Malviventi tentano di assaltare la banca Unicredit di Montecosaro Scalo sita in via Bologna, ma il colpo sfuma.
L'episodio è accaduto intorno alla mezzanotte appena trascorsa. Da una prima ricostruzione, i ladri non sono riusciti a entrare all'interno dell'Istituto di credito, ma hanno danneggiato, con un arnese, la porta a vetri che si trova all'esterno, per poi darsi alla fuga.
Sul posto è subito intervenuta una pattuglia della Vedetta 2 della Mondialpol.
Su quanto avvenuto indagano i carabinieri che stanno passando al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza.
Dopo la chiusura dei negozi di "cannabis light", arriva anche il sequestro delle infiorescenze nelle aziende agricole che riforniscono i punti vendita. Per il Questore Antonio Pignataro non deve esserci alcuna tregua all'incessante attività di contrasto della commercializzazione di infiorescenze di cannabis promosse come “legali”. Grazie all’intervento del Procuratore Capo Giovanni Giorgio e del Sostituto Procuratore Enrico Riccioni, la Polizia di Stato è risalita all’origine della filiera procedendo al sequestro di campioni di infiorescenze all’interno di un'azienda agricola delle Marche che cura la coltivazione e la produzione di cannabis e che rifornisce i negozi.
Forte indignazione, espressa da Pignataro, anche per le intere pagine pubblicitarie presenti sui mezzi di informazione e dedicate alla commercializzazione della “cannabis light” come un alimento innocuo alla salute da acquistare e consumare normalmente (leggi qui).
"Abbiamo percepito una stanchezza della comunità della Provincia di Macerata di fronte all’inerzia ed all’indifferenza del legislatore ma abbiamo anche assistito ad una unanime attestazione di stima a seguito della chiusura di questi negozi perché la gente ha bisogno di presenza, di vicinanza, di solidarietà" ha affermato il questore.
È stato arrestato a Matelica dalla Compagnia Carabinieri di Camerino un uomo di 39 anni, residente in paese, trovato in possesso di un chilo di marijuana. Sono stati rinvenuti, a seguito di perquisizione personale e domiciliare, rispettivamente: 250 grammi di marijuana contenuti in vasi in vetro, 5 piante dell'altezza di 70 centimetri e ulteriori 900 grammi - sempre di marijuana - già pronti per lo spaccio.
Trovati anche bilancini di precisione e tutta una serie di strumenti utili al confezionamento delle dosi. All'interno dell'abitazione era stata installata, all'interno del vano cantina, anche una serra indoor per la coltivazione di marjuana, completa di tutti gli accessori necessari al funzionamento.
L'uomo, già gravato da diversi precedenti penali, si trova agli arresti domiciliari in attesa della direttissima che avra’ luogo nella mattinata odierna.
Nel pomeriggio di ieri, 6 novembre, intorno alle ore 16:00 si è consumata una violenta lite in strada a Macerata. Alcuni uomini hanno richiamato l'attenzione dei residenti e dei passanti in via Piave mentre erano intenti in una rissa in mezzo alla strada. Il fatto è stato segnalato alla polizia che è intervenuta con una Volante. Al loro arrivo, sul posto erano rimasti due giovani, di nazionalità straniera, che si strattonavano vicendevolmente.
Entrambi sono stati portati in questura per comprendere i motivi della lite. Uno dei due, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di circa 9 grammi di eroina per la cui detenzione è stato denunciato. Agli agenti è stato riferito che lo scontro sarebbe nato per futili motivi, ma gli accertamenti sono in corso.
Attimi di vero e proprio terrore quelli vissuti nella serata di ieri, intorno alle ore 22, al bar Blasco nella zona sud di Porto Sant'Elpidio. Il locale è stato completamente devastato e danneggiato dopo che una decina di uomini ha fatto irruzione all'interno.
Diversi gli accoltellamenti con evidenti scie di sangue che hanno macchiato la zona d'ingresso e l'interno del bar. Il bilancio è di tre feriti. Stando a quanto riferito dal proprietario del locale, i dieci uomini di nazionalità straniera, facenti parte di due bande diverse, avrebbero scelto il bar Blasco come teatro del loro scontro.
Sul posto, appena scattato l'allarme, è intervenuta la Polizia con le sue volanti e con la Scientifica per tentare di ricostruire quanto avvenuto e raccogliere quanti più elementi utili alle indagini, che vedranno anche il supporto dei carabinieri. Ancora ignoti i motivi che hanno portato allo scatenarsi di tanta violenza: non viene esclusa alcuna pista.
Gli autori della rissa sono riusciti a fuggire, ad esclusione dei tre che sono stati soccorsi dai sanitari della Croce Verde di Porto Sant'Elpidio e trasportati per accertamenti in ospedale.
Il sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazareno Franchellucci si è così espresso in merito a quanto avvenuto questa notte, attraverso una nota ufficiale: "Si tratta di un episodio gravissimo, in una zona che da diverso tempo si sta riqualicando e che è costantemente presidiata dalle forze dell'ordine. Ho avuto modo di parlare con il Questore, e posso garantire che le forze dell'ordine stanno facendo il massimo per risalire ai responsabili dell'accaduto".
Il personale del 118 è intervenuto, nella serata di oggi, in via Padre Matteo Ricci a Macerata, in seguito a una chiamata di emergenza.
Una donna, di 58 anni, F. R., è stata trovata in fin di vita nel suo appartamento. Da una prima ricostruzione la causa del malore sembrava potesse essere legata a una overdose da farmaci, ma a seguito di una più approfondita analisi del personale medico, alla donna - che già da due anni si trova a convivere con un tumore in stato avanzato - sono state diagnosticate nuove metastasi.
Sul posto anche la Polizia Locale. La donna è stata poi stabilizzata dai sanitari e trasportata all'ospedale di Macerata. Le condizioni della 58enne sono in continuo monitoraggio.
Nella giornata di ieri, 5 novembre, i vigili del fuoco sono stati chiamati ad intervenire per rintracciare un cane che si era disperso durante una battuta di caccia nel matelicese. Il padrone, non riuscendo più ad individuare il suo fedele compagno, ha richiesto l'intervento dei pompieri. Complice il calar della sera, però, le ricerche sono state interrotte per riprendersi nella mattinata odierna. Una squadra proveniente da Camerino è tornata sul posto e ha rintracciato l'animale in località Forre di Jana, all'interno di un dirupo nel quale era caduto.
Fortunatamente le condizioni del cane sono buone ed è già stato riconsegnato al legittimo proprietario.
I ladri hanno agito, nella serata di ieri, in una villetta di Corridonia sita in via Fonte Orsola, dove vive una famiglia.
I malviventi sono entrati forzando una porta finestra, nel momento in cui i proprietari dell'immobile erano in casa e stavano cenando. I ladri hanno agito indisturbati senza che la famiglia si accorgesse di nulla. Il bottino è di 1000 euro in gioielli.
I proprietari della villetta hanno sporto denuncia ai carabinieri.
L'incidente si è verificato, intorno alle 17:40 a Recanati, in via Nazario Sauro..
Per cause in corso di accertamento, due auto si sono scontrate fra loro nei pressi dell'incrocio che conduce alla Strada dei Pali. Il sinistro ha provocato un successivo tamponamento, che ha visto coinvolte altre due vetture.
Il bilancio finale è di quattro veicoli coinvolti e 2 feriti trasportati al Pronto Soccorso dell'ospedale Civitanova dai sanitari del 118: si tratta di una madre con suo figlio. Le loro condizioni non sono gravi. Sul posto per i rilievi del caso la Polizia Locale.
Nell’ambito della vasta e complessa attività di prevenzione e repressione del fenomeno dello spaccio di sostanze stupefacenti, obiettivo preminente del questore di Macerata Antonio Pignataro il quale, nella serata di ieri si è data una imponente battuta di arresto anche al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti (cocaina) ad opera della criminalità albanese.
Nella serata di ieri la Squadra Mobile di Macerata diretta dalla dottoressa Maria Raffaella Abbate, dopo una rapida ed efficace attività di indagine durata alcuni giorni e concretizzatasi con appostamenti e pedinamenti nei confronti di un uomo, ha chiuso la rete attorno a due soggetti albanesi, rispettivamente marito e moglie, residenti in città, trovati in possesso di un quantitativo importante di cocaina e di oltre 4.000 euro in contati, frutto dell’attività di spaccio.
Gli uomini della Squadra Mobile sono entrati in azione nella serata di ieri e hanno circondato l’abitazione della coppia fino a quando dopo alcune ore l’uomo, 34enne, già noto allle forze dell'ordine, è uscito dall’abitazione.
Erano circa le 20:30 quando l'uomo è uscito dal proprio palazzo ed è stato notato dagli operatori di polizia muoversi con un con passo spedito e in maniera guardinga verso la propria autovettura parcheggiata poco distante. Il 34enne è subito stato bloccatoe sottoposto a un controllo. A questo punto l'uomo, chiamando la moglie ad alta voce, ha cercato di avvertirla del controllo in atto. La donna, immediatamente rientrata a casa, si è affacciata da un’altra finestra presente al lato opposto dello stabile, probabilmente nel tentativo di disfarsi della sostanza stupefacente, ma notando che anche quel lato era presidiato dagli operatori della Squadra Mobile, è rientrata immediatamente.
L'uomo ha subito mostrato segni di irrequietezza evidente così gli agenti di polizia hanno fatto irruzione all’interno dell’appartamento. Il 34enne, sottoposto a perquisizione personale, ha tentato di occultare 2mila euro in contanti, soldi dei quali non ha fornito giustificazioni in merito al possesso.
All’interno della cucina gli agenti hanno rinvenuto, dentro un mobile, dell'attrezzatura idonee al confezionamento delle dosi termosaldate oltre a una bilancia elettronica funzionante.
La successiva perquisizione dell’abitazione, eseguita con l’ausilio di unità cinofile, ha consentito di individuare nascoste nel reggiseno della donna, anche lei albanese, cinque confezioni in plastica termosaldate, del peso di 8 grammi ognuna, per un complessivo di 40 grammi, di cocaina. Nascoste nel reggiseno, gli agenti hanno anche rinvenuto banconote di vario taglio per un totale di 2mila euro.
L'uomo, ormai scoperto, ha iniziato a dare in escandescenza, scagliandosi violentemente contro i poliziotti e dando vita ad una colluttazione al termine della quale il 34enne è stato bloccato e arrestato.
Entrambe i coniugi sono stati tratti in arresto poiché ritenuti responsabili del reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti oltre che per la resistenza e violenza verso i poliziotti. Il denaro, per un totale di 4000 euro, frutto dell’attività di spaccio, e gli strumenti utilizzati per il confezionamento, sono stati subito sequestrati.
L'uomo è stato condotto presso il carcere di Montacuto mentre la donna si trova agli arresti domiciliari perché in evidente stato di gravidanza.
La Guardia di Finanza della Compagnia di Macerata, sotto la direzione del Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni Giorgio, ha sequestrato e oscurato 98 siti web che commercializzavano online prodotti contraffatti di abbigliamento e accessori di noti marchi nazionali e internazionali.
I dettagli dell'operazione sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa alla presenza del comandante provinciale della Guardia di Finanza Amedeo Gravina, del Procuratore Giovanni Giorgio, del perito Pietro Dal Ben e del comandante della Compagnia di Macerata Emilio Fuscellaro.
Le indagini hanno accertato come i proprietari dei siti avessero appositamente collocato all'estero gli indirizzi IP dei propri portali con l'intento di rendere più difficoltoso l'operato della polizia giudiziaria. Nello specifico, i siti risultavano collocati in Germania, Francia, Danimarca, Stati Uniti, Panama, Cina e Gran Bretagna: negli stessi Paesi erano stati collocati anche i server che ospitavano le inserzioni di vendita dei prodotti.
Enorme l'illecito giro d'affari stroncato, se si considera che in questi portali erano messi in vendita prodotti di ogni tipo, acquistabili per diverse taglie e quantità, sino ad un numero massimo di 99 pezzi per singolo articolo. Con fine di ingannare gli utenti, il dominio dei siti riportava al suo interno il nome del marchio di rinomate griffe come Golden Goose, Ston Island, Moncler, Pinko e altri ancora.
Per verificare l'autenticità dei prodotti messi in vendita, le Fiamme Gialle maceratesi hanno interessato sia i titolari dei marchi licenziatari o delle società che ne tutelano il marchio sul territorio nazionale, sia i relativi consulenti, in possesso delle necessarie competenze tecniche, allo scopo di ottenere specifiche perizie in relazione ai prodotti individuati sui siti.
Ogni prodotto acquistabile, presente sulle pagine web, è stato repertato e individuato quale prodotto contraffatto in relazione all’assenza di caratteristiche specifiche presenti nei capi originali.
Le attività hanno consentito di accertare che gli articoli erano di qualità tale da trarre in inganno i potenziali acquirenti, anche perché messi in vendita a prezzi non eccessivamente inferiori rispetto a quelli ufficiali di mercato.
Per poter bloccare i siti il procuratore della Repubblica e il sostituto Barbara Buccini hanno richiesto e ottenuto dal gip di Macerata Domenico Potetti un decreto di sequestro preventivo, che è stato notificato a oltre 60 Internet Service Providers.
“Il fenomeno della contraffazione si contrasta ovviamente sul territorio ma, soprattutto negli ultimi tempi, la vendita si è spostata su web – ha osservato il colonnello Gravina -. In questi ultimi casi, la vendita è molto più capillare e insidiosa perché si parla di una vera e propria truffa”.
”Il fenomeno dell’e-commerce – ha aggiunto il procuratore Giorgio – nel 2016 valeva ben 16 miliardi di euro e i consumatori che acquistano online sono circa 16 milioni: parliamo di un giro d’affari smisurato soprattutto se consideriamo che la merce italiana, dopo quella americana, è quella più soggetta alla contraffazione. In questo senso dobbiamo ammettere la mancanza di una governance istituzionale a livello mondiale”.
“Le indagini sono scattate dopo la denuncia di un cittadino italiano che aveva acquistato un giubbotto Moncler e un paio di scarpe Golden Goose sul web - ha spiegato il capitano Fuscellaro -. Le case madri hanno poi confermato che i siti non erano abilitati alla vendita e che i due prodotti erano contraffatti: i siti sono infatti risultati tutti fuori legge e non legittimati a vendere i prodotti delle aziende in questione. Addirittura era possibile acquistare anche mille prodotti in un singolo ordine: parliamo di un giro di affari di milioni di euro”.
“Molti siti web oscurati avevano anche, nelle proprie home page, immagini prese direttamente dai siti originali delle aziende – ha aggiunto il consulente Dal Ben -. Uno dei campanelli di allarme in questi casi sta nella non autorizzazione del sito a effettuare pagamenti che, in caso di contestazione, non permettono di recuperare il denaro. Inoltre molte delle sostanze con cui erano prodotti gli articoli sono risultate cancerogene”.
Tragedia a Treia nella mattinata odierna. Un 70enne è stato trovato senza vita all'interno della propria abitazione in via Colucci dopo essersi impiccato. Scattato l'allarme, i sanitari del 118 sono prontamente giunti sul posto, ma per l'uomo non c'era già più nulla da fare: non si è potuto far altro che constatare il decesso.
(Foto di repertorio)
La sentenza è arrivata questo pomeriggio, alle 15:00, dopo 5 ore e mezza di camera di consiglio. La Corte d'assise di Macerata ha condannato all'ergastolo il muratore pakistano Muhammad Riaz, 45 anni, per l'omicidio volontario della figlia 19enne Azka Riaz, ma anche per le accuse di violenza sessuale e maltrattamenti in famiglia.
La morte della giovane risale alla sera del 24 febbraio 2018 a Trodica di Morrovalle (sulla Sp 485, dove venne investita da un'auto). Dalle indagini, poi, emerse che la ragazza era stata picchiata dal padre - poco prima era con il genitore in auto - tanto da riportare la frattura della mandibola, e lasciata dolorante a terra dove poi un'auto che sopraggiungeva l'aveva travolta. Ipotesi, ora accolta dai giudici, sostenuta dal procuratore di Macerata Giovanni Giorgio tanto da chiedere la modifica del capo d'imputazione in omicidio volontario. L'imputato, difeso dall'avvocato Francesco Giorgio Laganà ha sempre respinto le accuse. La giovane italiana di famiglia pachistana disse telefonicamente alla madre in Pakistan di aver subito violenze sessuali da parte dell'uomo e di maltrattamenti anche ai danni della sorella e dei fratelli.
Per l'uomo, Muhammad Riaz, i giudici hanno deciso anche l'isolamento diurno di 18 mesi, e una provvisionale di 200mila euro per i figli, rappresentati legalmente dall'avvocato Paolo Carnevali.
Giovane alla guida di un furgone urta un sacerdote, che cade rovinosamente a terra, poi si dà alla fuga. L'episoodio è avvenuto a Macerata
Ieri sera gli agenti della Polizia locale, a conclusione di attività investigativa avviata in seguito all’investimento di un anziano sacerdote 85enne avvenuto in piazza Strambi, hanno denunciato un ventiduenne di Chiaravalle per fuga e proceduto al ritiro della patente.
Il giovane, dipendente di una nota azienda di e - commerce, nel corso di una manovra in retromarcia ha urtato il sacerdote che è caduto a terra. L’autista, dopo essersi accertato sommariamente delle condizioni dell’anziano e non fornendo le proprie generalità, è ripartito con il furgone non rimanendo sul posto ad attendere l’ambulanza del 118, allertata nel frattempo da alcuni testimoni, e l’intervento delle forze di Polizia.
Grazie ad alcune testimonianze e all’acquisizione delle immagini estrapolate dai sistemi di videosorveglianza, fondamentali per le attività di indagine, gli agenti della Polizia locale sono riusciti ad individuare due mezzi della stessa azienda che stavano circolando ancora in centro storico e a risalire così al giovane autore dell’investimento. Le attività investigative si sono protratte fino a tarda serata e si sono concluse con la denuncia del ventiduenne.
"Abbiamo portato avanti un vero e proprio lavoro di intelligence grazie al lavoro delle pattuglie sul campo e a quello della centrale operativa che ha passato al setaccio le immagini delle telecamere di videosorveglianza - ha commentato il Comandante Danilo Doria -. Il 22enne è stato identificato grazie agli occhi elettronici dato che il furgone che conduceva era completamente bianco e sprovvisto di loghi".
I finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Ancona, nell’ambito dell’operazione “Mondovelato”, hanno dato esecuzione nei giorni scorsi ad apposito provvedimento emesso dall’Ufficio Misure di Prevenzione del Tribunale di Ancona, ai sensi del Codice delle Misure di Prevenzione (D.Lgs. 159/2011), sottoponendo a sequestro immobili, siti nelle provincie di Macerata e di Fermo, e rapporti finanziari per un valore di circa 2 milioni di euro, nella disponibilità di Andrea Sassetti, imprenditore di Fermo di 59 anni.
L’esecuzione dell’ingente sequestro dei beni rappresenta l’epilogo della complessa e articolata attività investigativa svolta, sotto la direzione della Procura della Repubblica di Ancona, dai militari del G.I.C.O. del predetto Nucleo che ha permesso di ricostruire gli asset patrimoniali e finanziari nella disponibilità, diretta e indiretta (tramite i suoi familiari e/o c.d. “teste di legno”), dell'uomo, che si ritiene siano stati acquisiti con i proventi illeciti “commessi e accertati (senza evidente soluzione di continuità), in un arco di tempo di oltre 20 anni (il primo reato contestato risulta commesso nel 1992 e l’ultimo nel 2013)”.
Come viene evidenziato nel provvedimento giudiziario cui è stata data esecuzione, le indagini in cui il 59enne è stato coinvolto nel corso del tempo denotano un modus operandi costante e consolidato nel tempo. Tale soggetto “avvalendosi nel corso degli anni di imprese apparentemente lecite, ma inquinate nell’avvio dall’utilizzo di profitti conseguenti a precedenti condotte criminali, sfruttando la liquidità provento del reato di bancarotta e evasione fiscale, ha svolto attività di impresa e operato nel tessuto economico di riferimento di queste perpetrando in modo sistematico le medesime condotte criminali (illeciti fiscali e bancarotte), servendosi di amministratori di facciata”.
Le attività investigative hanno infatti evidenziato come le oltre trenta società, operanti in diversi settori commerciali e/o di servizi - produzione di accessori per calzature, gestione di night-club, ristorazione, vendita di immobili - nel tempo dallo stesso gestite, in maniera sistematica e continuativa, direttamente e/o comunque “di fatto” per il tramite di almeno nove “prestanome”, sono state sottoposte a verifiche fiscali a seguito delle quali è stata accertata una sistematica e seriale evasione fiscale.
Una volta delineata la pericolosità dell'uomo, tale da poterlo qualificare “un evasore fiscale socialmente pericoloso”, è stata acquisita, con riferimento all’ultimo ventennio, una copiosa documentazione, tra cui i contratti di compravendita dei beni nonché numerosi altri atti pubblici, dal cui esame dettagliato è emerso come i beni siano stati oggetto di plurime cessioni e trasferimenti operati nel corso del tempo tra le diverse società a lui riconducibili.
Riscontrata la disponibilità dei beni in capo al proposto ed evidenziata, mediante una meticolosa ricostruzione economico-patrimoniale, la notevole sproporzione tra il valore dei beni ed i redditi dichiarati e l’attività svolta nel tempo dallo stesso, è stato disposto il sequestro di diciotto cespiti immobiliari - un capannone industriale a Morrovalle, un appartamento con garage e terrazzo ubicato a Civitanova Marche, una porzione di fabbricato industriale a Fermo, nonché 5 garages, 4 aree urbane e 4 terreni agricoli ubicati a Civitanova Marche - del valore stimato di oltre 1.900.000,00 euro nonché della liquidità risultante dai rapporti di conto corrente e dei titoli di credito allo stesso intestati.
La misura di prevenzione disposta dal Tribunale ed eseguita dagli specialisti dei finanzieri del Comando Provinciale di Ancona testimonia l’importanza dell’aggressione ai patrimoni illeciti affidata alla Guardia di Finanza, che mira, da un lato, a disarticolare le capacità operative dei soggetti “socialmente pericolosi” e, dall’altro, ad assicurare, attraverso il successivo utilizzo per fini pubblici dei beni confiscati, un parziale risarcimento dei danni prodotti alla collettività dalle azioni criminali.
Incidente con qualche disagio alla viabilità cittadina, sia in ingresso che in uscita dal centro urbano, per un autoarticolato che questa mattina, erano circa le ore 8, ha urtato con il rimorchio il sottopasso ferroviario di ponte Sant’Antonio a San Severino perdendo parte del carico sulla sede stradale.
Fortunatamente illeso il conducente che doveva effettuare una consegna presso un’azienda del posto.
Danni alla motrice del mezzo e alla copertura dell’appendice che è caduta a terra finendo per ostruire parte della carreggiata.
Per regolare la viabilità sono prontamente intervenuti sul posto gli agenti della Polizia Locale. Per l’uscita dal centro urbano è stata istituita una deviazione sul posto.
Per il recupero dei materiali e per liberare la sede stradale, invece, si è reso necessario il supporto anche dell’ufficio Manutenzioni del Comune.
È successo questa mattina, intorno alle 8:00, a Tolentino, in viale Bruno Buozzi, nei pressi delle rotonda che conduce a San Severino Marche.
Stando a una prima ricostruzione, l'escavatore, che si trovava sopra ad un camion, guidato da un 43enne del Maceratese, è caduto mentre il mezzo pesante stava percorrendo la rotatoria, finendo sopra al marciapiede.
Immediato l'arrivo sul posto dei Vigili del Fuoco, che hanno provveduto a mettere in sicurezza il mezzo e l'area. Sul posto anche la Polizia locale e i carabinieri che hanno regolato il traffico, andato completamente in tilt.
L'escavatore, nella caduta, ha provocato danni alla cabina dei contatori dell'acqua presente sul posto, al muro in cemento con annessa recinzione, al manto stradale, nonché al marciapiede ed ai cartelli pubblicitari. Al guidatore è stata elevata una contravvenzione di 85 euro per perdita del carico.
Sequestrati i locali dell'autolavaggio a mano Miro in Galleria Luzio in corso Cavour a Macerata, a pochi metri dal Liceo Classico "Giacomo Leopardi", per sfruttamento del lavoro.
L'attività investigativa dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Macerata e dalla Sezione del capoluogo dei Carabinieri Forestali ha permesso di scoprire l'attività illecita che avveniva all'interno dell'autolavaggio gestito da un cittadino di origine egiziana, che si è dato alla fuga e da una cittadina originaria della Romania. I militari, su richiesta del procuratore della Repubblica Giovanni Giorgio, che ha concordato con le risultanze investigative, hanno sequestrato i locali.
Nello specifico, da qualche giorno i Carabinieri del N.I.L. unitamente ai colleghi dell’Ispettorato del lavoro di Macerata, avevano avviato un' attività di osservazione e monitoraggio dell’esercizio, appurando che alcuni dipendenti alloggiavano all’interno della stessa struttura.
Per tale ragione lo scorso sabato 30 novembre, i militari hanno proceduto all’accesso ispettivo e hanno verificato la presenza di 2 lavoratori extracomunitari (privi di qualsiasi forma di regolarizzazione contrattuale), di cui uno risultato clandestino (sprovvisto di permesso di soggiorno). L’uomo successivamente è stato accompagnato dai carabinieri presso il centro di permanenza per il rimpatrio di Bari, per l’espulsione dal territorio nazionale.
I militari hanno verificato altresì l’inottemperanza della normativa in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro (in particolare non è stato redatto il previsto documento di valutazione dei rischi, non è stata effettuata informazione e formazione dei lavoratori né garantita la sorveglianza sanitaria a favore degli stessi).Oltre a questo hanno appurato nell’esercizio l’esistenza di uno scarico di acque reflue illecito (diverso da quello autorizzato). Infatti, le acque defluivano in un tombino sottostante che convogliava verso la rete fognaria e non nel punto autorizzato, oltre all’abusiva destinazione d’uso dell’immobile. Infatti è emerso che il gestore dell’autolavaggio aveva ricavato all’interno dell’esercizio alcuni vani in cartongesso, adibendoli a dormitorio per farvi dormire e vivere i dipendenti, in pessime condizioni igienico-sanitarie.
Dalle accurate verifiche dei Carabinieri sono emerse numerose violazioni dei diritti dei lavoratori che venivano impiegati in pessime e degradanti condizioni di lavoro, caratterizzate da retribuzioni non conformi a quanto effettivamente svolto, senza che gli fosse concesso il riposo settimanale e con prestazioni di lavoro articolate 7 giorni su 7 giorni, dalle ore 08.00 alle ore 20.00 per una paga di euro 2,50 circa. Visto che i lavoratori erano bisognevoli di svolgere un’attività lavorativa, sono risultati privi di un contratto di assunzione, motivo per cui i militari dell’arma hanno proceduto alla sospensione dell’attività imprenditoriale.
Il Comando Carabinieri per la Tutela del Lavoro e il Comando Provinciale di Macerata in sinergia con l’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, stanno operando ed opereranno per tutelare il lavoro in tutte le sue forme, reprimendo gli abusi e contrastando lo sfruttamento e il condizionamento del mercato del lavoro, episodi questi purtroppo sempre più diffusi in tutto il territorio nazionale.
Infatti, tale fenomeno, su cui il Prefetto di Macerata ha indirizzato la propria attenzione fin dal suo arrivo in provincia, e’ più diffuso di quanto si possa immaginare.
Finisce fuori strada con l'auto: giovane al pronto soccorso. È successo nel tardo pomeriggio di oggi, intorno alle 18:40, a Casette Verdini, nel territorio comunale di Pollenza.
La giovane alla guida dell'auto, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo finendo fuori strada. La vettura ha terminato la sua corsa in bilico tra il guard rail e il fossato sottostante la carreggiata.
Immediato l'arrivo sul posto del 118 e dei vigili del fuoco. I militi della pubblica assistenza hanno prestato le prime cure del caso alla giovane per poi tarsportarla al pronto soccorso dell'ospedale: le sue condizioni non sono gravi. I pompieri hanno invece messo in sicurezza l'area.
L'incidente è avvenuto intorno alle 14.00 di oggi sulla corsia nord dell'A14, in territorio forlivese, nei pressi dell'area di servizio di Bevano. La vittima è Giuseppe Marinelli, 71anni di Fermo.
L'uomo, al volante di una Fiat Panda, per cause in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo finendo fuori strada nei pressi di un cavalcavia. L'auto, dopo qualche metro, di è ribaltata ed è finita in un fossato che, a causa delle piogge di questi giorni, era pieno di acqua. Sul posto passeggero viaggiava anche una donna di 86 anni.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, dei vigili del fuoco, del personale Anas e della Polizia stradale. I militi della pubblica assistenza non hanno però potuto fare nulla per salvare la vita dell'uomo che è deceduto probabilmente per annegamento. La donna, rimasta ferita, è riuscita a uscire dall'abitacolo.
(Fonte ANSA Marche)