La neve che sta dando tregua a Macerata continua a scendere copiosa nelle zone montane, proprio nei piccoli centri già devastati dal sisma.
Tanti i problemi per questa abbondante nevicata sia a causa della precaria situazione degli abitanti sia per la sua portata. Gli allevatori sono disperati e cercano soluzioni sopra le loro forze, perchè si sentono lasciati soli e bloccati da una burocrazia senza fine. Anche il segretario regionale del PD, Francesco Comi, prende posizione su Facebook e sottolinea "i troppi problemi burocratici e la poca informazione" a cui queste persone, già di per sè in condizioni di emergenza, si sono trovati di fronte, quando invece dovevano essere aiutati.
L'ultimo allarme è stato lanciato dall' Azienda Agricola Scolastica, un'azienda biologica che si occupa di allevamento di ovini con la produzione e la vendita diretta di prodotti caseari certificati ICEA. Su Facebook, questa mattina raccontano la loro drammatica situazione:
"In tanti ci avete chiesto un aggiornamento riguardo la situazione, purtroppo è peggiorata e ha nevicato tutta la notte, anche stamattina c'è una bufera fortissima. L'altezza della neve è intorno a al metro e ottanta ma ci sono cumuli alti anche quattro metri. Siamo usciti a fatica da casa e non riusciamo a raggiungere le stalle neanche a piedi. Le strade provinciali sono interrotte da ieri sera e tutte le frazioni sono isolate. Stanotte sono crollate due stalle con mucche e p...ecore all'interno, una a Gualdo e una a Belforte. Non sappiamo in che condizioni siano i nostri animali e dalle sei di questa mattina stiamo contattando tutte le forze dell'ordine per richiedere un intervento.. sembra non ci siano abbastanza mezzi e comunque squadre mal equipaggiate. Speriamo che in giornata intervenga l'esercito perché gli animali sono senza cibo né acqua da ieri."
Altra storia, non meno difficile, quella di un allevatore di Sarnano che nonostante un metro e mezzo di neve ieri pomeriggio ha cercato di salvare le sue 34 mucche dal freddo e dalla coltre bianca, senza l'aiuto di nessuno e senza avere la sua stalla, crollata con il sisma.
Purtroppo questi sono solo due esempi, tanti son o gli allevatori che oggi versano in uno stato di emergenza che non vede fine e che sta tragicamente dimezzando il loro bestiame. Lasciare sole queste persone con i loro animali è un danno non solo economico ma anche umano e civile.
Da Valsantangelo di Pievetorina ci arriva un esempio di grande attaccamento alle tradizioni ed al territorio da parte di un sacerdote ottantenne, Don Candido Pelosi, che dopo il terremoto è rimasto sul posto e ha coinvolto in questa occasione i suoi parrocchiani a perpetuare la ricorrenza di S Antonio Abate.
S. Antonio è un santo simpatico alla gente, ma lui, che è vissuto nel deserto torrido dell'Egitto, ha scelto per la sua festa il giorni più freddi dell'inverno.
Ma i tenaci residenti di questi paesi terremotati non si sono scoraggiati e vogliono conservare le tradizioni.
Orfani della chiesa, danneggiata dal sisma, nella cappella ricavata nella casa parrocchiale di Valsantangelo, hanno organizzato una bella celebrazione.
Sfidando la strada gelata, in Panda e Jeep, o arrancando a piedi con qualche scivolone, si è raccolto un variopinto gruppetto di persone, dal paese, da Massaprofoglio,da Casavecchia, da Pievebovigliana, da Roma.
Nella messa, il parroco don Candido Pelosi, ha ricordato la figura del santo patrono degli animali, modello di austerità, di amore a Dio, di servizio ai poveri, "per dire grazie al Signore che ci dà il necessario per vivere e ci vuole fratelli".
E stare così, insieme, nella preghiera, nel canto, stretti gli uni vicini agli altri, è stato un momento consolante, dopo tanta solitudine di gente, scappata dai paesi, dispersa dai luoghi amati, incerta per il futuro.
E poi il dono del pane, un pane morbido e fresco, portato dai fratelli Piero e Paolo Morelli, dal loro forno di Ostia, per questo incontro, voluto particolarmente da loro stessi.
Lo scambio della pace, la benedizione del pane, la preghiera a s. Antonio: segni del cuore, e infine... un grazioso gesto di gentilezza, espresso con un cioccolato caldo, offerto ai presenti.
La gente del posto non vuole scappare, ma rimanere testimone nella terra dei padri, costruendo l'avvenire e sperando in tempi migliori.
Da ieri nevica ininterrottamente nelle zone terremotate delle Marche. "Con tre operai malati - spiega il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci - siamo riusciti ad affrontare l'emergenza grazie ad alcune assunzioni temporanee e all'intervento dell'Esercito".
Nel centro abitato "abbiamo una decina di centimetri di neve, ma in montagna siamo arrivati a mezzo metro". A Pieve Torina sono state puntellate la tensostruttura del dormitorio e quella che fa da mensa. I maggiori disagi, secondo il sindaco, li vivono gli allevatori che dormono in camper per rimanere vicino alle stalle. A Camerino "sta funzionando il piano neve - dice il sindaco Gianluca Pasqui -. Per oggi le scuole sono chiuse, d'intesa con l'azienda di trasporti. Ma la viabilità è discreta". Scuole chiuse oggi e domani a San Ginesio. La neve non aiuta "tutto il lavoro burocratico che stiamo facendo per avere le casette" secondo il sindaco Mario Scagnetti: ''siamo arrivati a -12 gradi''.
(Fonte Ansa)
La maratona di solidarietà avviata in favore di Pieve Torina, comune fortemente colpito dal terremoto, è proseguita anche durante le feste natalizie. Sono stati tanti i montecassianesi che hanno colto il vero senso delle festività decidendo di effettuare una donazione in favore degli abitanti del comune maceratese che quest’anno sono stati costretti a trascorrere anche le feste di Natale e Capodanno tra freddo e disagio.
Lo scorso 22 dicembre, il sindaco Leonardo Catena aveva simbolicamente consegnato nelle mani del primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, un assegno da 3.300 euro, somma raccolta grazie alle attività e alle manifestazioni organizzate dall’amministrazione comunale in collaborazione con le associazioni locali. Ma la raccolta fondi non si era fermata, anzi è proseguita senza sosta e la somma è aumentata fino a raggiungere quota 5.275 euro. Così il sindaco Catena ha colto l’occasione per ringraziare la Corale “Piero Giorgi” e la Banda filarmonica comunale “Piero Giorgi” per le raccolte effettuate rispettivamente nei concerti del 26 dicembre e del 1° gennaio, ed un gruppo di privati cittadini che hanno fatto una donazione in occasione del cenone di San Silvestro.
Nei prossimi giorni la somma incassata verrà riversata in favore del Comune di Pieve Torina. Ma la raccolta di beneficenza non è ancora conclusa. Nel corso di quest’anno, infatti, sarà ancora possibile fare ulteriori donazioni di fondi o beni con versamento sul conto di tesoreria del Comune di Montecassiano indicando come causale “Pro Sisma 2016”, all’interno del progetto “Montecassiano solidale”.
''Abbiamo perso due mesi. Moduli su moduli da riempire, un sacco di burocrazia, e intanto le mucche rischiano di morire assiderate sotto la neve, e i lupi hanno già sbranato due vitellini appena nati''. Nelle zone del sisma sono decine le stalle distrutte o gravemente lesionate dalle scosse di agosto e ottobre, e migliaia i capi di bestiame, vacche e pecore, che rientrati a valle dai pascoli estivi non hanno più trovato un riparo. Attilio Rivelli è un allevatore di Pieve Torina.
''Abbiamo 150 mucche da carne, la casa inagibile, due stalle senza tetto''. 40 mucche sono state ospitate nella stalla di un amico, ''le altre le abbiamo sistemate sotto una tettoia esterna. Ma di notte fa -15 gradi, l'acqua nelle tubature gela, gli animali non potranno andare avanti a lungo in queste condizioni''. I Rivelli erano pronti ad acquistare una stalla mobile, ''ma ci hanno detto aspettate, aspettate...un rimpallo continuo fra Protezione civile e Regione. Ogni volta manca qualche carta''. (Ansa)
Anche il volontariato nell’ambito del Servizio Civile Nazionale riguarderà le zone colpite dal terremoto 2016. Il Bando “Avviso agli Enti: Presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale per 1599 volontari da impiegare nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria” pubblicato dal Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale prevede l’impiego di 1.599 volontari nelle aree terremotate delle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria.
I progetti dovranno essere trasmessi dagli enti esclusivamente alle Regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria entro le ore 14,00 del 10 marzo 2017.
Il bando si riferisce alla presentazione dei progetti di Servizio civile nazionale finalizzati alla ripresa della vita civile delle comunità colpite dagli eventi sismici ed a favorire il ritorno delle popolazioni alla normalità.
I destinatari del bando sono:
gli enti iscritti all’Albo nazionale ed agli Albi delle Regioni e delle Province autonome, aventi sedi
di attuazione progetto nei comuni colpiti dal sisma 2016, di cui all’Allegato 1 del Bando
e nei Comuni costieri che ospitano temporaneamente i terremotati.
I volontari saranno così ripartiti:
Abruzzo 207 volontari;
Lazio 453 volontari;
Marche 617 volontari;
Umbria 322 volontari.
Le Regioni interessate, una volta sentite le strutture del Commissario straordinario per le zone terremotate, coordinano i progetti per ciascun settore/ambito di intervento individuati dal bando, promuovendo la cooprogettazione degli stessi tra i diversi enti presenti sul territorio.
Ciò può avvenire anche attraverso appositi incontri con i Sindaci dei comuni colpiti e con i responsabili degli enti, in modo da redigere uno, al massimo due progetti per ogni settore/ambito di intervento individuato.
Per ogni raggruppamento di enti, che darà luogo alla cooprogettazione, dovrà essere individuato un ente capofila avente una capacità organizzativa sufficiente a supportare la complessità degli interventi proposti.
La cooprogettazione è possibile tra enti appartenenti allo stesso Albo, ovvero tra enti iscritti all’Albo nazionale e ad uno degli Albi regionale e delle Province autonome.
I progetti dovranno realizzarsi esclusivamente in una singola Regione e nei seguenti settori/aree di intervento:
a) Assistenza, con particolare riguardo alle fasce deboli
b) Protezione Civile
c) Patrimonio Artistico e Culturale
d) Educazione e Promozione culturale, con particolare riferimento al supporto alle Amministrazioni Locali impegnate nei processi di ricostruzione e di ritorno alla normalità.
I progetti devono essere redatti secondo il modello di cui all’allegato 1 del Prontuario (parag. 3.3 e 4.6 del “Prontuario contenente le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di servizio civile nazionale da realizzare in Italia e all’estero, nonché i criteri per la selezione e la valutazione degli stessi” approvato con D.M. 5 maggio 2016) , concernente i progetti da realizzarsi in Italia, essere firmati digitalmente dal legale rappresentante dell’ente capofila o dal responsabile del servizio civile nazionale del predetto ente indicati in sede di accreditamento e devono essere presentati esclusivamente in modalità online.
Ogni progetto deve indicare un capofila, essere redatto per uno solo dei settori/aree intervento innanzi indicati e per una singola Regione.
Tutti i progetti presentati saranno esaminati dalle Regioni competenti e sottoposti ad una valutazione di idoneità riguardante la conformità degli stessi alle finalità stabilite dall’art. 1 della Legge 6 marzo 2001, n. 64, nonché alle modalità di redazione degli stessi previste dal Prontuario.
I progetti risultati idonei sono pubblicati in appositi bandi regionali per la selezione dei volontari.
Questo il link a cui trovare il bando: http://www.serviziocivile.gov.it/menusx/bandi/progetti-scn/2016_bandoprogsisma/
Il 5 gennaio presso il palazzetto dello sport di Porto Sant'Elpidio si è esibita la Joys Band compagnia teatrale composta da dilettanti allo sbaraglio, ragazzi di Pieve Torina e Visso vogliosi di divertirsi e divertire. Prima dell'inizio dello spettacolo ha parlato il rappresentante dell'associazione "Contro il cancro con amore", sostenendo che questo terremoto ha davvero sconvolto i nostri animi ma questo non ci deve impedire di vivere le nostre vite perché solo in questo modo i nostri paesi lesionati dal sisma potranno risorgere.
È stato ringraziato il sindaco di Porto Sant'Elpidio Nazzareno Franchellucci che è sempre presente per questo tipo di iniziative, il direttore dell'Hotel Holiday Daniele Gatti per il suo lavoro e la sua sensibilità verso i terremotati ospiti della struttura alberghiera, l'Assessorato al Turismo e la squadra di basket di Porto Sant'Elpidio per aver concesso il palazzetto dello sport. Appena finiti i ringraziamenti i ragazzi della Joys Band hanno mostrato un video commovente composto da foto dei nostri paesi gravemente lesionati dal terremoto.Dopo la fine del video è cominciato lo spettacolo e per una sera i ragazzi della Joys Band sono stati i "principi della risata", riuscendo a far dimenticare agli spettatori le tristi conseguenze del terremoto. Una risata permette di andare avanti nella vita e di sconfiggere la paura del terremoto e proprio per questo lo spettacolo della Joys Band era intitolato "terremotu te pijasse un gorbu" (#terremotutepijasseungorbu) .Tra uno sketch e l'altro venivano lette delle poesie e dei pensieri dedicati ai valori della vita e ai sentimenti che provano gli sfollati per causa del terremoto inoltre la lettura delle poesie e dei pensieri era accompagnata dalla musica della chitarra di Carlos. Le offerte raccolte durante lo spettacolo teatrale saranno destinate alla realizzazione di un piccolo parco giochi per i bambini della tendopoli di Pieve Torina proposto dal medico pediatria del capoluogo Dott. Salvatore Stasolla
"Ricostruire, ricominciare, ricominciare da capo, ma anche ricominciare senza perdere la capacità di sognare, sognare, avere il coraggio di sognare una volta di più". Lo ha detto il Papa a migliaia di terremotati del centro Italia - dalle diocesi di Rieti, Spoleto-Norcia, Macerata e Ascoli Piceno, accompagnati dai loro vescovi - ricevuti in aula Paolo VI, dopo aver ascoltato le testimonianze di due di loro.
Bergoglio si è quindi detto orgoglioso dei suoi parroci "che non hanno lasciato la terra, è buono avere pastori che se vedono il lupo non corrono". Ricordando di aver già ringraziato sia autorità che vigili del fuoco che volontari, il Pontefice ha, infine, rivolto un grazie anche a "tutti quelli che si sono immischiati in questo dolore vostro perché quando uno fa la lista sempre si vede chi non ha detto, no, a tutti". (Ansa)
Nota del Comune di Castelraimondo
Il sindaco di Castelraimondo, Renzo Marinelli, accompagnato dall’assessore Elisabetta Torregiani e da una delegazione di cittadini ha partecipato oggi all’udienza speciale per i terremotati di Papa Francesco, che si è svolta questa mattina in Vaticano. Il sindaco ha portato in dono al Pontefice una copia del libro che narra la storia dei 700 anni dalla fondazione di Castelraimondo, consegnato nelle sue mani al momento del saluto. Con grande sorpresa, il Santo Padre ha subito ricordato di aver conosciuto, quando si trovava in Argentina, un padre cappuccino originario proprio di Castelraimondo. Si tratta di Padre Giuseppe Gaggiotti, uomo di chiesa nonché storico della cittadina, autore del primo libro su Castelraimondo la cui prima edizione fu scritta a metà degli anni Settanta. “Una forte emozione – ha affermato il sindaco Marinelli – e una inaspettata sorpresa la lucidità con cui il Santo Padre ha immediatamente ricordato il nostro concittadino, conosciuto quando entrambi si trovavano in Argentina, un incontro che secondo alcune memorie deve essere avvenuto verso la fine degli anni Ottanta”.
“Non solo una strada, riapre una speranza per Pieve Torina”. Con queste parole, questa mattina, il sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci ha riaperto una delle strade principali del paese montano, oggi fortemente distrutto dal terremoto.“Questa strada attraversa il centro abitato e collega Pieve Torina a Serravalle del Chienti, per andare poi a Colfiorito – ha affermato il primo cittadino –, è un piccolo passo ma che vuol dire tanto. Il nostro comune è stato completamente distrutto dalle scosse e la riapertura di una delle arterie principali rappresenta un piccolo passo in avanti, vuole essere una speranza per la nostra comunità e la prima di una lunga serie. Tutto questo è stato possibile grazie all’impagabile lavoro dei Vigili del Fuoco che stanno operando sul nostro territorio e alle loro opere di messa in sicurezza degli edifici gravemente lesionati che permettono ora il transito da qui fino a Serravalle. Per questo e per tutto quello che stanno facendo li ringrazio a nome personale e di tutta la comunità di Pieve Torina”.
Non bastano le enormi problematiche e le ingenti spese dovute a traslochi improvvisati per chi ha dovuto lasciare la propria abitazione a causa del terremoto. Per chi si è trovato una autonoma sistemazione (e chi ha l'inagibilità da novembre ancora deve vedere arrivare un centesimo del contributo previsto), c'è anche il (costoso) rebus delle utenze. Un mare magnum dove la chiarezza appare una chimera e dove le uniche certezze sembrano gli oneri a carico di chi, non certo per scelta, ha dovuto cambiare casa.Partiamo da un dato di fatto oggettivo. Nelle ordinanze di inagibilità viene chiaramente indicato di procedere "alla chiusura della erogazione delle forniture di acqua e gas". Difficile interpretare l'ordinanza in maniera diversa da quella di provvedere presso i distributori a staccare le utenze. Sarebbe stato sufficiente, invece, chiudere in autonomia i rubinetti? Forse. Di certo, chi ha provveduto presso i singoli gestori a staccare le utenze, nel momento in cui potrà fare rientro nella sua abitazione dovrà pagare nuovamente l'allaccio, per un importo stimato intorno ai 200 euro. La domanda è lecita: era obbligatorio staccare le utenze? Se sì, è normale che poi l'utente debba pagare nuovamente l'allaccio?Non basta. A chi ha staccato l'utenza del gas è arrivata anche un'altra beffa: 30 euro di spese per la chiusura del contatore. Oltre a tutto questo, chi è riuscito a trovare una nuova sistemazione, di certo non poteva pensare di andare ad abitare in una casa senza corrente elettrica. Così, ben prima che sui conti correnti dei terremotati venga accreditato un solo centesimo di contributo autonoma sistemazione, nelle nuove cassette della posta sono arrivate le bollette. Sì. Bollette con una 50ina di euro da pagare per l'allaccio della corrente elettrica (anche se questa è una semplice ipotesi, visto che la voce viene indicata sotto un generico "altri importi"). Curioso anche come venga indicato come periodo di fatturazione il mese di ottobre, quando in realtà i terremotati sono andati ad abitare nei nuovi domicili solo a novembre. Insomma, non bastano le traversie e i disagi per chi ha la casa inagibile. Ci sono anche tutte queste altre peripezie burocratiche da attraversare, con l'unica certezza che a rimetterci è sempre e comunque il cittadino.
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di vibrante protesta inviataci da una nostra lettrice, Letizia AnticoIn seguito alla possibilità offerta da Trenitalia agli “sfollati” (così si legge sul sito) di ottenere biglietti gratuiti, e avendo io casa inagibile (rientrando quindi, ahimè, nella categoria “sfollati”), mi sono recata alla Stazione di Macerata per usufruire di questa possibilità e prendermi il biglietto per andare a Milano, dove studio e dove devo tornare per dare gli esami.Si parlava già da giorni di file interminabili alla biglietteria, di lamentele da parte delle persone che dovevano attendere anche sette ore per un biglietto, del fatto che ci fosse un solo operatore attivo, ecc… lamentele più che lecite, certo, se quelle persone avessero avuto una reale necessità di ottenere i biglietti!Infatti, fattami coraggio, una volta arrivata in biglietteria ho iniziato a fare qualche domanda; cosa scopro?Delle trenta persone in coda, solo io e un’altra ragazza avevamo l’abitazione inagibile; il resto stava approfittando della situazione per… prenotarsi le vacanze!! Alla faccia dell’ “emergenza sismica”!Ciò è stato loro possibile, perché Trenitalia ha dichiarato che il biglietto si poteva ottenere “mediante la sola esibizione di un valido documento in cui si attesti la residenza” in uno dei Comuni colpiti, facendo così cadere il requisito di “sfollato”.Il biglietto sarebbe stato da concedere soltanto a chi presentava il documento che attestasse l’inagibilità della propria struttura abitativa, rilasciato dalla Protezione Civile dopo i vari controlli; invece è bastata una semplice carta d’identità. E così, il maceratese medio, fregandosene di chi non ha più una casa e di chi aveva più bisogno di quei biglietti, si è messo in fila alle biglietterie, intasandole.Ora, la maggior parte delle famiglie sfollate ha cose ben più importanti a cui pensare che sprecare sette ore della propria vita in coda a una biglietteria ferroviaria, quindi molti, come me e mio fratello, hanno dovuto rinunciare. Benché sfollati, dopo tutte le noie burocratiche, economiche e “psicologiche” che uno deve subirsi in queste situazioni, nemmeno la soddisfazione di viaggiare almeno una volta gratuitamente per raggiungere la propria sede universitaria o di lavoro, o semplicemente dei familiari; insomma, dopo il danno... la beffa.Trenitalia ha certamente sbagliato; forse si è sbagliato anche a non dare nessun comunicato alle biglietterie ferroviarie affinché si creasse un “ordine di priorità”, permettendo a chi aveva il foglio di inagibilità di saltare la coda. Meno d’accordo con le lamentale sulla “biglietteria unica”, sufficiente per completare le pratiche delle sole famiglie sfollate (di numero certamente più contenuto) quelle per le quali il biglietto gratuito doveva essere elargito e sulle spalle delle quali gli altri hanno vergognosamente mangiato.Infatti se fosse stato dato SOLO agli sfollati, non ci sarebbero state tante persone (ognuna delle quali faceva il biglietto per tutta la famiglia!) e in dieci minuti io avrei ottenuto il mio biglietto.Ho scritto a voi perché nei giorni scorsi si è parlato tanto di disorganizzazione, ma nessuno ha messo l’accento sull’ignominia di certa gente che si è fatta le vacanze sulle spalle dell’ “emergenza sismica”, senza alcun pudore. Perché se il servizio offerto è stato deprecabile, l’umanità delle persone avrebbe potuto far qualcosa per sanare l’errore, invece ne ha approfittato. Altro che solidarietà! “La Marca è la più ignorante ed incolta provincia dell’Italia, qui tutto è insensataggine e stupidità” scriveva Leopardi. E mi viene da pensare che le cose non siano cambiate poi molto da quel “secol superbo e sciocco”.E’ andata così, il biglietto me lo sono pagata, come sempre, dignitosamente. Invece la vostra, di dignità, è rimasta nell’atrio della Stazione di Macerata, in fila alla biglietteria.Letizia Antico
Un presepe per raccogliere fondi da destinare ai terremotati. A realizzarlo ci ha pensato Carlo Antinori, un infaticabile nonno di 83 anni animato dal desiderio di aiutare gli altri. Lo ha allestito in una vetrinetta sotto casa sua a Villa Potenza, in via Fiume. Da sempre appassionato della rappresentazione della Natività, come tutti gli anni, nonno Carlo ha dato sfogo alla sua fantasia ma, a differenza del passato, questa volta ha costruito pure una cassettina di legno con su scritto "Un soldino piccollo o grande, servirà ad una offerta ai comuni terremotati".Le conseguenze devastanti del sisma, con interi paesi distrutti e ormai quasi disabitati, lo hanno toccato nel profondo ma anche negli affetti. Perché il terremoto si è abbattuto pure sulla nipote Cecilia: "io lavoravo a Muccia e avevo casa a Pieve Torina - ci dice la ragazza - ovviamente ho perso entrambe le cose, avendo amici e clienti rimasti senza nulla, nonno ha preso molto a cuore questa iniziativa e ci tiene molto a fare qualcosa di buono per qualcuno".Intanto la gente passa, guarda il presepe di nonno Carlo e lascia una moneta. L'attesa è per il 6 gennaio, quando assieme alla nipote aprirà la cassetta delle donazioni, a quel punto piccola o grande che sia, la somma verrà versata al Comune di Ussita.
La solidarietà non ha limiti. Ggli oltre 500 chilometri che separano la provincia di Trento da quella di Macerata, non hanno impedito ai soci dell’Associazione Nazionale Carabinieri in Congedo di Civezzano e fornace, due piccoli centri in provincia di Trento, capitanati dal solerte Brig. Igino Macchiavelli, di portare un po’ di sostegno a chi in questo momento soffre.Le violente scosse di terremoto e le strazianti immagini passate quotidianamente dai network, hanno stretto i cuori dei Carabinieri in Congedo di quei centri montani trentini. E così hanno deciso di donare un contributo, ricavato della vendita di lavori ed addobbi natalizi confezionati dalle abili mani delle socie benemerite.Per espresso desiderio dei soci, l’offerta è stata devoluta all’azienda agricola “Lucarini Augusto” di Pieve Tornina fortemente colpita dal sisma.I membri dell’Associazione non hanno potuto consegnare personalmente l’offerta, così lo hanno fatto per il tramite dei Carabinieri della Compagnia di Camerino e dell’Associazione di Pieve Torina.Questa mattina, il Cap. Vincenzo Orlando – Comandante della Compagnia di Camerino – e il Socio Anc Fernando Lapucci, accompagnati dal Sindaco di Pieve Torina Alessandro Gentilucci, nell’aia di ciò che rimane dell’azienda e che con dignità e coraggio i titolari portano avanti, hanno consegnato il piccolo dono quale sincero gesto di vicinanza e speranza.Nell’occasione il Sindaco ha espresso parole di gratitudine per l’Arma dei Carabinieri, in servizio ed in congedo, per la quotidiana opera di vigilanza, sicurezza e supporto costante alle popolazioni colpite dal sisma. I titolari dell’azienda visibilmente commossi, hanno ringraziato per il gesto venuto anche da lontano quale ulteriore sprone a non arrendersi e ad affrontare con fiducia il nuovo anno.
Continuano le polemiche intorno al contributo di autonoma sistemazione, destinato a tutte quelle persone che, rimaste senza casa a causa dei tragici eventi sismici, si sono trovati costretti a trovare una nuova sistemazione. Per fare chiarezza abbiamo chiesto delucidazioni sull'argomento all'assessore regionale Angelo Sciapichetti, anche a seguito delle recenti esternazioni di alcuni primi cittadini che lamentavano l'assenza della Regione e la mancanza di liquidità."Ci tengo a chiarire - dice Sciapichetti - che da agosto al 20 dicembre la Regione Marche ha liquidato 15.770.332,77 di euro ripartiti tra contributo di autonoma sistemazione (circa 4 milioni) strutture alberghiere e ricettive (oltre 3 milioni), interventi in emergenza, pagamenti agli enti locali per lavori di somma urgenza, pagamenti a ditte private e anticipazioni agli enti locali (circa 7 milioni). Questi soldi sono stati già liquidati a chi ne ha fatto richiesta nella maniera opportuna. Va chiarito infatti che la pubblica amministrazione non può pagare a prescindere e i Comuni che fanno richiesta per quel che riguarda il CAS devono prima rendicontare: se si sono verificati dei ritardi è solo perché la Regione per liquidare deve verificare che tutto sia in regola da parte dell'ente richiedente"."In Regione - continua Sciapichetti - c'è un ufficio preposto che si è occupato finora di ricevere le richieste e, laddove fosse tutto in regola, liquidare i pagamenti. Ci sono delle regole che impediscono alla pubblica amministrazione di pagare quando le pratiche non sono complete o inesatte. Voglio però rassicurare sul fatto che i soldi ci sono e che è nostro preciso impegno continuare a liquidare secondo le necessità". A seguire una tabella con i pagamenti effettuati dalla Regione Marche alla data del 20 dicembre 2016.Euro 15.770.332,77 così ripartiti: - Pagamento Contributo Autonoma Sistemazione (rendicontato dai Comuni da agosto fino al 19 dicembre 2016): EURO 3.900.967,35 -pagamento alberghi,agriturismi,campeggi ecc: EURO 3.125.984,16 - Pagamento agli Enti Locali per lavori di somma urgenza: Euro 978.852,22 - pagamento interventi in emergenza Euro 503.072,03 - pagamento lavori somma urgenza ditte private: Euro 287.388 - Anticipazioni 30% agli Enti Locali per lavori di somma urgenzaEURO 6.907.069.00 TOTALE PAGAMENTI EFFETTUATI FINO AL 20 DICEMRE 2016 EURO 15.770.332,77POPOLAZIONE ASSISTITA - palestre,scuole,palazzetti dello sport, centri sociali,tensostrutture MC 1.160 - FM 168 - AP 212 - AN 0 = Totale 1.540 . autonoma sistemazione CAS MC 11.663 - FM 1.324 -AP 2.676 - AN 533 = Totale 16.196 - alberghi,campeggi,agriturismi ecc MC 5.037 - FM 124 - AP 752 - AN 205 = Totale 4.388 TOTALE POPOLAZIONE ASSISTITA NELLA REGIONE n. 29.304
"Nei territori di Marche, Umbria, Lazio e Abruzzo colpiti dal terremoto batte forte il cuore dell'Italia e il futuro di queste zone è il futuro dell'Italia. Occorre superare prima possibile la fase dell'emergenza e ricostruire presto e bene, nella legalità e nella trasparenza. Prioritario anche l'obiettivo di sostenere le attività economiche per ripartire con maggiore forza".Lo scrive Ermete Realacci, presidente della Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici della Camera, sul suo profilo facebook. "Siamo pronti come Commissione Ambiente Territorio e Lavori Pubblici a continuare fare la nostra parte anche nel 2017, valutando le esigenze che si presenteranno. Ritengo molto importate concentrarsi sin d'ora non solo sulla ricostruzione ma anche sulla ripresa del tessuto produttivo. Credo che una delle priorità debba essere un massiccio investimento sulla banda larga. La ripartenza dell'economia nelle zone colpite dal sisma è un elemento fondamentale per il futuro delle comunità" (ANSA).
Ultimo step di “Montecassiano solidale”, la raccolta fondi che in circa due mesi ha visto Comune e associazioni del territorio impegnate a raccogliere donazioni (beni e denaro) per aiutare gli abitanti di Pieve Torina. Giovedì mattina il sindaco di Montecassiano, Leonardo Catena, ha consegnato al primo cittadino di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, la somma di 3.300 euro“raccolti – ha spiegato il sindaco Catena – grazie alle associazioni locali, ai comitati, all'Istituto comprensivo e ai commercianti. Auguriamo a Gentilucci e alla sua comunità un buon Natale e che la ricostruzione cominci quanto prima. Le associazioni montecassianesi – ha aggiunto il sindaco –, già prima del terremoto dello scorso 30 ottobre avevano fatto altre donazioni ad alcuni dei comuni colpiti dal sisma di agosto e il consiglio comunale aveva deliberato la donazione del gettone di presenza dei consiglieri”.Il denaro del progetto “Montecassiano solidale” è stato raccolto grazie alle attività e alle manifestazioni organizzate negli ultimi due mesi da Pro loco, Cif, comitato festeggiamenti Vissani, Associazione carabinieri, Associazione commercianti Sambucheto, Banda filarmonica comunale “Piero Giorgi” e dall’Asd Montecassiano calcio. Non solo. Con l’iniziativa “Dona un libro” organizzata e portata avanti dal Circolo culturale “Scaramuccia” saranno donati 1.000 volumi raccolti in particolar modo grazie all’apporto dei ragazzi dell’Istituto comprensivo “Cingolani” di Montecassiano che hanno aderito prontamente all’iniziativa. Nella macchina della solidarietà che si è attivata per offrire il proprio sostegno al Comune di Pieve Torina c’è anche la scuola materna “Padre Gino Bellezze” che lo scorso 16 dicembre, in occasione dello Spettacolo di Natale, ha raccolto 700 euro che saranno donati alla scuola materna di Pieve Torina per l’acquisto di materiale didattico.Ma la raccolta di beni e denaro non si è conclusa giovedì scorso. Nel 2017 chi vorrà potrà fare ulteriori donazioni per il progetto “Montecassiano solidale” attraverso un versamento sul conto di tesoreria del Comune di Montecassiano con la causale “Pro Sisma 2016”.
Sono 44.598 le verifiche effettuate su edifici privati dalle squadre di tecnici ed esperti abilitati per le verifiche di agibilità con procedura FAST (Fabbricati per l'Agibilità Sintetica post-Terremoto), attivata dopo il terremoto in centro Italia. In base ai dati aggiornati al 23 dicembre - rendo noto il Dipartimento di Protezione civile - i controlli sono stati 20.699 nelle Marche, 14.182 in Umbria, 8.273 in Abruzzo e 1.444 nel Lazio.Gli edifici risultati agibili sono complessivamente 20.030, mentre sono 13.290 gli esiti di "non utilizzabilità" per temporanea, parziale o totale inagibilità, oltre a un 1.252 edifici che, pur non essendo danneggiati, risultano "non utilizzabili" per solo rischio esterno. A questi si aggiungono 10.026 edifici per i quali le squadre non hanno avuto la possibilità di accedere agli immobili e, pertanto, sono necessari ulteriori sopralluoghi. (Ansa)
Un’insolita e particolare iniziativa a sostegno dei bambini delle aree terremotate viene da due dipendenti delle mense regionali di Giunta e Consiglio, a renderlo noto è la Vicepresidente Marzia Malaigia che ha incoraggiato l’iniziativa.Tanti dolci colorati per una merenda allegra che si terrà oggi a Pievebovigliana e Pieve Torina , uno dei comuni più colpiti dagli ultimi terremoti. Sandra Antonelli e Corina Traian sono le due estrose ragazze che hanno organizzato la festa e fatto un tam tam su Facebook per chiedere volontari per altri dolci e per organizzare l’evento.“Gesti che portano sollievo e allegria – afferma la Malaigia – meritano di essere emulati e riconosciuti come veri e propri meriti. Sembrano piccoli gesti ma per una zona dove le mamme hanno altro da che pensare spesso piuttosto che occuparsi di questi piccoli gesti quotidiani, la merendina per la ricreazione e l’allegria portata assieme ai dolci, sono altamente terapeutici e fanno sentire la vicinanza degli altri marchigiani ai marchigiani meno fortunati a causa del terremoto”.La Malaigia ringrazia di cuore le due simpatiche addette delle mense regionali e tutti quelli che aderiscono a questa lodevole inziativa.
Caro Babbo Natale, sono ancora io. Ti ricordi di me? Ti avevo scritto un po' di tempo fa per chiederti la stazione di polizia dei Lego per regalo. Te lo giuro: ho fatto ancora il buono e faccio sempre i compiti. Ma devo chiederti un favore grande: non voglio più la stazione di polizia dei Lego. Vorrei tanto un'altra cosa.Lo so che è tardissimo e so anche che forse ti arrabbierai... ma se hai un minuto da dedicarmi posso spiegarti tutto.Non sono un bambino capriccioso, ma invece del gioco che ti avevo chiesto vorrei tanto che tu potessi portare ai miei genitori il Cas (Contributo Autonoma Sistemazione, ndr). Non so cosa sia e spero tanto che non sia una parolaccia, ma te lo chiedo con tutto il cuore... porta il Cas ai miei genitori e lascia stare la stazione di polizia. Sai, dopo che ti avevo scritto la prima letterina, sono cambiate tante cose dentro casa mia. Anzi, dentro quest'altra casa dove mi hanno portato senza neanche chiedermi niente i miei genitori qualche giorno dopo che c'è stato il terremoto. Non stiamo male qui, veramente. Ma mi manca tanto casa mia... E come ti dicevo prima, dopo che siamo arrivati in questa nuova casa sono cambiate tante cose. Io sono piccolo, ma li sento i miei genitori parlare. E vedo anche che sono tanto tristi e preoccupati. Sento papà che dice sempre che ha dovuto spendere un sacco di soldi per venire ad abitare qui e che un po' ha dovuto anche farseli prestare da un amico, perchè la banca non glieli dava... Lui lavora tanto ma non ha uno stipendio fisso e anche quando è stato male non gli hanno riconosciuto neanche un centesimo perchè non ha, come la chiama lui, "la busta paga". E anche la mia mamma prima lavorava un po' di più, ma adesso, con i tempi che corrono la chiamano sempre meno e guadagna pochi soldini.L'altra sera li sentivo mentre parlavano fra di loro e dicevano sempre che aspettano questo Cas per poter respirare un po' di più. Erano sicuri che almeno per Natale qualcuno avrebbe portato loro questo Cas per trascorrere delle festività più tranquille e magari poter fare anche qualche pensiero. Dicevano anche che comunque a me non avrebbero fatto mancare niente, ma erano tanto tristi. Papà diceva anche che qualcuno gli aveva detto che non avrebbe dovuto pagare le bollette per qualche tempo e che invece la mattina stessa erano arrivate in banca e aveva dovuto pagarle... Loro hanno fatto tanti sacrifici per comprarsi la casa dove vivevamo, ma il terremoto ce l'ha rovinata e adesso per stare in quest'altra casa dobbiamo pagare: ti pare giusto Babbo Natale? Perchè non c'è nessuno che regala ai miei genitori il Cas? Ho capito che è una cosa che gli devono dare per forza ma che se non arriva fra poco non sapremo neanche come fare la spesa... Sono anche un po' arrabbiati perchè li ho sentiti che dicevano che a qualcuno qui intorno forse un altro Babbo Natale come te il Cas lo ha portato, ma a noi che siamo fuori casa da fine ottobre non lo porta mai nessuno... Ti prego Babbo Natale, ti prego con tutto il cuore: non mi importa più della stazione di polizia dei Lego, ma porta il Cas a papà e mamma perchè non posso più vederli così tristi. A me penserai l'anno prossimo. Grazie Babbo Natale, ti voglio tanto bene.P.S.: l'anno prossimo non sbagliare casa, mi raccomando! Spero tanto che saremo di nuovo a casetta nostra!
In questi tre giorni il presidente della Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali, Enzo Casadidio, nonostante i suoi innumerevoli problemi causati dal terremoto che ha colpito il Maceratese e le zone limitrofe al suo paese Pieve Torina, ha avuto un gran da fare a Roma per vari eventi organizzati dal CONI Nazionale.Tra i vari eventi (consegna Collari d'oro, Santa Messa degli Sportivi, etc....) di particolare rilievo è stato il 249° Consiglio Nazionale CONI durante il quale il Presidente Malagò ha consegnato la Stella d'oro ai Presidenti neo eletti tra i quali il Presidente FIGeST. Ci voleva proprio questo bel regalo di Natale per il Presidente in un momento tanto difficile!!!