Visso

#SiamoAgibili, due camminate sui Sibillini per la Giornata Nazionale del Camminare

#SiamoAgibili, due camminate sui Sibillini per la Giornata Nazionale del Camminare

#SiamoAgibili, Camminiamo insieme per ricostruire e prevenire, è la passeggiata lanciata nell'ambito della Giornata nazionale del Camminare, che si terrà domenica 9 ottobre a Ussita, Visso e Castelsantangelo sul Nera, i comuni del Maceratese danneggiati dal sisma del 24 agosto scorso.L'Associazione Movimento Tellurico, con il supporto dell'associazione Operatori Turistici Alto Nera, del comitato spontaneo di operatori UssitAttiva e della Pro Loco delle Valli Castellane, promuove la manifestazione per unire idealmente i tre comuni dell'Alta Valle del Nera attraverso due camminate che partiranno da Piazza dei Cavallari a Ussita alle ore 10.30 (per poi spostarsi a Frontignano da cui partirà la camminata alle ore 11.00) e da Piazza dei Martiri Vissani a Visso intorno alle 10.30, per confluire in segno di solidarietà a Castelsantangelo sul Nera, dei tre il comune che ha avuto più danni. Alla fine, pranzo di solidarietà. (Ansa)

27/09/2016 18:52
Il terremoto un mese dopo: 11.500 repliche, sequenza ancora in pieno svolgimento

Il terremoto un mese dopo: 11.500 repliche, sequenza ancora in pieno svolgimento

Un mese dopo l’inizio della sequenza dell’Italia centrale, attivata dal terremoto di magnitudo 6.0 avvenuto nella notte tra il 23 e il 24 agosto, continuano gli studi dei sismologi e dei geologi per delineare sempre meglio il quadro di quanto è accaduto e fare degli scenari sulla possibile evoluzione.Anzitutto va detto che la sequenza è ancora in pieno svolgimento, pur con un numero minore di repliche (aftershocks) rispetto alle prime due settimane. Al momento la Rete Sismica Nazionale dell’INGV ha localizzato complessivamente circa 11500 repliche, in un’area che si estende per circa 40 chilometri in direzione NNO-SSE lungo la catena appenninica: 200 i terremoti di magnitudo compresa tra 3 e 4, 14 quelli di magnitudo compresa tra 4 e 5 e uno di magnitudo maggiore di 5, oltre naturalmente a quello principale di magnitudo 6 del 24 agosto.L’evento principale di ML 6.0 del 24 agosto è stato causato dallo scorrimento di una faglia distensiva (o faglia normale) orientata in direzione NNO-SSE inclinata verso SO con una pendenza di circa 50°. La lunghezza della faglia che si è attivata con questo terremoto è di 20-25 km. A partire dal punto di nucleazione del terremoto, localizzato a circa 8 km di profondità in prossimità di Accumoli, la rottura della faglia è stata bilaterale (propagandosi sia verso NO sia verso SE, ossia verso Norcia e verso Amatrice). Sia i dati accelerometrici che quelli SAR indicano che la faglia non si è dislocata in maniera omogenea lungo la sua estensione ma è caratterizzata da due zone principali di concentrazione dello spostamento sul piano di faglia stesso, con valori massimi di circa un metro.  La durata della rottura, ricavata dai dati accelerometrici, è stata di circa 6 secondi.Le deformazioni del terreno visibili dai dati SAR analizzati finora sembrano suggerire che il movimento sulla faglia non sia arrivato a interessare direttamente la superficie. Gli spostamenti del terreno osservati dal satellite sembrano piuttosto legati a due fenomeni deformativi a una scala diversa: uno “profondo” legato al movimento sulla faglia a profondità tra i 10 e i 5 km, e un altro, più circoscritto, che produce delle frange caratteristiche negli interferogrammi e che sarebbe legato a deformazioni più superficiali, forse attribuibili a fenomeni gravitativi. Sono in corso verifiche e confronti tra questi dati e quelli di terreno per discriminare la natura delle rotture evidenziate sul terreno, se queste siano cioè diretta espressione in superficie della faglia responsabile del terremoto del 24 agosto, o, alternativamente, siano degli elementi deformativi secondari.Come noto, molte “rotture superficiali” del terreno sono state rilevate e mappate lungo la faglia del monte Vettore: si tratta di una zona di fratturazione superficiale continua che si estende per circa 5.2 km lungo il fianco sud-occidentale del monte. Le squadre dei rilevatori stanno tuttora investigando l’area epicentrale per un’estensione totale di circa 40 km tra Castelluccio di Norcia, a Nord, e la Località Ortolano posta a sud del lago artificiale di Campotosto. Al momento, sono state catalogate informazioni geologiche su oltre 3000 punti di osservazione. In generale, nell’intera area investigata sono state segnalate numerose fratture lungo i versanti montuosi e i campi coltivati (questi elementi deformativi risultano spesso ben visibili sul manto stradale), insieme a frane, scoscendimenti e crolli di massi, di piccole-medie dimensioni.(Dal sito www.ingv.it)

24/09/2016 16:23
Bramito al tramonto sui Sibillini: sabato escursione con partenza da Visso

Bramito al tramonto sui Sibillini: sabato escursione con partenza da Visso

Tutti a Visso sabato 24 settembre per ascoltare e vedere i cervi in bramito. I cervi sono dei grandi erbivori che si erano estinti nelle Marche. Il Parco dei Sibillini li ha rilasciati a partire dal 2005 in Provincia di Macerata, ne ha lasciati circa 60 e ora dopo 11 anni sono circa 3-400.In questo periodo i maschi (gli unici che hanno le corna chiamate palchi) vanno in amore e per cerca di catturare più cerve possibili fanno degli urli simili ai ruggiti dei leoni, i bramiti, e quando questo non basta lottano con le loro grandi corna (palchi) così in primavera avranno un sacco di cerbiatti e di discenza, per vederli bisogna stare in silenzio e fermi, coperti dietro la vegetazione.Il Camoscio dei Sibillini - Escursioni e Trekking organizza una escursione per partecipare al censimento al bramito dei Cervi nei Sibillini. L'appuntamento è per sabato 24 settembre a Visso, ore 15 di fronte alle Poste di Visso. Per info e prenotazione (obbligatoria) contattare info@camosciosibillini.it o 3282864307.

21/09/2016 12:00
Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

Inside the risk: reportage sulle zone ancora a rischio sisma tra Marche e Umbria - FOTO

La terra continua a tremare. Scosse di assestamento vengono comunemente chiamate. Ma il pericolo si è esaurito nella tragica notte del 24 agosto? Due esperti del rischio ci chiariscono la situazione. La dott.ssa Francesca Testella, consulente giuridico ambientale, esperta in materia di rischi da calamità naturali e il geologo dott. Eugenio Pistolesi, hanno fatto un sopralluogo sabato 17 settembre a partire da Castel Sant’Angelo e Spina di Gualdo fino alle Piane di Castelluccio per poi salire sul monte Vettore e scendere ad Arquata e Pescara del Tronto. Ultima tappa Norcia. Le foto scattate mostrano gli effetti del sisma. Possono accedere alla zona rossa soltanto gli ex residenti per prendere i propri effetti personali restando il minor tempo possibile. Castelluccio di Norcia L’abitazione (sotto) sita a Spina di Gualdo si trova in una posizione molto particolare: in linea d’aria con la faglia e sulla cima di una collina, il che amplifica gli effetti del sisma. Il secondo piano dell’edificio infatti è stato completamente ruotato rispetto al piano terra. Sicuramente si tratta di una casa abusiva, considerando anche che si dovrebbe essere all’intero di un parco naturale. Spostandoci sul monte Vettore la faglia si mostra da vicino in tutta la sua evidenza. L’asfalto è completamente squarciato e in lontananza, nella valle si intravedono le frazioni di Arquata e Pescara del Tronto, di cui sotto mostriamo delle immagini scattate da vicino. La scarpata sotto Pescara del Tronto si è completamente sbriciolata. Le case con armature di ferro e chiavi esterne si sono lesionate ma non sono crollate. Hanno retto il colpo dunque. Ma tutto questo avrebbe potuto essere evitato. Il terremoto è un effetto naturale del movimento della Terra che ci dimostra di essere viva. Le zone con faglie attive sono di dominio pubblico presso i siti istituzionali e delle NGV. In ogni zona è possibile di conseguenza stabilire se edificare o no e laddove si costruisce e la resistenza degli edifici deve essere commisurata all’intensità massima preventivata in caso di sisma provocato dalla specifica faglia di riferimento. La situazione che ora (e da anni) preoccupa riguarda la faglia che attraversa il comune di Norcia. L’ultimo sisma si è verificato nel 1979 e la faglia passa esattamente sotto due abitazioni. Sotto, in foto, la faglia ed una delle due abitazioni interessate. I proprietari rivelano di non dormire più dalla notte del sisma ma di non sapere come affrontare la situazione. Gli esperti spiegano che la soluzione ideale sarebbe demolire e ricostruire una struttura leggera in legno, o realizzarla nella spazio vuoto a disposizione dei proprietari. Nel frattempo però la pubblica amministrazione locale potrebbe emanare un’ordinanza di sgombero e mettere a disposizione delle famiglie interessate degli alloggi anche coinvolgendo anche la Regione Umbria. In fondo si tratta al massimo di cinque abitazioni se si considerano quelle un po’ più lontane rispetto alla faglia. La convivenza con il rischio va realizzata attraverso l’informazione, non sperimentando sulla vita delle persone. Il diritto va utilizzato per proteggere persone, animali e cose. Ed in questo caso – spiega la Testella – gli strumenti ci sono e la situazione di rischio può essere eliminata. Pistolesi aggiunge che ci sono i tempi per pianificare un intervento (da un minimo di un anno a un massimo di 50 anni). Non si può stabilire quando la faglia sprigionerà la sua energia, ma ciò che è incontrovertibile è che lo farà. L’ultima immagine mostra come il capitello della Chiesa nel centro di Norcia si sia completamente girato a seguito del sisma del 24 agosto. Norcia dunque, ed anche Preci, i comuni attualmente a rischio. Dalla logica emergenziale si deve passare ad una logica di prevenzione, attraverso l’uso delle conoscenze scientifiche in materie. E la normativa va utilizzata ed anche elaborata per finalità di convivenza consapevole con un territorio sismico. I cittadini devono pretendere dalle pubbliche amministrazioni di essere informate sulla micro zonazione sismica del proprio comune, sull’effettività del piano di protezione civile, anche con simulazioni di evacuazione, sulla condizione degli edifici pubblici e chiedere una mediazione con esperti (ingegneri e geologi) per una verifica delle condizioni delle proprie abitazioni a prezzi sociali. Ultimo, richiedere un tavolo di incontro con le assicurazioni per ottenere premi economicamente sostenibili o con importi a scalare in corrispondenza del progressivo adeguamento sismico degli edifici. La dott.ssa Testella e il dott. Pistolesi sono a disposizione per chiarimenti e spiegazioni tramite la redazione di Picchio News che allo scopo, ha creato lo Sportello Terremoto attivo dal prossimo primo ottobre.

19/09/2016 11:10
Valnerina, fissata per domani la riapertura della strada provinciale

Valnerina, fissata per domani la riapertura della strada provinciale

Domani alle ore 14 riapre la strada provinciale 209 Valnerina.L'arteria era stata chiusa nella notte dell'otto settembre a causa della caduta di diversi massi dalla parete rocciosa che costeggia la stessa. A termine dei lavori di disgaggio dei massi pericolanti, a seguito del sisma, l'Amministrazione provinciale ha deciso la riapertura per evitare ulteriori gravi disagi per l'intero comprensorio.Nei prossimi giorni continueranno i lavori di ripristino e di potenziamento delle reti sulle pareti rocciose. Tali lavori potranno comportare la possibilità di regolamentare il traffico in sensi unici alternati.

16/09/2016 13:45
Valnerina, prevista per domenica la riapertura del tratto stradale

Valnerina, prevista per domenica la riapertura del tratto stradale

Il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha effettuato un sopralluogo sul tratto della Valnerina in cui sono in corso i lavori di messa in sicurezza dei versanti interessati dai distacchi di roccia verificatisi nella notte tra l'8 ed il 9 settembre scorso a seguito dei ben noti e ripetuti assestamenti tellurici conseguenti all'ultimo terremoto.Mentre risultano già ultimati i lavori in prossimità del Comune di Visso si sta intervenendo  sull'altro tratto della Valnerina anch'esso interessato dallo stesso fenomeno. Nella zona in questione è attualmente in corso  lo sgancio dai costoni di quei pezzi di roccia instabili e pericolanti. In quest'ultima area dove i lavori si protrarranno ininterrottamente per tutta la settimana si è verificato su un tratto di circa un centinaio di metri lo sfondamento delle reti paramassi già esistenti.Ultimati i lavori di disgaggio, la parete prossima alla sede stradale verrà messa in sicurezza con l'istallazione di reti di protezione ad alta resistenza. Compatibilmente con le condizioni meteo la riapertura potrebbe avvenire entro la fine di questa settimana. 

15/09/2016 16:07
A Visso l'unica scuola accoglierà l'altra inagibile per il sisma

A Visso l'unica scuola accoglierà l'altra inagibile per il sisma

A Visso, nell'unica scuola agibile (che ospita le elementari e le medie) hanno rinunciato alla mensa e a due aule per fare spazio ai bambini dell'asilo nido e della scuola dell'infanzia, ubicati nell'altro plesso scolastico inagibile per il sisma del 24 agosto."Sono in tutto oltre 100 bambini e ragazzi - dice all'ANSA il sindaco Giuliano Pazzaglini -, li abbiamo sistemati tutti nel primo edificio, che è stato ricostruito con criteri antisismici dopo il terremoto del 1997 e che ha retto, a dimostrazione del fatto che si può vivere in sicurezza anche in zone a rischio sismico". Nel piccolo centro, sede dell'Ente Parco dei Monti Sibillini (una sessantina le unità immobiliari inagibili, compresi alcuni condominii), "non ho voluto tendopoli, ma solo qualche tenda isolata presso le abitazioni, per un effetto psicologico: far rimanere tranquilla la popolazione e lasciare il territorio presidiato per evitare il rischio di atti di sciacallaggio".Per il resto, il primo cittadino di Visso lamenta di aver dovuto fare "tutto da solo, dal prendere le tende in poi". Intanto, sempre in autonomia, Pazzaglini si sta muovendo per fare in modo che Visso, superata la fase dell'emergenza e poi della ricostruzione, torni ad attrarre turisti e visitatori. "Sono andato a Bologna - racconta - e ho incontrato il sindaco Merola per organizzare una mostra di manoscritti leopardiani: qui custodiamo gli autografi di vari Idilli e sonetti, tra cui quello dell'Infinito. E poi ho stretto un accordo con il sindaco di Recanati per una promozione congiunta delle nostre città: da Leopardi ai capolavori artistici, fino alle eccellenze enogastronomiche". In cantiere anche il progetto di una mostra a Milano "con i Comuni terremotati Bandiera Arancione. Vorremmo però un minimo di presenza dello Stato". E anche il riconoscimento dei danni subiti dai centri marchigiani rimasti fuori dal cratere sismico: "qui abbiamo 200 persone fuori casa, in parte per inagibilità accertata, in parte per paura. Le richieste di sopralluoghi sono circa 500. Siamo stati i primi a sollevare questo problema per avere riconoscimenti nel primo decreto di protezione civile", conclude Pazzaglini. (Ansa)

14/09/2016 19:02
Sisma, l'orgoglio di tredici sindaci: "Non c'è solo un Comune con i danni. Basterebbe dare un'occhiata alla cartina delle Marche"

Sisma, l'orgoglio di tredici sindaci: "Non c'è solo un Comune con i danni. Basterebbe dare un'occhiata alla cartina delle Marche"

 I sindaci di Acquacanina, Bolognola, Camerino, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Fiordimonte, Montecavallo, Muccia, Pieve Torina, Pievebovigliana, Serravalle di Chienti, Ussita, Visso, hanno lanciato un appello affinchè parte della provincia di Macerata, colpita duramente dal terremoto, non si trovi da sola a dover curare "ferite profondissime". Questo il testo dell'appelloNon c’è un comune danneggiato dal sisma, ma c’è un intero comprensorio che ha subito danni importanti e che merita considerazione. O chi di dovere entra in questa logica, oppure il terremoto avrà prodotto più disastri di quanti ne abbiamo già contati.Il nostro è un appello - ai vertici della Regione Marche, al Governo e a chi è stato chiamato a gestire l’emergenza e la ricostruzione - per evitare che una parte della nostra Provincia si trovi da sola a curare ferite profondissime. La nostra gente è abituata a rimboccarsi le maniche, a lavorare senza pubblicismi e a non piangersi addosso, ma questa dignità e questo senso di orgoglio non possono essere usati da chi ci governa per minimizzare e sottovalutare i danni che il sisma del 24 agosto scorso ha provocato nei nostri comuni.Non accettiamo che il territorio che governiamo sia stato tenuto fuori dal provvedimento per le defiscalizzazioni in favore delle popolazioni terremotate e non accetteremo disegni arbitrari per inserire o escludere interi territori dalla cartina geografica già tristemente disegnata dal sisma in maniera inequivocabile e non interpretabile. Il terremoto ha purtroppo provocato danni dove i danni sono evidenti e per questo invitiamo chi di dovere a fare visita ai nostri comuni, tra i nostri sfollati e tra le lesioni delle nostre abitazioni private e dei nostri edifici pubblici, tra le nostre attività commerciali in ginocchio. Vedremo, poi, chi avrà il coraggio (o la faccia tosta) di venirci a raccontare che i nostri comuni non sono nel così detto “cratere del sisma” e chi avrà il coraggio di escluderci da quei tavoli in cui si deciderà il da farsi e si programmerà l’auspicata ricostruzione.Già a seguito del terremoto del 1997 abbiamo pagato a caro prezzo e sulla nostra pelle scelte scellerate in base alle quali sono stati destinati fondi a territori che il sisma l’avevano visto solo al telegiornale, privando invece i nostri comuni della possibilità di finanziare tutte le opere necessarie o anche, ad esempio, quelle per le seconde case. Viviamo in piccole cittadine che vivono del così detto “turismo di rientro” e non tollereremo in nessun modo, questa volta, che la nostra economia venga bastonata e la nostra dignità umiliata.Quello delle seconde case (impropriamente chiamate così in quanto sono tali solo sotto il profilo fiscale e non patrimoniale) è solo un esempio e potremmo farne tanti altri. Siamo, tuttavia, proiettati al futuro e al bene di questi nostri comuni in prospettiva e non intendiamo piangere o fare polemica sul passato, ma pretendiamo che il passato, con i suoi tremendi errori, sia tenuto in considerazione per agire in maniera diversa e più produttiva, liberando quindi opportunità per la nostra gente e per il nostro territorio ed evitando sprechi che l’Italia non può certo permettersi.Inserire Castelsantangelo sul Nera tra i sette comuni di “Fascia A” è sicuramente il riconoscimento dei tanti danni che questo comune ha avuto – risultando anche epicentro di alcune scosse – ma è nello stesso tempo un prendere in giro la gente della montagna, compresa quella della stessa Castelsantangelo, se poi ignoriamo che Visso e Ussita vivono la stessa situazione o se siamo, ad esempio, esclusi dalle defiscalizzazioni o dall’esenzione delle bollette per la fornitura dell’energia elettrica, come anche dai tavoli in cui si stabiliranno i criteri della ricostruzione. Qui non c’è un comune con i danni, ma c’è un territorio intero danneggiato e troviamo imbarazzante dover precisare qualcosa che invece la logica, magari dando una occhiata ad una cartina delle Marche, avrebbe dovuto suggerire.Siamo pronti, come sempre, a rimboccarci le maniche, a lavorare a testa bassa per ricostruire e liberare opportunità, ma chi pensa di escluderci – magari per una qualche incomprensibile dinamica politica – sappia che venderemo cara la pelle, con la stessa determinazione e la stessa dignità che da sempre caratterizzano la nostra gente.

09/09/2016 14:11
Valnerina chiusa per la messa in sicurezza del versante colpito dalla frana - FOTO

Valnerina chiusa per la messa in sicurezza del versante colpito dalla frana - FOTO

Il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini ha pubblicato un post su Facebook sulla situazione della strada Valnerina colpita dalla frana la notte tra il 7 e l’8 settembre (leggi qui):“Purtroppo le notizie non sono buone. Nonostante la tempestività dell'inizio dei lavori la messa in sicurezza del versante richiederà più giorni del previsto. Ora non è possibile fare una previsione ma salvo altri imprevisti potrebbero essere necessari almeno 7/10 giorni di lavori.Vista l'importanza della strada per tutti i motivi che conosciamo, e visto che oltre ai problemi attuali la prossima settimana si aggiungeranno anche quelli legati all'inizio della scuola la speranza è di rimanere al minimo della durata indicata”.Purtroppo la caduta massi ha anche causato la chiusura momentanea del centro raccolta e distribuzione viveri della CRI-VISSO e dell'attività privata dell'imprenditore Cardurani i cui mezzi e lo stabile hanno subito danni con il crollo. 

09/09/2016 11:18
Il Presidente di Confartigianato Renzo Leonori incontra i sindaci dei Comuni del maceratese colpiti dal sisma

Il Presidente di Confartigianato Renzo Leonori incontra i sindaci dei Comuni del maceratese colpiti dal sisma

<Nei Comuni dell’alto maceratese colpiti duramente dal terremoto, tante attività sono in ginocchio e strutture tra cui diverse case di riposo sono inagibili: queste imprese e cittadini si aspettano di non essere dimenticati!>A parlare è il Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata cav. Renzo Leonori, che spiega:< Di fronte alla situazione allarmante di molti comuni del maceratese che versano in situazioni fortemente critiche dopo il sisma, la nostra Associazione si è immediatamente attivata per fornire un aiuto concreto alle imprese e popolazioni colpite dal terremoto. Innanzitutto abbiamo attivato un’operazione di monitoraggio dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma, incontrando i sindaci al fine di conoscere le concrete criticità che questi territori stanno vivendo e rilevare richieste e necessità. Nei giorni scorsi abbiamo già visitato i Comuni di Castelsantangelo sul Nera, Ussita e Visso, e proseguiremo gli incontri con gli amministratori degli altri Comuni investiti dal terremoto per individuare i bisogni reali di imprese e cittadini ed intervenire in favore di coloro che stanno vivendo tale grave situazione>.< Da questi primi incontri – continua il Presidente Leonori – abbiamo rilevato una richiesta di fattiva collaborazione per gettare le basi del post - emergenza innanzitutto attraverso l’inserimento dei Comuni dell’alto maceratese interessati dal sisma nella cosiddetta “area di cratere”, che permetterebbe futuri interventi diretti e maggiore partecipazione e pianificazione degli stessi. Tutti e tre i Comuni lamentano una situazione di emergenza legata alla difficoltà di molte imprese lesionate che sono economicamente in ginocchio, all’abbandono dei territori da parte dei turisti, ed inoltre sia il sindaco di Ussita Marco Rinaldi, che il sindaco di Castelsantangelo Mauro Falcucci, hanno evidenziato il problema legato alle Case di Riposo, strutture essenziali per questi Comuni sia dal punto di vista sociale che economico. Quella di Ussita è infatti inagibile, fino ad ora per evitare trasferimenti fuori Comune gli ospiti sono stati sistemati  in un albergo ma proprio per questo serve il contributo per un’autonoma sistemazione e la Regione ancora non ha dato risposte certe. A Castelsantangelo sul Nera gli anziani sono invece stati portati fuori comune, per cui si sta cercando un edificio all’interno del comune, magari un albergo, per sistemarli in attesa di costruire un nuovo edificio>.<Il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini – dice inoltre il Presidente - già si proietta nel post terremoto e quindi la sua richiesta è volta ad approntare un aiuto per ridare impulso al turismo, ad esempio attraverso eventi promozionali che diano visibilità a livello nazionale al territorio ed ai suoi prodotti di eccellenza, primo fra tutti il notissimo “ ciauscolo”>.<Abbiamo inoltre fatto appello tramite lettera – conclude Leonori - sia al Direttore del Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile Cesare Spuri, sia al Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, affinche’ l’importante misura relativa alla sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari decretata di recente dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze, in cui ad oggi figurano solo 5 Comuni marchigiani della provincia di Ascoli e Fermo, possa essere estesa anche ai Comuni del maceratese fortemente danneggiati. Cio’ nella consapevolezza che non si possa non prestare attenzione ed aiuti a questi centri, a queste piccole comunità che rischiano di perdere tutto, compresa la speranza!>.

09/09/2016 10:49
Carlo Bifulco è il nuovo direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Carlo Bifulco è il nuovo direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.

Carlo Bifulco è il nuovo direttore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini.Dal 1° settembre è iniziata la sua nuova avventura professionale prendendo servizio presso gli uffici dell’ente con un primo incontro con il presidente Oliviero Olivieri ed il direttore uscente Franco Perco che gli hanno illustrato i progetti in corso e le criticità sopraggiunte con il tragico evento sismico. Laureato in Ingegneria elettrotecnica all’Università Federico II di Napoli, ha assunto la direzione del Parco arrivando direttamente dal Portogallo in cui stava svolgendo la sua attività di Dottore di ricerca in Ingegneria Forestale e delle Risorse Naturali presso l’Università di Lisbona, Centro di Ecologia Applicata Prof. Baeta Neves.La sua prima dichiarazione: “Rivolgo al momento soltanto un saluto che arriva in ritardo rispetto all’effettiva data dell’insediamento a causa  delle molteplici attività ordinarie e soprattutto straordinarie da affrontare in questi primi difficili giorni. Scusate il ritardo.”Nel dare il benvenuto al nuovo Direttore, il Presidente ed i dipendenti del Parco Nazionale dei Monti Sibillini gli porgono i migliori auguri di buon lavoro.

08/09/2016 10:47
Visso: cadono grossi massi danneggiando camion e uno stabile

Visso: cadono grossi massi danneggiando camion e uno stabile

I Vigili del Fuoco del Comando Provinciale sono intervenuti nella notte, alle 4 circa, per la caduta di alcuni massi di notevoli dimensioni che ha interessato un capannone industriale lungo la strada provinciale 209 Valnerina nel Comune di Visso.La caduta dei massi dalla parete di roccia sovrastante lo stabile ha provocato danni ad alcuni mezzi pesanti parcheggiati nei paraggi, nonché alla struttura stessa del capannone.Interessata marginalmente l’abitazione connessa, mentre porzioni di roccia hanno raggiunto anche la sede provinciale 209 Valnerina, evento che ne ha consigliato la temporanea chiusura al traffico per motivi di sicurezza.Non si registrano danni alle persone.L’intervento della squadra dei Vigili del Fuoco di Visso con l’autopompa, è valso alla evacuazione temporanea dei residenti, sei persone, e al recupero degli animali domestici.Questa mattina si valuterà appieno l’entità del distacco della roccia dalla parete.

08/09/2016 09:10
Quattro sindaci e 40 amministratori di 12 Comuni e 9 coordinatori di circolo chiedono un nuovo PD

Quattro sindaci e 40 amministratori di 12 Comuni e 9 coordinatori di circolo chiedono un nuovo PD

E' l'ora della resa dei conti. Qualcosa alle provinciali non ha funzionato. La vittoria di Pettinari apre un problema politico per il Partito Democratico e quattro sindaci e 40 amministratori chiedono "una seria verifica della maggioranza regionale" ma soprattutto stigmatizzano e condannano "l'atteggiamento ancora più grave tenuto da alcuni amministratori del PD, che avevano acclamato senza distinguo la scelta di Ornella ma che poi sono stati protagonisti di numerose defezioni, indice di mero calcolo politico, volto ad anteporre la salvaguardia delle carriere personali al perseguimento dell'interesse pubblico". Insomma, si chiede un nuovo Partito Democratico. Questo il testo della nota con in calce tutti i firmatari:Dopo più di una settimana dalle elezioni per il presidente e per il consiglio dell'area vasta, come amministratori del PD e di amministrazioni civiche che con il PD collaborano nelle esperienza amministrative delle nostre comunità, vogliamo esprimere la nostra profonda delusione per l’inatteso esito. Abbiamo con convinzione sostenuto la candidatura di Ornella Formica e desideriamo oggi ringraziarla ancora una volta per essersi spesa con determinazione, forza e generosità in questa sfida, peraltro tenutasi in un clima quasi surreale in seguito al drammatico terremoto che ha scosso anche la nostra provincia.Considerato che nella nuova realtà dell'area vasta non si dovrebbe esprimere più il primato della politica dei partiti ma la gestione amministrativa collegiale dei Sindaci del territorio, continuiamo a pensare che la scelta del Sindaco di Colmurano fosse la più coerente e lineare. Le sue caratteristiche di Sindaco di un piccolo comune dell'entroterra largamente rappresentativo della realtà del territorio maceratese, di una persona quotidianamente alle prese con le difficoltà e i problemi concreti dei cittadini, avrebbero fatto di Ornella Formica un'ottima guida del nuovo organismo. Per di più la sua candidatura non è stata frutto di compromessi, calcoli o designazioni dall'alto, non è stata certo cercata ma accolta con molte difficoltà, ha fatto sì che attorno alla sua figura si siano stretti tanti amministratori molti dei quali fuori dal perimetro classico del PD.Purtroppo, per sbarrare la strada a questa possibilità' di scrivere una bella pagina di trasparenza e di rinnovamento per una nuova visione del governo locale, hanno fatto fronte comune tutte le energie trasversali di ogni colore interessate a far sopravvivere la vecchia politica, i suoi calcoli e le sue convenienze. Infatti, abbiamo assistito alla presentazione di liste di centrodestra senza alcuna indicazione sul candidato presidente ma confluite poi con grande tempestività e furbizia su Pettinari. Tra l'altro un centrodestra che vota "contro e non per", non propone un candidato ma si coalizza e si aggrega unicamente per far perdere il PD, conferma la sua estrema debolezza, il profondo disorientamento e una certa inadeguatezza ad assumere un ruolo di governo.Allo stesso modo ci sentiamo di stigmatizzare e condannare l'atteggiamento ancora più grave tenuto da alcuni amministratori del PD, che avevano acclamato senza distinguo la scelta di Ornella ma che poi sono stati protagonisti di numerose defezioni, indice di mero calcolo politico, volto ad anteporre la salvaguardia delle carriere personali al perseguimento dell'interesse pubblico. Lo stesso atteggiamento ha caratterizzato con ogni evidenza alcuni alleati del PD che, pur dichiarando lealtà e sostegno alla Formica, in realtà, come nelle peggiori pagine della vecchia politica, si preparavano a consumare un tradimento che è sotto gli occhi di tutti. Questa vicenda ci insegna che non si può più sopportare questo teatrino della politica e noi vogliamo denunciare questo scandalo e fare la nostra parte per cancellare dalla politica comportamenti che la rendono ogni giorno di più insopportabile, alimentando il consenso di forze antisistema.In questo senso appare inevitabile, a nostro avviso, anche una seria verifica della maggioranza regionale, perché è chiaro che si apre un problema tutto politico: Tonino Pettinari segretario regionale dell'UDC, alleata del PD nel governo regionale, diventa presidente dell'area vasta di Macerata contro il PD. È evidente una clamorosa contraddizione, a meno che non si voglia teorizzare che ogni posizione è legittima purché garantisca dei benefici. Gli altri alleati del PD, presenti al tavolo regionale, si sono dimostrati nella vicenda maceratese ambigui e inaffidabili.Riteniamo sia giunto, non più rinviabile, il momento di mettere al bando questa politica. Per cambiare bisogna fermare questo comportamento da parte di chi vive l'impegno più come opportunità personale che non come servizio perché, così facendo, contribuisce in modo determinante alla perdita di credibilità e fiducia dei cittadini nelle istituzioni democratiche. Crediamo che la chiarezza, la linearità dei percorsi e delle decisioni siano scelte che paghino sempre. Il resto sono dinamiche che non ci appartengono.Infine, vogliamo anche ringraziare il segretario provinciale del PD che ha anteposto l'ascolto delle esigenze provenienti dagli amministratori e dai cittadini alle analisi strategiche dei calcolatori di mestiere e così facendo ha ben interpretato il senso di questa elezione di area vasta. Da ogni parte veniva una richiesta forte di rinnovamento che pur non collimando con calcoli strategici avrebbe avuto i numeri se ci fossero stati lealtà e senso di appartenenza ad una comunità politica. Purtroppo questo tentativo serio di imboccare la strada del rinnovamento, che di certo non poteva essere affidata alla ricandidatura di Pettinari, a cui auguriamo comunque un buon lavoro, è stata strumentalizzata ed ostacolata come dimostrano i numeri da una parte dello stesso PD. Sono quantomeno grotteschi i richiami all’unità nel post-elezioni alla luce dell’assenza di unità nel momento cruciale del voto.Ora è più che mai necessario che si riapra immediatamente una nuova fase congressuale per fare chiarezza sui troppi lati oscuri che questo passaggio ha messo in evidenza. C’è bisogno di rimettere al centro la buona politica, concentrandoci sui problemi reali delle persone, a partire innanzitutto dalla ricostruzione post-terremoto, e affrontando il tema dalle riforme con l’avvicinarsi del referendum costituzionale.Resta l'amarezza per non essere riusciti ad eleggere Ornella ma da questa esperienza è emersa una rete di amministratori che ha lavorato con passione e tenacia e che rappresenta sicuramente un primo bel segnale sulla strada del rinnovamento dal quale ripartire".Andrea Gentili (sindaco Monte San Giusto), Leonardo Catena (sindaco Montecassiano), Osvaldo Messi (sindaco Appignano), Paolo Teodori (sindaco Ripe San Ginesio), Giovanni Giri (capogruppo Porto Recanati), Fausto Cavalieri (capogruppo Potenza Picena), Tonino Nardi (capogruppo Mogliano), Luca Longo (capogruppo Montefano), Sara Simoncini (sindaco Poggio San Vicino) e gli amministratori di comunali Valentina Campugiani, Giulia Foglia e Tommaso Gaballo (Potenza Picena), Mauro Spinelli, Claudia Re e Simona Scopetta (Monte San Giusto), Katia Acciarresi, Simone Fogante, Cinzia Paolucci, Paolo Carnevali, Graziano Paparelli, Marco De Marchis e Fiorella Perugini (Montecassiano), Alessio Gianfelici, Rolando Vitali, Vittoria Trotta, Mariano Calamita, Alessia Tarabelli, Natascia Compagnucci e Lucia Feliziani (Appignano), Paolo Monina e Massimo Sparapani (Montefano), Massimo Candria (Mogliano), Anselmo Bordi (Belforte del Chienti), Alfio Verdicchio e Robertino Paoloni (Loro Piceno), Fabio Pierucci (Urbisaglia), Alberto Bevilacqua e Giovanni Piersigilli (Apiro), i segretari di circolo Sante Basilli (Ussita, Visso e Castel Sant’Angelo sul Nera), Tobia De Felice (Appignano), Sarah Gigli (Montecassiano), Benso Antonini (Montelupone), Sandro Nardi (Treia), Enrico Garofolo (Potenza Picena), Domenico Mucci (Urbisaglia), Tonino Di Giulio (Penna San Giovanni) e il segretario Pd di Montefano Francesco Giubileo.

07/09/2016 16:26
Parchi Solidali: nuovo programma per l'emergenza e la ricostruzione post sisma

Parchi Solidali: nuovo programma per l'emergenza e la ricostruzione post sisma

Si è tenuto lunedì ad Assergi un incontro programmatico del sistema dei Parchi, impegnato fin dal primo momento nelle aree colpite dal terremoto, per affrontare il breve e lungo periodo della fase post sisma ed assumere un ruolo attivo nella prospettiva della ricostruzione, in virtù delle proprie competenze e conoscenze del territorio e delle sue specificità ambientali, culturali e antropologiche.La solidarietà delle aree protette, fattivamente e generosamente espressa in questi giorni nei luoghi del disastro dai dipendenti del Parco nazionale dei Monti Sibillini e da quelli del Parco nazionale del Gran Sasso Laga, è stata al centro dell'incontro, nell’ambito del quale è stata condivisa una bozza di modello organizzativo, che prevede interventi su diversi fronti di azione, ma che, soprattutto, esprime l'auspicio dei Parchi di poter assumere un ruolo riconosciuto all'interno della struttura operativa della Protezione Civile, affinché uomini, mezzi, strutture e competenze del Parco possano essere correttamente messe a frutto nella fase dell'emergenza e in quella della ricostruzione. Obiettivo prioritario è dunque sperimentare un modello organizzativo, che vada nella direzione dell'identità e della cura del territorio, prevedendo una serie di interventi immediati su tematiche  urgenti e di ordine pratico, ma  anche interventi straordinari e campagne di “adozione” da parte dei parchi nazionali, oltre a censimenti, recupero di strutture territoriali, di pratiche tradizionali e di patrimoni collettivi.In questa fase di emergenza il Parco Nazionale dei Monti Sibillini si è stato fin da subito impegnato su diversi fronti: innanzitutto in aiuto delle popolazioni locali, con la Protezione civile e con i Comuni per la verifica dell’agibilità delle strutture anche private e per l’organizzazione di spazi di accoglienza della cittadinanza evacuata dalle proprie abitazioni; inoltre, in stretto rapporto con le Associazioni di categoria, con il Servizio veterinario dell’ASUR e con l’Istituto zooprofilattico si sta operando per risolvere le problematiche degli allevamenti zootecnici, degli animali domestici e di affezione vaganti. Il Parco si sta altresì impegnando per effettuare, in tempi molto brevi, una ricognizione dell’intera rete sentieristica e delle infrastrutture del sistema di fruizione, con particolare riguardo al sistema Grande Anello dei Sibillini. Ma è già tempo di pensare anche a ricucire gli strappi subiti dal tessuto economico ed in particolare al settore turistico. In questo contesto, la strategia ed il piano di azioni, che il Parco dovrà elaborare entro dicembre 2017 con la partecipazione degli attori locali, necessari per il rinnovo dell’adesione alla Carta Europea del Turismo sostenibile, rappresentano uno strumento di straordinaria importanza per dare di nuovo impulso al turismo e all'economia del territorio, che fino a questo fatidico 24 agosto mostrava una significativa crescita sia in termini quantitativi che qualitativi.La riunione di Assergi si è conclusa con una proposta di programma denominata "Parchi solidali", e di un innovativo Modello Organizzativo ad esso collegato.

02/09/2016 09:11
Il generale Del Sette in visita alle zone terremotate di Ussita e Visso

Il generale Del Sette in visita alle zone terremotate di Ussita e Visso

Il comandante generale dell'Arma dei carabinieri, il generale di corpo d'armata Tullio Del Sette, questa mattina ha visitato le zone terremotate di Ussita e Visso per esprimere sostegno, vicinanza e solidarietà alle comunità colpite dal sisma del 24 agosto e a tutti i militari e rispettive famiglie. Partito da Roma con un elicottero del Centro di Pratica di Mare è atterrato al campo sportivo di Ussita intorno alle 11 accompagnato da Capo Ufficio Operazioni del Comando Generale di Roma Gen. Marco Minicucci; ad accoglierlo c’erano il Comandante  Provinciale di Macerata Col. Stefano Di Iulio ed il Comandante della Compagnia di Camerino Cap. Vincenzo Orlando.Il Generale Del Sette si è quindi spostato presso la sede della Stazione Carabinieri di Ussita dove, accolto dal comandante Massimiliano Lucarelli, ha effettuato una breve visita  al reparto intrattenendosi con tutto il personale al quale ha rivolto parole di ringraziamento e di apprezzamento per il prezioso operato  quotidianamente  svolto dai militari congratulandosi per  l’eccellente attività di sostegno e di controllo svolta nell’immediatezza del sisma e incessantemente in questa lunga fase emergenziale. Successivamente il generale Del Sette è stato accolto presso la Stazione Carabinieri di Visso dal Comandante Luogotenente Francesco Bonu dove, analogamente, si è soffermato con il personale del reparto esprimendo, anche in questa circostanza, parole di elogio per l’attività del presidio riconoscendo nel personale delle  Stazioni la risorsa più importante ed il più diffuso ed essenziale elemento di potenza della sicurezza italiana.Al termine dell’incontro, il Comandante Generale ha lasciato il territorio marchigiano raggiungendo la vicina Umbria per portare la propria vicinanza e riconoscenza anche agli altri reparti dell’Arma interessati dal sisma.

01/09/2016 16:25
Visso: uffici postali mobili per la pensione

Visso: uffici postali mobili per la pensione

Da oggi, giovedì primo settembre, sarà possibile riscuotere l’assegno mensile della pensione negli Uffici postali mobili di Amatrice, Accumoli, Arquata del Tronto, Norcia e Visso.Ad Arquata l’ufficio mobile, posto nelle adiacenze del centro operativo di Borgo di Arquata, estenderà la sua apertura al pubblico osservando i seguenti orari per tutta la settimana: lun – ven 8,20 – 16, 30, sabato 8,20 – 13,00.I pensionati residenti nelle zone colpite dal sisma possono comunque ritirare la loro pensione presso i 13 mila Uffici postali d’Italia. 

01/09/2016 15:08
Terremoto, la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani

Terremoto, la mappa completa della classificazione sismica dei Comuni marchigiani

C'è comprensibile preoccupazione nella popolazione per la continua serie di scosse sismiche che dalle 3.36 del 24 agosto si susseguono incessantemente e vengono avvertite distintamente in tutto il maceratese. Si rincorrono anche voci, spesso incontrollate che non fanno altro che aumentare la paura in una situazione già oggettivamente molto difficile. A poco più di una settimana dall’inizio della sequenza con il terremoto di magnitudo 6.0, la Rete Sismica Nazionale dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato complessivamente oltre 3400 eventi: 147 i terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 4.0; 13 quelli localizzati di magnitudo compresa tra 4.0 e 5.0 ed uno di magnitudo maggiore di 5.0 (quello di magnitudo 5.4 (Mw 5.3) del 24 agosto alle ore 04:33 italiane nella zona di Norcia. Per cercare di fare chiarezza, spieghiamo meglio cosa sono le zone sismiche e in quali di esse sono inseriti i Comuni delle Marche.Innanzitutto, va precisato che fino al 2003,  il territorio nazionale era classificato in tre categorie sismiche a diversa severità. I Decreti Ministeriali emanati dal Ministero dei Lavori Pubblici tra il 1981 ed il 1984 avevano classificato complessivamente 2.965 comuni italiani su di un totale di 8.102, che corrispondono al 45% della superficie del territorio nazionale, nel quale risiede il 40% della popolazione. Nel 2003 sono stati emanati i criteri di nuova classificazione sismica del territorio nazionale, basati sugli studi e le elaborazioni più recenti relative alla pericolosità sismica del territorio, ossia sull’analisi della probabilità che il territorio venga interessato in un certo intervallo di tempo (generalmente 50 anni) da un evento che superi una determinata soglia di intensità o magnitudo.Il provvedimento detta i principi generali sulla base dei quali le Regioni, a cui lo Stato ha delegato l’adozione della classificazione sismica del territorio (Decreto Legislativo n. 112 del 1998 e Decreto del Presidente della Repubblica n. 380 del 2001 - "Testo Unico delle Norme per l’Edilizia”), hanno compilato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale. Zona 1 - E’ la zona più pericolosa. Possono verificarsi fortissimi terremoti Zona 2 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti Zona 3 - In questa zona possono verificarsi forti terremoti ma rari Zona 4 - E’ la zona meno pericolosa. I terremoti sono rari Di fatto, sparisce il territorio “non classificato”, e viene introdotta la zona 4, nella quale è facoltà delle Regioni prescrivere l’obbligo della progettazione antisismica. A ciascuna zona, inoltre, viene attribuito un valore dell’azione sismica utile per la progettazione, espresso in termini di accelerazione massima su roccia (zona 1=0.35 g, zona 2=0.25 g. zona 3=0.15 g, zona 4=0.05 g).Il nuovo studio di pericolosità, allegato all’Opcm n. 3519, ha fornito alle Regioni uno strumento aggiornato per la classificazione del proprio territorio, introducendo degli intervalli di accelerazione (ag), con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni, da attribuire alle 4 zone sismiche.Suddivisione delle zone sismiche in relazione all’accelerazione di picco su terreno rigido (OPCM 3519/06) Zona sismica Accelerazione con probabilità di superamento pari al 10% in 50 anni (ag) 1 ag >0.25 2 0.15 <ag≤ 0.25 3 0.05 <ag≤ 0.15 4 ag ≤ 0.05 Andiamo a vedere qual è la classificazione sismica dei Comuni della provincia di Macerata, sei dei quali sono stati inseriti in fascia 1: Castelsantangelo sul nera, Monte Cavallo, Muccia, Pieve Torina, Serravalle di Chienti e Visso. Tutti gli altri risultano inseriti nella zona 2. Di seguito anche le tabelle relative ai Comuni delle province di Ancona, Fermo - Ascoli Piceno e Pesaro.  

01/09/2016 14:16
Sentieri dei Sibillini, tutte le zone a rischio

Sentieri dei Sibillini, tutte le zone a rischio

"Il Camoscio dei Sibillini Escursioni e Trekking" torna a portare l'attenzione sui sentieri e le zone pericolose o vietate, pubblicando una accurata mappa "per fare un minimo di chiarezza e informazione! Esuliamo invece da qualsiasi utilizzo di questo mappa a fini escursionistici o di fruizione". ZONE VIETATE: 1- Sentieri Foce-Lago di Pilato; 2- Sentiero Infernaccio; 3- Strada Bianca Pintura di Bolognola-Fargno (Si può salire da Casali al Fargno, il Rifugio del Fargno è aperto fino a quando non nevicherà); 4- Sentiero delle Gole e cascate dell'Acquasante di Bolognola; AREE FORTEMENTE PERICOLOSE: - Gole del Fiastrone (Lame Rosse medio-bassa pericolosità) - Gole dell'Ambro; - Tutte le Creste sommitali di Priora, Sibilla, Redentore, Borghese e Vettore; - Valle del Lago di Pilato tutta."Come si evince dalla mappa le aree a forte rischio sono meno del 20 % del Parco dei Sibillini," spiega Il Camoscio dei Sibillini Escursioni e Trekking "per cui ci sono km e km di sentieri di bassa quota completamente sicuri e splendidi".

01/09/2016 10:35
Gravi danni alle chiese della Diocesi di Camerino

Gravi danni alle chiese della Diocesi di Camerino

"Per fortuna le opere di miglioramento eseguite con criteri aggiornati al 1998 ha scongiurato crolli maggiori: tuttavia gran parte delle 486 chiese dell'arcidiocesi risultano danneggiate anche solo negli apparati decorativi e l'opera di riparazione del sisma 1997 non era stata ancora completata".Lo ha detto Luca Maria Cristini, direttore dell'Ufficio diocesano per i Beni culturali ecclesiastici. "Camerino, San Ginesio, Castelsantangelo sul Nera, Ussita, Visso, Caldarola, Sarnano, Macereto, Castello di Lanciano di Castelraimondo, San Severino Marche: questi i territori fortemente compromessi - spiega ancora Cristini - con il Museo diocesano di Visso in grave condizione di rischio per il pericolo di crollo del massiccio campanile a vela della chiesa di sant'Agostino". "Il sisma ha generato problemi più ingenti rispetto a quelli del fenomeno tellurico di quasi vent'anni fa''. (Ansa)

30/08/2016 15:43
Da lunedì a venerdì incontri letterari al Caffè Sibilla di Visso

Da lunedì a venerdì incontri letterari al Caffè Sibilla di Visso

Da lunedì 22 a venerdì 26 agosto, lo storico Caffè Sibilla di Visso, ospita “Il gusto delle immagini e delle parole”, incontri letterari in cui verrà presentata l’opera della scrittrice Marta Ferretti. Nata a Visso, residente a Seregno (MB), la Ferretti per 36 anni si è dedicata all’insegnamento ed ha realizzato una ricca produzione letteraria di poesia, filosofia e narrativa. Ad organizzare gli incontri, presentati dalla giornalista Barbara Olmai e da Cristina Settimi, Roberto Flammini, vissano, fratello dei titolari del Caffè Sibilla e amico di infanzia della scrittrice. La rassegna verrà ospitata nella restaurata sala all’interno del Caffè, presente sin dai primi anni del ‘900 e fino al 1949 gestito dalla signora Sestilia, nonna della scrittrice Marta Ferretti. Nel 1967 il Caffè Sibilla è stato acquistato dalla famiglia di Gaetano Flammini ed oggi vi lavora la terza generazione. Gli Incontri, nei quali di parlerà di filosofia, di poesia e narrativa, hanno l’obiettivo di valorizzare i talenti presenti nella comunità locale e non solo e di creare occasioni di riflessione collettiva. Si inizia lunedì 22 agosto con “Filosofia, prosa e poesia. Marta Ferretti presenta il suo libro:“Le origini del pensiero filosofico, scientifico e metafisico. Il Monismo Naturalista” edito da Ibiskos Ulivieri. Martedì 23 agosto verranno presentati i Saggi filosofici e i romanzi della stessa scrittrice. Giovedì 25 agosto spazio alle poesie edite dal 1986 al 2004. Venerdì 26 agosto si conclude con le poesie della Prof.ssa Ferretti edite dal 2004 al 2016. Gli incontri inizieranno alle ore 18. Durante la prima giornata il poeta Rodolfo Settimi presenterà e commenterà l’opera del fotografo Franco Mancini, le cui foto verranno esposte nella sala del Caffè per l’intera durata del “festival”, per l’alto potere evocativo delle sue immagini, ispirate al mondo naturale. Sarà l’attrice Alessandra Galdenzi Vagnarelli, che da oltre 20 anni si occupa di teatro e che ha collaborato anche nel rifacimento teatrale di "Bianco, Rosso e Verdone" di Carlo Verdone, vestendo i panni de “la Sora Lella”, leggere i componimenti poetici della scrittrice Ferretti. A chiudere la parte delle immagini, i disegni delle copertine dei libri della Ferretti, tutti curati da sua figlia, la designer Caterina Bidolli. Durante la prima giornata, al Caffè Sibilla spetterà di appagare il gusto del palato, con i suoi dolci di alta pasticceria ed i salati della tradizione locale.

21/08/2016 15:59
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