È iniziata questa mattina, alle 9:30, la quinta udienza del processo di primo grado che vede imputato il nigeriano Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro.
I teste di questa mattina, tutti presenti, sono la criminologa Roberta Bruzzone, la biologa e specialista in Genetica Medica la Dottoressa Marina Baldi, Desmond Lucky, Lucky Awelima e Anyanwu Anthony, inizialmente indagati insieme a Oseghale.
Il Giudice Roberto Evangelisti ha deciso di iniziare l'udienza con le deposizioni, trascritte e tradotte dall'interprete Federica Paccaferri, di Anyanwu, Desmond e Awelima.
Anyanwu, il primo teste a essere sentito, assistito dal legale Paolo Cognigni, essendo le indagini a suo carico in fase procedurale ha la facoltà di non rispondere. Facoltà di cui non si è voluto fare carico.
"Conosco Innocent Oseghale, l'ho conosciuto perché abbiamo fatto parte dello stesso progetto all'interno del GUS e ho parlato con lui il 30 gennaio: l'ho chiamato io perché avevo un problema con il GUS di Ancona" - così Anyanwu che, rispetto agli interrogatori precedenti, resi ai Carabinieri nel corso delle indagini, oggi ha mostrato molte discrepanze con quanto dichiarato.
Durante i tre interrogatori successivi al 30 gennaio, il teste aveva dichiarato che Oseghale gli aveva riferito di essere "ai Giardini Diaz con una ragazza e che stava rientrando a casa, dove non c'era la moglie ad attenderlo. Oseghale, in un secondo momento, mi disse che la ragazza stava dormendo, che aveva fatto sesso con lei e che lui stava uscendo per mangiare qualcosa".
Successivamente al 30 gennaio, il telefono di Anyanwu, è stato posto sotto controllo e, come osservato dalla Procura, nella mattina del 10 febbraio, il teste chiamò un suo amico, dicendo "ieri i Carabinieri sono venuti a prendermi per un controllo. Siccome hanno visto il mio numero sul telefono dell'idiota [...]. Io ero al punto Snai e lui mi disse che era ai Giardini Diaz con una donna bianca. Allora gli ho detto di stare attento a frequentare altre donne oltre sua moglie". Una circostanza questa confermata dal teste.
Anyanwu in merito alla telefonata avuta con Oseghale il 30 gennaio riferì durante gli interrogatori: "Oseghale mi disse che la ragazza non si svegliava e io gli chiesi quanta roba gli avesse dato: lui rispose che non era tanta. Io pensavo le avesse dato del cibo indiano e che alla ragazza avesse fatto male. Allora gli consigliai di chiamare l'ambulanza o di gettarle dell'acqua sul viso o immergerla in una vasca".
In aula, alla domanda su cosa significasse la parola "roba" il test non ha confermato che si potesse trattare di sostanza stupefacente.
Il teste ricorda di aver incontrato Oseghale il giorno precedente al 30 gennaio ma smentisce quanto detto dall'imputato che si siano incontrati per la marijuana perché Anyanwu ha spiegato "io non fumo marijuana".
La sera del 30 gennaio, come riportato dai tabulati telefonici, alle 20:44, Anyanwu ha cercato di contattare Oseghale, "senza alcuna risposta" e, alle 22:11 l'imputato ha invece cercato di contattare il teste sempre "senza alcuna risposta". Due chiamate della durata rispettivamente di 52 e 18 secondi che il teste non ricorda e che, come spiegato dalla difesa dell'imputato, potrebbero essere riferite alla segreteria telefonica.
Secondo le celle dei tabulati telefonici, durante queste due chiamate, l'imputato si trovata nella zona di Sforzacosta mentre il teste nella cella che aggancia via Spalato. Anyanwu chiamò Oseghale il 31 mattina e l'imputato gli disse che "la ragazza aveva lasciato la casa".
Svelati i colloqui che si sono scambiati in carcere Michela Pettinari e Innocent Oseghale, il trentenne spacciatore nigeriano accusato di aver ucciso e poi fatto a pezzi il corpo di Pamela Mastropietro. Le intercettazioni effettuate dalla procura tramite ripresa video sono state mandate in onda dalla trasmissione di approfondimento "Quarta Repubblica" condotta dal giornalista Nicola Porro, andata in onda lunedì 25 marzo su Rete Quattro.
Oseghale bacia più volte il pancione della compagna al'epoca dei fatti (Michela Pettinari, ndr) e sussurra "Papà, papà, papà". Il colloquio risale allo scorso 9 marzo del 2018, quaranta giorni dopo il ritrovamento del corpo di Pamela Mastropietro.
Sul tavolo che si frappone fra i due vengono mostrate al nigeriano le foto della figlia e l'ecografia del nascituro in arrivo. In totale sono stati ripresi novanta minuti di conversazione in italiano in cui Oseghale professa la sua innocenza: "Lei si è fatta una siringa e poi è caduta. È stato un mio amico, non io".
Si apre poi un dibattito sul nome da dare al bebè in arrivo con Oseghale che propone quello di Francesco o di Bobby, accogliendo la risposta secca della Pettinari: "Bobby? Ma cos'è un cane?".
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Michela Pettinari lo scorso sabato 16 marzo si tagliò alla gola con un taglierino. Soltanto l'intervento provvidenziale del 118 ha evitato spiacevoli conseguenze (leggi qui).
Questa mattina, tiorno alle 6:50, nella località Cerrete Collicelli del Comune di Cingoli si è verificato un tamponamento tra una Mercedes e un autocarro Iveco per ragioni ancora da accertare. I rispettivi conducenti sono rimasti feriti nella collisione e trasportati all'ospedale di Jesi.
Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco di Macerata per prestare i primi soccorsi alle persone coinvolte e contribuire al ripristino della normale circolazione nel tratto di strada in cui si è verificato l'incidente.
Atttimi di grande paura quelli vissuti intorno allle ore 13:00 al nuovo ospedale Urbani, in via dell'Agraria, a Jesi. Un'esplosione si è verificata all'interno della centrale termica che si trova nel retro della struttura ospedaliera causando la rottura di un portellone e un boato assordante.
La deflagrazione è avvenuta mentre erano in corso opere di normale manutenzione da parte di un tecnico incaricato. L'uomo, cinquantenne, è stato ustionato in maniera piuttosto seria a seguito dell'esplosione: le sue condizioni sono parse subito gravi tanto che è stato disposto il trasporto in eliambulanza all'ospedale Torrette di Ancona.
Sul posto oltre ai sanitari del 118 sono intervenuti anche i Vigili del Fuoco e la Polizia.
Nel corso della notte, intorno alle ore 1:00, i carabinieri della compagnia di Civitanova Marche hanno fermato un ventisettenne civitanovese, successivamente denunciato per furto aggravato e per porto d'armi atti ad offendere.
Il giovane, dopo perquisizione avvenuta a bordo della propria autovettura, è stato sorpreso in possesso di effetti personali e capi d'abbigliamento rubati poco prima - senza lasciare segni d'effrazione - da un'autovettura in sosta.
La successiva perquisizione personale ha consentito di rinvenire nella disponibilità del ragazzo anche un coltello a serramanico con lama di lunghezza di 21 centimetri circa.
La refurtiva rinvenuta è stata restituita all'avente diritto: il controllo è avvenuto grazie alla collaborazione di un testimone che aveva avvistato il giovane armeggiare intorno all'autovettura colpita con fare sospetto.
Un terribile incidente in moto ha spezzato per sempre i sogni di Lorenzo Di Fonso, ragazzo di 27 anni la cui famiglia è originaria di Montelupone. Il tragico evento è avvenuto intorno alle ore 23:50 di sabato 23 marzo sulla strada che porta verso Calvi, in Corsica.
Di Fonso stanziava nell'isola francese in quanto caporale del secondo reggimento paracadusti della legione straniera francese, un corpo militare d'elite dell'esercito.
Per lui non c'è stato nulla da fare, vani i tentativi dei soccorritori di rianimarlo. Dopo essere terminato fuori strada all'altezza di una curva a Calvi-Balagne il ragazzo è morto sul colpo.
Nonostante la giovane età Di Fonso era già stato insignito di quattro onorificenze: la medaglia d'oltremare, la medaglia alla difesa, la medaglia d'oro della difesa nazionale con stella di bronzo, la croce del combattente.
L'ultimo saluto a Lorenzo verrà dato giovedì 28 marzo alle ore 10:00 presso l'Abbazia di San Firmano a Montelupone.
Nel pomeriggio di domenica 24 marzo, i militari della Stazione CC Forestale di Camerino (Mc) sono intervenuti in località “Pitino” del comune di San Severino Marche per un incendio boschivo che ha interessato un’area boscata costituita da un ceduo di latifoglie ed un area cespugliata, per una superficie di circa 400 metri quadri.
Terminato l’intervento di spegnimento dei Vigili del fuoco di Macerata, i militari hanno immediatamente messo in atto il protocollo operativo di repertazione, per l’individuazione del punto di innesco del fuoco.
A seguito dei rilievi tecnici e delle connesse indagini si è accertato come l’incendio fosse stato causato dalla combustione di un cumulo di residui vegetali provenienti dalla potatura degli alberi (ulivi) radicati nel limitrofo fondo agricolo, sfuggita al controllo dell’agricoltore.
L’autore del gesto è stato deferito all’Aujtorità Giudiziaria per il reato di incendio boschivo colposo.
Con l’occasione i Carabinieri Forestali, stante il perdurare delle condizioni meteo con scarse precipitazioni, le quali determinano condizioni di siccità e conseguente alto rischio di incendi, invitano ad evitare l’accensione di fuochi, in forma andante, nelle campagne.
Auto dei carabinieri di traverso sulla carreggiata a bloccare un camper di rom, che fanno la spola tra Morrovalle, Montecosaro e Civitanova.
È accaduto nella serata di ieri (lunedì 25 marzo, ndr) poco dopo le 18 ed il fatto, vista l'ora di punta con l'uscita degli operai dal lavoro, ha creato delle code per le auto provenienti da entrambe le direzioni, sia in uscita che in ingresso dal paese, arrivando perfino in superstrada, sulla corsia mare-monti. Come si siano svolti i fatti al momento non è noto, come non sappiamo se l'azione si stata preceduta o meno un inseguimento.
Questa mattina si è svolta la prima udienza del processo con rito direttissimo presso il Tribunale di Macerata che vede imputato Marouane Farah, il giovane marocchino che era alla guida dell'Audi A6 che la notte tra il 2 e il 3 marzo si è scontrata contro la Peuoget a bordo della quale viaggiavano Gianluca Carotti, Elisa Del Vicario e i loro die bambini. La coppia, nel tragico incidente avvenuto lungo la Statale Adriatica, all'altezza di Porto Recanati, ha perso la vita.
Farah dovrà rispondere di duplice omicidio stradale aggravato dall'assunzione di alcool e stupefacenti. Il giovane è assistito dagli avvocati Vando Scheggia ed Emanuele Senesi che hanno chiesto i termini a difesa: il Tribunale ha accolto la richiesta e rinviato il processo all'8 aprile. La difesa potrebbe chiedere il rito abbreviato, come ha dichiarato il legale Scheggia.
Presenti questa mattina anche i familiari delle due vittime che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni in merito al processo. Sono comunque otto le parti civili che si sono costituite questa mattina al processo e le richieste di risarcimento superano i due milioni e mezzo di euro.
Questa mattina intorno alle 11.40 una donna è stata investita in Via Giuseppe Peranda nella frazione di Sforzacosta (MC).
Per cause in corso di accertamento, un'auto ha investito un'anziana che è stata soccorsa prontamente soccorsa dal personale del 118 e trasferita all'Ospedale di Macerata in codice rosso.
Sul posto anche la Polizia Locale.
Si è verificato intorno alle 12 di questa mattina un pauroso incidente nella Provinciale 361, la strada che da Passo di Treia conduce a Villa Potenza.
Per cause da verificare, due auto utilitarie, una Fiat 500 e una Lancia Y, si sono scontrate violentemente. Sul posto i Vigili del Fuoco, la polizia Stradale di Camerino e il personale del 118.
Si registrano 2 feriti, di cui uno grave, il conducente della 500 trasportato ad Ancona in eliambulanza.
Anche il personale dell'Anas è intervenuto sul posto per ripristinare la transitabilità il primo possibile.
Stanno facendo il giro del mondo in queste ore le drammatiche immagini della nave Viking Sky, in avaria al largo della costa norvegese, dove si vedono arredi e attrezzature di bordo sballottate da un lato all'altro dell'imbarcazione e addirittura pezzi di soffitto cadere sulla testa dei passeggeri impauriti.
Al momento la nave, dopo lo sbarco a terra tramite elicotteri di 460 delle 1373 persone a bordo, è stata assicurata ai rimorchiatori che la stanno lentamente trainando in direzione del porto di Molde.
Consegnata a inizio 2017, la nave, gioiello Made in Italy, è stata realizzata dallo stabilimento navale Fincantieri di Ancona. La Viking Sky è la terza delle circa venti navi che l'armatore, Viking Ocean Cruises, ha acquistato e ordinato al gruppo italiano. Un numero altissimo per un solo committente, che ha deciso di farne una vera linea; pochi giorni fa è iniziata la costruzione della settima unità.
La Viking Sky sarebbe in avaria a causa di un problema alla motorizzazione, una componente che viene scelta direttamente dall'armatore e che, nella fattispecie, non è stata fornita dalla Fincantieri.
Si tratta, dunque, di una nave nuovissima ma fuori garanzia (solitamente limitata al primo anno di vita). La Viking Ocean Cruises, compagnia norvegese con sede negli Stati Uniti, è leader mondiale nelle crociere su fiume; da alcuni anni si è lanciata, come startup, e con Fincantieri come produttore, nel settore delle crociere marine. Il gruppo triestino costruisce per la Viking anche altre piccole navi, attraverso la controllata Vard.
CLICCA QUI per vedere il video delle immagini della Viking Sky.
Il fatto è avvenuto all'Hotel House di Porto Recanati venerdì.
Il giovane nordafricano di 20 anni, mentre stava facendo le scale, ha incontrato la ragazza, coetanea, e ha iniziato a palpeggiarla toccandole le parti intime. La ragazza è riuscita a liberarsi dal 20enne e raggiungere il suo appartamento, dove si è chiusa a chiave per evitare che il ragazzo la raggiungesse.
La 20enne ha subito denunciato l'episodio ai Carabinieri di Porto Recanati che hanno identificato il giovane nordafricano e l'hanno denunciato per violenzza sessuale.
La Polizia Stradale di Macerata e di Civitanova Marche, nella notte, ha proceduto a una serie di controlli sul territorio mirati a prevenire la guida in stato di ebrezza.
Con i posti di blocco effettuati lungo la Statale Adriatica 16 tra Civitanova Marche e Porto Recanati, le forze dell'ordine, hanno contrallato molti conducenti di vetture e tra questi, hanno segnalato 13 persone, 9 uomini e 4 donne, per guida in stato di ebrezza con il conseguente ritiro della patente.
Venerdì sera, il titolare di "Tabac Art", Morris Garotti, la tabaccheria in via Risorgimento a Castelnuovo di Recanati, ha rivissuto il brutto episodio di circa un mese e mezzo fa quando un rapinatore gli aveva portato via dal suo negozio 200 euro e vari pacchetti di sigarette. Questa volta però il titolare, con molto sangue freddo, è riuscito a mettere in fuga il malviente prima che entrasse nella tabaccheria.
Era l'orario di chiusura quando Garotti si è accorto che all'interno del suo esercizio commericale stava entrando un giovane di colore con il volto parzialmente coperto. Il titolare si è diretto verso la porta intimando all'uomo di andare via altrimenti avrebbe chiamato i Carabinieri. Il giovane, che secondo il titolare della tabaccheria, vista la corporatura e il tono di voce, era lo stesso della scorsa volta, dalla manica della felpa ha allora estratto un coltello per minacciare Garotti. Quest'ultimo ha iniziato a chiedere aiuto alzando la voce e il rapinatore, probabilmente intimorito dal fatto che potesse sopraggiungere qualcuno, è fuggito.
Un 28enne di Pescara ha accoltellato un buttafuori della discoteca Donoma di Civitanova Marche. È successo questa notte, intorno alle due nel locale della città rivierasca.
Il 28enne abruzzese stava festeggiando un addio al celibato all'interno della discoteca con degli amici e, stando alle prime ricostruzioni, avrebbe bevuto un po' troppo tanto da dare vita a un acceso battibecco con alcuni presenti.
Gli addetti alla sicurezza, intervenuto per sedare la discussione, hanno allontanato il giovane, conducendolo all'esterno del Donoma. A quel punto, stando alle prime indiscrezioni, sarebbe partita una colluttazione con uno dei buttafuori e il 28enne avrebbe estratto un coltello ferendo l'adetto alla sicurezza all'altezza del fianco.
Il buttafuori è stato trasportato all'Ospedale di Civitanova Marche mentre per quanto riguarda la posizione del 28enne di Pescara, spetterà agli uomini del Commissariato ricostruire quanto accaduto.
(notizia in aggiornamento)
Incidente nel pomeriggio di oggi, intorno alle 16:30, al Crossodromo Tittoni di Cingoli.
Un pilota di moto di cross, mentre percorreva il circuito, ha perso il controllo della dueruote ed è caduto rovinosamente.
Immediato è scattato l'allarme ai sanitari del 118 che hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona dove il giovane è stato trasportato in codice giallo.
La denuncia choc arriva dal marito della signora, vittima delle attenzioni indesiderate di uno cittadino straniero, che in un post social racconta l'accaduto, specificando che non si tratta della prima volta che accade.
"Per la seconda volta - scrive l'uomo - in poco tempo mi ritrovo a dover soccorrere mia moglie, visibilmente scossa, perché un pakistano la segue con fare minaccioso per le vie della nostra città. Stavolta è successo alle ore 10:30 davanti al sottopassaggio sulla statale adriatica, all'altezza del ristorante "Stella Marina". Fortunatamente, entrando in un negozio e chiedendo aiuto, il tipo si è dileguato".
Al lavoro fuori città, l'uomo è partito immediatamente alla volta di Civitanova, più per portare conforto che per "salvare" la moglie, ormai al sicuro tra le mura domestiche, trovandola, dopo diverse ore, ancora visibilmente scossa.
Tra i numerosi commenti al racconto dell'uomo, emerge però una situazione di criticità per lo stesso problema, con la denuncia di altre vittime che si sono trovate ad affrontare situazioni simili. Come una signora che ha vissuto questa brutta esperienza qualche anno fa, molestata nei pressi della propria abitazione ma anche casi molto recenti, con un'altra donna che il 10 marzo scorso ha dovuto chiedere aiuto alla polizia.
Lo stesso episodio, da quanto scrive una delle signore, è accaduto sotto Natale anche a lei, con le medesime modalità. "Mi è accaduto poco prima di Natale - denuncia la donna -. Premetto: non sono giovane (ho 57 anni) ne tantomeno particolarmente avvenente. Vado a piedi da Villa Eugenia verso il centro e mi accorgo che un uomo (credo magrebino) mi seguiva non lontano. Provo ad attraversare la strada e lui fa lo stesso, dopo un po' riattraverso e lui idem. Arrivo davanti la sede della polizia e mi infilo nell'ufficio passaporti. C'era la fila, aspetto 10 minuti, esco e si era dileguato". Il racconto della brutta esperienza si chiude con un laconico "Non si vive più tranquilli purtroppo" ed è purtroppo un sentimento abbastanza diffuso tra la popolazione femminile in città.
Marouane Farah, la notte tra il 2 e il 3 marzo, era alla guida dell'Audi A6 che si è scontrata, lungo la Statale Adriatica, all'altezza di Potenza Picena, con la Peugeot sulla quale viaggiavano Elisa Del Vicario, Gianluca Carotti e i loro due figli. Nel tragico impatto la coppia di Castelfidardo ha perso la vita mentre i due figli delle vittime erano stati ricoverati d'urgenza all'Osepedale Salesi di Ancona.
Il cittadino marocchino era invece stato ricoverato, in stato di arresto, presso l'Ospedale di Civitanova Marche, dove gli era anche stato convalidato il fermo con la disposizione della custodia in carcere. Farah, nel momento in cui era alla guida dell'auto, aveva un tasso alcolemico di 1,7 grammi per litro e aveva assunto marijuana.
Il Procuratore capo di Macerata, il Dottor Giovanni Giorgio, in accordo con il sostituto procuratore Enricio Riccioni, ha ritenuto opportuno procedere celermente al dibattimento per giungere quanto prima a una sentenza di primo grado. Si è perciò proceduto con il giudizio per direttissima che può essere attivato entro i 30 giorni dalla data di arresto. Lunedì inizierà quindi il dibattimento.
Parallelamente al processo che vede imputato Innocent Oseghale per l'omicidio di Pamela Mastropietro, c'è anche il processo sull'accusa di spaccio per il 34enne nigeriano. In quest'ultimo, Oseghale era imputato insieme a Lucky Desmond e Awelima Lucky che, con rito abbreviato, sono stati condannati rispettivamente a sei e otto anni di carcere.
Ieri, in aula, il colonnello della Guardia di Finanza Andrea Magliozzi, ha illustrato come sono stati controllati tutti i movimenti sulla Postepay del nigeriano: dalla ricostruzione è emerso che Oseghale aveva un passaggio di denaro di circa 30 mila euro. 3.550 erano quelli ricevuti dal Gus durante il periodo in cui il giovane nigeriano era ancora nel programma, 4.300 erano arrivati da amici e parenti nigeriani attraverso i bonifici, mentre 22.359 euro, versati in contanti sulla carta Postepay in due anni circa, risultavano di provenienza misteriosa e irrintracciabile.
Oseghale, dal 2015 al 2017, periodo in cui si sono concentrati gli accertamenti delle Fiamme Gialle, non avrebbe mai svolto alcun tipo di lavoro e dunque il sospetto è che gli oltre 22mila euro siano il provento dell'attività di spaccio.