Pesaro

Ricci contro Meloni e Salvini: "Mettono a rischio i fondi del Pnrr, i sindaci non lo permetteranno"

Ricci contro Meloni e Salvini: "Mettono a rischio i fondi del Pnrr, i sindaci non lo permetteranno"

"Ridiscutere il Pnrr significa bloccarlo e perdere un'occasione storica, come ha detto il ministro Franco e Paolo Gentiloni - ha scritto sul suo profilo twitter il sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd, Matteo Ricci -. La Meloni e Salvini sono pericolosi. Serve invece velocità e contrastare ulteriormente l'inflazione. Senza Pnrr sarà recessione. I sindaci non lo permetteranno".

04/09/2022 13:45
La politica italiana al tempo di Tik Tok. Ovvero, leader a caccia di voti tra i giovani (prendendoli in giro)

La politica italiana al tempo di Tik Tok. Ovvero, leader a caccia di voti tra i giovani (prendendoli in giro)

Carlo Calenda, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi. Sono i tre nomi che hanno segnato il corso di quest’ultima settimana, quella che di fatto ha aperto ai 30 giorni finali prima delle elezioni del 25 settembre. Tre nomi per tre persone con altrettante storie diverse, il cui comun denomitore dal 29 agosto è uno solo: Tik Tok. La piattaforma ByteDance è diventato improvvisamente il social network più ambito di questa campagna elettorale, forse perché a maggio 2022 il numero di italiani registrati è stato di circa 16 mln (il 76% in più rispetto all’anno precedente). Una cifra importante, se si considera che quasi 1/3 è costituito dai giovani, solitamente avezzi all’uso di Tik Tok per condividere contenuti, dai più leggeri (balletti, tutorial) ai più impegnati (idee, consigli, riflessioni).   Si potrebbe riassumere questa sorta di nuova declinazione della politica nostrana con la ben nota massima - spesso erroneamente attribuita a Niccolò Macchiavelli - per cui “il fine giustifica i mezzi”. Ma qual è esattamente questo fine? Coinvolgere i giovani come se da loro dipendesse il futuro dell’Italia? Rispolverare la facciata di una politica vecchia e stantia? Non è chiaro. C’è da dire che, in anticipo sugli altri, il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle erano già approdati nelle scorse settimane sulla nota piattaforma digitale: ma il lato grottesco dell’intera faccenda è che, mentre questi ultimi hanno preferito insistere con una comunicazione più dal taglio istituzionale e fissata sugli argomenti pregnanti del loro programma (Alessandro Zan che parla dei diritti civili o Giuseppe Conte della legge Salvamare), i nuovi arrivati sono sembrati più preoccupati di tener fede alla loro maschera carnevalesca di cera. Ecco allora un Berlusconi ricorrere al vecchio espediente delle barzellette in posa da televendita e al proprio sorriso smagliante "copyright 1994"; un Matteo Salvini che da 'solerte genitore' bacchetta i ragazzi sull’uso delle droghe ("la cannabis è merda, la droga è morte”) o un Renzi che snocciola il proprio curriculum - da capo clan boyscout a presidente del Consiglio nel 2014 - con simpatia e fresca verve giocando fra il suo pseudo inglese e il corsivo di Elisa Esposito, rispetto a un Calenda più impacciato e in cerca di credibilità con un “non so ballare, sembro un orso ubriaco”. Di fronte a questa sostanziale deriva, è quasi inevitabile non lasciar trasparire dai cellulari una generale presa per i fondelli nei confronti di quei 5 mln di giovani iscritti di cui sopra. Del resto, anche Enrico Letta lo aveva asserito nelle ultime ore - “Tik Tok è una cosa seria” - facendo quasi da èco a una Giorgia Meloni che nel suo sostenuto esordio telematico si era affidata all'evergreen “Io sono Giorgia, sono una donna, sono una madre, sono cristiana”. Questo prima di deviare su temi che finora hanno spaziato dagli animali domestici allo sport come soluzione alle devianze giovanili (bypassando completamente i punti più controversi del programma di Fratelli d'Italia: scuola, lavoro, legge 194). Un vero e proprio esodo, dunque, quello dei partiti e dei loro leader, che però non sembra tener conto del pensiero reale dei ragazzi: e cioè che dei politici, a loro, non gliene frega proprio nulla. Li vedono e "skippano". Al massimo, si divertono a definirli cringe, boomer, o a prenderli in giro come fanno già gli adulti. Forse, allora, la chiave della credibilità oggi si nasconde dietro la megalomania di questi neo influencer: quella di lasciare che i giovani esprimano le loro idee rispetto alla politica nostrana, raccontino delle loro aspettative e desideri, o di ciò che li spaventa maggiormente. Insomma, meno video e più attenzione all’ascolto: a quel punto, qualcosa è possibile che cambi anche per noi. (foto: ANSA)

04/09/2022 10:00
Salvini approda nelle Marche per parlare di sanzioni alla Russia, caro bollette, energia e scelta nucleare

Salvini approda nelle Marche per parlare di sanzioni alla Russia, caro bollette, energia e scelta nucleare

“Molti imprenditori mi stanno chiedendo di rivedere le sanzioni alla Russia, perché è l'unico caso al mondo in cui le sanzioni, volute per fermare la guerra e colpire un regime, danneggiano non i sanzionati ma coloro che sanzionano”. Sono le parole pronunciate da Matteo Salvini oggi a Fano (PU), nell'ambito del suo tour elettorale in vista delle elezioni politiche del 25 settembre e che ha toccato anche la regione delle Marche. “Con questi provvedimenti - ha aggiunto - ci stanno rimettendo gli italiani e ci stanno guadagnando i russi, quindi a Bruxelles c'è qualcuno che ha sbagliato i conti. Bisogna comunque continuare a sostenere, difendere e aiutare il popolo ucraino, ma le sanzioni non stanno facendo male alla Russia, tanto che sta guadagnando centinaia di miliardi in più, mentre stanno facendo male alle nostre imprese e alle nostre famiglie". Il leader della Lega, in seconda battuta, si è fermato a parlare con cittadini e ambulanti, accompagato dall'assessore regionale allo Sviluppo Economico Mirco Carloni, candidato de Carroccio nel collegio uninominale di Pesaro per la Camera. Successivamente, ha voluto esprimersi anche sull’ipotesi di scostamento di bilancio per far fronte all'aumento di luce e gas. “Preferisco spendere 30 miliardi adesso e non 100 a dicembre per pagare cassa integrazione e disoccupazione a migliaia di operai, il mio obiettivo è salvare l'economia del Paese”, ha affermato il leader del Carroccio. “L'emergenza oggi in Italia sono le bollette di luce e gas, pertanto occorre un intervento urgente dell'Italia e dell'Europa, altrimenti vinciamo le elezioni ed ereditiamo un milione di disoccupati”. Ultimo tema trattato durante la visita, l’energia (per il quale propone di estrarre gas dall’Adraitico) e la scelta del nucleare: “Gli italiani - ha detto - penso che abbiamo voglia di libertà e indipendenza anche energetica e di pagare bollette meno care. Tutto il mondo sta investendo nel nucleare, non capisco perché non possa farlo anche il nostro Paese”.

03/09/2022 17:58
Strage di via Carini, 40 anni dopo. Ecco perché è importante ricordare il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa

Strage di via Carini, 40 anni dopo. Ecco perché è importante ricordare il gen. Carlo Alberto Dalla Chiesa

Una raffica di Kalashnikov AK-47 può bastare per uccidere un uomo. Ma per riservare lo stesso destino alle sue idee e azioni, serve l’indifferenza e l’oblio. In occasione del 40° anniversario dalla scomparsa del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa – occorsa con l’attentato mafioso in via Carini il 3 settembre 1982 – il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri ha scelto di riportare l’attenzione pubblica su uno dei pensieri più esaustivi del fu Prefetto di Palermo: “Certe cose non si fanno per coraggio, si fanno solo per guardare più serenamente negli occhi i propri figli e i figli dei nostri figli”. Una riflessione (al tempo) volta a smuovere le coscienze e auspicare un futuro degno di essere vissuto per le nuove generazioni, pacifico e scevro da ogni paura dal punto di vista sociale e civile. Dalla Chiesa aveva abnegazione nello svolgere il proprio lavoro e buon senso nell’esporsi a livello mediatico. Lui, che durante la Seconda Guerra Mondiale partecipò alla Resistenza contro il nazifascismo; che posto al comando della Legione carabinieri di Palermo condusse in prima persona quelle indagini operate dalla seconda metà degli anni ’60 e i cui risultati finirono nel famoso “Rapporto dei 114” (riferito alle cosche mafiose di Cosa Nostra); che nel pieno degli anni ’70 guidò il contrasto al terrorismo brigatista, forte anche delle rivelazioni fornite dal pentito Patrizio Peci. Finchè non fece ritorno a Palermo nella primavera del 1982 (sotto il governo Spadolini) nelle vesti di prefetto, con la promessa da parte dello Stato di “poteri speciali” utili a portare avanti la lotta contro Cosa Nostra. Poteri che, in realtà, non gli furono mai concessi. Eppure, nel limite delle proprie possibilità, dalla Chiesa portò avanti le sue inchieste, puntando alla pancia delle pubbliche amministrazioni (colpevoli, secondo lui, di favorire le infiltrazioni criminali all’interno delle istituzioni) e riuscendo persino a redigere il cosiddetto “Rapporto dei 162” (nel quale veniva ricostruito l’organigramma delle famiglie mafiose palermitane). L’ostracismo locale e nazionale, però, non tarda a manifestarsi. Il generale piemontese viene presto isolato dai suoi  colleghi, trovandosi per questo costretto anche a fare i conti con la muta ostilità dei politici siciliani. Le sue azioni vengono d’un tratto sminuite e derise, e - non ultimo - anche il suo secondo matrimonio con Emanuela Setti Carraro finisce con l’essere strumentalizzato (lei di 30 anni più giovane). Per capirci, in un’intervista al Manifesto (agosto 1982) un anonimo funzionario della questura di Palermo dichiarò: “Dalla Chiesa farebbe bene ad andarsi a sciacquare le palle al mare e a non rompere i coglioni qui da noi”. Era chiaro che la precisa e minuziosa strategia del gen. aveva suscitato il panico tra i mafiosi e i loro garanti nascosti tra le fila della politica - Democrazia Cristiana in prima linea - e della magistratura: sua l’espressione “ingiustizia che assolve” usata per definire le sentenze dei giudici sospettosamente indulgenti nei confronti di taluni criminali. Abbastanza da decretarne la condanna a morte, insieme alla moglie e l’agente di scorta Domenico Russo. Un destino tragico e silente, comune a tutti coloro che in quegli anni - da sotto una toga, da dietro una divisa o con una penna in mano - avevano la sfortuna di costituire un’anomalia all’interno del complesso sistema italiano: colpa di quell’ostinata propensione a “servire lo Stato, preservare le leggi, combattere per la giustizia civile in nome della collettività”. Una serie di requisiti che lo stesso dalla Chiesa esigeva da ogni giovane aspirante carabiniere a dispetto di sacrifici e rinunce, e che in qualche modo andrebbero reintegrati all’interno di una società come quella attuale che, nonostante i potenti mezzi a disposizione, dell’opportunismo e dell’omertà sembra voler insistere nel farne i pilastri della propria identità (e non solo in riferimento al "cancro mafia").  Il suo discorso (forse) più emblematico, il compianto generale originario di Saluzzo (CN) lo tenne il primo maggio 1982, all’indomani del brutale assassinio per mano mafiosa di Pio La Torre e Rosario Di Salvo. “Se esiste un potere, questo è solo dello Stato e delle sue istituzioni e delle leggi. Non possiamo oltre delegare questo potere né ai prevaricatori, né ai prepotenti, né ai disonesti. Potere può essere un sostantivo nel nostro vocabolario, ma anche un verbo. Ebbene io l’ho colto in questo senso e lo voglio sottolineare in tutte le sue espressioni […]. Poter convivere, poter essere sereni, poter guardare in faccia l’interlocutore senza abbassare gli occhi, poter ridere, poter parlare, poter sentire, poter guardare in viso i nostri figli e i figli dei nostri figli senza avere la sensazione di doverci rimproverare qualcosa”.

03/09/2022 10:00
Vaiolo delle scimmie, confermato il settimo caso nelle Marche

Vaiolo delle scimmie, confermato il settimo caso nelle Marche

Settimo caso di vaiolo delle scimmie nelle Marche. Si tratta di un 31ennne di Fermignano (Pesaro Urbino) già in via di guarigione, che non aveva viaggiato nelle ultime settimane. Lo rende noto la Regione Marche. Il 31enne sarebbe risultato positivo al tampone, ma presenta solo delle vescicole del virus Monkeypox. Si trova in isolamento domiciliare. Il primo caso di vaiolo delle scimmie era stato confermato i primi di luglio nelle Marche, mentre il sesto risale a pochi giorni fa ed era stato accertato in un 31enne di Senigallia.  

03/09/2022 09:31
Gimbo e Chiara dicono sì: matrimonio da sogno a Villa Imperiale

Gimbo e Chiara dicono sì: matrimonio da sogno a Villa Imperiale

Gianmarco  Tamberi ha detto sì alla fidanzata Chiara Bontempi in una breve cerimonia che si è tenuta, con quasi 2 ore di ritardo, nel complesso rinascimentale di Villa Imperiale a Pesaro.  Nozze blindate e rigorosamente private fra il 30enne campione olimpico di salto in alto e medaglia d'oro agli Europei con la sua storica compagna in una delle location più suggestive delle Marche: un'antica villa nobiliare, risalente alla seconda metà del Quattrocento, appartenuta agli Sforza, ai della Rovere, agli Albani, con un edificio principale ricco di sale affrescate e poi cortili, terrazze e giardini all'italiana, dove per l'occasione è stata allestita un tensostruttura. Lo stesso complesso ha ospitato la cena di nozze a base di pesce e sino all'ultimo, a causa del tempo incerto, si è temuto di dover trasferire matrimonio e festeggiamenti all'interno. Circa 200 gli invitati tra cui colleghi illustri dello sposo come Marcell Jacobs, Filippo Tortu, Mutaz Barshim, l'altista qatariota che ha condiviso con Gimbo l'oro olimpico di Tokyo, la campionessa paralimpica Bebe Vio, il mezzofondista anconetano Simone Barontini, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il vice presidente della regione Marche Mirco Carloni. Previsto, anche, il  matrimonio religioso che si terrà più avanti, in forma ristretta.

02/09/2022 10:03
Aborto nelle Marche, quando il corpo delle donne diventa terreno di campagna elettorale

Aborto nelle Marche, quando il corpo delle donne diventa terreno di campagna elettorale

Abortire nelle Marche è difficile, se non proprio impossibile in alcune province. Accettare questo dato di fatto è il primo passo per muoversi in una direzione più giusta e più equa, nel rispetto dei diritti inviolabili della persona. Il diritto all’interruzione di gravidanza dovrebbe essere tutelato a prescindere dal colore politico, in quanto riconosciuto a livello internazionale fra i diritti umani. Eppure, negli ultimi 3 anni, la regione ha subito un tracollo in tal senso, andando a complicare una situazione che già di partenza non era delle più rosee.  A partire dal 2019 le linee guida del ministero della salute (adottate a partire da giugno 2014 per quanto riguarda la somministrazione della pillola Ru486 ndr) in materia abortiva sono state progressivamente riviste, negando la possibilità alle donne di sottoporsi all’interruzione farmacologica della gravidanza. Una messa al bando programmatica della Ru486, in pieno contrasto con la legge 194/78 del 1978 che garantisce a ogni donna la libertà di interrompere volontariamente la gestazione entro 90 giorni dal concepimento.  La maggior parte delle interruzioni di gravidanza nelle Marche vengono infatti effettuate con il ‘metodo karman’ (metodo chirurgico, più invasivo di quello farmacologico), per il 67,7% del totale, contro una media nazionale che si attesta al 40,9% e quella delle regioni del centro al 34,2%. Nel 2020 sono state registrate soltanto 153 IVG effettuate con metodo farmacologico (mifepristone e prostaglandine), pari all’ 11,3% del totale: una percentuale significativamente più bassa a quella delle altre regioni del Centro (39%) e dell’Italia nel complesso (31,9%). Inutili le contestazioni dall’opposizione che a gennaio del 2021, nella persona della consigliera dem Manuela Bora, aveva proposto una mozione per far rispettare le linee nazionali e continuare a garantire l’importante diritto abortivo alle donne marchigiane. La risposta ricevuta da Bora dopo aver incalzato Giorgia Latini furono 1450 pannolini, tanti quante le interruzioni effettuate nelle Marche nel 2019, inviati da un gruppo anti-abortista. L’indagine condotta dal gruppo transfemminista “Non una di meno”, risalente allo scorso 28 settembre, getta una luce inquietante sulla situazione marchigiana: nei reparti di ginecologia gli obiettori di coscienza fra il personale sanitario arrivano a picchi del 100%, rendendo impossibile in alcuni ospedali effettuare un’Ivg. In assoluto la cifra si attestava attorno al 71,2% (57 obiettori su 80, esclusa la provincia di Ancona che non ha risposto all’indagine) con gli ospedali di Jesi e Fermo all’ultimo posto.  Le uniche eccezioni Urbino e San Benedetto del Tronto che, con “solo” il 40% di obiettori fra ginecologi e ostetrici, si attestano come gli unici poli ancora in grado di sostenere le esigenze sanitarie delle donne marchigiane. La Ru486, a Macerata e Urbino, viene somministrata solamente entro le prime 7 settimane - invece che 9 – contro le linee del Ministero.  Nel 2020, gli obiettori di coscienza rappresentano il 70% dei ginecologi, il 42,6% degli anestesisti e il 22,5% del personale non medico (dati ministero della salute). Dunque, la percentuale di medici obiettori nelle Marche cresce rispetto al 2019 e supera quella della media nazionale (64,6%). Dal 2007 al 2020 i ginecologi obiettori nelle Marche sono aumentati del 12,3%, mentre il personale non medico obiettore ha visto un incremento del 15,4%.     L’interruzione di gravidanza è un diritto fondamentale e inalienabile che poggia sul presupposto di scelta individuale, di proprietà del proprio corpo e sui diritti alla salute, alla maternità e alla vita: “Costringere qualcuno a condurre una gravidanza indesiderata, o costringerlo a cercare un aborto non sicuro – si legge nella sezione dedicata su Amnesty International -, è una violazione dei diritti umani, inclusi i diritti alla privacy, all’autonomia e all’integrità corporea”.  Un report più recente della CGIL sottolinea come il tasso di abortività nelle Marche sia del 4,5% inferiore rispetto alle altre regioni d’Italia: nel 2020 le interruzioni volontarie di gravidanza registrate sono state 1351 (con un decremento del -2,7% rispetto al 2019, presumibilmente a causa della pandemia da Covid 19): 446 interventi nella provincia di Ancona, 335 nella provincia di Macerata, 299 ad Ascoli Piceno, 271 nella provincia di Pesaro Urbino e nessuna IVG nella provincia di Fermo. Delle 1327 donne che hanno scelto – e sottolineo “scelto” – di interrompere la propria gravidanza, 110 (8,3%) si sono recate in strutture fuori regione. A spiccare negativamente da questo punto di vista in senso provinciale è Fermo, con un allarmante 92,9% di donne recatesi fuori provincia per abortire (7,1% fuori regione). Altro record negativo per le Marche che si attesta alle ultime posizioni con quasi una donna su dieci costretta a recarsi in Emilia Romagna, Abruzzo e Umbria per accedere a tale diritto.   "Una donna su dieci si reca fuori Regione per una IVG, l’aborto farmacologico ha percentuali inferiori rispetto alle altre Regioni, la percentuale dei medici obiettori aumenta rispetto al 2019. Tutti dati che sono in controtendenza rispetto al dato nazionale – commenta il segretario regionale CGIL Marche Loredana Longhin – La 194/78 è una legge di civiltà. La Cgil si opporrà sempre al modello conservatore che questa Giunta sta cercando di imporre, e rivendicherà sempre il diritto sociale della maternità e il diritto alla salute delle donne".   (Fonte foto: pagina FB "Non Una di Meno Transterritoriale Marche")  

02/09/2022 10:00
Sorprese dal temporale durante una passeggiata, si perdono sul sentiero: paura per due suore

Sorprese dal temporale durante una passeggiata, si perdono sul sentiero: paura per due suore

Paura per due suore, originarie della Romania, sorprese da un temporale martedì pomeriggio durante una passeggiata su un sentiero alle pendici del Monte Catria nel Pesarese: l'allarme è scattato verso le 19 quando le religiose, che stanno trascorrendo un periodo di ritiro spirituale nel monastero di Fonte Avellana a Serra Sant'Abbondio, hanno chiesto aiuto dopo aver smarrito la strada all'altezza di un rifugio. In azione i vigili del fuoco e il soccorso alpino che le hanno individuate e recuperate in una zona impervia. Le due suore, spaventate e un po' infreddolite, ma in buone condizioni, sono state riaccompagnate in convento. 

31/08/2022 12:49
Noi Moderati presenta il programma elettorale. Marchionni: "Non utopia ma progetto concreto"

Noi Moderati presenta il programma elettorale. Marchionni: "Non utopia ma progetto concreto"

Tempo di elezioni e presentazione dei programmi elettorali nel Centrodestra. Ogni partito mette sul tavolo le proprie proposte di riforme per il Paese in ambiti chiave che possano costituire motivo di rinnovo e sviluppo per l'Italia. Noi moderati, schierati nella coalizione di centrodestra, illustra i propri punti programmatici con la candidata capolista al Collegio plurinominale della Camera, l'avvocato pesarese Giulia Marchionni.   "Il nostro programma non è un' utopia irrealizzabile - commenta Marchionni -, ma presenta contenuti fondamentali per il Paese, puntando su temi e proposte fattivamente e concretamente realizzabili secondo un progetto ragionato di coperture finanziarie e strumenti giuridici di attuazione".   Ecco come si articolano i 12 punti presentati nel programma: 1. L’italia in Europa e nel mondo; 2. Stato e istituzioni; 3. Famiglia; 4. Lavoro e impresa; 5. Autonomia energetica e transizione ecologica (non ideologica); 6. Infrastrutture materiali e immateriali; 7. Agricoltura, turismo e cultura; 8. Formazione e ricerca; 9. Giustizia; 10. Salute e disabilita’; 11. Inclusione sociale; 12. Coesione territoriale.   Ogni punto programmatico è corredato da un'ampia trattazione che guarda ai territori e alle regioni. Sono stati valutati punti di criticità e punti di forza cercando di migliorare ciò che già c'è e immaginando ciò che potrebbe essere fatto, perché l'Italia dei territori sia protagonista della rinascita del Paese.   "Sto lavorando sulla regione Marche in sinergia con le Segreterie provinciali del mio partito, Italia Al Centro, - dichiara la candidata capolista alla Camera Marche p01 Giulia Marchionni - e nei prossimi giorni darò voce alle anime moderate radicate da tempo nelle province di Ascoli Piceno, Ancona, Pesaro, Macerata e Fermo per illustrare il programma con dei focus ad hoc all'insegna della competenza e della forza che i territori manifestano come espressione politica e sociale dell'Italia che lavora per il bene comune".

30/08/2022 10:00
Marche, Anas: chiusa temporaneamente "per frana" la ss 745 Meataurense ad Urbania

Marche, Anas: chiusa temporaneamente "per frana" la ss 745 Meataurense ad Urbania

A causa di una frana avvenuta nella serata di ieri sera nei pressi di Urbania (PU), è chiusa al traffico – in entrambe le direzioni di marcia – la strada statale 745 “Metaurense” nel tratto incluso tra il km 9,900 ed il km 12,200. Le squadre Anas stanno lavorando dalla serata di ieri per le operazioni di rimozione di materiali e detriti dal piano viabile e per la gestione della viabilità. Anas, società del Gruppo FS Italiane, ricorda che "quando guidi, Guida e Basta! No distrazioni, no alcol, no droga per la tua sicurezza e quella degli altri" (guidaebasta.it). Per una mobilità informata l’evoluzione della situazione del traffico in tempo reale è consultabile anche su tutti gli smartphone e i tablet, grazie all’applicazione “VAI” di Anas, disponibile gratuitamente in “App store” e in “Play store”. Il servizio clienti “Pronto Anas” è raggiungibile chiamando il numero verde gratuito 800.841.148. Anas ricorda inoltre l’elevato rischio incendi: “La strada non è un posacenere. Rispetta l’ambiente, salva il tuo viaggio”.  

28/08/2022 11:49
Slogan, manifesti e tweet: destra e sinistra guerreggiano a colpi di marketing. E dimenticano i giovani

Slogan, manifesti e tweet: destra e sinistra guerreggiano a colpi di marketing. E dimenticano i giovani

Si alza per un attimo il naso mentre si è alla guida o per strada, ed ecco spuntare sui cartelloni il faccione di Giorgia Meloni, di Matteo Salvini o di Silvio Berlusconi. Una frazione di secondo, quel tanto che basta per ricordare i protagonisti dell’attuale fase politica del nostro paese. Lady G. di per sé rinuncia ad ogni argomento, affidandosi a uno slogan semplice e immediato: “PRONTI a risollevare l’Italia”. Il Capitano del Carroccio, invece, si concede qualche riga in più, accostando al suo personalissimo “CREDO” religioso temi quali: l’Iva sui prodotti alimentari, la flat tax al 15%, lo stop agli sbarchi, e - in maniera più contenuta – il nucleare come soluzione alla transizione energetica (senza specificare di voler continuare a servirsi dei carburanti fossili per farlo) e l’abrogazione della legge Fornero a favore di Quota 41 (valido certo, ma qualora si avesse a che fare con un mercato del lavoro meno fatiscente di quello corrente). Il Caimano, dal canto suo, sa bene che la sua è solo una presenza formale e di facciata, utile solamente al proprio ritorno in Senato: da qui “Una scelta di campo” di cui nessuno è in grado di intuirne il significato, se non i fedelissimi di Forza Italia. Diversamente, il PD di Enrico Letta ha scelto di rinunciare ai faccioni a tutto manifesto preferendovi direttamente i temi cari al programma, anche qui secondo un linguaggio telegrafico: “Avanti sui diritti civili”, “Italia rinnovabile”, “Prima l’ambiente”, “La casa è un diritto”, “Più medici di famiglia”, “Il lavoro è dignità” e così via, con le varie semplificazioni e/o specifiche del caso. Una decisione etica, ma anche di convenienza se vogliamo: la ricerca di una nuova credibilità non passa più per le facce già trite e detestabili dall’elettorato italiano; piuttosto, per la forza degli argomenti avanzati. Ma la vera propaganda politica ormai si gioca sui social. Con relativi costi, s’intende. Secondo i dati Meta legati al periodo 21 luglio/19 agosto, il Partito Democratico avrebbe finora speso circa 26mila euro per sponsorizzare i propri post su Facebook, Instagram e Twitter, faendo leva su slogan, volti di leader e giovani esponenti a sostegno della propria campagna elettorale. A seconda del tema trattato, poi, le visualizzazioni ottenute hanno proceduto per altri algoritmi, che comunque fanno riflettere: un post diretto a Meloni e le sue posizioni contro l’aborto, per esempio, ha ricevuto 400-500mila impressions (raggiungendo una buona fetta di donne di età compresa fra i 45 e i 54 anni). Diverso il destino per il post dedicato ai medici di famiglia: appena 40-50mila visualizzazioni, coprendo per lo più utenti maschili over 50. Con quasi 20mila euro spesi, invece, la Lega ha voluto insistere in maniera essenziale sui temi sopra citati, in modo da comprendere un bacino d’utenza ben spalmato su tutte le fasce d’età. Evidenziando, così, come il più “a cuore” del proprio pubblico rimanga quello degli sbarchi: più di un milione le visualizzazioni del post con un investimento pubblicitario di 1500-2000 euro. Il tema dell’Iva sui prodotti alimentari, al contrario, ha raggiunto appena le 60mila unità, per lo più di genere femminile. Il taglio preferito da Meloni, infine, è probabilmente quello più istituzionale, forte dell'autorevolezza riscossa nell’ultimo anno grazie alla scelta di stare all’opposizione rispetto al governo Draghi. Ad oggi, la campagna social della leader di Fratelli d’Italia continua a passare per video-dichiarazioni quotidiani “non sponsorizzati”, e post saltuari finora finanziati con circa 3mila euro. Basti pensare che uno solo di questi, nel mese di agosto, ha raggiunto oltre un milione di visualizzazioni: per lo più uomini (62% del totale) e persone adulte (il 71% è over 45). Il dato eclatante che colpisce maggiormente, a questo punto, è anche il comun denominatore delle due coalizioni separate oggi da quasi il 20% sulle intenzioni di voto (dati Demopolis): la mancanza di argomenti concreti relativi ai giovani. Ancora una volta, insomma, si è palesata una corsa al voto che solamente di striscio sembra guardare agli interessi delle nuove generazioni. E se qualche volta succede, c’è chi parla di devianze, di reintegrare la leva militare obbligatoria o di attuare riforme all’istruzione che di progressista hanno ben poco. Per sua natura, la destra continua ad orientare il proprio modus operandi rivolgendosi alle fasce adulte/anziane del paese, considerandone la forte presenza in termini demografici (oltre 50 milioni, dati Istat). Allo stesso tempo, la sinistra paga oggi lo scotto di una campagna elettorale zoppicante, con una dialettica essenziale e, purtroppo, rappresentata da leader e personaggi di vecchio spessore. Non basta avvalersi all’ultimo di figure più giovanili e di maggiore impatto sociale come Aboubakar Soumahoro, Elly Schlein o Ilaria Cucchi per sperare di convincere in tempo la platea di elettori propri, quelli degli altri e, soprattutto, quella degli astensionisti. Forse, non è un caso che acnhe stavolta il tema dei “giovani” - insieme a quelli del “lavoro” e della “sanità” – sia poco o quasi per niente promosso: un terreno troppo scivoloso, dove le idee sono tutt’altro che chiare.

28/08/2022 10:30
Covid Marche, continua la discesa di ricoveri. Stabili i contagi, nessun decesso nelle ultime 24 ore

Covid Marche, continua la discesa di ricoveri. Stabili i contagi, nessun decesso nelle ultime 24 ore

Prosegue il calo dei ricoveri legati al Covid negli ospedali marchigiani: nell'ultima giornata sono complessivamente 85 (-3 su ieri), di cui 3 in intensiva, 3 in semi intensiva, 79 in reparti non intensivi. Sono questi i dati diffusi dalla Regione Marche. Ci sono, inoltre, 10 persone in osservazione nei pronto soccorso. In aumento, ma abbastanza stabile il numero dei nuovi casi: 751 (ieri erano 742) mentre prosegue la discesa del tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 374,73 su 100mila abitanti, mentre ieri era 382,85. Nelle ultime 24 ore, infine, non ci sono stati decessi legati al Covid e il totale resta quindi fermo a 4.090.  

27/08/2022 18:49
Covid Marche, calano ricoveri e contagi. Due decessi nelle ultime 24 ore

Covid Marche, calano ricoveri e contagi. Due decessi nelle ultime 24 ore

Numeri del Covid in ulteriore calo nelle Marche: i ricoverati sono scesi a quota 88 (-6) rispetto a ieri, di cui 3 in terapia intensiva, 2 in semi intensiva e 83 in reparti non intensivi. Diminuiscono anche le persone in osservazione nei pronto soccorso: 9. I dati sono stati resi noti nelle ultime 24 ore dalla Regione Marche. I nuovi contagi registrati nell'ultima giornata sono 742 (ieri 846), e continua a scendere anche il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 382,85 su 100mila abitanti (ieri 395,15). Due i decessi segnalati, che fanno salire il totale a 4.090 dall'inizio della pandemia.

26/08/2022 19:08
Scritta con minacce di morte a Morani. La deputata: "Denuncerò, non mi faccio intimidire"

Scritta con minacce di morte a Morani. La deputata: "Denuncerò, non mi faccio intimidire"

"Alessia Morani Pd muori" è la scritta apparsa in un piazzale sul Monte Nerone, in provincia di Pesaro, collegio nel quale la deputata del Partito Democratico è candidata alle prossime elezioni politiche del 25 settembre.  "Denuncerò ovviamente l’accaduto - spiega Morani - alle forze dell’ordine. Non mi faccio intimidire e continuerò a fare la campagna elettorale come ho sempre fatto. C’è, però, un brutto clima e tutti dovremmo abbassare il livello dello scontro politico. Parole d’odio portano azioni violente. Dovremmo esserne tutti consapevoli".

26/08/2022 11:05
Vaiolo delle scimmie, al via la vaccinazione nelle Marche: in arrivo 160 fiale, 6 i casi accertati

Vaiolo delle scimmie, al via la vaccinazione nelle Marche: in arrivo 160 fiale, 6 i casi accertati

Nelle Marche inizieranno, nei prossimi giorni, le somministrazioni del vaccino contro il vaiolo delle scimmie. La vaccinazione avverrà su base volontaria ed è consigliata ai soggetti più a rischio di contagio, che avviene, prevalente, per via sessuale. Le prime 160 fiale saranno, a breve, ritirate presso il deposito nazionale. Nelle Marche, a oggi, sono stati accertati 6 casi, compreso quello odierno, notificato alla Regione nel pomeriggio, relativo a un 31enne del Senigalliese, già guarito domiciliarmente e mai ricoverato. Sono due le categorie "ad alto rischio" alle quali potrà essere offerta la vaccinazione: personale di laboratorio con possibile esposizione diretta al virus e persone delle categorie di rischio indicate nella circolare del ministero della Salute n. 35365 del 5 agosto scorso (leggi qui). Come specificato nella Circolare ministeriale del 23 agosto scorso, è prevista la somministrazione di due dosi di vaccino Jynneos (solo a persone maggiorenni) e tra la prima e la seconda dovrà intercorrere un intervallo di almeno 28 giorni. Per le persone vaccinate in precedenza contro il vaiolo sarà invece necessaria la somministrazione di una sola dose. Per richiedere il vaccino o anche solo per avere informazioni, è possibile contattare gli ambulatori PrEP (Profilassi Pre-Esposizione)/HIV delle Unità Operative di Malattie infettive e i centri Hiv. È infatti l’infettivologo la figura di riferimento per la valutazione dell’eventuale eleggibilità alla vaccinazione in base al livello di rischio identificato, come prevede la circolare del ministero della Salute. La strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target - come indicato nella stessa nota - potrà essere successivamente aggiornata sulla base dell’andamento epidemiologico e della disponibilità di vaccino, al momento estremamente limitata. Nelle Marche i riferimenti dei centri PrEP/HIV, dove gli interessati possono rivolgersi per manifestare la volontà di vaccinarsi o per informazioni, sono i seguenti: Per i richiedenti che rientrano nei criteri ministeriali, i centri provvederanno a vaccinare direttamente, oppure segnaleranno i riferimenti ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica territorialmente competenti, che contatteranno le persone per la somministrazione del vaccino presso i centri vaccinali.

25/08/2022 17:50
Elezioni, nelle Marche bocciate cinque liste elettorali: si attendono i ricorsi

Elezioni, nelle Marche bocciate cinque liste elettorali: si attendono i ricorsi

Cinque liste elettorali bocciate per irregolarità, di  vario tipo, dai giudici della Corte di Appello di Ancona. Le domande erano state presentate prima della data di scadenza dello scorso 22 agosto e sono passate poi al vaglio della Commissione.  Escluse quindi: Gilet Arancioni, Popolo delle Partite Iva, una lista animalista, Lista Mastella-Noi di Centro, Referendum e Democrazia con Marco Cappato.  I depositari delle liste avranno 48 ore di tempo per consegnare i reclami e la Cassazione dovrà decidere entro domenica. Lunedì, invece,  ci sarà l'estrazione per le posizioni dei simboli nelle schede elettorali.  

24/08/2022 19:09
Ricci replica a Salvini: "Il Pd sarà il primo partito nelle Marche". E su Meloni: "È stata patetica"

Ricci replica a Salvini: "Il Pd sarà il primo partito nelle Marche". E su Meloni: "È stata patetica"

"Non esistono 'province rosse'. Ma esistono amministratori locali che ribaltano lo stesso giorno il risultato delle europee convincendo i cittadini casa per casa". Matteo Ricci, sindaco di Pesaro e coordinatore dei sindaci Pd, cita il risultato dell'esito del voto 2019 per rispondere alle dichiarazioni di Matteo Salvini (leggi qui) in visita ieri nella città marchigiana per la campagna elettorale. Il leader della Lega ha pronosticato una vittoria del centrodestra nelle Marche "ovunque". "Quello ottenuto nel 2019 - dice il sindaco di Pesaro - è lo stesso risultato che porteremo anche alle elezioni politiche di settembre, vogliamo vincere il collegio e fare del Pd il primo partito delle Marche". Ricci commenta anche le dichiarazioni di Giorgia Meloni, che ieri ha aperto la campagna elettorale di Fratelli d'Italia ad Ancona (qui le sue parole): "pur di far leva sul razzismo si passa sopra al corpo di una donna stuprata". "Sul video (della donna violentata a Piacenza, ndr) Meloni doveva scusarsi, invece è stata patetica - attacca Ricci -. La verità è che la sua destra fa leva senza scrupoli sul razzismo". Quanto al modello Marche, sostenuto dalla presidente di FdI come base per conquistare l'Italia, Ricci cita la sanità: "partire dalla Marche significa partire dalla fotografia del nulla". Dopo due anni di governo del centrodestra, la sanità è "peggiorata" e la Regione è " senza una guida, più frammentata e più debole". "Se l'idea di Italia che hanno è quella della giunta regionale delle Marche siamo rovinati - conclude Ricci -. Ma la campagna elettorale cambierà i pronostici e il Pd sarà il primo partito anche nelle Marche".   

24/08/2022 13:05
Elezioni 2022, l'avvocato Giulia Marchionni capolista alla Camera nella Marche per "Noi Moderati"

Elezioni 2022, l'avvocato Giulia Marchionni capolista alla Camera nella Marche per "Noi Moderati"

Si è sciolto nei giorni scorsi il nodo delle candidature ai collegi plurinominali del centrodestra nelle Marche. L'avvocato pesarese Giulia Marchionni sarà la candidata di punta nel listino proporzionale alla Camera del centrodestra marchigiano per la lista "Noi Moderati", che raccoglie le anime moderate centriste di Noi con l'Italia (Lupi), Italia Al Centro (Quagliariello e Toti), Udc (Cesa) e Coraggio Italia (Brugnaro). Consigliere comunale di Pesaro, attuale vice-segreteria regionale di 'Italia al Centro', ultima creatura politica del senatore Gaetano Quagliariello e del presidente della Liguria Giovanni Toti, la Marchionni ha lavorato sempre con particolare attenzione al mondo del sociale e dell'associazionismo.  La lista "Noi Moderati" punta a superare il 3%: "La mia candidatura - dichiara la Marchionni - vuole essere di supporto ad una lista, 'Noi moderati', che si rivolge soprattutto ai tanti che, sfiduciati dalla politica e oppressi dalle tasse e dalla crisi che incombe, il 25 settembre non sarebbero andati a votare".  "Credo che, avendo l’opportunità di incontrare me e tutto il gruppo di "Italia Al Centro" che lavora nelle Marche, nelle città di Pesaro, Ascoli Piceno, Fermo, Macerata, Ancona, chiunque possa convincersi che un voto dato a noi e alla nostra squadra è un voto utile a sostenere la crescita del Paese attraverso proposte fattivamente realizzabili e concrete" conclude Marchionni.

24/08/2022 10:58
Marche, arrivano le nomine per 9 nuovi dirigenti scolastici: cambiano i presidi di due scuole maceratesi

Marche, arrivano le nomine per 9 nuovi dirigenti scolastici: cambiano i presidi di due scuole maceratesi

Sono nove i nuovi dirigenti scolastici di ruolo nominati nelle Marche dalle graduatorie dell’ultimo concorso nazionale. Tre nuovi dirigenti sono marchigiani (Massi, Pascucci e Vagnoni), mentre quattro provengono dalla Puglia (Bagnulo, Paolillo, Renna e Toma). Completano il panorama un abruzzese (Mastrocola) e una molisana (Paolo).Prenderanno tutti servizio il prossimo 1° settembre, all'avvio dell'anno scolastico.  Consistenti, peraltro, quest’anno i movimenti che hanno preceduto l’immissione in ruolo dei nuovi capi d’istituto. Quindici sono infatti i dirigenti che saranno in quiescenza dalla stessa data di settembre, tredici quelli che hanno ottenuto il trasferimento fuori dalle Marche e sedici quelli che prenderanno servizio provenendo da un’altra regione. Di seguito l’elenco dei nuovi capi d’istituto nominati dall’Ufficio scolastico regionale con le relative sedi scolastiche loro assegnate: Nel frattempo, l’Ufficio scolastico regionale ha pubblicato l’avviso per gli incarichi aggiuntivi di reggenza per le quattordici scuole sottodimensionate, alle quali non può essere preposto in via esclusiva né un dirigente scolastico né un direttore dei servizi generali e amministrativi, per quelle normodimensionate per il solo biennio 2022/23 e 2023/24 non coperte da dirigenti titolari (undici) o quelle affidate a capi d’istituto in posizione di comando o accantonate per contenziosi in atto (nove), in modo da assicurare, all’avvio del prossimo anno scolastico, la copertura di tutte le sedi.

23/08/2022 15:20
Salvini nelle Marche per presentare i candidati. Marchetti: "Ancora vandali contro la Lega"

Salvini nelle Marche per presentare i candidati. Marchetti: "Ancora vandali contro la Lega"

Il segretario federale della Lega Matteo Salvini presenterà domani pomeriggio a Pesaro i candidati delle Lega Marche alle prossime elezioni politiche nelle liste uninominali e proporzionali di Camera e Senato. L'appuntamento è presso l'Hotel Excelsior di Pesaro, Lungomare Nazario Sauro 34, alle ore 16:00. All'incontro saranno presenti i rappresentanti del partito e i candidati.  Nel frattempo il commissario della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, denuncia nuovi atti di vandalismo questa volta alla sede del partito ad Ancona. "La scorsa settimana qualche vandalo ha apposto adesivi sulla vetrata e forzato l’interruttore della saracinesca della sede della Lega di Fermo - ricorda il Commissario della Lega Marche - oggi hanno imbrattato la targa della nostra sede regionale di Ancona”. “Si tratta di atti di violenza che non colpiscono soltanto il nostro movimento, ma rappresentano un oltraggio alla libertà di pensiero - sottolinea Marchetti - noi non ci lasceremo di certo intimorire e continueremo a difendere le nostre idee con ancor più determinazione”. “Le elezioni si avvicinano e è evidente che qualche democratico non riesca ad accettare che gli italiani sono al nostro fianco” - conclude -. “Abbiamo valori che non siamo disposti a rinnegare, ma a differenza di chi tenta di metterci il bavaglio, ci batteremo sempre affinché anche coloro che hanno opinioni diverse dalle nostre siano liberi di sostenerle”.

22/08/2022 17:29
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