Pesaro

Quirinale, è bis: Mattarella sarà il Presidente della Repubblica per altri sette anni

Quirinale, è bis: Mattarella sarà il Presidente della Repubblica per altri sette anni

Si è da poco concluso l'ottavo spoglio delle votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica: Sergio Mattarella ricoprirà l'incarico per un altro settennato, fino al 2029. Come anticipato nel corso della giornata dalle varie informazioni, indiscrezioni e confronti, i partiti hanno trovato alla fine un'intesa - non scevra da polemiche - nel richiedere direttamente a Mattarella di essere "garante dell'unità nazionale" per un secondo mandato. Alle ore 20.20 è stato ufficialmente raggiunto il quorum dei 505 voti necessari, accolto con una lunga standing ovation da parte dell'intera Camera dei Deputati. Appena ristabilito l'ordine, il presidente Roberto Fico ha ripreso con la conta delle schede, fino alle ore 20.45. Così il risultato finale dopo il computo, su 983 votanti: 759 i voti per Mattarella, 90 Nordio, 37 Di Matteo, 9 per Berlusconi, 6 per Belloni, 5 per Draghi e Casini, 25 le schede bianche, 13 quelle nulle. Alle ore 20.53 Roberto Fico ha comunicato ufficialmente l'investitura. Sergio Mattarella diventa anche il secondo Capo dello Stato ad ottenere più voti ad un'elezione: meglio di lui solamente Sandro Pertini (eletto nel 1978 con 832 voti).  Le parole del Presidente: "Ringrazio per la fiducia espressa nei miei confronti. Il momento difficile che stiamo attraversando sul fronte sanitario, economico e sociale richiama al senso di responsabilità. Non mi sottraggo ai doveri, e devono prevalere su altre considerazioni e su prospettive personali differenti. Con l'impegno di interpretare le attese e le speranze dei nostri concittadini".

29/01/2022 20:53
Quirinale, il delegato regionale Dino Latini (Udc) approva il Mattarella bis. "Una vittoria di tutti, almeno per ora"

Quirinale, il delegato regionale Dino Latini (Udc) approva il Mattarella bis. "Una vittoria di tutti, almeno per ora"

Nei minuti che anticipano l'ottavo - e forse ultimo - scrutinio delle votazioni per eleggere il prossimo Presidente della Repubblica, continuano a rincorrersi fra di loro confronti e dichiarazioni da parte dei vari rappresentanti politici chiamati ad esprimere le loro preferenze in questa occasione. Per la Regione Marche, i delegati nonché Grandi Elettori Francesco Acquaroli (FdI), Maurizio Mangialardi (Pd) e Dino Latini (Udc) seguono da giorni le direttive dei loro leader di partito, sostenendo con dichiarazioni e commenti le varie scelte finora prese. Non ultima, quella di incontrare Sergio Mattarella, allo scopo di chiedere al presidente uscente di onorare per un altro settennato l'impegno di rappresentare gli italiani direttamente dalle stanze del Quirinale. "Squadra che vince non si cambia - ha dichiarato Latini nel pomeriggio - è una vittoria di tutti e nessuno si sentirà sconfitto, in quanto puntare a un Mattarella bis è una soluzione che consente di salvare il primato del Parlamento, tenere in piedi l'esecutivo e dare una bella immagine dell'Italia all'estero. Almeno per ora".      

29/01/2022 19:04
Covid, oltre 5mila casi oggi nelle Marche: i sintomatici sono il 13%, in calo l'incidenza del virus

Covid, oltre 5mila casi oggi nelle Marche: i sintomatici sono il 13%, in calo l'incidenza del virus

Sono 5.111 i positivi al covid rilevati nelle ultime 24 ore nelle Marche, dove il tasso di incidenza continua a scendere e arriva a 2.524,70 su 100mila abitanti (ieri era 2.576,72 con 4.890 nuovi casi), Secondo l'Osservatorio epidemiologico regionale, che analizza i dati, l'andamento fa chiudere la settimana con un delta in calo del 3,4% e 1.300 casi in meno sulla settimana precedente. I soggetti con sintomi sono 702, i casi in fase di approfondimento epidemiologico sono 883, i positivi in setting scolastico formativo 79, i contatti stretti di casi positivi 2.024, i contatti domestici 1.355, 22 i contatti in ambiente di vita/socialità. I 5.111 nuovi casi rappresentano una positività del 39,7% su 12.859 tamponi del percorso diagnostico (molecolari e antigenici), mentre sono 17.154 i tampini complessivi analizzati. La provincia di Ancona resta quella con il maggior numero di casi, 1.482, seguita da Pesaro Urbino con 1.149, Macerata con 987, Ascoli Piceno con 695, Fermo con 589, oltre a 209 casi fuori regione. Il virus circola soprattutto nella fascia 25-44 anni con 1.381 casi, 45-59 anni con 1.136 casi, 6-10 anni con 480 casi ed è piuttosto diffuso tra i giovanissimi con un totale di 1.498 casi da zero a 18 anni. Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 371 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+10 rispetto a ieri), dei quali 61 in Terapia intensiva (+4 rispetto alle ultime 24 ore) e 310 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 70 (-2) e quelli in reparti non intensivi 240 (+10 rispetto a ieri) mentre 33 persone sono state dimesse nell'ultima giornata Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano 7 decessi correlati al Covid: un 78enne di Montegranaro, un 92enne di Rapagnano, una 97enne di Francavilla d'Ete, un 92enne di Fermo, una 76enne di Agugliano, un 84enne di Acqualagna e un 80enne di Macerata. 

29/01/2022 12:50
INTERVISTA - Saltamartini risponde agli infermieri: “Nessuna certezza, ma aperti a un confronto”

INTERVISTA - Saltamartini risponde agli infermieri: “Nessuna certezza, ma aperti a un confronto”

Lo sciopero nazionale degli infermieri che si è svolto nelle principali piazze d’Italia ha visto protagonista anche la Regione Marche. In occasione del sit in di piazza Cavour ad Ancona, i rappresentanti del NurSind – sostenuti dalle varie delegazioni e dai colleghi di altri sindacati come la FNOPI – hanno manifestato a gran voce la necessità di restituire dignità alla categoria, provata soprattutto dagli ultimi due anni di pandemia. Anche l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini è intervenuto durante lo sciopero, confrontandosi con i partecipanti in merito alle principali prestazioni ad oggi non adeguatamente retribuite, come l'indennità notturna, le reperibilità, il blocco delle ferie, gli straordinari e l'indennità di presenza. Richieste di cui Saltamartini ha promesso di farsi portavoce, ma senza assicurare nulla. Come è andato questo incontro con i rappresentati della categoria infermieristica? Hanno ragione a sottolineare che esistono nel loro comparto prestazioni sottopagate. Per il momento stiamo riconsiderando il blocco delle ferie nell’Ospedale di Torrette, vista la diminuzione dei contagi. Se allentiamo le misure diminuirà anche lo stress per gli infermieri. Questo però non rischia di rimandare ulteriormente gli interventi richiesti? Se ci riferiamo alle indennità, non è materia di competenza regionale. Sono richieste che vanno sostenute di fronte al Governo, ed è legittimo. Ma non voglio scadere nel demagogico. Come pensa di farsi portavoce a livello nazionale? Proveremo a confrontarci sull’art. 36 della Costituzione in materia di adeguata retribuzione. Essendo questa legge però commisurata alla qualità e alla quantità del tipo di lavoro svolto - oltre che dal concorso cui è partecipato per entrare nel mondo del lavoro e il titolo di studio conseguito – non c’è molto che si possa fare. Quindi dove si può intervenire? Sulle indennità notturne, lo sblocco delle ferie, i festivi. Ma è necessario che i manifestanti facciano fronte comune con gli altri sindacati, perché altrimenti non ha senso portarla sul tavolo della contrattazione collettiva. Come risponde alle polemiche legate all’Area Vasta 5? Lì gli infermieri si sono visti decurtare lo stipendio di circa 300 euro. Ma si tratta di soldi presi dopo il via libera della Corte dei Conti, condizionata dall’esubero di spese autorizzate nel 2016 . Noi della Regione ci siamo dovuti adeguare, non potevamo fare nient'altro. I nuovi accordi presi con il NurSind quali sono? Abbiamo concordato l’apertura di un tavolo di confronto politico e istituzionale nei prossimi giorni. I fattori limitanti però sono di varia natura: di carattere giuridico, contrattuale e sindacale soprattutto. Servirà un piano d’azione sensato in questi termini, oltre che efficiente. Quali sono questi fattori di cui parla? In generale, nel 2011 tutti i contratti collettivi  di lavoro sono stati bloccati. In più, gli infermieri non sono firmatari, quindi non legittimità di fare rivendicazioni. E in ultimo, il mancato fronte comune dei sindacati che ho già accennato: ognuno pensa ad avanzare solo le proprie richieste. Si tratta di un problema fisiologico che esiste da sempre nel nostro Paese.  

29/01/2022 10:00
Elezioni Quirinale, sesta fumata nera. I partiti ora puntano su Elisabetta Belloni

Elezioni Quirinale, sesta fumata nera. I partiti ora puntano su Elisabetta Belloni

Nuova fumata nera per l'elezione del presidente della Repubblica. Anche nella sesta votazione non è stato raggiunto il quorum pari a quota 505.   Sono stati 336 i voti per Sergio Mattarella nel corso della sesta votazione per l'elezione del presidente della Repubblica. Gli astenuti sono stati 445 mentre le schede bianche sono state 106. Il pm Di Matteo ha ottenuto 41 voti, Casini 9, Manconi 8. Draghi e Cartabia ne hanno incassati 5, Belloni 4, Amato 3, Casellati 2. I presenti in tutto sono stati 976 e i votanti 531. Le schede nulle sono state 4, i voti dispersi 9.  Fonte Ansa  

28/01/2022 22:00
Gli infermieri incontrano Saltamartini. "Ora mantenga le promesse. Basta compromessi”

Gli infermieri incontrano Saltamartini. "Ora mantenga le promesse. Basta compromessi”

Non è finita la protesta degli infermieri. Il resoconto del sit in tenutosi in piazza Cavour ad Ancona – in contemporanea con altre piazze d’Italia – ha dato ragione ai manifestanti di una lotta da portare ancora avanti. Soprattutto a seguito del confronto con l’assessore Filippo Saltamartini. Dopo un rapido intervento, il responsabile regionale alla Sanità ha espresso vicinanza e sostenuto le richieste già avanzate negli ultimi due anni, promettendo di farsene carico e portavoce, oltre che di organizzare un tavolo nei prossimi giorni dove discutere le nuove riforme e strategie. Ma una data certa per il momento ancora non c’è. “Serve una risposta concreta stavolta – ha dichiarato Elisabetta Guglielmi della NurSind Macerata – perché siamo dei professionisti, non semplice manovalanza. L’intera categoria ha bisogno di essere difesa a livello normativo sia economico, con l’obbiettivo di poter lavorare in autonomia ed essere più efficienti. Non accettiamo più compromessi. C’è stata molta partecipazione da parte dei colleghi di altri sindacati, sebbene la CISL abbia preferito dissociarsi. Ma è bene ricordare che è molto facile gestire una pandemia da dietro una scrivania anziché in prima in linea col camice indosso. Devono imparare a rispettare noi e le nostre esigenze”.

28/01/2022 16:26
Tamponamento multiplo in autostrada: code chilometriche sulla A14

Tamponamento multiplo in autostrada: code chilometriche sulla A14

Tamponamento in autostrada: quattro chilometri di code nel tratto che va da Pesaro a Cattolica. Il sinistro si è verificato poco prima delle 11. Ancora da ricostruire l'esatta dinamica di quanto avvenuto, a svolgere i rilievi saranno gli agenti della Polizia Autostradale. Nell'incidente sono stati coinvolti due furgoni.  Gli occupanti dei veicoli sono stati presi in cura dai sanitari del 118 presenti sul posto, mentre una squadra dei Vigili del Fuoco di Pesaro è intervenuta con due autobotti per contribuire all'estrazione dalle lamiere di una persona, la quale è stata successivamente trasportata presso l’Ospedale di Pesaro per accertamenti. I pompieri stanno anche provvedendo alla messa in sicurezza dell'area dell'intervento.   

27/01/2022 12:45
Covid, 6152 nuovi casi oggi nelle Marche: 103 casi tra gli 0-2 anni, oltre mille nel Maceratese

Covid, 6152 nuovi casi oggi nelle Marche: 103 casi tra gli 0-2 anni, oltre mille nel Maceratese

Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi Covid nelle Marche sono stati 6.152 (ieri 6.196), su 14.667 tamponi esaminati nel percorso diagnostico-screening (ieri erano 15.628). La percentuale di positività è del 41,9% (dal 39,6%) e il tasso di incidenza cumulativa su 100mila abitanti è 2.640,12 (ieri 2.691,01). La provincia di Ancona nelle ultime 24 ore registra 1.836 nuovi positivi ed è quella con più nuovi contagi.  A seguire le province di Pesaro Urbino con 1.405, Macerata con 1.358, Ascoli Piceno con 703 e Fermo 601. Sono 249 i casi di fuori regione. Restano le fasce 25-44 e 45-59 anni quelle in cui il virus riesce a colpire maggiormente: i nuovi contagiati oggi sono 1.744 tra 25-44 anni, 1.436, invece tra i 45 e 59 anni. I dati dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche mostrano come il virus, per la maggior parte dei casi la variante Omicron, corra ancora anche tra i giovani: 1.787 nuovi positivi da 0 a 18 anni. La fascia più contagiata è sempre quella 6-10 anni, i bambini della scuola elementare, con 597 casi registrati. Sono 103 i piccolissimi, da 0 a 2 anni, e 238 da 3 a 5. Tra i casi ci sono 629 persone che accusano sintomi; comprendono 2.453 contatti stretti di positivi, 1.354 contatti domestici, 127 in ambito scolastico/formativo, 29 in ambiente di vita/socialità, 2 in setting lavorativo, 1 assistenziale e 2 sanitario.  Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 358 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+1 rispetto a ieri), dei quali 57 in Terapia intensiva (-1 rispetto a ieri) e 301 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 71 (-1) e quelli in reparti non intensivi 230 (+3 rispetto a ieri) mentre 31 persone sono state dimesse nell'ultima giornata Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano, purtroppo 8 decessi correlati al Covid: una 61enne di Civitanova Marche, un 74enne di Tolentino, una 90enne di Senigallia, una 81enne di Porto San Giorgio, un 74enne di Offida, una 89enne di Appignano, una 89enne di Senigallia e un 47enne di Porto Sant'Elpidio. 

27/01/2022 10:55
INTERVISTA - Giorno della Memoria, la testimonianza: “Basta orrori, bisogna tornare umani” (FOTO e VIDEO)

INTERVISTA - Giorno della Memoria, la testimonianza: “Basta orrori, bisogna tornare umani” (FOTO e VIDEO)

“La Shoah non va dimenticata. Sono stati tempi oscuri e non dobbiamo permettere che si ripetano”. Sono le parole di Ivano Tacconi, classe 1938, ex consigliere comunale di Macerata, iscritto da più di 40 anni all’Anpi e vecchio militante della DC di Enrico Mattei – come lui stesso ricorda romanticamente. Ivano è nato proprio nell’anno delle Leggi Razziali introdotte in Italia: 6000 ebrei residenti furono costretti a emigrare, più di 7000 ad essere deportati in campi di concentramento nel nostro Paese e all’estero. Alla fine della guerra, il bilancio delle sole persecuzioni è stato di 7.579 ebrei identificati e arrestati, di cui 6.806 deportati nei lager, dai quali ne sono ritornati soltanto 837. I morti furono 5.969. Oggi Ivano si occupa di pubblicità, ma ricorda ancora la sua infanzia scanzonata e, al contempo, profondamente segnata dai fatti storici di quel tempo, divisi fra la paura seminata da fascisti e nazisti e la promessa di fare in modo che orrori del genere non si sarebbero più ripetuti. In questa intervista la sua storia di ragazzo che si affacciava a un’Italia da ricostruire. Oggi adulto che vive per non dimenticare:

27/01/2022 10:00
Marche, gli infermieri contro Saltamartini: “Promesse non mantenute, siamo stanchi”

Marche, gli infermieri contro Saltamartini: “Promesse non mantenute, siamo stanchi”

Tutte le delegazioni NurSind della Regione Marche parteciperanno venerdì mattina al sit-in di protesta del comparto sanità in piazza Cavour ad Ancona. Lo avevano già annunciato gli infermieri: “Scenderemo in piazza a protestare per un disagio che dura da decenni e che a causa della pandemia è anche peggiorato”. Tra le principali criticità, i tagli degli ultimi 20 anni alla sanità pubblica, le mancate assunzioni e l’indennità prevista sia nell’ultima Legge di Bilancio sia in quella precedente, mai attuata. Penalizzazioni di varia natura che continuano a pesare sugli stipendi di chi sta combattendo la pandemia in prima linea e sul boom di straordinari a cui sono stati costretti i sanitari. Elsa Frogioni, infermiera ed ex Segretaria Territoriale NurSind di Ancona, ha spiegato perché la Regione non ha saputo salvaguardare le esigenze degli operatori sanitari. Quali sono le ragioni di questo sciopero? La situazione attuale è sotto gli occhi di tutti: gli ospedali sono presi d’assalto, i pronti soccorsi sono più che pieni, i 118 fanno da taxi sanitario per qualunque cosa. L’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini aveva promesso nell’agosto 2020 3000 assunzioni, e invece ce ne sono state a malapena 600 . Molti hanno rinunciato ai concorsi in virtù di un posto sicuro nel settore privato. Dopo due anni di pandemia vi siete confrontati nuovamente con Saltamartini? Abbiamo mandato diverse lettere e richieste di confronto diretto. Ma ad oggi nessuno ci ha risposto. Probabilmente pensano che sia servito realizzare le stabilizzazioni, ma queste non sono nuove assunzioni. Non arriviamo nemmeno a 1000 figure professionali. Quali disagi sono aumentati nel frattempo? Oltre alla carenza atavica di personale, stiamo continuando a lavorare senza sosta e senza ferie da 3 anni, per più di 12 ore al giorno. Oltretutto, non sono nemmeno stati autorizzati i congedi parentali previsti per legge. Le nostre famiglie sono in seria difficoltà. Se oggi un ragazzo mi dicesse che vuole fare questo mestiere gli direi di pensarci due volte. La Sanità pubblica quindi è al collasso mentre quella privata resta in piedi. Stiamo pagando lo scotto dei tagli degli ultimi decenni, comprese le ultime Leggi di Bilancio. Si è preferito, anzi, dare in appalto a ditte esterne i lavori che potrebbero fare benissimo i socio-sanitari. In una struttura pubblica, di per sé molto complessa, occorre avere risorse umane multitasking. E invece c’è stata disorganizzazione: molti servizi potevano essere recuperati anziché spostarli nel privato. Perché secondo voi il presidente Sandro Di Tuccio e la CISL hanno scelto di dissociarsi dallo sciopero? Loro sono anche i fautori della mancata indennità infermieristica stabilita con le Legge di Bilancio del 2020 sotto il Conte bis. Parliamo di 335 milioni di euro. Ma gli altri sindacati generalisti all’epoca protestarono e alla fine ottennero 100 milioni di indennità, mentre a noi del comparto infermieristico è stato tutto rimandato alla stipulazione di un nuovo contratto, attualmente in corso all’ARAN. Ma temiamo nuove incursioni a riguardo. Qualcuno quindi non ha fatto bene il suo dovere. Esattamente. Tra gli iscritti agli altri sindacati manca di fatto la componente infermieristica: a livello regionale noi NurSind siamo primi nella Regione Marche e non solo. Questo spiega perché alcune persone hanno sempre cercato di livellare tutta la retribuzione accessoria, ma non funziona cosi: bisogna dare di più a chi ha maggiori responsabilità e profonde più impegno. L’infermiere è di fatto la figura maggiormente utilizzata in sanità e la prima ad interfacciarsi con il paziente: non credo serva aggiungere altro.  

26/01/2022 15:30
L'ANALISI DELLE ELEZIONI - Se la Politica non fa il suo dovere. E ci prende pure in giro

L'ANALISI DELLE ELEZIONI - Se la Politica non fa il suo dovere. E ci prende pure in giro

Ieri è andato in scena il secondo spoglio, e i nomi rilevanti ci sono stati: Paolo Maddalena, Sergio Mattarella, Pier Luigi Bersani, Giancarlo Giorgetti. Ma il quorum dei 673 voti è cosa ben lontana, per ora. La nuova pioggia di schede bianche lo conferma. Quello che sconcerta semmai, al di l à dell’indecisione generale su chi dovrà salire al Colle o meno, è tutta la lista di figure buttate a casaccio da alcuni rappresentanti politici che proprio non sembrano voler prendere seriamente il momento storico che stiamo vivendo. Non solo per gli equilibri politici interni già precari di loro, ma anche per gli impegni che dovranno continuare ad essere onorati nel corso del 2022 a livello internazionale. La questione pandemica ancora irrisolta, l’impiego dei fondi del PNRR, il caro bollette, la ricostruzione post sisma per alcune regioni italiane, la crisi del lavoro, la sanità pubblica al collasso, le questioni di genere. Senza dimenticare la questione energetica e geopolitica, che nelle ultime ore ci vede sempre più coinvolti perché legati al futuro dell’Ucraina. Rocco Siffredi, Francesco Totti, Valeria Marini, Claudio Baglioni, Alberto Angela, Enrico Ruggeri, Amadeus, Nino Frassica. Sono solo alcuni dei nomi pronunciati nell’arco di due spogli elettorali dal presidente della Camera Roberto Fico. C’è chi avrà riso e chi avrà magari riflettuto su un fatto: a qualcuno piace davvero irridere le istituzioni e soprattutto i cittadini italiani. Uno scivolone rispetto a quell’idea di rispetto e impegno che ogni singolo uomo/donna della politica dovrebbe sottoscrivere sin dal primo istante. E invece no, si preferisce scherzare, tirarla per le lunghe come si può. Mentre gli incontri fra i leader di partito proseguono nella speranza di portare tutti a casa una fetta della torta. In virtù di un equilibrio necessario, in questo momento. Forse, difficile saperlo. Difficile soprattutto se si preferisce giocare al toto nomi di chi dovrà guidarci nei prossimi anni da palazzo Chigi e dal Quirinale. Per ora ci si accontenta di pensare al solo 2022, che sembra prospettarsi già di per sé complicato e incerto.  

26/01/2022 12:00
INTERVISTA - Pira (Unime): "Tra isolamento e sessualità, ecco come sta cambiando la vita dei ragazzi con la pandemia"

INTERVISTA - Pira (Unime): "Tra isolamento e sessualità, ecco come sta cambiando la vita dei ragazzi con la pandemia"

L’avvento della pandemia sta generando ancora più difficoltà comunicative tra famiglie e figli in età adolescenziale. Dal sempre più diffuso vamping al fenomeno dell’hikikomori, si tenta di recuperare in Rete le mancanze di una quotidianità limitata da quarantene e assenza di socialità. Un fenomeno che sta prendendo piede in modo importante anche nelle Marche, come sottolineato dalla Caritas di Macerata.  “C’è un maggiore isolamento da parte dei più giovani e una fragilità degli adolescenti cresciuta nel corso degli ultimi due anni”, spiega Francesco Pira, professore associato di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l’Università degli Studi di Messina e saggista.Pira è anche autore di “Figli delle App”, un volume nel quale ha condotto vari studi per cercare di fotografare questi fenomeni: “Nelle famiglie ogni comunicazione si esplicita tra Facebook e gruppi Whatsapp e questo determina un maggiore isolamento comunicativo. E’ così che dilagano vamping e hikikomori”. “Se con il vamping si tende a vivere in modalità “vampiri” sfruttando maggiormente le ore notturne incollati davanti a smartphone e videogames, il fenomeno dell’hikikomori è ancor più preoccupante. Si tratta di persone che hanno scelto di scappare fisicamente dalla vita sociale, spesso cercando livelli che possono raggiungere il totale isolamento o confinamento”, spiega Pira.  Un fenomeno già presente in Giappone dalla seconda metà degli anni '80 e che da un ventennio si sta diffondendo tra Europa e Stati Uniti, con picchi raggiunti proprio nel corso degli ultimi due anni, con l’età dei ragazzi coinvolti che si sta gradualmente abbassando. “Si cerca nell’online ciò che non si riesce a trovare nella vita reale e questo comportamento si esplicita in due segmenti: una costruzione di un “Io iperfluido” dove noi non siamo quello che rappresentiamo nella nostra vita ma ci costruiamo un profilo per ottenere consenso; un nascondersi nell’opacità dell’anonimato dietro profili falsi”. Entrambi fenomeni riconducibili al mondo dei social network. “E se preadolescenti e adolescenti trascorrono tantissime ore su Instagram e WhatsApp, è TikTok il social che sta coinvolgendo sempre più bambini dai 7 ai 12 anni. Atteggiamenti alla ricerca di condivisione con spinte che possono essere legate all’emulazione e che possono esplicitarsi in patologie psicologiche. Sono tante le ragazze nelle scuole che si sottopongono a diete assurde e lo fanno solo per stare dietro a challenge di TikTok. E stanno nascendo centri anche per curare questi tipi di patologie mentre sono in corso studi interdisciplinari con psicologi, pediatri ed esperti di comunicazione per tentare di arginare il fenomeno. Un ultimo passaggio riguarda la sessualità, con l’iperconnessione che sta allargando quel divario tra vita reale e mondo virtuale: “Quello riguardante la sessualità è a mio avviso il dato più sconcertante: sono sempre di più infatti i ragazzi che creano profili falsi sui vari social network per avere i loro primi rapporti sessuali online anziché di persona. E questo lo si fa anche per diminuire la pressione riguardante queste esperienze che però si vivono una volta sola nella vita”. 

26/01/2022 10:15
Marche,  immunità di gregge: ecco quando sarà raggiunta

Marche, immunità di gregge: ecco quando sarà raggiunta

Indipendentemente dai numeri segnati a livello nazionale, nella Regione Marche è stato prospettato il termine della campagna vaccinale. E, secondo l’Associazione OnData nell’ambito della campagna #datiBeneComune, anche il conseguimento della cosiddetta immunità di gregge. La data di riferimento sarebbe il prossimo 25 febbraio 2022, tenendo conto dell’andamento attuale delle somministrazioni. Nelle Marche la campagna vaccinale è partita ufficialmente – come nel resto d’Italia - il 27 dicembre 2020. A oggi, risultano somministrate 2.326.739 dosi, ma ne mancano 57.650 per vaccinare l' 80% della popolazione – e quindi raggiungere l’immunità - con una media di circa 2 dosi a testa (98,5% con doppia dose e 1,5% monodose, in base alle attuali forniture nazionali). Al ritmo di 1.879 somministrazioni al giorno tenuto nell’ultima settimana, mancherebbe circa 1 mese prima di raggiungere l'obiettivo. Attualmente le persone vaccinate sono 1.177.903 (1.103.956 con doppia dose e 73.947 monodose, una media di 864 al giorno), pari al 78,5% della popolazione complessiva e al 98,1% dell'obiettivo di copertura vaccinale. Di queste però 773.975 persone (il 65,7%) sono state vaccinate più di  6 mesi fa e attendono il booster. LO ZOCCOLO DURO DEI NO VAX E GLI OSPEDALI PIENI. Parliamo di più di 5 milioni e mezzo di persone in Italia che ad oggi non hanno ancora ricevuto la prima dose. Se si escludono i pazienti con particolari patologie, immunodepresse o semplicemente fragili – per le quali il vaccino è da escludersi onde evitare gravi complicazioni – la platea di coloro che non hanno ancora seguito la profilassi comprende la fascia dei 40-49enni (1.221.454 di individui), quella dei 50-59enni (1.038.570) e dei 12-19enni (854.716). Si tratta di numeri legati al periodo dal 24/12/21 al 24/01/22), quindi suscettibili di variazioni in base all’andamento della campagna vaccinale. Non solo. Andando ad analizzare il caso specifico delle Marche, la possibilità di una tracciabilità veritiera rimane difficile se si mettono sullo stesso tavolo il numero dei ricoveri effettivo (circa 350), certe dichiarazioni istituzionali e le testimonianze dei singoli ospedali che continuano ad essere in “over booking”. Sono 250 in tutto nella regione i posti letto disponibili, 70 dei quali ad oggi occupati per le terapie intensive. Per l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini i rischi di mandare in tilt il sistema sanitario e slittare nella zona arancione sono direttamente proporzionali al numero minimo di ricoveri gravi che si dovrebbero raggiungere (80/83 unità). Non va dimenticata però sia la presenza dei pazienti con lievi sintomi, sia quella dei malati oncologici. Oltre al fatto che la contagiosità del Covid-19 risponde a parametri che possono bypassare la copertura vaccinale: il rischio di infettarsi e contrarre la malattia cala se si segue la profilassi, ma non quello di potersi e poter contagiare.

25/01/2022 17:30
Bonus per l'acquisto di pc: la Regione Marche in aiuto di quasi 4 mila famiglie

Bonus per l'acquisto di pc: la Regione Marche in aiuto di quasi 4 mila famiglie

La Regione Marche ha messo in campo un intervento di 2,5 milioni di euro per l’acquisto di pc, per famiglie residenti nelle Marche, aventi reddito inferiore a 18 mila euro e almeno un figlio iscritto a scuole che vanno dalle primarie all’università. Il contributo singolo previsto è pari a 600 euro per l’acquisto di pc portatili e 570 euro per l’acquisto di pc fissi. Ad oggi sono stati acquistati e rimborsati i contributi per l’acquisto di pc a 3.700 famiglie. Si tratta di una misura di ausilio alle famiglie residenti nelle Marche, nelle quali vi siano uno o più figli che frequentano scuola o università che, a causa del riacutizzarsi della diffusione del virus, sono state di nuovo costrette ad attivare la didattica a distanza, grazie all’ausilio di piattaforme informatiche. “Molte famiglie - commenta l’assessore regionale all’Istruzione Giorgia Latini - si sono trovate in difficoltà, specie quelle più numerose, di fronte alla necessità di dotare i propri figli di personal computer aggiornati, performanti e adatti allo scopo. Per venire incontro a tale esigenza, la Regione Marche ha emanato un avviso pubblico prevedendo uno stanziamento di 2.500.000 euro del Fondo Sociale Europeo”. “Certamente - prosegue l’assessore - la posizione che ho espresso in diverse occasioni è in favore della didattica in presenza, tuttavia, viste le regole previste per le scuole, serve dare un aiuto alle famiglie in difficoltà. Aggiungo che nell’ultima settimana il numero delle classi in quarantena ha subito una lieve ma incoraggiante flessione se si considera che soltanto una settimana prima avevamo registrato un raddoppio. Siamo passati da 645 classi in quarantena a 630, che rappresentano il 6% delle classi complessivamente presenti in regione, ovvero 10.464”.  I ragazzi che hanno beneficiato del contributo, grazie ad un supporto informatico più adeguato potranno seguire con maggior attenzione e profitto le lezioni (tanti sono gli studenti costretti a seguire le lezioni con lo smartphone) e il sistema di istruzione trarrà beneficio da questo adeguamento dei mezzi. “Crediamo - conclude l’assessore Latini - che questo sia uno dei passi importanti che consentirà il passaggio dalla semplice didattica a distanza alla didattica digitale integrata (DDI) che davvero potrà far fare un salto di qualità al nostro sistema formativo anche quando, e speriamo accada presto, il coronavirus sarà definitivamente sconfitto”.    

25/01/2022 15:45
Infermieri, venerdì lo sciopero nazionale: “Due anni di silenzi da parte del Governo”

Infermieri, venerdì lo sciopero nazionale: “Due anni di silenzi da parte del Governo”

Dopo quasi due anni di richieste inascoltate, gli infermieri italiani scendono in piazza per protestare contro la gestione della pandemia da parte della sanità pubblica e per chiedere aiuti al Governo. Lo faranno anche nelle Marche, ad Ancona, con un sit-in venerdì 28 gennaio dalle 10 alle 11,30 in Piazza Cavour davanti a Palazzo delle Marche, sede dell’Assemblea Legislativa.  Turni estenuanti, zero giornate di riposo, ferie cancellate, paura e continui contagi tra i colleghi, quarantene e straordinari su straordinari che hanno sfiancato gli operatori dell’ambito sanitario. L’ultimo baluardo per tentare di tenere a galla il Paese, messo in ginocchio dal fuoco incrociato di (in)decisioni politiche e mancato riconoscimento dei fondi spettanti ai sanitari. “L’indennità specifica infermieristica non è stata svincolata dalla Legge di Bilancio del 2022. Una forte delusione – spiega Donato Mansueto, segretario regionale Nursind  – , l’esecutivo del Governo Draghi ha completamente ignorato le nostre richieste. Nessun segnale di vicinanza agli operatori sanitari (infermieri, ostetriche, OSS, professionisti sanitari), che si aspettavano già da questo mese l’erogazione delle risorse stanziate a dicembre 2020”. Già lo scorso novembre la Nursind si era espressa in merito alla condizione di totale disagio nella quale versano gli operatori della sanità pubblica, proclamando uno stato di agitazione. Fra le richieste avanzate dal Nursind, che stima per le Marche una carenza di infermieri di circa 3mila unità, c’è anche quella di prevedere più posti nelle università per infermieri e ostetriche, superare il vincolo di esclusività per poter garantire standard assistenziali in tutte le strutture sanitarie pubbliche e private, normare le prestazioni aggiuntive per la carenza di personale infermieristico.

25/01/2022 12:00
Covid, quasi 8mila nuovi contagi oggi nelle Marche: più della metà nella fascia 25-59 anni

Covid, quasi 8mila nuovi contagi oggi nelle Marche: più della metà nella fascia 25-59 anni

Nelle ultime 24 ore i nuovi contagi Covid nelle Marche sono stati 7.806 (ieri 2.268) su 20.034 (5.747 ieri) tamponi esaminati. La percentuale di positività è del 39% (ieri 39,5%) e il tasso di incidenza cumulativa su 100mila abitanti è 2.667,97 (ieri 2.664,10). L'incidenza del virus nelle Marche cresce ancora, anche se in modo minore ogni giorno. Questo, quanto emerge dai dati rilasciati dall’osservatorio epidemiologico delle Marche. Resta la provincia di Ancona quella dove il Covid continua ad infettare di più, nelle ultime 24 ore i nuovi casi sono 2.185. Seguita nell'ordine da quelle di Pesaro Urbino con 1.980, Macerata con 1.463, Ascoli Piceno con 990 e infine quella di Fermo con 909. Sono 279 i nuovi positivi di fuori regione.  Restano le fasce 25-44 anni e 45-59 anni, quelle che registrano più contagi. Su 7.806 casi nelle ultime 24 ore sono 4.006, più della metà. La fascia di età 25-44 anni ne conta 2.169, quella 45-59 invece 1.837. Resta ancora alto il numero dei nuovi contagi in età scolastica, con 790 casi nella fascia 6-10 anni. Da 0 a 18 anni sono complessivamente 2.452. Tra i nuovi contagiati 741 presentano sintomi; sono 2.507 i contatti stretti di positivi e 2.362 i contatti domestici, 114 in ambiente di scuola/formazione, 8 di lavoro, 34 di vita/socialità, 2 in setting assistenziale e 3 sanitario; 2.017 i casi in corso di approfondimento epidemiologico. Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 354 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+4 rispetto a ieri), dei quali 59 in Terapia intensiva (+5 rispetto a ieri) e 295 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 76 (+1) e quelli in reparti non intensivi 219 (-2 rispetto a ieri) mentre 21 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano, purtroppo 11 decessi correlati al Covid: un 88enne di Chiaravalle, un 79enne di Senigallia, un 60enne di Fermo, una 76enne di Loreto, una 85enne di Morrovalle, un 92enne di Civitanova Marche, un 86enne di Serra De Conti, una 78enne di Campofilone, un 74enne di Matelica, una 83enne di Fermo e una 98enne di Fermo. 

25/01/2022 10:59
INTERVISTA - Elezioni: “Zero intesa fra i partiti, incertezza tra gli onorevoli maceratesi per il Quirinale”

INTERVISTA - Elezioni: “Zero intesa fra i partiti, incertezza tra gli onorevoli maceratesi per il Quirinale”

E' ufficialmente cominciata la corsa per la poltrona del Quirinale. 1009 grandi elettori, di cui 630 deputati, 321 senatori e 58 delegati regionali. E come ci si aspettava, il primo scrutino alla Camera si è concluso con una maggioranza di schede bianche. Manca ancora l’intesa fra i partiti mentre dall'est Europa spirano venti di guerra con la crisi Ucraina e l'aumento del costo delle materie prime che sta rappresentando uno choc per l'economia italiana. E mentre l’ipotesi più acclarata rimane per ora quella di un Mattarella bis - che confermerebbe di riflesso Mario Draghi alla presidenza del Consiglio -, i due deputati maceratesi Tullio Patassini (Lega)  e Mirella Emiliozzi (M5s) fanno i loro pronostici, intercettati fuori dai cancelli di Montecitorio. Quanto sono importanti queste elezioni in questo momento storico?Patassini: Sono le elezioni più importanti di sempre: i due schieramenti politici più grandi sono equilibrati per ora, la partita è aperta. Confidiamo in una persona di alto livello istituzionale, che rappresenti l’Italia al meglio. Emiliozzi: Sono onorata ed emozionata nel rappresentare il mio Paese e la mia terra nell’elezione del nostro Presidente della Repubblica. Da sempre, il Quirinale è simbolo di unità per tutta la nazione: è necessario che chiunque sia chiamato a ricoprire un simile ruolo abbia la capacità di riunificare il Paese. All’interno dei vostri gruppi, quali sono i nomi messi in campo?Patassini: Al momento stiamo ancora studiando in queste ore, non abbiamo alcuna certezza. Purtroppo, Berlusconi si è reso indisponibile. E se Letta continua a rifiutare le nostre proposte, trovare una sintesi sarà difficile. Emiliozzi: Il Movimento 5 Stelle si sta adoperando come sempre per cercare la figura giusta su cui convergere. Siamo il partito di maggioranza relativa, quindi gli altri partiti non possono prescindere da noi e questo ci attribuisce una grande responsabilità. Come stando andando i confronti con le altre forze politiche?Patassini: Matteo Salvini, innanzitutto, sta cercando di mantenere salda la coalizione di centrodestra: dobbiamo rimanere uniti, anche se il rischio di scontri interni è possibile. Emiliozzi: Il nostro leader, Giuseppe Conte, è impegnato in una serie di incontri destinati a trovare una convergenza: il nuovo presidente non può essere espressione di questo o di quel partito, ma, ora più che mai, deve rappresentare un’intera comunità. Voi personalmente su quali figure puntereste? Patassini: Mario Draghi rimane il nome potenziale sia per continuare come Presidente del Consiglio sia per salire al Colle. Ci sono molte cose sul piatto nel futuro del Paese, e le soluzioni tampone finora adottate non bastano più: serve un’azione di bilancio per togliere dalla crisi le famiglie e le imprese. Emiliozzi: È ancora presto per indicare un nome, per questo oggi ho votato scheda bianca, in linea con il mio gruppo.  Qualora le vostre aspettative venissero deluse, come porterete avanti il vostro programma?Patassini: Noi punteremo tutto sui fondi del PNRR e su un confronto costruttivo con l’Europa. A questo si aggiungono la questione energetica e del caro bollette, oltre alla ricostruzione post sisma che riguarda la Regione Marche. Siamo disposti a scontrarci con gli altri partiti, se sarà necessario. Emiliozzi: Dobbiamo innanzitutto gestire la pandemia, che sul fronte sanitario continua a preoccuparci. Sicuramente il PNRR è un’occasione imperdibile di rilancio e di rafforzamento del nostro Paese. E soprattutto c’è da ricostruire il tessuto sociale segnato dal Covid-19. Noi continueremo ad agire per tornare alla normalità il prima possibile.

25/01/2022 08:30
Marche, dramma lavoro: “Il 90% dei contratti sono precari, boom di Cig in tutti i settori”

Marche, dramma lavoro: “Il 90% dei contratti sono precari, boom di Cig in tutti i settori”

Nel secondo anno di pandemia, l’occupazione nelle Marche segna nuovi dati negativi e difficili da contrastare in vista della ripresa. Ad oggi il 90% dei nuovi contratti di lavoro è di natura precaria, con particolare riguardo per la tipologia di quelli cosiddetti “stabili”: in questo senso, la Regione si colloca al 17esimo posto rispetto alla media nazionale. Aumenta invece l’incidenza per le assunzioni part time (36%) e a intermittenza (16,9%). A pesare ulteriormente nel 2021 è stata la forte richiesta degli ammortizzatori sociali: sono state 77 milioni le ore di Cassa integrazione raggiunte, insieme a Fis (Fondo integrazione salariale) e altri fondi di solidarietà. Il 92% delle richieste tutte legate al Covid-19. «Risulta evidente quanto sia stato pesante l'impatto della crisi pandemica anche nel corso di tutto il 2021  - ha dichiarato Rossella Marinucci di CIGIL Marche - con una rilevante richiesta di Cassa Integrazione in tutti i settori. Risulta difficile immaginare una ripartenza senza conseguenze per i lavoratori e le lavoratrici: occorrono soluzioni tangibili contrastare una precarietà ormai insostenibile». In particolare, la Cig (ordinaria, straordinaria e in deroga) si è attesta a 59,8 milioni di ore nonostante la riduzione rispetto al 2020 (102,2 milioni di ore), soprattutto considerando che nel 2019 le ore autorizzate furono solo 14 milioni. Il ricorso a Fis e altri fondi, invece, è arrivata a 17,7 milioni". Nello specifico, è il settore dell'industria, a segnare le maggiori richieste di attivazione degli ammortizzatori (44.103.801 ore di Cig): meccanica (15,9 milioni nella meccanica, 11,3 per il calzaturiero e 6,1 per l’abbigliamento. Segue il mondo del terziario, in cui si sono registrate 5 milioni di ore per il commercio, 4,3 per alberghi e pubblici esercizi, 2,9 per studi professionali, vigilanza e case di cura e 1,3 nell'edilizia.

24/01/2022 16:30
È ufficiale: nuovo blocco dei mutui per i comuni colpiti dal terremoto del 2016

È ufficiale: nuovo blocco dei mutui per i comuni colpiti dal terremoto del 2016

C'è una nuova proroga per la sospensione dei mutui nei comuni coinvolti nel cratere sismico che ha colpito il Centro Italia nel 2016. La decisione del Governo arriva con il Decreto sostegni ter che ha confermato il blocco fino al 31 dicembre 2022 dopo che il provvedimento non era rientrato nella legge di bilancio. Una richiesta che era giunta a più riprese nel corso degli ultimi mesi dal commissario per la ricostruzione, Giovanni Legnini, e da parte dei presidenti delle regioni coinvolte che avevano definito questo provvedimento come una manovra essenziale per la ripartenza di un territorio messo in ginocchio in seguito agli ingenti danni subiti. "Si tratta di una decisione fondamentale - ha detto la presidente di Anci Marche Valeria Mancinelli - che va incontro alle esigenze dei Comuni del cratere di 4 regioni". "Il provvedimento - ha aggiunto ai micvrofoni dell'Ansa - era particolarmente atteso e proroga la sospensione del pagamento dei mutui fino al 31 dicembre 2022".    

24/01/2022 13:00
Vaccini ai bambini, Burioni: "Benefici indiscutibili, vanno somministrati il prima possibile"

Vaccini ai bambini, Burioni: "Benefici indiscutibili, vanno somministrati il prima possibile"

"Il virus in questa ondata sta circolando notevolmente tra i bambini, cosa mai successa prima. Quindi dobbiamo pensare a vaccinarli, considerando i rischi e benefici”. Questa, in sintesi, la lezione di Roberto Burioni, virologo pesarese del San Raffaele di Milano, andata in onda ieri sera su Rai 3 nel corso della trasmissione Che tempo che fa in cui ha spiegato perché è sicuro oltre che importante vaccinare i bambini di età compresa tra i 5 e gli 11 anni. “I rischi li conosciamo – ha spiegato Burioni -. Sappiamo che in 1 caso su 4000 circa qualche settimana dopo la guarigione dal Covid può venire al bambino una malattia infiammatoria cronica che può essere anche grave. Abbiamo dati recenti che ci indicano come negli under 18 nel mese successivo alla guarigione c'è maggiore incidenza del diabete. Infine, in questa ondata Omicron ci sono dati che ci mostrano in vari Paesi come i bambini finiscano in ospedale, come succede per esempio in Spagna. Per fortuna non vengono ricoverati per patologie gravi, in genere si risolvono, però penso sia doveroso risparmiare a un bambino il ricovero soprattutto per il peso psicologico che questo potrebbe avere”.  Burioni ha, quindi,  evidenziato come i vantaggi della vaccinazione siano indiscutibili: “Il Paese più avanti con la campagna sono gli Stati Uniti con 9 milioni di dosi tra i 5 e gli 11 anni. Sostanzialmente non sono stati riscontrati effetti collaterali di rilievo. Appena 12 miocarditi in totale (1,4 casi per milione), per esempio, oltretutto molto lievi". "Contraendo l'infezione da Covid invece, secondo il virologo, la probabilità miocardite aumenta enormemente (146 su centomila), di conseguenza "il rapporto rischio-beneficio è molto favorevole, quindi il vaccino va somministrato il prima possibile".

24/01/2022 12:24
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