Pamela, la Corte respinge la "super-perizia". Il 29 maggio la sentenza definitiva per Oseghale
Lo scorso 10 aprile, erano stati gli avvocati della difesa, Simone Matraxia e Umberto Gramenzi a chiedere una nuova super perizia, dopo che i consulenti di parte avevano sollevato dei dubbi riguardo le cause della morte della diciottenne romana.
Mentre non ci sono dubbi per Froldi e Cingolani, consulenti della Procura, che Pamela Mastropietro sia morta per le due coltellate al fegato, per i consulenti medici della difesa invece "non si possono stabilire con esattezza le cause della morte della 18enne e non si potrebbe escludere l'overdose."
Quest'oggi la corte d'assise del Tribunale di Macerata, presieduta dal Giudice Roberto Evangelisti, si è pronunciata sulla richiesta di perizia ulteriore, respingendola. La Corte, "considerato che la perizia è un mezzo di prova neutro e, considerato che nell'ampia istruttoria si è dibattuto molto", ha deciso di respingere la richiesta della difesa.
Dunque nelle prossime tre udienze (8,15 e 29 maggio) ci saranno le discussioni della Procura, della parte civile rappresentata dal legale Marco Valerio Verni e infine della difesa. A seguire la Camera di Consiglio dei giudici e la sentenza definitiva di primo grado nei confronti di Innocent Oseghale che ha confessato i reati di vilipendio e occultamento di cadavere.
"L'aspetto di verità è stato ampiamente dibattuto nel corso delle udienze passate e siamo soddisfatti per la decisione della Corte di non procedere con un'ulteriore perizia - ha commentato Marco Valerio Verni, legale della famiglia Mastropietro -. Inoltre, a prescindere dalla difesa, la stessa Corte poteva disporre un'ulteriore perizia, quindi se non l'ha fatto, ha pensato che ci fossero già abbastanza documenti sufficienti. I dubbi sembrano quindi non esserci."
"Credo che sia stata chiarita la posizione di Oseghale e penso che la Corte non abbia dubbi in merito - ha concluso il legale -. Ciò che è accaduto a Pamela non ha precendenti in Italia e ci auguriamo la pena più dura per l'imputato."
Diverse invece le reazioni dei legali della difesa in merito alla decisione della Corte. "È una decisione che ci aspettavamo, era nell'aria. Ora attendiamo la prossima udienza con la discussione del Pubblico Ministero" - ha commentato Umberto Gramenzi.
Per la difesa quello di oggi potrebbe essere un elemento sul quale lavorare in sede di appello, nel caso di condanna per l'imputato."Certamente qualche dubbio era già stato ventilato dalla stessa Procura in sede di discussione e ciò lascia uno spazio alla difesa per il prosieguo" ha aggiunto Gramenzi. Sulla stessa 'lunghezza d'onda' Simone Matraxia: "All'esito dei consulenti delle parti, è emerso il dubbio evidente in merito alle cause delal morte di Pamela, tanto che la Procura ha inizialmente avallato la richiesta di una super perizia, formulando un autonomo quesito. Ciò rende evidente, se ce ne fosse bisogno, che la morte della ragazza non è stata accertata."
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