In occasione della Settimana Nazionale della Protezione Civile, che si svolgerà dal 13 al 19 ottobre in tutta Italia, i vari Istituti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo delle Marche propongono una serie di appuntamenti sul tema della salvaguardia del Patrimonio Culturale in situazioni di emergenza.
La Settimana, recentemente istituita dal Consiglio dei Ministri e in collaborazione con il Dipartimento della Protezione Civile ha come fine la sensibilizzazione sui temi di protezione civile di resilienza e di riduzione dei rischi.
I ragazzi delle Scuole Primarie e Secondarie di Primo Grado di Pieve Torina, realtà colpita dal sisma del 2016, saranno coinvolti in incontri formativi di sensibilizzazione alla salvaguardia dei Beni Culturali in situazioni di emergenza.
Le giornate sono a cura dell’Unità di Crisi e Coordinamento Regionale/Segretariato Regionale MiBACT per le Marche in collaborazione con Prefettura – UTG di Ascoli Piceno, Prefettura – UTG di Macerata, Protezione Civile Marche, Carabinieri Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Ancona, Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, Istituto Comprensivo del Tronto e Valfluvione, Istituto Comprensivo “Mons. Paoletti” e l’Associazione Radioamatori Carabinieri (C.O.T.A.)
Dallo scorso venerdì 3 ottobre, esiste un filo rosso che lega Baranzate, estrema periferia nord ovest di Milano, comune multietnico per eccellenza (secondo in Italia per concentrazione di stranieri residenti), a Pieve Torina. Ricostruzione e rinascita sono le due parole chiave. A Pieve Torina la ricostruzione post - terremoto è partita, seppur con le solita lungaggini burocratiche, grazie alla volontà dell'amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alessandro Gentilucci, e alla generosità di associazioni come Succisa Virescit, artefice del progetto di ricostruzione della scuola. A Baranzate invece c'è da ricostruire la comunità nel segno dell’accoglienza, della solidarietà, della multiculturalità, così don Paolo Steffano, con il contributo di diversi partners privati come Diana Bracco, nota imprenditrice del settore chimico e farmaceutico, la Fondazione Rava e la Fondazione Tredicimarzo di Paolo Barilla, farà nascere lo spazio InOltre in un ex capannone industriale di 1.415 metri quadrati. Si tratta di un luogo in cui saranno concentrati una sartoria sociale, un supermarket solidale, una sala polifunzionale e un corner dove avviare una farmacia orientata ai bisogni di bambini e mamme. Due storie che partono da luoghi distanti e si uniscono idealmente e materialmente con una pietra estratta dalle macerie di una casa di Pieve Torina distrutta dal terremoto ed il cemento di una costruzione che torna a vivere riconvertita in spazio di inclusione.
"Un pezzo del cuore di Pieve Torina batte qui a Baranzate - ha dichiarato il sindaco Gentilucci, presente alla cerimonia per l'avvio dei lavori di ristrutturazione dello spazio InOltre - e di questo siamo orgogliosi. Da oggi questa pietra non è più il simbolo della tragedia, ma parla di rinascita e di futuro. Il mio ringraziamento va a don Paolo che ha compreso profondamente lo spirito di resilienza della nostra comunità e a tutti i soggetti coinvolti in questo grande progetto di cooperazione. Posiamo una prima pietra per la costruzione di un grande spazio di incontro e condivisione e posiamo un'ulteriore pietra per ricordare a noi stessi di cosa davvero siamo capaci lavorando in sinergia".
Dunque, non è più pietra scartata il sasso murato nella parete del capannone del piccolo comune lombardo, ma un dono e un simbolo di amicizia e rinascita per scrivere una nuova, comune, storia.
Domani, venerdì 4 ottobre, il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci e i rappresentanti dell'associazione Succisa Virescit saranno a Baranzate, nei pressi di Milano, per assistere alla nascita di un progetto di rigenerazione sociale per favorire accoglienza, solidarietà e multiculturalità.
L’idea di posare come prima pietra una maceria recuperata da Pieve Torina è stata di Don Paolo Steffano, dopo aver visitato la nuova scuola realizzata nel comune terremotato grazie alle tante donazioni di privati.
L’intraprendente parroco di Sant’Arialdo, don Paolo Steffano, sacerdote in prima linea nel difficile comune di Baranzate, a pochissimi dal capoluogo lombardo, ha voluto che proprio da una rovina partisse l’edificazione di un importante progetto d’inclusione, trasmutando un simbolo di sofferenza e distruzione in un segno di rinascita e di speranza.
"Don Paolo ha respirato a Pieve Torina lo spirito di rinascita che ha pervaso la nostra comunità dopo il terribile sisma del 2016. Non ci siamo arresi - ricorda Gentilucci - ed abbiamo creato opportunità laddove c'erano emergenze. Ricostruire la scuola era una necessità, ma significava soprattutto offrire opportunità e futuro ai nostri giovani. Sono orgoglioso di presenziare all'avvio di questo lungimirante progetto multiculturale, di speranza e rinascita, proprio perché ispirato da Pieve Torina".
Una vicinanza ideale e una comune tensione verso la costruzione di un futuro migliore, che saranno sancite anche dalla presenza, alla cerimonia di posa della prima pietra di domani dello stesso sindaco Alessandro Gentilucci e di Tonino Dominici, Sandro Paradisi e Giuliano De Minicis, in rappresentanza di “Succisa Virescit”, il gruppo d’imprenditori che ha curato la raccolta fondi e la realizzazione della scuola di Pieve Torina.
Alessandro Gentilucci, presidente dell'Unione Montana Marca di Camerino e sindaco di Pieve Torina, è il nuovo presidente del Consiglio delle Autonomie Locali (Cal), organo consultivo della Regione Marche. I nuovi vicepresidenti sono il sindaco di Ascoli Piceno Marco Fioravanti e la presidente della Provincia di Fermo Moira Canigola, sindaco di Monte Urano.
Eletti come consiglieri segretari il sindaco di Castelfidardo (Ancona) Roberto Ascani e quello di Lunano (Pesaro Urbino) Mauro Dini. Il rinnovo dell'Ufficio di presidenza è avvenuto nel corso della seduta plenaria, convocata e presieduta dal presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo.
"Il ruolo svolto dal Cal è fondamentale per favorire il dialogo tra gli organismi regionali, gli amministratori e il territorio - ha detto Mastrovincenzo -. In questi anni la collaborazione è sempre stata costruttiva e il Consiglio regionale ha promosso e continuerà a promuovere iniziative".
(Fonte Ansa Marche)
Parte da Pieve Torina un’esigenza di razionalizzazione dei tanti documenti che diversi enti, a cominciare dalla regione e dai comuni coinvolti nell’esperienza del terremoto del 2016, hanno prodotto e continuano a produrre al governo centrale per definire richieste, linee d’intervento e priorità per la ricostruzione. “Troppi interlocutori, una pletora di documenti e continue richieste frammentate possono compromettere la forza di un fronte che, malgrado le inevitabili specificità, dovrebbe presentarsi il più possibile in modo unitario. Il tempo delle analisi di quel che è successo è ormai concluso, ora è il momento di agire in modo chiaro per il futuro delle nostre comunità cercando di non replicare vecchi errori. Questo è lo sforzo che, come Unioni Montane che rappresentano diversi comuni dell’entroterra marchigiano, abbiamo cercato di fare promuovendo un unico documento che consegneremo direttamente nelle mani del presidente del consiglio dei ministri, Conte. Vogliamo presentarci con una sola voce, perché l’unione fa la forza come recita un vecchio adagio”. Queste le parole di Alessandro Gentilucci, sindaco di Pieve Torina e presidente dell’Unione Montana Marca di Camerino che lo scorso giovedì, 26 settembre, si è incontrato con i suoi omologhi, Matteo Cicconi, sindaco di Pioraco e presidente dell’Unione Montana Potenza Esino Musone, e con Giampiero Feliciotti in rappresentanza di quella dei Monti Azzurri.
“Si tratta di un evento che ha una rilevanza significativa per il nostro territorio – prosegue Gentilucci – perché siamo riusciti a superare personalismi ed egoismi che troppo spesso rischiano di minare la compattezza di una realtà che presenta tanti elementi comuni. L’obiettivo unitario è quello di ridare speranza e prospettive di sviluppo certe all’entroterra marchigiano trasformando la tragedia del terremoto in opportunità. Se questo non dovesse accadere - conclude Gentilucci - il rischio di una desertificazione dei piccoli centri montani potrebbe tradursi in una terribile certezza”.
Rialzarsi quando si è al tappeto, o meglio sul tatami. Questa l’idea del maceratese Riccardo del Gobbo, rinomato maestro di Muay Thai che ha deciso di investire a Pieve Torina, in un territorio fortemente colpito dal terremoto del 2016.
Inizierà il 2 ottobre, tutti i lunedi’ ed i mercoledì, il nuovo corso di Muay Thai che il comune ha voluto far proprio patrocinando sin da subito l’iniziativa ed offrendo la sala polivalente “Parco Rodari”.
“Nel territorio non ci sono piu palestre - ha affermato Riccarco -, i ragazzi potranno ora ritrovarsi nuovamente e confrontarsi in una disciplina nuova per la zona ma che credo saprà dare molte soddisfazioni a chi vorrà avvicinarla”.
“Ciò che è successo mi ha molto colpito, è un po come quando si gareggia. Capita, magari, che l’avversario sia temibile e ci mandi rovinosamente al tappeto. C’è chi in questi casi abbandona, chi si prende una pausa e chi invece, da quel tappeto, si rialza per riuscire a trovare il modo di ritornare in piedi piu combattivo di prima. Io spero di poter spostare l’idea che ho fatto mia nello sport, nella vita quotidiana di chi non ha mollato. Forse è solo un mio sogno, ma voglio viverlo” ha concluso del Gobbo.
Il corso è aperto a tutti, a chi già conosce il Muay thai così come a chi non ha mai sentito parlarne, non ci sono limiti di età ed è uno sport adatto a uomini e donne: gli incontri hanno una durata di un’ora e mezza ed inizieranno dalle 19.30.
La nuova palestra vuole diventare un centro di aggregazione anche per i ragazzi provenienti da Visso, Ussita e Pievebovigliana.
Proprio per permette a tutti di provare ad avvicinarsi alle tecniche insegnate, le prime due lezioni saranno gratuite e, successivamente, sinergicamente con il Comune, si è deciso di proporre un prezzo vantaggioso: 30€ mensili per 8 lezioni.
In programma anche alcuni stage, sempre a Pievetorina, dove verranno chiamati come graditissimi ospiti, campioni di Muay Thai di livello internazionale. Appuntamento quindi per la prima lezione il 2 ottobre presso la sala polivalente del Comune di Pievetorina.
Grandissimo successo per l'ultima, solidale invasione del 2019 realizzata dall'associazione romana “Bikers Invasori” che ha voluto portare ieri, domenica 22 dicembre, il suo contributo alle comunità di Visso e Pieve Torina.
Un gruppo forte e numeroso, capace di non mollare neppure di fronte alle condizioni meteo avverse, con motociclisti provenienti da Roma e da tutta Italia. Anche chi, all'ultimo minuto, ha rinunciato alla partenza proprio per le difficoltà imposte dalla pioggia, ha comunque versato il proprio contributo. Tirando le somme, sono stati raccolti 6.700 euro destinati alla ricostruzione della palestra e del centro ricreativo di Pieve Torina e 1.300 euro alla Proloco di Visso per l'acquisto di un defibrillatore.
Sono questi i numeri generati dall'associazione benefica no profit nata nel 2015 e impegnata a organizzare pacifiche invasioni per promuovere la passione per le due ruote, la solidarietà e, negli ultimi anni, l'impegno in favore delle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma del 2016.
"Mille rombi di motore e un solo cuore", sono le parole del presidente dei “Bikers Invasori”, Simone Pera, che sintetizzano al meglio lo spirito dell'evento che ha visto i motociclisti arrivare ieri a Visso per la motobenedizione e fermarsi poi a pranzo a Pieve Torina per godersi una giornata in compagnia. Estremamente soddisfatto il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci che ha ringraziato gli organizzatori dell'evento "per il loro spirito eroico e la carica di allegria che hanno saputo portare in città. Un evento che l'Amministrazione ha accolto con gioia perché la comunità ha, oggi più che mai, bisogno di iniziative simili per tornare a essere centro del turismo di montagna e tornare a vivere anche di questo. I fondi raccolti contribuiranno alla ricostruzione di strutture fondamentali per la nostra comunità, e siamo davvero grati ai bikers per il loro impegno e la loro straordinaria solidarietà”.
"La Terra Tremano Festival" arriva a una delle ultime date, tra le più attese: domenica 15 settembre è Pieve Torina, uno dei Comuni delle Marche più colpiti dal terremoto del 2016, a fare da scenario allo spettacolo di Giorgio Felicetti. La manifestazione sta segnando in maniera indelebile l’immaginario e la memoria orale di tutto il territorio sismico. Ogni giornata del festival rimane nella memoria delle popolazioni, che partecipano in gran numero alle rappresentazioni. Anche a Camporotondo, sabato scorso, si è vissuta un’altra giornata non dimenticabile. Come tutte le altre finora. Il miracolo benefico della catarsi si è ripetuto.
“Dopo Visso, cioè dopo aver realizzato lo spettacolo sopra le macerie della splendida e straziante piazza in zona rossa, cosa potevo aspettarmi ancora? Potevo aspettarmi un calo di tensione mia e di attenzione da parte del pubblico. E invece, dopo Visso, c’è stato quel container-chiesa di Monte Cavallo, lacrime tra crocifissi e madonne scure, c’è stata tutta Ussita, dentro al ristorante La Mezza Luna, con le bocche serrate dove di solito è lo stomaco a godere - le parole di Giorgio Felicetti -. C’è stata tutta quella gente rifugiata lì dentro a dei luoghi che odorano di tutto fuorchè di teatro, a coprirsi da un autunno già attivo, che sui Sibillini l’autunno arriva quando vuole lui. E c’è stato sabato scorso Camporotondo, in una palestra in cemento, unica struttura solida, e figlia di un altro terremoto, quello del ’97, spazio di accoglienza nell’immediato dopo-sisma, per accogliere i tanti che hanno sfidato il maltempo, e vinto il desiderio di rimanere rintanati a casa, che tanto per non vale più la pena uscire di casa. Ho provato a immaginare la vita post-sisma dentro quella palestra: i lettini, le brandine, i giochi di società per gli anziani, le tombole di Natale, la ginnastica per i bambini. Dovevo nel racconto ridare tutta questa vita. E l’abbraccio di tutti è stato, come sempre, totale. Ogni volta è una scoperta profonda, per chi è lì proteso nell’ascolto, davanti a me, ma è un’esperienza che cambia anche me, nell’intimo.”
C’è stato tra il numeroso pubblico, un gruppo di ragazzi europei, polacchi, inglesi, portoghesi, francesi, a Camporotondo per un campus. Porteranno con sé questa storia degli Appennini, per diffonderla nei loro Paesi d’origine. Come tutti i presenti, molto commosse le rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, Daniela Tarullo e Katiuscia Nardi, che sulla loro pelle hanno vissuto il terremoto. Particolarmente toccante la testimonianza di uno spettatore, Michele, che così commenta su FB: “Caro Giorgio Felicetti, noi ti diciamo grazie! Noi che l’abbiamo vissuta tutta, dal momento in cui per noi il mondo come lo conoscevamo è finito, dopo le "botte", l’evacuazione, gli alberghi, il ritorno, le roulotte, l’attesa delle SAE, il volersi ostinare a credere a una parvenza di normalità. E poi il lavoro che non c è più. Il non sapere se la tua casa è A-B-C-D-E, non sapere dove mettere quel poco da salvare dopo la sentenza: “demolizione”. Ecco tutto questo è sotto gli occhi da ormai 3 anni, quotidianamente, eppure ci si abitua, e non ci fai quasi più caso. Perché la ferita non si chiuderà, ma impari a conviverci, non senti più nemmeno tanto dolore. Lo sopporti, ormai fa parte della vita stessa, e corri il rischio di assuefarti, perché la vita va avanti: i figli, le scadenze, la burocrazia, la quotidianità, non c'è più tempo per ricordarsi che siamo stati al centro di un cambiamento biblico. Finché non arriva qualcuno da un palcoscenico a ricordartelo, e lo fa con semplicità e allo stesso tempo con veemenza, con dolcezza, ma forza, e ti rimette davanti tutto. Facendoti sanguinare la ferita e risentire un dolore che non sentivi da tempo, troppo tempo, perchè quella ferita si cerca di evitarla. Io ti ringrazio. Mi sbilancio a dire: a nome di tutti, che se oggi quella ferita è tornata a sanguinare e fa ancora male, è perché siamo ancora vivi! GRAZIE ANCORA.”
Ma il viaggio de "La terra tremano" deve continuare, domenica 15 settembre, alle ore 18, arriva a Pieve Torina. In un luogo fortemente simbolico: la nuova zona SAE, in località Le Piane: “Abbiamo realizzato lo spettacolo nei luoghi più impensati: rifugi di montagna, ristoranti, piazze antiche e bellissime, piazze devastate, ma per Pieve Torina che si sta rialzando, abbiamo pensato allo spazio che più rappresenta il presente delle popolazioni terremotate, quel “non luogo”, in mezzo alle SAE”. Sono le stesse Soluzioni Abitative d’Emergenza, protagoniste nello spettacolo di un episodio particolarmente toccante. “Ora che questo giro dentro la memoria del cratere sismico sta per terminare (gran finale domenica 22 settembre a San Ginesio), ci sembra opportuno fare tappa nel luogo che è il presente delle famiglie rimaste a vivere qui. Un presente che speriamo non eterno. Da qui, dalle SAE di Pieve Torina, immagineremo uno sguardo futuro sul destino di questi uomini, di queste donne, di questi bambini rimasti qui, nella loro terra”.
Si è appena concluso l’evento speciale dell’associazione “ParadisoMontagna” che ha avuto come tematica il viaggiare nel Medioevo egregiamente narrato e spiegato dallo scrittore e studioso di storia medievale Giovanni Melappioni durante il percorso che da Visso porta al Santuario di Macereto.
Lo storico ha introdotto i numerosi escursionisti intervenuti, molti dei quali facenti parte dello Sci Club di Recanati, in una sorta di viaggio nel tempo facendoli immedesimare nell’uomo del XII secolo e spiegando le motivazioni di questi lunghi viaggi legati al commercio, alla spiritualità o alla ricerca di migliori condizioni di vita: percorsi spesso sconosciuti, difficili e pericolosi affrontati non certo su strade asfaltate o con comode calzature da trekking.
Positivi i commenti dei partecipanti all’evento fortemente interessati e attenti alle storie narrate, segno del percorso intrapreso dall’associazione legato non solo alla frequentazione della montagna ma abbinando a questi cammini momenti legati alla storia, alla musica, al teatro all’arte in collaborazione con le realtà del territorio. Percorso che sicuramente proseguirà anche nei prossimi anni. Realtà come quelle dell’Azienda Agricola “Scolastici” di Macereto che ha ospitato i partecipanti per il pranzo nei propri spazi con una cornice meravigliosa come quella della parete nord del Monte Bove e il Bar Panificio “Fronzi” di Pieve Torina che si è occupato di preparare gli ottimi e abbondanti piatti degustati a km zero e con vere prelibatezze IGP dei nostri Monti Sibillini.
A guidare tutti il presidente Pantanetti Simone, Accompagnatore di Media Montagna e Guida Ufficiale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, insieme all’intero staff di “ParadisoMontagna” che vi aspetta domenica 15 settembre per un’escursione sulla cima più alta delle nostre montagne: il Monte Vettore!
“Il 93% del territorio è inagibile; parliamo di una ricostruzione al palo dove non c’è prospettiva se non quella dei percorsi socio-solidali. Abbiamo 250 abitazioni inagibili e sul territorio comunale ci sono 210 soluzioni abitative emergenziali”. A scattare la foto, a tre anni di distanza dal terremoto che ha colpito il Centro Italia, è il primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci.
“Sempre grazie all’approccio sociale e solidale abbiamo ricostruito la scuola, un centro in cui facciamo anche le riunioni, e l’asilo – spiega il sindaco -. Abbiamo poi un locale polivalente che è un’altra donazione fatta da Rubner Haus e, per il resto, il comune si sostanzia nel fatto che tutto procede sui container dati in comodato d’uso da una ditta privata. Le stesse attività commerciali si sono insediate nei container donati da alcune associazioni direttamente al Comune di Pieve Torina mentre molte altre hanno subito delle delocalizzazioni vicino alle soluzioni abitative emergenziali.”
“Abbiamo cercato di mettere in campo dei percorsi sociali e psicologici che fossero legati alla temporaneità dell’evento, una temporaneità che però oggi ci preoccupa perché non c’è nemmeno un briciolo di ricostruzione – denuncia Gentilucci -. Pieve Torina ha tantissime zone rosse nonostante credo che sia uno dei comuni che ha demolito di più e che ha messo in sicurezza di più. Ovviamente l’indice di danno è tale da non riuscire, con queste procedure, a porre in essere delle azioni che siano cogenti e tempestive.”
“Il non aver distinto il cratere in fasce in indice di danno e in percorsi specifici che dovevano funzionare per alcuni territori piuttosto che per altri è il vero danno di questa ricostruzione e di ciò che sta subendo questo pezzo dell’Italia - ha continuato il sindaco -. Io rimango ovviamente qui per lottare per i miei cittadini perché voglio garantire loro dignità dato che è l’unica strada percorribile in momenti come questi, quando la fiducia viene meno. Forme di protesta ne possiamo mettere in atto tante poi però se c’è da denunciare in maniera critica e violenta tutte le inefficienze, molto spesso di ritrovo quasi da solo. E poi va bene la protesta ma insieme a essa deve esserci anche la proposta.”
“Mi chiedo se queste case che abbiamo demolito le vogliono ricostruire velocemente. Dobbiamo cercare di sganciare il sistema dei controlli che non deve essere fatto prima ma ex post: bisogna farlo quindi successivamente alla ricostruzione – spiega Gentilucci -. Una perizia giurata di un tecnico che garantisca la legalità del percorso è ciò che ci serve, altrimenti se ci dobbiamo mettere a controllare ogni singolo computo metrico dove ci sono anche i metri lineari di un battiscopa che deve essere inserito allora non arriviamo più.”
“Qui a Pieve Torina la vita è cambiata davvero e questo sostanzia la differenza tra luoghi del cratere e non. Dove i cittadini tornano nei propri edifici e nei propri locali e dove si mantengono le abitudini di vita, le condizioni del sisma non hanno alterato le condizioni della comunità. Laddove la condizione del sisma ha alterato le condizioni di vivibilità e i cittadini sono costretti ad andare fuori per comprare anche una fettina di carne credo che quello sostanzi la differenza tra un luogo più colpito e uno meno colpito – ha concluso il primo cittadino di Pieve Torina -. Se tutti dobbiamo essere trattati nello stesso modo così come avvenuto da tre anni a questa parte, è evidente che in questi luoghi non c’è ricostruzione e quindi stiamo perdendo ciò che io ebbi a denunciare ormai due anni fa: che avremmo perso un pezzo di Italia vera.”
Da Pieve Torina ad Amatrice, passando per Farindola e Norcia, purtroppo, è tutto fermo. O così sembra, di fronte a una burocrazia dai tempi incerti e lunghi e di cui i residenti non sempre capiscono la complessità. Dalla prima scossa del terremoto che, il 24 agosto 2016, ha devastato una vasta area del centro Italia sono passati tre anni; da allora, nelle quattro regioni colpite, anche dalle scosse successive, il territorio resiste e prova comunque a ripartire.
Alleva la Speranza è la campagna di raccolta fondi, promossa da Legambiente ed Enel, attraverso la piattaforma PlanBee, per aiutare aziende colpite dai sismi del 2016 e 2017 a “coltivare” nuovi progetti di crescita, con l’obiettivo di sostenere venti progetti in due anni. Grazie alle donazioni raccolte, sono stati già assegnati alla prime quattro imprese beneficiarie circa 80.000 euro. Attualmente i destinatari del crowdfunding sono Alba Alessandri, Fabio Fantusi, Arianna Veneri e Pietropaolo Martinelli, allevatori le cui aziende si trovano rispettivamente nelle Marche, nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo. È a loro che abbiamo chiesto a che punto è la ricostruzione, alla vigilia del tragico anniversario, e come stanno portando avanti le loro aziende e i progetti per il futuro che, caparbiamente, sono decisi a non abbandonare.
“I controlli servono, ma qui le pratiche sono ferme” dice Fabio Fantusi, titolare di una azienda agricola nella frazione Santa Giusta di Amatrice (Rieti). “Con la mia attività vado avanti, ma qui da noi ormai manca il turismo, che non ha ripreso per niente, perché mancano le strutture per ospitare le persone”. Il suo maneggio ha riaperto a luglio, ma con solo con 5 cavalli, la metà di quelli che aveva, e si è dimezzato anche il numero delle uscite. E mentre prima del sisma la principale fonte di reddito era rappresentata da “Il Destriero”, ora è la vendita dei prodotti, in giro per le fiere. Con i fondi raccolti grazie ad Alleva la Speranza, Fabio (42 anni) vorrebbe realizzare un’area pic-nic con gazebi, bracieri e griglie per tornare ad attrarre le persone che in quei luoghi non vengono più.
A Pieve Torina, la “botta grossa” del sisma per Alba Alessandri (28 anni) e per la sua famiglia è arrivata, invece, a ottobre 2016. Anche lì, la ricostruzione è ferma. “Finora quello che abbiamo aggiustato lo abbiamo fatto da soli, senza contributi per la ricostruzione. La nostra casa non è crollata ma è totalmente inagibile e da buttare giù. Ora stiamo cercando di capire quali sono i criteri edilizi per poter ricostruire”. Per quanto riguarda l’azienda, che conta una quarantina di bovini, vacche da ristallo e da latte, oltre a 6.000 galline ovaiole allevate in modo biologico, “non ci siamo mai fermati perché non potevamo” racconta Alba Alessandri. Sono biologici anche i terreni agricoli coltivati per dare da mangiare agli animali e i fondi raccolti grazie al crowdfunding serviranno a costruire una recinzione, con criteri anti-lupo, per far sì che le sue vacche possano uscire dalla stalla e andare al pascolo, trasformando così tutto l’allevamento da tradizionale a biologico.
L’azienda di Arianna Veneri (23 anni) è stata colpita dalla scossa che ha tramortito Norcia a ottobre 2016. “Stiamo come tre anni fa: per le case, le strutture in genere, ma anche la chiesa di San Benedetto. Le macerie sono state portate via, quello sì, ma le case crollate del tutto non erano tante, più che altro sono numerose quelle rimaste in piedi da demolire e ricostruire” commenta. Il progetto sostenuto dal crowdfunding è la realizzazione di una stalla nuova per le sue pecore: un primo passo verso il progetto di ristrutturazione dell’agriturismo di famiglia e verso il suo sogno di agriasilo. “Rispetto al progetto sostenuto da Alleva la speranza e in parte da un fondo statale, abbiamo iniziato lo sbancamento e ci manca un’ultima carta per avviare i lavori. A giorni dovremmo cominciare la costruzione della struttura, di circa 500 metri quadri. Hanno detto che, tempo permettendo, ci vorrà un mese e mezzo”.
La valutazione di Pietropaolo Martinelli (40 anni) non porta novità: “Siamo a un punto morto, perché la burocrazia è molto complessa e le pratiche rimangono bloccate”. A Farindola (Pescara), dov’è l’azienda, il terremoto è arrivato a gennaio 2017. Ha distrutto le sue stalle e ucciso 450 pecore e agnelli. Il contributo di Alleva la speranza è destinato ad acquistare nuovi capi per tornare a incrementare la produzione del pecorino di Farindola e dare così un contributo alla comunità che si sostiene grazie alla vendita di questo formaggio. “L’intervento per la ricostruzione è bloccato e di conseguenza è fermo anche il rimborso per le scorte vive e morte”. Le pecore morte, il fieno distrutto e il mancato fatturato derivante dalla perdita degli animali. “Nonostante questo, ho mantenuto tutti gli operai al lavoro e, a distanza di nove mesi dai crolli, sono tornato in produzione del formaggio”.
“Serve una ricostruzione di qualità, rispettosa dell’ambiente, del territorio e del lavoro – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – da coniugare con un’idea di futuro fondato sulla costruzione di comunità. Occorre tenere conto delle specificità e delle peculiarità che caratterizzano i territori e saper valorizzare le vocazioni tradizionali e al contempo offrire ai giovani nuove opportunità. E i fatti dimostrano che solo le cose fatte bene, con la collaborazione di tutti, nel rispetto della legalità e della trasparenza, ci garantiscono tempi di realizzazione certi, qualità del lavoro e delle opere”.
Tutte le storie degli allevatori destinatari dei fondi raccolti con Alleva la Speranza si trovano sulla piattaforma PlanBee.bz, dove si può contribuire con una donazione alla realizzazione dei loro progetti.
Dopo le indimenticabili serate di Montefortino e Ussita e l’incredibile bagno di folla, grazie alle diecimila persone che hanno applaudito lo spettacolo nella spiaggia di San Lorenzo del Lago di Fiastra, domani 17 agosto Destinazione Sibillini live farà tappa a Pieve Torina.
Paolo Notari, Marco Santini, gli Operapop, Susanna Amicucci e la loro carovana artistica si esibiranno alle 21.30 nel Comune capofila del progetto, realizzato nell’ambito di Marche InVita - lo spettacolo dal vivo per la rinascita dal sisma - della Regione Marche con l’assessore regionale al Turismo e alla Cultura, Moreno Pieroni, in collaborazione con MiBAC (Direzione Generale Spettacolo), Amat, Parco Nazionale dei Sibillini e la Fondazione Marche Cultura.
Lo spettacolo in sei tappe, che nei prossimi giorni raggiungerà poi Amandola e Arquarta del Tronto, è stato voluto proprio dal Sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, confermato pochi giorni fa Presidente dell’Unione Montana. Sarà lui a portare i saluti ai tanti ospiti che interverranno alla serata.
Storie di fate, folletti, artigiani, produttori si alterneranno, su ideazione di Paolo Notari e sapiente regia di Sabino Morra, a musiche popolari e colte legate ai racconti e magistralmente eseguite dagli artisti in palcoscenico. Un mix vincente che porterà il pubblico a partecipare, emozionarsi, divertirsi in una serata estiva tra i luoghi indimenticabili ai quali il sisma non ha intaccato le loro radici. Ingresso libero.
"Le risorse per gli alunni delle scuole del cratere del sisma sono aumentate per il prossimo anno scolastico. Non pare quindi trovare rispondenza nella realtà quanto pubblicato nei giorni scorsi da alcuni organi di informazione." Ad annuncialo è il MIUR.
"Due dati emergono infatti dalle rilevazioni effettuate dall’Ufficio scolastico regionale per le Marche. Innanzitutto, la popolazione scolastica nelle aree terremotate ha subito una flessione di poco inferiore al dato regionale (-0,75% contro il -0.89% dell’intera regione), segno che gli eventi sismici non hanno determinato un abbandono delle aree interessate e questo è un segnale positivo rispetto al declino lamentato dalle comunità residenti - prosegue la nota stampa del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca -. L’altro dato riguarda le risorse impegnate dall’amministrazione scolastica. Mentre il quadro delle scuole secondarie di II grado è in via di definizione, per il primo ciclo di istruzione, settore più colpito in tutta la regione dagli effetti del calo demografico, si può evidenziare come la diminuzione degli iscritti non abbia determinato una diminuzione altrettanto consistente sia delle sezioni e classi che dei docenti. Scendendo nel particolare, nella scuola dell’infanzia e primaria si è registrato, nelle zone del terremoto, un calo, rispettivamente del 3,95 e 1,67%, di iscrizioni, contro un aumento degli alunni della scuola secondaria di primo grado dello 0,52%. Complessivamente si registra dunque un calo dell’1,61% nelle scuole del primo ciclo. A fronte di questi dati, il numero delle sezioni e classi autorizzate e dei docenti è diminuito in misura minore, rispettivamente del 2,43 e dell’1,71% alla scuola dell’infanzia e dello 0,64 e dello 0,06% alla scuola primaria, mentre, in controtendenza, il numero di classi e posti è cresciuto nella secondaria di I grado dell’1,67 e dell’1,64%. Il che ha portato a un miglioramento percentuale sia del rapporto alunni/classi che di quello tra alunni e insegnanti."
"Percentuali che comportano, nei tre ordini di scuola, incrementi della spesa per alunno rispettivamente dell’1,9, dell’1,5 e dello 0,9%. Dati apparentemente poco rilevanti che non consentono tuttavia di parlare di taglio delle risorse, ma che evidenziano l’attenzione dell’amministrazione alle esigenze poste dalle scuole a garanzia del regolare funzionamento del servizio istruzione sul territorio. Va peraltro aggiunto, in proposito, che, in fase di adeguamento degli organici alla situazione di fatto, per il prossimo anno scolastico, sono state in questi giorni autorizzate, a livello regionale, 14 nuove classi delle scuole secondarie (3 per il I e 11 per il II grado) e l’istituzione di 232 posti di personale ATA in deroga" conclude il Miur.
Un parco Rodari gremito e in festa quello di ieri sera per lo spettacolo Amici Show, organizzato dal Comune di Pieve Torina e fabbricaeventi.com. Una serata nata, come tutto il cartellone estivo, per far rivivere il territorio e riaccendere i riflettori in una ricostruzione che ancora non parte.
"Sono eventi come questi che restituiscono la gioia e fanno divertire e sorridere la nostra gente. Ne abbiamo bisogno per compensare la tristezza di ciò che ancora non va. Ma la nostra determinazione e caparbietà sono forti, resistiamo e portiamo avanti la nostra volontà di voler continuare a vivere qui, tra i monti azzurri, nel nostro paese, insieme alla nostra gente", ha dichiarato il sindaco Alessandro Gentilucci.
Tanti gli ospiti che si sono dati il cambio sul palco: dalle bellissime voci dei cantanti di Amici di Maria De Filippi (il molisano Antonello Carozza, la marchigiana Valeria Romitelli e il romano Francesco Capodacqua) alla comicità di Piermassimo Macchini e Andrea Agresti direttamente da Le Iene.
L’incipit della serata è stato affidato al giovane Carozza che ben conosce gli effetti e la sofferenza che un terremoto può portare. Ha infatti vissuto il terremoto di San Giuliano di Puglia dove persero la vita tanti bambini e ieri raccontato anche l’esperienza di suo papà, vigile del fuoco che dalla scuola che crollò salvò tante vite. Di quella vicenda ne ha fatto una canzone commovente dal titolo “27 angeli”.
Per la chiusura invece è stata scelta l’esuberanza di Capodacqua che, con tutto lo staff dello spettacolo sul palco, ha fatto ballare e sorridere tutto il Parco Rodari.
A condurre lo spettacolo il veterano dei palcoscenici Marco Moscatelli insieme all’ex Miss Marche Taryn Piccinini e alla giornalista Gaia Gennaretti. La regia della serata è stata curata da Chiara Nadenich.
La provincia di Macerata in occasione dell’edizione 2019 di RisorgiMarche è stata interessata da cinque concerti che si sono svolti nelle località montane dei comuni di San Severino Marche, Sefro, Pioraco, Sarnano e Pievetorina.
In occasione di tali eventi, la Questura di Macerata ha predisposto servizi finalizzati alla tutela dell’ordine e alla sicurezza pubblica, cui hanno contribuito, oltre alla Polizia di Stato, anche l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Stradale e la Polizia Locale dei vari comuni coinvolti.
Questa mattina, nel corso di una conferenza stampa tenutasi in Questura, Andrea Innocenzi, Dirigente della Divisione Anticrimine della Questura di Macerata ha illustrato le notevoli difficoltà organizzative riscontrate per la pianificazione dei servizi: "Vorrei fare un ringraziamento a tutte le componenti che hanno partecipato in perfetta coesione, tra cui anche Croce rossa, pubbliche assistenze e Soccorso Alpino. Il merito è di un lavoro sinergico".
Tali difficoltà sono state dovute essenzialmente al fatto che si è costantemente operato in un contesto montano/rurale, a differenza dei convenzionali ambiti operativi tipici del contesto urbano: "I concerti svolti nella nostra provincia hanno richiamato un totale di 70 mila persone, con le maggiori affluenze verificatesi in occasione dei concerti di Marco Mergoni e Vinicio Capossela. Nonostante la grande particolarità di questa tipologia di servizio, paragonabile a mia esperienza soltanto a quello svolto in occasione delle proteste in Val di Susa contro la TAV, tutto si è svolto regolarmente. La soddisfazione sta nel fatto che tutto sia filato liscio".
"Le maggiori richieste di soccorso si sono registrate durante i percorsi di ritorno, per il fatto che qualcuno fosse stremato dalla fatica accumulata durante l'intera giornata. In molti casi le problematiche sono state aumentate dal fatto che la gente non fosse attrezzata con il giusto equipaggiamento".
Ogni servizio svolto ha comportato l’effettuazione di numerosi sopralluoghi su percorsi pedonali anche impervi, l’individuazione di percorsi di servizio e di percorsi destinati al pubblico, nonché di aree per il parcheggio dei mezzi. Tutto ciò al fine di garantire la massima sicurezza delle migliaia di persone, che hanno affollato i luoghi interessati.
"In occasione dei sopralluoghi e dei tavoli tecnici che hanno preceduto il servizio, - sottolinea Innocenzi - abbiamo lavorato dalle 9 sino alle 19 del pomeriggio per scegliere i percorsi e i parcheggi più adatti, oltre che per garantire aree riservate ai disabili e ai loro accompagnatori. Per la prima volta, in occasione del concerto di San Severino Marche di Stefano Bollani, abbiamo dovuto anche far intervenire ruspa e trattore in nostra dotazione per estrarre i veicoli dopo che un violento temporale si era abbattuto in via momentanea nella zona parcheggio".
Il duro lavoro svolto, è stato sottolineato ed elogiato dallo stesso Neri Marcorè il quale, prima dell’inizio del concerto di Vinicio Capossela a Macereto, ha chiamato sul palco Andrea Innocenzi complimentandosi personalmente con lui e con tutte le Forze dell’Ordine impegnate nei servizi, per l’ottimo lavoro svolto e per l’impegno profuso per la tutela del pubblico e la conseguente buona riuscita dei concerti: "Ieri quando è finito il concerto - conclude Innocenzi -, tanta gente è venuta a ringraziarmi personalmente e a darmi la mano visto che tutto era andato come previsto".
Vinicio Capossela è stato il protagonista del gran finale dell'edizione 2019 di RisorgiMarche. Il verde prato del santuario di Macereto ha ospitato il concerto dell'eclettico cantautore che ha richiamato fan da tutta Italia nell'incantevole scenario posto al confine dei Comuni di Pieve Torina, Ussita, Valfornace e Visso.
Capossela si è esibito trasportando il pubblico nelle oniriche atmosfere della sua musica per poi far scatenare nelle danze i presenti con canti ripresi da diverse tradizioni popolari regionali. Momenti di intensa poesia uniti a psichedeliche ritmiche dal sapore bucolico. Presente al concerto anche il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci. Sotto il profilo organizzato nessun problema è stato riscontrato, confermando quella di quest'anno come una delle edizioni più riuscite sotto questo profilo.
Di seguito la fotogallery che racconta la giornata:
Anche la terza edizione di RisorgiMarche sta giungendo al termine. L'edizione 2019 del Festival ideato da Neri Marcorè per la rinascita dei luoghi colpiti dal sisma si concluderà domani a Macereto, tra i comuni di Pieve Torina, Ussita, Visso e Valfornace, dove l'anno scorso si esibì Francesco De Gregori il 3 agosto, con il concerto di Vinicio Capossela.
Un'edizione fortunatissima come le due precedenti quella che è andata in scena quest'anno nei fantastici luoghi dei Monti Sibillini colpiti dal sisma di tre anni fa. Al debutto Nek che si è esibito l'11 luglio a Poggio San Romualdo. A seguire il concerto a sorpresa di Stefano Bollani e Hamilton De Holanda che hanno cantato a Fosso Vallonica il 15 luglio. E ancora Tosca che ha incantato i Piani di Monte Torroncello il 18 luglio e Pacifico che tre giorni dopo si è esibito sul Monte Fraitunno. Il 30 luglio in 20mila hanno assistito al concerto attesissimo di Marco Mengoni in località Fontanelle e il giorno dopo Edoardo Bennato si è esibito sui Piani di Monte Gemmo. Penultimo appuntamento ancora un concerto a sorpresa con Arisa che ha cantato a Spelonga il 2 agosto. Domani attesissimo Vinicio Capossela che si esibirà appunto a Macereto.
La terza edizione ha anche ampliato per la prima volta il format del Festival arricchendo la proposta dei classici concerti con appuntamenti al tramonto nei borghi ed escurioni che hanno fatto registrare un sold out dopo l'altro.
Domani sarà possibile raggiungere il luogo del concerto attraverso tre percorsi, puntualmente segnalati dagli organizzatori di RisorgiMarche e chissà che Neri Marcorè non annuncerà anche la quarta edizione del Festival.
L'incidente è avvenuto nella tarda mattinata di oggi, intorno alle 12:30, a Pieve Torina. Un ciclista, per ragioni ancora in corso di accertamento, è finito contro un'autoveicolo cadendo rovinosamente a terra. Stando ai primi rilievi, l'uomo avrebbe urtato il veicolo autonomamente, probabilmente a causa di un errore di valutazione della traiettoria effettuata.
Sul posto sono prontamente intervenuti i sanitari del 118 che hanno previsto per l'uomo il trasporto in pronto soccorso. A seguito dei traumi riportati, si trova in codice giallo al nosocomio di Camerino.
Procedono i lavori di ripristino delle strade nelle zone colpite dal sisma del 2016. Ieri pomeriggio è stata inaugurata la riapertura del tratto della strada provinciale 96 che collega il centro abitato di Pieve Torina alla frazione di Fiume e che conduce poi a Colfiorito.
Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del Governatore Luca Ceriscioli, del sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, del Presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari e dell’ingegnere Fulvio Soccodato dell’ANAS. Insieme a loro anche l’ingegnere della Provincia Alessandro Mecozzi, Fabrizio De Franciscis e Luca Cerato dell’ANAS, il parroco Don Candido Pelosi.
“Un territorio meraviglioso che da oggi si riprende un’infrastruttura in più. Numerose strade provinciali in questa zona erano interrotte, o del tutto o in modo parziale - afferma Pettinari - e ora le stiamo ripristinando quasi tutte: ogni collegamento che diventa di nuovo disponibile segna un passo avanti per il rilancio di queste zone, non si può pensare alla ricostruzione senza neppure avere le strade per accedere al nostro entroterra. Ci sono ancora strade chiuse come la “Ussita - Casali”, la “Castelsantangelo - Castelluccio” che apre sono nel fine settimana per permettere durante la settimana ai cantieri di procedere spediti con i lavori, e la “Frontignano - Castelsantangelo”. Queste strade devono essere riaperte il prima possibile e c’è tutto il nostro impegno. L’obiettivo si potrà raggiungere contando sull’attuale collaborazione tra enti locali, Provincia, Regione, il soggetto attuatore che è la Protezione Civile con l’ing. Soccodato, e la struttura ANAS”.
Nonostante la pioggia battente si è svolta senza intoppi a Recanati-Pieve Torina, corsa ciclistica che è salita alla categoria juniores intitolata all’ex sindaco di Pieve Torina tragicamente scomparso nel 2013 con l’organizzazione della Recanati Marinelli Cantarini e con il patrocinio dei Comuni di Recanati e Pieve Torina
Una settantina i partecipanti provenienti dal Centro Italia e dalla Puglia, che si sono dati battaglia lungo il percorso “Mare-Monti” di 117 chilometri da Recanati - Pieve Torina dando vita ad una gara accesa ed entusiasmante che ha visto tagliare il traguardo al campione d’Italia juniores Giammarco Garofoli.
Una vittoria per distacco, nonostante le ferite riportate dopo la caduta nella gara del sabato ad Alba Adriatica, riuscendo a mettersi alle proprie spalle il compagno di squadra Immanuel D’Aniello, Catello D’Auria (Team LVF), Tommaso Bazzica (UC Foligno), Nicolò Cardinali (Acqua&Sapone-Team Mocaiana), Vittorio Aluigi (Sidermec-F.lli Vitali), Marco Mammi (Team Coratti), Mirco Liberti (Team Ciclistico Campocavallo), Gidas Umbri (Team LVF) e Giovanni Schiaroli (Cycling Team Fonte Collina). A Christopher Bellissimo (Scap Trodica di Morrovalle) il titolo di campione provinciale FCI Macerata.