Dalla prima mattinata di oggi da Piediripa si registrano continue chiamate al 115 a causa di una forte esalazione presente nell'aria. L'odore acre, la cui causa si presume derivi da una fuoriuscita di una sostanza ancora in corso di accertamento, ha fatto allertare i residenti di via Domenico Annibali - davanti alla sede della Motorizzazione - che dalle prime ore di questa mattina hanno allertato i Vigili del Fuoco.
A causa del vento il forte puzzo si sta propagando anche in zone limitrofe, con conseguente aumento delle segnalazioni.
I Vigili sono prontamente intervenuti sul posto dalle ore 7:30. Sono ancora in corso le valutazioni per chiarire di quale sostanza si tratti, con la puzza che rimane ancora fortemente presente nell'aria. Dalle prime segnalazioni si presume che la perdita possa provenire dalla Orim, ma non si hanno prove certe al riguardo.
Aggiornamento ore 10:26
Sul posto si sono recati altri mezzi dei Vigili del Fuoco (tra cui la macchina di comando e il nucleo NBCR) e la Polizia Provinciale, fondamentali per accertare causa e provenienza della fuoriuscita: al momento sono stanziati proprio davanti alla sede della Orim.
SERVIZIO IN AGGIORNAMENTO
Scontro frontale tra due veicoli stasera in via Maffeo Pantaleoni.
Per cause ancora al vaglio delle autorità, due veicoli si sono scontrati all'altezza della scuola media.
Cinque i feriti, per i quali si sono rese nevessenec due ambulanze ed una automedica, quattro dei quali trasportati al Pronto soccorso.
Sul posto anche la polizia municipale per i rilievi di legge
Succede a Gagliole, un pensionato ha attraversato i binari della ferrovia Civitanova - Albacina per cause ancora in accertamento senza accorgersi del sopravvenire del treno. In verità, l'uomo aveva quasi completato di attraversare quando è stato colpito di striscio dal locomotore che aveva comunque rallentato la corsa.
I soccorsi giunti sul posto hanno recuperato l'uomo che è poi stato trasportato in urgenza all'ospedale Torrette di Ancona date le sue gravi condizioni. Durante il tragitto verso l'ospedale l'uomo, settantaduenne di Morrovalle, non ce l'ha fatta e si è spento intorno alle ore 23:00.
Personale e mezzi del Comando dei Vigili del Fuoco di Macerata sono intervenuti oggi nel primo pomeriggio, nel Comune di Bolognola in località Pintura a seguito di una chiamata del personale dei Carabinieri Forestali per soccorere dieci cavalli fuggiti da una stalla e rimasti bloccati nella neve, da due giorni in una zona impervia.
L’intervento della squadra insieme ai Forestali, con l’ausilio di un elicottero, è valso a portare delle balle di fieno vicino ai cavalli stessi.
(foto : G.Scodanibbio)
Mentre in redazione si batteva la notizia dello smemorato, emergevano enormi similitudini con un fatto simile accaduto nel Lazio.
La notizia battuta parlava infatti di un uomo ritrovato vagante lungo la statale 16 all'altezza di Porto San Giorgio, senza nome né storia. Unici indizi: un dizionario italiano - Tedesco, dimestichezza con i macchinari e le procedure del mondo ospedaliero (leggi qui la dinamica del ritrovamento).
Nelle consuete ricerche per verificare la notizia, ci siamo imbattuti su un caso avvenuto nell'ottobre del 2016, un episodio analogo che parlava di un uomo ritrovato a Tarquinia, senza documenti, forte accento tedesco che, per dimostrata capacità, probabilmente era un medico.
Una rapida ricerca e si scopre che quell'uomo, senza fissa dimora, diceva di chiamarsi Michel Colombani mentre in realtà poteva trattarsi di Hans Jurghen. Lo stupore aumenta quando dal sito di "Chi l'ha Visto", la trasmissione chiamata in aiuto dalle autorità fermane, esce la scheda dell'uomo che fisicamente sembra molto simile all'uomo fermato a Porto San Giorgio.
Non sappiamo se le due persone siano in realtà una sola, sappiamo solo che molte sono le coincidenze tra le due storie, ed abbiamo voluto raccontarvele.
"Lei non sa chi sono io!" una frase molto spesso abusata, ma che avrebbe calzato perfettamente quando i poliziotti hanno chiesto i documenti ad un uomo.
L'uomo, infatti, era stato notato vagare sulla statale 16 all'altessa di Porto San Giorgio e gli agenti sono intervenuti per capire chi fosse, nel contesto dell'intensificazione dei controlli per il periodo Natalizio.
Ma l'uomo, apparentemente sui 50 anni, ben nutrito ed in ottime condizioni, non aveva con sè alcun documento, nè altri indizi circa la sua identità e si è chiuso nel più ferreo mutismo tanto che si è reso necessario accompagnarlo al commissariato per ulteriori accertamenti.
Ma anche li, l'uomo è risultato un perfetto sconosciuto. Nessun riscontro con le impronte digitali ne alcuna risposta dalle banche dati nazionali. Di certo si sa che non ha precedenti nè è dedito al crimine.
Si sa anche che ha dimestichezza con l'ambiente medico. Dopo l'inesitato riconoscimento, l'uomo era stato infatti accompagnato al locale ospedale per accertamenti nonostante dimostrasse ottima salute e lì l'uomo siè palesato un ottimo conoscitore dei materiali e delle tecnologie ospedaliere.
Unico indizio, ad oggi, un dizionario Tedesco-Italiano nelle sue tasche. Nulla di più. Per questi motivi la Polizia ha chiesto aiuto alla nota trasmissione "Chi l'Ha Visto" affinchè la notizia possa essere divulgata il piu possibile per tentare di dare un nome a quello che è divenuto "lo smemorato di Fermo"
Chiunque abbia notizie o informazione sull'uomo, è pregato di attivarsi per aiutare le autorità
Ecco le ultime notizie sulla possibile identità dell'uomo
Con un lungo post sulla pagina Facebook "La voce di Pamela Mastropietro", la famiglia della giovane uccisa a Macerata, commenta le notizie diffuse dai giornali su una probabile intitolazione del parco di via Spalato alle donne vittime di violenza e non rispetto, come sarebbe logico, alla loro familiare violentata e uccisa nel condominio antistante.
"Quanto accaduto a Pamela non è stato un femminicidio - si legge nel post -, ma un qualcosa di demoniaco, messo in pratica da esseri che definire semplicemente “pusher”, come pure qualcuno ha fatto, è molto fuorviante", dato che la diciottenne "è stata violentata ed uccisa e, sicuramente, depezzata chirurgicamente, scuoiata, disarticolata, scarnificata, esanguata, lavata con la varechina e messa in due trolley, per poi essere abbandonata sul ciglio di una strada".
Il post si conclude con un suggerimento provocatorio indirizzato all'amministrazione maceratese: "Se proprio non lo si vuole intestare a Pamela, lo si dedicasse a tutti gli esseri umani vittime di atrocità. Ecco, così, forse, da una parte ci si avvicinerebbe a quanto realmente accaduto in quella casa di Via Spalato, e dall'altra potrebbe ritenersi salvo il “politicamente corretto” (chissà le coscienze). Ed il martirio di Pamela servirebbe davvero a ricordare un qualcosa di più ampio".
Di seguito il testo integrale del post
+++NIENTE IPOCRISIE SULLA MORTE DI PAMELA+++
Abbiamo aspettato un po’ di giorni, prima di intervenire sulla questione della intitolazione del parco antistante il condominio di Via Spalato, a Macerata, diventato tristemente noto per i fatti del 30 gennaio scorso, allorquando una ragazzina di poco più di 18 anni è stata violentata ed uccisa (secondo l’ipotesi accusatoria, che condividiamo) e, sicuramente, depezzata chirurgicamente, scuoiata, disarticolata, scarnificata, esanguata, lavata con la varechina e messa in due trolley, per poi essere abbandonata sul ciglio di una strada.
Sulla stampa abbiamo letto che, al dunque, il suddetto spazio verde verrà, forse, intestato alle donne vittime di violenza, e non a Pamela: per noi va bene, nel senso che nulla chiediamo e nulla pretendiamo e che anche la tematica richiamata merita la sua importanza (a patto che venga correttamente inquadrata e non, come pure accade, abusata) e se, quanto avvenuto, possa servire a tenerla sempre a mente, ben venga.
Ma, ottenuto questo risultato, e premesso che non è una targa di cui, come famiglia, abbiamo bisogno per ricordare Pamela (il cui martirio, invece, faremo di tutto affinché possa servire a far venire fuori tutto il marcio che c’è dietro la sua tragica fine) non possiamo che specificare alcuni particolari che forse sfuggono.
Quanto accaduto a Pamela non è stato un femminicidio, ma un qualcosa di demoniaco, messo in pratica da esseri che definire semplicemente “pusher”, come pure qualcuno ha fatto, è molto fuorviante. Solo chi ha visto le fotografie raffiguranti il corpo, o quel che ne rimane, di Pamela può ben comprendere quello che stiamo scrivendo, e certamente, costui, potrà convenire sul fatto che nessuna violenza è, nei fatti, equiparabile a questa.
Non è, chiaramente, una gara macabra a chi abbia subito maggior danno, ma occorre analizzare distintamente i diversi fatti di sangue (tutti dolorosi, per chi ne rimane vittima ma, poi, soprattutto, per i parenti che sono chiamati a sopravvivere) per andarne ad analizzarne le origini, le cause, e, possibilmente, evitare, per il futuro, il ripetersene.
Non bisogna annacquare e fare di tutta un’erba un fascio, come si suol dire: come è vero che non tutti gli immigrati siano cattivi, o che tutti gli italiani siano mafiosi, occorre però distinguere gli accadimenti, chi li provoca, come e perché, se davvero si vuole affrontare il problema e cercare di risolverlo o, quantomeno, di correre ai ripari.
Anche il terrorismo, in linea generale prevede fatti di sangue e di violenza, ma al suo interno si hanno diverse matrici, ognuna con le sue peculiarità, che indirizzano e condizionano i relativi strumenti di prevenzione, lotta e contrasto. Idem per le mafie e via dicendo.
Ebbene, per tornare a Pamela, le carte processuali non parlano di un femminicidio, ma di tutto un mondo in cui agiscono personaggi che, a vario titolo coinvolti, appartengono ad un retaggio “culturale” (ah, quanto è difficile usare questo termine e non altri, che forse renderebbero meglio quello di cui effettivamente si tratta”) dove non è solo la vendita di morte (alias droga), il problema, ma proprio una concezione della vita umana molto diversa dalla nostra e derivante da un modo di pensare e di sentire agli antipodi, rispetto al nostro.
“Il capo e i visceri addominali risultano contenuti in differenti sacchetti di plastica. Il capo, da solo, era riposto in una doppia busta di plastica per rifiuti, di colore azzurro. Nell'altra, singola ed identica, erano contenuti i visceri addominali": questo, ad esempio, è quello che riferisce il medico legale alla Procura, all’indomani del ritrovamento del corpo di Pamela.
Ed è uno dei passaggi meno macabri, vi assicuriamo. Per il momento preferiamo non dilungarci oltre, ben consapevoli anche dell’inutilità di aggiungere ulteriori dettagli che, per chi non vuol sentire o vedere, nulla aggiungerebbero o nulla cambierebbero.
Siamo consapevoli che Pamela sia un caso scomodo, e che noi forse non siamo simpatici a qualcuno, per la battaglia che stiamo facendo. Ma proprio con la consapevolezza della forza che ci deriva dal voler portare tutto alla luce (e piano piano qualche risultato sta arrivando), e del fatto che, di contro, ci sono moltissime persone che ci sostengono (anche e soprattutto a Macerata), ci permettiamo di lanciare un provocatorio suggerimento: se proprio non lo si vuole intestare a Pamela, per evidenti timori politici che non sfuggono neanche alla più ingenua delle persone, o economici (sì, perché abbiamo sentito, da qualcuno, anche di una temuta svalutazione delle case in quella via, qualora lo spazio in questione fosse chiamato, ad imperitura memoria, a ricordare effettivamente quanto di drammatico lì avvenuto), lo si dedicasse (si fa ancora in tempo) a tutti gli esseri umani vittime di atrocità.
Ecco, così, forse, da una parte ci si avvicinerebbe a quanto realmente accaduto in quella casa di Via Spalato, e dall'altra potrebbe ritenersi salvo il “politicamente corretto” (chissà le coscienze). Ed il martirio di Pamela servirebbe davvero a ricordare un qualcosa di più ampio.
Le trovano droga e un coltello in macchina: denunciata una donna di 36 anni.
La perquisizione, effettuata dai Carabinieri, è avvenuta ieri pomeriggio a Civitanova. La donna, residente a Montecosaro, è stata perquisita a bordo della sua auto, una Fiat 500 e trovata in possesso di 4 dosi di eroina, hascisc, un coltello a serramanico è una tessera sanitaria rubata.
Ci sono altri due indagati nell'inchiesta della Procura di Ancona per la calca della discoteca Lanterna azzurra in cui morirono sei persone: si tratta di Marco Cecchini, uno dei dj del locale, figlio di Quinto Cecchini, uno dei soci della Magic srl che gestisce la discoteca (anche lui indagato), e dell'addetto alla sicurezza Gianni Ermellini, di Rimini. L'accusa ipotizzata è concorso in omicidio colposo aggravato, come per gli altri 7 indagati adulti: tre gestori e i 4 proprietari dell'immobile. E' indagato anche un minorenne sospettato di avere usato spray al peperoncino. Dei due nuovi indagati si è appreso in sede di conferimento dell'incarico a due periti: l'ing. Costanzo Di Perna, docente di fisica tecnica ambientale di Univpm, e il ten. col. Marcello Mangione, un ingegnere civile del comando generale dell'Arma dei carabinieri. Saranno supportati dal Racis e dovranno tra l'altro verificare la presenza del principio attivo del peperoncino nel locale. Domani il primo sopralluogo.
(Fonte Ansa)
Intensificati i servizi di controllo del territorio in tutta la provincia come disposto dal Questore Antonio Pignataro, in vista delle imminenti festività di fine anno al fine di prevenire e reprimere i reati specie quelli di natura predatoria, sia quelli connessi al traffico di sostanze stupefacenti.
Nel corso dei controlli, che nella giornata di ieri hanno interessato anche la città di Macerata con l’impiego di agenti sia in divisa che in borghese nonché di agenti del Reparto Prevenzione Crimine di Perugia e del Reparto Cinofili Antidroga, gli agenti della Squadra Mobile all’interno della Stazione ferroviaria hanno proceduto all’identificazione di svariate persone tra le quali un cittadino nigeriano residente in provincia, che all’atto del controllo mostrava subito segni di nervosismo.
Sottoposto a perquisizione, veniva trovato in possesso di alcune dosi di eroina ed alcune decine di euro probabilmente frutto dell’attività di spaccio. Rinvenuto anche un telefono cellulare sottoposto anch’esso a sequestro poiché ritenuto utile al proseguo delle indagini. Il giovane, 24 anni, è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Nel corso dei servizi svolti in ambito provinciale, nella giornata di ieri sono state identificate 278 persone e sottoposti a controllo 240 veicoli.
Cade da una pianta e sbatte rovinosamente al suolo. L'incidente è avvenuto intorno all 11.45 di stamattina tra Pian di Pieca e San Liberato, nel comune di San Ginesio.
Sul posto intervenuto il personale del 118 che date le condizioni dell'uomo caduto hanno predisposto per lui il trasporto all'ospedale Torrette di Ancona con l'eliambulanza.
Nel tardo pomeriggio del 19 dicembre 2018 si è conclusa un’importante attività di indagine denominata “Aquile Nere”, condotta dalla compagnia carabinieri di Camerino e finalizzata al contrasto dei reati a carattere predatorio (furti in appartamento) posti in essere da una banda di malviventi albanesi non solo nei territori del cratere maceratese ma anche del centro nord Italia.
L’attività di indagine si concludeva con l’esecuzione di 2 fermi di polizia giudiziaria, 1 ordinanza di custodia cautelare in carcere ed 1 deferimento in stato di libertà.
Grazie alla raccolta ed all’analisi sistematica degli indicatori di rischio generati dal fenomeno predatorio, che ha interessato i territori di competenza di questo compando compagnia, veniva avviata una efficace attività informativa a seguito della quale era possibile individuare una banda di malviventi che, utilizzando un autovettura audi A4 poi risultata essere provento di furto operato a Varese lo scorso luglio 2018, ha perpretrato diversi furti in appartamento su tutto il territorio maceratese e del Centro-Nord Italia.
Alle prime attività di indagine di carattere “tradizionale” seguivano ulteriori iniziative investigative volte all’identificazione dei soggetti colpevoli dei diversi furti operati nei territori del cratere.
L’attività investigativa così svolta ha permesso di tracciare, a seguito dell’esame analitico operato sulla cronologia dei furti, il modus operandi della banda confermando dei ben corrodati meccanismi e una non comune scaltrezza nell’operare, solo a seguito di accurati sopralluoghi sui luoghi da depredare, mediante l’ausilio di arnesi e apparati tecnici come jammer e apparati radio (al fine di non essere individuati con l’esame di tabulati e celle telefoniche delle utenze in uso agli indagati) e autovetture veloci.
Due giorni fa, nel tardo pomeriggio, ad Esanatoglia durante il corso dello svolgimento degli specifici servizi finalizzati all’individuazione ed alla cattura dei soggetti indagati, i carabinieri della compagnia di Camerino, dopo essere intervenuti presso un’abitazione poco prima depredata a seguito delle immediate ricerche intercettavano, a Fiuminata , l’autovettura audi A4, utilizzata dagli indagati.
Ne è scaturito un rocambolesco inseguimento, che è terminato in località quadreggiana del comune di Fiuminata, poiché i malviventi dopo aver perso il controllo dell’autoveicolo hanno abbandonato lo stesso per continuare la fuga a piedi nelle campagne circostanti, facendo così perdere le proprie tracce.
All’interno della citata autovettura gli operanti rinvenivano parte della refurtiva precedentemente asportata nonché ulteriori monili in oro, di cui sono in corso gli accertamenti del caso per stabilirne la provenienza, e numerosi attrezzi da scasso (frullino, mazza ferrata, piede di porco, cacciaviti ed altro).
Le ricerche dei malviventi sono continuate incessantemente per tutta la notte fino a quando alle prime ore del mattino di ieri perveniva una segnalazione relativa all’avvistamento dei due soggetti indagati in località Pontile di Fiuminata nei pressi di un casolare agricolo. Pertanto, veniva attuato un ampio dispositivo con l’impiego di numerose pattuglie dei reparti della compagnia carabinieri di Camerino che consentiva di intercettare e bloccare poche ore dopo, in castelraimondo, nei pressi del campo sportivo, l’autovettura audi a4 colore rosso amaranto con tre individui a bordo, di cui due alla vista dei militari operanti scendevano dal mezzo cercando di fuggire a piedi, venendo immediatamente bloccati dopo una breve colluttazione con i militari operanti.
In conclusione l’indagine consentiva di effettuare 2 fermi di polizia giudiziaria nei confronti di 2 cittadini albanesi E.B. di anni 29 e A.T. di anni 28 che sono stati tradotti presso il carcere di Ancona Montacuto poiché ritenuti responsabili dei 3 furti in abitazioni perpetrati nel pomeriggio del 18 dicembre 2018 in Esanatoglia nonché per la ricettazione dell’autovettura che avevano abbondonato sempre il 18 dicembre 2018 in fiuminata dopo un breve inseguimento da parte della pattuglia di quest’arma.
Nel contesto, veniva deferito in stato di libertà il proprietario e conducente dell’audi A4 rosso amaranto G.F. di anni 44 residente nel fermano, in quanto a seguito di perquisizione del veicolo deteneva, senza giustificato motivo, un celtello a serramanico del genere proibito.
Nel corso della serata del 19 dicembre i Carabinieri della Compagnia di Tolentino (Aliquota Operativa e Stazione di San Severino Marche), a seguito di un mirato servizio di osservazione hanno denunciato un 27enne, G. A., di Matelica, celibe, disoccupato, fino ad oggi incensurato, colto in flagranza di furto perpetrato ai danni del ristorante “Cavallini” di San Severino Marche.
L’operazione è scattata a seguito di una segnalazione pervenuta nei giorni precedenti relativa ad ammanchi subìti dal noto ristorante nel corso delle ultime settimane, con la particolarità, evidenziata dal titolare, di non aver in alcuna circostanza rilevato segni di effrazione. I militari, d’accordo con il proprietario, hanno predisposto un dispositivo che ha previsto l’impiego di militari sia all’interno dell’esercizio che all’esterno. La giornata di chiusura del ristorante è stata ritenuta un’occasione troppo ghiotta per l’ignoto ladro, che non si è lasciato attendere a lungo. Il soggetto, alle ore 19:00 circa, dopo aver aperto con una chiave, avvalendosi di un borsone ha prelevato dai vari locali bottiglie e cibi pregiati, per poi uscire e chiudere di nuovo la porta d’ingresso, circostanza apparsa evidentemente insolita. Bloccato all’esterno dai militari, si è scoperto che si trattava di un giovane ex dipendente del ristorante, licenziato da qualche mese, che nel corso del suo breve rapporto lavorativo era venuto a conoscenza dell’esistenza di una chiave di riserva “in”opportunamente celata all’esterno dal titolare, e tramite questa si era introdotto più volte all’interno allo scopo di sottrarre merce di valore.
La successiva perquisizione presso l’abitazione del 27enne ha permesso di rinvenire più di 50 bottiglie di vino pregiato per un valore complessivo di circa 4mila Euro, tutte riconducibili al ristorante “Cavallini”, nonché di fare un’ulteriore scoperta: infatti, occultati nella camera da letto, sono stati rinvenuti circa 50 grammi di hashish, un grammo di cocaina, un bilancino di precisione, numerosi ritagli per il confezionamento e più di duemila Euro di provenienza non giustificata.
Evidentemente il giovane, rimasto senza lavoro, si era organizzato per garantirsi entrate economiche riconducibili ad attività illecite. I militari dell’Arma hanno rovinato i suoi piani: denunciato a piede libero, dovrà rispondere di furto aggravato e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
L’ingente refurtiva è stata restituita al proprietario del ristorante.
Urta un albero con l’auto. L’incidente è avvenuto nella notte, intorno alle ore 03.00 circa, nel Comune di Montecassiano in Località Fontanelle.
Per cause in via di accertamento da parte delle competenti autorità, una Fiat 600 usciva di strada urtando un albero. L’intervento della squadra dei Vigili del Fuoco è valso alla estrazione dall’abitacolo del conducente che è stato ricoverato presso l'ospedale di Macerata in prognosi riservata.
"Sono stati giorni di silenzio e riflessione, anche per me. Non è facile trovare le parole giuste, non esistono parole giuste per descrivere il dolore che questa tragedia ha creato. Tutto quello che è successo mi ha stravolto, sapere che tutte quelle persone erano lì per me, per divertirsi insieme a me, non mi dà pace". Sfera Ebbasta torna a parlare a dieci giorni dalla tragedia nella discoteca di Corinaldo, che provocò la morte di 6 persone.
"In questi giorni ne ho sentite di ogni, anche contro di me, ma non è mia intenzione esprimermi sulle cattiverie che ho dovuto ascoltare, si commentano da sole - scrive il rapper -. Tutto ciò che ho provato e che provo, tutto quello che sto facendo e che ho in mente di fare rimarrà privato. Porterò per sempre nel cuore e sulla mia pelle il ricordo di queste persone. Ci tengo a ringraziare famiglia, amici e fan che mi sono stati vicini. Il 2018 è stato un anno pieno di emozioni per me e tutto questo non sarebbe stato possibile senza di voi, grazie davvero! Ci si vede ai concerti in giro per l'Italia, sono pronto per affrontare il 2019 con ancora più grinta e passione di prima".(Ansa)
Un addio sentito e sincero, quello che ha accompagnato l'On.Eraldo Isidori nell'ultimo viaggio.
Famiglia ed amici, stretti in un genuino abbraccio non all'onorevole ma ad Eraldo, l'amico da sempre. Intorno a Lui, la famiglia, il suo grande tesoro ed il suo punto fermo, con cui ha affrontato tristezza e felicità.
La tristezza, quando suo malgrado nel 1979 salì alle cronache per la scomparsa del figlio di 5 anni durante il passaggio della processione. Innumerevoli gli appelli fatti sino ai giorni nostri ma rimasti sempre inconcludenti, come inconcludenti furono le indagini. Appelli accorati fatti anche dall'allora Papa Giovanni Paolo II, ma di quel bambino non se ne ebbe piu traccia.
Gli anni passati da Elettrauto, la sua vita, uno dei migliori della zona, un punto di riferimento per colleghi e amici del mondo dell'auto. Gli stessi che hanno gremito la chiesa oggi. Colleghi si, ma sopratutto amici, vicini nella vita e nel momento del distacco, persone che hanno per un attimo fermato il tempo per non mancare all'ultimo saluto all'amico di sempre. Facce commosse, lacrime timide nei visi dispiaciuti, ma in un clima di ritrovo, quasi come fosse un incontro.
La gioia dei giorni in cui fu eletto con la Lega Nord al Parlamento, un'elezione inaspettata ma specchio dell'affetto dei concittadini. Una legislatura negli scranni del parlamento, membro della commissione Giustizia. Testimoni di quella parentesi di vita, esponenti della Lega locali e Nazionali che non sono voluti mancare alla cerimonia
Persona giusta e laboriosa, sempre affidabile e forte di una genuinità data dalla semplicità di un uomo vero. Una semplicità per cui troppo spesso era stato messo alla berlina da chi la confondeva con ignoranza. Le iene (noto programma tv) avevano cavalcato l'onda di un suo intervento alla camera, piuttosto sconclusionato invero, ma motivato dall'emozione viva di poter parlare in quel luogo facendo qualcosa per il paese e dai tempi stretti che gli erano stati imposti, limitazione di non poco conto per una persona che vedeva come prima forma di interazione il dialogo.
< e' solo un arrivederci - ha detto un amico - perchè quelli come lui non ti abbandonano mai >
Ciao Eraldo
Le Sae non sono la soluzione migliore. Ad ammetterlo è lo stesso capo capo del Dipartimento di Protezione Civile Angelo Borrelli dopo l'ennesima problematica sorta sabato 19 dicembre, quando i terremotati di Ussita si sono trovati a trascorrere la notte senza corrente elettrica e dunque senza riscaldamento (rileggi la notizia). Un episodio che si va a sommare ai diversi casi legati alla presenza di funghi, vermi e umidità in molte delle casette consegnate nella zona di Visso, Muccia e Pieve Torina.
In un'intervista esclusiva rilasciata a "La Stampa" Borrelli ha ammesso come ci si trovi di fronte ad un problema di sistema sottolineando come le casette di emergenza consegnate ai terremotati marchigiani non siano la soluzione migliore: "Non sono affatto soddisfatto, dobbiamo trovare una soluzione diversa, più facile da costruire per ridurre i tempi di consegna e evitare le criticità che stiamo incontrando. Ho bandito un concorso di idee, le prossime emergenze verranno affrontate in modo diverso".
Si introducono in un'abitazione: intervengono i carabinieri. È accaduto ieri pomeriggio, ad Esanatoglia. I militari della locale compagnia sono intervenuti presso un’abitazione dove, poco prima, ignoti malfattori si erano introdotti asportando oggetti in oro valutati per 2mila euro circa nonché e una somma contante di 1.500 euro.
Le immediate e successive ricerche condotte con l’ausilio di ulteriori pattuglie, già in circuito, hanno consentitoo di intercettare, a Fiuminata, un’autovettura Audi A4, poi risultata essere provento di furto, con a bordo tre individui di sesso maschile. Ne è scaturito un inseguimento, che è terminato in località Quadreggiana del comune di Fiuminata, poiché i malviventi dopo aver perso il controllo dell’autoveicolo hanno abbandonato lo stesso per continuare la fuga a piedi nelle campagne circostanti, facendo così perdere le proprie tracce.
All’interno della citata autovettura gli operanti hanno rinvenuto parte della refurtiva precedentemente asportata nonché ulteriori monili in oro, di cui sono in corso gli accertamenti del caso per stabilirne la provenienza, e numerosi attrezzi da scasso (frullino, mazza ferrata, piede di porco, cacciaviti ed altro).
Ulteriori indagini sono in corso.
La notte di giovedì 13 dicembre una famiglia abitante in Corso Garibaldi, a Civitanova Marche, ha sporto una denuncia contro ignoti per via del furto di vari monili in oro del valore di svariate migliaia di euro. I ladri si sono introdotti nell'appartamento sito al secondo piano approfittando dell'impalcatura montata sull'edificio e sfruttando il fatto di aver trovato una finestra aperta.
Spesso l'impalcatura come il discendente è uno dei metodi per arrivare ai piani alti dove si lascia inavvertitamente le finestre aperte, i carabinieri raccomandano di prestare attenzione.
La notte scorsa a Montecosaro i carabinieri della stazione locale, in collaborazione con quelli della Compagnia di Civitanova Marche, nel corso di servizi finallizzati al "rafforzamento dell'attività di prevenzione e contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti" hanno deferito in stato di libertà alla competente autorità giudiziaria tre giovani del luogo per concorso in detenzione fini spaccio di sostanze stupefacenti.
Si tratta di un classe '96 e un classe '93 residenti a Montecosaro e di un classe '89 residente a Civitanova Marche.
A seguito di una perquisizione effettuata a bordo della loro autovettura (un'Alfa Romeo 147, ndr) sono stati ritrovati 20 grammi di marijuana e uno di cocaina, tutti divisi in dosi pronte alla cessione.