Caccia cliente omosessuale dal proprio bar: "Sono nazista, non voglio gay". Il proprietario: "Realtà distorta"
"Sono nazista, non voglio clienti gay nel mio locale". Stando a quanto riporta Fanpage queste sarebbero state le offese ricevute, intorno all'una di notte di venerdì 4 gennaio, da Raniero Bertoni nel bar delle Caldaie di Ascoli Piceno, situato in Piazza Cantalamessa.
L'uomo, 54 anni, sarebbe stato aggredito verbalmente dal proprietario del locale mentre era intento a pagare la propria consumazione. Il titolare, però, non si sarebbe limitato a questo.
Secondo quanto denunciato da Raniero alla polizia, l'uomo si sarebbe avvicinato con fare minaccioso con il braccio alzato come se stesse per sferrargli un colpo. L'immediata reazione del 54enne è stata quella di fuggire per andare a denunciare l'accaduto.
LA REPLICA - "La realtà dei fatti è stata alterata". Questa la replica dei proprietari del bar delle Caldaie che hanno affidato ad un messaggio postato sulla bacheca Facebook del loro locale la replica all'articolo pubblicato da FanPage.
Oltre al testo che potrete leggere qui di seguito sono stati anche allegati alcuni messaggi ricevuti in chat sulla pagina del locale provenienti dallo stesso Raniero Bertoni - che non per mostriamo motivi di privacy - in cui Bertoni sembrerebbe elogiare il trattamento ricevuto nel bar.
Ecco il contenuto del messaggio:
"Crediamo fermamente nella libera informazione, di un informazione volta però a tutelare entrambe le parti coinvolte nell’accaduto. Una vicenda ha sempre due versioni. Nel redigere l’articolo apparso quest’oggi su “Fan Page” il giornalista non ha assolutamente ascoltato, nè tantomeno riportato la versione di entrambe le parti interessate. Ricordiamo inoltre ai ”leoni da tastiera” di non prendere sempre per vero ciò che leggono ,di riflettere prima di esporsi a qualsiasi tipo di giudizio, perché i loro insulti,le loro cattiverie, le loro parole indicibili e irripetibili feriscono. Feriscono delle persone, persone reali, feriscono le nostre famiglie e i nostri figli, feriscono noi lavoratori,che da trent’anni a questa parte svolgiamo questo mestiere con amore e rispetto,senza pregiudizi, avversioni e discriminazioni alcune.
"La realtà dei fatti è stata distorta ed alterata. Ci auguriamo - si legge nella nota - che il nostro diritto di espressione e di replica sia ugualmente meritevole di ascolto come quello del signor Bertoni".
Dopo il messaggio postato dal bar su Facebook, è arrivata a strettto giro di posta la risposta di Bertoni. Ecco il suo post:
Sarà compito della polizia locale fare piena luce sulla realtà dei fatti.
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