"Spese pazze" in Regione: per il Gup non c'è stata distrazione di somme
E' "rigida e arbitraria la contrapposizione tra funzioni istituzionali in senso stretto e funzioni politiche dei gruppi del Consiglio regionale delle Marche effettuata dagli organi inquirenti e fatta propria dalla pubblica accusa" sulle spese sostenute.
E' uno dei passaggi chiave della motivazione con cui un mese fa il gup di Ancona ha prosciolto 55 imputati e assolto altri cinque (tra cui gli ex presidenti di Giunta Spacca e Consiglio Solazzi e il segretario del Pd Marche Comi) dalle accuse di peculato per presunte 'spese facili', 1,2 milioni di euro in totale, di contributi ricevuti dai gruppi consiliari delle Marche tra il 2008 e il 2012. L'obiezione riguarda la tesi d'accusa secondo cui, sebbene non vi fu alcun "ladrocinio", il peculato sarebbe derivato da uno "sviamento" dei contributi, da scopi istituzionali a un'attività prettamente politica dei gruppi. Tesi respinta dal gup: "i contributi sono finalizzati a a garantire l'espletamento (anche) dell'attività politica di gruppi e consiglieri". (Ansa)
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