Paura nella serata di domenica sull’autostrada A14, dove intorno alle 19.45 un camion frigorifero ha preso fuoco mentre transitava tra i caselli di Civitanova Marche e Porto Recanati. Fortunatamente, l’autista è riuscito a sganciare in tempo la motrice, evitando che venisse coinvolta dalle fiamme.
Sul posto sono intervenuti prontamente i Vigili del Fuoco del distaccamento di Civitanova, supportati da un’autobotte arrivata dalla Centrale di Macerata. L’incendio è stato domato e il mezzo messo in sicurezza. Per consentire le operazioni di spegnimento e la messa in sicurezza della zona, la carreggiata nord è rimasta chiusa fino alle 21.15, per poi essere riaperta parzialmente a una sola corsia. Nessuna persona è rimasta ferita nell’incidente.
Sul luogo sono intervenuti anche gli agenti della Polizia Autostradale e il personale della Società Autostrade per la gestione della viabilità e la rimozione del mezzo incendiato. L’intervento si è concluso senza conseguenze gravi, ma ha causato rallentamenti al traffico in direzione nord per buona parte della serata.
I Carabinieri della stazione di Potenza Picena hanno denunciato all’Autorità Giudiziaria due uomini, un maceratese di 30 anni, già detenuto presso il carcere di Ancona Montacuto, e un albanese di 45 anni, domiciliato a Corridonia e sottoposto a misura alternativa alla detenzione, per il reato di truffa in concorso.
I fatti risalgono al mese di novembre scorso, quando, in Potenza Picena, i due uomini hanno acquistato e ritirato alcuni strumenti per l’edilizia, del valore di 1.108 euro, presso una ferramenta locale, attestando al commerciante di aver effettuato il pagamento tramite bonifico istantaneo.
Il titolare della ferramenta, dopo aver consegnato la merce ai due uomini, che nel frattempo si erano allontanati, ha scoperto che il bonifico era stato revocato, quindi si è recato presso la Stazione Carabinieri del luogo per formalizzare la denuncia.
L’attività investigativa avviata dai militari ha permesso l’identificazione dei due responsabili e il loro deferimento all’Autorità Giudiziaria.
Ancora sangue sulle strade della provincia di Pesaro-Urbino. Nella notte appena trascorsa si è verificato il secondo incidente stradale mortale in due giorni. A perdere la vita è stato un giovane di 24 anni, Luca Cardellini, residente in zona, vittima di un drammatico schianto avvenuto intorno alle 3 del mattino lungo la Strada Provinciale 14, in via Abbadia, nel territorio comunale di Montelabbate.
Il ragazzo era alla guida di una Skoda quando, per cause ancora in corso di accertamento, ha perso il controllo del mezzo. L’auto è uscita di strada, si è cappottata ed è finita la sua corsa contro un palo dell’alta tensione. L’impatto è stato violentissimo.
Sul posto sono immediatamente intervenuti i sanitari del 118, i vigili del fuoco e i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Pesaro. I soccorritori hanno estratto il giovane dall’abitacolo, ma le sue condizioni erano gravissime e per lui non c’è stato nulla da fare: è deceduto sul colpo.
Non risultano coinvolti altri veicoli nel sinistro. La tragedia segue di poche ore un altro incidente mortale, avvenuto nella notte tra venerdì e sabato scorsi, lungo un tratto particolarmente tortuoso della provinciale Fogliense, nei pressi di Lunano.
In quell’occasione a perdere la vita era stato Paolo Amati, prossimo ai 48 anni, operaio e padre di due figli, residente a Monte Grimano Terme. Anche in quel caso, una sola vettura coinvolta: una Suzuki Santana uscita autonomamente di strada.
Grave incidente nel pomeriggio di oggi, intorno alle ore 17, a Serralta di San Severino Marche. Un motociclista di 61 anni, residente a Falconara Marittima, ha perso il controllo della sua moto in curva ed è finito violentemente contro il guardrail.
L’uomo, secondo una prima ricostruzione, stava percorrendo la strada che attraversa la frazione quando, per cause in corso di accertamento, ha mancato la traiettoria della curva, andando dritto e impattando contro la barriera di protezione laterale.
L’impatto è stato particolarmente violento: il casco si è spaccato e l’uomo ha riportato diversi traumi. I soccorsi sono scattati immediatamente: sul posto è intervenuto il personale del 118 di Camerino, che ha stabilizzato il ferito in attesa dell’eliambulanza.
Il motociclista è stato trasportato in codice rosso all’ospedale regionale di Torrette di Ancona. Le sue condizioni sono serie, ma al momento non si hanno ulteriori dettagli sul quadro clinico.
Le forze dell’ordine hanno effettuato i rilievi per chiarire la dinamica dell’incidente. Non risultano coinvolti altri mezzi.
Un violento incendio è divampato nella tarda mattinata di oggi, intorno alle 11:30, all'interno della Italservizi, un’azienda specializzata nella lavorazione dei rifiuti situata nel territorio comunale di San Benedetto del Tronto.
I vigili del fuoco del distaccamento rivierasco, supportati da squadre e mezzi provenienti dal comando di Ascoli Piceno, sono subito intervenuti per contenere le fiamme e mettere in sicurezza l’area. Le operazioni di spegnimento si sono concentrate sull’utilizzo di liquido schiumogeno, impiegato su più fronti per evitare che l’incendio si propagasse ulteriormente e coinvolgesse altri settori dell’impianto.
L’intervento tempestivo ha permesso di limitare i danni, ma le squadre sono ancora al lavoro per spegnere completamente i focolai residui e per monitorare la stabilità strutturale del capannone, compromessa in parte dalle alte temperature sviluppatesi nel rogo. Al momento non risultano feriti, ma resta alta l’attenzione per i possibili effetti ambientali e strutturali dell’incendio.
“Invito tutti i cittadini residenti in prossimità dell'area a prestare attenzione e chiudere le finestre". È quanto affermato dal presidente della Provincia di Ascoli Piceno e sindaco di Monteprandone, Sergio Loggi, presente davanti allo stabilimento della Italservizi a Porto d'Ascoli al confine fra i comuni di San Benedetto del Tronto e Monteprandone.
"In seguito all'incendio presso la Italservizi, azienda situata nel Comune di San Benedetto del Tronto ma molto vicina al territorio di Monteporandone sono tanti i cittadini allarmati che mi hanno contattato per segnalare l'odore di bruciato anche nel centro abitato di Centobuchi. Invito tutti alla prudenza - ha aggiunto Loggi in un post sulla sua pagina Facebook - Appena avrò ulteriori notizie in merito, sarà mia cura comunicarle".
+++ Aggiornamento delle 15+++
Situazione sotto controllo nello stabilimento per la lavorazione di rifiuti di Porto d’Ascoli dove i vigili del fuoco stanno operando ora per lo smassamento dei materiali interessati, plastica di recupero, e la bonifica dell’intera zona.
MONTE SAN GIUSTO – Si è conclusa positivamente, grazie all’efficacia delle indagini condotte dai carabinieri della locale stazione sangiustese, una truffa online ai danni di un residente del posto. L’uomo, 49 anni, si era rivolto al web nel mese di febbraio per acquistare un motore per la propria auto, incappando però in un annuncio ingannevole pubblicato da un presunto venditore.
Convinto dalla comunicazione con quello che sembrava un rivenditore affidabile – intestato a una ditta di autodemolizione – il sangiustese ha effettuato un bonifico da 900 euro per l’acquisto del motore. Tuttavia, nei giorni successivi, del pezzo acquistato nessuna traccia.
Scattata la denuncia ai carabinieri di Monte San Giusto, sono subito partite le indagini telematiche e bancarie. Gli accertamenti hanno portato all’identificazione del responsabile: un uomo di 59 anni residente nella provincia di Latina, ora denunciato all’autorità giudiziaria per truffa.
Non solo: grazie all’analisi dei flussi bancari, i militari sono riusciti a individuare il conto corrente utilizzato per ricevere il pagamento, insieme ad altri rapporti bancari riconducibili al truffatore. Attraverso una tempestiva procedura di congelamento dei fondi, è stato possibile recuperare l’intera somma truffata e restituirla al legittimo proprietario.
Crescono controlli e sanzioni per i rifiuti a Macerata. Negli ultimi mesi, l’unità operativa della polizia locale impegnata nei controlli ambientali ha intensificato in modo significativo le attività di vigilanza sul corretto conferimento dei rifiuti. I risultati non si sono fatti attendere: su un totale di 150 controlli effettuati – di cui 100 partiti d’iniziativa e 50 su segnalazione dei cittadini – sono state rilevate 105 violazioni, quasi triplicate rispetto alle 34 dello stesso periodo dell’anno scorso.
Un dato che testimonia non solo l’efficacia delle operazioni, ma anche l’impatto della strategia mirata messa in campo, con il potenziamento del personale nel settore Ambiente. La squadra è infatti composta da agenti esperti affiancati da giovani operatori del settore viabilità, in un mix che ha permesso di aumentare qualità e tempestività degli interventi.
“I controlli potenziati e le sanzioni servono a tutelare l’ambiente e il decoro della città – ha dichiarato il comandante Danilo Doria – ma è fondamentale anche costruire una cultura della responsabilità condivisa. Solo così possiamo fare la differenza”.
Un’ulteriore chiave del successo è stata la modalità operativa in borghese, che consente contestazioni immediate ai trasgressori e una maggiore efficacia nei controlli, soprattutto nelle zone più critiche. I controlli si sono infatti concentrati nel centro storico, in particolare nei vicoli dove si erano moltiplicate le segnalazioni. Risolti anche alcuni casi di abbandono in aree di cantiere, come in via del Piccinino.
“Purtroppo – ha aggiunto Doria – sempre più spesso le problematiche legate all’abbandono dei rifiuti vengono amplificate sui social invece che segnalate agli organi competenti. Questo genera allarmismo e non aiuta a risolvere i problemi. Il nostro invito è a collaborare attivamente per mantenere la città pulita e decorosa".
Le attività di controllo continueranno senza sosta, anche attraverso l’uso di telecamere, agenti in abiti civili e la collaborazione con il Cosmari. Parallelamente, l’unità operativa ha condotto anche 50 servizi specifici sul benessere animale, riscontrando 3 violazioni in merito alla corretta detenzione e conduzione dei cani. Crescono inoltre le segnalazioni per la presenza di cinghiali vicino al centro abitato: in questi casi, si opera in sinergia con l’Ufficio Ambiente, l’Ast e la polizia provinciale per monitorare la situazione e valutare eventuali interventi.
Un grave incidente sul lavoro si è verificato questa mattina, intorno alle ore 9, a Cingoli, dove un uomo di 66 anni è caduto da una gru mentre si trovava sul mezzo per motivi ancora da chiarire.
Secondo una prima ricostruzione, l’operaio stava operando sulla gru quando, per cause in corso di accertamento, ha perso l’equilibrio ed è precipitato nel vuoto. L’impatto è stato violento e ha subito richiesto l’intervento urgente dei soccorsi.
Sul posto sono giunti rapidamente i sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure. Vista la gravità della situazione, è stato attivato anche l’elisoccorso: l’uomo è stato trasferito in codice rosso all’ospedale regionale di Torrette, ad Ancona.
Intanto, le autorità competenti stanno conducendo gli accertamenti necessari per chiarire la dinamica dell’incidente. Un nuovo episodio che riaccende l’attenzione sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, soprattutto in ambiti ad alto rischio come quello dell’edilizia.
I carabinieri della Stazione di Appignano, al termine di un'intensa attività investigativa, hanno denunciato all'autorità giudiziaria un uomo di 42 anni, residente nel comune, accusato di ricettazione e indebito utilizzo di carte di pagamento.
L'inchiesta è partita a seguito di due denunce presentate da cittadini appignanesi, che avevano segnalato l'uso illecito delle proprie carte di pagamento. I fatti risalgono ai mesi scorsi, quando le vittime hanno notato addebiti sospetti sui propri conti correnti.
Dalle indagini è emerso che l'uomo aveva messo le mani sulla carta di pagamento di una delle vittime, utilizzandola per prelevare 220 euro in contante da uno sportello bancomat di una banca locale. Non soddisfatto, ha tentato un ulteriore prelievo presso l'Atm dell’Ufficio Postale, ma questa volta l'operazione non è andata a buon fine.
In seguito, il 42enne ha preso di mira una seconda vittima, che aveva denunciato lo smarrimento della propria carta di credito. Appropriandosi della carta smarrita, l’uomo ha effettuato acquisti fraudolenti presso una tabaccheria locale, riuscendo a eludere i sistemi di sicurezza dei pagamenti elettronici.
Le forze dell'ordine sono ora in possesso degli elementi necessari per procedere con le indagini e con il deferimento alla magistratura, mentre continuano le verifiche per stabilire eventuali altri coinvolgimenti dell’uomo in attività simili.
Le indagini proseguono per accertare l'entità completa delle operazioni fraudolente e identificare eventuali altre vittime.
Questa mattina, intorno alle ore 8:20, un incidente stradale ha coinvolto due autovetture in via Jesi, a Osimo, richiedendo l'intervento immediato dei vigili del fuoco. La squadra del distaccamento è arrivata prontamente sul luogo dell'incidente, dove ha utilizzato attrezzature specializzate per estrarre i conducenti rimasti incastrati nei veicoli.
Le due persone coinvolte nell'incidente sono state subito affidate alle cure del personale sanitario del 118. Una delle persone ferite, una donna le cui condizioni sono apparse gravi, è stata trasportata d'urgenza in eliambulanza all'ospedale regionale di Torrette per ricevere trattamenti medici specialistici.
I vigili del fuoco hanno inoltre proceduto con la messa in sicurezza dei veicoli coinvolti nell'incidente, prevenendo il rischio di ulteriori danni o incendi. La strada è stata temporaneamente chiusa al traffico per consentire le operazioni di soccorso e per ripristinare le condizioni di sicurezza necessarie.
Sul posto sono intervenute anche le forze dell'ordine, che hanno effettuato i rilievi del caso per ricostruire la dinamica dell'incidente.
Urbisaglia piange la scomparsa di Giovanni Nabissi, spentosi oggi all’età di 73 anni dopo una lunga malattia. Figura storica e molto amata, Giovanni era conosciuto in paese, sia per i suoi trascorsi sportivi che per l'impegno civico.
“Urbisaglia oggi si stringe nel dolore per la scomparsa di Giovanni Nabissi, calciatore simbolo degli anni ’70 e ’80, quando con passione e grinta ha fatto sognare tanti tifosi indossando la maglia della nostra squadra”, si legge in una nota del sindaco Riccardo Natalini.
Difensore di grande carattere, Nabissi ha scritto pagine importanti nella storia del calcio locale, diventando un vero e proprio simbolo per i tifosi e per la comunità urbisalviense. Terminata la carriera sportiva, ha continuato a servire la sua comunità lavorando per il Comune nel ruolo di agente di polizia locale, sempre animato da un profondo senso del dovere e da uno spirito di servizio sincero. Ha inoltre ricoperto il ruolo di comandante della locale di Colmurano fino al pensionamento. Negli ultimi anni, il suo nome è stato affiancato anche al birrificio artigianale Il Mastio, fondato dai figli Sebastiano e Lorenzo.
“In seguito alla malattia, ha lottato con la stessa determinazione che metteva in campo, affrontando la vita con tenacia e dignità. Oggi perdiamo un amico e un pezzo della nostra storia sportiva e umana”, ha aggiunto il sindaco Natalini.
Giovanni Nabissi lascia la moglie Maria Grazia, i figli Sebastiano e Lorenzo, e le sue sorelle. I funerali si svolgeranno sabato 19 aprile nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo a Urbisaglia, con partenza dalla casa parrocchiale “Pietas” di Passo Ripe San Ginesio. Anche la redazione di Picchio News, nella persona del direttore Guido Picchio, si stringe intorno al dolore di familiari e amici.
Continua l’impegno della Polizia di Stato nel contrasto all'immigrazione clandestina, con particolare attenzione alla situazione dell'Hotel House di Porto Recanati, noto per la complessità abitativa e sociale. L'operazione si inserisce nell’ambito delle attività decise dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto di Macerata, e intensificate su disposizione del questore.
Durante uno dei controlli effettuati il 12 marzo scorso all'interno del condominio multietnico, gli agenti hanno rintracciato un cittadino pakistano di 30 anni, già destinatario di un decreto di espulsione e con precedenti penali legati allo spaccio di sostanze stupefacenti. L’uomo, privo di documenti, è stato inizialmente sottoposto a una misura alternativa al trattenimento in attesa della procedura di rimpatrio.
Dopo aver ottenuto il lasciapassare dalle autorità pakistane e dall'ambasciata del Pakistan a Roma, la Questura ha dato esecuzione al decreto di accompagnamento coattivo alla frontiera, firmato dal Questore di Macerata. Il provvedimento è stato convalidato dal Giudice di Pace.
Nella giornata di ieri, 16 aprile, l'uomo è stato trasferito all’aeroporto di Roma-Fiumicino e imbarcato su un volo diretto a Islamabad, sotto la scorta di personale specializzato nelle scorte internazionali dell’Ufficio Immigrazione della Questura.
L'operazione si colloca in un quadro più ampio di controlli volti a garantire maggiore sicurezza e legalità sul territorio provinciale, con un focus particolare sulle situazioni più sensibili come quella dell’Hotel House.
Nell'ambito del progetto di sicurezza urbana messo in atto dalla polizia locale di Macerata, nell'ultimo mese, sono stati effettuati controlli mirati su diverse attività ricettive e circoli privati. I risultati conseguiti evidenziano la continua attenzione nel garantire, in un settore sempre più in evoluzione, la legalità, con l’obiettivo, nel caso specifico, di vigilare sia sulla sicurezza degli immobili per prevenire rischi concreti sia sulla "affidabilità" dei frequentatori delle strutture al fine anche di tutelare i turisti.
Durante i controlli, sono state verificate 4 strutture ricettive extralberghiere, 2 bed and breakfast e 2 affittacamere, riscontrando varie violazioni, tra cui il superamento del numero massimo di camere consentite dalla legge regionale. In aggiunta, sono stati controllati 3 circoli privati, risultando anche in questo caso irregolarità. Effettuato anche un accertamento anagrafico, dal quale è emersa l'omessa comunicazione di ospitalità, in violazione delle normative vigenti. In totale, sono state emesse 6 sanzioni per 1.200 euro inerenti alle attività ricettive e 2 sanzioni per i circoli privati, per circa 6.000 euro.
"Questi interventi dimostrano l'impegno della polizia locale nel monitorare e regolare le attività commerciali e nel garantire un ambiente più sicuro per tutti i cittadini - afferma il comandante Danilo Doria -. Continueremo a perseguire azioni di controllo e prevenzione per contribuire alla sicurezza collettiva e affinché ogni attività rispetti le normative. La polizia locale non si occupa soltanto di far rispettare la legge, ma deve essere un vero e proprio punto di riferimento per la comunità, un alleato nella garanzia di una pacifica convivenza".
"La nostra missione è chiara: dobbiamo essere vicini ai bisogni della gente. Non a caso ogni giorno le nostre pattuglie sono in strada, non solo per monitorare situazioni critiche, ma anche per ascoltare e raccogliere le preoccupazioni dei cittadini - conclude Doria -. La nostra presenza sul territorio è costante e strategica. Infatti, siamo impegnati anche in pattugliamenti attivi nei luoghi sensibili e nelle aree maggiormente frequentate, con l'obiettivo di prevenire reati e garantire un ambiente sicuro per tutti".
Alta la vigilanza anche in alcune zone della città che, nel corso delle operazioni, hanno portato, nelle vicinanze dei Giardini Diaz, all’identificazione di persone con precedenti per spaccio di stupefacenti. Infine, durante un’azione di controllo, un cittadino extracomunitario è stato accompagnato in Questura per identificazione tramite fotosegnalamento.
I carabinieri della stazione di Recanati hanno tratto in arresto un cittadino argentino di 36 anni, residente nel comune, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata. L'uomo dovrà scontare una condanna definitiva a 1 anno e 4 mesi di reclusione per il reato di maltrattamenti in famiglia, aggravato dalla presenza di minori.
I fatti risalgono al 2018, quando l’uomo si era reso protagonista di reiterati episodi di violenza e vessazioni nei confronti dei propri familiari. Le indagini condotte all’epoca dai Carabinieri avevano permesso di raccogliere prove decisive, delineando un quadro chiaro e drammatico di maltrattamenti sistematici consumati tra le mura domestiche.
Particolarmente grave la presenza di minori durante alcuni degli episodi ricostruiti, elemento che ha determinato l’aggravante alla condanna, ora divenuta definitiva. L’attività investigativa dell’Arma, svolta con sensibilità e determinazione, ha permesso di fare luce su una situazione di disagio familiare protrattasi nel tempo, tutelando le vittime e garantendo il rispetto della legalità. L'uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale di Fermo, dove sconterà la pena come disposto dall’Autorità Giudiziaria.
Una colossale frode fiscale da oltre 200 milioni di euro è stata smascherata dalla Guardia di Finanza di Macerata al termine di una lunga e complessa indagine denominata "China Black". L’operazione, coordinata dalla Procura della Repubblica del capoluogo marchigiano, ha portato all’emissione di un decreto di sequestro preventivo per oltre 81 milioni di euro, a carico di due imprenditori di origine cinese attivi nei distretti tessile e calzaturiero della regione Marche.
Il sequestro, disposto dal GIP del Tribunale di Macerata, ha riguardato disponibilità finanziarie, cinque immobili tra cui una villa, auto di lusso (tra cui due Porsche), gioielli e orologi di valore (Cartier e Rolex), borse griffate e vini pregiati. Tutti beni riconducibili al gestore "di fatto" di una società ritenuta al centro del sistema fraudolento.
IL SISTEMA "APRI E CHIUDI" - Al centro dell’inchiesta una società "fantasma" con sede nel Maceratese, formalmente intestata a un prestanome, ma gestita da un imprenditore di origine sinica. L’impresa, operativa per un breve lasso di tempo, ha effettuato massicce importazioni dalla Cina attraverso un articolato schema di triangolazioni commerciali con società di comodo con sede in Bulgaria e Grecia.
Sfruttando una particolare procedura doganale, veniva evitato il pagamento dell'Iva nei Paesi di sdoganamento e rinviata la tassazione in Italia, dove però la società acquirente ometteva completamente le dichiarazioni fiscali, pur risultando coinvolta in vendite milionarie. In questo modo, secondo le indagini, venivano occultati redditi per circa 200 milioni di euro.
L'attività investigativa ha preso avvio da approfondimenti antiriciclaggio e si è sviluppata tramite l’esame dei conti bancari aziendali, dei documenti contabili e del sistema europeo V.I.E.S. (VAT Information Exchange System). Le incongruenze riscontrate nei dati scambiati con altri Paesi UE hanno fatto emergere l’anomalia: vendite registrate all’estero a favore di una società che in Italia risultava del tutto "sconosciuta al fisco".
L’incrocio delle informazioni ha permesso di individuare il vero "dominus" dell’impresa, nonostante l’utilizzo di teste di legno e società "usa e getta". Alla fine, due imprenditori sono stati segnalati all'autorità giudiziaria per violazioni al Decreto Legislativo n. 74/2000 in materia di reati tributari.
"L’evasione fiscale - si legge in una nota della Guardia di Finanza - rappresenta un grave ostacolo allo sviluppo economico, distorce il mercato, mina la fiducia nello Stato e danneggia le fasce più deboli della popolazione. Contrastarla è essenziale per favorire equità e giustizia sociale".
Il sequestro di beni per 81 milioni di euro assume dunque anche un valore simbolico e sociale, restituendo alla collettività risorse accumulate attraverso l’illegalità. L’operazione "China Black" si inserisce in una più ampia strategia di contrasto ai fenomeni evasivi, a tutela della trasparenza economica e della concorrenza leale. Le indagini sono ancora in corso e, nel rispetto della presunzione d’innocenza, i soggetti coinvolti non possono essere considerati colpevoli fino a una eventuale condanna definitiva.
Notte movimentata a Civitanova Marche, dove gli agenti della Squadra Volanti del Commissariato sono intervenuti per sedare una rissa scoppiata all’esterno della discoteca Donoma, durante la fase di chiusura della serata infrasettimanale.
La segnalazione è giunta alla Sala Operativa nelle prime ore dell’alba. Secondo quanto ricostruito, la lite è nata tra alcuni avventori durante il deflusso dal locale e, in pochi istanti, si è trasformata in un violento scontro che ha coinvolto circa 8-10 persone.
Il pronto intervento della polizia di Stato, supportata dai colleghi dell’Arma dei carabinieri, ha consentito di identificare alcuni partecipanti e riportare la calma prima che si verificassero gravi conseguenze fisiche per i presenti.
Durante l’intervento è emersa una segnalazione relativa alla possibile presenza di un’arma da fuoco, in mano a uno dei soggetti coinvolti, che tuttavia si era già allontanato dal luogo della rissa. Gli agenti, insieme alle pattuglie dei carabinieri, hanno immediatamente avviato le ricerche, partendo dalle informazioni raccolte sul posto.
Le ricerche si sono concretizzate pochi minuti dopo presso la stazione ferroviaria, dove una nuova segnalazione per lite ha permesso l’individuazione di due giovani – entrambi ventenni, di origine nordafricana – sospettati di essere armati. Dopo la perquisizione, non è stata trovata alcuna arma, e la presenza della pistola non ha trovato ulteriori riscontri.
La polizia di Stato ha avviato accertamenti per identificare tutti i partecipanti alla rissa e provvedere alla segnalazione alla Procura della Repubblica per il reato di rissa. Inoltre, la Divisione Polizia Anticrimine della Questura sta valutando eventuali misure amministrative nei confronti dei soggetti coinvolti.
(Foto di repertorio)
Dopo l’episodio che ha causato il caos in una discoteca di Civitanova Marche, arriva il provvedimento del Questore: per un anno il responsabile non potrà più mettere piede nel locale né nei suoi dintorni.
La Polizia di Stato ha emesso un provvedimento di Daspo urbano nei confronti del giovane che, una settimana fa, aveva spruzzato dello spray al peperoncino all’interno di un noto locale della movida civitanovese (il Donoma, ndr), provocando panico tra i presenti e l'interruzione della serata.
I fatti erano stati riportati in questo articolo di cronaca: l'intervento dei carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche aveva portato all'identificazione e alla denuncia del responsabile, un 24enne di origine tunisina residente a Porto Recanati. Le accuse a suo carico: porto ingiustificato di oggetti atti ad offendere, getto pericoloso di cose e lesioni aggravate.
A seguito della segnalazione da parte dell'Arma, la divisione Polizia Anticrimine della Questura di Macerata ha avviato un'istruttoria. Conclusi gli accertamenti, il questore ha firmato il provvedimento di divieto di accesso (Dacur): per i prossimi 12 mesi, il giovane non potrà frequentare né il locale dove ha commesso il gesto né quelli situati nelle immediate vicinanze.
Il provvedimento rientra nelle misure di prevenzione previste dal cosiddetto "Daspo Willy", adottato per tutelare la sicurezza nei luoghi di aggregazione giovanile e contrastare episodi di violenza o comportamenti pericolosi. Un segnale chiaro - fanno sapere dalla Questura - per ribadire che simili atti non possono essere tollerati e che verranno perseguiti con fermezza.
Una campagna di sensibilizzazione senza precedenti per portare il messaggio di prevenzione contro le truffe direttamente sulle tavole degli italiani. È l’iniziativa promossa da Nerea Spa, azienda con sede a Castelsantangelo sul Nera , in collaborazione con l’Arma dei carabinieri. Al centro del progetto, la produzione di 10 milioni di bottiglie d’acqua minerale Nerea – nei formati da 1,5 e 2 litri – con in etichetta il logo istituzionale dell’Arma e un chiaro invito: “Non aprire la porta agli sconosciuti, chiama il 112 in caso di dubbi”.
L’obiettivo è informare e sensibilizzare soprattutto le persone anziane o fragili, più spesso vittime di truffe subdole e psicologicamente impattanti. Il messaggio è semplice, ma potente, e sfrutta un canale quotidiano e diretto come quello della bottiglia d’acqua per arrivare nelle case e fare prevenzione in modo capillare.“Le truffe – ricorda l’azienda – sono un fenomeno molto diffuso e colpiscono chi è più vulnerabile, lasciando dietro di sé non solo un danno economico, ma anche un senso di colpa e un trauma emotivo difficile da superare”.
Spesso i truffatori si fingono appartenenti alle forze dell’ordine o approfittano del legame emotivo con la vittima per carpirne la fiducia. Da qui nasce l’esigenza di agire anche sul fronte della prevenzione culturale, affinché i cittadini possano riconoscere i tentativi di raggiro e proteggersi adeguatamente.
Il progetto si inserisce nel più ampio impegno di Nerea Spa e della sua fondazione filantropica, la Fondazione Maria Grazia Balducci Rossi – ETS, che da 25 anni è attiva nel supporto alle persone in difficoltà. L’amministratore delegato, Tommaso Rossi, sottolinea:
“Ci sentiamo in dovere di fare la nostra parte. Questa campagna nasce dal nostro costante impegno per i più fragili: oggi, uniamo le forze con l’Arma dei carabinieri per affrontare un problema sociale con strumenti concreti ed efficaci”. Oltre al messaggio sulle etichette, la campagna invita a consultare il sito istituzionale www.carabinieri.it, dove è disponibile una sezione dedicata ai principali tipi di truffe e ai consigli utili per evitarle.
Un’iniziativa che coniuga responsabilità sociale, comunicazione efficace e prevenzione, portando la cultura della sicurezza là dove può fare davvero la differenza: nelle case, tra le mani di chi ha più bisogno di sentirsi protetto.
Nell’ambito delle attività di contrasto al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti, i carabinieri della Stazione di Montecassiano hanno denunciato all’autorità giudiziaria due fratelli di 27 e 24 anni residenti a Montecassiano per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Nell’ambito dell’operazione condotta, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione domiciliare nell’abitazione dei due giovani fratelli, entrambi già noti alle forze dell’ordine, rinvenendo 50 grammi di hashish, suddivisi in due confezioni, ulteriori 11 grammi di hashish rinvenuti occultati nella giacca di uno dei due giovani, 2 involucri di cellophane contenenti 18 grammi di marijuana. Tutta la droga è stata sequestrata e assunta in carico in attesa di versamento all’ufficio corpi di reato.
Tolentino piange la scomparsa di Nazzareno Bordi, scomparso all’età di 86 anni. Figura amatissima in città, Bordi è stato un pilastro del panorama teatrale locale, contribuendo con il suo talento e la sua umanità a far crescere la scena artistica tolentinate.
Tra i primi protagonisti del Gruppo Teatro Tolentino, Bordi ha lasciato il segno con interpretazioni memorabili in spettacoli come Aspettando Godot, Perché Perché Mari e molti altri. Fu anche tra i partecipanti de La Cortigiana, uno dei primi lavori della nascente Compagnia della Rancia, fondata da Saverio Marconi, che oggi lo ricorda con affetto e gratitudine:
"Ciao Nazzareno, grazie della tua gentilezza, del tuo talento d’attore e grazie per essere stato testimone dell’inizio della storia teatrale di Tolentino. Grazie con tutto il mio cuore e tutto il mio affetto per avermi aiutato ad essere quello che sono", ha dichiarato Marconi, attuale direttore artistico della compagnia".
Il ricordo di Nazzareno Bordi è vivo anche tra le nuove generazioni del teatro amatoriale: l’associazione Le Mezze Facce lo saluta con un commosso "Ciao Nazzareno, infinitamente riconoscenti".
Nazzareno lascia la moglie Graziella, i figli Giampiero e Maurizio, i nipoti e un pronipote. I funerali si terranno oggi alle ore 10 nella chiesa dello Spirito Santo, con partenza dalla sala del commiato Terracoeli. La famiglia ha richiesto che eventuali offerte vengano devolute alla Lega del Filo d’Oro, realtà da sempre vicina ai più fragili.