Numerosi i soci della Associazione Pro Frontignano - circa 70 - che hanno preso parte all'Assemblea annuale di domenica 26 novembre al ristorante La Mezzaluna di Ussita.
Dopo la relazione del presidente Rondina sull'attività svolta nel 2017 e del consigliere Campanile sulla manifestazione "Ferragosto a Frontignano", è intervenuto il consigliere provinciale Paolo Renna che ha relazionato sui contributi pubblici destinati al rinnovamento e miglioramento della Stazione Sciistica di Frontignano, sono stati trattati numerosi argomenti sulle problematiche della località sopo gli eventi sismici e sulle attività previste per il 2018.
Sono inoltre intervenuti alcuni soci tra cui il commosso intervento del proprietario dell'Hotel Felicyta. E' seguito il pranzo.
Mercoledì scorso, nella sede della Provincia di Macerata, hanno avuto luogo tre Conferenze di Servizi che avevano all'ordine del giorno l'esame dei progetti per la sistemazione ed il ripristino di quattro strade provinciali danneggiate dal terremoto; tra questi, l'intervento più significativo riguarda la Pian Perduto che collega, come noto, Castel Sant'angelo con il Monte Prata e Castelluccio.
Va ricordato che la Pian Perduto, tutt'ora chiusa nella parte superiore dal sisma 2016, riveste un'importanza strategica non solo per i residenti ma anche per l'intero comprensorio anche ai fini turistici e sportivi.
Il progetto, già vagliato nell'estate scorsa, prevede lavori per oltre 16 milioni di euro e, dopo la sua modifica, è stato di nuovo sottoposto all'apposita Conferenza; nei giorni prossimi, come ha assicurato l'ing. Soccodato sentito al termine dei lavori dal Presidente Pettinari, verrà avviata la procedura per l'appalto.
Sono stati inoltre esaminati ed approvati nella stessa giornata altri tre progetti sempre inerenti la viabilità delle zone terremotate. Gli interventi analizzati, oltre alla strada Pian Perduto, riguardano la messa in sicurezza e ripristino di un tratto della Falerense – Ginesina in località San Ginesio, della Sarnano – Sassotetto – Bolognola e della provinciale Sefro - Agolla. I progetti relativi alla strada per Bolognola e per Sefro ammontano complessivamente ad un milione e mezzo mentre per la Falerense - Ginesina sono previste opere per 295 mila euro.
I pareri necessari all'iter progettuale per la sistemazione delle quattro strade erano in parte già stati acquisiti dagli Enti interessati e questo ha consentito di concludere positivamente l'esame dei progetti.
Le Conferenze dei Servizi sono state presiedute, su delega del Soggetto Attuatore, dall'ingegnere Angela Maria Carbone; ad esse hanno partecipato in rappresentanza degli Enti interessati, la Provincia di Macerata con i geometri Bonfigli, Amici Abbati ed il Dirigente ing. Mecozzi, il Comune di Castelsant'Angelo con l'Architetto Guardascione e lo stesso Sindaco Falcucci nonché il tecnico del Comune di Sefro. Alla Conferenza è intervenuta anche la Regione Marche rappresentata dall'ing. Stefano Babini; presenti per l'ANAS gli ingegneri De Franciscis, Turione e Fidenzi unitamente ai progettisti degli interventi in questione.
“Inutile ribadire – precisa Pettinari che ha seguito le fasi conclusive dei lavori della Conferenza – quanto sia importante per il territorio ripristinare i collegamenti devastati dal sisma non solo per i cittadini residenti ma anche per le attività economiche della zona. E' chiaro che senza collegamenti non c'è nessuna speranza di rinascita”.
Finalmente c'è uno spiraglio positivo e una concreta prospettiva per una delle strade più importanti dell'intero comprensorio della Valnerina e del Parco dei Sibillini.
“Per il 7 dicembre prossimo – annuncia il Presidente – è stata convocata un'altra Conferenza dei Servizi presso la sede della Provincia. In tale circostanza verranno vagliati i progetti di ripristino stabilizzazione e messa in sicurezza con istallazione di reti paramassi sulle provinciali 135 Frontignano – Castelsant'Angelo ed Ussita – Casali ancora interrotte dopo il sisma 2016.“
Neve a Visso e Frontignano di Ussita nelle zone colpite dal terremoto in provincia di Macerata. I centri abitati sono imbiancati e le temperature sono polari.
La neve ha al momento risparmiato le aree delle Sae, ma il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini e il commissario prefettizio di Ussita Mauro Passerotti temono ulteriori rallentamenti nei cantieri per le casette.
A Frontignano, sede di un comprensorio sciistico, i cui impianti sono chiusi dall'anno scorso a causa del sisma, sono possibili inoltre rallentamenti negli accertamenti dei sopralluoghi per i lavori di riduzione del rischio idrogeologico. Oltre a Marche e Abruzzo, si temono nevicate anche nelle zone terremotate di Umbria e Lazio. (Ansa)
Quasi 12 mila euro raccolti dalle associazioni venatorie e piscatorie delle Marche sono stati destinati all'acquisto di 5 Lim (Lavagne Interattive Multimediali) per le scuole di altrettanti centri colpiti dal terremoto: Amandola, Venarotta, Caldarola, Pieve Torina e per la scuola di Visso frequentata anche dai bimbi di Ussita e Castelsantangelo sul Nera. Le Lim sono già state consegnate.
"E' un'iniziativa concreta di solidarietà avviata un anno fa da cacciatori e pescatori sportivi" ha detto l'assessore regionale Moreno Pieroni, che ha lanciato un'altra raccolta fondi per il prossimo anno. Oggi associazioni (Federcaccia, Arcicaccia e Enalcaccia e Enalpescae enti locali si sono incontrati per la consegna di un simbolico attestato di consegna ai Comuni beneficiari. (Ansa)
In questa settimana la Guida Ambientale Escursionistica AIGAE (Ass. Guide Amb. Esc. Italiane) e biologo Simone Gatto, con le sue ciaspole ha risalito le piste da sci chiuse di Frontignano di Ussita e proprio sopra a queste, fra pinete colorate dai dorati Larici ha scattato foto uniche ai camosci maschi in amore, e alle aquile che cercavano di catturali.
Vi proponiamo la gallery con le foto scattate da Simone Gatto.
Domenica 26 novembre si svolgerà l'escursione "Il Ritorno nel Borgo Isolato" (Macereto-Casali di Ussita), ad opera delle guide AIGAE - Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche - de Il Camoscio dei Sibillini-Escursioni e Trekking, in collaborazione con i gestori del Rifugio Casali, Luca Ballesi e con l'intervento del pastore di Casali (unico che ancora "vive" per la sua attività in questa frazione isolata da oltre un anno).II programma prevede il ritrovo alle ore 10:30 nella piazza di Ussita (Bar Due Monti) e si rientrerà intorno alle ore 14:30-15:00.Una facile escursione a piedi fra l'Altopiano di Macereto e la Frazione isolata Casali di Ussita.L'evento è a offerta libera (serviranno per l'assicurazione dei clienti e l'attività di visita guidata) e servirà anche per dare una mano alle attività commerciali riaperte a Ussita da poco come Bar Due Monti Ussita, Alimentari di Ussita, La Mezza Luna Club.
La prenotazione è obbligatoria entro le 19 di sabato 25 novembre. Scrivere a info@camosciosibillini.it o chiamare il 328 2864307.
Link Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/432832947111672/
Link Evento Sito Web: http://www.camosciosibillini.it/26-novembre-il-ritorno-nel-borgo-isolato-macereto-casali-di-ussita/
Da lunedì 20 novembre arriva nei cinema delle Marche, e poi in tutta Italia, il docufilm "La Botta Grossa" (Leggi qui ).
Il regista Sandro Baldoni racconta con le immagini il dramma del terremoto nelle terre marchigiane. Quella del 30 ottobre del 2016 è stata la scossa più forte in Italia degli ultimi 40 anni e Baldoni mostra come la popolazione l'ha vissuta.
Un racconto da dentro il terremoto, fatto da chi è rimasto fuori casa, come lo stesso regista. Un road-movie tra Marche e Umbria, da Porto Sant'Elpidio a Tolentino, Visso, Ussita e Macereto per giungere a Norcia, tra strade dissestate, tra villeggiature forzate al mare, scuole improvvisate, palestre divenute studi di psicologi, alternanze tra mondo web e racconti di anziani.
Il docufilm, prodotto da Acqua su Marte con Rai Cinema, con il sostegno di Lombardia Film Commission, arriva nelle sale italiane distribuito da Luce-Cinecittà.
Il Tg5 fa un passo indietro e, dopo il servizio di inizio settimana che puntava il dito contro il Consorzio Stabile Arcale, responsabile secondo l'assessore alla Protezione Civile Sciapichetti addirittura di non trovare gli operai da mandare nei cantieri, nell'edizione delle 20 di ieri ha indicato come causa dei ritardi le regioni e la protezione civile, responsabili di aver rallentato i provvedimenti.
Lunedì è prevista la prima neve e per tante, troppe persone che hanno perso qualsiasi cosa nel terremoto dello scorso anno, questo sarà il secondo inverno senza un vero tetto sopra la testa. Non quello della propria abitazione (per quelle case chissà quanto ci vorrà per ricostruirle) ma almeno quello di un prefabbricato, quelle soluzioni abitative d'emergenza che chiamiamo "SAE". Visto che di emergenza si tratta, ci si aspetterebbe di vederle pronte in tempi brevissimi, cosa che invece non sta accadendo.
Le SAE montate avrebbero dovuto essere 3702, ma nella realtà ne sono state consegnate solo 1103. Questo significa che solo una famiglia su tre affronterà il secondo inverno disponendo di una casa sufficientemente protetta, seppure di emergenza. Purtroppo in alcuni comuni la situazione è ancora più difficile: a Ussita, zero casette su 87 previste, a Visso, zero su 238, a Castelsantangelo sul Nera, 11 su 63 e a Pieve Torina, 40 su 208. Nonostante ciò, la protezione civile si dimostra ottimista e garantisce che per per dicembre si dovrebbe arrivare a consegnare l'80% delle case previste.
La questione delle SAE per i terremotati lunedì era finita sui tg nazionali. Una sorta di scandalo nazionale, condito da diverse spiegazioni, non ultima quella che le ditte responsabili della posa delle casette non avrebbero personale a sufficienza per montarle.
Il consorzio fiorentino Arcale, affidatario di una fetta del maxi appalto Consip, è finito sul banco degli imputati. A fronte delle 1521 casette da consegnare, ad oggi ne sarebbero state fornite solamente poco più di 250. E a dire questo a Il Giornale è l'assessore regionale Angelo Sciapichetti: "il Consorzio Stabile Arcale ci ha detto che non trova operai da mandare quì". Su 1500 SAE, in tutta la regione ne sono state consegnate 260. E mentre è già partito lo scontro a suon di carte bollate tra l'amministrazione regionale e le ditte, per la prima volta il presidente del Consorzio Stabile Arcale Giorgio Gervasi, spiega la sua versione dei fatti. Che non collima affatto con quella della Regione.
Lo abbiamo incontrato all'Hotel Cosmopolitan di Civitanova, dove ha accettato di raccontarci la versione di Arcale, mostrandoci anche tutti i documenti in suo possesso.
"Siamo vittime di una strumentalizzazione politica, non posso pensare a niente di diverso. Arcale è l'ultima ruota del carro ed è facile che diventi il capro espiatorio di tutta la vicenda": esordisce così Gervasi che poi inizia a snocciolare numeri.
"Sono state consegnate 537 Sae al primo novembre. In cinque giorni ne sono state consegnate altre settanta. Abbiamo al lavoro nei cantieri circa 500 persone: non abbiamo mai dichiarato di non avere operai sufficienti per portare avanti il lavoro. Nel mese di novembre contiamo di consegnare fra 350 e 400 Sae".
Da cosa dipendono i ritardi allora? "I ritardi dipendono dai tempi di urbanizzazione delle aree, dalla scelta delle aree e dalla burocrazia che deve rispettare dei passaggi formali. Le urbanizzazioni, infatti, vengono realizzate con il Codice degli appalti in regime ordinario e non di emergenza. E' stata una scelta politica: noi avevamo segnalato fin dall'inizio che avrebbe potuto comportare gravi problemi. E i problemi sono arrivati.
Devo precisare che le urbanizzazioni fanno capo alla Regione. Il Comune pensa solo alla scelta delle aree. Da lì in poi fa tutto capo alla Regione. Noi dal momento in cui ci vengono consegnate le aree, abbiamo sessanta giorni per consegnare a nostra volta le Sae. A questo punto, la Regione deve completare la parte finale delle urbanizzazioni di secondo livello prima che i cittadini possano prendere possesso della casetta. Se non ci consegnano le aree, come fanno a dire che la colpa dei ritardi è la nostra?".
Nello specifico, Gervasi spiega, ad esempio la situazione di San Severino. "A San Severino il 19 giugno inizia l'urbanizzazione. Per il 4 settembre doveva essere consegnata tutta l'area per permettere il montaggio delle oltre 100 Sae previste. Invece, il 4 settembre ci viene consegnato un primo pezzo di area per 29 Sae; il 18 settembre un secondo pezzo per circa altre 40 Sae e, infine il 9 ottobre l'ultima area. Ci è voluto il tempo dal 4 settembre al 9 ottobre per prendere possesso dell'intera area. Il primo lotto di Sae è stato consegnato il 3 novembre, un secondo sarà consegnato il 17 novembre. Il terzo e ultimo sarà consegnato per l'8 dicembre. A quel punto, dipenderà dal tempo necessario a completare le urbanizzazioni di secondo livello. Per quanto ci riguarda, cercheremo di accontentare il sindaco che ci ha chiesto di poter consegnare il terzo lotto con qualche giorno di anticipo per consentire a tutti i suoi concittadini di poter entrare nelle casette prima di Natale. Ce la metteremo tutta".
Altra nota dolente: la questione Visso, dove il sindaco ha più volte detto di voler portare in giudizio Arcale per i ritardi. "Porto l'esempio dell'area Visso Cesare Battisti. Il progetto esecutivo è stato approvato il 19 maggio. L'urbanizzazione è iniziata il 13 luglio e l'area è stata consegnata ad Arcale il 30 ottobre. Come ribadisco, noi a quel punto abbiamo 60 giorni per consegnare le Sae e successivamente sono necessarie le opere di urbanizzazione secondaria. E' responsabilità di Arcale se le casette non arriveranno per Natale? Per farci entrare nell'area sono passati novanta giorni. Del ritardo dal 2 agosto al 30 ottobre, chi ne risponde? Questi che vi dico sono dati ufficiali della Protezione Civile, non di Arcale".
La Regione dice che applicherà delle penali. Si è vociferato anche di una possibile revoca dell'incarico ad Arcale. "Sì, ci hanno applicato delle penali che ritengo illegittime per ritardi di 5, massimo 10 giorni e le abbiamo contestate. Spesso, per accelerare i lavori consentiamo alle imprese delle urbanizzazioni di entrare nelle aree mentre noi stiamo lavorando, con comprensibili disagi per i nostri operai. Vedremo se la Regione vorrà trovare una soluzione bonaria, ma noi siamo pronti ad andare davanti a un giudice. La questione della revoca, invece, è assolutamente improponibile. Qualora venisse percorsa questa strada, ci si troverebbe di fronte al blocco totale delle Sae per mesi e mesi. Comunque, appare evidente che il problema non sono i dieci giorni di ritardo di Arcale, ma i tre mesi per la consegna delle aree".
In questo quadro, ora va considerata anche la possibilità che arrivino pioggia e neve a rallentare ulteriormente i lavori e di conseguenza la consegna delle casette. E il rischio concreto di aspettare ancora per diversi mesi la consegna delle Sae.
Continua il viaggio di FurgonCinema in Corto, il progetto itinerante di Corto Dorico e dell'Associazione Aristoria che toccherà i principali comuni marchigiani colpiti dal sisma. Venerdì 3 novembre al Ristorante Mezzaluna di Ussita ci sarà uno spettacolo con Alessandro Tarabelli, in arte Dj Kame, accompagnato dalla proiezione dei corti per la selezione "Risate di gioia". Alessandro Tarabelli si dedica all'arte del giradischi eseguendo mixing e scratch caratterizzati da un potente set innovativo e multigenere; è uno dei più originali della nuova scuola dello scratch italiano.
Mentre sabato 4 novembre a Camporotondo di Fiastrone, nella palestra comunale, sarà la volta dei cortometraggi "Premiatissimi" insieme a Jacopo Spampanato "Spampino", cantautore umorista e fumettista ternano.
Il tour di Furgoncinema, nato dalla volontà dell’associazione Aristoria di contribuire al rilancio della vita sociale delle comunità terremotate, oltre che raccogliere materiale per creare una memoria storica del sisma, si è unito a Corto Dorico e al suo Progetto Appennino 2017 organizzato da Nie Wiem con Unicam, grazie al Consiglio regionale delle Marche, per proseguire durante il mese tra Arquata del Tronto, Sarnano, Belforte del Chienti, Acquasanta Terme, per giungere a Camerino, sabato 2 dicembre, con la presentazione in anteprima assoluta dei cortometraggi semi finalisti di Corto Dorico 2017 alla presenza di Elio Germano.
Ingresso gratuito per tutte le serate in programma
A un anno dalle violente scosse del 26 e del 30 ottobre 2016 che hanno devestato il centro Italia, il telegiornale di Mediaset è tornato a visitare i luoghi colpiti dal sisma per raccogliere l'esasperazione e la rabbia dei residenti, di cui molti ancora nelle roulotte.
Le telecamere di Canale 5 mostrano quello che era l'ex campo sportivo in cui sta sorgendo un piccolo villaggio di casette di legno che accoglieranno però solo una parte degli sfollati. "Roulotte e SAE si fronteggiano a cielo aperto - come racconta l'inviato - sono due facce della stessa medaglia, l'emergenza del dopo terremoto".
Chi vive nei caravan nel frattempo sta perdendo la speranza e dalle parole di signora intervistata traspare delusione mista a rassegnazione, quando dice che non è poi così sicura di avere una casetta entro l'inverno imminente ormai alle porte.
La situazione delle Soluzioni abitative in emergenza relativa al comune di Visso è purtroppo solamente di 40 consegnate a fronte di una richiesta di 230 e gli intervistati, oltre a dire che bisogna avere tanta pazienza, fanno presente come in un anno si sarebbe potuto e dovuto fare di più, dato che ci sono ancora persone in roulotte, container cumulativi o addirittura sfollata al mare.
Prevista dai meteoreologi, puntualissima la prima neve della stagione questa mattina ha fatto la sua comparsa sui Sibillini. Una prima "spolverata", accolta con piacere dagli osservatori esterni e con qualche malumore da chi rischia di dover trascorrere un altro inverno da terremotato in condizioni precarie.
Sempre diretto e concreto, il sindaco di Visso Giuliano Pazzaglini ha espresso tutto il disagio di chi abita nelle zone di montagna, allegando a un suo post una foto delle zone innevate dalla coltre bianca che si è posata questa mattina.
"Questa è la situazione nelle nostre montagne. E nemmeno una casetta è stata consegnata.
Perché la procedura individuata per la loro realizzazione può essere definita solo come ridicola in una situazione di emergenza.
Perché creare un cratere con 140 comuni tutti uguali ha senso solo se lo scopo e farsi clientele, non gestire un'emergenza (per il terremoto del Friuli, da tutti indicato come quello meglio gestito, furono individuate tre fasce).
Perché chi ha fatto le istruttorie delle aree pur di non prendersi nemmeno un minima (infinitesimale) responsabilità ne ha bocciate alcune che poi sono state considerate idonee.
Perché chi ha fatto i bandi di gara per le aree li ha fatti come se fosse un procedimento ordinario.
Perché il consorzio Arcale ha dimostrato di non essere in grado di mantenere gli impegni assunti per contratto e nessuno sembra in grado di rimediare a ciò.
Perché viviamo nella repubblica delle banane e le persone comuni non contano mai niente".
Soltanto ieri, Pazzaglini aveva sottolineato l'anomalia del fatto che nelle aree Sae di domenica non si lavorasse... "Non mi aspettavo che si lavorasse di notte come indicato... Ma che nelle aree SAE si dovesse lavorare anche la domenica mi sembrava il minimo... A quanto pare però è più importante il lavoro di baristi, cuochi, bagnini, camerieri, commessi e tanti altri rispetto a quello di chi lavora per la protezione civile".
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa a firma del vice-capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci, sulla mozione per la riqualificazione delle stazioni sciistiche dei territori colpiti dal sisma
Fondi Por-Fesr aggiuntivi per il sisma da destinare alla ricettività turistica dei comprensori sciistici delle aree terremotate ed in particolare di Frontignano, Bolognola e Monte Prata, che vanno incontro al secondo anno di chiusura dopo i terremoti del 2016. È ciò a cui impegna la Giunta una mozione votata oggi all'unanimità dall'aula.
Tra le richieste del documento, anche quella di reperire ulteriori risorse, ad esempio come quelle per il fondo di Sviluppo e Coesione, per il recupero strutturale degli impianti sciistici, nonché le strade di servizio, compresa la strada di collegamento Castelsantangelo sul Nera-Monte Prata. E ancora: la realizzazione di piccoli bacini lacustri da posizionare in quota indispensabili per l’abbeveramento animale, l’antincendio boschivo e l’innevamento invernale. Inoltre la mozione impegna l'esecutivo regionale a verificare tutti gli aspetti naturalisticamente e paesaggisticamente compatibili con risorse aggiuntive al fine del rilancio anche ambientale delle zone in oggetto. «Si tratta di una mozione importante perché risponde alla domanda su cosa vogliamo fare di questi territori – afferma il vice-capogruppo in Consiglio regionale, Francesco Micucci –. Posto che l'esigenza principale fosse intervenire sull'emergenza, non si può pensare alla ricostruzione solo come alla riedificazione di muri vuoti. In molti casi abbiamo a che fare con territori che erano in difficoltà in tema di spopolamento già prima del sisma. Per dare nuova linfa a queste località è indispensabile recuperare le attività economiche e svilupparne di nuove, molte delle quali erano e dovranno essere in ambito turistico e ricettivo, altrimenti si rischia di costruire delle cattedrali nel deserto. Credo – continua Micucci – che questa mozione vada proprio nel senso di riavviare attività economiche e turistiche. Dobbiamo far rivivere quelle stazioni sciistiche che possono contribuire a creare in regione un turismo a 360 gradi e a far vivere quelle zone tutti i giorni all'anno, diversificando l'offerta turistica delle Marche».
Sono programmate per i prossimi giorni le verifiche tecniche agli impianti a fune di Frontignano, e c’è trepidante attesa di sapere se essi abbiano o meno subito danni significativi a seguito del sisma dell’autunno scorso.
L’Associazione Pro.Frontignano, che raggruppa centinaia di proprietari di seconde case e sostenitori della località, auspica una rapida ripartenza della stazione sciistica, e ripone fiducia nell’amministrazione commissariale nella speranza che essa riesca a rimettere in moto la complessa macchina organizzativa.
Filippo Campanile, responsabile per la comunicazione all’interno dell’associazione, ci propone una galleria fotografica dal titolo “Frontignano, per non dimenticare” che vedete allegata all'articolo.
Mai come in questo momento i tre comuni dell’Alto Nera hanno bisogno di comunicare all’esterno quale valore aggiunto veniva offerto al territorio dalle due stazioni sciistiche, è importante che i riflettori su questi luoghi incantevoli rimangano accesi più a lungo possibile.
La capogruppo regionale di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, porta a casa un importante impegno da parte della Giunta Regionale, con l'approvazione oggi in Consiglio Regionale della mozione che impegna al rilancio turistico, economico e naturalistico delle aree e dei bacini turistici colpiti dal sisma, con misure e risorse concrete aventi ad oggetto il “rilancio delle aree montane colpite dal terremoto: sostegno concreto per lo sviluppo turistico, economico e naturalistico dei bacini sciistici di Frontignano, Bolognola, Sassotetto e Monte Prata” .
Un atto che coinvolge tutto il comparto dell'economia montana, molto articolato, come hanno riconosciuto diversi rappresentanti della maggioranza che risulta come una sorta di programma in base al quale agire.
Leonardi evidenzia come nella mozione vengano considerati concretamente gli aspetti del recupero strutturale degli impianti da sci e delle strade che portano in quota dai paesi sottostanti, oltre che il rilancio di tutte le attività turistiche e ricettive, le quali possono svolgere funzione di volano in tutte le stagioni dell'anno.
Onde evitare dispersioni di capitale la Leonardi ha elencato tutte le possibilità concrete dove poter reperire fondi che coinvolgono anche il sistema dell'agricoltura e degli allevamenti montani. I nuovi fondi aggiuntivi del Programma di Sviluppo Rurale dedicati all'agricoltura delle aree terremotate vanno finalizzati anche per la realizzazione dei bacini lacustri di alta quota per l'azione di abbeveramento, antincendio e innevamento artificiale d'inverno.
Esprimo viva soddisfazione perché la mia mozione è stata votata all'unanimità dall'intero Consiglio Regionale – afferma Leonardi – anche grazie all'approfondimento fatto con i tecnici regionali e col Presidente della II Commissione Traversini e l'assessore al Turismo Pieroni.
Con questo impegno – continua Elena Leonardi – dobbiamo arrivare alla creazione di un importante punto di attrazione sciistica e di sport invernali oltre che di turismo naturalistico d'alta quota per le altre stagioni dell'anno, grazie a vecchi impianti recuperati al meglio e a nuove e innovative strutture. Il tutto affinché questa vasta area del maceratese e del fermano divenga il polo principale tra i bacini sciistici dell'intero Centro Italia.
Ricordo inoltre – afferma la rappresentante del partito della Meloni – che con questi impegni si metteranno in moto le economie di un territorio che da Fiastra, Valfornace, Muccia e Pieve Torina, arriva sino a Visso, Sarnano, Amandola con prospettive di rilancio concordate, tramite l'apertura di più tavoli tecnici, con i sindaci delle comunità locali e i gestori degli impianti medesimi.
Per la Leonardi è fondamentale il coinvolgimento dei Gruppi di Azione Locale che hanno il polso della situazione sul territorio e la Regione deve coordinare efficacemente sin dall'inizio tutte le azioni legate a questo fondamentale aspetto per le nostre aree di montagna che soffrono da un anno e mezzo il disastro del terremoto.
Le scosse di fine ottobre 2016 hanno reso inagibile il loro ambulatorio veterinario all'ingresso del centro abitato di Ussita: ma Valentina, Monica e Noemi, tre veterinarie, non si sono perse d'animo e hanno continuato a lavorare, praticamente su base volontaria. Ogni giorno caricano la loro auto di sacchi di mangime e partono dirette alle frazioni del piccolo paese devastato dal terremoto.
Portano da mangiare e, se necessario, praticano qualche terapia o anche danno solo una carezza, a galline, conigli, pecore, qualche cavallo, e soprattutto una settantina di cani e quasi 150 gatti, alcuni rimasti senza padrone, altri componenti di varie colonie di randagi. Da un po' hanno lanciato anche una serie di iniziative per autofinanziarsi, vendendo sassi artistici, magneti, calendari, stampe che raffigurano i loro 'pazienti': "Gli animali del terremoto".
(Fonte Ansa)
Già avviata l'operazione che prevede la chiusura di 4300 uffici postali in tutta Italia, 159 quelli nelle Marche che dovrebbero quantomeno subire radicali riduzioni di orari di apertura se non la soppressione vera e propria entro il 2019, 52 quelli solo nella provincia di Macerata. Una scelta quella di Poste Italiane basata sulla razionalizzazione dicono, ma che già da tempo trova diversi oppositori.
Infatti già molte sono le segnalazioni dei cittadini che si trovano e si troverebbero ancor più in difficoltà, famiglie che per un invio postale devono e dovranno fare diversi chilometri. Per non parlare della mole di lettere in giacenza, bollette consegnate dopo la scadenza, o addirittura raccomandate urgenti portate al destinatario "con calma". Questi i dati che risultano dalle prime verifiche effettuate. E non sono decisamente confortanti.
A lanciare l'allarme è Patrizia Terzoni, portavoce del Movimento Cinque Stelle alla Camera dei Deputati. “Uno scenario che desta non poca preoccupazione - commenta Terzoni - Se da una parte è vero che oggi tante operazioni si possono fare online o altrove, penso soltanto alla possibilità di pagare una bolletta dal tabaccaio, dall’altra ci sono piccoli centri dove il servizio postale ha ancora un ruolo basilare, soprattutto laddove è alta la concentrazione di cittadini in là con gli anni. In base al documento di 124 pagine che ci è stato consegnato, gli uffici a cui diremo addio sono 52 nella provincia di Pesaro-Urbino, 11 in quella di Ancona, 52 in quella di Macerata, 22 in quella di Fermo e altri 22 in quella di Ascoli-Piceno, molti dei quali in piccole realtà o in comuni interni dove a breve per un invio postale bisognerà fare svariati chilometri. Comprendiamo l’esigenza di riorganizzazione di Poste Italiane, ma un taglio così netto ci pare una scelta scriteriata”.
Il Ministero risponde cercando di rassicurare, dicendo che in alcuni casi degli uffici rimarranno aperti due volte a settimana e che si tratta solo di un piano di razionalizzazione, ma al contrario delle intenzioni la risposta non rassicura per nulla.
"In base alle prime verifiche - prosegue la Terzoni - abbiamo appurato che non sono pochi nelle Marche gli uffici chiusi in via definitiva. Inoltre la scure su questo servizio ha prodotto una mole notevole di missive in giacenza, con bollette consegnate anche dopo la scadenza e compromettendo persino invii prioritari, come raccomandate dell'Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi. Naturalmente come M5s non staremo a guardare, e chiederemo al ministro Graziano Delrio di prendere in mano la situazione, perché i cittadini in difficoltà per queste chiusure rischiano di diventare parecchi e molte famiglie ci stanno già inviando segnalazioni”.
Un problema da risolvere con la massima urgenza, considerati i tempi stretti con cui si sta procedendo nell'effettuazione di questa manovra. Gli Uffici Postali del maceratese sub judice sono quelli di Acquacanina, Apiro, Appignano , Belforte del Chienti, Bolognola, Caldarola, Camerino, Camporotondo di Fiastrone, Castelraimondo, Castelsantangelo sul Nera, Cessapalombo, Cingoli, Colmurano, Corridonia, Esanatoglia, Fiastra, Fiordimonte, Fiuminata, Gagliole, Gualdo, Loro Piceno, Matelica, Mogliano, Monte Cavallo, Monte San Martino, Montecassiano, Montefano, Montelupone, Morrovalle, Muccia, Penna San Giovanni, Petriolo, Pieve Torina, Pievebovigliana, Pioraco, Poggio San Vicino, Pollenza, Potenza Picena, Recanati, Ripe San Ginesio, San Ginesio, San Severino Marche, Sant'Angelo in Pontano, Sarnano, Sefro, Serrapetrona, Serravalle di Chienti, Tolentino, Treia, Urbisaglia, Ussita, Visso.
Dalla lista evidente anche la chiusura di tantissimi uffici nel cratere dei comuni terremotati. Un ulteriore disagio quindi per le popolazioni colpite dal sisma. Viene da chiedersi se il Ministero abbia valutato anche questo di aspetto.
IN QUESTO LINK L’ELENCO DI TUTTI I 4300 UFFICI POSTALI INTERESSATI DAL PIANO DI RIORGANIZZAZIONE: https://www.poste.it/Elenco_def_Fase-3_Step-1.pdf
Approvata dalla regione Marche il progetto presentato dal comune di Ussita per la spesa per gli interventi urgenti di messa in sicurezza ed il ripristino della viabilità di accesso al Cimitero di Castelmurato, nonché per la realizzazione di loculi prefabbricati per l’allocazione delle salme maggiormente esposte e per le eventuali nuove tumulazioni, la somma di 100mila euro a frontedell’importo complessivo autorizzato pari a 1.118.339 euro.
“Voglio ringraziare la protezione civile regionale e il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli – spiega il commissario del comune di Ussita - per la collaborazione. Grazie anche all’impegno degli uffici comunali nella consapevolezza che il provvedimento, auspicato e sentito da tutta la Comunità, costituisce l’avvio certo per il recupero dell’area cimiteriale del Comune di Ussita”.Come è noto, a seguito degli eventi sismici di eccezionale intensità, verificatesi nel periodo agosto-ottobre 2016, tutto il territorio comunale tra cui il Cimitero monumentale di Castelmurato, ha subito ingentissimi danni alle strutture oltre lo smottamento del versante e il danneggiamento dell’unica strada di accesso che porta anche alla frazione di Castelfantellino. A tutela dell’incolumità pubblica, con Ordinanza n. 110 del 28.10.2016, il Sindaco ha dichiarato tutti i nuclei abitati di Ussita, nonché il cimitero monumentale di Castelmurato, “zona rossa”, con interdizione assoluta di accesso a mezzi e persone.
Tenuto conto della situazione del Cimitero, sin dall’atto dell’insediamento della gestione commissariale avvenuta in data 07.06.2017, sono stati svolti numerosi sopralluoghi congiunti, nei quali è emersa, da parte del Comune, la necessità di individuare e concertare gli interventi indispensabili al rispristino della viabilità, all’eliminazione delle problematiche igienico-sanitarie ed all’eventuale parziale realizzazione di nuove sepolture provvisorie che serviranno anche ad accogliere i resti dei defunti compromessi da alcune porzioni crollate delle strutture.
Il Comune di Ussita nel progetto di fattibilità comprendente gli interventi di seguito elencati e chiesto, contestualmente, il relativo riconoscimento della spesa: il ripristino della viabilità di accesso; la sistemazione dei feretri maggiormente esposti e la collocazione degli stessi in strutture cimiteriali di emergenza; il posizionamento di strutture cimiteriali di emergenza per nuove tumulazioni e interventi minori su alcune porzioni delle murature perimetrali; l’espletamento di indagini geologiche e geognostiche specifiche finalizzate al possibile recupero del Cimitero o alla sua delocalizzazione.
(Foto L'Ape Ronza)
Anas ha aperto oggi al traffico, in modalità provvisoria per il traffico locale, la strada provinciale 209 “Valnerina”, nel tratto gravemente danneggiato dal sisma dello scorso 30 ottobre nel comune di Visso, in provincia di Macerata.
I lavori, avviati lo scorso 17 agosto dopo una complessa attività di indagini geologiche, rilievi tecnici e progettazione, hanno infatti consentito di mettere in sicurezza il versante roccioso ed avviare la ricostruzione del tratto interessato.
“Gli interventi - ha affermato il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani - sono particolarmente complessi data la grave situazione idrogeologica, generata dal sisma, che ha coinvolto non solo la strada ma anche il fiume e l’intero versante. Anas, di concerto con i Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo, la Provincia di Macerata e la Regione Marche, ha impostato i lavori in modo da consentire questa prima riapertura provvisoria per dare respiro al traffico locale, altrimenti costretto a lunghi percorsi alternativi. Al contempo proseguono gli interventi per completare la ricostruzione definitiva, che richiederanno altri quattro mesi”.
Il transito sarà garantito alle autovetture (e ai veicoli con massa inferiore a 3,5 tonnellate) in tre fasce orarie: 7:00-8:00; 12:00-13:00; 17:00-18:00 con senso unico alternato per 30 minuti in direzione Visso e 30 minuti in direzione Preci. Nelle prossime settimane, terminate le attività di protezione dei versanti, sarà inoltre possibile incrementare le fasce orarie di apertura al traffico.
Il transito in corrispondenza della frana si svolgerà su una pista di circa 600 metri appositamente realizzata. L’intero tratto sarà monitorato del personale tecnico che in caso di condizioni meteorologiche avverse potrà disporre limitazioni o chiusure temporanee al fine di garantire la sicurezza. I lavori, per un investimento complessivo di oltre 10 milioni di euro, hanno finora riguardato la realizzazione della pista provvisoria, la bonifica dell’intero versante e il disgaggio dei massi pericolanti, la demolizione della galleria artificiale, la realizzazione di ulteriori barriere paramassi e la realizzazione di un alveo provvisorio sul quale è stato temporaneamente spostato il fiume Nera per consentire la sistemazione dell’alveo definitivo nonché il completamento dei lavori.
In seguito al terremoto del 30 ottobre il tratto in questione era stato compromesso da una grave situazione idrogeologica che ha interessato tutto il versante. In particolare, un’ampia frana di oltre 60 mila metri cubi ha travolto l’infrastruttura e ha deviato il corso del fiume Nera, causando la formazione di un bacino lacustre che ha sommerso il piano viabile. Il tratto è stato inoltre interessato da una diffusa caduta di massi provenienti dal costone roccioso e da una condizione di forte instabilità geologica con rischio di ulteriori frane e cadute massi.
Tale situazione ha richiesto l’esecuzione di numerosi rilievi tecnici e geologici nonché di un’approfondita fase di progettazione, di concerto con Comuni di Visso, Ussita, Castelsantangelo, la Provincia di Macerata e la Regione Marche.
Lo scorso 12 luglio erano stati poi pubblicati i bandi di gara, aggiudicati con procedura aperta accelerata lo scorso 10 agosto e avviati il 17 agosto.
I lavori rientrano nel primo stralcio del “Programma di ripristino delle strade colpite dal sisma”, che prevede 500 interventi per un importo complessivo stimato in circa 474 milioni di euro. Si tratta, in particolare, di interventi sulle strade in gestione Anas che non era stato possibile eseguire in regime di emergenza per l’entità dei danni che richiedevano rilievi tecnici e una approfondita fase di progettazione nonché di interventi di ricostruzione da eseguire su strade di competenza di Comuni, Province e Regioni che, in base al decreto legge n. 205 del 11/11/2016, hanno deciso di delegare all’attuazione di Anas in qualità di Soggetto Attuatore di Protezione Civile.
In occasione dell'inaugurazione della nuova Area Commerciale di Ussita, domenica 15 Ottobre 2017 "Il Camoscio dei Sibillini Escursioni e Trekking" - con le sue guide professioniste abilitate AIGAE Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche - ha organizzato e svolto una splendida passeggiata fra i colori autunnali della Val d'Ussita, che in questo periodo sono unici.
Il luogo d'incontro è stato al Bar Due Monti Ussita. Durante la passeggiata, oltre ai mille colori degli aceri e della vegetazione presente, a fare compagnia al gruppo anche il bestiame degli allevatori di Ussita, l'aquila reale e i cervi. Un'occasione non solo per rilanciare il territorio colpito dagli eventi sismici del 2016, ma anche per apprezzarlo in tutta la sua bellezza.