Nessuna sorpresa dopo l'assemblea degli iscritti e simpatizzanti del Partito Democratico di Tolentino: questa mattina, per acclamazione, Gianni Corvatta è stato indicato quale candidato sindaco del partito alle elezioni comunali della prossima primavera.
Gianni Corvatta, 64 anni da compiere a giugno, laureato in chimica, attuale Direttore regionale dell'Arpam, è stato responsabile dei servizi rifiuti/suolo e aria del dipartimento provinciale di Macerata dell'Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche, direttore del dipartimento di Macerata e direttore tecnico-scientifico dell'Arpam. Si ritirerà dal lavoro a maggio, con un anno di anticipo, per dedicare tutte le proprie energie totalmente ed esclusivamente alla città.
La candidatura è stata ufficializzata dal capogruppo Pd Bruno Prugni, dal segretario Anna Quercetti e dal vicesegretario Alessandro Luciani.
"L'assemblea ha rinnovato l'impegno di tutto il Pd a collaborare con le istituzioni locali su temi importanti come l'emergenza ricostruzione, l'edilizia scolastica e la sanità locale. Il dibattito ha visto la partecipazione di tanti iscrittie simpatizzanti che hanno espresso parole di apprezzamento per la candidatura di Gianni Corvatta, giudicata di grande competenza ed esperienza amministrativa. Il Pd ritiene di rimettere al centro dell'azione un progetto nuovo di rilancio della città che ponga al centro temi quali il lavoro, i giovani e l'ambiente.
Il candidato, intervenuto all'assemblea, ha accettato la candidatura, dichiarandosi onorato di accettare la sfida per cambiare questa amministrazione inadeguata a governare Tolentino. Imprescindibile per la sua candidatura un forte rinnovamento, in termini di persone e metodologie" hanno spiegato Prugni, Quercetti e Luciani, aggiungendo che Corvatta sarà sostenuto da una lista del Partito Democratico quasi completamente rinnovata e da altre liste che si stanno componendo, non escludendo, anzi, puntando al dialogo serrato e costruttivo sul programma insieme a chiunque abbia a cuore gli interessi di Tolentino.
"Il mio primo impegno" ha detto Corvatta, che però parlerà dettagliatamente alla stampa nei prossimi giorni "sarà quello di predisporre entro breve tempo un programma elettorale innovativo e credibile, condiviso con tutte quelle forze e tutti quei cittadini che vorranno sostenerlo".
"il rinnovamento" ha concluso Prugni "non deve essere confuso con il rinnovamento di facciata proposto da Pezzanesi: nelle liste che appoggerano Corvatta ci saranno persone che per le proprie competenze saranno ognuna in grado di dare un valore aggiunto all'amministrazione. L'amministrazione Pezzanesi, invece, si è caratterizzata per gli yes-man e per persone, non dal punto di vista umano ma da quello politico-amministrativo, assolutamente incompetenti e inadeguate. Anche sul programma, non scriveremo un libro dei sogni come fece a suo tempo il sindaco uscente, perchè i cittadini non hanno bisogno di illusioni ma di concretezza".
L’Associazione Musicale “Nazareno Gabrielli” di Tolentino organizza da lunedì 6 Febbraio il corso di Propedeutica Musicale, il corso è rivolto ai bambini di età compresa tra 3 e 6 anni e verrà svolto dall’insegnante Laura Fermanelli.
Il corso è finalizzato a far conoscere una serie di attività inerenti alla didattica musicale, saranno utilizzati oggetti sonori, oggetti di uso comune, body percussion e lo strumentario didattico tradizionale. La Propedeutica Musicale ha come unico cardine di far vivere al bambino l’esperienza musicale con tutto il corpo.
Terrà il corso l’insegnante Laura Fermanelli, diplomata in sax e didattica della musica da 20 anni si occupa di insegnamento della musica nella scuola dell'infanzia e primaria. Considerata dagli addetti ai lavori la migliore nel campo della propedeutica musicale dal 2008, svolge innumerevoli corsi di formazione per docenti in tutta Italia.
Le iscrizioni sono ancora aperte, vi è la possibilità di fare una lezione di prova il Lunedì dalle ore 17 alle ore 18; per maggiori info contattate l’associazione al numero 3491425965 oppure all’email assmusicale@tiscali.it.
"Si tratterebbe con ampia probabilità ancora di aftershocks dell’evento sismico principale verificatosi alla fine di ottobre 2016 tra Norcia e Pievetorina, quindi nella zona nord”.
Così il sismologo Alessandro Amato, dell’Istituto nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV), si esprime in merito alla sequenza sismica in atto negli scorsi giorni e tuttora nella zona di Montecavallo e Pieve Torina.
Ciò che ne è indice è la magnitudo a scalare: sono infatti terremoti che si attestano tra le magnitudo 3 e 4, e dunque di molto inferiori ai precedenti.
“Gli epicentri dei terremoti del 3 febbraio ricadono nell’area della faglia che si era attivata il 26 e poi il 30 di ottobre. Considerando anche la loro magnitudo, minore di 4.4 (la magnitudo Richter ML del terremoto più forte, quello delle 5:10, è stata stimata di 4.4, mentre la cosiddetta magnitudo momento Mw è pari a 4.2). Una sequenza di eventi in quella posizione e con queste magnitudo rientra nel quadro delle repliche (o aftershocks)”.
Tra gli studiosi parrebbe dunque pacifico che si tratti di scosse di assestamento a decrescere derivanti dal mainshock di ottobre. In questo senso infatti si è espresso anche il geologo Emanuele Tondi: i terremoti di questi giorni infatti per il Professore “ricadono nell'area destabilizzata dai forti eventi di fine ottobre. Quindi sono aftershocks della sequenza principale” e, se si pensa che gli aftershocks a partire dal 30 Ottobre sono troppi e di forte magnitudo, assicura che “i sismologi pensano il contrario. Infatti, non si è mai nemmeno lontanamente raggiunta una magnitudo di un grado inferiore al mainshock principale, cosa che generalmente avviene subito dopo (via via che passa il tempo è sempre meno probabile) ".
Tornando ora al sismologo Amato, lo stesso ritiene invece “difficile tentare una correlazione con il terremoto del 1799, di cui non si conosce con precisione la faglia responsabile, e il cui epicentro presunto (ricostruito sulla base dei danni) si colloca parecchio più a nordest, a metà strada tra Camerino e Tolentino. Ricordiamo che la magnitudo stimata dai danneggiamenti per il terremoto del 1799 è pari a 6.2. Questo terremoto è attribuito a una fascia di sismicità più “esterna” (ossia più adriatica) rispetto a quella dei terremoti del 2016 e del 2009. Purtroppo non conosciamo quale sia il grado di interazione tra la faglia attive oggi e quelle della fascia esterna”.
In entrambi i casi dunque il risultato sembrerebbe lo stesso: scosse di magnitudo inferiori rispetto alle precedenti vissute nei mesi scorsi.
“Nel settore centrale della zona colpita da agosto – quello che va circa da Amatrice fino a Visso passando per Accumoli - la sequenza si è molto diradata nell’ultimo mese, mentre le zone più attive nelle ultime settimane sono anzitutto la zona abruzzese, a sud, e quella del settore nord, tra Monte Cavallo, Fiastra e Pieve Torina”.
Continua l'esperto dell'INGV.
Il grafico allegato mostra il numero giornaliero di aftershocks (le colonnine colorate) e il rilascio di energia (punti neri) (dati Ingv)
“Abbiamo ormai imparato che i trend che si vedono sono significativi per indicare il decadimento nel tempo della singola sequenza-nella-sequenza, ma anche che se si attiva un nuovo segmento di faglia si ricomincia da capo. Si vedono bene i tre picchi (24/8, 26-30/10, 18/1). Si tratta di un'unica sequenza o sono tre? Entrambe le cose: è una sequenza complessa fatta di più sequenze, ognuna relativa a una nuova faglia (o a una parte dello stesso sistema di faglie). È quello che Utsu avrebbe chiamato "sciame sismico del secondo tipo", mostrato nella seconda figura”.
Amato aggiunge poi :
"Tornando dunque alla sequenza, o sciame, “si nota che dopo i terremoti del 18 gennaio sia il numero di terremoti sia l'energia emessa giornalmente sono tornati rapidamente ai livelli pre-18/1. E' un buon segno? Non lo so. Forse sì, ma resta sempre la possibilità di qualche altro forte terremoto, sia nella zona del 18 gennaio ( a nord dell'Aquila) sia nelle altre aree in prossimità della sequenza. Impossibile al momento calcolare la probabilità di attivazione di ciascuna delle faglie della zona perché non conosciamo bene quanta energia c'è sulle varie faglie, né quanta resistenza abbia ognuna di esse”.
Il sismologo insiste dunque a precisare che il sistema di faglia dell’Italia centrale è molto complesso, essendoci diverse faglie parallele. Le perforazioni profonde delle faglie attive, cui ha fatto riferimento durante la trasmissione Porta a Porta di qualche settimana fa, secondo la sua opinione sono molto utili per comprendere la struttura e il comportamento delle faglie, e rappresenterebbero ano una grande novità per il nostro Paese. Ma va ricordato appunto che non ci troviamo in presenza ad esempio della faglia di San Andreas dove tali strumenti sono stati utilizzati con successo.
“Si tratta infatti di una faglia in cui si concentra buona parte della deformazione derivante dal moto relativo della placca nordamericana rispetto a quella pacifica, e di conseguenza più semplice da studiare. Su quella faglia può ancora applicarsi in qualche modo un modello proposto tipico negli anni ’80 – quello del “terremoto caratteristico” – che per il caso italiano è difficilmente applicabile, proprio per la complessità della struttura crostale dell’Appennino”.
“In ogni caso, ogni sequenza che ha interessato il nostro Paese prima o poi si è esaurita, dopo settimane o dopo molti mesi, quando l’energia a disposizione, quella derivata dalle spinte geologiche, e quella che in qualche modo “passa” da una faglia a un’altra, non è più sufficiente a superare la resistenza delle rocce che si saldano ai due lembi di una faglia. Per il prossimo terremoto, a quel punto, bisognerà aspettare molti anni o secoli, durante i quali quella faglia verrà “stressata” fino a fratturarsi di nuovo, dando così l’avvio a un nuovo ciclo sismico. Sarebbe bene che in ogni zona d’Italia ne fossimo tutti consapevoli e ci preparassimo prima che questo accada”.
Con una doppietta di Mongiello, una di Strano e un gol di Adami, il Tolentino fa cinquina, batte la Folgore Veregra e conquista tre punti importanti in chiave play-off. Mister Passarini, squalificato, rispetto alla squadra battuta dalla Biagio Nazzaro, cambia formazione. Fuori Gobbi squalificato e Dell’Aquila infortunato, per scelta tecnica il tecnico cremisi, tiene inizialmente in panchina sia Adami che Corpetti schierando subito dal primo minuto tre under in campo Palazzetti, Tizi e Ripa.
La differenza tecnica tra le due formazioni è evidente ed il Tolentino non fa fatica a passare e lo fa grazie ad un calcio di rigore di Mongiello concesso dall’arbitro per fallo in area sullo stesso numero undici cremisi. Passata in vantaggio la squadra cremisi controlla la partita senza problemi chiudendo la prima frazione di gioco avanti di un gol. Nella ripresa il Tolentino si scatena, Mongiello trova subito il raddoppio, poi tocca a Strano segnare il terzo ed il quarto gol. La quinta segnatura del Tolentino arriva nel finale. Autore Adami su calcio di rigore concesso dall’arbitro per un fallo in area su Ruggeri.
IL TABELLINO
FOLGORE VEREGRA: Natalucci, Pierbattista, Giaconi, Rossi, Sako Besian, Sakp Olsyan, Moroni, Facci, Llaque Romero, Pistoletti, Vadalà. A disposizione: Fall, Albano, Caco, Tomhay, Diallo, Greco. All Gesuelli.
TOLENTINO: Palmieri, Palazzetti, Ruggeri, Strano, Eramo, (Castelli) Nicolosi (Colonnelli), Siena, Carboni, Ripa, Tizi, Mongiello (Adami) A disposizione: Natali, Corpetti, Romagnoli, Rozzi, Al. Giacconi.
ARBITRO: Vai di Jesi (Galieni di Ascoli Piceno-Lorenzini di Macerata)
RETI: Mongiello su rig. , Mongiello, Strano, Strano, Adami su rig.
A quasi quattrocento chilometri di distanza dalla nostra provincia, il 23 gennaio, a Villafranca di Verona è nata Maya una bellissima bambina che per metà ha origini maceratesi, più precisamente, la mamma, Chiara Garbini è originaria di Tolentino.
Questo legame con la sua famiglia, la sua Tolentino, Chiara non voleva perderlo soprattutto nel ricordo del padre Danilo Garbini, il pasticcere conosciuto in tutta la città e oltre e che è venuto a mancare qualche tempo fa. Così è nata la decisione di dare anche il suo cognome alla neonata: “Ci tenevo particolarmente a darle anche il mio cognome” spiega la mamma “ perché altrimenti la sua storia sarebbe finito con me. Della mia famiglia paterna è rimasto poco, mio padre è morto, ed io volevo che le rimanesse qualcosa di tangibile, un tributo verso di lui”.
L’idea del doppio cognome è nata dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso novembre, ma i giovani genitori non pensavano fosse possibile avere subito questa possibilità, invece, quando il padre di Maya, Alessandro Ferrari si è recato all’anagrafe per registrare la piccola ha chiesto di poterle dare sia il suo cognome che quello della madre e ha ricevuto risposta positiva. “Mio marito è stato sempre d’accordo con questa idea e quando è tornato a casa con la notizia che la piccola si chiamava ufficialmente Maya Garbini Ferrari mi ha fatto una bellissima sorpresa”
“Non so se quando crescerà apprezzerà questo gesto” conclude Chiara “è la prima bambina nella zona di Verona che ha il doppio cognome e io spero che questo le ricordi sempre una parte delle sue origini".
Proseguono gli aiuti da parte del Rotary di Tolentino a favore delle popolazioni colpite dal sisma. Diversi i progetti che il club a riguardo sta mettendo in cantiere.
Il Rotary di Tolentino, presieduto da Fabio Nardi, ha acquistato una lavagna interattiva multimediale per una classe della scuola “Lucatelli” di Tolentino, per portare un sorriso ai bambini terremotati. Il club ha anche raggiunto un accordo con il comune di San Severino Marche per realizzare l’area di sedime, cioè di basamento per la struttura prefabbricata che accoglierà la materna “Virgilio” all’interno del giardino del plesso scolastico “Gentili”.
L’intervento, dopo i sondaggi sul terreno eseguiti ed assistiti dal geologo settempedano Roberto Ranciaro, è coordinato dai soci rotariani Giorgio Zaganelli e Claudio Cioli. Un altro progetto targato Rotary Tolentino sta riguardando anche la città di Treia. Tramite un professionista rotariano, Francesco Losego, è stato redatto un progetto preliminare per la sistemazione di una palestra di Treia, la quale sarà anche a servizio delle scuole, che è stato donato al sindaco della città, Franco Capponi. Sono in cantiere, comunque, altri progetti. Il Rotary ha poi consegnato una borsa di studio di 300 euro ad una classe V di due anni fa dell’Itis “Divini” di San Severino per il progetto “Configuratore mattonelle” richiesto dall’azienda Grandinetti srl per agevolare l’alternanza scuola lavoro. La classe ha realizzato e progettato un software configuratore che permette di personalizzare i decori sulle mattonelle oltre alla possibilità di eseguire la posa in opera virtuale e la visualizzazione in 3d. I ragazzi hanno sviluppato un software di altissimo valore e di grande utilità per l’azienda. La consegna del riconoscimento al giovane Giacomo Natali è avvenuta, alla presenza del docente di informatica Andrea Cicconi, l’altra sera al ristorante 124 di Tolentino nel corso di un incontro dedicato ai giovani al quale hanno preso parte i ragazzi del Rotaract con il presidente Benedetta Natali, i partecipanti del corso di formazione del Distretto 2090 del Rotary Ryla, Rotary youth leadership awards, Virginia Caponi di San Severino e Paolo Ramazzotti di Macerata.
Durante la serata si è discusso di giovani e del loro futuro. All’appuntamento era presente anche Aldo Franco Dragoni, docente di informatica della facoltà di ingegneria dell’Università politecnica delle Marche, tra l’altro presidente del Rotary di Osimo. Oltre ad invitare i giovani a non andare a studiare all’estero ha aggiunto che c’è molta richiesta di laureati in ingegneria informatica. <<La richiesta di giovani con tale formazione – ha affermato il docente - è cinque volte superiore all’offerta e riguarda chi ha conseguito la laurea trimestrale o magistrale.>> Ha voluto dare qualche consiglio ai giovani anche il sindaco di San Severino, Rosa Piermattei, manager alla Tod’s, raccontando la sua carriera e mettendo in evidenza la sua testardaggine nel raggiungere gli obiettivi. Tra i presenti all’incontro anche Tristano Grandinetti in rappresentanza dell’azienda Gradinetti, il geologo Francesco Ranciaro.
Il Consiglio dei ministri ha approvato oggi il decreto legge in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dai terremoti del 2016 e del 2017, il terzo provvedimento dopo quelli successivi alle scosse di agosto e novembre dell'anno scorso.
Il premier Gentiloni ha dichiarato che nella legge di bilancio ci sono le risorse e che con questo provvedimento ne saranno introdotte altre.
Sembrano essere state dunque recepite le istanze promosse in questi giorni dai parlamentari che oggi hanno incontrato una delegazione dei terremotati presenti a Roma per manifestare. Tra i deputati marchigiani gli onorevoli Manzi, Carrescia, Lodolini e Petrini.
L'articolo 18 del provvedimento indica come obiettivo primario quello è di "contrastare lo spopolamento" e "favorire la ricostituzione del tessuto economico" nelle zone terremotate.
In tale direzione va la previsione nei comuni rientranti nel cratere di una "zona franca" fiscale che implica l'esenzione, da Ires-Irpef, Irap e Imu-Tasi nel biennio 2017-2018.
L'intervento riguarda però solo le aziende già residenti iscritte alle rispettive Camere di Commercio.
Ancora più incisivo è la previsione di cui all'articolo 9 che introduce lo stanziamento di 80 milioni a fondo perduto per le aziende di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria che sono state danneggiate in termini di "riduzione della capacità produttiva". Il decreto interviene poi a "sostegno delle fasce deboli della popolazione" per i cittadini residenti nel "cratere" che "versano in condizioni di maggior disagio" attraverso la distribuzione di una "carta acquisti" di un valore di circa ai 200 euro.
Per i lavoratori dipendenti è invece assicurata la proroga di un sussidio per la mancata attività fino al 31 dicembre 2017.
Inoltre per venire incontro all'esigenza abitativa delle popolazioni sfollate le abitazioni saranno assegnate temporaneamente agli sfollati con quella che viene definita "forma di assistenza alternativa".
In tema di ricostruzione invece un punto fondamentale riguarda la possibilità di potenziare poi l'organico: è infatti previsto che Regioni, Province e Comuni possano assumere nuovo personale e stipulare contratti di collaborazione per il funzionamento degli "Uffici speciali per la ricostruzione".
Così come la Protezione civile potrà procedere ad assunzioni e concorsi e disporrà di maggiori fondi.
Sono infine introdotte norme sulla ricostruzione sotto la parola d'ordine "semplificazione": accelerazione dei procedimenti per la microzonazione sismica, affidata ad un team di esperti con procedure in deroga alle disposizioni vigenti, semplificazioni per appalti, procedure per la ricostruzione delle scuole e la demolizione degli edifici pericolanti.
L'amministrazione comunale di Tolentino evidenzia in una nota che, come annunciato, nelle prossime integrazioni alla normativa dedicata al sisma ed alla ricostruzione post terremoto, saranno inseriti i fondi per la realizzazione del nuovo campus scolastico che a Tolentino ospiterà i corsi dell’Istituto d’Istruzione Superiore “F. Filelfo”.
Dopo aver proposto alle autorità competenti due siti per la realizzazione del nuovo campus la scelta sembrerebbe essere indirizzata nella zona adiacente al Retail Park Oasi, in contrada Pace, nell’area di proprietà comunale.
Secondo la stessa "E’ evidente che l’eventuale spostamento dell’Istituto Filelfo nell’area Pace non deve essere visto come un depauperamento del centro cittadino ma come una scelta inevitabile legata all’opportunità di garantire sicurezza, logistica, tecnologia e sistemi d’avanguardia per la formazione e l’apprendimento dei nostri giovani. Non dobbiamo dimenticare che Tolentino è, tra i Comuni del cratere, quello con maggiore densità abitativa e pertanto è doveroso, da parte degli amministratori che la governano, offrire una proposta completa che non lasci adito a dubbi, incertezze per la stessa Tolentino e per l’area geografica circostante per i quali è un importante punto di riferimento".
L' amministrazione comunale precisa poi che pur non avendo sotto la propria competenza la gestione diretta degli edifici scolastici delle scuole superiori, la stessa ha provveduto, fin dal primo istante post sisma, al reperimento degli spazi ex Quadrilatero e Conceria del Chienti, grazie alla collaborazione del mondo imprenditoriale, per garantire la sicurezza e la continuazione dell’anno scolastico.
Chiarisce inoltre che si è attivata immediatamente per aprire un dialogo fittissimo con il Commissario Errani, la Regione Marche nonché con la Dirigente scolastica, gli insegnati e il Comitato spontaneo sorto a difesa del Filelfo e che comprende sia le famiglie che gli studenti, finalizzato alla realizzazione di nuove strutture scolastiche rispondenti alle migliori performances sotto l’aspetto della sicurezza e della didattica. Tutto ciò ha fatto si che qualsiasi decisione scaturita dal mondo delle Istituzioni preposte, della Scuola e delle famiglie degli alunni fossero ampiamente condivise e sostenute dalle parti.
E si aggiunge che "Nel contempo, questa Amministrazione comunale sta lavorando con la massima attenzione e con tutto l’impegno possibile per un adeguamento sismico eccellente delle scuole ubicate nel centro storico. L’intento globale che stiamo condividendo con il Governo attraverso il Commissario Errani e con la Regione Marche, è quello di far si che tutti i nostri edifici scolastici siano, nel più breve tempo possibile così come previsto dal decreto stesso, adeguati simicamente ed eventualmente, laddove possibile valutare, attraverso il sostegno della Regione e di eventuali benefattori, valutare l’opportunità di nuove costruzioni nelle aree dove oggi si trovano gli stessi istituti".
Nella stessa nota si evidenzia inoltre che al contempo non è mancato l’interesse, da parte dell’Amministrazione comunale, a proporre soluzioni che rivitalizzino il centro storico dove sono presenti molti negozi di grande prestigio. Infatti, entro il mese di febbraio, parte degli uffici comunali verrà trasferita in piazza Martiri di Montalto e la sede dell’Assm spa si insedierà in via Roma, dove attualmente sono temporaneamente ospitati causa l’inagibilità del Palazzo comunale dichiarata già dal 24 agosto.
Si ritiene che sicuramente la presenza di entrambi gli Enti nel percorso principale del centro storico e precisamente quello che lega le tre piazze Libertà, Mauruzi e Martiri di Montalto, la Basilica di San Nicola, l’Istituto Don Bosco e Palazzo Europa darà nuovo fermento economico e di presenze, anche dai Comuni limitrofi.
Riguardo alla situazione della Biblioteca Filelfica, il Sindaco Giuseppe Pezzanesi e l’Amministrazione comunale precisano che è forte l’intento di trovare quanto prima una nuova temporanea sistemazione che permetta di ospitare questa fondamentale istituzione culturale della nostra Città, per il periodo strettamente necessario per la realizzazione dei lavori.
Il sisma, infatti, ha purtroppo danneggiato gravemente non solo le abitazioni dei cittadini ma altresì i luoghi di aggregazione sociale, religiosa e culturale di cui la Biblioteca Filelfica simboleggia l’emblema.
Allo stato attuale si sta valutando anche l’opportunità di un recupero parziale dello storico Palazzo Fidi, sede della Biblioteca, che in passato ha visto crescere la cultura ed il sapere dei tolentinati in quella che è stata e che tutt’oggi è una delle più importanti istituzioni scolastiche provinciali, il Liceo Classico.
Ci sembra opportuno rivolgere, in merito ad eventuali possibili soluzioni, un appello alle tante Associazioni del mondo culturale cittadino che hanno sempre proposto con fermento intellettuale eventi di grande spessore e che in questa parte della storia tolentinate, potranno conferire un apporto di contenuti e discussioni notevolmente rilevante.
"Personalmente in questi cinque anni, come più volte dimostrato nei tanti incontri pubblici a cui ho partecipato, ho sempre accettato di buon grado i consigli e le proposte avanzate dai cittadini nell’ottica di una crescita comune e fattiva a vantaggio della nostra comunità".
Così il sindaco di Tolentino, Giuseppe Pezzanesi, repliche alle dichiarazioni rilasciate dal capogruppo del M5S circa la recente attività dell'amministrazione comunale.
"Consentitemi però di non prendere in considerazione “lezioncine morali” da chi in realtà ha saputo fare, solo ed esclusivamente, una opposizione sterile, fine a se stessa e incentrata a denigrare, distruggere e disaggregare, piuttosto che a costruire insieme alla Maggioranza un percorso di possibile condivisione, come fatto responsabilmente, ad esempio, in occasione del terremoto da altre forze politiche. Del resto, lo scenario nazionale ci disegna, a tutti i livelli, una situazione desolante di decadimento etico, scissioni interne e palesi intromissioni nelle attività politiche comprese quelle di governo ".
Aggiunge e, in merito all'accusa mossagli dal consigliere Mercorelli cdi aver lasciato in eredità altri 20 milioni di euro alla città, parla di "una visione alquanto semplicistica di una strategia finanziaria proposta dal Governo centrale a tutti i Comuni italiani in grave difficoltà. Tolentino, con l’Amministrazione Pezzanesi, ha ritenuto opportuno affrontare una volta per tutte il risanamento del bilancio, cogliendo tale opportunità per superare una situazione fortemente critica ereditata dalle precedenti amministrazioni e così come sostenuto fortemente anche dallo stesso Mercorelli prima d’ora. Sicuramente l’unica via di uscita verso un futuro che, gestito con grande responsabilità, riporterà la Città di Tolentino ad una posizione finanziaria attiva senza ingessare le attività delle amministrazioni a venire, evitando ogni preclusione di sviluppo e di crescita".
Secondo il Sindaco l'aver realizzato più di 70 opere pubbliche, a vantaggio e miglioramento della vivibilità e della funzionalità di Tolentino, non può essere visto come una semplice opera di abbellimento. E le dichiarazioni rilasciate dal capogruppo del M5S per il primo cittadino sono soltanto dimostrazione di come si voglia intervenire nel dibattito politico con tematiche sterili e chiusura mentale solo per negare ogni evidenza.
"Sul fronte del terremoto, le critiche mosse da chi, pur potendo, non ha proposto tempestivamente alternative alle scelte adottate che si sono rivelate efficaci e risolutive, non possono essere prese in considerazione. Al contrario, il nostro interesse è volto all’ascolto dei tanti cittadini, enti ed istituzioni con cui ci siamo confrontati e ci rapportiamo quotidianamente e che approvano il nostro operato e soprattutto la forza reattiva che ci ha contraddistinto riportando, in tempi brevissimi, la normalità laddove possibile. Tutti hanno compreso le grandissime difficoltà e le incertezze burocratiche dovute ad un macroscopico ed imprevedibile evento, con cui ci misuriamo tentando con proposte costruttive di superare, come l’acquisto degli appartamenti invenduti, la realizzazione in tempi brevi del villaggio container, la validazione delle schede dei sopralluoghi già effettuati per evitare ulteriori ritardi".
Per Pezzanesi il campus scolastico non rappresenta uno spot elettorale ma è una ulteriore ed evidente testimonianza del lavoro che l'Amministrazione sta portando avanti insieme agli operatori del settore, ai giovani studenti, alla Provincia di Macerata e ad un atteggiamento responsabile del gruppo consiliare del Partito Democratico.
"L’amore per Tolentino ed il nostro impegno riguardano non solo il campus per le scuole superiori ma anche tutti gli altri edifici, a partire dallo storico Villaggio Scolastico, al comprensivo Lucatelli per i quali stiamo lavorando, unitamente ai soggetti interessati, senza proclami e con la serietà che ci ha sempre contraddistinti, grazie alla quale Tolentino ed i suoi cittadini hanno visto restituito al meglio tutto ciò che gli appartiene, vedi le tante opere che stanno giungendo a conclusione dopo decennali trattative (esempio cimitero comunale, Politeama Piceno, ex Centrale del Ponte, Piscina comunale, ecc.)" .
Con una ordinanza il Comando di Polizia Locale del comune di Tolentino ha predisposto, dal giorno 2 febbraio 2017 fino ad eliminazione del puntellamento necessario per la messa in sicurezza del muro di confine prospiciente la pubblica via, il divieto di transito in via Stretta dal civico n. 4 al civico n. 10.
La chiusura al traffico è stata ritenuta necessaria al fine di salvaguardare la sicurezza della circolazione.
Inoltre lungo la Strada Comunale contrada Massaccio e lungo la Strada Comunale contrada Colmaggiore è disposto il divieto di transito dal 2 febbraio 2017 per la durata di tre mesi circa e comunque fino al termine dei lavori in premessa indicati e fino al completo ripristino della sicurezza della sede stradale.
La Regione Marche, in applicazione della normativa speciale sul sisma ha predisposto la modulistica relativa alla presentazione delle domande relative all’indennità per i lavoratori dipendenti (art.45 c.1 DL 189/2016) e per quelli autonomi ( art.45 c.4 DL 189/2016) di cui alla normativa citata.
Il sistema telematico Comarche sarà operativo dall’inizio della prossima settimana.
I moduli differiscono in forma minima, e non sostanziale, da quelli precedentemente diffusi.
Ulteriori informazioni all’indirizzo http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Lavoro-e-Formazione-Professionale/Misure-per-il-SISMA
“Ieri insieme ai colleghi Laura Castelli e Massimiliano Bernini ho avuto modo di incontrare alcuni membri del ministero dell’Economia alla vigilia dell’approdo in consiglio dei ministri del decreto relativo alle aree terremotate: un incontro positivo e ad ampio raggio, dove ci è stata data la possibilità di approfondire le nostre proposte con le quali chiediamo che il provvedimento possa colmare diverse lacune. Proposte che abbiamo raccolto dopo una serie di incontri sul territorio con sfollati, imprenditori, commercianti e Sindaci.
Nella bozza di decreto che sta già circolando sembra andato in porto per i 134 comuni del cratere un ampio pacchetto per il biennio 2017-2018 di esenzioni su vari livelli per Irpef, Irap e Imu-Tasi, così come si è riusciti a colmare alcune lacune sulle misure per lavoratori e imprese (quali busta paga pesante e proroghe di sospensioni). Nella bozza gli esponenti dell’esecutivo hanno incluso anche alcuni temi emersi in precedenti incontri con il Commissario Errani e mozioni ed ordini del giorno proposti. Temi quali la “microzonazione sismica”, l'aumento di personale a disposizione degli Enti Locali e una serie di aiuti per le fasce più deboli dei cittadini interessati”.
E’ quanto afferma, in una nota, la portavoce del Movimento 5 Stelle presso la Camera dei Deputati On. Patrizia Terzoni.
“Inoltre durante l'incontro - prosegue – abbiamo dibattuto anche su altre importante questioni, quali il ripristino immediato delle infrastrutture di collegamento viario, l’approntamento di aree di stoccaggio per la custodia dei beni personali degli sfollati ma anche strumentali delle imprese, la modifica del Protocollo per le donazioni, la formulazione di campagne di rilancio turistico per le aree del cratere e anche la proroga della non applicazione del patto di Stabilità per gli Enti Locali.
Su questi punti e su tanti altri che auspichiamo di ritrovare nel documento che il governo andrà a licenziare abbiamo esposto la ferma posizione del M5S: per dare aiuti concreti a queste popolazioni si è perso già troppo tempo. Perseverare negli errori sarebbe diabolico”.
La Regione Marche ha pubblicato la modulistica per la richiesta dell’indennità per i “lavoratori dipendenti del settore privato compreso quello agricolo” e per i “lavoratori autonomi, i titolari di attività d’impresa e professionali, co.co.pro., titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale” in base alla legge di conversione dei decreti sul terremoto 2016 (L. n.229/2016).
Ai lavoratori dipendenti sarà riconosciuta l’indennità di disoccupazione, mentre agli autonomi e alle altre categorie un contributo una tantum di € 5.000.
CNA Macerata segnala che il sostegno è concesso alle seguenti categorie:
– lavoratori dipendenti del settore privato, compreso quello agricolo;
– collaboratori coordinati e continuativi;
– titolari di rapporti di agenzia e di rappresentanza commerciale;
– lavoratori autonomi;
– professionisti.
Presso tutti gli uffici della CNA di Macerata, sede provinciale e sedi territoriali, è possibile procedere alla compilazione gratuita dei moduli.
Per le zone interne segnaliamo in particolare i seguenti uffici a cui rivolgersi :
CAMERINO – Sede CNA Loc. Torre del Parco Rif. Tofani Luigi - 0737/641959
CINGOLI – Sede CNA Via Pio VII n.38 Rif. Pistelli Lucia - 0733/602911
MATELICA – Sede CNA Via Bigiaretti 15 Rif. Cingolani Danilo - 0737/85225
SAN SEVERINO MARCHE – Sede CNA Via Virgilio da San Severino 56/58 Rif. Antinori Catia - 0733/1716513
TOLENTINO - Sede CNA Via Del Vallato n.1 Rif. Mancini Enrico - 0733/966129
Gli interessati dovranno portare la seguente documentazione:
– dati anagrafici, copia documento di identità;
– visura camerale aziendale;
– IBAN;
– e, per le attività ricadenti nel solo Comune capoluogo di Macerata, certificato di inagibilità della sede di attività.
Per info: CNA Provinciale Macerata, info@mc.cna.it, 0733/27951.
Prosegue a Tolentino anche nel mese di febbraio la proficua alleanza culturale tra l’Unitre e il multiplex Giometti, che a maggio propone la nuova rassegna del ‘Cinema d’Autore’ con il commento del prof. Cingolani’, con titoli di film di prima grandezza in un unico abbonamento ad € 16 per 4 film, con proiezione unica alle ore 21.15.
La rassegna si apre giovedì 2 febbraio con il film del regista Gaston Duprat, ‘Il cittadino illustre’, presentato con successo di pubblico all’ultimo Festival del Cinema di Venezia. Il film racconta la storia di uno scrittore argentino, premio Nobel, che torna nel paese natale 40 anni dopo averlo abbandonato; il film è basato su coppie di opposizioni: la realtà e la finzione; l’Europa e l’Argentina; la metropoli e la provincia; la cultura e l’ignoranza; il passato e il presente; l’arte e la vita; l’amore e l’odio; la commedia e il dramma. Il film trova il modo per parlare del rapporto tra etica e arte, tra cultura e politica (con un breve monologo che dovrebbero ascoltare i tanti questuanti di casa nostra), soprattutto del rapporto mai completamente risolto, e per questo fecondo, tra quello che c'è di vero e di reale in una creazione e quando invece sia unicamente frutto di fantasia e ispirazione.
Giovedì 9 febbraio ritorna sul grande schermo Jim Jarmusch con il film ‘Paterson’, presentato al festival di Cannes, che lo stesso regista definisce così: “Paterson racconta una storia tranquilla, senza conflitti drammatici. La sua struttura è semplice: segue sette giorni della vita dei protagonisti. Paterson rende omaggio alla poesia dei dettagli, delle variazioni e dei cambiamenti quotidiani. Il film è un antidoto alla noia e all’oscurità dei film drammatici e del cinema d’azione. E’ un film che lo spettatore dovrà lasciare fluttuare davanti ai suoi occhi come le immagini che si vedono dal finestrino di un autobus mentre si attraversano le strade di una piccola città dimenticata”. Il film è l’ennesima prova del regista, che con semplicità narra il collassa mento dell’identità di una cultura, ormai stanca e routinaria.
Giovedì 16 febbraio il regista iraniano Farhadi con ‘Il cliente’ racconta la storia di Emad e Rana, che sono costretti a lasciare il loro appartamento nel centro di Teheran a causa degli importanti lavori che minacciano la costruzione. Si spostano così in una nuova casa, dove un incidente cambierà per sempre le loro esistenze. Il film, presentato sempre al festival di Cannes, mostra un Paese, ormai laico nel quale si scontrano le pulsioni alla modernità e i retaggi della cultura più tradizionale.
Chiude la rassegna, giovedì 23 febbraio, il film di Peter Brosens, ‘Un re allo sbando’, presentato al festival di Venezia. Re Nicolas III è una persona sola, che ha la netta sensazione di vivere una vita non sua. Insieme a un regista inglese, Duncan Lloyd, incaricato dal Palazzo di ravvivare l'alquanto ingrigita immagine della monarchia, parte per una visita di Stato a Istanbul. In questo modo il regista confeziona una pellicola dalla trama semplice, dall’anima dolce e dall’ironia atipica ma coinvolgente, utilizzando l’espediente del ‘film nel film’ che regala movimento ma con una fluidità meritevole di plauso.
"In questi mesi di emergenza il sistema sanitario regionale ha sostenuto uno sforzo straordinario. Voglio ringraziare gli operatori e il settore del volontariato, che in questi mesi hanno sempre assistito la popolazione anche in condizioni di disagio. Il Servizio Salute della Regione ha da subito organizzato risorse e mezzi. Proprio ieri il Ministero della Salute ci ha confermato che tutte le spese sostenute per il sisma dall'ente regionale verranno tutte rimborsate".
Così il presidente Luca Ceriscioli, che aggiunge: "Voglio per questo ringraziare il Governo che ancora una volta dimostra la giusta attenzione. I costi principali riguardano la farmaceutica, ma ingenti sono anche le spese relative ai danni subiti dalle strutture ospedaliere, come gli ospedali di Fabriano, Tolentino e Amandola. In particolare, per il nosocomio del Fermano, l'Area vasta 3 ha già sostenuto spese per oltre 1 milione di euro per realizzare lavori di ristrutturazione e il trasferimento delle prestazioni nei moduli sanitari".
Ecco l'elenco delle prestazioni garantite dal sistema sanitario regionale in questi mesi d'emergenza. E' stato individuato un codice di esenzione T16 che consente ai residenti nei comuni dei crateri sismici di ottenere gratuitamente i farmaci a pagamento, non pagare la differenza dovuta nel caso di farmaco a maggior costo rispetto a quello a carico del Ssn, non pagare il ticket nel caso delle prestazioni di specialistica ambulatoriale. Il costo sostenuto dalla Regione per la spesa farmaceutica, dall'inizio del sisma al 31 dicembre 2016, è di circa 2.370.000 euro per 80.213 farmaci; per la specialistica ambulatoriale di 2.900.000 euro.
È stata attivata, subito dopo il primo evento sismico, una rete integrata per il supporto psico-sociale. Sono stati registrati 4.645 interventi: il 66,2% di supporto psicologico; il 20,4% di servizi alla persona; il 6,9% di supporto sanitario; il 6,5% di supporto alle famiglie e ai minori. Da novembre, inoltre, è stata attivata una procedura per l'autorizzazione di trasporti sociali speciali gratuiti per aiutare cittadini alloggiati nelle strutture alberghiere con particolari difficoltà per fragilità socio sanitarie: 75 gli interventi autorizzati. Nei distretti della costa delle aree vaste 3, 4, 5 l'Asur ha aumentato, secondo le necessità, turni di continuità assistenziale aggiuntiva per migliorare l'assistenza di base ai cittadini sfollati nelle strutture ricettive. L'Inrca ha messo a disposizione un servizio di telemedicina in collaborazione con Asur Area vasta 5 e medici di medicina generale per le attività di consulenza specialistica cardiologica, dermatologica e diabetologica ad Arquata del Tronto; operativa anche un'equipe multidisciplinare Inrca-Asur per la valutazione dei soggetti fragili anziani. Inoltre, la giunta regionale ha approvato il Piano straordinario di assunzioni dell'Asur per il 2017 conseguente agli eventi sismici. Il piano comporta l'assunzione, a tempo determinato, di 68 unità di personale sanitario e tecnico (6 psichiatri, 3 neuropsichiatri infantili, 14 psicologi, 7 educatori professionali, 4 assistenti sociali, 3 medici di Igiene e sanità pubblica e 3 medici Spsal, 4 veterinari, un ingegnere civile, un ingegnere ambientale, 13 tecnici della prevenzione e 9 assistenti sanitari-infermieri) necessarie all'erogazione dei Lea e all'emergenza, per un costo semestrale di 1.615.000 euro, per le necessità delle Aree Vaste n. 3, 4 e 5. In emergenza, nel corso dei primi eventi sismici sono state evacuate 605 persone con fragilità sociale o sanitaria da strutture socio sanitarie o di cure intermedie che hanno subito danni. A causa degli eventi sismici sono aumentati i bisogni assistenziali dei soggetti fragili, ai quali si stanno assicurando risposte. I costi sono in fase di valutazione. E' stato subito reso operativo, infine, un presidio integrato per le attività di veterinaria e sicurezza alimentare composto da personale Asur Dipartimento di Prevenzione, Izs Um, facoltà di Veterinaria di Camerino. In merito ai costi del sociale, il Dipartimento della Protezione civile nazionale ha previsto il rimborso della spese per l'accoglienza di soggetti fragili in strutture sociosanitarie (ANSA).
Così come attesi, sono arrivati i chiarimenti del Commissario per la Ricostruzione Vasco Errani riguardanti i problemi relativi alla scadenza dei termini per la presentazione della domanda di contributo per i danni lievi alle abitazioni. Ad evidenziarlo è il sito sibilla-online.com con un ampio articolo (qui)
L’Ordinanza del Commissario 8 del 14 dicembre 2016 all’art. 6 punto 3 stabilisce infatti che il termine per la presentazione della richiesta di contributo è di 60 giorni dalla data di pubblicazione dell’ordinanza (12 febbraio) , ma non è possibile rispettare tali termini se al proprietario non sono stati ancora comunicati gli esiti delle schede FAST e/o AeDES.
Sul sito del Commissario Errani chiarisce che
"Il termine di sessanta giorni dell’articolo 6 comma 3 dell’ordinanza n. 8 si riferisce alle pratiche che sono state presentate in precedenza con l’avvio immediato dei lavori. Le domande per i danni lievi possono essere presentate quando è stata redatta la scheda AEDES con esito B o C, e notificata l’ordinanza sindacale I danni lievi possono essere anche quelli con esito C, come da allegato all’ordinanza del Commissario 8/2016".
Inoltre interviene sulla previsione per cui entro 60 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza il soggetto interessato deposita all'Ufficio speciale per la ricostruzione la domanda di contributo ed entro il medesimo termine possono presentare domanda di contributo anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Il Commissario spiega infatti che "Il termine dei sessanta giorni è riferito ai soggetti che hanno presentato istanza di avvio dei lavori anticipata ai sensi dell’ordinanza n. 4/2016. Chi non ha presentato istanza non ha obbligo di presentare la domanda di contributo".
Infine, sempre in tema di scadenze, quanto ai 30 giorni per la redazione e la consegna delle schede Aedes da parte dei tecnici abilitati incaricati dai proprietari, Errani chiarisce che “Il termine è ordinatorio ed è finalizzato ad avere l’esito di inagibilità in modo accelerato per coloro che intendono chiedere l’assegnazione di una Soluzione Abitativa Emergenziale (SAE), che viene programmata solo per gli esiti E (inagibile).
Il procrastinare nel tempo di tale conoscenza allunga i tempi di programmazione e realizzazione delle SAE con il permanere del disagio abitativo dei terremotati.
Inoltre, fino a quando non viene depositata la scheda AeDES, non si può presentare l’istanza per l’esecuzione dei lavori, neppure quelli previsti di riparazione immediata”.
Terremoto Centro Italia 2016: a cinque mesi dal primo sisma il bilancio complessivo è a dir poco preoccupante. E’ stato consegnato un numero irrisorio di casette, le attività produttive sono allo sbando e le verifiche di agibilità sono in ampio ritardo.
Cosa non funziona rispetto invece a quanto è avvenuto nel 1997?
Pur considerando senza dubbio che per il 2016 parliamo in realtà di tre terremoti di forte impatto e dunque di una zona colpita più vasta rispetto al sisma che ha riguardato le regioni Marche ed Umbria nel 1997, tuttavia le differenze gestionali e soprattutto di risultati sono evidenti.
Ce ne parla l'allora sindaco di Serravalle di Chienti, Venanzo Ronchetti testimone diretto, protagonista nonché autore del libro documento “Il ragazzo e l’altopiano” proprio incentrato sul terremoto del 1997.
Innanzitutto ricorda la snellezza del quadro normativo:
due sono stati i provvedimenti principali che hanno disciplinato la ricostruzione:
· la legge 61/98 sulla c.d. “ricostruzione pesante” - Legge 30 marzo 1998, n. 61"Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 30 gennaio 1998, n. 6, recante ulteriori interventi urgenti in favore delle zone terremotate delle regioni Marche e Umbria e di altre zone colpite da eventi calamitosi"( solo 11 articoli)
· il decreto del commissario delegato 121/1997 sulla c.d. “ricostruzione leggera” (solo 14 articoli).
I criteri di verifica e per il contributo di ricostruzione erano molto semplici e veloci.
Così recitava infatti l' articolo 1 del Decreto del Commissario delegato per gli interventi di Protezione civile n. 121 del 18/11/1997 (“Contributi per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico degli edifici")
“Al fine di consentire un rapido rientro nelle abitazioni danneggiate dagli eventi sismici del 26 settembre 1997 e successivi è concesso un contributo massimo a fondo perduto di lire 60 milioni per unita' immobiliare, per interventi di riparazione dei danni e di miglioramento sismico, a favore dei proprietari, comproprietari, usufruttuari o titolari di altro diritto reale di godimento su unità immobiliari comprese in un edificio dichiarato inagibile totalmente o parzialmente o agibile con provvedimenti, a seguito di accertamento effettuato dalle squadre operanti sotto il coordinamento tecnico del Gruppo nazionale di difesa dai terremoti, del Servizio sismico nazionale e della Regione e che comprenda almeno una unità immobiliare che soddisfi contestualmente le seguenti condizioni:
a) che sia stata adibita ad abitazione principale occupata da nuclei familiari residenti nella stessa unità immobiliare al momento del sisma;
b) che sia stata oggetto di segnalazione di danni da parte dei Comuni ai C.O.M. (Centri operativi misti) competenti alla data di pubblicazione del presente decreto;
c) che sia stata oggetto di ordinanza sindacale di sgombero o dichiarata inagibile totalmente o parzialmente oppure agibile con provvedimenti.
1.bis Il limite del contributo è innalzato a lire 120 milioni per gli immobili privati destinati ad ospitare comunità od attività turistico-ricettive, comprese quelle che offrono servizi di agriturismo e destinati anche ad abitazione principale del conduttore (3).
2. Per la concessione dei contributi di cui al presente decreto il Commissario delegato si avvale dei Sindaci dei comuni in cui risiedono i nuclei familiari interessati, ai sensi del comma 3 dell'articolo 7 dell'ordinanza ministeriale n. 2668/1997”.
Ma la vera novità, secondo il racconto del sindaco, ha riguardato i soggetti coinvolti ed il modello c.d. dal basso:
una sussidiarietà verticale funzionante ed efficace: in capo alla struttura organizzativa post sisma un sottosegretario di Protezione Civile (il prof. Franco Barberi) come rappresentante in loco dello Stato ed il Presidente della Regione D’Ambrosio come Commissario per la Ricostruzione.
Il governo dell'epoca D’Alema ha provveduto a stanziare rapidamente i fondi ed aggiungerne altri a seguito delle richieste dei sindaci.
A seguire gli assessori regionali Giulio Silenzi e Bruno di Edoardo ed il Presidente alla Provincia Pigliapoco.
Al Centro operativo misto di Muccia per la ricostruzione, e poi anche di Fabriano, per l’ottimo lavoro svolto, c’era l’Ing. Cesari Spuri.
Ma il vero elemento caratterizzante la ricostruzione del 1997 ha riguardato la partecipazione dal basso: i sindaci sono stati investiti del ruolo di soggetti propulsori delle esigenze post sisma.
La Regione, prima dell’ufficializzazione di ogni decisione, ne rendeva gli stessi parte attiva, nel senso di assentire o richiedere delle modifiche a delibere o altri atti. A loro volta i sindaci consultavano la propria collettività locale per poi riferire agli organi regionali.
L’articolo 4 del decreto 121/98 affermava chiaramente che:
“1. I Sindaci, entro 15 giorni dalla data di scadenza per la presentazione delle domande, trasmettono al Commissario delegato il riepilogo delle domande presentate indicando, per ogni edificio, la previsione di massima del contributo concedibile e le relative priorità di cui al successivo articolo 9 comma 3, utilizzando l'apposito modulo riportato nell'ALLEGATO C al presente decreto.
2. Nei successivi quindici giorni il Commissario delegato, sulla base dei riepiloghi di cui al comma precedente e sulla base delle eventuali priorità territoriali definite unitariamente dai Commissari, sentiti i Comitati tecnico-scientifici, provvede ad una prima assegnazione ai Comuni dei fondi disponibili”.
Era stata addirittura istituita la c.d. Commissione anti terremoto di cui facevano parte i sindaci dei comuni maggiormente colpiti.
E’ stato svolto dunque un vero e proprio lavoro di squadra tra gli amministratori a tutti i livelli e la collettività. Stato – Regione – Provincia – Sindaci e cittadini.
Altro dato che il Ronchetti ricorda riguarda il rispetto delle scadenze temporali:
sono state infatti rispettate tutte le scadenze che tra l'altra erano quasi identiche a quelle del 2016: il sisma del 1997 si è infatti verificato il 26 settembre ed era stato annunciato che entro l’inverno tutti i terremotati avrebbero ricevuto i containers.
A novembre 1997 nel comune di Serravalle di Chienti sono arrivati dall’Irpinia 50 containers ed entro Natale gli altri 250 necessari, realizzati da una azienda di San Severino e sono state urbanizzate 10 aree. E così negli altri comuni colpiti dal terremoto.
"La priorità era infatti quella di mettere al caldo persone e animali prima dell’arrivo dell’inverno. Considerato soprattutto che si trattava di zone montane".
Ricorda con fermezza.
E poi le caratteristiche dei containers erano a misura d’uomo e mono familiari:
uno per ogni nucleo familiare e completamente autonomi con bagno, due camere e la cucina.
Inoltre i problemi delle unità abitative e le criticità delle attività produttive sono gestite contemporaneamente:
sono state tenute sotto controllo allo stesso tempo le esigenze abitative e quelle delle attività economiche.
Questo dunque in sintesi il quadro di una ricostruzione non così tanto lontana dai tempi attuali.
“Riducendo un po’ di più i tempi dell’epoca si sarebbe avuta una ricostruzione perfetta”, questa la conclusione dell’ex sindaco di Serravalle di Chienti.
“Ad oggi c’è troppa burocrazia”. Aggiunge. “Così è troppo difficile”.
E noi ci chiediamo allora perché non utilizzare anche oggi un modello che ha prodotto risultati concreti in tempi rapidi in una situazione non molto differente da quella attuale…
Il primo passo per la ricostruzione post terremoto è sempre ed ancora la tanto agognata scheda Aedes.
L’ Ocdpc n. 422 del 16 dicembre 2016 all’articolo 1 infatti stabilisce che
“In ragione dell'elevato numero di edifici da sottoporre a verifica a seguito dell'aggravamento della situazione di danneggiamento conseguente agli eventi sismici della fine di ottobre” a decorrere dalla data di pubblicazione della stessa ordinanza lo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate dagli eventi sismici in premessa attraverso la compilazione della scheda AeDES, di cui all'art. 10 del DPCM 8 luglio 2014, disciplinato dall'art. 3 dell'ordinanza n. 392/2016, è sospeso, fatto salvo quanto previsto dai successivi commi".
E di seguito chiarisce che allo svolgimento delle verifiche di agibilità post-sismica degli edifici e delle strutture interessate di proprietà privata attraverso la compilazione della scheda AeDES per l'intera unità strutturale, solo a seguito dell'esito di "non utilizzabilità" secondo la scheda FAST, provvedono i tecnici professionisti iscritti agli ordini e collegi professionali abilitati all'esercizio della professione relativamente a competenze di tipo tecnico e strutturale nell'ambito dell'edilizia, su diretto incarico del proprietario o avente diritto, in ragione del fatto che tale procedimento è previsto quale condizione abilitante per l'ottenimento dei contributi per la ricostruzione privata ai sensi di quanto previsto dall'art. 6 del decreto-legge n. 189/2016.
In parole povere: per ottenere il contributo per la ricostruzione in seguito a danni lievi occorrono o la scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio e che viene redatta, per esigenze di celerità, dal proprio tecnico di fiducia.
L’ Articolo 6 dell’ordinanza n. 8 sull’ “Avvio dei lavori e concessione del contributo” indica la procedura da seguire per ottenere il contributo:
1. il tutto si avvia con la comunicazione di inizio lavori che costituisce comunicazione di inizio lavori asseverata. In particolare, con la perizia ivi allegata si assevera che i lavori sono conformi agli strumenti urbanistici, al regolamento edilizio, alle normativa sull’efficientamento energetico e che gli stessi interessano alcune strutture dell’edifico per la loro riparazione e per il rafforzamento locale.
2. La comunicazione di inizio lavori e tutte le istanze inerenti e conseguenti sono inviate all’Ufficio speciale a mezzo PEC. L’Ufficio speciale, utilizzando la procedura informatica, trasmette immediatamente al comune la comunicazione di inizio lavori per i provvedimenti di competenza.
Nel termine di sessanta giorni dalla pubblicazione della stessa ordinanza, quindi entro il 12 febbraio, il soggetto interessato deposita all’Ufficio speciale territorialmente competente la domanda di contributo corredata dalla documentazione necessaria ed entro il medesimo termine, possono altresì presentare domanda di contributo, con le medesime modalità, anche i soggetti che non abbiano già comunicato l’avvio dei lavori.
Da quanto sopra, se calcoliamo i termini, in pratica restano soltanto due settimane di tempo per richiedere il contributo.
Ma a quanto pare, molti cittadini non sono in possesso ancora di scheda Aedes con una valutazione “B”, quindi di inagibilità temporanea, o di una scheda Fast che attesti la “non utilizzabilità” dell’edificio.
Il problema dei tempi rapidi per velocizzare il rientro nelle abitazioni lievemente danneggiate, ma concretamente inutili in quanto non rapportati alle attività concrete da svolgere, si è già verificato per le domande di delocalizzazione delle attività produttive, tanto che nell'art. 5 dell'Ordinanza 9 è stato slittato il termine per la presentazione della domanda di delocalizzazione dai 15 giorni inizialmente previsti a 50 giorni dalla pubblicazione dell’ordinanza .
Urge pertanto anche in questo caso una circolare del Commissario che chiarisca che il termine non è perentorio o che lo posticipi.
Domenica 5 febbraio, alle ore 17.00, torna “A teatro con mamma e papà”, la rassegna teatrale che avvicina i più piccoli alla magia del teatro. Dopo il grande successo del primo appuntamento - Il gatto con gli stivali – che ha fatto registrare il tutto esaurito, il duo Meroni–Zamboni presenta l’originalissimo Clown spaventati panettieri.
Due panettieri disoccupati scelgono di darsi al circo, ma del circo non hanno gli attrezzi… E allora giocoleria con gli strumenti del fornaio! Tra acrobazie pericolanti e nuvole di farina magica non di solo pane riderà il pubblico, ma di ogni gag dei nostri panettieri! Uno spettacolo senza dubbio originale, nato nel 2015, sotto una buona stella: ha debuttato, infatti, all’Expo Gate al Castello Sforzesco di Milano ed è stato ospite all’Expo del Cluster Cereali e Tuberi.
Andrea Meroni e Francesco Zamboni sono due artisti nati nelle periferie milanesi nei primi anni '80, attivi come duo di clown dal 2005. Si sono formati presso la Scuola di Arti Circensi e Teatrali di Maurizio Accattato nella quale sono entrati tra il 2003 e il 2004, studiando giocoleria, acrobatica, mimo, teatro, ma soprattutto clownerie approfondendo il clown teatrale e il cosiddetto nuovo clown, declinato in varie specialità (sociale, urbano, circense, teatrale). Per circa dieci anni hanno partecipato attivamente alla ricerca artistica della Scuola, collaborando con l'associazione per la realizzazione delle prime nove edizioni del Milano Clown Festival, come insegnanti della Scuola (2008-2014), ma soprattutto come artisti in diverse produzioni in particolare Circo Oblak, il vero primo successo come duo. Nel 2014 vanno a chiudere il rapporto di collaborazione con la Scuola di Arti Circensi e Teatrali e fondano con altri artisti il Collettivo Clown.
CLOWN SPAVENTATI PANETTIERI
Genere: clown teatrale (clown, giocoleria, mimo)
Età consigliata: dai 3 anni
I biglietti potranno essere acquistati presso il Botteghino del Teatro Don Bosco, nel giorno di rappresentazione, a partire dalle ore 16. Info e prenotazioni 340 7028078 – 3384353550 Biglietti: Intero €8,00 | Under18/Over65 € 5,00.
A teatro con mamma e papà è organizzata grazie al contributo della regione Marche
Si ringraziano per la preziosa collaborazione di Multiradio