Nella notte appena trascorsa una banda di quattro persone incappucciate ha messo a segno dei furti su due tabaccherie.
La prima a Recanati verso le 2 di notte circa e l'altra a Civitanova Marche mezz'ora più tardi. Il bottino sottratto è stato quantificato in cinquemila euro per il tabaccaio recanatese e quasi il doppio per quello di Civitanova.
Sul posto sono intervenuti i carabinieri che stanno visionando le immagini delle telecamere per cercare di individuare gli autori dei furti.
Occultamento e vilipendio di cadavere. Sono queste le sole accuse per cui il gip di Macerata Giovanni Maria Manzoni ha convalidato il fermo di Innocent Oseghale nell'inchiesta sulla morte di Pamela Mastropietro.
Il giudice, confermano fonti giudiziarie, ha ritenuto non vi fosse fosse prova certa per sostenere l'addebito di omicidio per il quale Oseghale resta indagato. Un altro pusher nigeriano è invece indagato per la cessione di eroina alla 18enne il cui cadavere smembrato è stato trovato in due trolley. (Ansa)
Nei giorni scorsi, dal momento della fuga dalla comunità, al tragico ritrovamento dei resti all'interno dei due trolley, la figura di riferimento nella famiglia di Pamela Mastropietro è stata sempre la mamma, Alessandra Verni, che ha esternato più volte il suo pensiero e soprattutto il suo dolore, tramite i media.
Lo ha fatto anche ieri sera, nell'intervista andata in onda su Canale5, dove è comparso per la prima volta di fronte alle telecamere anche Stefano Mastropietro, il papà della povera ragazza.
Occhi lucidi e accenna un sorriso la signora Alessandra, mentre inizia a parlare della figlia: "Pamela era stupenda, Pamela era solare, dolce". Quando le viene chiesto dello spacciatore che ha fatto scempio del cadavere, la donna si fa seria e afferma che avendolo di fronte, gli farebbe le stesse cose che sono state fatte a Pamela, e continua: "Per lui mi aspetto il carcere ma non può stare in una cella d'isolamento, gli facessero vivere il carcere". Conclude l'intervista la signora Alessandra, parlando del gesto di Luca Traini, condannandolo ed affermando di essere contro la violenza, ma di essere stanca ed arrabbiata, in quanto italiana, della situazione di immigrazione incontrollata che stiamo vivendo.
Quasi non riesce a parlare invece il papà di Pamela e proferisce solo poche parole, rotte dall'emozione. "Avevamo un rapporto speciale io e mia figlia - inizia a dire, poi si interrompe, fa un lungo sospiro e continua - spero solo che la giustizia faccia il suo corso. Non si può morire a 18 anni in quel modo", poi ancora una pausa e faticosamente riesce a dire le ultime parole, esortando le forze dell'ordine ad intervenire contro il fenomeno della droga.
Profondo cordoglio nel mondo forense maceratese per la prematura scomparsa dell'avvocato Donatella Strappa.
L'avvocato Strappa aveva 54 anni e si è spenta ieri a seguito di una inesorabile malattia. Titolare di uno studio legale in via Mozzi a Macerata, era molto conosciuta e stimata. Aveva collaborato con la CGIL della Provincia di Macerata, con la FederConsumatori e la Sunia Provinciale di Macerata.
Ha insegnato anche materie giuridico-economiche in diverse scuole superiori della provincia.
L'Italia "ha bisogno di sentirsi comunità, senza diffidenza. La mancanza di senso di comunità porta a diffidenza, intolleranza e a volte alla violenza". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parlando al Quirinale con quello che è parso un chiaro riferimento alle vicende di Macerata.
(Fonte Ansa)
Un incendio è scoppiato oggi pomeriggio intorno alle 14.20 a Santa Maria in Selva, in via Arno, all’interno di una porzione di un capannone che era adibito a deposito di materiale combustibile vario.
Il tempestivo intervento delle squadre dei Vigili del Fuoco è servito scongiurare l’esplosione di alcune bombole di GPL presenti all’interno, e il propagarsi delle fiamme a tutto il materiale che vi era accatastato, evitando inoltre danni alle strutture portanti. Ingenti i danni causati dal fumo. Fortunatamente non ci sono persone coinvolte.
Le cause sono in via di accertamento da parte dei Vigili del Fuoco. Sul posto anche carabinieri, polizia locale, polizia provinciale e ARPAM.
"Il dottor Volpini, presidente della Quarta Commissione Sanità consiliare regionale, mi ha chiesto di accompagnarlo a fare visita ai ragazzi rimasti coinvolti nella sparatoria di sabato. La sua è stata una visita personale e puramente casuale l'incontro con troupe televisive".
Così Alessandro Maccioni direttore dell'Area Vasta 3.
"È stato comunque un modo - continua il direttore Maccioni - per fare l'ulteriore punto della situazione sulle condizione dei pazienti. Per Mahamadou Toure, ricoverato in Rianimazione, è stato disposto il trasferimento a Torrette, con il consenso del personale sanitario di Ancona, nel reparto di Chirurgia d'urgenza perché il suo ematoma si è aperto nella cavità toracica. Il paziente non è comunque in pericolo di vita".
Stabili gli altri ragazzi feriti e ricoverati a Macerata. Wilson Kofi resta in Chirurgia con condizioni stabili e salvo complicazioni la prognosi verrà sciolta in trenta giorni. Jennifer Otiotio, l'unica donna rimasta colpita nella sparatoria, si trova invece in Ortopodia e mercoledì verrà operata per la frattura. Infine Gideon Azeke, tornato oggi all'ospedale di Macerata dopo essere voluto uscire, verrà spostato dal reparto di Ortopedia a Malattie infettive per un quadro di infezione locale.
Maccioni ha ribadito come l'emergenza sia stata gestita nella maniera più appropriata.
"Dopo essere venuti a conoscenza dei gravi fatti - commenta - ho personalmente richiamato tutto il personale medico ed infermieristico impiegato nella gestione dell'emergenza. Non avevamo idea di quando e come si sarebbe conclusa l'ondata dei feriti. La risposta del personale è stata pronta e puntuale".
Jennifer Otiotio, l'unica donna rimasta colpita nella sparatoria, si trova invece in Ortopodia e in settimana verrà operata per la frattura. Infine Gideon Azeke è anche lui in Ortopedia ma verrà spostato in Malattie infettive per un quadro di infezio
Quattro i feriti rimasti coinvolti nella sparatoria di sabato attualmente ancora ricoverati all'ospedale di Macerata. E' l'ospedale di Macerata a comunicare le condizioni dei feriti. Mahamadou Toure si trova ancora in Rianimazione, mentre Wilson Kofi in Chirurgia concondizioni stabili e salvo complicazioni la prognosi verrà sciolta in trenta giorni.
Jennifer Otiotio, l'unica donna rimasta colpita nella sparatoria, si trova invece in Ortopodia e in settimana verrà operata per la frattura. Infine Gideon Azeke è anche lui in Ortopedia ma verrà spostato in Malattie infettive per un quadro di infezione locale.
"Come sta la ragazza? Non volevo colpirla". Malgrado l'assenza di segni di pentimento per aver ferito sei persone a Macerata con la sua Glock 9x21, Luca Traini, 28 anni, in carcere per strage aggravata dall'odio razziale, ha chiesto al suo difensore notizie sulle condizioni di Jennifer, una giovane donna nigeriana colpita ad una spalla nei pressi della stazione ferroviaria di Macerata. Lo ha riferito l'avvocato Giancarlo Giulianelli, che lo ha incontrato in carcere ad Ancona e lo ha trovato "tranquillo".
Nelle sue dichiarazioni spontanee davanti ai Carabinieri di Macerata, Traini ha detto che voleva "vendicare Pamela e fare qualcosa contro l'immigrazione", aggiungendo: "Il fenomeno dell'immigrazione clandestina va stroncato". La procura di Macerata formalizzerà oggi le richieste di convalida dell'arresto al Gip nei confronti dell'uomo e molto probabilmente domani ci sarà l'interrogatorio per la convalida dell'arresto. L'accusa nei suoi confronti è di strage aggravata dalle finalità di razzismo. Al giovane sono contestati anche porto abusivo di armi e altri reati. L'uomo ha lasciato la caserma dei Carabinieri all'una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo. Traini è ora nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela. Proprio la morte brutale di Pamela Mastropietro sarebbe all'origine della tentata strage di ieri. Traini lo ha ribadito ai Carabinieri. "Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro - avrebbe raccontato - ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola". Dalla casa della madre di Traini i carabinieri hanno sequestrato una copia del Mein Kampf, una bandiera con la croce celtica e altre pubblicazioni riconducibili all'estrema destra. Gli investigatori hanno anche sequestrato i computer dell'uomo per verificare se vi siano elementi utili alle indagini.
(Fonte Ansa)
Si introducono in un bar nel cuore della notte e rubano qualche centinaia di euro in monete.
E' quanto è accaduto nella notte a Porto Recanati in un bar del corso. A denunciare l'accaduto i proprietari che se ne sono accorti stamattina all'apertura. I ladri si sarebbero introdotti nel locale attraverso una finestra. I carabinieri stanno indagando sull'accaduto.
Non si fermano all'alt dei carabinieri perché hanno la patente revocata. E' accaduto ieri sera a Civitanova e ad essere coinvolte due persone, la prima a bordo di un'auto e la seconda a bordo di uno scooter.
Per entrambi, fermati tra le 22 e le 2 di notte e trovati con patente revocata e assicurazione del mezzo scaduta, è scattata la contravvenzione per guida senza patente di 5000 euro. Inoltre entrambi i mezzi sono stati sequestrati.
Indagini in corso da parte dei carabinieri per identificare chi abbia apposto un cartello con la scritta "Macerata è solo l'inizio" sotto alla targa che nel centro di Perugia ricorda Paolo Vinti, intellettuale e storico militante della sinistra scomparso nel 2010 e fratello di Stefano, già assessore regionale di Rifondazione comunista.
"È un atto davvero grave che va condannato con fermezza e senza alcun indugio", il commento della presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini.
Il cartoncino era attaccato con dell'adesivo alla targa. Segnalato da un passante, è stato sequestrato dai carabinieri che ora indagano per risalire al responsabile.
"Sono fiduciosa e certa che il lavoro delle forze dell'ordine permetterà di individuare i responsabili di questo gesto", ha sottolineato Marini. "La gravissima vicenda di Macerata - ha aggiunto - impone a tutti un'assunzione di responsabilità, nonché la fermezza nel condannare qualsiasi atto o comportamento teso ad alimentare violenza e odio razziale". (Ansa)
Spuntano nuove immagini choc della sparatoria che si è consumata ieri ad opera della follia di Luca Traini. L'uomo ha infatti gettato Macerata nel panico sparando in diversi punti della città a bordo di un'Alfa 147.
Nel video, in parte girato dalle telecamere interne di un bar, si vedono chiaramente gli spari che partono dall'auto e contemporaneamente il terrore che scoppia all'interno del locale. Nel video si vedono anche ulteriori immagini della perquisizione all'interno dell'abitazione tolentinate di Traini dove i carabinieri hanno trovato libri appartenenti all'ideologia di estrema destra.
Alcune immagini, infine, dell'arresto dell'uomo che accompagnato dagli agenti sembra essere freddo e imperturbabile.
Uno scontro brutale è avvenuto oggi pomeriggio intorno alle 16.30 a Sarnano, in zona Gabella. Ad essere coinvolti una moto e un'auto.
Sul posto due ambulanze e l'eliambulanza che ha trasportato il conducente della moto, un ragazzo, all'ospedale Torrette di Ancona. La donna al bordo dell'auto è invece stata trasportata a Macerata e non dovrebbe essere grave.
Sul posto i Carabinieri per i rilevamenti del caso, la dinamica dell'incidente è ancora da accertare.
Non sono in pericolo di vita le sei vittime della folle sparatoria che si è consumata ieri a Macerata. Due di solo sono però ancora in prognosi riservata. Due dei sei, invece, sono già uscite dall'ospedale: uno è stato dimesso ieri pomeriggio e un altro stamattina è voluto uscire di sua spontanea volontà.
M.T. originario del Mali, 29 anni, è stato colpito ad un polmone e per la ferita si trova in Rianimazione ma stando a quanto appreso domani dopo la tac se non ci saranno ulteriori complicazioni potrebbe passare in Chirurgia per la sola degenza. K.W., nigeriano e ventunenne, invece, si trova in Chirurgia.L'unica donna tra i feriti è J. O. di 25 anni che si trova in Ortopedia per una ferita alla spalla. Verrà operata nei prossimi giorni. La donna che ieri è stata colpita da Traini mentre si trovava alla stazione lamenta dei forti dolori nonostante l'assunzione di antidolorifici. Ancora sotto choc ma fortunatamente in condizioni non gravi.O.F. nigeriano di 33 anni è invece stato trasferito a Torrette: ha una ferita vascolare ad un braccio.
Il vicesegretario del Pd Maurizio Martina è stato in visita questa mattina alla sede del Partito democratico di Macerata.
Presenti tra gli altri, il segretario provinciale Vitali, l’Ass. Regionale Sciapichetti ed i candidati del PD alle prossime elezioni Piergiorgio Carrescia, Flavio Corradini, Irene Manzi, Mario Morgoni e Francesco Verducci. Ovviamente si è discusso delle ultime terribili vicende che hanno sconvolto uno dei capoluoghi di provincia più tranquilli e vivibili d’Italia.
Francesco Vitali presentando il breve incontro, ha sottolineato la gravità del momento; anche alla luce di alcuni commenti diffusi dai canali social nel pomeriggio di ieri, il segretario provinciale ha voluto riaffermare la necessità da parte di tutte le forze democratiche di impegnarsi a trovare le parole ed i comportamenti giusti per evitare che prevalgano gli estremismi e lo scontro sociale.
Il Ministro Martina, prendendo la parola, ha voluto preliminarmente testimoniare la vicinanza e la solidarietà del Partito Democratico e del Governo alla città di Macerata e si è complimentato con il sindaco Romani Carancini per la gestione di quei momenti così delicati ed angosciosi vissuti ieri, dimostrando serietà, responsabilità e buon senso.
Commenta Martina: “Come testimoniato da Gentiloni e Minniti, accorsi ieri nella città di Macerata, noi dobbiamo dimostrare di essere più di altri la forza politica seria e responsabile che è capace di gestire gravissimi episodi come quelli vissuti a Macerata in questi giorni e che afferma nella quotidianità, per la strada che lo Stato c’è”.
Il breve incontro si è concluso con la proposta comune di organizzare nei prossimi giorni una grande iniziativa pubblica, aperta e rivolta a tutti i cittadini per discutere e costruire con loro un percorso che dia soluzioni effettive e che evitino nuovi tragici episodi come quelli vissuti. Occorre evitare che prevalgano coloro che di fronte a questi episodi, invece di dare risposte misurate ma decise, scaricano tutta la propria rabbia, frustrazione e violenza non solo fisica ma anche verbale.
Intanto, davanti alla sede del Pd, dove è avvenuto l'incontro e dove ieri Luca Traini aveva sparato ad altezza d'uomo compare un altro bossolo. Sul posto la scientifica per i rilevamenti del caso.
(foto di Giammario Scodanibbio)
Sul comodino di Luca Traini c'è il Mein Kampf. A casa del ragazzo 28enne di Macerata che ieri, in preda ad una follia razzista, ha gettato la città di Macerata nel panico sparando in diversi luoghi sulla folla, sono stati fatti ritrovamenti che riguardano l'ideologia di estrema destra del ragazzo.
Oltre al Mein Kampf nell'abitazione c'era una bandiera celtica e altre pubblicazione legate all'estrema destra.
Il materiale è stato sequestrato dai Carabinieri. Traini nella notte è stato trasferito nel carcere di Monteacuto.
È stato trasferito in carcere Luca Traini, il 28enne che ieri ha tentato di fare una strage di migranti a Macerata. L'uomo ha lasciato la caserma dei Carabinieri all'una di notte: a testa alta e sguardo dritto davanti a sé non ha detto una parola ai cronisti che erano ad attenderlo.
Traini è ora nel carcere di Montacuto, frazione di Ancona, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela. Proprio la morte brutale di Pamela Mastropietro sarebbe all'origine della tentata strage di ieri. Traini lo ha ribadito ai Carabinieri. "Ero in auto e stavo andando in palestra quando ho sentito per l'ennesima volta alla radio la storia di Pamela. Sono tornato indietro - avrebbe raccontato - ho aperto la cassaforte e ho preso la pistola".
L'accusa nei suoi confronti è di strage aggravata dalle finalità di razzismo. Al giovane sono contestati anche porto abusivo di armi e altri reati. Traini è ora nel carcere di Montacuto, lo stesso dove è rinchiuso Innocent Oseghale, il nigeriano presunto assassino di Pamela.
(Fonte Ansa)
La trasmissione di Rete 4, condotta da Gianluigi Nuzzi e Alessandra Viero, ieri sera ha puntato la propria lente d'ingrandimento sul caso dell'efferato delitto di Pamela Mastropietro, la 18enne romana allontanatasi dalla comunità di recupero "Pars" di Corridonia, il cui cadavere è stato ritrovato, fatto a pezzi, in due trolley a Pollenza.
Lo psichiatra e criminologo Massimo Picozzi, presente in studio, dice di aver seguito otto casi simili ed escluderebbe che il presunto assassino possa essere stato incapace di intendere e di volere. Afferma invece che possa averlo fatto esclusivamente per disfarsi del cadavere, invitando a lasciare da parte la follia per il momento.
Durante la puntata, è stata trasmessa anche l'intervista di Josè Berdini, il responsabile della comunità che ospitava Pamela che così la descrive il suo inserimento: "l'inserimento di questa ragazza è stato caratterizzato dalla sua giovane età, piena di sogni e anche piena fortemente delle decadenze che tutti i ragazzi vivono nell'impatto con la comunità [...] Stava facendo l'esperienza della comunità nelle situazioni più semplici".
Berdini descrive anche il momento dell'allontanamento della ragazza, e dice: "Ad un certo punto, volontariamente si è allontanata e l'operatore immediatamente l'ha rincorsa a piedi ed ha cercato di convincerla e dissuaderla da questo intendimento, non ricevendo risposta positiva. L'operatore è tornano immediatamente indietro, ha preso l'auto ed è tornata a cercarla ma non avendola trovata, è tornata di nuovo in comunità ed ha avvertito i familiari e i carabinieri. A quel punto, come normalmente facciamo, siamo partiti con più auto, alla ricerca di questa persona, nei territori circostanti, nelle stazioni ferroviarie, nelle stazioni di autobus e però non l'abbiamo più ritrovata".
“Non saremo certo noi del Partito Democratico ad alimentare le polemiche e aizzare gli animi in un momento così particolare per Macerata. Per ben due volte, negli ultimi giorni, siamo balzati – nostro malgrado – agli onori della cronaca locale e nazionale per avvenimenti cruenti e senza alcuna spiegazione razionale": così il segretario del Partito Democratico delle Marche, Francesco Comi, a seguito dei fatti accorsi oggi a Macerata.
"Il ritrovamento del cadavere straziato della povera Pamela Mastropietro" dice Comi "merita tutti gli sforzi che gli investigatori e gli inquirenti stanno portando avanti con tutti i mezzi possibili.
Lo stesso deve avvenire per quanto accaduto questa mattina nel centro di Macerata e che ha visto le forze dell’ordine arrestare un 28enne per aver sparato colpi di pistola dall’auto in corsa. Uno di questi proiettili è stato esploso contro la sede della sezione cittadina del Partito Democratico.
È stata una fortunata casualità che all’interno della sede non ci fosse il nostro prezioso collaboratore Matteo. La sua scrivania e la sua sedia sono davanti alla porta della sezione. E il 28enne ha sparato ad altezza d'uomo.
Non vogliamo, come detto, alimentare polemiche e lanciarci in facili speculazioni e/o strumentalizzazioni, ma non possiamo non evidenziare come sia alto il rischio di pagare tutti una condotta e una analisi facinorose e irresponsabili.
La bandiera italiana sulle spalle del giovane è un'offesa per tutto il Paese e tutti gli Italiani. Il colpo di pistola alla sede di un partito, silenziato, oscurato dai più, è un fatto grave, ed è un attentato a tutte le forze democratiche.
La strategia dell'odio e dell’intolleranza, alimentati anche a scopo politico ed elettorale, stanno contribuendo a far scivolare la nostra società verso una deriva xenofoba, demagogica e neofascista. È in gioco molto di più di una competizione elettorale. È in gioco il futuro di una comunità, la sua convivenza civile e solidale, la stessa idea di democrazia.
Noi, democratiche e democratici delle Marche, non ci stiamo e diciamo “basta” a questo clima. Occorre dire "Basta! "ad ogni forma di disinformazione, falsità che alimenta odio e rabbia tra i cittadini. Occorre dire basta alla politica delle gogne sommarie, delle risse plateali, degli insulti e delle calunnie. Occorre appellarci saldamente alla ragione e alla forza della Costituzione, dei valori civili e della coesione sociale. Siamo in una fase delicata per il Paese e la democrazia e non possiamo non richiamarci tutti a un forte senso di responsabilità e di condanna, decisa, di questo episodio. L’uso della violenza e del cieco e insensato odio politico non devono prevalere".