Presentata nel corso di una conferenza stampa dall’Assessore allo Sport Alessia Pupo, dall’organizzatore di Crazy Sport Alessandro Fineschi, dalla Presidente della sezione di Tolentino dell’Avis Ivana Ciucci e da Mauro Sbaraglia di Free Sport l’edizione 2018 della manifestazione podistica Tolentino Crazy Run.
L’evento sportivo si terrà a Tolentino domenica 13 maggio. Ritrovo in piazzale Europa alle ore 8.00. Alle ore 9.00 partenza del percorso lungo 10 km e 200 metri. Alle ore 9.10 partenza della passeggiata di 3,5 km. Alle ore 10 corsa di velocità per bambini dal 6 ai 10 anni. Maglia ricordo per i primi 200 iscritti. Premiazioni alle ore 11.00. La Tolentino Crazy Run è una manifestazione podistica a passo libero. La partecipazione alla podistica di 10,2 km è aperta a tutti coloro che sono in regola con la certificazione medico agonistica mentre la passeggiata di 3,5 km è aperta a tutti. Tutti i partecipanti sono tenuti a rispettare il codice della strada. La manifestazione sarà seguita dalla CRI. Quote di iscrizione 10 km 6 euro, passeggiata 4 euro.Sono previsti premi per tutti i partecipanti. Verranno conferiti premi ai primi 10 uomini classificati e alle prime cinque donne oltre ai 5 gruppi più numerosi. Inoltre verrà consegnato un riconoscimento a tutti i bambini partecipanti.La manifestazione è promossa dall’Associazione Crazy Sport, dall’Avis di Tolentino con la collaborazione e il patrocinio dell’Assessorato allo Sport del Comune di Tolentino, con il sostegno di Coop Allenza 3.0, Tre Mori e Free Sport con la collaborazione di Arena, La Cisterna, Wal Toush, Pasticceria Cappelletti, Fioridea, La Pizzaiola, Lavanderia La Violetta e Pasticceria Compagnucci.Questo il percorso della 10 km: in Piazza dell'Unità, V.le XXX Giugno, Viale dei Cappuccini, Viale B. Buozzi, Via Osmani, Via del Vallato, Viale Filzi, Via del Ponte, C.da Pianibianchi, Via Piersanti Mattarella e ritorno in Via Piersanti Mattarella, C.da Pianibianchi, Via del Ponte, Viale Gioacchino Murat, Viale Cesare Battisti, Piazzale Europa e arrivo in Piazza dell'Unità.Questo il percorso della passeggiata di 3,5 km: in Piazza dell'Unità, V.le XXX Giugno, Viale dei Cappuccini, Viale B. Buozzi, Via Osmani, Via del Vallato, Viale Filzi, via Murat, via Cesare Battisti, piazzale Europa.La corsa per i bambini tra i 6 e i 10 anni sarà disputata in viale Cesare Battisti con arrivo a piazzale Europa.Tornano per il terzo anno consecutivo – ha detto l’Assessore Alessia Pupo – le competizioni di podistica che hanno il pregio di unire la pratica sportiva con la solidarietà e l’importanza di donare sangue. Sarà una bella occasione per riscoprire angoli suggestivi della nostra città, sia correndo che passeggiando, con la partecipazione di appassionati, di neofiti ma anche di famiglie. Ci aspettiamo almeno 200 partecipanti – ha affermato Alessandro Fineschi di Crazy Run – che potranno praticare sport in tutta tranquillità mentre la Presidente dell’Avis Ivana Ciucci ha ribadito l’importanza di far conoscere l’Avis e le sue attività, specialmente tra gli sportivi che sono sicuramente donatori ideali proprio per il loro stato fisico di atleti. Soddisfazione è stata espressa da Mauro Sbaraglia di Free Sport che si è detto felice di collaborare e sostenere una bella manifestazione come la Tolentino Crazy Sport.
Il Presidente dell'Associazione Via Lauretana e Sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, comunica che venerdì scorso, 4 maggio 2018, presso la Sala Consiliare del Comune di Loreto, ha avuto luogo la stipula dell'accordo tra le 23 amministrazioni comunali interessate al progetto per la “Messa in sicurezza, il recupero e la valorizzazione della cinquecentesca Via Lauretana”, per il quale Regione Marche ha complessivamente stanziato 3,6 milioni di euro.Hanno partecipato alla stipula dell'Associazione Temporanea di Scopo, i rappresentanti dei comuni di Loreto (ente capofila), Serravalle del Chienti, Visso, Muccia, Camerino, Valfornace, Pievetorina, Caldarola, Camporotondo di Fiastrone, Serrapetrona, Belforte del Chienti, San Severino Marche, Tolentino, Pollenza, Cessapalombo, San Ginesio, Treia, Appignano, Macerata, Recanati, Montecassiano, Montelupone, Sefro.L'incontro, presieduto dal Sindaco di Loreto, Paolo Niccoletti, ha visto la partecipazione dell'Assessore al Turismo ed alla Cultura di Regione Marche, Moreno Pieroni, il Presidente dell'Associazione “Via Lauretana”, Giuseppe Pezzanesi, il Direttore del DCE e “Cammini Lauretani” e delegato dalla Conferenza Episcopale Marchigiana, Simone Longhi, il Presidente del Tavolo di Concertazione per “Il recupero e la valorizzazione dell'Antica Via Lauretana”, Renato Poletti e, per lo staff tecnico, Giuseppe Ucciero.Gli intervenuti hanno espresso unanime soddisfazione, condividendo il senso di rilevanza storica dell'evento tanto atteso, in virtù del quale finalmente, grazie alle risorse rese disponibili da Regione Marche, si potrà procedere concretamente ai lavori di messa in sicurezza ed alla valorizzazione del tracciato della Via Lauretana da Colfiorito a Loreto.Si conclude così, con un grande risultato del territorio, la lunga ed impegnativa fase preparatoria su cui l'Associazione “Via Lauretana” ha profuso tanti sforzi negli anni, e che restituisce alla Via Lauretana la funzione di antica Via di Fede tra le principali in Europa, un risultato prezioso colto grazie all'adesione unitaria del mondo religioso e civile (dalla costituzione del Tavolo di Concertazione nel 2010 ed ancor prima), ed all'impegno del progetto Distretto Culturale Evoluto “Cammini Lauretani”.Con la stipula dell'Associazione Temporanea di Scopo, i 23 sindaci, tutti aderenti all'Associazione presieduta dal Presidente Pezzanesi, hanno dato vita ad un nuovo inizio, una fase nuova e di grande impegno per recuperare e valorizzare la Via Lauretana, nel più ampio contesto dei Cammini Lauretani.Una fase dalla quale il territorio, le imprese, i giovani, le comunità civili e religiose, il mondo della cultura, si attendono molto sia come occasione di rinnovata spiritualità lauretana, sia come opportunità per imprimere ai territori interessati una rilevante spinta verso uno sviluppo sostenibile e condiviso ai diversi settori dell'economia locale, specie nelle aree del cratere.Il progetto per parte è focalizzato sul territorio posto fuori dal cratere sismico (1,1 milioni di euro), e per parte interverrà sulle aree sismiche (2,5 milioni di euro), e prevede sia azioni di valorizzazione (azione 2) affidate al Comune di Loreto, che di messa in sicurezza e recupero del tracciato (azione 1), affidate al Comune di Tolentino, in veste di rappresentante dell'Associazione “Via Lauretana”.Con questo Accordo e grazie allo sviluppo che ne verrà, la Via Lauretana trova un'ulteriore ed importante occasione di proiezione nazionale dove già è riconosciuta dall'Atlante dei Cammini del MIBACT, ed internazionale dove presto troverà l'atteso riconoscimento di Itinerario Culturale Europeo.Nella medesima occasione, è stata data l'attesa notizia dell'avvenuta costituzione, presso il Tavolo di Concertazione per “Il recupero e la valorizzazione dell'Antica Via Lauretana”, dei tre studiosi componenti il Comitato Scientifico, organo che con la sua autorevolezza storico religiosa offrirà importanti contributi ai fini della valutazione delle candidature di altri percorsi quali “Cammini Lauretani”, varianti della Via Lauretana o suoi diverticoli
Terminato L’International Jazz Day al Castello della Rancia, la macchina di Tolentino Jazz non si ferma e continua la sua corsa con due nuovi appuntamenti dedicati alla formazione e alla didattica. Dopo aver ospitato in cattedra Massimo Manzi e Massimo Morganti, sabato 12 maggio presso il Politeama di Tolentino si svolgeranno le masterclass con il chitarrista e compositore Fabio Zeppetella e il contrabbasista e bassista Ares Tavolazzi.
Due grandi nomi del jazz italiano ed internazionale chiudono in bellezza i numerosi eventi messi a segno dall’associazione musicale tolentinate in questo suo primo anno di attività. Zeppetella, che insieme a Roberto Gatto ed Emmanuel Bex è stato ospite del I Tolentino Jazz Festival lo scorso settembre, torna in veste di maestro offrendo la sua esperienza sul campo, artista che ha suonato con personaggi del calibro di Kenny Wheeler, Lee Konitz, Tom Harrell, Rava, Fresu, Rea, Steve Grossman, Javier Girotto, Stefano Bollani, Fabrizio Bosso, Gegè Telesforo e Stefano Di Battista. L’eclettico Ares Tavolazzi, che nella sua lunga carriera ha percorso generi musicali diversi, dopo esser stato bassista per dieci anni nello storico gruppo degli Area, collaboratore di lunga data di Guccini, ha poi collaborato con grandi nomi come Sal Nistico, Max Roach, Lee Konitz, Phil Woods, Franco D'Andrea, Dado Moroni, Enrico Pieranunzi, Danilo Rea, Mike Melillo, Paolo Fresu, Gianni Basso, Gianluca Petrella, Paolo Conte e Vinicio Capossela. Le masterclass si svolgeranno in modo separato durante la mattina, ma continueranno congiuntamente sotto forma di musica di insieme nel pomeriggio.
Gli studenti del Dipartimento di Management della Facoltà di Economia dell'Università Politecnica delle Marche in visita alla Tigamaro di Tolentino. L'azienda, oggi attore di riferimento nel campo della produzione di articoli di pelletteria e borse per i più grandi marchi del lusso internazionale, è uno dei maggiori protagonisti della manifattura pellettiera marchigiana ed italiana.
"Dopo esserci presentati, raccontando storia ed attività di Tigamaro, abbiamo accompagnato il gruppo in visita ai reparti, e gli studenti non solo ha potuto assistere all’intero ciclo produttivo interno, ma anche ad una lezione di Tigaramo academy" spiegano dall'azienda. L’iniziativa si inquadra fra le attività volte a favorire un percorso di orientamento verso il mondo del lavoro per i giovani ed a rafforzare i rapporti tra il mondo della formazione accademica e la realtà imprenditoriale del territorio.
Il video dell'iniziativa è disponibile a questo link
Un breve messaggio, giunto dall'ufficio comunicazione della diocesi di Macerata. "Come a tutti noto - si legge - si è tragicamente spento don Francesco Cocilova. Solo questa mattina il Magistrato ha riconsegnato il corpo alla famiglia e fra poco sarà allestita la camera ardente presso l'obitorio di Macerata. Per volontà del fratello i funerali saranno celebrati presso la Parrocchia del Sacro Cuore in Macerata domani 10 maggio alle ore 15.30".
Non sarà la parrocchia di Tolentino dove don Francesco ha trascorso gran parte della sua missione, dunque, ad ospitare i funerali come richiesto da alcuni fedeli, ma l'ultima parrocchia. La stessa da cui era partito la mattina dell'incidente in cui ha perso la vita.
Una veglia di preghiera per ricordare la figura di don Francesco Cocilova, tragicamente scomparso lunedì mattina a Montelupone (qui). Ad organizzarla sono stati alcuni fedeli tolentinati nella chiesa dello Spirito Santo, sorta proprio per volontà di don Francesco.
La veglia inizierà alle 21.15 mercoledì 8 maggio e oltre al Santo Rosario, ci saranno numerose testimonianze della vita trascorsa da don Francesco negli oltre trent'anni in cui è stato parroco dello Spirito Santo.
In occasione della 52^ Giornata mondiale delle comunicazioni sociali avente per tema: "La verità vi farà liberi. Notizie false e giornalismo di pace", che si svolgerà domenica 13 maggio, la parrocchia "Santa Famiglia" di Tolentino, in collaborazione con il CGS "Vittorio Bachelet" e l’Azione Cattolica Italiana, nell’ambito della festa parrocchiale che avrà il suo clou dal 24 al 27 maggio, ha invitato giovedì 10 maggio alle ore 21.15 il vescovo della diocesi, mons. Nazzareno Marconi, che offrirà una riflessione sul tema: "La bellezza di comunicare speranza". Nel messaggio papa Francesco parla di speranza: “La speranza fondata sulla buona notizia che è Gesù ci fa alzare lo sguardo e ci spinge a contemplarlo nella cornice liturgica della festa dell’Ascensione. Mentre sembra che il Signore si allontani da noi, in realtà si allargano gli orizzonti della speranza. Infatti, ogni uomo e ogni donna, in Cristo, che eleva la nostra umanità fino al Cielo, può avere piena libertà di ‘entrare nel santuario per mezzo del sangue di Gesù, via nuova e vivente che egli ha inaugurato per noi attraverso il velo, cioè la sua carne’.Attraverso ‘la forza dello Spirito Santo’ possiamo essere ‘testimoni’ e comunicatori di un’umanità nuova, redenta, ‘fino ai confini della terra’. La fiducia nel seme del Regno di Dio e nella logica della Pasqua non può che plasmare anche il nostro modo di comunicare”. L’incontro offre l’opportunità di riflettere sull’importanza di trasmettere notizie che possano essere occasione di speranza e di pace attraverso la relazione: “Per discernere la verità occorre vagliare ciò che asseconda la comunione e promuove il bene e ciò che, al contrario, tende a isolare, dividere e contrapporre. La verità, dunque, non si guadagna veramente quando è imposta come qualcosa di estrinseco e impersonale; sgorga invece da relazioni libere tra le persone, nell’ascolto reciproco. Inoltre, non si smette mai di ricercare la verità, perché qualcosa di falso può sempre insinuarsi, anche nel dire cose vere. Un’argomentazione impeccabile può infatti poggiare su fatti innegabili, ma se è utilizzata per ferire l’altro e per screditarlo agli occhi degli altri, per quanto giusta appaia, non è abitata dalla verità”.
Il messaggio è indirizzato soprattutto ai giovani in quanto essi sono abituati a vivere nel mondo virtuale, come scrive nel documento preparatorio del Sinodo per i giovani: “Le giovani generazioni sono oggi caratterizzate dal rapporto con le moderne tecnologie della comunicazione e con quello che viene normalmente chiamato ‘mondo virtuale’, ma che ha anche effetti molto reali. Esso offre possibilità di accesso a una serie di opportunità che le generazioni precedenti non avevano, e al tempo stesso presenta rischi. E’ tuttavia di grande importanza mettere a fuoco come l’esperienza di relazioni tecnologicamente mediate strutturi la concezione del mondo, della realtà e dei rapporti interpersonali e con questo è chiamata a misurarsi l’azione pastorale, che ha bisogno di sviluppare una cultura adeguata”.
Nell'ambito dei progetti per la valorizzazione delle scuole del territorio, per sostenerle nell'ottica di condividere gli obiettivi della formazione, conoscere le dfiverse realtà e dimensioni educative che connotano la crescita di ogni bambino, l'amministrazione comunale di Tolentino organizza per fine anno scolastico, una grande Festa della Scuola che coinvolgerà tutte le scuole di ogni ordine e grado del Comune di Tolentino.
Questa Festa della Scuola si svolgerà in Piazza della Libertà dove sarà allestito un palco in cui i siongoli istituti potranno esibirsi con piccoli spettacoli (saggi di ginnastica, recite, cori, bande musicali, spettacoli di danza, video, sfilate ecc.) secondo il seguente programma: dalle 15 alle 15,45 Scuola dell'Infanzia “Don Bosco”; dalle 15,45 alle 16,30 Scuola dell'Infanzia “Lucatelli”; dalle 16,30 alle 17,15 Scuola Primaria “Don Bosco”; dalle 17,15 alle 18,00 Scuola Primaria “Lucatelli”; dalle 18,00 alle 19,00 Scuola Secondaria di primo grado “Don Bosco”; dalle 19,00 alle 20,00 Scuola Secondaria di primo grado “Lucatelli”; dalle 21,15 alle 21,45 IPSIA “Renzo Frau”; dalle 21,45 alle 22,15; I.I.S . “Francesco Filelfo” Coreutico; dalle 22,15 alle 23,30 I.I.S . “Francesco Filelfo” Classico – Scientifico – ITE.
In contemporanea, presso la Scuola Lucatelli si svolgerà l'iniziativa “In Festa con il Gelato: largo ai golosi” con l'intervento del nutrizionista Luca Belli che parlerà di “Il gelato, alimento salutare e nutriente” e con laboratori creativi a cura della Ludoteca del Riuso.
Grande l'affetto dei tolentinati dimostrato dopo aver appreso la notizia della tragica scomparsa di Don Francesco Cocilova.
Don Francesco, 79enne, deceduto dopo essere stato investito stamattina a Montelupone, ha guidato per anni la comunità religiosa dello Spirito Santo di Tolentino che lo ricorda come un pezzo di storia della città, visionario e coraggioso, pieno d'umanità e vicino ai fedeli.
Una chiesa costruita dal nulla, un teatro oggi sfogo fondamentale per tante attività e incontri dopo l'incendio del Vaccaj, il modo sui generis di impartire la benedizione pasquale o di celebrare la messa. Ma soprattutto, l'ombra che don Francesco nel 2010 sia stato allontanato quasi "forzosamente" da quella che era la sua casa. Un allontanamento che aveva ferito profondamente quel parroco umile e stravagante, sempre in giro a bordo della sua Vespetta verde, con i sandali anche d'inverno.
C'è tanto affetto nel ricordo dei tolentinati, che chiedono a gran voce che i funerali vengano celebrati proprio a Tolentino nella "sua" chiesa, Ma c'è anche malcelata amarezza.
"Strano, sui generis, sognatore, prete, imprenditore, precursore, buono, disponibile, a volte intrattabile". Così lo ricorda dalla sua bacheca Facebook Marco Salvatori. "Tutti i ricordi che ho della mia infanzia legati alla Chiesa, passano dalla sua figura. Dal suo pulmino blu, dalla sua vespetta verde mare, dai suoi sandali anche in inverno, dalle sue lecca lecca che ti faceva sudare, dalla sua Chiesa avveniristica, tanto contestata ma oggi solida e attiva dopo il terremoto, dai suoi “mesi di Maggio”, dai suoi ritiri spirituali a Caccamo, dalla sua sala giochi poi diventata ritrovo per anziani, dalle sue benedizioni fatte sui pianerottolo di ogni palazzo, appuntamento primaverile che assumeva aspetti folkloristici. Ci sono delle figure che ti entrano dentro da bambino e non ti lasciano mai, neanche quando se vanno lontano. Ciao Don Francì, sei stato immenso!"
Tanti i messaggi che si sono susseguiti da stamattina e che raccontano di come don Francesco, a Tolentino fino al 2010 quando è stato spostato al Sacro Cuore di Macerata diventanto Parroco Emerito e sostituito da don Sergio Fraticelli, non abbia mai superato il dolore di essere stato allontanato da Tolentino.
"Hanno fatto del tutto per cacciarlo dalla nostra comunità - si legge ancora su Facebook - e dalla sua chiesa tanto amata e creata con tanta difficoltà e sacrifici. Per lui fu un colpo enorme e quando siamo andati a trovarlo a Macerata ci ha accolto con la sua risata ma con le lacrime agli occhi. Certo era una persona con i suoi pregi e tanti difetti, ma è stato l'unico sacerdote di cui mi sono fidata". E ancora: "Mi dispiace... un caro amico.Voleva vivere a Tolentino, nella sua parrocchia, ma purtroppo qualcuno in alto non ha voluto".
C'è proprio don Francesco, infatti, dietro la costruzione del Tempio dello Spirito Santo che ha ospitato numerosissimi sfollati che si sono trovati impauriti e senza un tetto all'indomani del sisma che ha sconvolto la comunità tolentinate. Un struttura che, insieme all'attigua sala multimediale, resterà segno indelebile del passaggio del religioso in città.
"Quanti ricordi - si legge ancora su Facebook - i lecca lecca alla fine della messa (quello alla Cola il più ambito e non si riusciva mai a prenderlo), "piripicchio, piripacchio", i tornei di biliardino dopo il catechismo, le sgridate a chi non si presentava con uno dei genitori al catechismo, i sandali anche con -5, la vespetta col paravento davanti, le prediche "io non sono questo corpo". A scuola ci insegnava anche culti diversi dal cristianesimo, era molto preparato. La chiesa "Spirito Santo" progettata interamente da lui, all'avanguardia, con i televisori per proiettare le immagini relative al Vangelo del giorno, l'altare con un significato preciso. Quando l'hanno mandato via dalla "sua" chiesa ci rimase molto male. Era un grande prete. Riposa in pace".
Un prete pieno di pregi, ma anche di difetti, umano, vicino alla gente "strano - come scrive l'avvocato Marco Romagnoli - perchè lo era, ma coraggioso, perchè lo era... Se ne va un pezzo di storia della nostra Città... la struttura sacra e parrocchiale che ci ha lasciato è un patrimonio prezioso (voglio ricordare come ora sia tornato ad essere frequentato da tanti ragazzini, sia un punto di riferimento per associazioni che si occupano degli "ultimi" e come sia stato indispensabile nei giorni del sisma)... Ciao Don Francesco".
E a Romagnoli fa eco l'assessore Alessandro Massi Gentiloni Silveri che lo ricorda come "Un parroco vicino a tante famiglie, un parroco attento allo sviluppo ed alla crescita della comunità e dei giovani, fautore della realizzazione della Chiesa, dell'oratorio e del Teatro nel quartiere Repubblica".
Se c'è chi lo ricorda per l'umanità non manca chi ricorda i suoi sandali, indossati anche d'inverno, la sua vespa verde e la sua bicicletta, la stessa che stamattina portava sottobraccio nel momento dell'investimento. "Te ne sei andato - scrive un'altra tolentinate - con la tua bici. Che pedalavi in tutte le stagioni con ogni temperatura e ogni tipo di clima e quei sandali che indossavi anche con il freddo e il gelo. Ho sempre stimato e apprezzato la tua coerenza. Eri un burbero dal cuore grande e generoso. Testardo ma giusto umile e modesto. La parte più bella e vera della chiesa".
Una "chiesa" che per molti tolentinati dovrebbe ospitare l'ultimo saluto a Don Francesco come ricordato nel post di un'altra cittadina che scrive: "Povero Don Francesco, se abbiamo la Chiesa dello Spirito Santo con tutti gli annessi e solo opera sua; i miei figli battezzati, comunicati e cresimati li. La sua idea di responsabilizzare i genitori nel catechismo, la benedizione nelle case con i condomini riuniti nei pianerottoli per tirarci fuori dall'indifferenza, le battute sagaci, le sue risatine, i giochini coi bambini con i lecca lecca, la lambretta azzurra, quel pulmino scassato, i sandali e la sua barba da espiazione, un originale certamente, ma quanto mi dispiace. Riposa in pace Don Francesco. Chissà se potessero fare il funerale nella Chiesa da lui costruita".
(Foto Carlo Torresi)
Nei luoghi terremotati del territorio marchigiano si moltiplicano le iniziative socio-culturali per rianimare i paesi più fortemente colpiti. Infatti, nelle grotte di questo insigne monumento, sabato 12 maggio 2018, nel tardo pomeriggio, verrà inaugurata una mostra particolarissima che ne occuperà totalmente i locali sino al 20 maggio. Sono 73 gli associati iscritti ad alcuni dei tanti laboratori, esporranno i manufatti realizzati in: Pittura, Disegno, Ceramica, Decorazione, Scultura Lignea, Restauro Ligneo, Aquiloni costruirli e farli volare, Bigiotteria e monili, Cucito Creativo, Patchwork, Macramè-Chiacchierino ed Uncinetto. I lavori, realizzati sotto la guida di esperti maestri, faranno mostra di sé nei particolari e suggestivi ambienti storici delle grotte; una sorta di fiera coloratissima di fronte alla quale sarà quasi impossibile non meravigliarsi e goderne perché la creatività, sia essa prodotta o riconosciuta e fruita, sostiene, arricchisce e rigenera.
Orari di visita: da lunedì a sabato 17:00 - 19:00, domenica 13 e domenica 20 10:00 - 12:00, ingresso libero.
All’interno della mostra saranno disponibili i pieghevoli con la nuova programmazione dell’Unitre, relativa al XXVIII anno accademico che inizierà ad ottobre.
Dopo il rinvio causa maltempo del primo maggio, è tutto pronto per l'inaugurazione di domenica 6 maggio di Villa Verde, la nuova location in via Sandro Pertini (tra Poltrona Frau e il centro commerciale La Rancia) immersa in un grande parco e curata dai fratelli Renato e Daniele Mari.
"La Villa - raccontano i proprietari - che fa da sfondo alla grande ed imponente fontana nel piazzale di ingresso potrà accogliere piccole e medie manifestazioni, dal convegno alla cena di lavoro, dal battesimo alla comunione ed a qualsiasi altro momento conviviale, coccolati e serviti con tutti i criteri del servizio a 5 stelle. Con la possibilità di multisale dedicate ed esclusive, complete di qualsiasi servizio e con un eccezionale varietà nella scelta dei menù, non ci saranno assolutamente problemi a coprire ogni tipologia di richiesta. Parte fondamentale della struttura è il parco di circa 3000 metri quadrati completamente immerso nella vegetazione e nel verde dove si respira un’atmosfera rilassante e magica. Completamente ristrutturato, e con un illuminotecnica a tratti magica, il parco di Villa Verde è il tassello mancante in un bellissimo e completo paese come la nostra Tolentino".
Il programma di domenica 6 maggio ricalca a grandi linee quello del primo maggio, con qualche piccola differenza. A partire dall'orario di inizio. Infatti, domenica la manifestazione prenderà il via alle 16, sempre con la direzione artistica di "Inventori di divertimento".
Due le band che suoneranno dal vivo insieme a un dj set on super dj rotation,dalla trap al reggaeton,dalla dance all' EDM,dalla latin house al dembow. Sarà possibile fare un piccolo spuntino o una merenda con tre diverse isole gastronomiche a tema. Al tramonto arriverà il momento più magico: l’accensione delle luci del parco come simbolo dell’inizio di una nuova avventura per Tolentino e un altro passo importante verso la ripresa.
E’ stato proprio un bel pomeriggio di festa quello promosso da Emergency, in collaborazione con Magicabula e con l’Ufficio Servizi Sociali del Comune di Tolentino, nell’area container di via Cristoforo Colombo. Un appuntamento dedicato a tutti i bambini che vivono proprio nei container. Ad animare l’evento i volontari di Emergency di Macerata e Fermo con letture per bambini a cura di “Il Paese Rotondo" insierme ai fantastici clown di Magica Bula.
Ci sono voluti oltre 40 minuti questa sera a Tolentino, prima che il traffico nella centralissima via Parisani tornasse a scorrere normalmente.
Solo intorno alle 20, infatti, la donna alla guida di un suv parcheggiato di traverso lungo la stessa via, è tornata a riprendere l'auto, consentendo a un pullman rimasto bloccato, e con lui una lunga fila di auto dietro, di poter proseguire in direzione di Palazzo Europa.
Automobilisti imbufaliti e quando la donna è tornata a riprendere il mezzo, poco c'è mancato che qualcuno la aggredisse non solo verbalmente ma anche fisicamente. Chi si è trovato in coda, fa anche notare come in oltre 40 minuti nessuna forza preposta sia intervenuta in zona.
Ancora un successo per il Judo Equipe Macerata asd che con la seniores Grosu Cristina conquista il secondo gradino del podio nella gara di Castelfranco Emilia nella categoria di peso fino a 52 kg e contemporaneamente conquista anche la cintura nera I dan (il primo grado delle cinture nere nel judo olimpico). Ma la storia di questa atleta non è come tutte le altre e merita sicuramente di essere raccontata.
Cristina, di origine moldava, arriva a Tolentino a 14 anni, dove raggiunge la mamma che già si era trasferita lì da parecchio tempo, e sulla sua scia (la mamma Svetlana è stata judoka della ex nazionale URSS), poco dopo inizia a praticare judo. Dopo pochi mesi mamma e figlia si trasferiscono nel club biancorosso, dove entrambe sono accolte con affetto e tutt'ora si allenano. Nel volgere di pochi anni, stante la sua assiduità e la profonda dedizione, la giovane Cristina conquista il grado di cintura marrone, che le dà accesso alle competizioni valevoli per l'acquisizione di punteggio utile per il raggiungimento della cintura nera I dan, appunto per meriti agonistici: è questo infatti uno dei diversi modi di acquisizione dei diversi gradi di cintura nera previsti dalla Federazione Italiana del Judo (FIJLKAM).
Nel frattempo Cristina, inizia a frequentare l'università di Bologna – facoltà di chimica (presso la quale poi si laurerà a pieni voti) ed inizia, per questioni ovviamente logistiche, a frequentare anche il club Dojo Equipe Bologna nel quale riesce ad allenarsi con atlete di livello nazionale, aumentando così il proprio bagaglio agonistico, che le ha certamente permesso di accumulare incontri vinti e podi, nella propria categoria di peso e di raggiungere l'abito traguardo, che oggi si celebra. Nel mezzo di questo percorso, vanno però annoverati, due gravissimi infortuni sportivi che la fermano per molti mesi, il primo è la frattura della clavicola ed il secondo la frattura dell'avambraccio. Ma la tenacia di Cristina è ammirevole: due volte caduta e due volte rialzata!
D'altronde è proprio questo a cui il judo prepara, non solo sul tatami (la materassina per la pratica del judo), ma anche nella vita quotidiana ed essere circondati da compagni di viaggio che con lei condividono sudore, fatica e, soprattutto, amicizia sincera, stima reciproca ed affetto è certamente di aiuto... ed a Cristina di sicuro non mancano! Il raggiungimento del grado di cintura nera I dan non solo è stato volutissimo, ma di sicuro anche meritatissimo!
La sala stampa dello stadio Della Vittoria di Tolentino è stata intitolata al professor Enzo Francesconi, recentemente scomparso.
L'intitolazione è arrivata a seguito della richiesta del presidente dell'Asd U.S. Tolentino 1919, Marco Romagnoli. Enzo Francesconi, tolentinate particolarmente noto alla cittadinanza, nato a Tolentino il 15 giugno del 1950 e deceduto il 23 marzo scorso, è stato da sempre appassionato alle vicende cittadine, di sport ed ha lungamente collaborato con l'Unione Sportiva Tolentino.Inoltre il professor Francesconi, ha alternato la propria attività di insegnante di italiano alla scuola media Lucatelli e poi di dirigente scolastico a quella di giornalista, molto impegnato, anche, nel mondo associazionistico cittadino.
La richiesta del presidente Romagnoli è stata positivamente accolta da Sindaco e Giunta che hanno ritenuto che l'intitolazione della struttura al professor Enzo Francesconi possa essere un giusto tributo ad un pioniere del giornalismo sportivo locale, nonché ad un cittadino illustre, sempre appassionato alla vicende della nostra città.La cerimonia di intitolazione si è tenuta domenica 29 aprile, al termine dell’ultima gara di campionato.
Una ventina di colpi esplosi con il suo fucile calibro 22 colpendo il vetro e la tapparella della finestra del soggiorno dell'abitazione del suo dirimpettaio. Per questo motivo, un 89enne di Tolentino è stato denunciato dai carabinieri.
Ai militari l'uomo ha spiegato di aver sparato contro i piccioni che volavano e si sofferma a o sulle sue finestre. Fortunatamente i colpi esplosi non hanno ferito nessuno. All'anziano sono stati sequestrati altri tre fucili e numerose munizioni, tutte regolarmente detenuti.
Lunedì 30 Aprile il gruppo di lavoro per la candidatura a Riserva Mondiale della Biosfera delle aree interne dei Sibillini colpite dal sisma del 2016 ha partecipato al convegno nazionale “Quando la storia diventa MaB – Il fascino sostenibile della natura” tenutosi a Comacchio (FE), nel Parco del Delta del Po. All'incontro, in rappresentanza del nostro territorio, erano presenti l'Arch. Antonello Andreani e la Prof.ssa Paola Calafati Claudi del Club per l'UNESCO di Tolentino, accompagnati dall'esperto di candidature MaB Dott. Giorgio Andrian. Hanno partecipato le altre riserve della biosfera italiane, che attualmente sono in totale sedici, e alti rappresentanti del mondo produttivo e per lo sviluppo turistico sostenibile e i rappresentanti delle associazioni ambientaliste (WWF, Legambiente e LIPU). Il programma MaB (la sigla sta per Man and Biosfere – Uomo e Biosfera) non è una misura per la conservazione della natura ma è un programma per lo sviluppo socio-economico del territorio nel rapporto armonico fra uomo e natura secondo i criteri della compatibilità ambientale e dello sviluppo sostenibile del Pianeta e il riconoscimento da parte dell'UNESCO a riserva della biosfera di un territorio non impone e non aggiunge nessun vincolo rispetto a quelli già eventualmente esistenti ma al contrario rilancia l'economia di un territorio inserendola, in maniera qualificata, nella Rete Mondiale delle Riserve UNESCO.
L'incontro di Comacchio ha rappresentato un importante momento di confronto sulle esperienze positive fatte in Ialia e ha rilanciato nuovi progetti di scambio e di collaborazione anche a livello internazionale, soprattutto nei settori del turismo, dell'educazione ambientale e delle produzioni di qualità. L'attuale candidatura ad area MaB nella nostra regione tende a collegare le aree del Parco Nazionale dei Monti Sibillini fino al Parco Regionale della Gola della Rossa, inglobando come aree di particolare qualità ambientale anche la Riserva regionale di Monte San Vicino e Canfaito, le riserve naturali dell'Abbadia di Fiastra e quella di Torricchio e in questo modo si andrebbe a creare un sistema integrato fra le varie aree protette regionali che a loro volta andrebbero a sostenere lo sviluppo ecosostenibile di aree più vaste che per continuità territoriale le inglobano. La definizione della zonizzazione della MaB regionale è attualmente in fase di definizione ma oltre che ricomprendere i comuni del Parco Sibillini ci saranno fra gli altri anche i comuni di Matelica, Fabriano, Serra dei Conti, Tolentino e Macerata. Il percorso di candidatura a Riserva Mondiale della Bisfera delle aree interne dei Sibillini colpite dal sisma è attualmente sostenuta dal coordinamento regionale dei GAL Marche, da molteplici imprese del territorio, dall'Associazione Federalberghi e dalle Università di Macerata UNIMC e di Camerino UNICAM.
A sostegno delle Riserve Mondiali della Biosfera è intervenuto a Comacchio anche il cantautore Antonello Venditti.
“Ogni uomo è storia e ogni storia fa parte degli uomini”. Questo antico adagio sembra “calzare a pennello” agli organizzatori della Rievocazione Storica della Battaglia di Tolentino del 1815.Considerato da molti storici, come il primo scontro combattuto per l’indipendenza italiana, ancora oggi, a 200 anni di distanza, nelle campagne circostanti l’antico e possente Castello della Rancia, ogni tre anni, ogni primo fine settimana di maggio, si ricostruiscono i fatti che videro protagonisti Gioacchino Murat, Re di Napoli ed il Barone Federico Bianchi.I due strateghi, per due giorni, si affrontarono a viso aperto, schierando i reparti di fanteria, la cavalleria e l’artiglieria su un vastissimo territorio e con grande intelligenza tattica, portarono, rispettivamente, diversi attacchi. Ecco allora, che nello spazio antistante il Castello della Rancia, il 5 e 6 maggio prossimo, oltre trecento rievocatori, provenienti da tutta Europa, allestiranno i loro accampamenti. Aggirarsi tra le piccole tende, fedeli a quelle utilizzate dagli eserciti ottocenteschi, sbirciare e cogliere momenti della quotidianità dei soldati è un’esperienza unica. Sembra davvero di fare un “tuffo nel passato”. Chiudendo per un attimo gli occhi, sembra proprio di ritrovarsi, come per incanto, nel 1815, pronti a rivivere da protagonisti i fatti legati alla battaglia. Sembra quasi di percepire lo stato d’animo dei soldati che si preparano a rievocare i momenti salienti della battaglia. E’ un attimo senza tempo il vederli preparare le cartucce che useranno di lì a poco, nello scontro. Osservare la perizia e la passione con cui i cavalieri preparano e sellano i loro fieri destrieri da la giusta idea della straordinaria forza con cui si decide di rievocare un preciso fatto storico. Se poi si aggiungono le cariche della cavalleria, il crepitio dei fucili, il suono degli ottavini, i colpi di cannone, il rullio dei tamburi, lo spettacolo diviene davvero affascinante, in una magica atmosfera d’altri tempi.Infatti, a Tolentino, nella spianata che dolcemente, dalle mura castellane, degrada verso il fiume Chienti, quasi in una sorta di war game ante litteram, tra le querce secolari, grandi e piccini, possono vivere la storia, emozionandosi, partecipando direttamente, alla ricostruzione della battaglia, potendo anche capire approfonditamente quello che i libri di storia descrivono e ci raccontano. Del resto le rievocazioni storiche sono un piacevole quanto spettacolare appuntamento ricreativo e culturale per numerosi estimatori, sono occasioni di incontro festose ed avvincenti che rappresentano un forte richiamo per ospiti, turisti e visitatori e che contemporaneamente consentono una sorta di “viaggio virtuale” nel passato più antico.Far rivivere la storia significa promuovere il proprio patrimonio di luoghi d’arte e di tradizioni. Del resto, il territorio maceratese è stato attraversato da popoli, viandanti e santi – Tolentino era ed è tappa fondamentale della Via Lauretana - è stato teatro di scontri armati, luogo di transito e di passaggio, segnato nei secoli da una forte identità culturale.Per questi motivi la Rievocazione Storica della Battaglia di Tolentino oltre a richiamare tantissimi persone e molti appassionati della "living history e re-enacting”, raggiunge lo scopo di promuovere, dal punto di vista culturale e turistico, Tolentino e la zona circostante. Con grande attenzione l'Associazione Tolentino 815, da venti anni, promuove studi, ricerche ed organizza questa rievocazione, considerata nel suo genere come una delle più importanti in Italia, basata su una ricerca storica rigorosa, così da favorire una visione realistica ed approfondita del periodo che va dalla fine del Settecento ai primi dell'Ottocento e cioè dal Trattato di Pace di Tolentino, firmato da Napoleone Bonaparte,nel 1797, a Palazzo Parisani Bezzi (sono ancora visitabili le Sale Napoleoniche) alla stessa Battaglia del 1815. Ma l'obiettivo più importante resta il recupero e la piena fruizione del patrimonio storico-artistico legato agli avvenimenti napoleonici per strutturare il "Parco Storico della Battaglia di Tolentino", che comprende i Comuni di Tolentino, Pollenza e Macerata e che prevede la costituzione del Museo della Battaglia e delle Armi, il Centro di Documentazione Bibliografica e Fotografica.Visitare i luoghi che hanno fatto da scenario ai vari episodi dello scontro, salire sulla collina di “Cantagallo”, scorgere i Monti Sibillini dalle merlature del Castello della Rancia che al tramonto si tingono dell’azzurro del mare o passeggiare all’interno della Riserva Naturale dell’Abbadia di Fiastra, magari con una mountain bike o in sella ad un cavallo o ammirare il ciclo di affreschi del “Cappellone”, nel complesso Monumentale della Basilica di San Nicola (attualmente chiuso a causa del sisma), dove sembra che l’autore abbia usato tutti i colori del mondo, permette di entrare a contatto con un territorio dove si “respira” insieme alla natura ed alle sue stagioni, dove l’arte si fonde con i paesaggi. Si vivono momenti magici in cui la storia, le leggende e la cultura popolare si mescolano in un unicum ricco di fascino e di attrattiva turistica che valorizza le tradizioni e le produzioni locali e lo spirito di aggregazione e dello stare insieme. Inoltre, questa, è una terra ricca di prodotti che sono universalmente apprezzati per qualità ed unicità, oltre che per la loro bontà e per la loro tipicità. Una vera e propria “sinfonia di sapori”, ad esempio nel corso del “Banchetto del Re” delizierà i palati più sopraffini proponendo piatti spesso ricavati da antichissime ricette, dove la semplicità contadina unisce gli ingredienti tipici alla gradevolezza di importanti vini, frutto di vitigni autoctoni che producono uva pregiata.Ma quello che più colpisce di Tolentino e del territorio circostante è l’ospitalità della gente che con modi semplici e cordiali, ancora oggi è pronta ad accogliere “i viaggiatori attenti” e chi decide di fermarsi, chi sceglie di vivere, seppur per poco tempo, lontano da frenesie e ritmi ansiosi.La Rievocazione della Battaglia e comunque visitarne i luoghi offre una preziosa quanto imperdibile occasione per ripercorre i sentieri della memoria, perchè la storia, oltre a sussistere nel ricordo di chi l’ha vissuta e la racconta, vive grazie anche a chi, con passione e rigore, la fa “rivivere” dopo duecento anni.Sia sabato 5 che domenica 6 maggio, sin dalle prime ore del mattino è possibile visitare gli accampamenti delle truppe dei revocatori, allestiti proprio di fronte al Castello della Rancia, a circa 7 chilometri dal centro città. La vita del soldato viene ricostruita proprio come si svolgeva più di duecento anni fa. La visita può continuare anche nel primo pomeriggio a partire dalle ore 14.00 quando il pubblico può partecipare insieme ai soldati ai momenti di vita quotidiana: inquadramento, manovre, maneggio, pulizia ed uso armi, parate, preparazione cartucce, rancio, servizio ronda e libera uscita. Inoltre si potrà assistere alla preparazione alla Battaglia. Le truppe trascorrono questo periodo di tempo antecedente lo scontro presso gli accampamenti: si studiano le ultime tattiche, si ispezionano e puliscono le armi e si preparano le cartucce. Alle ore 16.00, di sabato 5 maggio, rievocazione storica della Battaglia, 1° giorno. Le movimentazioni e gli scontri tra gli eserciti napoletano ed austriaco si effettuano nella zona retrostante il Castello della Rancia, stessi luoghi dove più di duecento anni fa si svolgeva la Prima Battaglia per l’Indipendenza Italiana. Sarà possibile seguire le varie fasi delle movimentazioni delle truppe. Vengono illustrate le varie tattiche d’impiego della fanteria e della cavalleria, sia di attacco che di difesa.Dalle ore 18.30 Notte815 al Castello della Rancia con “La nostra battaglia: aneddoti, storia e curiosità”. Gianfranco Ruello, Comandante in Campo e l’Associazione Tolentino815 raccontano insieme ai rievocatori la Battaglia, l’uso delle armi, aneddoti e curiosità. Alle ore 20.30Rancio del soldato I soldati iniziano la preparazione del Rancio e si apprestano a consumare una notte di balli, canzoni e musica con mangiare e bere a volontà. Alle ore 20.30 Banchetto del Re e Gran Gala Reale cena spettacolo a cura dell’ass. culturale Eventi Diversi Il Castello si anima di popolani e di signorotti in cerca di svago, di soldati con la voglia di dimenticare le difficoltà di una battaglia, di viandanti che potranno trovare ogni sorta di cibo e musica, fattucchiere, cartomanti e negozianti pronti a barattare i loro pregiati averi. La magia dell’Ottocento rivive nel Banchetto del Re in cui verranno proposti piatti rigorosamente dell’epoca ispirati al cuoco Maceratese Antonio Nebbia e nell’esibizione in costume del Gruppo del Battaglione Estense e della Corte Reale “Gioacchino Murat”, coinvolgendo il pubblico con i loro balli di corte e l’intrattenimento lirico a cura del gruppo della Corte Reale di “Gioacchino Murat”. Menù a cura dello Chef Dino Casoni del Team Cuochi Marche. Domenica 6 maggio,a partire dalle ore 9.00, visita agli accampamenti storici. Invece, in centro città, a Palazzo Sangallo, presentazione del libro “Dal Trattato di Tolentino al Regno d’Italia. Vicende storiche del territorio maceratese” a cura di Simonetta Torresi e Enzo Fusari ed a seguire Convegno storico: “Le società segrete tra la Battaglia di Tolentino e i moti rivoluzionari del 1831” Relatori: Simonetta Torresi e Maurizio Romanato.Alle ore 10.00 all’Ossario di Rotondo, Onore ai Caduti. Rappresentanti dei due eserciti rendono onore ai caduti della Battaglia.Alle ore 11.00 in Piazza della Libertà, sfilata dei gruppi storici e saluto alla cittadinanza ed alle Autorità. Presentazione dei Gruppi Storici.Dalle ore 14, al Castello della Rancia, visita degli accampamenti, rancio del soldato e preparazione alla Battaglia. Alle ore 15.30, rivista armate. I Generali passano in rivista le Armate schierate, controllano gli armamenti, esaminano il campo di battaglia e studiano le tattiche da adottare.Alle ore 16.00 Rievocazione storica del secondo giorno della Battaglia. Le movimentazioni e gli scontri tra gli eserciti napoletano ed austriaco si effettuano nella zona retrostante il Castello della Rancia, stessi luoghi dove duecento anni fa si svolse la Prima Battaglia per l’Indipendenza Italiana. I rievocatori indossano rifacimenti perfetti delle divise dell’epoca e spareranno a salve con precise copie di armi ad avancarica. Tolentino è stata l’ultima Battaglia campale combattuta in Italia in cui vennero utilizzate armi ad avancarica a pietra focaia. Alle ore 17.00 parata finale dei gruppi storici e saluto delle Autorità.Da sottolineare che dopo il mensile PleinAir che ha consigliato ai camperisti, per il primo week end di maggio, di visitare Tolentino e di partecipare alla rievocazione storica della battaglia, anche il quotidiani nazionale La Repubblica, domenica scorsa, all’interno dell’inserto “Robinson” ha segnalato come appuntamento da non perdere per il 5 e 6 maggio, proprio la rievocazione di Tolentino815.Il programma della 23° edizione della rievocazione storica della Battaglia di Tolentino è stato illustrato nel corso di una conferenza stampa dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi, dal Vicesindaco e Assessore al Turismo Silvia Luconi, dall’Assessore alla Cultura Alessia Pupo e dalla Presidente dell’Associazione Tolentino 815 Patrizia Francioni Scisiciani.
Sabato 5 maggio 2018, alle ore 21,15, alla Chiesa del Sacro Cuore, in via Corridoni a Tolentino, concerto dell’Ensemble “Girolamo Frescobaldi” TRIO con Mario Caldonazzi tromba, Fabio Mattivi trombone e Maurizio Maffezzoli organo in occasione dell’inaugurazione dell'organo, sec.XIX, ri-composto da Alessandro Girotto.
Presentano Luigino Luconi Presidente del Comitato Centro storico e Alessandra Gattari Direttore della Corale di Montelupone. Siamo al quarto concerto organizzato nella Chiesa del Sacro Cuore (detta dei Sacconi) dopo la riapertura del 9 dicembre scorso. Ne seguiranno degli altri, anche in collaborazione con alcune istituzioni straniere soprattutto ungheresi, mettendo sempre in risalto una delle caratteristiche più antiche della cultura tolentinate: la musica sacra. Infatti dal 1903 Tolentino è stata sempre fedele ai principi della vera musica sacra da quando cioè è sorta la Schola Cantorum della Basilica di San Nicola dedicata al maestro Giuseppe Bezzi. La Confraternita detta dei sacconi ha voluto completare l'opera dei loro confratelli valorizzando questo storico organo ottocentesco a trasmissione meccanica, due manuali e 18 registri reali. Ai bambini presenti al Concerto verrà offerta poi la possibilità di vedere da vicino l'organo.
A seguito del perdurarsi delle scosse sismiche e per scongiurare pericoli alla pubblica incolumità, è stato chiuso l’accesso pedonale al vicolo Salnitrari a Tolentino. Ubicato nella storica zona del “Fondaccio, proprio a ridosso della Chiesa di Santa Maria della Tempesta, il vicolo consente l’accesso ad un tratto delle mura cittadine.
A causa del terremoto alcuni edifici mettono in pericolo la sicurezza pubblica e quindi i tecnici comunali hanno deciso la chiusura della zona, sbarrando di fatto l’accesso pedonale.