"Ci hanno fatto tornare su prima di Natale, ma ora che facciamo?". Avere finalmente un piccolo focolare domestico dopo quattro traslochi per il terremoto non basta a smorzare le preoccupazioni di una madre che a Ussita addobberà un albero di Natale con il figlio di due anni. Costretta con la famiglia a lasciare la casa distrutta dalla scossa del 24 agosto 2016, Marianna si trasferirà in una Sae alla vigilia di Natale, con un bagaglio di timori per il futuro e per la difficoltà di trovare lavoro.
"Prima lavoravamo - spiega la donna - ora ci sono solo le bollette da pagare, e abbiamo già dato fondo ai risparmi". Nelle aree del Maceratese colpite dalla lunga crisi sismica anche questo sarà un Natale mesto. Chi è tornato in una delle casette consegnate finora si gode un briciolo di quotidianità dopo varie peregrinazioni tra sistemazioni temporanee. Ma è tanta l'inquietudine fra chi ha perso il lavoro e deve ricominciare da zero. (Ansa)
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