Denunciati 31 'furbetti' del reddito di cittadinanza in provincia di Macerata: sequestri per 200mila euro
Percepiscono il reddito di cittadinanza senza averne diritto: 31 denunciati
I finanzieri del Comando Provinciale Macerata, nell’ambito di autonome attività finalizzate al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica, hanno scoperto 31 soggetti, anche di origine straniera, residenti nella provincia di Macerata, che hanno percepito illecitamente il reddito di cittadinanza.
La concessione del beneficio in argomento, come noto, quale misura di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale, è subordinata ad una serie di particolari requisiti - da possedere cumulativamente all’atto di presentazione della domanda e per tutta la durata del beneficio - di cittadinanza, di residenza, di soggiorno, di reddito e di patrimonio, nonché di ulteriori presupposti di “compatibilità, ovvero la mancata sottoposizione a misure cautelari personali e il non aver subito una condanna definitiva, nei dieci anni precedenti, per una serie di gravi reati.
Sulla base di tali presupposti, sono state intraprese mirate attività di analisi nei confronti di una vasta platea di soggetti, onde verificare la sussistenza delle condizioni legittimanti la percezione del sussidio.
Gli approfondimenti, eseguiti con il coordinamento del Procuratore della Repubblica – Dott. Giovanni Giorgio e con la collaborazione dell’I.N.P.S. di Macerata, sono stati condotti dalle Fiamme Gialle seguendo due filoni investigativi. In particolare, da un lato sono state esaminate, in stretta sinergia con l’Autorità Giudiziaria, le posizioni dei soggetti condannati, o sottoposti a misura cautelare dai locali Uffici giudiziari, per verificare l’eventuale godimento del beneficio, dall’altro sono state controllate le dichiarazioni rese nelle istanze da parte di un nutrito numero di soggetti già percettori del sussidio, previa adeguata analisi di rischio.
Il primo filone investigativo ha permesso di appurare come 14 soggetti abbiano continuato a percepire il reddito di cittadinanza, nonostante siano risultati sottoposti a misure cautelari personali, in relazione alla commissione di svariate tipologie di gravi delitti: dall’associazione di tipo mafioso, all’omicidio, all’estorsione, ai reati in materia di stupefacenti, allo sfruttamento della prostituzione. Tale incompatibilità, in alcuni casi, sussisteva già al momento di presentazione dell’istanza, in altri è intervenuta durante il godimento del beneficio.
Il secondo filone investigativo, invece, ha permesso di accertare, in 17 casi, l’attestazione, da parte del richiedente, di informazioni mendaci in sede di compilazione dell’istanza, riguardanti, ad esempio, le disponibilità patrimoniali e reddituali, possedute oltre i limiti consentiti, la reale residenza (alcuni soggetti erano addirittura irreperibili), oppure la presenza di vincite al gioco on line di rilevanti somme di denaro.
Complessivamente, sono 31 le posizioni irregolari emerse nel corso delle investigazioni. I rispettivi responsabili sono stati segnalati alla locale Procura della Repubblica e alla Direzione Provinciale dell’I.N.P.S. di Macerata, per l’interruzione dell’erogazione del sussidio ed il recupero, peraltro già in fase di esecuzione, delle somme indebitamente percepite, ammontanti, in tutto, a circa 200.000 euro.
Ulteriori posizioni irregolari, emerse dall’attività investigativa e riferite a soggetti non residenti in questa provincia, ma nei cui confronti l’Autorità giudiziaria di Macerata aveva emesso misure cautelari personali, sono state segnalate ai Reparti del Corpo, competenti in ragione del luogo in cui è stata commessa la violazione, per le conseguenti azioni operative.
A seguito delle comunicazioni di reato inoltrate alla locale Autorità giudiziaria, il Procuratore ha chiesto il sequestro penale preventivo, finalizzato alla confisca, delle somme illecitamente percepite, ai competenti giudici del Tribunale, che hanno conseguentemente già emesso provvedimenti di sequestro di una somma complessivamente pari ad oltre 92.000 euro.
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