La Capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale, Elena Leonardi, ha presentato venerdì mattina una interrogazione con il carattere di urgenza per far luce sui criteri del Decreto “Terremoto” del Governo che ha penalizzato molti Comuni del territorio marchigiano colpiti pesantemente dal sisma di agosto, ma incredibilmente tagliati fuori dal provvedimento di ricostruzione governativo.“Ha dell'inverosimile - dichiara la Leonardi – ma nei due sub ambiti territoriali marchigiani (Ascoli Piceno-Fermo e Nuovo Maceratese) nei quali sono stati inseriti i Comuni destinatari delle risorse e dei provvedimenti per la ricostruzione post-sisma, non c'è traccia di importanti realtà locali che hanno riportato ingenti danni materiali e forti ripercussioni sociali e che proprio per questo hanno avuto fin da subito il sostegno e l'attenzione degli organismi della Protezione Civile marchigiana e della politica delle Marche.”“Per fare alcuni esempi – continua la Leonardi – potrei citare, nella Provincia di Macerata, i Comuni di Camerino, Tolentino e Loro Piceno, casi clamorosi se pensiamo agli effetti del terremoto nei loro territori, ma analoga sorte è toccata anche a diversi Comuni del fermano e della provincia di Ascoli Piceno. Una incresciosa e brutta pagina della ricostruzione, non vi sono davvero motivazioni plausibili rispetto ad una esclusione di Comuni gravitanti nella stessa area geografica di altri Comuni inseriti invece nel Decreto.”“Chiedo conto alla politica regionale e in particolare al Presidente Ceriscioli così vicino al Premier Renzi, – incalza la Leonardi – dei criteri di questo provvedimento e dell'assurdità rispetto alla scelta di lasciare fuori Comuni che hanno subito gravi danni. I Comuni marchigiani inseriti nel Decreto sono frutto di scelte operate in sinergia con il Governo centrale oppure no? Alla Regione va bene così o vuole intervenire per ampliare il cratere facendo rientrare i Comuni inspiegabilmente esclusi? ”La Leonardi ha anche avanzato la richiesta che il Consiglio Regionale che affronterà il tema del terremoto si svolga in uno di questi Comuni esclusi “dal cratere” come ad esempio Camerino che la Regione aveva anche individuato quale sede del Centro Operativo Misto. “Un gesto non solo simbolico – conclude la Leonardi – alla presenza di tutti i Sindaci coinvolti dobbiamo far sì che nessuno venga penalizzato nella fase della ricostruzione e degli interventi post-sisma!”
Il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il commissario straordinario per il terremoto del centro Italia Vasco Errani hanno incontrato alcuni amministratori del Maceratese e del Fermano, in particolare dei Comuni non inseriti nel cratere sismico. Primo incontro a Falerone, con i sindaci di Falerone, Montelparo, Montefalcone, Santa Vittoria, Smerillo, mentre a Colmurano erano presenti una decina di amministratori di Colmurano, Belforte del Chienti, Tolentino, Camerino, San Severino, Loro Piceno, Treia, Ripe San Ginesio, Urbisaglia, Monte San Martino. La Regione ha dato la disponibilità a creare uno spazio di confronto per la governance nella fase della ricostruzione, che consenta a tutti i Comuni di avere un ruolo sia nella strategia sia nella parte operativa. Piena disponibilità da parte di Ceriscioli a ragionare per sostenere la fascia dei Comuni extra cratere, creando fondi che vadano a integrare le iniziative già previste nel decreto, per esempio attraverso la rimodulazione dei fondi europei.Erano presenti anche l'assessore regionale Angelo Sciapichetti e l'onorevole Irene Manzi: "Di ritorno da una mattinata passata con i Sindaci di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso per parlare del sisma, per vedere di persona i danni subiti, per riflettere sulle conseguenze economiche che quei territori stanno soffrendo. Il decreto del Governo ormai prossimo alla pubblicazione affronta in modo articolato le esigenze legate alla ricostruzione. Sarà lungo il lavoro per il recupero di immobili e attività produttive a cui si dovrà accompagnare l'impegno di tutti (a ogni livello istituzionale) per ragionare ed investire sulle opportunità di sviluppo di queste aree, legate anche alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturalistico. Perché, spenti i riflettori del clamore mediatico, non venga meno l'attenzione e l'impegno per tutti i nostri territori colpiti".Nelle zone terremotate delle Marche intanto ci sono ancora 53 tende allestite, di cui 23 ad Arquata del Tronto, frazione Borgo Campo sportivo, e tre in punti sparsi della provincia; 4 a Castelsantangelo sul Nera (Macerata) e 25 in punti sparsi del Maceratese. I posti letto allestiti sono 351, di cui solo 30 occupati. Le persone che si trovano in strutture ricettive sono 888, di cui 237 in provincia di Macerata e 649 in quella di Ascoli, per la maggior parte (477), in zona di Arquata. Oltre 500 i pasti giornalieri ancora erogati, e 130 i volontari tuttora presenti. I dati, aggiornati ad oggi, sono resi noti dalla Sala operativa regionale della Protezione civile. (Ansa)
Tempi lunghi per la ricostruzione e 15 Comuni del Maceratese inseriti nel cosiddetto “cratere”. Sono due degli elementi emersi durante la conferenza stampa terminata poco fa a Palazzo Chigi alla presenza del sottosegretario Claudio De Vincenti, del commissario per la ricostruzione Vasco Errani, del capo nazionale della protezione civile Curcio e del presidente della Regione Marche Ceriscioli.I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso. In questa zona, compresa anche nel programma delle “aree interne”, saranno finanziati al 100% gli interventi di ricostruzione sia per le prime che per le seconde case. Fuori dal cratere, invece, come già emerso nei giorni scorsi, il contributo sarà del 100% per le prime case e del 50% per le seconde. I danni dovranno ovviamente essere certificati dalle schede Aedes. In tutto il Governo stanzia nell’immediato 200 milioni di euro per far partire il processo di ricostruzione, oltre ad altri 100 di credito d’imposta.Confermate le misure già emerse, come il prestito d’onore per le imprese danneggiate, la centrale unica di committenza, mentre le stazioni appaltanti saranno i 4 uffici della ricostruzione, il ministero dei Beni culturali e quello delle infrastrutture. Verrà poi istituito un elenco speciale per i professionisti che lavoreranno nella ricostruzione. “Questo – ha spiegato Errani – consentirà un sistema di controllo, con a capo l’Anac, che controllerà le gare a monte per assicurare al massimo trasparenza e legalità”. In totale il Governo stanzierà 35 milioni di euro per il 2016 per le Regioni Lazio, Umbria, Abruzzo e Marche per agevolazioni alle imprese danneggiate dal sisma. Sono previsti contributi in conto capitale per chi decide di aprire nuove imprese in queste zone, oltre ad un contributo dell’Inail per imprese e lavoratori di 30 milioni. Inoltre altre misure saranno attivate attraverso i fondi del Piano di sviluppo rurale e del Fesr. Per i Comuni è prevista una deroga al pareggio di bilancio.Il commissario straordinario ha poi fatto capire che i tempi per la ricostruzione saranno lunghi. “Partiremo dai danni cosiddetti B, quelli più lievi, al più presto. Per il resto bisogna ricordare che per ricostruire un centro storico bisogna fare una pianificazione urbanistica. Qui – ha aggiunto – si sperimenta una cosa nuova: non si fanno qui i moduli. Qui si costruiscono delle case, temporanee, ma case, di alta qualità. E’ una scelta che va a merito della protezione civile, che non sull’onda delle spinte di oggi e dell’emergenza, ma con una programmazione, ha cercato di dare una risposta strategica. Stiamo costruendo il provvisorio perché dia qualità subito”.Qui sotto le slide del decretoslide_terremoto_20161011
Ha destato comprensibile apprensione la diramazione, a questo punto ufficiale, dei Comuni inseriti dal Governo nel cosiddetto "cratere sismico" all'interno del decreto sulla ricostruzione post-terremoto approvato questa mattina. I Comuni della provincia di Macerata compresi nel decreto sono Acquacanina, Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Fiastra, Fiordimonte, Gualdo, Penna San Giovanni, Pievebovigliana, Pieve Torina, San Ginesio, Sant’Angelo in Pontano, Sarnano, Ussita, Visso.Un elenco con esclusioni "eccellenti" come, ad esempio, Camerino e Tolentino o la stessa Macerata. A gettare acqua sul fuoco della polemica che si è già aperta è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che sottolinea come tutti i danni saranno risarciti: "La provincia di Macerata con i suoi 14 Comuni inseriti nell'elenco del cosiddetto cratere è quella tra tutte, che ha visto riconosciuto il maggior numero di Comuni e quindi di danni. Va sottolineato comunque che tutti coloro, residenti nei comuni non compresi nell'elenco, saranno comunque risarciti totalmente dei danni avuti dal sisma, purché certificati delle apposite schede Aedes compilate dai rilevatori autorizzati"."In pratica la differenza tra chi sta nel cratere e tra chi risiede nei comuni fuori dall'elenco è questa: chi sta nel cratere avrà il risarcimento dei danni al 100% della prima e della seconda casa. Chi sta fuori avrà il risarcimento della prima casa al 100% della seconda casa al 50% se non ubicata nel centro storico, altrimenti del 100% come gli altri. Voglio ricordare che nel terremoto di Marche e Umbria di 20 anni fa, le seconde case non furono finanziate".Sul piede di guerra, però, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui: "Le anticipazioni sul decreto per la ricostruzione emanato dal Governo ci lasciano profondamente amareggiati. Da quanto apprendiamo, infatti, Camerino ed altri comuni dell’entroterra Maceratese sono stati esclusi dal così detto “cratere”. Si tratta di una esclusione che, se confermata, farebbe gridare allo scandalo, non solo perché i danni riportati nella nostra cittadina sono evidenti e sotto gli occhi di tutti, ma anche perché la Camera dei Deputati ha approvato all’unanimità, non molti giorni fa, una mozione per destinare i risparmi della Camera ai comuni terremotati tra i quali, appunto, compariva anche la città di Camerino.Siamo convinti che si sia trattato di un errore o di una disattenzione che potrà essere sanata nei prossimi giorni. In ogni caso invitiamo il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, il commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, e gli altri rappresentanti del Governo a venire a trovarci a Camerino (cosa mai avvenuta fino ad oggi), così da darci modo di mostrare loro di persona quanti e quali danni il sisma dello scorso 24 agosto ha provocato nella nostra città".
E' terminato il Consiglio dei ministri con all'ordine del giorno il decreto sul terremoto che il 24 agosto ha colpito il centro Italia. Il Cdm è durato circa 40 minuti."Approvato stamattina il decreto legge terremoto. Avevamo promesso. Non vi lasceremo soli. E così faremo. Tutti insieme". Lo scrive il premier Matteo Renzi in un tweet al termine del Consiglio dei ministri.Si svolgerà nel pomeriggio una conferenza stampa del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Claudio De Vincenti, e del commissario Vasco Errani, per illustrare i contenuti del decreto sul terremoto approvato questa mattina in Consiglio dei Ministri. Lo si apprende da fonti di governo. (Ansa)
"Arquata del Tronto resta e resterà il Comune-simbolo di questo terremoto, pur in un quadro che coinvolgerà oltre 100 Comuni in tutte le Marche" nel processo di ricostruzione. Lo ha detto il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, a margine di un incontro tra la Giunta regionale e l'amministrazione comunale della cittadina devastata dal sisma del 24 agosto.Incontro che "è un momento per condividere i percorsi fatti fino ad oggi, per completare le procedure delle prime fasi dell'emergenza e dell'assistenza e per gettare le basi anche per il decreto per la ricostruzione. Siamo a poche ore dall'emanazione - ha aggiunto - sono linee guida che sosterranno tutto il percorso della ricostruzione. L'importante è rendere consapevole tutta la struttura, sia dal punto di vista politico-amministrativo, sia dirigenziale" in modo da "impostare al meglio il lungo lavoro di ricostruzione economico ed edilizio di questa parte del territorio e gran parte di 3 province delle Marche". (ANSA)
"Martedì approveremo il decreto per la ricostruzione". Lo ha annunciato oggi, domenica 9 ottobre, il presidente del Consiglio Matteo Renzi intervistato a L’Arena di Massimo Giletti, su Rai Uno. Renzi, in tivù, è infatti tornato a parlare delle aree del Centro Italia colpite dal sisma del 24 agosto.Diego Della Valle - ha anche annunciato - aprirà una fabbrica ad Arquata del Tronto e assumerà lavoratori. Renzi ha aggiunto che martedì prossimo incontrerà il patron di Tod’s che è stato il primo imprenditore a rispondere all’appello del governo per investimenti imprenditoriali in aree colpite dal sisma.
Grazie all'accordo tra i Comuni di Bologna e di Visso (Macerata), 6 dei 27 autografi di Giacomo Leopardi ospitati nel museo della cittadina colpita dal terremoto del 24 agosto (ora inagibile) saranno messi in mostra all'Archiginnasio di Bologna dal 21 dicembre.Grazie a Unipol, che la ospiterà nel suo Auditorium, e alla Fondazione Musica Insieme che l'ha organizzata, il 18 ottobre prenderà il via la rassegna "Giacomo Leopardi: Canti-Musicali accordi e sovrumani silenzi", appuntamenti che affiancheranno la lettura dei Canti leopardiani alle musiche di Franz Schubert, il compositore che più incarna in musica lo spirito leopardiano.Protagonisti delle serate (25 ottobre, 10 e 24 novembre le altre date), l'attore Premio Oscar Giuseppe Cederna, il pianista Andrea Lucchesini e il Quartetto Lyskamm. Gli autografi di Leopardi (tra cui L'infinito, La sera del giorno festivo, Alla luna, Il sogno, Lo spavento notturno) potrebbero essere disponibili anche prima, già in occasione della rassegna di Musica Insieme. (ANSA)
Domenica prossima 9 ottobre al via l’iniziativa a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto “Camminiamo insieme per ricostruire e prevenire”. Un grande evento di solidarietà a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto per mantenere i riflettori puntati su Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera comuni con un’inestimabile patrimonio naturalistico - turistico, che hanno riportato gravissimi danni al capitale immobiliare, votato unicamente a scopo turistico. “Cammineremo sperando che la nostra voce sia ascoltata, - ha dichiarato il Sindaco di Ussita Ing Marco Rinaldi - e che il decreto che il governo sta per emanare sul terremoto riconosca gli ingenti danni materiali che il sisma ha fatto nel nostro territorio sede di numerosi epicentri e includa Ussita, Visso e Castelsantangelo nell’area del cratere sismico. La comunità dell’Alto Nera, grazie all’immenso patrimonio naturalistico e culturale del territorio, ubicato nel cuore del Parco dei Sibillini, vive da sempre di turismo, e oggi a causa dei gravissimi danni edilizi riportati, rischia la sopravvivenza se non rientra nell’area del cratere sismico. Solo attraverso la ricostruzione completa e la messa a norma del patrimonio immobiliare presente, l’area può sperare di far tornare i turisti nelle infrastrutture ricettive e nella seconde case e solo così la vallata potrà ricominciare a lavorare e a vivere.”L’iniziativa di domenica prossima, Patrocinato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dai comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso e organizzato da UssitAttiva, dalla Pro Loco delle Valli Castellane, dall’Associazione Operatori Turistici Alto Nera e dalla Sipem, (Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza), ha accresciuto consensi e prenotazioni da tutta Italia, di settimana in settimana, per sostenere le popolazioni dei territori colpiti dal terremoto. Le camminate partiranno da Piazza dei Cavallari a Ussita alle ore 10.30, da Frontignano alle ore 11.00 e da Piazza dei Martiri Vissani a Visso alle 10.30, per confluire al parco comunale di Castelsantangelo sul Nera dove è previsto un pranzo conviviale con i prodotti del territorio. A seguire si parlerà di come “Imparare a convivere con il terremoto in maniera consapevole” insieme ad un esperto della Sipem Marche e insieme ad altre associazioni ci si confronterà anche sulla prevenzione antisismica. Camminate facili e aperte a tutti, grandi e bambini di circa 7 km, con una durata di 2h. Si camminerà insieme agli abitanti del posto in nome della solidarietà, per mantenere vivo il territorio immerso nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.
Mancano pochi giorni a domenica 9 ottobre quando avrà luogo l’evento #SiamoAgibili, Camminiamo insieme per ricostruire e prevenire, un’iniziativa all’interno della Giornata Nazionale del Camminare (www.giornatadelcamminare.org), patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, promossa dall’Associazione Movimento Tellurico, affiliata a Federtrek.Quest’anno la giornata pone l’attenzione verso i territori colpiti dall’ultimo tragico sisma dello scorso 24 agosto. Movimento Tellurico è il promotore del trekking di solidarietà “La Lunga Marcia per L’Aquila”, che percorre territori, borghi e città dell’Italia centrale per fare il punto sulla situazione della ricostruzione dell’Aquila dopo il sisma del 2009 e per sensibilizzare i partecipanti e le comunità attraversate ai temi della prevenzione antisismica, della tutela e della conoscenza del territorio.L’associazione, come lo scorso anno, propone due camminate distinte, la prima delle quali a Roma dove è previsto un Prologo notturno: lungo le tracce dei terremoti di Roma, con conclusione all’alba. Chi vorrà proseguire potrà spostarsi in autobus nel territorio del Parco Nazionale dei Monti Sibillini dove, dai comuni di Ussita e Visso si raggiungerà camminando, il comune di Castelsantangelo sul Nera, territorio duramente colpito dal sisma. L’evento marchigiano è patrocinato dal Parco Nazionale dei Monti Sibillini, dai comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso e organizzato da UssitAttiva, dalla Pro Loco delle Valli Castellane, dall’Associazione Operatori Turistici Alto Nera e dalla Sipem, Società Italiana di Psicologia dell’Emergenza. Le due camminate partiranno da Piazza dei Cavallari a Ussita alle ore 10.30 (per poi spostarsi a Frontignano da cui partirà la camminata alle ore 11.00) e da Piazza dei Martiri Vissani a Visso intorno alle 10.30, per confluire in segno di solidarietà al parco comunale di Castelsantangelo sul Nera dove è previsto un pranzo conviviale con i prodotti del territorio. A seguire si parlerà di come “Imparare a convivere con il terremoto in maniera consapevole” insieme ad un esperto della Sipem Marche e insieme ad altre associazioni ci si confronterà anche sulla prevenzione antisismica.Le due camminate sono facili (7 km, durata 2h) e aperte a tutti, grandi e bambini. Già dal primo pomeriggio delle navette riporteranno gli intervenuti nei luoghi di partenza. Si camminerà insieme agli abitanti del posto in nome della resilienza e della solidarietà, per mantenere vivo il territorio immerso nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.Se conosciamo il terremoto possiamo imparare ad affrontarlo: continueremo a temerlo, ma possiamo vincere la paura e ridurre al minimo il rischio. Condividete l’evento su https://www.facebook.com/movimentotellurico e su twitter #siamoagibiliTelefoni e riferimenti per la camminata a Roma: 328 419 4746 – 339 228 7563Telefoni di riferimento per la camminata nelle Marche: 339 157 5644 – 339 847 1502www.movimentotellurico.it
Si intitola "3.36 La scossa assassina" l'instant book realizzato da Remo Croci sul terremoto del 24 agosto presentato oggi ad Ascoli Piceno dal giornalista di Mediaset. Un libro che racconta il sisma del centro Italia, anche attraverso fotografie inedite di Luca Cameli, Guido Picchio e degli operatori della Xentek di Ascoli. Remo Croci ha ripercorso i giorni del sisma attraverso gli scatti e i pensieri di cronista.Nel libro sono ospitati tre articoli di Toni Capuozzo, inviato e conduttore di Terra, Emma D'Aquino, inviata e conduttrice del Tg1, e di Claudio Sebastiani, inviato dell'Ansa. Presente anche un'analisi comparativa degli ultimi tre terremoti da parte dell'ing. Roberto Gregori. L'incasso sarà interamente devoluto all'associazione Omnibus Omnes di Arquata del Tronto. "Scrivere questo libro è stato per me un modo per dare un sostegno laddove sarà necessario, un impegno verso i terremotati. Personalmente non ho mai spento i fari sul terremoto e sulle sue conseguenze". (Ansa)
Molti, all'indomani del sisma del 24 agosto avevano proposto di destinare la somma del jackpot del Superenalotto alle popolazioni terremotate. Col passare del tempo, ci sì è accorti che la cosa risultava formalmente impraticabile e alla fine i buoni propositi si sono scontrati con la dura realtà.Non è successo così nel caso dei fondi risparmiati dalla Camera dei Deputati nell'anno in corso. Grazie all'iniziativa del suo vicepresidente, Simone Baldelli, eletto nelle Marche nella lista di Forza Italia, la Camera ha stanziato per l'emergenza terremoto una cifra pari a 47 milioni di euro. Atteso il parere favorevole del Governo, che è arrivato, puntuale in mattinata, tutti i gruppi parlamentari hanno votato favorevolmente la delibera dell'ufficio di presidenza."Sono orgogliosa che l'Aula di Montecitorio abbia deciso di destinare alle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto i 47 milioni di euro risparmiati quest'anno dalla Camera. Sulla risoluzione proposta al riguardo dal Vicepresidente Baldelli e firmata da deputati di tutti i gruppi si è registrata infatti una significativa unanimità. E anche nel voto sulle numerose mozioni a favore delle zone danneggiate si è potuto apprezzare un clima di dialogo e di convergenza. Mi sembra una conferma ulteriore di come tutte le forze politiche stiano rispondendo con senso di responsabilità agli impegni presi fin dalle prime ore dopo la tragedia". Così la presidente della Camera Laura Boldrini, in una nota.
E' stata depositata una risoluzione, a prima firma Simone Baldelli, che verrà discussa questo pomeriggio dall'Aula di Montecitorio, per far sì che i risparmi della Camera dei deputati vengano destinati alle zone colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto."Il 27 settembre - si legge nel documento - la Camera dei deputati ha restituito al Bilancio dello Stato, effettuando il relativo trasferimento bancario in favore del ministero dell'Economia, la somma di 47 milioni di euro, dando seguito a quanto deliberato dall'Assemblea nella seduta dello scorso 3 agosto in sede di esame del Bilancio di previsione 2016. Si tratta della restituzione più consistente mai operata dalla Camera, ed è frutto di una politica di tagli e risparmi su diverse voci di spesa: dalle competenze economiche corrisposte ai deputati all'acquisto di beni e servizi, dalle spese per la gestione amministrativa a quelle per il personale dipendente". La risoluzione - sottoscritta anche da tutti gli altri gruppi parlamentari: Carrescia (PD), Terzoni (M5S), Zaratti (SI-SEL), Tancredi (AP), Castiello (LN), Galgano (SC), Gigli (DeS-CD), Rampelli (FdI), Palese (Misto-CR), Vezzali (Misto), Pisicchio (Misto) - impegna il Governo "ad assumere iniziative normative al fine di impiegare le risorse restituite dalla Camera dei deputati al bilancio dello Stato per la ricostruzione dei territori e il sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto 2016". (Ansa)
“Ci sono territori e province dove si reclama soccorso, dove si reclama un sostegno, perché non sono rientrate nella prima perimetrazione, diciamo così, del primo intervento di emergenza.”Così Simone Baldelli, parlamentare di Forza Italia, eletto nelle Marche e vicepresidente della Camera dei Deputati, nel suo intervento in Aula sulla mozione riguardante il sisma del 24 agosto e discussa nel pomeriggio di lunedì scorso.“Territori del maceratese - ha continuato il parlamentare - penso a Camerino, Acquacanina, Bolognola, Fiastra, Muccia, Serravalle di Chienti, Monte Cavallo, Fiordimonte, Pieve Torina, Ussita, Visso, Castelsantangelo sul Nera, Pievebovigliana e, ancora, Macerata, San Severino e altri comuni. Ci sono famiglie che sono state costrette a lasciare la propria abitazione, scuole, territori, non solo nella parte del maceratese, ma anche in quella del fermano: Penso a Servigliano e a Falerone. Io, quindi, spero e mi auguro che all’interno di questo quadro – noi lo faremo presente anche nella nostra mozione – si tengano presenti questi territori.”“È allora necessario fare sistema in Europa, ma è necessario anche fare sistema in Italia. Credo che al di là degli slogan, dei nomi curiosi con i quali possiamo chiamare – ha proseguito Baldelli - questa o quell’altra operazione di ricostruzione, la responsabilità delle forze politiche di maggioranza e di opposizione si misuri anche in circostanze come queste. E noi siamo disposti a fare la nostra parte, in sostegno non al Governo, ma in sostegno alle popolazioni colpite. Perché abbiamo una responsabilità sulle nostre spalle, anche da parlamentari, ancorché privi di strumenti operativi. Perché questo è: non siamo certamente nelle condizioni di portare un contributo operativo; possiamo semplicemente ascoltare con discrezione, senza far troppe passerelle, con quella serietà che è dovuta a chi rappresenta il Paese in questo incarico: essere tramite e sostegno alle iniziative di difesa, di protezione, di continuità dei territori colpiti. Lo faremo – ha concluso l’esponente politico - con serietà e responsabilità.
#SiamoAgibili, Camminiamo insieme per ricostruire e prevenire, è la passeggiata lanciata nell'ambito della Giornata nazionale del Camminare, che si terrà domenica 9 ottobre a Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, i comuni del Maceratese danneggiati dal sisma del 24 agosto scorso.L'Associazione Movimento Tellurico, con il supporto dell'associazione Operatori Turistici Alto Nera, del comitato spontaneo di operatori UssitAttiva e della Pro Loco delle Valli Castellane, promuove la manifestazione per unire idealmente i tre comuni dell'Alta Valle del Nera attraverso due camminate che partiranno da Piazza dei Cavallari a Ussita alle ore 10.30 (per poi spostarsi a Frontignano da cui partirà la camminata alle ore 11.00) e da Piazza dei Martiri Vissani a Visso intorno alle 10.30, per confluire in segno di solidarietà a Castelsantangelo sul Nera, dei tre il comune che ha avuto più danni. Alla fine, pranzo di solidarietà. (Ansa)
Un mese dopo l’inizio della sequenza dell’Italia centrale, attivata dal terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 agosto, continuano gli studi dei sismologi e dei geologi per delineare sempre meglio il quadro di quanto è accaduto e fare degli scenari sulla possibile evoluzione.Anzitutto va detto che la sequenza è ancora in pieno svolgimento, pur con un numero minore di repliche (aftershocks) rispetto alle prime due settimane. Al momento la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente circa 11500 repliche, in un’area che si estende per circa 40 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: 200 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 14 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e uno di magnitudo maggiore di 5, oltre naturalmente a quello principale di magnitudo 6 del 24 agosto.L’evento principale di ML 6.0 del 24 agosto è stato causato dallo scorrimento di una faglia distensiva (o faglia normale) orientata in direzione NNO-SSE inclinata verso SO con una pendenza di circa 50°. La lunghezza della faglia che si è attivata con questo terremoto è di 20-25 km. A partire dal punto di nucleazione del terremoto, localizzato a circa 8 km di profondità in prossimità di Accumoli, la rottura della faglia è stata bilaterale (propagandosi sia verso NO sia verso SE, ossia verso Norcia e verso Amatrice). Sia i dati accelerometrici che quelli SAR indicano che la faglia non si è dislocata in maniera omogenea lungo la sua estensione ma è caratterizzata da due zone principali di concentrazione dello spostamento sul piano di faglia stesso, con valori massimi di circa un metro. La durata della rottura, ricavata dai dati accelerometrici, è stata di circa 6 secondi.Le deformazioni del terreno visibili dai dati SAR analizzati finora sembrano suggerire che il movimento sulla faglia non sia arrivato a interessare direttamente la superficie. Gli spostamenti del terreno osservati dal satellite sembrano piuttosto legati a due fenomeni deformativi a una scala diversa: uno “profondo” legato al movimento sulla faglia a profondità tra i 10 e i 5 km, e un altro, più circoscritto, che produce delle frange caratteristiche negli interferogrammi e che sarebbe legato a deformazioni più superficiali, forse attribuibili a fenomeni gravitativi. Sono in corso verifiche e confronti tra questi dati e quelli di terreno per discriminare la natura delle rotture evidenziate sul terreno, se queste siano cioè diretta espressione in superficie della faglia responsabile del terremoto del 24 agosto, o, alternativamente, siano degli elementi deformativi secondari.Come noto, molte “rotture superficiali” del terreno sono state rilevate e mappate lungo la faglia del monte Vettore: si tratta di una zona di fratturazione superficiale continua che si estende per circa 5.2 km lungo il fianco sud-occidentale del monte. Le squadre dei rilevatori stanno tuttora investigando l’area epicentrale per un’estensione totale di circa 40 km tra Castelluccio di Norcia, a Nord, e la Località Ortolano posta a sud del lago artificiale di Campotosto. Al momento, sono state catalogate informazioni geologiche su oltre 3000 punti di osservazione. In generale, nell’intera area investigata sono state segnalate numerose fratture lungo i versanti montuosi e i campi coltivati (questi elementi deformativi risultano spesso ben visibili sul manto stradale), insieme a frane, scoscendimenti e crolli di massi, di piccole-medie dimensioni.(Dal sito www.ingv.it)
Tutti a Visso sabato 24 settembre per ascoltare e vedere i cervi in bramito. I cervi sono dei grandi erbivori che si erano estinti nelle Marche. Il Parco dei Sibillini li ha rilasciati a partire dal 2005 in Provincia di Macerata, ne ha lasciati circa 60 e ora dopo 11 anni sono circa 3-400.In questo periodo i maschi (gli unici che hanno le corna chiamate palchi) vanno in amore e per cerca di catturare più cerve possibili fanno degli urli simili ai ruggiti dei leoni, i bramiti, e quando questo non basta lottano con le loro grandi corna (palchi) così in primavera avranno un sacco di cerbiatti e di discenza, per vederli bisogna stare in silenzio e fermi, coperti dietro la vegetazione.Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking organizza una escursione per partecipare al censimento al bramito dei Cervi nei Sibillini. L'appuntamento è per sabato 24 settembre a Visso, ore 15 di fronte alle Poste di Visso. Per info e prenotazione (obbligatoria) contattare info@camosciosibillini.it o 3282864307.
La terra continua a tremare. Scosse di assestamento vengono comunemente chiamate. Ma il pericolo si è esaurito nella tragica notte del 24 agosto? Due esperti del rischio ci chiariscono la situazione. La dott.ssa Francesca Testella, consulente giuridico ambientale, esperta in materia di rischi da calamità naturali e il geologo dott. Eugenio Pistolesi, hanno fatto un sopralluogo sabato 17 settembre a partire da Castel Sant’Angelo e Spina di Gualdo fino alle Piane di Castelluccio per poi salire sul monte Vettore e scendere ad Arquata e Pescara del Tronto. Ultima tappa Norcia. Le foto scattate mostrano gli effetti del sisma. Possono accedere alla zona rossa soltanto gli ex residenti per prendere i propri effetti personali restando il minor tempo possibile. Castelluccio di Norcia L’abitazione (sotto) sita a Spina di Gualdo si trova in una posizione molto particolare: in linea d’aria con la faglia e sulla cima di una collina, il che amplifica gli effetti del sisma. Il secondo piano dell’edificio infatti è stato completamente ruotato rispetto al piano terra. Sicuramente si tratta di una casa abusiva, considerando anche che si dovrebbe essere all’intero di un parco naturale. Spostandoci sul monte Vettore la faglia si mostra da vicino in tutta la sua evidenza. L’asfalto è completamente squarciato e in lontananza, nella valle si intravedono le frazioni di Arquata e Pescara del Tronto, di cui sotto mostriamo delle immagini scattate da vicino. La scarpata sotto Pescara del Tronto si è completamente sbriciolata. Le case con armature di ferro e chiavi esterne si sono lesionate ma non sono crollate. Hanno retto il colpo dunque. Ma tutto questo avrebbe potuto essere evitato. Il terremoto è un effetto naturale del movimento della Terra che ci dimostra di essere viva. Le zone con faglie attive sono di dominio pubblico presso i siti istituzionali e delle NGV. In ogni zona è possibile di conseguenza stabilire se edificare o no e laddove si costruisce e la resistenza degli edifici deve essere commisurata all’intensità massima preventivata in caso di sisma provocato dalla specifica faglia di riferimento. La situazione che ora (e da anni) preoccupa riguarda la faglia che attraversa il comune di Norcia. L’ultimo sisma si è verificato nel 1979 e la faglia passa esattamente sotto due abitazioni. Sotto, in foto, la faglia ed una delle due abitazioni interessate. I proprietari rivelano di non dormire più dalla notte del sisma ma di non sapere come affrontare la situazione. Gli esperti spiegano che la soluzione ideale sarebbe demolire e ricostruire una struttura leggera in legno, o realizzarla nella spazio vuoto a disposizione dei proprietari. Nel frattempo però la pubblica amministrazione locale potrebbe emanare un’ordinanza di sgombero e mettere a disposizione delle famiglie interessate degli alloggi anche coinvolgendo anche la Regione Umbria. In fondo si tratta al massimo di cinque abitazioni se si considerano quelle un po’ più lontane rispetto alla faglia. La convivenza con il rischio va realizzata attraverso l’informazione, non sperimentando sulla vita delle persone. Il diritto va utilizzato per proteggere persone, animali e cose. Ed in questo caso – spiega la Testella – gli strumenti ci sono e la situazione di rischio può essere eliminata. Pistolesi aggiunge che ci sono i tempi per pianificare un intervento (da un minimo di un anno a un massimo di 50 anni). Non si può stabilire quando la faglia sprigionerà la sua energia, ma ciò che è incontrovertibile è che lo farà. L’ultima immagine mostra come il capitello della Chiesa nel centro di Norcia si sia completamente girato a seguito del sisma del 24 agosto. Norcia dunque, ed anche Preci, i comuni attualmente a rischio. Dalla logica emergenziale si deve passare ad una logica di prevenzione, attraverso l’uso delle conoscenze scientifiche in materie. E la normativa va utilizzata ed anche elaborata per finalità di convivenza consapevole con un territorio sismico. I cittadini devono pretendere dalle pubbliche amministrazioni di essere informate sulla micro zonazione sismica del proprio comune, sull’effettività del piano di protezione civile, anche con simulazioni di evacuazione, sulla condizione degli edifici pubblici e chiedere una mediazione con esperti (ingegneri e geologi) per una verifica delle condizioni delle proprie abitazioni a prezzi sociali. Ultimo, richiedere un tavolo di incontro con le assicurazioni per ottenere premi economicamente sostenibili o con importi a scalare in corrispondenza del progressivo adeguamento sismico degli edifici. La dott.ssa Testella e il dott. Pistolesi sono a disposizione per chiarimenti e spiegazioni tramite la redazione di Picchio News che allo scopo, ha creato lo Sportello Terremoto attivo dal prossimo primo ottobre.
Domani alle ore 14 riapre la strada provinciale 209 Valnerina.L'arteria era stata chiusa nella notte dell'otto settembre a causa della caduta di diversi massi dalla parete rocciosa che costeggia la stessa. A termine dei lavori di disgaggio dei massi pericolanti, a seguito del sisma, l'Amministrazione provinciale ha deciso la riapertura per evitare ulteriori gravi disagi per l'intero comprensorio.Nei prossimi giorni continueranno i lavori di ripristino e di potenziamento delle reti sulle pareti rocciose. Tali lavori potranno comportare la possibilità di regolamentare il traffico in sensi unici alternati.
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha effettuato un sopralluogo sul tratto della Valnerina in cui sono in corso i lavori di messa in sicurezza dei versanti interessati dai distacchi di roccia verificatisi nella notte tra l'8 ed il 9 settembre scorso a seguito dei ben noti e ripetuti assestamenti tellurici conseguenti all'ultimo terremoto.Mentre risultano già ultimati i lavori in prossimità del Comune di Visso si sta intervenendo sull'altro tratto della Valnerina anch'esso interessato dallo stesso fenomeno. Nella zona in questione è attualmente in corso lo sgancio dai costoni di quei pezzi di roccia instabili e pericolanti. In quest'ultima area dove i lavori si protrarranno ininterrottamente per tutta la settimana si è verificato su un tratto di circa un centinaio di metri lo sfondamento delle reti paramassi già esistenti.Ultimati i lavori di disgaggio, la parete prossima alla sede stradale verrà messa in sicurezza con l'istallazione di reti di protezione ad alta resistenza. Compatibilmente con le condizioni meteo la riapertura potrebbe avvenire entro la fine di questa settimana.