato anche lei”.
Avrebbe poi gettato entrambe i corpi nell’Adige.
I depistaggi messi in atto dal ragazzo, la lucidità nel crearsi un alibi farebbero pensare ad un soggetto che, al momento della commissione del fatto era capace di intendere e di volere. Lui stesso nel corso dell’interrogatorio confessa : “Dopo aver buttato via i corpi avevo già pulito casa ma volevo pulire meglio, volevo essere sicuro" . Per questo avrebbe acquistato dell’acqua ossigenata per essere certo di aver cancellato ogni eventuale traccia trascurabile e non visibile .
Questo aspetto verrà approfondito in sede di incidente probatorio: Benno sarà sottoposto a perizia psichiatrica. Non è difficile comprendere che la difesa giocherà la carta del vizio di mente.
L’ipotesi accusatoria, non dimentichiamo, descrive Benno come un soggetto lucido ed organizzato.
Certamente parliamo di un ragazzo con tratti narcisistici di personalità, borderline, ma ciò non significa che la sua capacità di intendere e di volere al momento della commissione del reato fosse necessariamente compromessa.
Questo è un equivoco in cui spesso si cade: i disturbi della personalità non necessariamente coincidono con l’ incapacità di intendere e di volere, e quindi con la non imputabilità.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 10 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: un 75enne di Castelraimondo e una 81enne di Tolentino sono spirati al Covid Center, mentre una 84enne di Roma si è spenta all'ospedale di Macerata.
Quattro decessi sono stati segnalati nei presidi medici anconetani :si tratta di un 75enne di Fabriano, un 56enne di Osimo, e un 58enne di Castelfidardo all'ospedale di Torrette, mentre un 85enne del capoluogo ha perso la vita all'Inrca. Al nosocomio di Jesi ha perso la vita un 55enne di Chiaravalle
Presso la Rsa Galantara di Pesaro è stata segnalato il decesso di una 72enne, mentre al nosocomio di San Benedetto del Tronto ha trovato la morte un 60enne della città rivierasca.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2373 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (858), mentre sono 400 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report giornaliero rilasciato dal Servizio Sanità delle Marche:
Momenti di tensione quelli vissuti nel pomeriggio di ieri, attorno alle ore 18:30, in corso Cavour a Macerata quando la Polizia - con tre pattuglie - è intervenuta per placare gli animi di un uomo, in visibile stato di ubriachezza, che importunava i passanti e alla vista degli agenti si è rifiutato di fornire le proprie generalità, in quanto sprovvisto di documenti di riconoscimento.
L'uomo, di nazionalità italiana, ha dapprima inveito contro gli agenti per poi innescare una vera e propria colluttazione. È stato pertanto ammanettato per impedirgli di fare del male a sé stesso e alle altre persone, per poi essere trasferito in Questura per l'identificazione e gli accertamenti del caso.
Il fatto è avvenuto in prossimità della Profumeria Lady, tanto che le commesse presenti all'interno del negozio per timore che l'uomo potesse entrare all'interno del locale hanno deciso di chiudere a chiave l'ingresso dello stesso.
Il soggetto, già conosciuto alle forze dell'ordine, è stato denunciato per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, oltraggio a pubblico ufficiale e rifiuto di indicazioni sulle proprie generalità (articolo 651 c.p.).
Scontro tra un auto e un camion in superstrada: un ferito al Pronto Soccorso.
E' quanto accaduto nella mattinata odierna, intorno alle 10:30, lungo la S.S.77 all'interno della galleria Maddalena, nel Comune di Muccia, in direzione Foligno.
Per cause ancora in fase di accertamento un autocarro e una vettura si sono scontrati generando un forte impatto.
Sul posto sono prontamente intervenuti gli operatori sanitari del 118 che, constatate le condizioni dei due conducenti, per il guidatore dell'auto hanno disposto il trasferimento all'Ospedale di Camerino per le cure del caso.
Presenti sul luogo del sinistro gli uomini della squadra dei Vigili del Fuoco di Camerino con due automezzi che hanno provveduto alla messa in sicurezza della zona dell'intervento.
Il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Perugia, guidato dal Tenente Colonnello Guido Barbieri, ha restituito questa mattina nelle mani del Sindaco di Caldarola Luca Maria Giuseppetti, due antichi documenti risalenti al 1800 trafugati in data ignota dallo stesso Comune di Caldarola.
Il ritrovamento è stato possibile grazie ad un’indagine, partita un paio di anni fa, che ha permesso di ritrovare nelle disponibilità di un privato marchigiano più di 1200 documenti con ogni probabilità trafugati ad Enti pubblici ed Ecclesiastici nel corso degli anni. Non è la prima volta che tali “carte” vengono ritrovate nelle disponibilità di collezionisti privati anche se la legge non permette di possedere documenti pubblici che sono di assoluta proprietà degli enti stessi.
Anche nel 2018, sempre il Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri di Perugia, aveva restituito un altro documento trafugato, addirittura risalente al 1434.“Ancora piccolo tassello della nostra storia che ritorna a casa” ha affermato il sindaco di Caldarola Giuseppetti che ha aggiunto “ringrazio l'Arma dei Carabinieri addetta alla tutela del nostro vastissimo patrimonio. Non è la prima volta che riportano importanti opere in un paese particolarmente ricco di cultura, arte e storia. Purtroppo mancano ancora tantissimi documenti, oggetti e reperti storici che nel corso dei secoli e anche dei decenni scorsi sono stati in più occasioni trafugati. E’ grazie all’impegno di questo importantissimo Reparto dell’Arma dei Carabinieri che tutti noi possiamo tornare in possesso di un patrimonio che appartiene alla comunità e non solo a qualche privato. Grazie ancora per l’instancabile lavoro svolto”.
Vandali in azione lungo il sentiero ciclo pedonale che conduce alla Valle dei Grilli Neanche il lock-down, legato al Covid-19, ha fermano l’azione devastatrice di chi non sembra avere altro da fare che prendersela con l’ambiente. Il risultato? Panchine danneggiate, segnaletica divelta e distrutta, scritte sulla cartellonistica, una stella di David tracciata con un pennarello indelebile sopra la bandiera europea simbolo dell’Unione chissà con quale significato. E poi rifiuti abbandonati, vetri rotti vicino alle panchine in legno dalle quali qualcuno sembra essersi divertito a staccare alcune assi.
Alcuni scritte lasciati sui cartelloni danneggiati potrebbero aiutare a risalire agli autori degli atti vandalici che potrebbero risalire anche a diversi giorni fa visto che con le restrizioni imposte dalla pandemia in teoria non ci si potrebbe muovere molto, anche all’interno del territorio comunale.
L’accaduto è stato comunque segnalato all’autorità. L’area verde è gestita dall’Unione Montana Potenza Esino Musone. Il presidente, Matteo Cicconi, ha lanciato un appello alla responsabilità e al rispetto dell’ambiente oltre che della cosa pubblica.
Troppo spesso le nostre aree verdi, le riserve, i parchi e i giardini delle nostre città e dei nostri paesi, infatti, sono teatro di piccoli e grandi episodi di inciviltà di cui a farne le spese sono le nostre stesse comunità.
Scoperti dalle Fiamme Gialle 113 evasori totali alloggiati nel palazzone multietnico.
Nell’ambito di autonome attività d’iniziativa per il contrasto all’evasione e alle frodi fiscali – obiettivo prioritario della Guardia di Finanza – le Fiamme Gialle della Tenenza di Porto Recanati hanno portato a conclusione una complessa e articolata operazione di monitoraggio e controllo nei confronti di tutti i soggetti residenti alloggiati nel condominio “Hotel House”, riscontrando un gran numero di irregolarità tributarie e non solo.
In particolare, la Guardia di Finanza, oltre a concorrere nell’espletamento di servizi a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ha posto costante attenzione operativa sul comprensorio svolgendo un gran numero di interventi in materia di: monitoraggio delle operazioni di trasferimento di valuta, contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, alla contraffazione dei marchi e all’abusivismo commerciale, tutela del “made in Italy” e sicurezza prodotti, di contrasto all’evasione fiscale nel settore delle locazioni immobiliari, al lavoro “nero” e, soprattutto, al cosiddetto “sommerso d’azienda”.
Ed è proprio con riguardo a quest’ultimo comparto che i finanzieri della Tenenza di Porto Recanati hanno concluso in questi giorni una complessa ed articolata attività di monitoraggio e controllo delle partite I.V.A. insistenti presso il complesso.
Nel dettaglio, le Fiamme Gialle recanatesi hanno posto sotto la lente d’ingrandimento ben 437 posizioni afferenti altrettante partite I.V.A., facendo emergere una serie ragguardevole di irregolarità, sia formali che sostanziali, maturate in un contesto – quello dell’”Hotel House” – caratterizzato da una significativa dinamicità dei flussi di arrivo e partenza di immigrati che, però, negli ultimi due anni ha subito un sostanziale rallentamento, verosimilmente proprio per effetto, anche, dei reiterati controlli messi in campo dal Corpo che, con un’azione costante, incisiva e capillare, ha indotto a regolarizzare molte di tali posizioni fiscali dei soggetti residenti o alloggiati presso il condominio in argomento e ha rimosso definitivamente situazioni di irregolarità, il tutto con un rilevante effetto deterrente che ha scoraggiato il reiterarsi di condotte illecite, quali la fittizia apertura di partite I.V.A. strumentali al conseguimento di benefici non spettanti, come, appunto, quello dell’ottenimento del permesso di soggiorno.
La verifica delle singole posizioni fiscali ha portato, in particolare, alla scoperta di n. 113 evasori totali (soggetti che non hanno mai presentato alcuna dichiarazione dei redditi e dell’I.V.A., sottraendo a tassazione ricavi per circa 240.000 euro, con un’I.V.A. dovuta e non versata all’Erario di circa 50.000 euro), alla cessazione d’ufficio di n. 236 partite I.V.A. poiché di fatto totalmente inattive, al ricongiungimento del domicilio fiscale di n. 89 partite I.V.A. con l’effettivo luogo di esercizio dell’attività, alla denuncia alla competente A.G. di n. 3 persone per il reato di immigrazione clandestina e di n. 1 soggetto per il reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Le operazioni ispettive hanno consentito di appurare che molte delle partite I.V.A. in essere presso l’”Hotel House” avevano ad oggetto l’esercizio del commercio ambulante, attività questa che per molti immigrati è tra quelle di più facile avvio in quanto non implica l’impiego di risorse finanziarie e disponibilità cospicue. Dai mirati controlli eseguiti poi su tali posizioni – anche su segnalazione dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata, a cui sono state richieste informazioni sui permessi di soggiorno rilasciati agli intestatari di dette partite I.V.A. – è emersa in taluni casi la totale inesistenza di qualsiasi attività e l’utilizzo strumentale della partita I.V.A. al solo fine di ottenere l’agognato permesso!
In altre circostanze, invece, non è stato possibile verificare se l’attività dichiarata fosse reale ovvero strumentale al rilascio del permesso di soggiorno, avendo i soggetti da tempo lasciato il territorio nazionale. Comunque, atteso che nella quasi totalità dei casi i cittadini stranieri hanno omesso di procedere alla cessazione della partita I.V.A., si è proceduto alla cancellazione della stessa per evidente inattività, ciò anche allo scopo di impedirne un qualsiasi utilizzo in eventuali future attività fraudolente.
Infine, in molti altri casi – per dare una parvenza di operatività alle partite I.V.A. accese, laddove ad esse non faceva seguito l’esercizio di alcuna attività lavorativa – sono state sì presentate le prescritte dichiarazioni annuali delle imposte, che però si sono rivelate meri atti formali in cui sono stati dichiarati redditi molto esigui – finalizzati a giustificare il sostentamento sul nostro territorio – ricompresi tra i 7.000 e i 10.000 euro, da cui sono scaturite imposte dovute, anch’esse esigue, che peraltro nella quasi totalità dei casi non sono state neanche versate.
La capillare attività eseguita dai Finanzieri della Tenenza di Porto Recanati ha contribuito, da un lato, ad azzerare quasi del tutto talune attività illecite nel tempo proliferate all’interno del complesso e sul territorio circostante e, dall’altro, a “normalizzare” la situazione dal punto di vista fiscale. Si è passati, infatti, da un numero di partite I.V.A. attive nel 2016 pari a 271 alle attuali 82, con una media di aperture annuali nell’ultimo quinquennio scesa da 48 (con un picco registrato nel 2017 di 97) a 5 del 2020.
Analogo calo si è registrato tra i cosiddetti evasori totali, laddove la percentuale media, rispetto alle partite I.V.A. attive, è scesa dal 90% circa (ultimo quinquennio) al 55% nel 2019 (ma su un numero decisamente minore di partite I.V.A. attive), con ulteriore decremento verificatosi nel 2020. Contestualmente, l’effetto di deterrenza dei controlli in corso ha determinato un sensibile aumento percentuale dei redditi dichiarati.
Operazione internazionale antidroga dei carabinieri: 55 persone arrestate, un fermo anche a Macerata.
Dalle prime luci dell’alba, i Carabinieri del Comando Provinciale di Roma, coadiuvati dai colleghi dell’Arma competenti per territorio, nelle province di Roma, Brescia, Modena, Macerata, Genova (Rapallo), Parma, Reggio Calabria (Cittanova) nonché all’estero in Germania (città di Kothen) ed in Albania (Valona) stanno dando esecuzione a un’ordinanza, emessa dal GIP del Tribunale di Roma su richiesta della competente Direzione Distrettuale Antimafia, che dispone il carcere per 55 persone, ritenute responsabili, a vario titolo, di appartenere a tre distinte associazioni, finalizzate al traffico illecito di sostanza stupefacente, di produzione traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, di falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale. Si tratta di 52 uomini e 3 donne, 27 cittadini albanesi, 23 nigeriani, 4 italiani e 1 gambiano.
Le indagini, svolte dai Carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia Roma Parioli, hanno consentito di accertare che la prima associazione di estrazione albanese importava ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo marijuana direttamente da Valona (Albania), poi smistata, grazie all’alleanza con le organizzazioni criminali di matrice nigeriana, in ambito nazionale ed europeo, con un sistema collaudato ed efficiente che si avvaleva di mezzi di trasporto quali treni e autobus.
Il corpo di uomo di circa 50 anni, in avanzato stato di decomposizione, è stato trovato senza vita presso la sua abitazione di Viale Bruno Buozzi a Tolentino.
Stando ad un prima ricostruzione il decesso risalirebbe a molti giorni prima del ritrovamento, che è avvenuto intorno alle ore 18:30 del pomeriggio odierno.
Sul posto sono presenti gli operatori sanitari del 118, i Vigili del Fuoco e i Carabinieri della stazione locale che stanno indagando su quanto accaduto e i primi accertamenti escluderebbero che la morte sia avvenuta per fatti violenti.
AGGIORNAMENTO - ore 23.15 -
La vittima è Elio Marucci di 48 anni
A lanciare l'allarme sono stati i vicini per via del cattivo odore che fuoriusciva dal suo appartamento, sito in un condominio di Viale Buozzi, causati dal corpo in decomposizione.
L'uomo abitava da solo e non era sposato. Il corpo senza vita è stato trovato riverso sul pavimento del bagno.
L'ispezione dell'anatomopatologo ha stabilito che il decesso è avvenuto per cause naturali, ascrivibile ad un malore improvviso, non meno di 30 giorni fa. Ultima volta visto in vita: fine gennaio scorso.
La salma è stata riconsegnata ai parenti per le esequie.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 12 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nelle strutture ospedaliere del Maceratese: un 87enne di Porto Recanati e una 74enne di Civitanova Marche sono spirati al Covid Center mentre una 82enne di Cingoli si è spenta all'Ospedale di Macerata.
Quattro decessi sono stati segnalati nei presidi medici anconetani : si tratta di un 88enne di Falconara Martittima e una 89enne dorica all'INRCA congiuntamente ad un 66enne di Osimo e una 88enne di Camerano a Torrette
In provincia di Pesaro-Urbino sono state tre le vittime: una 88enne pesarese e una 85enne di Serra Sant'Abbondio hanno perso la vita all'Ospedale di Pesaro mentre in quello di Fossombrone ha trovato la morte una 86enne di Morro d'Alba.
Una 57enne di Sant'Elpidio a Mare è spirata al 'Murri' di Fermo, invece nel nosocomio di San Benedetto del Tronto è deceduto un 90enne del posto.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2350 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (856), mentre sono 396 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Scontro frontale tra auto e furgone: un ferito trasportato al Pronto Soccorso.
È quanto avvenuto attorno alle ore 14 lungo la strada provinciale 'Cingolana' in località Camporota di Treia.
Per cause in corso di accertamento, un auto, in prossimità di una curva, si è scontrata frontalmente contro furgone che stava percorrendo la direzione opposta generando un violento l'impatto tant'è che i mezzi coinvolti sono risultati fortemente danneggiati nelle rispettive parti anteriori.
Lanciato l'allarme sono accorsi prontamente sul luogo del sinistro gli operatori sanitari del 118 che dopo aver prestato le prime cure ai due conducenti dei mezzi hanno disposto, per uno di loro, il trasferimento al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata per ulteriori accertamenti.
Presenti anche gli uomini dei Vigili del Fuoco che hanno provveduto a mettere insicurezza i veicoli coinvolti nello scontro e l'intera Zona.
Sul posto sono intervenuti anche i Carabinieri del Nucleo Operativo Radiomobile di Macerata che oltre a veicolare il traffico che si era venuto a creare, hanno anche effettuato i rilievi del caso per ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ricorda Alberto Guardati, imprenditore illuminato che nei suoi anni di attività è divenuto tra i più importanti delle Marche nel settore del commercio dei cereali e purtroppo scomparso in questi giorni.
"Per tanti motivi – sottolinea il Sindaco - primi tra tutti la conoscenza e la stima per tutto quello che ha realizzato in questi anni, anche per la Città, sia a livello economico che sociale, voglio ricordare Alberto che con grande passione e cuore ha creato una importante azienda, coinvolgendo i figli e le loro famiglie. Uomo di altri tempi, di grande umanità, vero esempio per tutti noi di serietà e attaccamento al lavoro. Conserveremo sempre il suo ricordo. Avendo già partecipato alle esequie mi stringo, ancora una volta, anche a nome della Città e dell’Amministrazione comunale, ai suoi cari".
Perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada: conducente soccorso in eliambulanza.
L'incidente si è verificato in Contrada Morazzano a Pollenza, intorno alle 13:30 della mattinata odierna.
Per cause in corso di accertamento, un uomo, alla guida della propria auto, ha perso il controllo del mezzo ed è finito fuori strada per poi ribaltarsi.
Lanciato l'allarme, sono accorsi sul posto i mezzi di soccorso di 118 e Vigili del Fuoco.Il conducente, estratto dall'abitacolo, è stato successivamente trasferito all'ospedale di Macerata, dove ad attenderlo c'era l'elicottero del soccorso che lo ha trasportato al nosocomio dorico di Torrette in codice rosso (da prassi in questi casi).
Non rispettano le norme anti-Covid: chiusi un bar e un negozio ortofrutticolo. Continuano serrati i controlli dei militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Civitanova Marche .
Nel fine settimana appena trascorso sono state accertate diverse violazioni e in particolare sono stati emessi due distinti provvedimenti di sospensione provvisoria dell’attività peri cinque giorni nei confronti di altrettanti esercizi civitanovesi: una rivendita di ortofrutta ed un bar, entrambi ubicati nel centro cittadino.
Le principali violazioni accertate hanno riguardato l’omessa igienizzazione quotidiana, l’omesso aggiornamento dei registri e l’omessa esposizione delle informazioni delle misure di contrasto al contenimento del virus, inoltre, nel caso del bar è stata comminata la sanzione ad un dipendente per errato utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (mascherine non perfettamente indossata).
Nel corso del medesimo dispositivo, sono stati altresì sanzionate cinque persone per inottemperanza del divieto di trasferimento dal comune di residenza senza giustificato motivo, sono stati controllati a Civitanova provenienti da comuni diversi senza effettiva ragione dello spostamento.
Dopo la chiusura effettuata questa mattina – con ordinanza - da parte del Sindaco Fabrizio Ciarapica del verde attrezzato, parchi, aree sportive, e l’invito fatto anche attraverso la ‘fonica’ di uscire se non per comprovati motivi urgenti e inderogabili come previsto in ‘zona rossa, sono continuati i controlli da parte di tutte le forze dell’ordine per far rispettare comportamenti che tenessero conto della normativa. (Leggi qui l'articolo)
La decisione si era resa necessaria a causa di troppa circolazione della popolazione sul territorio cittadino, in contrasto rispetto le indicazioni contenute nell’ordinanza regionale che da ieri aveva dichiarato tutta la provincia di Macerata ‘zona rossa’ .
La Polizia Municipale ha effettuato - oggi - 52 controlli su cittadini che si sono spostati in Città. Tutte le persone fermate hanno addotto motivazioni che sono state registrate dal personale di Polizia e che verranno approfondite al più presto, ma al momento non sono state necessarie azioni sanzionatorie.
I dati forniscono, quindi, una fotografia incoraggiante e rispettosa da parte dei cittadini. Oltre alla Polizia Municipale i controlli sono stati effettuati anche dalle altre forze dell’ordine.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 4 decessi correlati al Covid-19.
Due le vittime registrate all'ospedale di Senigallia: si tratta di una 96enne di Castelplanio e di una 77enne di Ostra.
Una decesso si è verificato anche all'Inrca di Ancona, dove ha perso la vita un 82enne del capoluogo. Infine una vittima segnalata anche al "Murri" di Fermo, dove è spirata una 90enne di Monsampolo del Tronto.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2338 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (854), mentre sono 393 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
Di seguito, nel dettaglio, il report rilasciato dal Servizio Sanità delle Marche:
Cade con la moto durante una sessione di allenamento al crossodromo: pilota di 11 anni trasferito al Salesi. L'incidente è avvenuto nella tarda mattinata odierna a Esanatoglia, presso il crossodromo Gina Libani Repetti.
Il pilota, durante un salto con la moto da cross, è caduto rovinosamente a terra dopo l'atterraggio. Scattato l'allarme è intervenuto il personale del 118 di Matelica che, valutata la situazione, ha allertato l'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato sul posto, ha poi trasferito il giovane pilota all'ospedale Salesi di Ancona. Secondo le prime informazioni il pilota ha riportato un trauma al bacino.
Furto alle suore durante la messa: rubati 700 euro.
E' quanto si è verificato oggi nell'appartamento di alcune religiose della comunità Sacro Cuore di Gesù a Montelupone che dimoravano in quell'edificio a causa dell'inagibilità del Convento, dovuta ai danni provocati dal sisma.
Il ladro si è introdotto mentre si stava svolgendo la funzione serale ed il bottino si aggira intorno ai 700 euro in contati, una cifra che le suore avrebbero utilizzato per effettuare i versamenti volti a coprire l’assistenza sanitaria in quanto non cittadine comunitarie.
Sul fatto stanno indagando i Carabinieri della locale stazione di Montelupone.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che purtroppo nelle ultime 24 ore si sono verificati 16 decessi correlati al Covid-19.
Tre vittime sono state registrate nelle strutture sanitarie del Maceratese: un 88enne di Potenza Picena all'Ospedale di Civitanova Marche, un 71enne civitanovese al Covid Center e una 83enne originaria di Fermo presso il nosocomio civile di Macerata.
Tre decessi segnalati nel presidio ospedaliero di Senigallia: si tratta di un 88enne di Barbara insieme ad un 84enne e 94enne, entrambi senigalliesi. In provincia di Ancona inoltre si sono spenti: una 74enne di Castelfidardo all'Ospedale di Jesi, una 90enne di Loreto all'INRCA, una 91 di Fabriano a Torrette e un 95enne di Falconara Marittima alla Residenza Dorica.
Due, invece, le persone spirate al nosocomio di Pesaro: si tratta di una 86enne di Ancona e una 82enne di Loreto mentre all'Ospedale di Fossombrone è deceduto una 79enne di Urbino.
Al 'Mazzoni' Ascoli Piceno ha trovato la morte una 83enne di Comunanza così come al 'Murri' di Fermo dove è spirata una 84enne di Porto San Giorgio. Sempre nella provincia fermana è stato registrato un decesso, avvenuto presso la propria abitazione, di un 62enne originario di Montegranaro.
Dall'inizio della pandemia, nelle Marche hanno perso la vita a causa del Covid-19 2334 persone. Pesaro-Urbino è la provincia che paga il prezzo più alto in termini di vite spezzate (854), mentre sono 393 quelle totali nella provincia di Macerata.
Secondo i dati complessivi, nel 96,9% dei casi le vittime presentavano patologie pregresse e la loro età media è di 82 anni.
La Provincia di Macerata ha iniziato i lavori, per un importo complessivo di 200mila euro, per il risanamento di una frana sulla provinciale 34, “Corridoniana”, che si è verificata nel tratto che dalla zona commerciale sale verso Corridonia.
La strada ha un notevole flusso di traffico anche per le numerose attività commerciali ed artigianali presenti nella zona.
L’Amministrazione provinciale ha previsto di realizzare, con un finanziamento del proprio bilancio, un muro di cemento armato di contenimento della strada, dell’altezza massima di 3 metri ed esteso per una lunghezza di circa 45 metri. Per la stessa estensione, sarà inoltre realizzato un marciapiede protetto a valle da una balaustra pedonale e a monte da una barriera di sicurezza stradale.
Il Comune di Corridonia provvederà, a proprie spese, ad eseguire un analogo intervento nel restante tratto fino al raggiungimento del cimitero.
La ditta che ha avviato l’intervento è la EN.CA. di Carducci Maicol & C sas di San Ginesio.
“Si tratta di un intervento importante per la sicurezza degli utenti di questa zona - afferma il presidente Antonio Pettinari - che si realizza grazie anche alla collaborazione delle due istituzioni interessate: Amministrazione provinciale e Comune di Corridonia”.