Incendi di auto Civitanova: due arresti in custodia cautelare per stalking
Non aveva rispettato i suoi ordini: doveva rimanere in casa e non uscire con nessuno, dopo che la loro relazione era finita. Sarebbe stata la “disobbedienza” dalla donna a provocare alcuni incendi di autovetture recentemente avvenuti a Civitanova Marche. Massimiliano Cimino, trentaseienne pregiudicato di Civitanova Marche e ex compagno della donna, sarebbe entrato in contatto con Erik Alexander Cardellini, ventottenne pregiudicato di Potenza Picena, noto per essere l’autore di numerosi incendi fatti su commissione.
Sarebbero loro gli autori di due incendi avvenuti lo scorso 30 giugno a Porto Sant’Elpidio e il 16 ottobre a Civitanova. Sono stati arrestati in seguito a ordinanze di custodia cautelare questa mattina a Civitanova Marche, grazie all’operazione congiunta dei Carabinieri di Macerata e di Civitanova per i reati di incendio e stalking, 612 bis. Al momento sono indagate altre due persone che potrebbero aver agito da intermediari telefonici di Cimino e Cardellini.
Tutta la gelosia di Cimino è finita in un paio di scarpe rosse, le stesse oggi sottoposte a sequestro e che hanno permesso alle forze dell’ordine di identificare il suo compagno di fiamme, Alexander Cardellini. Oltre alle scarpe è stata sequestrata anche una mazza da baseball che, durante una conversazione telefonica, Cimino confessava di voler utilizzare per colpire la donna se non fosse rientrata a casa prima della mezzanotte. Fondamentali per la ricostruzione della vicenda sono stati anche un video catturato da una telecamera di sorveglianza posta di fronte alla banca vicino alla quale è stato appiccato il primo dei due incendi, alcune significative testimonianze e le intercettazioni telefoniche.
Per il Procuratore Generale di Macerata Giovanni Giorgi, che ha illustrato i dettagli dell’operazione in conferenza stampa, si tratta del “classico quadro del delirio da stalking”.
La donna è stata per mesi vittima di “continue molestie verbali, minacce e degli atti persecutori - ha spiegato Giorgi - fatti non solo nei suoi confronti, ma anche verso persone a lei riconducibili, come amici e parenti”.
Il terrore di subire le vendette del suo ex compagno avrebbe chiuso la donna nel silenzio in cui spesso cadono molte vittime di stalking. “E’ la prima volta - ha spiegato il Procuratore - che una vittima di stalking non collabora nelle indagini, ma addirittura rilascia dichiarazioni non veritiere”. La dipendenza dall’uomo “padre-padrone” avrebbe addirittura spinto la vittima a avvertire il suo persecutore ogni volta che lei, nel corso delle indagini, veniva chiamata a rilasciare dichiarazioni in Procura. Il confine tra il bene e il male per questa donna deve essersi perso tra le fiamme che periodicamente distruggevano tutto quello che la circondava.
L’ossessione di Cimino che avrebbe provocato l’incendio delle due auto si intrecciano con altri due incendi di locandine e un danneggiamento, per cui sono ancora in corso le indagini. Incendi di autovetture e immobili sono episodi che Il Procuratore Giorgi inscrive in un quadro a tinte fosche, in una zona, quella del circondario di Macerata, da lui definita “particolarmente sovraesposta ad atti criminali”.
(SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO)
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