Un gruppo criminale campano avrebbe portato a termine 63 furti su auto in sosta, in particolare ai danno di anziani e donne sole, avvenuti in otto regioni italiane. A riportare la notizia è l'ANSA Marche. Il sodalizio criminale è stato sgominato dai carabinieri di Jesi che hanno eseguito un'ordinanza di custodia in carcere, emessa dal gip di Ancona, a carico di sette persone originarie di Napoli, che hanno agito anche nella provincia di Macerata.
La tecnica utilizzata per i furti era la foratura di uno pneumatico delle vetture che poi, una volta parcheggiate, venivano depredate. Gli arrestati devono rispondere di furto aggravato, danneggiamento e di uso indebito di carte di pagamento.
I colpi contestati sono stati commessi nelle province di Ancona, Macerata, Roma, Viterbo, Latina, Frosinone, Napoli, Caserta, Salerno, Benevento, Avellino, Perugia, Terni, Catania, Chieti, L'Aquila, Pescara, Firenze, Grosseto, Bologna e Parma.
Intensificata, da parte della Questura di Macerata, l’attività di controllo del territorio in ambito provinciale in occasione delle prossime festività, così come disposto dal Questore, il Dottor Antonio Pignataro, sia con l’impiego di personale in uniforme che in borghese, per il controllo dei parchi pubblici e delle aree maggiormente frequentate dalle persone in questo periodo di festa, con il duplice scopo di assicurare maggiore tranquillità ai cittadini e di prevenire i reati in genere, specie di quelli di natura predatoria e i reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito di tali controlli, estesi a tutte le fasce orarie, nella decorsa notte a Civitanova Marche, gli agenti di una pattuglia hanno proceduto al controllo di due giovani, che stavano camminando a piedi, rispettivamente di 29 e 31 anni, entrambi residenti in provincia, entrambi pregiudicati, che camminavano con fare circospetto.
A seguito di un accurato controllo, uno dei due è stato trovato in possesso di una dose di cocaina, celata all’interno del suo portafoglio e verosimilmente detenuta dallo stesso per il suo uso personale. Nei suoi confronti si è proceduto alla segnalazione alla competente Prefettura, come assuntore di sostanza stupefacente.
Nel corso di tutti i servizi di pattugliamento e controllo del territorio sono state identificate 190 persone e controllate 128 autovetture.
Nel pomeriggio di ieri, la Squadra Mobile della Polizia di Macerata, a seguito dell’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla locale procura della Repubblica, ha tratto in arresto un cittadino nigeriano di 34 anni già ristretto agli arresti domiciliari.
L’uomo era stato arrestato nell'aprile scorso, nell’ambito della nota operazione antidroga denominata “ISHAN”, nel corso della quale era stata sviluppata una complessa attività di indagine , coordinata dal procuratore capo Giovanni Giorgio, al termine della quale il G.I.P presso il Tribunale di Macerata, aveva emesso quindici misure cautelari.
L’uomo si trovava ristretto agli arresti domiciliati presso la propria abitazione di Macerata e i controlli a cui veniva sottoposto avevano consentito di riscontrare l’inottemperanza alle prescrizioni a cui era sottoposto tant’è che, una volta nel mese di febbraio e due volte nel mese di marzo, era stato sorpreso dagli agenti addetti al controllo fuori dal suo appartamento in compagnia con altri connazionali.
A seguito quindi della segnalazione inoltrata all’Autorità Giudiziaria dalla Squadra Mobile diretta dalla Dottoressa Maria Raffaella Abbate, il G.I.P. presso il Tribunale di Macerata ha inteso aggravare la misura cautelare degli arresti domiciliari con la custodia cautelare in carcere.
L’uomo è stato arrestato e ristretto nel carcere di Ancona Montacuto a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
È stato condannato a otto anni di reclusione Sheval Ramadani, il 33enne macedone imputato per il tentato omicidio della fidanzata Alina Emilia Pavel.
L'uomo, durante l'udienza di convalida, aveva ammesso ciò che aveva fatto, spiegando che il tutto era scaturito dalla gelosia verso la compagna.
Lo scorso 17 novembre 2018, Ramadani, in pieno centro a Civitanova Marche, gettò dell'acido in faccia alla ex fidanzata per poi colpirla con tre coltellate all'intero del ristorante "Tonno e Salmone", dove la giovane si era rifugiata. Qui il titolare dell'esercizio commerciale era riuscito a bloccare l'aggressore fino all'arrivo delle forze dell'ordine.
Oggi, presso il Tribunale di Macerata, il 33enne è stato condannato, con rito abbreviato, a otto anni di reclusione.
LE DICHIARAZIONI DI PANTANA, LEGALE DI ALINA: "CONDANNA CONGRUA"
Lo scorso 10 aprile, erano stati gli avvocati della difesa, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi a chiedere una nuova super perizia, dopo che i consulenti di parte avevano sollevato dei dubbi riguardo le cause della morte della diciottenne romana.
Mentre non ci sono dubbi per Froldi e Cingolani, consulenti della Procura, che Pamela Mastropietro sia morta per le due coltellate al fegato, per i consulenti medici della difesa invece "non si possono stabilire con esattezza le cause della morte della 18enne e non si potrebbe escludere l'overdose."
Quest'oggi la corte d'assise del Tribunale di Macerata, presieduta dal Giudice Roberto Evangelisti, si è pronunciata sulla richiesta di perizia ulteriore, respingendola. La Corte, "considerato che la perizia è un mezzo di prova neutro e, considerato che nell'ampia istruttoria si è dibattuto molto", ha deciso di respingere la richiesta della difesa.
Dunque nelle prossime tre udienze (8,15 e 29 maggio) ci saranno le discussioni della Procura, della parte civile rappresentata dal legale Marco Valerio Verni e infine della difesa. A seguire la Camera di Consiglio dei giudici e la sentenza definitiva di primo grado nei confronti di Innocent Oseghale che ha confessato i reati di vilipendio e occultamento di cadavere.
"L'aspetto di verità è stato ampiamente dibattuto nel corso delle udienze passate e siamo soddisfatti per la decisione della Corte di non procedere con un'ulteriore perizia - ha commentato Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro -. Inoltre, a prescindere dalla difesa, la stessa Corte poteva disporre un'ulteriore perizia, quindi se non l'ha fatto, ha pensato che ci fossero già abbastanza documenti sufficienti. I dubbi sembrano quindi non esserci."
"Credo che sia stata chiarita la posizione di Oseghale e penso che la Corte non abbia dubbi in merito - ha concluso il legale -. Ciò che è accaduto a Pamela non ha precendenti in Italia e ci auguriamo la pena più dura per l'imputato."
Diverse invece le reazioni dei legali della difesa in merito alla decisione della Corte. "È una decisione che ci aspettavamo, era nell'aria. Ora attendiamo la prossima udienza con la discussione del Pubblico Ministero" - ha commentato Umberto Gramenzi.
Per la difesa quello di oggi potrebbe essere un elemento sul quale lavorare in sede di appello, nel caso di condanna per l'imputato."Certamente qualche dubbio era già stato ventilato dalla stessa Procura in sede di discussione e ciò lascia uno spazio alla difesa per il prosieguo" ha aggiunto Gramenzi. Sulla stessa 'lunghezza d'onda' Simone Matraxia: "All'esito dei consulenti delle parti, è emerso il dubbio evidente in merito alle cause delal morte di Pamela, tanto che la Procura ha inizialmente avallato la richiesta di una super perizia, formulando un autonomo quesito. Ciò rende evidente, se ce ne fosse bisogno, che la morte della ragazza non è stata accertata."
Un'anziana donna ultraottantenne è stata rinvenuta questa mattina senza vita sul pianerottolo di una palazzina situata in via Nazionale a Tolentino.
Stando alla ricostruzione fatta dai carabinieri giunti sul luogo, la morte risale alla giornata di ieri, quando, mentre saliva le scale, l'anziana sarebbe inciampata su un gradino cadendo poi rovinosamente a terra sul pianerottolo.
La donna è stata ritrovata questa mattina, ma i sanitari del 118 giunti anch'essi sul posto, non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Per stabilire l'esatta causa della morte è stata disposta l'ispezione cadaverica, la salma è stata trasportata all’obitorio dell’ospedale di Macerata
I protagonisti sono due 27enni di Fano, italiani, separati da anni.
L'umo ha invitato la ex compagna e la loro figlioletta di 5 anni alla classica gita di Pasquetta fuori porta, con la scusa di andare a vedere i cavalli in un maneggio. Ma una volta arrivati sulle colline di Pesaro, in strada San Nicola, ha aggredito la donna con un coltello, che aveva portato con sé a questo scopo. Lei è rimasta ferita di striscio, ma è riuscita prima a reagire poi a fuggire con la piccola, chiedendo aiuto. È stata soccorsa da un residente della zona, che l'ha sentita urlare.
L'aggressore ha cercato allora di investirla con la macchina, i tre si sono barricati in casa, mentre l'ex ha tirato fuori una tanica di benzina e un accendino, minacciando di darsi fuoco. Nel frattempo sono arrivati altri residenti e poi la polizia, che ha arrestato l'uomo per tentato omicidio. La ragazza è stata medicata al pronto soccorso, ne avrà per 8 giorni.
(Fonte Ansa)
Erano le 15,30 del 23 aprile 1979, dopo aver giocato in casa e aver fatto merenda, un bambino di 5 anni, Sergio Isidori, aveva detto alla mamma che sarebbe andato sotto casa per giocare con il fratello Gianmaria, mentre nella vicinissima chiesa di Villa Potenza si celebrava il funerale del parroco don Ennio Salvadei.
Vicino all’abitazione degli Isidori c’era molta gente quel giorno in attesa del corteo funebre. Più tardi quando l’altro figlio Gianmaria rientrò disse alla madre che gli chiedeva se avesse visto il fratello, che non l’aveva visto quel pomeriggio. Partirono subito le ricerche che però non diedero alcun esito.
Moltissime le piste battute negli anni dagli inquirenti che però non hanno portato risultati concreti. Fino alle polemiche scaturite, diversi anni fa, dopo la pubblicazione di un libro di un sacerdote maceratese che narra una vicenda simile a quella di Sergio che si sarebbe conclusa in tragedia per mano dei pedofili. Ma anche qui, silenzi, uniti a false segnalazioni hanno prodotto un nulla di fatto.
Alla fine nessuna risposta è stata data alla famiglia Isidori, che comunque continua a lottare per averle. Lo fa attraverso Giorgia Isidori, la sorella di Sergio, che ha deciso di aiutare altre persone che vivono il dramma della scomparsa e da anni è in prima linea con l’associazione Penelope Marche. Nel segno anche del padre Eraldo isidori, che è stato anche parlamentare delle lega, il quale fino all'ultimo, fino alla sua morte avvenuta lo scorso dicembre, ha cercato notizie, lanciato appelli e cercato senza sosta il figlio Sergio. Persino Papa Giovanni Paolo II lanciò un appello dalla finestra su San Pietro, durante l’Angelus, ma anche questo cadde nel vuoto.
È di qualche giorno fa la notizia della pubblicazione dell'annuncio legale che porta la firma degli avvocati Luca Sartini e Marzia Melletti della "Richiesta di dichiarazione di morte presunta di Sergio isidori" con l'invito a chiunque abbia notizie dello scomparso a farle pervenire al Tribunale entro 6 mesi dall'ultima pubblicazione. Si tratta di un atto obbligato per questioni tecniche, la richiesta parte dalla famiglia di Sergio Isidori. Non è certamente una resa, infatti la famiglia isidori continuerà a cercare risposte alla scomparsa di Sergio. Perché non si può vivere con l'incertezza di sapere se sia vivo oppure no. Il tempo sembra essersi fermato da allora, per la famiglia e per molti maceratesi, sì perché il dolore è ancor più grande se tace, se è avvolto nel silenzio.
Era il 23 aprile del 1979 quando Sergio Isidori sparì nel nulla, sono passati ormai 40 anni, ma sembra ieri. Una famiglia cerca ancora risposte.
Sergio è stato ricordato il giorno di Pasqua durante la celebrazione della Messa a suffragio di don Ennio Salvadei, presso la Chiesa del Santissimo Crocifisso a Villa Potenza, dove ha preso la parola anche la sorella Giorgia Isidori. (VIDEO)
I Carabinieri della stazione di Fermo a conclusione di un’ attività investigativa, durata tre mesi, circa la querela presentata da un titolare di una ditta di autotrasporti con sede nella provincia di Macerata hanno denunciato alla Procura della Repubblica di Fermo 8 persone.
I fatti risalgono al gennaio scorso da parte del titolare della ditta, che ha notato un notevole consumo di carburante su una scheda carburanti in uso a uno degli autisti. Dalle indagini, con l’acquisizione di video dei sistemi di video sorveglianza installate nei vari distributori siti lungo la costa fermana, i carabinieri hanno accertato che il dipendente prelevava carburate con la scheda di proprietà della ditta di autotrasporti e lo rivendeva sottocosto a persone conoscenti e complici del reato.
Al termine dell’indagine il dipendente della ditta è stato denunciato per utilizzo indebito di carta di credito (art. 493 c.p.) e le 7 persone che hanno acquistato il carburante per il reato di ricettazione.
Brutto incidente nel primo pomeriggio di oggi, intorno alle 16:00, a Castelraimondo, lungo la provinciale 22.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quando accaduto anche se probabilmente, all'origine del sinistro, ci sarebbe un colpo di sonno del conducente della vettura.
Il guidatore della Renault infatti è finito fuori strada e la vettura si è capovolta su sè stessa terminando la corsa in mezzo alla carreggiata, contro un dirupo.
Fortunatamente per il conducente del mezzo non c'è stata nessuna grave conseguenza ma solo tanta paura.
A circa un ora di distanza dal sinistro verificatosi tra Caldarola e Sarnano, si è registrato un nuovo incidente sulle arterie maceratesi, che ha avuto conseguenze fatali.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto. Un motociclista di 60 anni, residente a Foligno, mentre si trovava in sella alla sua moto e stava percorrendo l'ex strada statale 77, nel territorio comunale di Serravalle Di Chienti, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un muretto di cemento.
Immediato l'arrivo sul posto degli uomini del 118, che hanno subito allertato l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona, e della Polizia Stradale. Icaro però non è arrivato a destinazione perché i sanitari non hanno potuto far altro che constatare il decesso del centauro che ha perso la vita a causa dell'impatto.
Sul posto anche la Polizia Stradale, alla quale spetterà ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Brutto incidente nel primo pomeriggio di oggi, quando erano circa le 16:00, lungo la strada provinciale 45, che collega Caldarola a Sarnano, nel territorio comunale di Cessapalombo.
Da una prima ricostruzione, due auto si sono scontrate frontalmente: violentissimo l'impatto.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118 che hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona.
Uno degli occupanti delle vetture è stato trasportato d'urgenza al nosocomio dorico. Due persone invece sono state trasferite al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata. Per gli altri tre occupanti delle vetture invece nessuna grave conseguenza. Nessuna delle persone coinvolte è grave.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Macerata e i Carabinieri, ai quali spetterà ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Intorno alle 13,10 in località Rastia a Matelica, un escursionista mentre stava camminando in un sentiero è scivolato per alcuni metri.
Sono stati allarmati i soccorsi, quello alpino e il 118. Per recuperare l'escursionista è stata allertata l'eliambulanza.
Aggiornamento delle 15:03
L'uomo è stato recuperato e trasportato in codice giallo all'ospedale di Fabriano.
I carabinieri della compagnia di Macerata, nel fine settimana pasquale , compresa la giornata odierna della pasquetta, dove molti si riversano fuori città, hanno svolto una serie di servizi di controllo attraverso una quindicina di pattuglie con circa 30 uomini che hanno perlustrato e perlustrano tutto il territorio, da Apiro sino a Mogliano, passando per Treia, Montefano e Pollenza, oltre naturalmente a Macerata dove il nucleo radiomobile e presente 24 ore su 24.
Nello specifico sono stati particolarmente monitorati dai carabinieri gli orari mattutini e serali sia per la sicurezza della circolazione stradale, sia per la prevenzione dei furti. Soprattutto il venerdì Santo, quando molti fedeli hanno affollato le religiose processioni, le quali sono state accompagnate da un servizio d’ordine dei carabinieri. A Macerata sono stati impiegati due militari in grande uniforme speciale, altri sono stati impiegati, invece, a scongiurare furti nelle abitazioni lasciate incustodite.
In particolare la mattina odierna, il pomeriggio e le prime ore della sera, sono monitorate con attenzione per garantire le partenze, le permanenze dei vacanzieri nei luoghi lacustri e silvani, nonché il rientro previsto per il tardo pomeriggio/prime ore della sera.
Tutto si sta svolgendo nella massima tranquillità.
Anche la Pasqua viene macchiata da un incidente, fortunatamente senza gravi conseguenze. Lungo la superstrada, all'altezza dello svincolo per Caccamo di Serrapetrona, è avvenuto uno scontro che ha coinvolto due autovetture che procedevano in direzione mare.
L'incidente è avvenuto intorno alle 17:00 del pomeriggio e ha causato quattro feriti: due donne sono state trasportate all'Ospedale di Camerino e due uomini al pronto soccorso di Macerata per i traumi riportati in seguito alla collisione. Le loro condizioni non risultano gravi.
Nel sinistro sono stati coinvolti altri due passeggeri, illesi. Sul posto, oltre ai sanitari del 118 e ai Vigili del Fuoco anche il personale della Polizia stradale che ha compiuto i rilievi del caso per stabilire la dinamica dello scontro.
Un uomo di 53 anni è stato arrestato dalla polizia per aver rotto il naso alla figlia ventenne, al culmine di una lite familiare. La ragione del diverbio è piuttosto banale: la giovane aveva aperto l'uovo di Pasqua nel venerdì santo senza attenderlo. L'incredibile vicenda familiare è accaduta nel pomeriggio di ieri (20 aprile, ndr) in zona Baggio, a Milano.
La ragazza è stata prima rimproverata e poi aggredita fisicamente dal padre che le ha rotto il setto nasale con un pugno. L'uomo, non nuovo ad episodi di violenza, era già stato segnalato nel 2017 per una lite con la ragazza.
L'incidente si è verificato questo pomeriggio, intorno alle 16.30, a Montecassiano, nella frazione di Sambucheto, lungo la strada provinciale 77 che collega Villa Potenza a Recanati.
Violentissimo l'impatto frontale tra le due vetture, due Volkswagen Golf, molto probabilmente causato da un sorpasso. I sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona per i due occupanti di una delle due vetture, padre e figlio, che sono risultati essere in gravi condizioni. Il padre, 40enne, è stato trasportato con l'eliambulanza presso il nosocomio dorico, mentre il giovane, minorenne, in ambulanza sempre a Torrette. La terza persona coinvolta nel sinistro, un 60enne, è stata trasferita al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata.
Sul luogo del sinistro anche i Vigili del Fuoco di Macerata e i Carabinieri. I pompieri stanno provvedendo a mettere in sicurezza le due vetture, una delle quali ha sfondato il guardrail, mentre ai militari spetterà ricostruire l'esatta dinamica del sinistro.
Il tratto di strada in questione è stato chiuso al traffico per favorire le operazioni di soccorso.
L'episodio è avvenuto nella carreggiata dell'A14, nel territorio comunale di Montemarciano, questa mattina, intorno alle 11:00.
L'uomo, un 60enne, si è fermato improvvisamente in mezzo alla carreggiata dell'autostrada perché il rottweiler, preso poche ore prima da un canile, era molto agitato e, a quanto risulta dalle prime indiscrezioni, sembrerebbe averlo anche morso durante il trasporto in autostrada. Nell'aprire la portiera, l'animale, senza museruola, è fuggito ed è stato investito da un'auto, condotta da un 37enne di Porto Recanati. A causa dell'impatto, il cane è morto sul colpo e l'auto che lo ha investito, andando a urtare sullo sportellone aperto dell'altra vettura, ha provocato dei gravi traumi sulla gamba del padrone del rottweiler.
I sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, viste le gravi condizioni del 60enne, hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona dove il padrone del cane è stato prontamente trasportato in codice rosso. L'atterraggio di Icaro sulla carreggiata dell'A14, ha provocato la chiusura della stessa e code chilometriche.
Spetterà alla Polizia Autostradale ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto.
Si è verificato un incidente intorno alle 13.30 a Civitanova lungo la provinciale 10 che conduce alla città alta.
Per cause in corso di accertamento una lancia Y condotta da un ragazzo è finita fuori strada all'altezza del ponte dell'autostrada, nelle vicinanze dell'Ospedale. L'uscita dalla carreggiata stradale ha comportato un forte impatto contro un muretto, provocando danni evidenti alla carrozzeria.
Per una questione di centimetri l'auto non è sprofondata nello strapiombo sottostante, per un volo che sarebbe stato di diversi metri.
Sul posto I sanitari del 118 e i Vigili del Fuoco. L'uomo è stato estratto dall'abitacolo e trasportato all'ospedale di Civitanova per le cure del caso, le sue condizioni non sarebbero gravi.
Proseguono le verifiche finalizzate ad accertare le cause della morìa di carpe attestata, almeno da fine marzo 2019, presso il Lago di Caccamo tra i comuni di Caldarola e Serrapetrona.
I giorni scorsi erano pervenuti - da parte dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Tolentino - i dati riguardanti la prima carcassa di carpa campionata dai Carabinieri Forestali di Camerino, dai quali non è emersa presenza né di patogeni né sostanze tossiche.
E’ appena stato comunicato l’esito delle verifiche analitiche sulle ulteriori carcasse campionate giovedì 11 aprile e, da uno di tali referti, emerge la positività al virus dell’edema della carpa (CEV). Trattasi di un patogeno che non può essere trasmesso all’uomo, comparso solo recentemente nel continente europeo, in grado di colpire la sola specie carpa determinandone una sindrome letargica, oltre ad una condizione edematosa generalizzata, che conduce l’animale alla morte.
Solitamente il virus CEV, qualora presente, persiste in forma latente e diventa virulento, determinando i sintomi patologici, anche attivandosi in seguito a variazioni termiche delle acque.
Sarà necessario attendere il completamento delle analisi ancora in corso presso l’Istituto Zooprofilattico per poter confermare, o smentire, se questa sia effettivamente la causa della morìa di carpe che, fin’ora, ha interessato oltre 50 esemplari.
Intanto i Carabinieri Forestali continuano a seguire la situazione ed hanno notiziato della positività al CEV gli Enti amministrativi che, facendo riferimento ad ASUR ed allo stesso Istituto Zooprofilattico, potranno eventualmente adottare provvedimenti a scopo preventivo.