Il ciclo degli incontri su Bullismo e Cyberbullismo, organizzati dalla scrivente per l’Istituto Comprensivo “V. Monti” di Pollenza diretto dalla dott.ssa Catia Scattolini, si è concluso con l'intervento del Cosmologo della Specola Vaticana, il gesuita P. Gabriele Gionti. Certo, viene da chiedere cosa centri un “Viaggio nell’Universo” con il bullismo.
E c'è anche la domanda di un mio alunno:
“Ma tu, Maestra, come fai a conoscere un Cosmologo?”
L’amicizia con Padre Gabriele è il frutto di un buon uso delle tecnologie.
Nel 2001 entrai per caso nella Chiesa del Gesù Nuovo a Napoli, dove è sepolto San Giuseppe Moscati, un medico che preferì dedicare la sua vita ai poveri e agli ammalati, piuttosto che trascorrere la sua vita ad insegnare.
Ritornata a casa, con un e.mail al Gesù Nuovo, chiesi notizie su questo grande uomo di fede. Mi rispose Fratel Egidio Ridolfo, un gesuita cinquantenne, gravemente ammalato; egli usciva solo per lavoro, quando la salute glielo permetteva. Fratel Egidio mi parlò di S. Giuseppe Moscati e anche di un giovane scienziato, P. Gabriele Gionti. Nel 2013 Fratel Egidio morì e io andai al suo funerale a Napoli. Qui ebbi l’occasione di incontrare Padre Gabriele. Rimasi affascinata dalla sua semplicità e disponibilità; gli chiesi:
"Non potrei venire a Roma con i miei nipoti per visitare la Specola Vaticana? E magari un giorno tu potresti incontrare i miei alunni".
Oggi, a distanza di otto anni, questo desiderio si è realizzato.
Con ciò voglio dirvi, cari ragazzi, che la tecnologia è uno strumento che ci aiuta a vivere bene, se usato nella giusta maniera: serve a conoscere nuove persone e l’Universo dove viviamo; ci aiuta a porci delle domande: "Esistono altre forme di vita nell’Universo? L’Universo è frutto della casualità, o di una mente che ha ordinato tutto? E a quale scopo?"
Le domande e le risposte sono tante e anche diverse; ma è importante mettere in moto la mente e cercare una risposta.
Padre Gabriele inizia, spiegando cos’è la Cosmologia: è la disciplina che studia l’Universo a larga scala, ossia al di là delle distanze galattiche; e si occupa di dare una risposta alla grande domanda: "Come si è formato l’Universo?"
Lo scienziato mostra un bellissimo video: la Terra fotografata da un satellite; ne illustra le caratteristiche astronomiche salienti, allargando lo sguardo verso il sole, i pianeti, le stelle: la Via Lattea, la nostra Galassia. L’Universo, ha spiegato lo scienziato, è molto grande e continua a crescere, ad espandersi così enormemente che, se guardiamo al passato, dobbiamo ipotizzare che all’inizio della sua esistenza, miliardi di anni fa, era molto piccolo: un atomo!
L’osservazione dello spazio avviene oggi con una vasta strumentazione scientifica: i telescopi spaziali, i satelliti che ruotano attorno alla Terra, i radar che captano le onde dello spazio, i viaggi nello spazio: questi dati permettono serie indagini scientifiche.
P. Gabriele ha parlato anche della teoria tolemaica e di quella copernicana: la teoria eliocentrica (il sole al centro del nostro sistema planetario), di cui il sacerdote Niccolò Copernico (1473 - 1543) ha dimostrato la verità.
P. Gabriele ha detto quanto sia stato difficile arrivare a questa evidenza. Per i popoli della Mesopotamia e quindi del Vecchio Testamento, la Terra era piatta, il Sole era sotto l’arco del firmamento e, al di là delle colonne del firmamento, si pensava che ci fosse l'acqua; al di sopra delle nuvole si immaginava che ci fosse Dio, sotto la Terra l’Inferno.
All’epoca di Dante, invece, si credeva che la Terra fosse al Centro dell’Universo e il Paradiso fosse una serie di Cieli disposti come sfere concentriche, ruotanti intorno alla Terra. Il primo Cielo è la Luna, poi Mercurio, Venere, Sole, Marte, Giove e Saturno, per arrivare al Cielo delle stelle fisse e a quello che Dante chiama il Primo Mobile: oltre i nove Cieli si entra nella sede di Dio.
Ma ciò che interessa lo scienziato d'oggi è indagare sempre più profondamente l'Universo.
Un’audace bambina lo interrompe: "Perché stiamo andando su Marte?”
Padre Gionti risponde: "Il motivo è che cerchiamo se c'è vita, attuale o passata: questo pianeta è il più simile al nostro per tante caratteristiche. Non cerchiamo alieni, ma virus, cioè forme di vita".
Un ragazzo pone una domanda impegnativa: "Come vanno d'accordo scienza e fede?"
Padre Gabriele precisa che la Bibbia non dice Come è fatto il cielo, ma Come si va in Cielo. È la vecchia risposta di S. Agostino: "La Bibbia non è il libro dei Matematici, ma dei Credenti". Scienza dalla Fede, sono due campi diversi. La Genesi, scritta due millenni prima di Cristo, parla di un Dio creatore dell’Universo che crea dal nulla, ed è un discorso teologico; la Scienza non si chiede: "Chi ha creato l’Universo?", ma: "Come funziona?". Del resto, se S. Francesco d'Assisi cerca la significazione di Dio nel dizionario delle creature, Galileo Galileo dichiara espressamente di cercare nelle creature le Leggi impresse dal Creatore.
E ora, dopo questo Viaggio nell'Universo, una domanda è spontanea:
"Andiamo a cercare forme di vita fra le stelle e i pianeti; sappiamo amare il nostro vicino, il compagno di banco, l'inquilino della porta accanto? Che senso ha allargare le scoperte, se non allarghiamo il cuore?" Se la Scienza troverà nuove persone, la Fede ci dirà di amarle come noi stessi.
Grazie, Padre Gabriele. La tua disponibilità è già una prova di amore. Ed è un augurio:
"Che la ricerca di nuovi pianeti ci porti in quel mondo d’amore, in cui ognuno di noi spasima di vivere".
I carabinieri della stazione di Pollenza, nella giornata di ieri, hanno rintracciato e tratto in arresto un cittadino italiano, di origine campana, colpito da un provvedimento di detenzione domiciliare emesso dal Tribunale di sorveglianza di Ancona.
Dovrà espiare una pena residua di 6 mesi e 5 giorni di detenzione domiciliare per il reato di evasione, commesso nel 2017.
Inoltre, sempre nella giornata di ieri, a Sant'Angelo in Pontano i carabinieri di Tolentino hanno ritirato la patente a un uomo di più di 50 anni, che era alla guida della propria auto con un tasso alcolemico superiore a quattro volte il limite consentito per legge (2 mg/l).
All'uomo è stato anche confiscato il veicolo.
È già passato un anno, era infatti il 5 maggio 2020, quando si spense Duilio Salvatori, uomo capace di scrivere un vero e proprio pezzo di storia della ristorazione maceratese. A stroncarlo il Covid, dopo un mese di ricovero presso l'ospedale Camerino.
Nel suo celebre locale, "I Caraibi", ebbero il piacere di assaggiare le specialità da lui cucinate personaggi del calibro di Pippo Baudo e Katia Ricciarelli oltre che tutta la rosa della Nazionale Cantanti.
A 12 mesi dalla sua scomparsa il figlio Mirko, che per un periodo col padre ha anche collaborato, ha inviato alla nostra redazione una commossa nota in cui ripercorre il rapporto che lo legava al genitore.
"Papà, ci sono stati molti disguidi fra noi, ma ne siamo sempre venuti fuori - scrive Mirko -. È proprio vero che quando una persona viene a mancare, la sua assenza si avverte in maniera più profonda. Il tuo ultimo desiderio lo ricordo ancora. Volevi fare una festa con tutti i vecchi amici e tutta la famiglia, ma purtroppo te ne sei andato prima di avverarlo. In tuo ricordo, però, mi sono preso l'impegno di esaudire questa ultima volontà e - appena la pandemia ce lo permetterà - sarò io ad organizzare quell'incontro che tu tanto agognavi. Sarà un piacere onorare questo tuo desiderio, ho già molte idee in mente".
Per il penultimo incontro sul tema "Bullismo e Cyberbullismo" l’Istituto Comprensivo “V. Monti” di Pollenza ha visto “scendere in campo” un giocatore della Juventus Under 23: il portiere pollentino Matteo Bucosse, classe 2002.
"Matteo è stato mio alunno alla scuola primaria “A. Frank” di Pollenza. Nel presentarlo ai miei alunni ho detto che lo ricordo come un bambino dagli occhi grandi, sempre sorridente, anche se la sua infanzia è stata segnata da un grave lutto familiare: la perdita del fratellino Marco" dice di lui la maestra Elisabetta Nardi.
"Matteo veniva sempre a scuola preparato e gioioso, volitivo e discreto - ricorda -. Sapevo del suo impegno nel calcio, ma non pensavo che ne avesse la corporatura. Matteo era ancora un bambino “cicciottello”, in attesa di sviluppo. Ma le sue caratteristiche, il carattere forte e determinato, l’intelligenza superiore alla media, erano emerse subito: la stoffa del campione c’era già; il fisico è venuto poi".
Lo stesso Matteo, presentandosi in Dad con la maglietta della Juve, ha raccontato che alla scuola Primaria veniva bullizzato per il suo aspetto fisico, ma lui non aveva mai dato peso alle battute dei bulli: sorrideva ai compagni e mirava al sogno che aveva nel cuore, diventare campione. La passione per il calcio gliel'ha trasmessa suo padre, Fabio, anche lui giocatore.
"Così, Matteo guardava “oltre” le meschinità di chi, per coprire il proprio disimpegno, cercava di demolirlo psicologicamente" sottolinea la maestra Nardi.
A 15 anni Matteo è chiamato a fare un provino dalla squadra del Perugia, ma, ahimè!, non è ancora cresciuto del tutto: bravo, ma “cicciottello”. Scartato. È stata questa la delusione da cui è nato un punto di forza di chi sa il proprio valore: non lasciarsi abbattere.
Del resto, quando giocava con il Monte Milone Calcio, la squadra di Pollenza, il Mister Andreani, vedendolo buttarsi spavaldamente a terra, aveva intuito per primo la sua predisposizione a fare il portiere. Nel partecipare poi al Torneo delle Regioni, la passione divenne una scelta di professione: calciatore.
Certo, c'è stato da lavorare: "Senza sacrificio non si ottiene nulla!”, dice Matteo.
Il suo impegno è stato premiato: nello stesso anno del rifiuto del Perugia, fu chiamato a giocare nella squadra del Tolentino: serie D. Lo scorso anno i dirigenti del Tolentino Calcio, lo chiamarono in disparte per dirgli a bruciapelo: “Ti vuole la Juventus!”
L'emozione è stata fortissima. Si realizzava il sogno: fare il calciatore di professione! Ora, da professionista, Matteo deve impegnarsi di più: disciplina del Convitto, allenamenti e studio ogni giorno.
Matteo è entrato subito in argomento, tramite un PowerPoint da lui stesso realizzato: "Il bullismo va combattuto con il sorriso. Il ragazzo che deride, tortura il compagno, è un ragazzo con problemi: va aiutato, non va escluso. Il ragazzo poi, che è sotto attacco, deve confidarsi con i familiari" Proprio come faceva lui, raccontando al papà Fabio, alla mamma Sabrina e alla nonna le sue vicissitudini.
"Sono queste le persone che nella vita ti aiutano a superare gli ostacoli, ti difendono da chi ti sbatterà le porte in faccia, ti metterà i bastoni tra le ruote - ha aggiunto Bucosse nel rivolgersi ai giovani alunni -. I familiari e i veri amici staranno sempre al tuo fianco, ti sosterranno in ogni prova della vita. Un altro valido rimedio per superare le difficoltà è quello di credere in sé stessi, nelle proprie capacità e...sorridere".
"E allora, qual è la definizione del bullo?", ha chiesto Matteo ai bambini.
"Uno che prende in giro, fa cattiverie, umilia altre persone, offende, insulta, picchia, non ha rispetto per gli altri, usa la violenza e non il dialogo", hanno suggerito i bambini.
Il bullo pensa solo a sé stesso; ma non si accorge che, escludendo la vittima dal gruppo, fa il vuoto intorno a sé stesso. "Sì - ha detto Matteo - il bullo è una persona che, per sentirsi forte, ha bisogno di attaccare chi è più debole di lui. E lo fa fisicamente, verbalmente, sempre vigliaccamente. D'altra parte, se uno ti dice: "Schiappa", non te la prendere troppo, fai un sorriso e tira avanti. Se la cosa diventa intollerante, parlane con i genitori".
Il giovane portiere ha raccontato che le vessazioni subite dai bulli lo hanno rafforzato, gli hanno insegnato a combattere e a vincere con il sorriso. Ed ora, da adulto, è anche felice di incontrare quelle persone che da piccolo lo hanno ferito, ma lo hanno reso anche più forte, più combattivo.
È intervenuto un bambino di Terza Elementare: "Io sono stato bullizzato sui social". Ma si è subito inserita la Maestra: "Ma tu, come ci stai sui social? È troppo presto per la tua età".
"E già, ora nell’epoca dei social il bullismo si è trasformato in Cyberbullismo, quindi le vittime sono più facili da attaccare, in quanto i bulli non si muovono da casa, si nascondono, non danno una faccia alla loro vigliaccheria. Senza dire del tempo che si spreca sui social; e della perdita di contatto con le persone e con la realtà" sottolinea Elisabetta Nardi.
"Con ciò non demonizziamo i social; in questo tempo di pandemia, ad esempio, ci hanno permesso di continuare la vita della scuola, di conoscere le notizie e le direttive del Governo" ha aggiunto la maestra.
Matteo ha confidato di avere un profilo su Instagram; lo usa per tenersi in contatto con gli amici ma non ama mettere foto o notizie sue personali. "Dobbiamo tenerci alla privacy - ha detto - Va bene iscriversi a giochi online, o pubblicare foto, ma è necessario dirlo prima ai genitori o ad un familiare di fiducia. Infatti i giochi online sono pieni di rischi: basta una semplice parola fuori posto, e si può esser fraintesi e derisi, si può far del male a qualcuno".
Un bambino ha chiesto: "C’è bullismo tra i professionisti?" Matteo ha raccontato di aver udito che nella squadra ci sono a volte problemi di nonnismo, ma lui non li ha mai subiti.
Un altro bambino ha chiesto: "Come si trova ora con i nuovi compagni di squadra?"
Matteo ha risposto che si trova bene: "Nel Convitto della Juve ci sono tanti giovani: hanno gli stessi problemi, le stesse domande; si ritrovano insieme ai pasti, condividono la stessa quotidianità: dalle ore 8:30 alle 13 a scuola: frequenta il quinto anno del Liceo Scientifico Sportivo della Juve; al pomeriggio, due ore di allenamento; dopo le 18, studio. Insomma si sta insieme, ci si vuol bene, ci si lega. Ma in ogni situazione bisogna fare una cernita nelle amicizie. Amici, pochi e buoni".
Un bambino simpaticamente gli ha domandato se ha voglia di studiare. Matteo gli ha risposto che la voglia cerca di trovarla, perché frequenta il quinto anno: c'è l'esame di maturità, c'è poi l'Università.
Quanto studio! "E cosa ti ha insegnato lo sport?”, ha chiesto un ragazzo. "Mi ha insegnato la correttezza ed il sacrificio, che ripaga sempre; mi ha insegnato a stare in gruppo, a relazionarmi con gli altri, a costruire qualcosa di importante con le persone che hai vicino, a costruire l’unità, ad avere obiettivi di squadra".
E gli ha anche insegnato che lo sport non è tutto. Vicino al Collegio c’è una chiesa; Matteo sa che alle 18 c'è la preghiera; quando può, vi partecipa.
E c'è anche la musica. A lui piacciono tutti i generi musicali: prima della partita ascolta il rock: lo aiuta a caricarsi; in viaggio preferisce il Pop. Certo, sarebbe bella anche la vita notturna, la discoteca. Ma l'obiettivo è il calcio: bisogna saper fare dei sacrifici.
"Grazie Matteo, grazie a nome di tutti i bambini quarte e quinte di Pollenza, delle classi terze e della quarta B di Casette Verdini della dirigente dell’Istituto Catia Scattolini e a nome degli insegnanti: Daniela Lepri, Luca Fimiani, Mariangela Lanzi, Franca Monti, che tifano per te" ci ha tenuto a concludere la maestra Elisabetta Nardi.
Perde il controllo dell'auto e finisce in una scarpata, impattando contro un albero. Un uomo è stato soccorso nella mattinata odierna, attorno alle ore 5:30, in località Pollenza Scalo, sulla strada provinciale 124. L'incidente risaliva alla scorsa notte, il ritrovamento dell'uomo - rimasto sempre vigile - è avvenuto grazie alla segnalazione di un passante.
Ad estrarre il conducente dall'abitacolo della vettura, affidandolo alle cure dei sanitari è stata la squadra dei vigili del fuoco intervenuta sul posto, che ha anche provveduto alla messa in sicurezza del mezzo coinvolto.
L'uomo è stato trasferito, tramite eliambulanza, all'ospedale Torrette di Ancona. Al momento dei soccorsi era semicosciente e rispondeva alle domande che gli venivano poste.
La ricostruzione di quanto avvenuto spetterà agli agenti della Polizia Stradale e ai carabinieri.
"Negli ultimi giorni abbiamo ricevuto numerose telefonate dai nostri clienti. Tutti volevano sapere quando avremmo riaperto. Siamo contenti perché è una bella dimostrazione d’affetto e siamo lieti di comunicarvi che finalmente Villa Giustozzi Ristorante Parco Hotel riaprirà il 26 aprile, come da disposizioni".
Ad annunciarlo è la famiglia Giustozzi al completo: Giuseppe, Orietta e i due figli Luca e Samuele.
"Dopo 42 anni di piena attività e un anno di stop imposto dalle varie limitazioni si riparte con lo stesso entusiasmo del primo giorno - dicono -. Non vediamo l’ora di poter accogliere nuovamente gli ospiti nei nostri ambienti, che offrono pace e tranquillità. I clienti, come al solito, potranno godere del delizioso giardino che circonda le nostre eleganti sale e terrazze e la panoramica piscina Infinity".
"Tutti i nostri ambienti sono inoltre caratterizzati dalla vista mozzafiato sulle campagne marchigiane, sul Monte Conero e sul mare Adriatico. Vi aspettiamo quindi per trascorrere i vostri momenti indimenticabili sia a pranzo che a cena, in un ambiente familiare, dove potrete gustare le nostre specialità di carne e di pesce preparate dal sapiente Chef Samuele Giustozzi e dal suo competente staff" conclude la famiglia.
Favorire la socializzazione e la conoscenza del territorio, accrescendo l’autonomia e la cultura della mobilità sostenibile, questi alcuni degli obiettivi del progetto Pedibus “l’autobus che va a piedi”, che ha preso il via il 19 aprile. L’iniziativa, promossa dal Comune di Pollenza, su proposta di alcuni genitori, ha l’obiettivo di educare i bambini al rispetto dell’ambiente e delle norme di sicurezza stradale, per una città sicura e pulita.
Non c’è alcun dubbio che tale attività, soprattutto in questo particolare momento, sia vantaggiosa non solo dal punto di vista fisico ma anche psicologico; in primo luogo combatte la sedentarietà, allena i muscoli in modo naturale, migliora la circolazione e attiva le endorfine, gli ormoni che regalano buon umore scacciando malinconia e ansia. In questa fase sperimentale potranno partecipare al Pedibus esclusivamente gli studenti della scuola primaria “Carlo Urbani” di Casette Verdini, i quali condivideranno il percorso casa-scuola accompagnati da alcuni genitori volontari con l'auspicio di poter estendere il progetto per il prossimo anno scolastico anche alla scuola primaria del capoluogo. Il Comune ha dotato bambini e volontari di apposite casacche gialle con il logo del Pedibus, ha realizzato le fermate e sostenuto i costi di assicurazione. Il progetto è stato curato dall’assessore Alessandra Ricotta per conto dell’amministrazione comunale grazie anche al supporto e alla consulenza di Tiziano Fattori, Comandante della locale Polizia Municipale.
Infine, un ringraziamento particolare va agli accompagnatori che si sono offerti, e che si renderanno disponibili in futuro, senza i quali non sarebbe stato possibile concretizzare questo meraviglioso progetto.
Il rocambolesco incidente è accaduto nel pomeriggio odierno, intorno alle 15:20, lungo la strada provinciale 77 nei pressi del 'Bar Ruffini, in località Pollenza Scalo.
Stando ad un prima ricostruzione, un uomo alla guida della sua Volkswagen Golf (di colore bianco) per evitare un cane di grossa taglia che stava attraversando la strada, ha effettuato una brusca manovra finendo in una scarpata situata sul lato delle carreggiata.
Sul posto sono prontamente intervenuti i Vigili del Fuoco di Macerata che hanno aiutato il conducente del mezzo ad uscire dall'abitacolo e messo in sicurezza l'intera area interessata dall'incidente. Presenti anche gli operatori sanitari del 118, con un ambulanza e automedica che valutate le lesioni riportate dall'uomo a seguito dell'impatto ne hanno disposto il trasferimento al Pronto Soccorso del capoluogo di Provincia per ulteriori accertamenti.
Per ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto sono accorsi sul luogo del sinistro gli agenti della Polizia Stradale di Macerata che hanno effettuato tutti i rilievi del caso.
Grazie all'intuizione di Peppe Giustozzi, che ha creduto in due giovani "squattrinati" che lavoravano come camerieri nel suo ristorante, e alla determinazione, alla voglia, allo spirito di sacrificio e, perché no, grazie anche alle capacità di Peppino Marinangeli e di Tonino Crocetti, la Cgm festeggia il traguardo dei 35 anni di attività.
L'azienda con sede a Pollenza, che produce surgelati di qualità sia da friggere che da cuocere in forno, oggi conta 23 dipendenti, un fatturato importante e una prospettiva di un ampliamento e allargamento dell'attività, "che solo qualche anno fa sarebbe stato considerato una pazzia" dicono i titolari, aggiungendo come quello della Cgm "si potrebbe chiamare, crediamo senza timori di smentita, un altro piccolo miracolo italiano".
"Un grande e sincero grazie va a tutti coloro che ci hanno aiutato e permesso di arrivare fino a qui - sottolineano -: innanzi tutto grazie alle nostre mogli ed alle nostre famiglie che ci hanno supportato e...sopportato. Grazie a tutti i nostri dipendenti e collaboratori che hanno lavorato, spesso duramente insieme a noi. Grazie a tutti i nostri agenti che hanno creduto in noi, in Cgm, e soprattutto nella qualità dei nostri prodotti. Grazie ai nostri fornitori, sempre puntuali, seri e costanti".
"Ed infine, ultimi ma non ultimi, grazie ai nostri clienti, che per la stragrande maggioranza di loro, sono nostri fedelissimi da tanti anni. Senza di tutti voi e loro, tutto ciò non sarebbe stato possibile, e con la speranza di tornare quanto prima alla normalità, auspichiamo di festeggiare ancora tutti insieme altri importanti traguardi" concludono i titolari.
Nei giorni scorsi è avvenuta la formale consegna dei locali comunali in via Santo Spirito ai carabinieri di Pollenza, che hanno stabilito lì la nuova sede provvisoria della locale stazione in attesa che, con i fondi della ricostruzione post sisma, possa essere ricostruita la caserma di via Dante.
L’Amministrazione Comunale ha messo a disposizione dell’Arma dei Carabinieri due appartamenti nel complesso immobiliare ex Casali Battaglia, uno da adibire a stazione e l’altro come alloggio di servizio per il personale accasermato.
I carabinieri di Pollenza a seguito del sisma dell’ottobre 2016 avevano trovato sistemazione in due container noleggiati dall’Arma e posizionati in via Deledda, una soluzione nata come temporanea, ma purtroppo i tempi lunghi della ricostruzione hanno fatto sì che dopo 4 anni i militari lavorassero ancora all’interno dei moduli con notevoli disagi sia per loro sia per i cittadini.
Il precedente sindaco Luigi Monti, di concerto con il Maresciallo Maggiore Domenico Iacubino che ha guidato la locale stazione fino al giugno del 2020, si attivarono da subito per trovare una soluzione alternativa, individuata poi nei locali di via Santo Spirito e diedero inizio al complesso iter di acquisizione dei pareri necessari al trasferimento completato poi dall’attuale sindaco Mauro Romoli che ha trovato nel bilancio comunale le risorse necessarie a completare i lavori di adeguamento dei locali e dall’attuale comandante di stazione Maresciallo Giuseppe Moretto a cui sono state consegnate le chiavi.
“E’ motivo di grande soddisfazione per me consegnare le chiavi della nuova stazione dei carabinieri al Maresciallo Moretto, ringrazio il mio predecessore e tutti i militari dell’Arma che dal sisma ad oggi hanno prestato servizio a Pollenza non scoraggiandosi mai per le precarie condizioni in cui sono stati costretti a lavorare e non facendo mai venire meno lo spirito di servizio nei confronti dei cittadini pollentini - dichiara il sindaco Romoli -. Ringrazio il Generale Salticchioli, il Prefetto Ferdani ed i colonnelli Candido e De Paoli, tutti i loro predecessori, ognuno in questa vicenda ha avuto un ruolo e tutti insieme abbiamo remato nella stessa direzione per raggiungere questo traguardo".
"Dare ai carabinieri una sede più confortevole e mettere a disposizione della polizia locale una nuova sede più grande e adeguata alle esigenze di oggi (quest’ultima nascerà proprio vicino alla stazione dei carabinieri andando a costituire un piccolo “polo”) erano due punti qualificanti del programma elettorale con il quale ci siamo presentati ai cittadini nel 2019, il primo è stato raggiunto ed il secondo contiamo di realizzarlo entro quest’anno. Abbiamo lavorato tutti nell’interesse dei cittadini di Pollenza affinché potessero contare anche per il futuro su un importante presidio di sicurezza garantito dall’Arma dei Carabinieri, l’Istituzione più amata dai cittadini italiani” ha concluso il primo cittadino pollentino.
Con la ripresa delle scuole prevista per mercoledì 07 aprile per le strade di Pollenza circolerà anche un nuovo scuolabus.
L’amministrazione comunale nei mesi scorsi ha acquistato un nuovo mezzo più capiente rispetto al vecchio scuolabus per potenziare il trasporto scolastico ed ottimizzare i tempi di spostamento degli alunni delle scuole pollentine.
Il veicolo, un Iveco Daily Pop Euro 6 con 33 posti a sedere permetterà anche un maggior distanziamento dei trasportati, un aspetto particolarmente importante in questo periodo caratterizzato dalla pandemia. Soddisfatti il Sindaco Mauro Romoli e l’Assessore ai Trasporti Alessandra Ricotta che hanno presenziato a questo ideale taglio del nastro insieme ai 4 autisti comunali in servizio (ripresi nella foto).
Queste le loro parole : “L’amministrazione comunale sacrificando altre voci di spesa sta facendo di tutto in questi ultimi anni per ammodernare il parco veicoli adibiti al trasporto scolastico ed al trasporto urbano, è ferma intenzione infatti continuare nella gestione diretta del servizio senza ricorrere ad esternalizzazioni perché crediamo che il livello del servizio reso ai cittadini sia un motivo di vanto e contribuisca a migliorare la qualità di vita e la tranquillità delle famiglie che ogni giorno affidano al Comune i propri figli”.
Va ricordato infatti che il Comune di Pollenza per precisa scelta politica è uno dei pochi Comuni rimasti nella Regione Marche a gestire internamente sia il trasporto scolastico che quello urbano
Scontro tra una vettura e una moto: un uomo trasportato a Torrette.
L'incidente si è verificato intorno alle ore 17:45, nella località di Pollenza Scalo, lungo contrada Piane del Chienti, nei pressi del negozio di biciclette "Biker's"
Per cause ancora in fase di accertamento un uomo in sella alla sua moto, durante la fase sorpasso, è stato urtato da una vettura che svoltava verso la stessa direzione della due ruote.
Violento è stato l'impatto tant'è che il centauro è stato sbalzato sull'asfalto. Lanciato l'allarme sono giunti prontamente sul posto gli operatori sanitari del 118 che valutate le lesioni riportate dal motociclista hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza.
L'elicottero del soccorso, atterrato nei pressi del luogo del sinistro, ha provveduto a trasferire il ferito presso il nosocomio dorico di Torrette in codice rosso (da prassi in questi casi)
Presente anche il personale delle Forze dell'Ordine per svolgere i rilievi del caso e ricostruire l'esatta dinamica di quanto accaduto.
Continuano all’Istituto “V. Monti” di Pollenza, retto dalla Dott.ssa Catia Scattolini, le conferenze sulla tematica del Bullismo e del Cyberbullismo. Sono scesi in campo personaggi di grosso calibro, dal dott. Lorenzo Lattanzi, agli esperti della Polizia Postale, Stradale e della Questura, al giornalista Federico Lacche, che ha anche trattato il tema della legalità per sconfiggere la mafia.
Lunedì 29 marzo 2021, è intervenuto un personaggio davvero singolare, il padre francescano Armando Pierucci. Titolo della conferenza “La musica fa l’accordo”. L'incontro, che si è articolato in due momenti, distinti per fasce d'età, era rivolto alle classi IIIA di Casette Verdini, IVA e IVB, VA e VB di Pollenza, IB, IIIB e IIIC della scuola media di Pollenza; esso si è svolto sulla piattaforma Meet.
Il frate francescano, insegnante, direttore di coro, musicista e compositore di musica, è noto per essere stato per oltre 26 anni l’organista del Santo Sepolcro di Gerusalemme e per aver fondato in Terra Santa, una terra martoriata da conflitti di ogni genere, una scuola di musica: il Magnificat, aperta ad ebrei, cristiani e musulmani. Qui i giovanissimi studenti vivevano gioiosamente, cantando insieme, suonando il pianoforte a 4 mani, eseguendo musiche in trio, o con tutta un'orchestra. È il miracolo della Musica che fa l'accordo.
E’ convinzione del Francescano che il bullismo, come l'odio razziale e religioso, si combatte, formando le nuove generazioni allo studio in generale, della musica e del canto in particolare: infatti tutte le discipline donano ai ragazzi obiettivi comuni, da raggiungere attraverso l'impegno quotidiano.
Molte sono le testimonianze e le realizzazioni che hanno costellato la lunga vita di questo simpatico francescano: nell'aprile 2008, il Presidente della Repubblica Italiana Giorgio Napolitano gli ha conferito il titolo di “Cavaliere dell'Ordine della Stella della Solidarietà Italiana"; e nel 2013 è stato decorato con la “Knight's Cross of the Order Merit of Hungary” dal Presidente dell’Ungheria Jànos Ader per il suo impegno a favore dei giovani di origine, religione e culture diverse, e per la promozione delle relazioni musicali.
Padre Armando, nonostante la veneranda età di 86 anni, ha ancora progetti: pensa infatti di aprire una scuola di musica a Sassoferrato, città dove egli attualmente vive.
Ogni giorno scandisce il tempo tra studio, attività apostolica, accoglienza.
In questo tempo di Covid, dove si è persa la speranza del futuro e la voglia di progettare, Padre Armando continua a credere nella fratellanza, nella certezza che l'impegno e la gioia di vivere siano capaci di costruire il futuro.
I ragazzi di Pollenza e Casette Verdini hanno seguito alcuni spezzoni di un video riguardante il Magnificat, realizzato nel 2015 per il 20° anno della fondazione.
Nel video il francescano racconta l'apertura della scuola di musica, proposta al Capitolo dei Frati nel 1995: era necessario formare dei giovani per il servizio musicale nelle chiese di Terra Santa.
Poi l'idea iniziale di una scuola professionale per gli operatori di culto: cantori, animatori liturgici ed organisti, si è subito allargata ad accogliere i ragazzi palestinesi, dalla prima infanzia alla maturità, per fare della musica un mestiere dal quale vivere.
Nel 2012 la Scuola ebbe il riconoscimento legale, grazie a una convenzione con il Conservatorio di Vicenza, cosicché il titolo di studio ivi conseguito è riconosciuto anche in Italia.
Terminata la proiezione del video, Padre Armando ha fatto notare ai bambini che tutti siamo una cassa di risonanza: ascoltando una persona cantare, immediatamente vien spontaneo all'uditore di unirsi al canto. Questa è la forza della musica, di far entrare in simpatia le persone, di aggregare, di condividere, di fare fraternità!
La vibrazione di questa cassa di risonanza comincia a vibrare già quando siamo nel seno materno; già qui vengono impressi nella nostra memoria i suoni che riceviamo dall'esterno. Padre Armando riporta il caso di un uomo che conosceva delle melodie slovene, ma non sapeva dove le avesse ascoltate, dal momento che egli non aveva mai avuto nessun contatto con quella nazione, finché non scoprì che sua madre aveva fatto un viaggio in quel paese, quando era incinta di lui. La memoria aveva registrato quei suoni prima che egli nascesse, per poi farli riaffiorare in età adulta.
Il frate francescano è ritornato più volte sul concetto che la musica si fa insieme e che necessita di tanto impegno: “Non si deve aver paura di non riuscire”. Diceva Mozart: “Se gli altri studiassero come studio io, anche gli altri diventerebbero bravi come me!”
Studio, tenacia e determinazione sono quindi gli ingredienti per riuscire nel mondo della musica; anzi, nella vita.
Ognuno nella vita deve superare molti ostacoli e sopportare molte sofferenze, ma da ciò scaturisce una grande grinta. È sciocco rifugiarsi nella droga o nell’alcool per risolvere i propri problemi. Quando nella vita non si sa quale strada prendere, bisogna prendere quella più dura; è quella la strada giusta!
Ha raccontato anche la storia di un ragazzo adottato da una famiglia palestinese, Johnny, il quale era molto dotato nella musica, riusciva ad imparare a memoria facilmente interi spartiti. Nella sua adolescenza ha una forte crisi esistenziale, è convinto che la famiglia di origine fosse ebrea; non vuol più parlare palestinese, si dà alla droga. Viene salvato una prima volta. P. Armando lo incoraggia a non pensare alle sue origini, ma ad applicarsi allo studio della musica, a farsi un futuro. Johnny non ascolta nessuno, ritorna a drogarsi con sostanze sempre più tossiche. Verrà trovato, morto già da una settimana, in un giardino pubblico.
I bambini ed i ragazzi dell’Istituto Comprensivo “V. Monti” hanno partecipato attivamente, raccontando le loro piccole esperienze musicali e personali.
Hanno chiesto il significato della parola Magnificat e il padre francescano ha detto che il vocabolo viene dal latino, magnificare significa rendere grande: il bene, che nasce piccolo, come un germoglio, ma poi diventa grande come un albero. Così è stato della sua scuola, all'inizio era solo un'idea, che poi piano piano ha preso corpo ed ha permesso agli insegnanti di lavorare, ai ragazzi di imparare e di costruirsi un futuro e a tanti generosi donatori di far del bene.
È veramente stato un bellissimo incontro quello del 29 marzo: un'occasione per condurre i ragazzi a comprendere cosa significa convivere pacificamente con il prossimo, nonostante le differenze di religione, di cultura e di cittadinanza.
"In qualità di cittadini, famiglie, imprese, associazioni culturali abbiamo appreso con sollievo la notizia della sottoscrizione da parte di 21 sindaci del Maceratese della richiesta rivolta ad Ata di Ato3 di convocare in tempi brevi un’assemblea dei sindaci per la discussione dell’annullamento delle delibere 9 e 10 del 26 giugno scorso: delibere con le quali era stata approvata una lista di ben 70 siti considerati idonei ad essere trasformati nella discarica di rifiuti urbani di 57 Comuni".
È quanto si legge in una nota stampa firmata dal “Comitato no discarica Matelica”, dal “Comitato quartiere zona B Pollenza”, da Nuova Salvambiente e dal Comitato“Corridonia Green no discarica”.
"Che quella delibera fosse un atto di pianificazione sbagliato perché deprime i territori maceratesi e la loro economia anziché valorizzarli e gravemente illegittima per la procedura adottata, è stato ampiamente dimostrato in punta di diritto e dal buon senso" precisano i rappresentanti dei Comitati, che aggiungono "adesso però è il momento di passare dalle parole ai fatti: non basta infatti che i Sindaci abbiano formalizzato la richiesta di cui sopra".
"Al Presidente Antonio Pettinari, che ritarda nel convocare l’assemblea dell’Ata 3 finalizzata all’annullamento delle delibere 9 e 10 del 26 giugno 2020, abbiamo chiesto che questa volta ci sia una adeguata pubblicizzazione della convocazione. E soprattutto, consapevoli del fatto che tanti cittadini e cittadine vorranno vedere ed ascoltare tale assise, abbiamo chiesto che sia pubblicata la diretta streaming tramite una piattaforma che supporti tale traffico di dati" sottolineano i Comitati uniti.
“Parlate della mafia. Parlatene alla radio, in televisione, sui giornali. Però parlatene”. L'Istituto Comprensivo “V. Monti” di Pollenza, diretto dalla dott.ssa Catia Scattolini, ha fatto proprie le parole del giudice Paolo Borsellino ed ha chiamato in qualità di esperto il giornalista Federico Lacche, maceratese di nascita, ma bolognese di adozione.
Il noto professionista, direttore della testata “Libera Radio” (edita dalla cooperativa sociale bolognese Open Group) da circa 15 anni analizza e presenta alle scuole, di ogni ordine e grado, che ne fanno richiesta, i suoi studi e le sue considerazioni sui temi legati alle mafie, cercando di coinvolgere e sensibilizzare i giovani nel desiderio di reagire a tale fenomeno, che da più di 160 anni opprime il nostro Paese, causando povertà, sfruttamento e vittime nei territori e tra le comunità in cui è più presente.
Il preparatissimo e simpaticissimo giornalista con profonda empatia è riuscito ad entrare in dialogo con gli oltre 120 giovanissimi ascoltatori, cercando di condurli attraverso le loro “piccole” conoscenze a trovare una soluzione per combattere ed estirpare quest’infestante potere.
Titolo dell’incontro, che si è tenuto sabato 20 marzo 2021 in modalità online sulla piattaforma Meet, era infatti: “Perché la mafia è come un virus? La difesa dei nostri diritti è il vaccino contro le mafie”.
Il professionista ha iniziato la sua presentazione opponendo alla parola mafia la parola diritto/diritti. Partendo dalla definizione di diritti come l’insieme delle regole che una comunità si dà per poter vivere serenamente - regole di un gioco che permettono a tutti di avere un ruolo importante per la vittoria dell’intera squadra - è passato a parlare della Costituzione, i cui principi fondamentali riguardano la tutela del diritto al lavoro.
Per questo, prima ha proposto ai bambini la la visione di un video intitolato “Il Rap dei bambini”, dove si enunciavano proprio i “diritti del fanciullo” e poi ha chiesto loro di ripeterli. Così, i piccoli ascoltatori hanno subito capito che un loro diritto – per esempio - è il gioco e non il lavoro, mentre uno di loro è intervenuto simpaticamente dicendo: “Io quando vado a casa di nonno zappo l’orto, però mi gusta!”.
Il giornalista, sorridendo, ha risposto che se gli “gustava” allora non era da considerarsi un lavoro, piuttosto un gioco, salvando dall’imbarazzo nonno e nipotino!
Gli interventi dei bambini sono stati sempre molto pertinenti ed interessanti, il giornalista è riuscito a mantenere viva la loro attenzione nonostante il difficile tema trattato e gli iniziali problemi tecnici derivanti dalla contemporanea apertura di due stanze della piattaforma Meet.
Dopo aver insistito sul concetto che la protezione dei diritti parte da noi, quando osserviamo le regole e rispettiamo le differenze, il giornalista ha spiegato come la natura delle mafie sia proprio quella di violare i diritti individuali e collettivi mentre raggiunge i propri scopi di accumulare ricchezze e potere.
Per questo, conoscere e difendere costantemente i propri diritti significa anche opporsi all’arroganza delle mafie, che come un virus letale opprimono e limitano le comunità nelle loro libertà fondamentali. L’incontro si è concluso con un ampio momento dedicato alle domande dei bambini. I quali, soddisfatti della lunga conversazione e del fatto di essere stati ascoltati e messi delicatamente al centro dell’attenzione, hanno tappezzato lo schermo con tanti coloratissimi “Grazie”, realizzati da loro stessi, mentre si sentiva in sottofondo una voce di bambina che sussurrava: “Ti voglio bene, Federico!”
Quale migliore moneta poteva percepire il generoso giornalista in cambio della sua “lezione”? Caro Federico, anche la sottoscritta, tua ex compagna di scuola, ti ringrazia a nome e per conto della Dirigente che non è potuta essere presente all’incontro per motivi di lavoro e di tutti i colleghi che hanno aderito all’iniziativa, per il tuo amore per le nuove generazioni che vorresti libere dalle mafie.
Chiudo con le parole di Paolo Borsellino: “La lotta alla mafia, il primo problema da risolvere nella nostra terra bellissima e disgraziata, non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale che coinvolgesse tutti e specialmente le giovani generazioni, le più adatte a sentire subito la bellezza del fresco profumo di libertà che fa rifiutare il puzzo del compromesso morale, dell’indifferenza, della contiguità e quindi della complicità”.
Il rimorchio di un camion che trasportava compost, proveniente da Accumoli (Rieti), si è ribaltato al chilometro 20 della strada provinciale 52 che conduce allo stabilimento del Cosmari, nel territorio comunale di Tolentino. È quanto avvenuto attorno alle ore 9:00 della mattinata odierna, per ragioni ancora in corso di accertamento.
Il rimorchio è finito nel campo adiacente la carreggiata stradale, riversando sullo stesso parte del contenuto caricato.
Illeso il conducente dell'autocarro, nessun altro mezzo è stato coinvolto nel sinistro.
Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per la messa in sicurezza del tratto stradale, oltre che per il recupero del rimorchio stesso.
Presenti sul posto anche i carabinieri della stazione di Belforte del Chienti, per svolgere tutti i rilievi del caso.
A seguito di accordi presi dal Sindaco Mauro Romoli col Cosmari lunedì 22 marzo le due isole ecologiche del territorio di Pollenza riapriranno.
Gli orari saranno i soliti: l’isola ecologica del capoluogo in via Cardarelli resterà aperta il lunedì dalle 8 alle 11, il martedì dalle 17 alle 19.30, mercoledì/venerdì/sabato dalle 10.30 alle 12.30 ; l’isola ecologia di Casette Verdini in via Luciani resterà aperta il lunedì dalle 17 alle 19.30, il martedì ed il giovedì dalle 10.30 alle 12.30, il venerdì dalle 17 alle 19.30 ed il sabato dalle 8 alle 10. Il Comune ed il Cosmari raccomandano di non creare assembramenti davanti agli ingressi e di accedere non più di uno alla volta all’interno dei centri di raccolta così da permettere agli operatori in servizio di gestire la situazione in maniera ordinata.
(Foto di repertorio)
I ragazzi delle classi IVA, IVB, VA e VB di Pollenza, VA di Casette Verdini, IVA e VA di Sforzacosta, tutti appartenenti all'Istituto Comprensivo “V.Monti” di Pollenza, hanno accolto con grande stupore e interesse, l'Isp. Stefano Ronconi della Polizia Stradale, e l'Isp. Claudio Tarulli della Polizia Postale.
L'incontro aveva un titolo: PretenDiamo Legalità.
L'incontro, promosso congiuntamente dalla Questura, dalla Polizia Stradale e dalla Polizia Postale, si è svolto online in un simpatico dialogo tra le parti coinvolte. L'Isp. Stefano Ronconi ha iniziato, raccontando le sue disavventure, avute prima da bambino e poi da adulto come utente della strada e, soprattutto, come poliziotto in servizio.
Da bambino, andando in bicicletta, si è rotto il gomito destro: una distrazione; da adulto si è ribaltato con l'auto. Così ha fatto capire ai bambini quali rischi ci sono nell'andare per strada; e quanto dure siano poi le conseguenze di un atto sbagliato. "Ci sono i dispositivi di sicurezza, ha detto l'Ispettore, il casco per la bicicletta e le cinture per l'auto. E sempre la prudenza! Mai il cellulare! E attenzione all'overboard!".
L'Ispettore è entrato talmente in confidenza con gli studenti, che è stato travolto da una valanga di domande.
Con calma e con l'autorevolezza del suo ruolo, in modo semplice e chiaro, il poliziotto ha risposto a tutti i quesiti che gli sono stati posti. Ha raccolto anche delle “piccanti” testimonianze degli alunni della Primaria, ma ha promesso di non avvalersene: “Babbo mette sempre la freccia all'ultimo momento e qualche volta non la mette affatto!” E già! “I bambini sporcano casa”.
Poi c'è stato l'intervento dell'Isp. Claudio Tarulli della Polizia Postale. Ha parlato del cellulare e dei pericoli che nasconde, della Privacy verso se stessi e gli altri. Egli ha iniziato, mostrando tre video della Smile and Learn, azienda che produce materiale didattico ed educativo.
Il primo video era un cartone animato, intitolato: Il mio primo smartphone - Consigli di utilizzo per bambini. Il cellulare che oggi, ha detto l'Ispettore, è un regalo che si riceve per la Prima Comunione, all'età di 9-10 anni, permette di entrare nel web, di conoscere nuovi amici da tutti le parti del mondo, di giocare online, guardare video, ascoltare musica, inviare messaggi ed imparare molte cose. Ma poi il cellulare richiede anche il rispetto di alcune regole basilari: la comunicazione virtuale dev’essere come quella reale: non si tratta di pulsanti, ma di persone.
Fare molta attenzione alla condivisione di foto ed informazioni; non tutto ciò che si vive è condivisibile; e non bisogna passare troppo tempo sugli smartphone.
Il secondo video, presentato dall’Ispettore Tarulli, metteva in luce i pericoli della violazione della privacy:
Privacy online per bambini - Protezione e sicurezza su Internet. L’Ispettore Tarulli ha evidenziato che mettere in pubblico troppo materiale della propria vita quotidiana, rende vulnerabile la persona: i male intenzionati potrebbero venire in possesso dei suoi dati: indirizzo, numero di telefono, preferenze, ecc. e quindi raggiungerlo facilmente. L’Ispettore ha dato una serie di consigli su come evitare che le informazioni private siano diffuse: attraverso il controllo dell’impostazione della privacy, delle app che si usano e delle password, che non devono essere troppo facili. "E soprattutto rivolgersi ai propri genitori, specialmente quando si teme qualche pericolo", ha detto l'Ispettore.
L’ultimo video:
Cyberbullismo - Cosa puoi fare per evitare il cyberbullismo? L’agente di Polizia ha posto l’attenzione sugli atteggiamenti corretti da avere nei confronti del prossimo, specialmente quando si usano i social:
- usare un linguaggio appropriato che non urti la sensibilità delle persone;
- evitare di ridere quando si vedono foto imbarazzanti, postate da qualche compagno:
- sollecitare i compagni a cancellare il materiale postato;
- chiedere scusa quando si offende la sensibilità altrui per un linguaggio non appropriato;
- evitare di diffondere confidenze degli amici.
- Insomma, l’accento è stato posto sui comportamenti corretti da attuare nell'uso dei social network.
L’attenzione ed il coinvolgimento dei ragazzi nell'incontro con gli Ispettori sono stati sempre alti; gli interventi sono risultati molto pertinenti; adeguati alla fascia d’età degli alunni.
L’incontro si è protratto fin quasi alle 12.40. Gli Agenti di Polizia hanno saputo ben gestire la non facile lezione online, avendo attive ben due stanze di Meet, una per la Scuola Primaria di Pollenza ed un’altra per Casette Verdini e Sforzacosta.
Il Comitato di Quartiere zona B di Pollenza e l’Associazione Nuova Salvambiente hanno protocollato stamani, in Comune, la richiesta al Sindaco Mauro Romoli, affinché inoltri alla provincia di Macerata e alla Ata 3 una mozione volta ad ottenere l'inserimento all’ordine del giorno della prossima Assemblea dell’Ata 3 il ritiro della delibera del 26 giugno scorso (n. 9 e n. 10).
"Si tratta della delibera con la quale è stata approvata 9 mesi fa la graduatoria che vede due siti di Cantagallo (ed uno di Palombarette) collocati in pole position tra gli idonei alla realizzazione della prossima discarica di rifiuti urbani di tutta la provincia di Macerata e del Comune di Loreto" sottolineano il Comitato di Quartiere B e Nuova Salvambiente.
"Numerosi cittadini di Pollenza si sono sentiti traditi per non essere stati informati, se non a cose fatte, e solo dalla stampa, di una decisione che maturava dal 2017, e che li coinvolge, perché altera definitivamente e irrimediabilmente il contesto di vita e di lavoro di famiglie e di imprese della zona - aggiungono -. Per questo è stato fatto ricorso al Tar Marche dimostrando che la delibera di cui si chiede oggi il ritiro, viola i principi di legalità, buon andamento, imparzialità e trasparenza e fa parte di una procedura portata avanti con la massima disinvoltura manifestando eccesso di potere per difetto di istruttoria, illogicità di metodo, contraddittorietà, disparità di trattamento, omissione della Valutazione Ambientale Strategica, violazione dei principi di economicità, efficienza, efficacia, dimostrando incompetenza assoluta".
"Il Sindaco Romoli ha ora l’occasione di mostrarsi coerente con le sue ripetute affermazioni fatte finora in ambiti ristretti, di essere al fianco dei cittadini nel contrastare la realizzazione della megadiscarica" concludono le due associazioni.
I carabinieri della Compagnia di Macerata sono intervenuti, nella giornata di ieri, a Pollenza, nel corso dei consueti servizi posti in essere per verificare l'osservanza delle disposizioni tese a contrastare il fenomeno della pandemia da Covid-19.
È stato sanzionato il gestore di un bar, che veniva sorpreso - dopo le 18:00, quindi in orario non consentito - a somministrare bevande ad alcuni clienti.
È scattata così, secondo la normativa vigente, la chiusura dell'esercizio commerciale per 5 giorni e la sanzione pecuniaria di 400 euro.