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Cronaca Civitanova Marche

Civitanova, tentò di uccidere l’ex e la sfigurò con l’acido: disposto il giudizio immediato

Civitanova, tentò di uccidere l’ex e la sfigurò con l’acido: disposto il giudizio immediato

La Procura della Repubblica di Macerata ha richiesto al GIP l’emissione del giudizio immediato cautelare nei confronti di Ramadani Shevalj, accusato dei delitti di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione, dalla crudeltà e dai motivi obietti e futili; di lesioni personali gravi con indebolimento del senso della vista dell’occhio sinistro da 10/10 a 6/10, aggravato dall’utilizzo di sostanze corrosive-acido muriatico e da arma da taglio; porto abusivo di armi fuori dall’abitazione per attingere alla vita. L’udienza di primo grado è fissata per il prossimo 16 aprile.

Il Giudice per le Indagini Preliminari, il dottor Claudio Bonifazi, letti gli atti ed esaminata la richiesta di giudizio presentata dal P.M in data 13 gennaio 2018, ha disposto quindi nei confronti del 33enne macedone, rinchiuso presso il Carcere di Ancona, il procedere con giudizio immediato. Il fascicolo è stato inviato alla segreteria per gli adempimenti di competenza e in particolare per la trasmissione, unitamente alla richiesta del fascicolo contenente la notizia di reato, la documentazione relativa alle indagini espletate e i verbali degli atti eventualmente compiuti davanti al giudice per le indagini preliminari.

Come si ricorderà, lo scorso 17 novembre, il 33enne macedone, irregolare sul territorio nazionale, aveva prima gettato dell’acido addosso alla sua ex compagna, Alina Pavel, in viale Indipendenza. La donna, dopo essersi rifugiata nel ristorante “Tonno e Salmone” era stata raggiunta dall’uomo e quest’ultimo le aveva inferto anche numerose coltellate al fine di ucciderla. Solo il ristoratore del ristorante ha poi evitato il peggio, soccorrendo la donna.

 “Ci aspettiamo una giustizia veloce e una pena esemplare a tutela di Alina e un inequivocabile segnale perché quello che è successo non possa più accadere a nessuna altra donna che rifiuta un uomo – il commento del legale della vittima, Oberdan Pantana -. Un uomo che, per punizione, prima è diventato aguzzino e poi carnefice di Alina che oggi è viva e può continuare a essere la madre di suo figlio solo grazie a un miracolo, cioè l’intervento del ristoratore.”

L’udienza di primo grado è fissata per il prossimo 16 aprile. Alina rimarrà ora in Romania e non tornerà più in Italia se non per partecipare al processo.

La Procura di Macerata ha aperto anche un secondo procedimento penale nei confronti del 33enne macedone per i reati commessi in precedenza nei confronti della donna: stalking, violenza sessuale e un precedente episodio di tentato omicidio che Alina aveva denunciato.

 

 

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