"L'aspetto fisico di una donna che si dichiara vittima di stupro è del tutto "irrilevante" e si tratta di un "elemento non decisivo" per valutare la credibilità della sua denuncia. Lo sottolinea la Cassazione nelle motivazioni depositate ieri per l'annullamento con rinvio delle assoluzioni dei due giovani sudamericani accusati di aver violentato una ragazza peruviana a Senigallia il 9 marzo 2013. Ad assolverli era stata la Corte di Appello di Ancona nel novembre del 2017 con un verdetto che faceva riferimento alla "mascolinità" della ragazza per minare la sua credibilità." A riportare la notizie è l'ANSA Marche.
"Eravamo rimasti sconcertati dall'assoluzione, visto il caso particolarmente brutto, ma soprattutto dopo aver letto la motivazione della sentenza in cui i giudici (tre donne, ndr) facevano affermazioni, ad esempio sui tratti mascolini della ragazza, che avallavano le dichiarazioni dei due imputati" sull'assenza di stupro anche perché lei non era attraente. Erano state queste le parole dell'avvocato Cinzia Molinaro, legale della 22enne di origini peruviane che nel 2015 denunciò la violenza ad Ancona. In primo grado gli imputati erano stati condannati a 5 e 3 anni di carcere, accusati di essere l'autore e il 'palo' dello stupro in un parco dopo una serata al pub: sostennero che la ragazza fosse consenziente.
Il processo ora verrà ripetuto presso la Corte d'Appello di Perugia.
Nel pomeriggio di ieri, martedì 9 aprile, i carabinieri della sezione operativa del nucleo operativo e radiomobile di Macerata, hanno tratto in arresto un 39enne, abitante nella provincia maceratese, già noto alle cronache per precedenti legati alla droga, con l'accusa di estorsione.
LA DENUNCIA - La vicenda prende avvio nella mattinata di ieri quando un 41enne, sempre della provincia maceratese, in stato di disagio e fortemente impressionato, si presenta ai carabineri della sezione operativa chiedendo aiuto visto che da alcuni giorni riceveva minacce da un suo conoscente.
Nel racconto fatto alle forze dell'ordine il macapitato non riesce a trattenere le lacrime tanto è lo spavento e l'angoscia avvertita.
IL FATTO - Tutto nasce quando l'uomo incontra il proprio aggressore presso un bar, dove entrambi erano soliti giocare al video-poker. L'estorsore, dopo aver investito una somma vicina ai 400 euro senza ricavarne alcuna vincita, accortosi di aver terminato il denaro aveva avvertito i presenti di non utilizzare la "macchinetta". Secondo un suo improvvisato calcolo delle probabilità, infatti, avrebbe potuto erogare una qualche vincita dopo la serie di tentativi andati a vuoto. Dopodichè si allontana.
Il denunciante, non avendo percepito l'inusuale richiesta di prelazione del proprio conoscente, ha iniziato a giocare sulla stessa macchina vincendo una piccola somma di denaro (50 euro, ndr). Una volta rientrato al bar, il 39enne apprende la notizia della vincita e si adira contro il denunciate, che nel frattempo si era allontanato.
Recaperato il suo numero di telefono, l'uomo minaccia più volte l'estorto dicendo di consegnarli una somma di 400 euro altrimenti lo avrebbe "ammazzato” e che non “doveva farsi più vedere in giro”.
LE MINACCE - Alle minacce verbali - che già avevano scosso il denunciante- si aggiungono una serie di messaggi telefonici in cui il soggetto prosegue nelle minacce accompagnate da una sequela di turpiloqui.
La situazione diviene sempre più pesante per il malcapitato, che nel frattempo si accorda nel dare al suo aggressore 250 euro. La consegna, avvenuta in prossimità di una cabina telefonica, vede anche la presenza dei militari che una volta effettuata la transazione intervengono bloccando il soggetto con i 250 euro appena ricevuti.
LA PERQUISIZIONE - A seguito del fermo, i carabinieri effettuano una perquisizione nell’abitazione dell’uomo e rinvengono oltre 6 grammi di “cocaina” nonché materiale per il confezionamento e taglio della droga.
L’uomo è stato arrestato e posto ai domiciliari in attesa di udienza di convalida.
Intorno alle ore 10:15 di questa mattina, si è verificato un tragico investimento in superstrada all'altezza di Civitanova Marche in direzione monti. Le cause dell'incidente sono ancora tutte da accertare così come il motivo per cui l'uomo si trovasse sulla carreggiata: sembra che al momento dell'investimento quest'ultimo tentasse di attraversare la superstrada da una corsia all'altra. A compiere l'investimento è stato un mezzo pesante, che non è riuscito a frenare la propria corsa dopo essere stato sorpreso dalla presenza del pedone.
Sul posto sta intervendo l'eliambulanza Icaro. Per tale ragione subito dopo l'uscita per accedere al casello autostradale, la carreggiata è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia in modo da consentirne l'atteraggio. Presente, oltre ai sanitari del 118, personale della Polizia.
AGGIORNAMENTO ORE 10:45
La superstrada è stata riaperta al traffico in entrambi i sensi di marcia. L'eliambulanza è atterrata in prossimità dello stabilimento Eurosuole, da dove partirà alla volta dell'Ospedale Torrette di Ancona. Il ferito sarà trasportato in ambulanza sino al luogo del decollo.
(NOTIZIA IN AGGIORNAMENTO)
Aveva un blog dal quale istigava all'anoressia altre ragazzine, anche minorenni come lei. A seguirla 25 'adepte', e tra loro c'erano anche 15enni.
A segnalare il blog, oscurato dagli investigatori e sul quale pende richiesta di sequestro, è stata una 19enne del Pesarese che ha rivelato alla Polizia Postale delle Marche, guidata da Cinzia Grucci, gli 'ordini' impartiti dall'amministratrice del gruppo che manipolava le ragazze ossessionate dal loro aspetto fisico. La Procura dei minori di Ancona procede per le ipotesi di lesioni personali e istigazione al suicidio. Le giovani vittime sono originarie di regioni del Centro Nord: una di loro arrivò a manifestare la volontà di togliersi la vita.
La blogger spingeva le ragazze a non assumere più di 500 calorie al giorno con obbligo di fare attività fisica per smaltirle, di non parlare a nessuno del blog a cui aderivano, di vestire con abiti larghi per nascondere l'eccessiva magrezza e di fare 'outing' con le altre del gruppo su sforamenti nella dieta.
(Fonte Ansa)
Incidente avvenuto intorno alle 14:45 di questo pomeriggio in via dei Cementieri a Porto Recanati. Due autovetture si sono scontrate per ragioni ancora in corso di accertamento: coinvolte tre persone. Una ragazza e una signora, residenti a Porto Recanati, sono state trasportate all'ospedale di Civitanova per accertamenti, mentre il terzo soggetto coinvolto nel sinistro ha rifiutato le cure mediche.
Sul posto sono intervenuti anche i Vigili del fuoco di Civitanova Marche e la polizia municipale di Porto Recanati.
I giudici della corte d'appello di Ancona hanno dimezzato a quattro anni e otto mesi le condanne per Awelima Lucky e Lucky Desmond, accusati del reato di spaccio di marijuana ed eroina. In primo grado il giudice Claudio Bonifazi, tramite rito abbreviato, aveva stabilito una condanna di otto anni per Awelina e di sei anni per Desmond.
La sentenza della corte d'appello ha riconosciuto, invece, le attenuanti relative alla constatazione dell'assenza di precedenti penali a carico di entrambi: la riduzione di pena permetterà ai due di richiedere gli arresti domiciliari, in caso di individuazione di una comunità disposta ad accoglierli.
Awelima Lucky e Lucky Desmond sono stati indagati anche per l'omicidio di Pamela Mastropietro, a seguito dei controlli effettuati sul cellulare di Innocent Oseghale (unico indagato per la sua uccisione, ndr). Ne è stata accertata l'attività di spaccio, ma non sono stati trovati elementi sufficienti ad accusarli di partecipazione nell'omicio della diciottenne romana.
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Questa mattina 38 carabinieri tra cui un elicottero del 5 NEC di Pescara, un cane antidroga, carabinieri forestali, carabinieri e ispettori civili della direzione territoriale del lavoro, hanno proceduto ad un controllo straordinario dell'Hotel House e di alcuni casolari circostanti. Controllate anche alcune attività commerciali.
Ecco le riprese dall'alto dell'irruzione dei carabinieri in un casolare abbandonato:
Durante il controllo del noto condominio “Hotel House” composto da 480 appartamenti su 17 piani, sono stati denunciati:
• un senegalese del 1995., per violazione art. 73 d.p.r. 309/90 (detenzione fini spaccio sostanza stupefacente), poiche’ durante la perquisizione domiciliare condotta unitamente all’unita’ cinofila, è stato trovato in possesso di 5 grammi di eroina, divisa in diverse dosi pronte alla cessione, nascoste all’interno di un mobile di una camera da letto;
• un tunisino del 1981, residente a Porto Recanati, celibe e nulafacente, per violazione art. 73 d.p.r. 309/90 (detenzione fini spaccio sostanza stupefacente), poiche’ durante la perquisizione domiciliare condotta unitamente all’unita’ cinofila, è stato trovato in possesso di un grammo di hashish, divisa in due dosi pronte alla cessione;
• un pakistano del 1984, residente a Montelupone, nullafacente e censurato, assieme a una donna slovacca del 1998, residente a Recanati, nulafacente, incensurata, e un pakistano del 1949, senza fissa dimora, incensurato, nullafacente per violazione artt. 110 -633 c.p. (concorso in invasione di edifici), in quanto sorpresi all’interno dell’appartamento sito al settimo piano, abusivamente occupato. L'alloggio è stato liberato e rimesso nella disponibilita’ del proprietario;
• durante i controlli esterni al condominio sono stati rintracciati un pakistano del 1978, senza fissa dimora, censurato, irregorale sul territorio italiano; un pakistano del 1987, senza fissa dimora, censurato, irregolare sul territorio italiano.; un pakistano del 1992, senza fissa dimora, censurato, irregolare sul territorio italiano, tutti risultati sottoposti al provvedimento di divieto di dimora dall’autorita’ giudiziaria per procedimenti penali per spaccio stupefacenti, per cui sono stati deferiti per violazione art. 388 c.p. (mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice) con richiesta di aggravamento della misura cautelare.
A due degli esercizi commerciali controllati al piano terra dell'Hotel House è stata contestata la violazione di cui agli artt. 4 e 5 reg. ce 852/2004 ed art. 6 d.l.vo 193/2007, per inadeguatezza strutturale in relazione alla custodia e igiene degli alimenti venduti.
Sono stati, inoltre, rinvenuti due veicoli fuori uso in stato di abbandono ai cui proprietari verra’ contestata la violazione dell’art. 13 d.l.vo 209/2003 con sanzione amministrativa di 1.666,66 euro per ciascun mezzo.
Il dramma si è consumato nella tarda mattinata di oggi a Porto Potenza Picena: l'uomo, di 75 anni, stavava tornando da una mattinata di pesca quando ha accusato il malore fatale.
Il 75enne stava tornando a casa quando, sulla strada del ritorno, ha incontrato un amico e si è fermato a scambiare due parole. Proprio mentre i due stavano conversando, il 75enne ha accusato un malore, che gli è stato fatale, e si è accasciato a terra.
Immediato sono scattati i soccorsi ma per l'anziano non c'era nulla da fare. Sul luogo della tragedia anche i Carabinieri di Civitanova Marche.
Il corpo senza vita della donna, 75enne, è stato ritrovato nel giardino della sua abitazione, in via Custoza a Civitanova Marche, nella tarda mattinata di oggi. A dare l'allarme i familiari dell'anziana che, al momento della tragedia, erano in casa.
All'origine della caduta ci sarebbe un incidente domestico: la donna infatti, a quanto risulta da una prima ricostruzione, si è sporta troppo dal balcone per recuperare un oggetto ed è finita nel vuoto, facendo un volo di circa quattro metri.
Immediato è scattato l'allarme ma i sanitari del 118, una volta giunti sul posto, non hanno potuto far altro che constatare il decesso della donna. Sul luogo della tragedia anche i Carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche.
Ieri pomeriggio, i Carabinieri della Stazione di Porto Recanati, comandati dal Luogotenente Giuseppino Carbonari, unitamente a quelli della Compagnia d’Intervento Operativo del 14° BTG “Calabria”, in prossimità dell’Hotel House, nell’ambito delle attività finalizzate a contrastare il fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, hanno proceduto al controllo di un 39enne senegalese, residente a Montecassiano, ma di fatto dimorante presso il condominio multietnico, il quale è stato sottoposto a perquisizione personale e trovato in possesso di circa un grammo di eroina e tre grammi di hashish, suddivisi in dosi.
I militari hanno quindi ritenuto di aver individuato e fermato un cosiddetto “cavallino”, ossia un terminale degli spacciatori, prima della consegna al tossicodipendente. La droga è stata sottoposta a sequestro e il senegalese è stato denunciato per detenzione ai fini di spaccio. Sono state inoltre avviate le procedure per l’applicazione del foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Porto Recanati.
Quello di ieri è stato l’ennesimo controllo svolto dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati e della Compagnia di Civitanova Marche, diretta dal Maggiore Enzo Marinelli, che quotidianamente effettuano attività di controllo presso la struttura, anche con l’impiego dei reparti speciali, come i Carabinieri cinofili e l’elicottero del 5° NEC di Pescara.
In particolare, nei primi tre mesi del 2019 sono stati svolti 74 servizi straordinari, 383 sono state le persone identificate e 65 i veicoli controllati. 5 le persone arrestate e 20 quelle denunciate in stato di libertà, di cui 6 per spaccio di stupefacenti. 61 le perquisizioni personali e 21 quelle domiciliari all’interno del condominio. Quasi 1 Kilogrammo di sostanza stupefacente è stata sequestrata. Numerosi sono stati i controlli alle attività commerciali con sanzioni amministrative elevate, sequestrati veicoli abbandonati, cumuli di rifiuti e auto senza assicurazione. Sono stati rimpatriati i clandestini e controllati i casolari abbandonati nelle vicinanze. Il tutto in prosecuzione con l’attività svolta nel 2018, quando furono eseguiti ben 609 servizi con 2369 persone identificate di cui 20 arrestate e 483 denunciate.
L’attività dei Carabinieri e, in particolare quelli della Stazione di Porto Recanati, non si esaurisce solo con lo svolgimento dell’attività repressiva ma come dice il motto dell'arma, “Possiamo aiutarvi" anche con una costante attività di vicinanza e di collaborazione, come quando quotidianamente il Carabiniere, spesso lo stesso Comandante della Stazione, il Luogotenente Carbonari, si reca presso il condominio dell’Hotel House, dove prende contatti con i referenti delle varie comunità, dà consigli, cerca di stemperare gli animi in casi di contrasto, cercando di dare la risposta immediata dello Stato per evitare dissidi personali. I militari inoltre, durante la loro costante attività di vicinanza, salutano e si intrattengono con i tanti bambini incontrati per le scale o nel cortile, per infondere fiducia nelle Forze dell’Ordine e migliorare l’integrazione, specialmente, delle generazioni future. Stesso attività di collaborazione che viene svolta intrattenendosi con gli studenti durante le conferenze nelle scuole di Porto Recanati per promuovere la “cultura della legalità”. La vicinanza continua anche nei confronti delle persone più sole, per lo più anziane o malate, che vivono ancora nel condominio.
Insomma “non solo il volto muscolare di interventi sempre più incisivi per il contrasto dell’illegalità ma anche una vera e propria funzione di rassicurazione sociale svolta quotidianamente dai Carabinieri della Stazione di Porto Recanati che si sostanzia con un rapporto di conoscenza diretta e reciproca con chi abita il palazzone multietnico”, come ha ricordato il Colonnello Roberti.
I vigili del fuoco di Ascoli Piceno stanno intervenendo per domare un violento incendio che si è sviluppato all'interno dell'azienda Finproject che produce materie plastiche nella zona industriale, nei pressi dell'abitato di Castel di Lama. La colonna di fumo che si leva dallo stabilimento è visibile a chilometri di distanza. Dalle prime informazioni le fiamme si sarebbero sviluppate in un magazzino di materiali espandenti.
Al momento non risultano persone ferite: tutto il personale è stato immediatamente evacuato. La situazione sarebbe comunque sotto controllo grazie all'azione dei pompieri che stanno impiegando diverse squadre e mezzi. Sul posto ci sono anche i carabinieri e un'ambulanza del 118.
AGGIORNAMENTO ORE 15:00
"In merito all’incendio che si è sviluppato questa mattina presso lo stabilimento di Ascoli Piceno, Finproject desidera innanzitutto rassicurare la popolazione che le fiamme sono state immediatamente domate e che tutte le persone sono state immediatamente messe in sicurezza. Non si segnala dunque alcun danno alle persone: l’incidente si è determinato all’esterno dello stabilimento e ha provocato il danneggiamento di una tettoia esterna del sito produttivo" questa la comunicazione della Finproject in merito all'incendio che, questa mattina, ha interessato lo stabilimento di Castel Di Lama.
"Per Finproject la sicurezza sul lavoro e la salvaguardia dell’ambiente sono priorità non negoziabili: stiamo pertanto collaborando con le autorità competenti per chiarire l’incidente e verificare che le procedure di sicurezza della movimentazione merci siano state seguite secondo le nostre rigide procedure, implementate costantemente al fine di migliorare gli standard. Lavoreremo ancora per evitare che episodi come quello di oggi non si possano più verificare - conclude la nota -. Finproject desidera esprimere la più profonda gratitudine ai Vigili del Fuoco di Ascoli Piceno per il loro immediato intervento, con il coordinamento del comandante Domenico Catalucci."
Fonte e credit foto: ANSA Marche
I militari della Compagnia di Civitanova Marche hanno concluso una verifica fiscale, nei confronti di un’impresa esercente l’attività di ristorazione, riscontrando l’impiego irregolare di 99 lavoratori. Il titolare della ditta, unitamente ad altri due soggetti, ritenuti amministratori di fatto, sono stati denunciati a piede libero alla locale Autorità Giudiziaria. I militari della Compagnia di Civitanova Marche, nell’ambito delle attività a contrasto all’evasione, all’elusione e alle frodi fiscali, hanno concluso una verifica fiscale nei confronti di un ristorante.
Nel corso delle attività ispettive, i militari hanno riscontrato reiterate violazioni alle norme giuslavoristiche, arrivando a scoprire fenomeni di sfruttamento dei lavoratori, di cui si sono resi responsabili il titolare del ristorante e altri due soggetti, risultati essere amministratori di fatto dell’impresa, per aver impiegato, nel corso degli ultimi anni, in maniera irregolare, 99 lavoratori.
Attraverso l’indagine di polizia economico-finanziaria, è stato possibile constatare che i responsabili avevano impiantato, nel corso degli anni, un vero e proprio “sistema” basato nel reclutamento di manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori, risultati tutti stranieri. A questi ultimi, infatti, veniva corrisposto un salario palesemente difforme da quanto previsto dai contratti collettivi nazionali, comunque sproporzionatamente basso rispetto alle ore di lavoro prestato.
Infatti, i dipendenti del ristorante, impiegati in varie mansioni (camerieri, aiuto cuoco, lavapiatti, etc.), pur sottoscrivendo contratti, a tempo determinato, per 20 ore settimanali, in realtà: erano impiegati per oltre 11 ore al giorno, per sei giorni alla settimana; percepivano un salario medio di circa € 750 al mese, in alcuni casi restituendo in contanti la differenza tra la busta paga dichiarata e quella effettivamente incassata; non fruivano di ferie, anche se i congedi e le quote di TFR risultavano comunque inseriti nelle buste paga; in caso di assenza per malattia, subivano una significativa riduzione del salario; in molti casi, al momento dell’assunzione, venivano obbligati a firmare fogli in bianco, successivamente utilizzati per far risultare, in modo fittizio, le loro dimissioni.
Al termine delle attività ispettive, i finanzieri civitanovesi hanno constatato violazioni fiscali alle Imposte Dirette e all’I.V.A. per circa 500mila euro rilevato un imponibile previdenziale non dichiarato per oltre 480mila euro e denunciato i tre responsabili alla Procura della Repubblica di Macerata.
La condotta delittuosa posta in essere, permetteva, ai titolari del ristorante, di abbattere i costi del lavoro, riducendo notevolmente l’imponibile previdenziale, a seguito della omessa registrazione di circa il 60% delle ore di lavoro svolte dal personale dipendente. La complessa attività svolta, rientra nell’impegno che la Guardia di Finanza dispiega a tutela del mercato del lavoro, per contrastare, in particolare, le più gravi forme di sfruttamento in danno dei lavoratori dipendenti, specie quelli in condizioni di particolare bisogno.
Erano circa le 21:30 di ieri sera quando i soccorsi sono stati chiamati a intervenire nel territorio comunale di Mogliano, al Km 3 della Strada Provinciale 131, per un'auto finita fuori strada.
Il giovane alla guida della vettura, una Opel Corsa, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo, finendo fuori strada.
Immediato l'arrivo sul posto dei Vigili del Fuoco di Macerata e dei sanitari del 118, che hanno estratto il giovane dall'abitacolo dell'auto per poi trasportarlo presso il Pronto Soccorso del nosocomio del capoluogo.
Le sue condizioni non sono gravi.
È accaduto poco dopo le 22 di ieri sera, al bar Piper 90 di Montecosaro Scalo, quando un cittadino straniero alla guida di una vecchia Fiat Stilo, per entrare nel parcheggio, ha preso male le misure e si è schiantato contro una Nissan Micra posteggiata.
La violenza dell'urto è stata tale che l'auto colpita è stata spostata di oltre un metro ma l'uomo al volante della Fiat, con calma olimpica, nonostante tutti gli airbag esplosi e l'abitacolo invaso dal conseguente fumo, ha inserito la retromarcia, ha fatto manovra ed è andato regolarmente a parcheggiare, come se nulla fosse accaduto, contro un palo, piegandolo.
Davanti al bar, a quell'ora, c'erano diverse persone a guardare la partita di campionato che hanno raccontato di aver visto l'uomo, una volta sceso dall'auto, chiudere a chiave e andarsene, con assoluta nonchalance, per tornare sul luogo del misfatto dopo oltre un'ora, ed assumersi le proprie responsabilità. Il proprietario della Micra, che in un primo tempo, incredulo e allibito, non sapeva a che santo votarsi, alla fine ha potuto finalmente tirare un sospiro di sollievo e avere in mano la constatazione amichevole di incidente firmata da portare alla propria assicurazione.
Uno scontro tra due auto lungo la Statale 78, nei pressi della strada che conduce al cimitero di Urbisaglia, è avvenuto questa sera intorno alle 20.30.
Per cause da accertare , due vetture, una vecchia Fiat 500 e una Toyota Yaris, con a bordo un uomo e una donna, si sono scontrate mentre procedevano in direzione Sarnano. Il conducente della 500 ha perso il controllo del veicolo che si è ribaltato.
L'uomo viaggiava in compagnia della moglie.
Sul posto gli operatori del 118, Polizia Stradale e Vigili del Fuoco.
La coppia di coniugi che si trovava a bordo della 500 è stata trasportata all'ospedale di Macerata per accertamenti.
La proposta di un incontro "per rompere il muro di questa indifferenza" riguardo la pericolosità di alcune strade, arriva dall'associazione Ciclo Stile, tramite la propria pagina social, nella quale, il giorno dopo l'investimento di una donna via dei Velini, chiamano a manifestare per farsi ascoltare dall'amministrazione comunale, affinché tenti di porre rimedio a questi incidenti giudicati "evitabili".
"Questo è un post incazzato - inizia così l'appello social dell'associazione -. Di solito cerchiamo di essere positivi e propositivi, ma oggi no. Ieri è stata investita in Via dei Velini una signora appena uscita dal supermercato. Siamo andati a scattare un paio di brutte foto. Potete vedere il sangue, vicino alle fragole che aveva appena comprato, vicino alle strisce pedonali dalle quali è stata sbalzata. Non è stato un incidente. Gli incidenti accadono per caso, lo dice la parola. In Via dei Velini, come nella generalità delle strade della nostra città, la velocità delle auto provoca sistematicamente tragedie. Vai al supermercato e non ritorni sulle tue gambe. Nell'indifferenza generale".
"I nostri amministratori - continua il post - corrono a misurare la lunghezza degli stalli per i parcheggi, ma se ne infischiano se le persone vengono portate via in eliambulanza. Ma l'indifferenza è anche la nostra, noi che siamo tutti potenziali vittime e carnefici di questa situazione, perché tutti attraversiamo la strada ma tutti corriamo troppo alla guida delle nostre auto, su carreggiate che sono un invito ad accelerare".Infine, l'appello a ritrovarsi quanti più numerosi possibile, per manifestare di fronte al Municipio e chiedere misure atte a evitare incidenti nei punti giudicati più pericolosi. "Per rompere il muro di questa indifferenza - chiude il messaggio - invitiamo tutti i cittadini a incontrarsi sabato prossimo 13 aprile, alle 18, in Piazza della Libertà davanti al palazzo del Comune. In silenzio, per ricordare le vittime di questa situazione, discutendo per trovare una via d'uscita. Se saremo tanti non potranno non ascoltarci, se saremo pochi ce le saremo meritate le fragole sparse sulla strada".
I Carabinieri di Cingoli hanno denunciato alla Procura un soggetto, quasi 40enne, incensurato, per detenzione di stupefacenti.
Nel corso di serrati controlli per contrastare il fenomeno dell'uso e del commercio della droga, i militari hanno predisposto un dedicato servizio durante il quale un soggetto è stato sorpreso con svariate confezioni termosaldate che contenevano in tutto circa nove grammi di cocaina. La droga era nascosta all'interno di una scatola di caramelle, di una nota marca, destinate alla cura della gola.
I Carabinieri hanno voluto verificare se effettivamente il soggetto soffrisse di mal di gola e, guardando nella scatola, hanno rinvenuto altra tipologia di "caramelle balsamiche con effetti stupefacenti".
Altri due giovani, di cui una minorenne, residenti nella provincia Maceratese, sono stati sorpresi con modiche quantità di hashish, rispettivamente con uno e mezzo grammo. Per i due è scattata la segnalazione alla Prefettura per uso personale di stupefacenti.
I Carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno denunciato tre minori, tutti 17enne, incensurati, per furto aggravato in concorso.
Nella serata di ieri è scattato l'allarme in un bar di Macerata. I tre si sono introdotti all'interno dell'esercizio commerciale che era chiuso. Il proprietario del bar, intervenuto subito sul posto, ha sorpreso i minori mentre stavano rubando.
I giovani, sorpresi in flagrante, hanno gettato a terra le bottiglie che stavano cercando di rubare e se la sono data a gambe ma per uno di loro non c'è stato scampo ed è stato aciuffato. Nel frattempo i militari sono prontamente giusti sul posto e hanno controlato il giovane che era riuscito a portare via svariate confezioni di petardi di libera vendita.
I militari, grazie anche alle testimonianze, sono riusciti a risalire all'identità dei due complici: un ragazzo e una ragazza.
La refurtiva è stata quindi recuperata e restituita al titolare del bar.
La serata dei giovani, due maceratesi e uno di origini straniere, si è conclusa negli uffici della Caserma dei Carabinieri, in attesa dell'arrivo dei genitori che hanno riportato i rispettivi figli a casa.
Incidente nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 15:30, in via Roma a Macerata.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto, fatto sta che un motociclista è stato colpito da un autobus mentre percorreva l'arteria del capoluogo. Violento l'impatto tanto che il centauro è caduto rovinosamente a terra.Immediato è scattato l'allarme e sul posto sono arrivati i Vigili del Fuoco di Macerata, la Polizia Locale e i sanitari del 118, che hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona.
Il motociclista, un uomo di 59 anni, C.P. le sue iniziali, residente a Montecassiano, è stato quindi trasportato presso il nosocomio dorico in codice rosso.
(notizia in aggiornamento)
I Carabinieri della stazione di Corridonia hanno denunciato una coppia, lui 38enne marchigiano e lei 35enne di origini pugliesi, entrambe conosciuti alle forse dell'ordine, per furto aggravato in concorso.
Ad accorgersi di quanto accaduto un parroco di Corridonia che, aveva notato che dalla Chiesa era stata asportata una lampada votiva: un oggetto non di valore artistico e storico ma legato all'aspetto religioso e molto importante per i fedeli.
La Chiesa è servita da sistemi di videosorveglianza e il parroco si è subito accorto che il furto era stato ripreso dalla telecamere. A quel punto, nella speranza di tornare subito in posseso dell'oggetto sacro, per una volta non si è affidato alla devozione ma alla tecnologia, postando sui social l'immagine. Il sacerdote si è poi rivolto anche ai Carabinieri che hanno avviato le indagini.
I militari, osservando le immagini, si sono resi conto che almeno uno dei due soggetti era un volto noto alle forze dell'ordine. A quel punto i Carabinieri, identificato il soggetto, hanno fatto irruzione nella sua abitazione e hanno rinvenuto l'oggetto rubato in chiesa su un tavolo.
La lampada votiva è stata quindi restituita alla comunità dei fedeli e il parroco ha ringraziato l'opera dei militari che, in breve tempo, hanno risolto il "sacro caso".