Nella calda giornata che ha fatto da teatro al derby fra Civitanovese e Maceratese, si è dato vita ad uno spettacolo che ha ripagato l’attesa degli spettatori sugli spalti. La rivincita della Maceratese grazie al gol nel mucchio pescato dal nuovo acquisto Gomis le fa conquistare tre punti d’oro e la rilancia verso le zone calde della classifica, mentre la Civitanovese incassa, pur mantenendo il primo posto in graduatoria con 33 punti, una cocente delusione.
Di fronte al pubblico delle grandi occasioni, con il Polisportivo sold-out, si è disputata una gara combattuta letteralmente fino all’ultimo minuto, con lo sfortunato tentativo di Brunet al 53’ della ripresa. Una menzione particolare al lavoro di sicurezza dalle forze dell’ordine coordinate dal questore, Luigi Silipo, che ha garantito la regolare prosecuzione di un evento tanto sentito.
Di seguito, il racconto della partita attraverso gli scatti del direttore Guido Picchio.
La CBF Balducci HR non riesce nell’impresa sul campo della capolista Bartoccini-Fortinfissi Perugia nell’esordio nella Pool Promozione, lottando per tre set ma cedendo alla fine 3-1 alla formazione finora dimostratasi più in forma nel corso della stagione. Dopo lo svantaggio per 2-0 le arancionere vengono fuori e strappano con grinte il terzo set ma poi devono cedere alla potenza dell’attacco umbro che viaggia a percentuali molto elevate con tutte le attaccanti in doppia cifra. Bartolini è la MVP per le umbre, per le maceratesi in doppia cifra Vittorini (15), Mazzon (15) e Fiesoli (12).
Coach Carancini sceglie di nuovo Bonelli-Stroppa, Mazzon-Civitico, Fiesoli-Vittorini, Bresciani libero. Coach Giovi schiera Ricci-Montano, Bartolini-Cogliandro, Kosareva-Traballi, Sirressi libero.
Nel primo set la CBF Balducci HR inizia bene a muro sfrutta gli errori di Perugia restando avanti fino 18-20, poi le umbre sistemano l’attacco e la difesa piazzando un micidiale parziale di 7-1, spinta dai colpi di Traballi. Il secondo set è un monologo di Perugia: 5 muri e il 55% in attacco contro il 32% delle maceratesi fanno la differenza, Ricci gestisce con equlibrio tutte le sue attaccanti (1 solo errore nel fondamentale). Nel terzo set le arancionere non vogliono mollare la presa sul match e con 3 muri, 2 ace, gli 8 punti di Mazzon, Bolzonetti schierata opposta, la spuntano su Perugia ai vantaggi riaprendo la gara. Nel quarto la CBF Balducci HR ci prova fino all’ultimo ma non riesce a fermare l’attacco umbro che imperversa con i colpi di Montano e Kosareva che guadagnano l’intera posta per la Bartoccini-Fortinfissi.
LA CRONACA
Il muro arancionero si fa subito sentire con Fiesoli e Bonelli (1-3), Perugia si affida ai colpi di Montano (4-4) ma Vittorini trova il mani out da posto quattro (5-6). Cogliandro sbaglia in attacco (6-8), Bartolucci ferma Stroppa a muro riportando in parità le umbre (10-10) ma arrivano altri due errori in attacco, stavolta di Kosareva (10-13). Sbaglia anche Bartolini regalando il +4 alle arancionere (10-14), poi sale in cattedra Trabali (14-15) e Vittorini non trova il tocco del muro (15-15). Stroppa contrattacca il 15-17, viene però fermata da Kosareva (18-18) e risponde con il nuovo +2 (18-20). Perugia non si scompone e sull’attacco out di Fiesoli passa 21-20, Kosareva trova il mani out del 22-20, Montano sfrutta la difesa di Sirressi per il 24-21 e Bartolini chiude la palla a filo rete (25-21).
Nel secondo set brutta partenza per la CBF Balducci HR sul turno al servizio di Ricci che manda in crisi ricezione ed attacco arancioneri: 7-2 per le umbre. Vittorini riporta le maceratesi sul 7-4 ma due muri consecutivi su Fiesoli spingono le umbre di nuovo al 10-5, la CBF Balducci è ancora fallosa in attacco e Perugia sale a 15-7, entra Bolzonetti per Fiesoli. Mazzon prova a scuotere le arancionere (15-9) ma il muro e il contrattacco della Bartoccini-Fortinfissi non lasciano spazio (19-9 e 22-12 ancora a muro). Il set si chiude sull’ace di Kosareva.
La CBF Balducci HR parte sotto 3-0 nel terzo set, poi con Mazzon risale subito sul 4-4 e sul 7-7 con un suo ace. Vittorini piazza il +1 arancionere (8-9), Traballi firma il nuovo sorpasso (12-11), coach Carancini prova Bolzonetti opposta per Stroppa. Montano e ancora Traballi pungono in contrattacco (15-12), poi le arancionere provano a reagire con Mazzon a filo rete (16-16): Perugia scappa ancora sul 19-17 con Kosareva ma viene ripresa dal muro di Bolzonetti su Traballi (21-21). Fiesoli riporta Macerata al +1 (22-23 con un gran contrattacco), Cogliandro la ferma (23-23), Mazzon guadagna il set ball (23-24) ma Kosareva annulla (24-24). Alla seconda occasione chiude Vittorini 24-26.
La Bartoccini-Fortinfissi riparte forte nel quarto set (4-1, c’è Bolzonetti in campo), Mazzon firma l’ace del 6-5 ma Perugia torna a +3 con Montano (8-5). Traballi guadagna il mani out dell’11-7, l’arbitro non rileva un tocco sull’attacco di Civitico (12-7), l’opposta colombiana poi sbaglia ed è 12-9. Fiesoli contrattacca il -2 (12-10) ma Traballi risponde con due lungolinea chirurgici sulla riga (16-12 e 18-13), Ricci e Cogliandro non si intendono (18-15) poi il colpo di Perugia finisce out (18-16). Bolzonetti non trova il tocco del muro (21-17) e Bartolini firma il 22-17 prima di subire il muro di Fiesoli (22-19). Kosareva ferma Bolzonetti (23-19) e Bartolini stoppa Mazzon (24-19), Perugia chiude 25-19.
È stato trovato senza vita questa mattina il 22enne Alessandro Domesi, residente a Montefano. Il suo corpo è stato rinvenuto dai carabinieri a bordo dell'auto con la quale si era allontanato, parcheggiata in un campo nei pressi di un casolare abbandonato, in contrada Casone. A ucciderlo, secondo le prime informazioni, sarebbe stato un colpo d'arma da fuoco.
Si sarebbe trattato di un gesto volontario. Sul posto è stata trovata la pistola regolarmente detenuta dal giovane operaio, dipendente della ditta Falc di Chiesanuova, in quanto iscritto al poligono di tiro dove svolgeva attività ludico-sportiva. Presenti anche i sanitari del 118 che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
La famiglia e gli amici avevano lanciato domenica un appello disperato, a quasi 24 ore dalla scomparsa, in cerca di notizie dopo la denuncia fatta ai carabinieri di Montefano. Nella serata di sabato, il ragazzo era uscito a bordo di una Seat Arona nera con tettino bianco e con indosso una felpa della "Coca-Cola" rossa e l’ultima posizione tracciata lo collocava ad Osimo ma, da allora, non si sono avute più notizie del 22enne, il cui cellulare risultava spento.
Questa mattina il tragico rinvenimento, che getta nel dolore l'intera comunità montefanese. Il primo a lanciare l'allarme è stato un passante, dopo aver riconosciuto il numero di targa del veicolo e aver immediatamente contattato i due numeri presenti nella locandine esposte in tutto il paese e sui social.
Nella giornata in cui il centro mediatico del mondo pallonaro maceratese volge lo sguardo al Polisportivo di Civitanova Marche, allo stadio 'Della Vittoria' di Tolentino va in scena un altrettanto cruciale derby ai fini della classifica di Eccellenza Marche.
A fronteggiarsi sono i cremisi padroni di casa, vogliosi di riscatto dopo il ruzzolone rimediato a Castelfidardo e arrivato al termine di una striscia di otto risultati utili di fila, e il Chiesanuova 'dei miracoli', accostamento impertinente (perdonerete) quanto calzante per descrivere la marcia della squadra seconda in classifica sulla cui panchina siede un allenatore - Mobili - che, anche ai tolentinati, ha saputo lasciare dolci ricordi.
Ne esce una partita spettacolare terminata per 2-2. Un risultato che rinsalda le ambizioni da primato dei biancorossi, sebbene il traffico a certe altezze sia paragonabile a quello dell'ora di punta. Per il Tolentino occorre guardarsi alle spalle, con la zona playout che ora dista solo un punto.
LA CRONACA - Possanzini perde di nuovo il faro di centrocampo, nonché capitano, Frulla di cui la formazione tanto si era sentita orfana già in terra fidardense. Out anche Lanza. Come regista si candida Bracciatelli, mentre nel pacchetto arretrato c'è l'inserimento di Mercurio. In avanti rinnovata la fiducia a Cardinali, a secco da due settimane dopo l'esordio bagnato da doppietta.
Dall'altro lato Mobili non ha a disposizione Crescenzi, quindi s'affida - come consueto - al brio di Mongiello e al mestiere di Sbarbati, senza dimenticare il ritorno in campo dal primo minuto del bomber "ombra", quanto letale, Defendi.
In avvio gioco molto spezzettato con contrasti ruvidi a metà campo. Il primo giallo arriva già al 12' ed è per Tanoni. Due minuti più tardi giunge, improvviso, il vantaggio cremisi. Nasic è bravo a pescare Cancelli tra le linee, la stoccata del numero 7 del Tolentino è chirurgica e batte Fatone.
Piove sul bagnato per Mobili costretto a sostituire per infortunio Monteneri, al suo posto entra Dutto. Al 20' Cancelli sfiora la doppietta personale al termine di un'azione da manuale rifinita da Borrelli che pesca la corsa di Balbo, cross arretrato e bordata di prima: palla alta d'un soffio.
Al 33' clamorosa rete divorata da Sbarbati per il pari. Ottimo il suo smarcamento tra i centrali cremisi e lo scatto bruciante, ma difetta la mira a tu per tu con Orsini con palla che termina a lato. Al 38' Fatone risponde presente alla conclusione di Borrelli, arrivata dopo ottimo tocco di Cardinali.
Al 43' Borrelli illumina per Moscati, che viene atterrato in uscita dal portiere del Chiesanuova, rigore indiscutibile. Dal dischetto lo stesso Borrelli è implacabile. Due a zero per il Tolentino. È il punteggio con cui si va al riposo.
Al rientro dagli spogliatoi il Chiesanuova prova subito a gettarsi in avanti in forcing. Al 57' bellissima rovesciata di Defendi alzata in angolo da Orsini. Sul corner susseguente biancorossi ancora pericolosi, ma senza trovare lo specchio di porta.
Al 71' gli ospiti accorciano le distanze con la punizione pennellata di Mongiello che trova il colpo di testa puntuale di Defendi. Al 75' tentativo del subentrato Garcia per il Tolentino, ma il suo tiro non inquadra la porta.
Tre minuti più tardi il pareggio del Chiesanuova. Contropiede magistrale e gran tocco d'esterno, di classe, di Mongiello. Due a due. Borrelli tenta di rianimare i cremisi liberando il destro a giro al limite, ma non è preciso.
Nel finale la manovra del Tolentino non decolla, mentre il Chiesanuova si chiude con diligenza ed agisce in ripartenza. Nei cinque minuti di recupero null'altro accade. Pari d'oro per la squadra di Mobili, vista la sconfitta della Civitanovese nel derby. Il primato è a un passo con 31 punti in classifica.
La diciannovesima giornata di Eccellenza vede infiammare l’attesissimo derby fra Civitanovese e Maceratese, una rivalità che va oltre i fini di classifica come testimonia il sold-out registrato oggi al Polisportivo di Civitanova. I tanti tifosi accorsi allo stadio hanno assistito ad una gara ricca di emozioni pur se povera di reti, con i biancorossi che conquistano il vantaggio al 5’ del secondo tempo e non lo mollano fino al fischio finale.
La partita si apre con le due squadre subito aggressive ma a partire meglio è la Civitanovese, che già al 10’ arriva a un passo dal sorpasso grazie all’azione di Spagna. Immediata la risposta dei biancorossi che dopo il rintocco del quarto d’ora arrivano davanti alla porta avversaria con Di Ruocco, poco freddo di fronte all’estremo locale. Poco da segnalare fino alle fasi finali del primo tempo, quando al 40’ capitan Visciano è costretto ad abbandonare il campo in barella per infortunio. Ultimo brivido per la Maceratese allo scadere: Buonavoglia salta Gagliardini ma, allungatosi troppo la palla, non riesce a centrare la porta. Il parziale rimane fermo sullo 0-0.
La ripresa si apre con il gol del vantaggio per la Maceratese: a cinque minuti dal calcio d’inizio è Gomis (50’) a siglare la rete del sorpasso per lo 0-1. La Civitanovese incassa e prova a ripartire ma fa fatica a sfondare la difesa ospite e la partita si congela a centrocampo. Nelle battute finali di gioco, i rossoblù assediano l’area della Maceratese ma non riescono a costruire occasioni concrete. Il triplice fischio sancisce la vittoria definitiva dei ragazzi di mister Pagliari, per la delusione dei tantissimi tifosi rivieraschi.
(Foto di Francesco Tartari - IG Sport 47)
Il Carnevale è la festa per eccellenza, amata sia dai grandi che dai più piccoli. Un periodo dell’anno dedicato allo scherzo e al divertimento, durante il quale si può giocare con le idee e dare sfogo alla propria fantasia.
Quando si fa riferimento a questa festa, non si può non pensare ai famosi carri allegorici, che nei prossimi giorni animeranno il Carnevale sfilando per le varie piazze di tutta Italia. Ammirandone la bellezza, spesso e volentieri ci si può chiedere come questi carri vengano realizzati.
Ne abbiamo parlato con Gianni e Morena Cuccioletta, che da ormai vent’anni realizzano carri di Carnevale con i loro amici e i loro famigliari a Corridonia.
"Alla base di tutto c’è tanta passione - ci dice Gianni - Io sono un grandissimo amante del Carnevale, mi piace molto come festa. Con la nascita di mio figlio, ci siamo appassionati ancora di più alla realizzazione dei carri. È sicuramente un impegno importante, soprattutto in fatto di tempo. Aspettiamo sempre con grande attesa questo periodo dell’anno, che rappresenta anche una bellissima occasione per stare tutti assieme".
Oltre al lavoro e alla passione, infatti, in casa Cuccioletta c’è una splendida atmosfera che accompagna tutti coloro che partecipano alla realizzazione dei carri. Il tema che Gianni, Morena e i loro famigliari hanno scelto per questa edizione del Carnevale si ispira al Re Leone.
"Noi ragazzi del carnevale di Corridonia quest'anno abbiamo incentrato il nostro carro sulla famosissima storia del Re Leone - ci spiega Morena -. Questo cartone è molto amato dai bambini perché racconta una meravigliosa storia di amicizia e coraggio, ma al tempo stesso invia un messaggio importantissimo che interessa anche noi adulti. Ci fa capire che di fronte alla violenza fisica e verbale è importante trovare la forza di ribellarsi, riuscendo, anche grazie al supporto di chi ci vuole bene, a mettere all'angolo il bullo di turno".
"Questo tema, così delicato e così prepotentemente attuale, non può che portarci a riflettere, spronandoci a lanciare un messaggio fortissimo a tutti coloro che ogni giorno subiscono soprusi: che voi siate donne, uomini, ragazzi o bambini ricordate che non siete soli; non chiudetevi nel silenzio e non scappate lontano per paura del giudizio altrui come ha fatto il leoncino Simba", conclude Morena.
Scegliendo questa tematica, dunque, l'obiettivo è anche quello di affrontare una problematica sociale rilevante e lanciare un importante messaggio: "Siate coraggiosi, chiedete aiuto a chi vi ama e siamo sicuri che riuscirete a scacciare la iena 'ridens' di turno e una volta sconfitta, ricordatele che nella vita ride bene, chi ride ultimo".
A bordo del carro figurano tutti i personaggi principali dell’amatissimo cartone animato. “La chicca” in più è rappresentata sicuramente dal mega testone della iena posto sul lato anteriore. Un pezzo unico, arrivato direttamente da Viareggio, patria italiana del Carnevale.
I ragazzi di Corridonia sfileranno con il loro carro a Trodica domenica 28 gennaio. Attraverseranno nei giorni successivi tutti i paesi del maceratese per poi terminare la propria corsa martedì 13 febbraio con il Carnevale Passotreiese.
Una serata di beneficenza oranizzata dal Club Kiwanis di Macerata si è svolta al ristorante "Le Case" di Macerata nella serata di sabato. Il Kiwanis è una comunità globale di club i cui soci e partner si impegnano a migliorare la vita dei bambini il cui motto è "Serving the Children in the world".
Alla serata è intervenuto il dottor Mario Rosati, medico odontoiatra di Roma che in Africa ha ideato il progetto S.M.O.M. (Solidarietà Medico Odontoiatica nel Mondo). La presidente Patrizia Papetti ha ripercorso le tappe della esperienza del dottor Rosati, partito nel 2010 per l’Africa e arrivato a Zanzibar dove ha creato dal nulla due dental clinic.
E poi ancora in Madagascar con una scuola di odontotecnica poi una nave ospedale, la nave Elpisfino fino ad arrivare 5 anni fa in Benin a Kotunù dove ha fondato una scuola di formazione al lavoro, riconosciuta dal governo locale, dove si parla attraverso la lingua dei segni.
La scuola è rivolta ai ragazzi minorenni con difficoltà uditive, ma anche a ragazzi sani sebbene nella scuola tutti comunichino con il linguaggio dei segni. I giovani imparano così un mestiere, in particolare si formano cuochi e sarti, che potranno così essere inseriti nel mondo del lavoro e sostenersi economicamente.
Mantenere tutti questi progetti costa e così è nata una compagnia teatrale amatoriale "Matt’attori” per destinare gli incassi degli spettacoli ai progetti. Questo straordinario odontoiatra/attore è riuscito a raccogliere più di 50mila euro. La prossima edizione dello spettacolo sarà proposta dal 28 maggio sino al 2 giugno, al teatro Vascello di Roma.
Anche il Kiwanis Club di Macerata, che ha toccato con mano la realtà creata dal dottor Mario Rosati, ha voluto mostrare la propria solidarietà e stima all’ospite con una raccolta di fondi da devolvere a borse di studio per i ragazzi sordo-muti che frequentano la Scuola in Benin. Alla serata erano presenti numerosi ospiti ed autorità locali
Nella mattinata di oggi, alla presenza delle autorità militari, religiose e politiche della città di Porto Recanati, il sindaco Andrea Michelini ha provveduto al simbolico taglio del nastro della Casa delle Arti.
La struttura è destinata ad ospitare la creatività artistica dei ragazzi portorecanatesi. I lavori effettuati sono stati importanti: dall’ampliamento dei locali, alla cura degli ambienti, alla insonorizzazione delle pareti interne. Gli spazi sono ora fruibili e completi di ogni confort necessario.
Grande soddisfazione è stata espressa dal primo cittadino, a nome di tutta l’amministrazione comunale ribadendo come, fin dal primo giorno di insediamento, abbia pensato ad una struttura come quella che è stata inaugurata oggi.
"La Casa delle Arti è a lui dedicata per il suo essere, da sempre, anima appassionata dei contesti artistici in tutte le sue forme, dai più semplici ai più grandiosi", così il sindaco Andrea Michelini ha ricordato il compianto Mario Riccetti durante la cerimonia.
Michelini, poi ha ringraziato la regione Marche per il contributo alla realizzazione, l'ufficio turismo e cultura, l'ufficio tecnico e gli operai del comune di Porto Recanati.
Con "L’elisir d’amore" si è conclusa sabato la quinta stagione lirica Civitanova all’Opera, con una rappresentazione che ha visto l’apprezzamento del pubblico presente al teatro Rossini.
Prima de "L’elisir d’amore", la stagione lirica ha visto la messa in scena di Rigoletto e dell’ormai tradizionale Concerto di Capodanno al teatro Annibal Caro.
A conclusione della serata e della stagione, il maestro Alfredo Sorichetti, direttore artistico della rassegna, ha voluto ringraziare il pubblico "perché senza di voi non avremmo potuto fare nulla. Siete calorosissimi. Quindi vorrei ringraziare tutto il nostro gruppo artistico e chi ci sostiene: sponsor, Azienda dei Teatri e Amministrazione comunale. Vorrei concludere con gli ultimi due ringraziamenti. Il primo va ai trenta ragazzi dell’IIS Da Vinci presenti in sala: con loro abbiamo avuto anche un significativo momento a scuola. E l’ultimo saluto va ai ventiquattro bambini e ragazzi che hanno fatto le comparse nel nostro L’elisir d’amore. Un conto è spiegare loro cos’è l’opera, un altro è portarli a viverla sul palco, perché quando si accende la musica si accendono le emozioni. Speriamo che possa rimanere in loro un ricordo speciale della serata".
Ricordando il cast, applaudito in sala, questo è stato formato da: Paola Antonucci (Adina); Reinaldo Droz (Nemorino); Davide Bartolucci (Belcore); Gianpiero Ruggeri (Dulcamara); Jessica Ricci (Giannetta). La regia è di José Medina, mentre la parte musicale è stata affidata al Coro Ventidio Basso diretto da Giovanni Farina e all’Orchestra Sinfonica Puccini diretta dal maestro Alfredo Sorichetti.
(Credit foto: Luigi Gasparroni)
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all'avvocato". In questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente le vicende che possono insorgere tra condomini nei rapporti di vicinato.
Di seguito la risposta dell’avvocato Pantana alla domanda posta da una nostra lettrice di Porto Potenza Picena, che chiede: "A quale responsabilità può andare incontro chi compie dispetti ed appostamenti nei confronti della propria vicina di casa?"
Il caso di specie ci offre la possibilità di fare chiarezza riguardo ai controversi rapporti che possono insorgere tra condomini fino ad arrivare a causare quotidiane molestie in danno altrui.
A tal proposito, risulta utile riportare una vicenda recentemente affrontata dalla Suprema Corte, nella quale una donna si ritrova a dover fare i conti con un vicino di casa che è un vero e proprio incubo: la pedina, le fa dispetti, la aggredisce verbalmente, la minaccia.
A certificare la gravità della situazione è anche il fatto che la donna si sia decisa, alla fine, «ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello sulla rampa delle scale» così da poter evitare il contatto diretto col fastidioso vicino.
A fronte degli elementi probatori raccolti, anche per la Corte di Cassazione la donna è stata vittima del reato di stalking; in particolare, i magistrati sottolineano «la ripetitività e la consistenza dei comportamenti» dell'uomo, comportamenti che «avevano destabilizzato la donna, costretta a ricorrere alle cure di uno specialista per il grave stato di ansia prodottosi» e decisasi, infine, «ad installare una telecamera di sicurezza ed un piccolo cancello sulla rampa delle scale» per provare a ridurre il potenziale pericolo di un contatto con lo sgradevole vicino di casa.
Impossibile, quindi, ridimensionare tali episodi nel reato di molestie poiché le condotte da lui tenute hanno instillato un profondo timore nella vicina di casa, spingendola a «mutare le proprie abitudini di vita» e a «ricorrere a un sistema di videosorveglianza e di difesa della propria casa».
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice risulta corretto affermare che "il criterio distintivo tra il reato di atti persecutori e quello di molestie, consiste nel diverso atteggiarsi delle conseguenze della condotta che, in entrambi i casi, può estrinsecarsi in varie forme di molestie, sicché si configura il delitto di stalking di cui all'art. 612-bis c.p. solo qualora le condotte molestatrici siano idonee a cagionare nella vittima un perdurante e grave stato di ansia ovvero l'alterazione delle proprie abitudini di vita, mentre sussiste il reato meno grave di molestie di cui all'art. 660 c.p. ove le molestie si limitino ad infastidire la vittima del reato (Sez. 5, n. 15625 del 09/02/2021 Rv. 281029). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Nella mattinata di venerdì 26 gennaio, gli studenti delle classi quarte, ospiti dell’aula magna dell'Iis "M.Ricci", sono stati accompagnati dai ricercatori della base scientifica Concordia, di stanza in Antartide, in una passeggiata attraverso uno degli ambienti più ostili ed esclusivi del pianeta.
Grazie a un ottimo collegamento satellitare, gli scienziati Riccardo Scipinotti e Gabriele Garugatti, aderenti al progetto Ausda (Adotta Una Scuola Dall’Antartide) dell'Enea, hanno condotto gli studenti in un viaggio in diretta tra i laboratori e gli ambienti logistici, dentro e fuori la base italo-francese che dal 1996 opera sul Dome C, a oltre tremila metri di quota nel cuore dell’Antartide.
Con grande disponibilità e simpatia, i ricercatori hanno risposto alle domande di ragazzi e docenti, suscitando curiosità e magari, perché no, passione per un percorso di studi estremamente affascinante.
Treia piange la scomparsa di Don Vittorio Fratini. Classe '39, sacerdote dal 1965, da giovanissimo fu assegnato alla parrocchia SS. Annunziata di Treia dove venne accolto con entusiasmo, in particolare dai tanti giovani. Nel 1992 divenne parroco e ricoprì questo incarico fino a quando la salute glielo permise.
Chi ha avuto modo di collaborare con lui nelle varie attività pastorali si è sentito accolto totalmente per quel che era. Diverse generazioni di ragazze e ragazzi sono cresciute nella sua parrocchia, sentendola come casa loro. Don Vittorio ha sempre aperto le porte della sua chiesa per pregare e celebrare, ma la parrocchia, con lui, è anche stato un luogo privilegiato di incontro ed amicizia.
Chi amava la musica ha trovato un posto per suonare e cantare, chi il teatro un posto per recitare. C’è sempre stato un oratorio per crescere insieme, si sono fatte straordinarie esperienze di volontariato verso le persone in difficoltà. Don Vittorio ha conservato e trasmesso la fede, ma è anche stato aperto alle nuove esigenze della pastorale, per essere sempre vicino ai suoi parrocchiani.
Con lui hanno trovato impulso e slancio la Caritas, i campi-scuola, la Schola Cantorum, i giornalini della parrocchia, l’oratorio e il circolo giovanile, la radio parrocchiale. Nella sua vita non è mancato nemmeno lo sport come il calcio, il tamburello, la pallavolo e tante altre iniziative ricreative. Era appassionato di fotografia ed è stato membro del Foto Cine Club "Il Mulino".
Don Vittorio ammirava Papa Francesco, che lo definirebbe un pastore con l’odore delle pecore. In questi ultimi anni ha sperimentato la malattia, ma lui ha sempre reagito e non ha perso il sorriso. "Grazie Don Vittorio per tutto quello che hai fatto per noi", così lo ricordano i parrocchiani. Il funerale si terrà lunedì 29 gennaio alle ore 15 presso la Chiesa di San Michele a Treia.
Incidente a Pollenza: tre autovetture coinvolte. Il fatto si è verificato poco dopo le 16 di oggi, quando una squadra dei vigili del fuoco di Macerata è stata allertata ed è intervenuta lungo la strada provinciale 53 in contrada Cantagallo.
Le tre persone coinvolte nel sinistro sono state affidate alle cure del personale sanitario e tutti i mezzi implicati sono stati messi in sicurezza. Per due pazienti è stato necessario il trasferimento, per accertamenti, all'ospedale di Macerata. Non si trovano in gravi condizioni. Inizialmente era stato richiesto anche l'intervento dell'eliambulanza, poi rivelatosi non necessario. La strada è rimasta chiusa al traffico sino al completamento delle operazioni di soccorso.
Aurora e Potenza Picena si dividono un punto nella sfida salvezza valevole per il diciannovesimo turno del Girone B di Promozione. Un pareggio che non serve ad accontentare le due squadre alla ricerca di punti per uscire dal fondo della classifica.
Il primo squillo è dell’Aurora che al 6’ prova a passare in vantaggio con la spaccata di Cela che viene pescato perfettamente al centro dell’area ospite. Il pallone si perde di poco sopra la traversa.
La gara è bloccata tatticamente ed il gioco è scandito da duri contrasti a centrocampo. Il ritmo non è altissimo a causa dei molteplici duelli e falli tra gli uomini in campo. Per segnalare la seconda occasione degna di nota bisogna attendere il 19’: Vecchione prova dalla lunga distanza ma il pallone si perde di molto sul fondo.
Il vantaggio dell’Aurora arriva alla mezz’ora, la punizione di Pucci viene respinta al limite dell’area e finisce tra i piedi di Ghannaoui che fa partire una conclusione che supera Giachetta.
La reazione della Potentina arriva al 33’: Ruggeri pesca David Nasif che prova a superare Cartechini di testa. L’estremo difensore dell’Aurora blocca senza problemi. Sul finire di primo tempo l’Aurora prova a raddoppiare con Damiano Cervigni che però non riesce ad indirizzare il pallone verso la porta. La prima frazione di gara si chiude con i locali avanti di una rete sugli ospiti.
Il pari del Potenza Picena arriva al primo vero affondo della ripresa. Al 54’ Ruggeri si incunea nell’area dell’Aurora e fa partire un tiro potente che viene deviato da Cartechini. Sulla ribattuta è Prosperi il primo ad arrivare sul pallone che prima sbatte sulla traversa e poi attraversa la linea di porta. La terna arbitrale attende qualche secondo prima di convalidare il goal che rimette in discussione le sorti dell’incontro.
Il Potenza Picena ritrova coraggio e sfiora il colpaccio con due occasioni nel finale. Al 79’ Ruggeri fa tremare la traversa direttamente da calcio di punizione. Un minuto dopo Pietrani appoggia per Vecchione che solo in area grazia Cartechini gettando il pallone sul fondo.
Il triplice fischio dell’arbitro arriva dopo quattro minuti di recupero con le due squadre che lasciano il terreno di gioco incoraggiate dai propri tifosi.
La Rhütten non si ripete a distanza di una settimana e cede di fronte al pubblico amico per 61-65 all’88Ers Civitanova rafforzata dal “totem” Amoroso che fa pendere l’ago della bilancia inesorabilmente su sponda rivierasca.
Eppure i biancorossi di coach Sparapassi avevano lasciato ben sperare i propri tifosi fino a tre quarti di gara, chiusi sul seppur minimo vantaggio di 45-43. Nel periodo conclusivo, ciononostante, è venuta meno la lucidità ai padroni di casa, imprecisi dalla lunetta e nel tiro dall’arco e poco fortunati in occasione di un contropiede che, se concluso positivamente, li avrebbe riavvicinati ai civitanovesi nella fase calda del confronto.
Vano l’impegno dell’ispirato Severini che ha infilato più volte la difesa dei neri ospiti sfruttando le sua spiccate velocità e rapidità. «Pensavamo di ripeterci dopo il successo corsaro di Fermo – ammette il diesse della Rhütten, Guido Grillo – ma, pur difendendo bene, ci siamo inceppati in attacco al momento di tentare il break. Con Piermattei ed il cecchino Strappaveccia ancora ai box abbiamo avuto meno soluzioni, eppure ci siamo anche venuti a trovare avanti di 10 lunghezze nel terzo periodo, con un parziale di 12-2 a cui tuttavia gli 88Ers hanno risposto con un 8-0 che li ha rimessi in gara. Decisivo, ma non è questa una sorpresa, l’asso Amoroso».
Archiviata con rammarico la gara con l’88Ers Civitanova, la Rhütten tenterà di... far saltare il Ponte. Alla palestra comunale di Morrovalle, sabato prossimo, con palla a due alle 19.00, sarà un match ad alta intensità. All’andata la Rhütten si impose per 72-66.
Il festival “I giorni della Merla” è un omaggio alla meraviglia della narrazione, che si rinnova e si trasmette di generazione in generazione, come il colore nero delle merle, secondo la leggenda. A Macerata, il festival in questione è anche un’occasione per incontrare autori e autrici che hanno saputo raccontare storie di fuoco, di passione, di resistenza, di trasformazione.
Storie che bruciano sotto le braci, come quelle del Medio Oriente, una regione martoriata da conflitti senza fine, ma anche ricca di cultura, di storia, di umanità. Paola Caridi, giornalista e saggista, domenica 28 gennaio alle ore 17.30, presso il teatro Filarmonica di Macerata, ci porterà nel cuore di questo mondo complesso, con il suo libro “Hamas. Dalla resistenza al regime” (Feltrinelli), in cui ripercorre la storia di uno dei movimenti islamisti più controversi e influenti della scena politica palestinese. Un’opera che si basa su una rigorosa ricerca documentaria, ma anche su una profonda conoscenza diretta del territorio e delle sue dinamiche. Caridi ha vissuto a lungo in Medio Oriente, prima al Cairo e poi a Gerusalemme, dove ha fondato e diretto Lettera22, un’agenzia di stampa specializzata in politica estera.
Ha seguito da vicino gli eventi che hanno segnato la storia di Hamas, dalla sua nascita nel 1987 come ramo palestinese dei Fratelli Musulmani, alla sua ascesa al potere nel 2006: “ è proprio dopo la vittoria alle elezioni politiche del 2006- afferma la Caridi- che inizia la slavina che conduce a oggi: l’embargo internazionale al governo di Hamas, la presa del controllo di Gaza da parte del movimento islamista, la completa e totale chiusura di Gaza per 16 anni da parte di Israele e, con alterne vicende, dell’Egitto sul confine meridionale della Striscia. Il consenso bisogna inserirlo in questa storia complessa e, soprattutto, inserirlo nella realtà di un territorio occupato da Israele dal 1967 (Gaza, Gerusalemme est e Cisgiordania). Le dinamiche politiche non sono quelle che si vivono in un territorio indipendente, in uno Stato indipendente”.
Circa il ruolo della cosiddetta “comunità internazionale”, l’autrice fornisce una prospettiva che getta luce su una serie di attori e fattori che spesso vengono trascurati: “è un termine vago che usiamo per definire spesso la sua parte occidentale. In gioco, invece, sono entrati attori internazionali che, spesso, non abbiamo considerato di peso. Quello che ha chiesto e ottenuto il Sudafrica alla Corte Internazionale di Giustizia, di porre la sua attenzione su un possibile intento genocidiario a Gaza da parte di Israele, indica che le dinamiche nella comunità internazionale stanno cambiando profondamente. In questo contesto, l’Unione Europea si è dimostrata finora debole e senza compattezza: il suo ruolo, invece, poteva essere importante come facilitatore”.
Quando si parla di un contesto di guerra inevitabilmente si genera una riflessione sostanziale tra il concetto di 'umano' e quello di 'disumano'. A tal riguardo Paola Caridi conduce il pensiero a una terza dimensione, quella della ‘de-umanizzazione’: “ la questione centrale è la de-umanizzazione, ciò considerare l’Altro, l’Altra come non-umano. Più della disumanità la questione di fondo è non considerare umano chi ritieni il tuo nemico. Se non lo si considera umano, diventa ‘semplice’ ucciderlo. O, come si dice nel linguaggio deumanizzante della sicurezza, neutralizzarlo”.
A dialogare con Paola Caridi ci sarà Helena Janeczek, scrittrice e amica, che ha affrontato il tema della guerra e della memoria in due libri di grande successo: “La ragazza con la Leica” (Guanda), vincitore del premio Strega 2018, in cui ha raccontato la vita e le fotografie di Gerda Taro, la prima fotoreporter di guerra, morta durante la guerra civile spagnola; e “Lezioni di tenebra” (Guanda), in cui ha narrato la sua storia di figlia di genitori ebrei polacchi, sopravvissuti alla Shoah e rifugiati in Germania. Due libri che sono anche due viaggi nel tempo e nello spazio, alla ricerca di una verità storica e personale, tra le ombre del passato e le luci del presente.
L’incontro tra Paola Caridi e Helena Janeczek sarà moderato dalle curatrici del festival, Loredana Lipperini e Lucia Tancredi, che hanno scelto di muovere le braci della narrazione per liberare il racconto di fuochi che furono e fuochi che bruciano ancora.
Il padre era stato un eroe nella lotta al nazifascismo durante la Seconda Guerra Mondiale aiutando ebrei e prigionieri di guerra stranieri.
La storia, che è emersa ieri (vigilia del Giorno della Memoria), arriva da Macerata e ha per protagonista Mario Borroni, all'epoca un carabiniere appena ventenne. "Dopo la morte di mio padre e poi di mia madre Luciana - racconta per la prima volta, il figlio Renzo Borroni, 75 anni - nel sistemare le cose dei miei genitori ho ritrovato, in fondo a un cassetto, una vecchia lettera a firma di Lilly Breitel, una donna che, grazie alla professoressa di storia contemporanea Annalisa Cegna, ho scoperto essere un'ebrea di origine polacca, internata nei campi di concentramento prima di Lanciano, poi in quello di Pollenza e quindi di Sforzacosta in provincia di Macerata".
"Una lettera commovente che ha dato un senso ai racconti fugaci che ogni tanto papà faceva della guerra", spiega Renzo. "Oggi noi possiamo dire, con senso di profonda gratitudine - si legge nella lettera scritta a macchina con la data 15 settembre 1944 - che lei, in quel periodo, sotto la divisa di carabiniere, agì sempre con spirito di patriota, e servì sempre la causa della Liberazione, perché, ad esempio, lei, ricordiamo benissimo, aiutò molti inglesi, prigionieri, a fuggire dall'ospedale e intralciò sempre, efficacemente, le richieste al riguardo che le autorità fasciste facevano".
(Fonte Ansa)
Stamattina alle 10.30 al Parco Veragra l’Amministrazione comunale ha celebrato il Giorno della Memoria insieme alle alunne ed agli alunni della Scuola primaria “Olimpia” e della Scuola secondaria “Falcone e Borsellino”.
Il Vicesindaco Claudio Pianesi ha voluto ricordare così le vittime di quel terribile momento della nostra Storia che è la Shoah: “La Shoah rappresenta una ferita indelebile nella storia dell'umanità, una ferita che ancora oggi ci fa sanguinare il cuore. In quegli anni bui, milioni di esseri umani furono vittime di un odio inimmaginabile, di una brutalità senza precedenti. La nostra celebrazione odierna, permeata dalla memoria dell'Olocausto, richiama inevitabilmente la nostra attenzione sui conflitti che insanguinano il mondo contemporaneo".
"Non possiamo ignorare la sofferenza delle persone coinvolte nel tragico conflitto fra Israele e la Palestina, una regione dove le tensioni storiche si fondono con le sfide del presente, e le vite di molte persone sono segnate dalla paura, dalla perdita e dalla costante instabilità - prosegue - Allo stesso modo, non possiamo chiudere gli occhi di fronte alle tragiche vicende del conflitto tra Russia e Ucraina, un confronto che ha colpito le famiglie, distrutto le comunità e ha portato a una sofferenza umana di proporzioni devastanti. L'ansia, la disperazione e la distruzione che accompagnano queste guerre, come tutte le guerre, sono dolorosamente palpabili".
"Nel momento in cui riflettiamo sulle tragedie che si svolgono in diverse parti del mondo, rinnoviamo il nostro impegno a promuovere la consapevolezza, l'educazione e la compassione. Solo attraverso la comprensione reciproca e il dialogo possiamo sperare di superare le differenze, costruire ponti anziché muri e contribuire a un mondo in cui le voci di pace siano più forti di quelle della discordia. Ringrazio tutti voi che oggi siete qui - conclude - grazie alla dirigente scolastica, alle Maestre e alle Professoresse che hanno raccolto il nostro invito a questa celebrazione, una partecipazione cui teniamo molto perché i giovani sono il futuro e solo guardando al passato questo futuro potrà essere migliore”.
Con commozione, bambini e bambine, ragazze e ragazzi hanno letto alcuni brani e poesie in memoria di quel periodo storico che ha contrassegnato la Storia in maniera atroce, riconoscendo e sottolineando, con il loro contributo, l’importanza di tenere sempre a mente che la coesione e l’armonia fra i popoli sono indispensabili per vivere in pace.
L’area di Porta Galiziano ha un nuovo volto: verrà inaugurato domani, domenica 28 gennaio 2024, alle ore 11, lo spazio, completamente riqualificato, che circonda il monumento di accesso al borgo potentino. “Un luogo simbolo – spiega la sindaca di Potenza Picena, Noemi Tartabini, – che abbiamo voluto rendere più fruibile, accogliente e vivibile, valorizzando la porta stessa seppur non interessata dall’intervento”. Il primo cittadino entra poi nel dettaglio dei lavori effettuati: “È stata rimossa e smaltita la vecchia pavimentazione e sono stati realizzati nuovi percorsi pedonali con materiale idoneo, autorizzato dalla Sovrintendenza, così da consentire ai pedoni di costeggiare il monumento senza invadere l’area carrabile”.
“È poi stata effettuata una piantumazione negli spazi destinati al verde con l’installazione di relativo sistema di irrigazione. Si è lavorato sugli impianti, rinnovando completamente l’illuminazione che, anche in notturna, regala un colpo d’occhio nuovo sulla città. Infine, la scritta Potenza Picena, con logo della città, installata su uno degli spazi verdi”.
L’opera ha visto un importante contributo economico da parte del ministero: “Il costo complessivo di riqualificazione dell’area è stato di 110 mila euro di cui 90 mila euro di fondi ministeriali, grazie alla partecipazione ad uno specifico bando, e 20 mila euro provenienti dalle casse comunali. In questo cantiere hanno lavorato cinque ditte e la somma complessiva include, oltre ad Iva al 22%, la direzione lavori, l’attività di coordinamento con geometra esterno, l’Anac e il relativo adeguamento del prezzario che, nell’ultimo anno, è stato caratterizzato da un’impennata dei costi dei materiali”.
Rispetto al monumento, non interessato dall’intervento in oggetto, “l’amministrazione ha provveduto a risolvere le infiltrazioni di acqua esistenti. Ci dispiace non essere riusciti ad effettuare la pulizia in vista di questa inaugurazione, ma si tratta di un’operazione che richiede un progetto particolare, autorizzato dalla Sovrintendenza. Purtroppo, i canali di scolo esistenti non sono adeguati ad evitare che si creino macchie sulle pareti. Dunque, sarebbe necessario intervenire su di essi in maniera definitiva per evitare che il problema si ripresenti periodicamente. Ed è proprio questa la proposta che presentiamo alla Sovrintendenza”.
Infine, uno sguardo complessivo sulla città: “L’intervento nell’area di Porta Galiziano rientra in un progetto più ampio di riqualificazione del Borgo che coinvolge altri luoghi come via Le Rupi, la piazza Matteotti, la Torre Civica, il Teatro Mugellini. Abbiamo lavorato e stiamo lavorando per dare un volto nuovo alla città, che sia d’impulso non solo agli spazi, ma anche e soprattutto alla vita comunitaria”.
Camilla Ruffini da Fiorello. L'anno nuovo inizia sotto una buona stella per la giovane cantautrice maceratese che, lo scorso 17 Gennaio, ha partecipato alla trasmissione “Evviva il Videobox” di Fiorello in onda su Rai 2.
Camilla è stata selezionata per cantare in anteprima il suo nuovo singolo "Mi dicono", in uscita il 16 febbraio per Astralmusic su tutte le piattaforme digitali.
Il brano, dalla sonorità pop/acustico, prodotto da Andrea Mei per Potemkinstudio con cui Camilla sta lavorando al suo nuovo progetto musicale, vanta anche la partecipazione del chitarrista maceratese Nazzareno Zacconi.
Si tratta di un brano intimo, che vuole far riflettere l’ascoltatore sulle maschere della quotidianità. “Troppo spesso lasciamo che la voce dei giudizi e delle parole altrui ci sovrasti – spiega l’artista - Allora perdiamo la nostra identità, la nostra sicurezza e indossiamo una maschera, allontanandoci da chi siamo e ciò che vogliamo veramente”.
“Credo che il punto di svolta sia imparare ad ascoltare noi stessi – prosegue - e dare priorità alla propria coscienza piuttosto che a ciò che ci viene detto dall’esterno. Non serve maschera, via tutto ciò che ci costringe e ci limita. Abbracciamo invece noi stessi, quello che siamo e che pensiamo davvero”. Tante sono le iniziative che bollono in pentola per la cantante maceratese: concorsi, esibizioni e tanta nuova musica.