Pesaro

EDITORIALE - Forza Ricci, succedi a Letta. Così le Marche, dopo Meloni e Acquaroli, fanno cappotto

EDITORIALE - Forza Ricci, succedi a Letta. Così le Marche, dopo Meloni e Acquaroli, fanno cappotto

Gli avvoltoi, si sa, si fiondano voraci sulle carcasse in decomposizione di animali moribondi o morti. Li individuano dall’altissimo del loro incedere attraverso uno svolazzamento maldestro, tipico di quei pochi volatili che del volo non ne fanno un dono eletto, ma quasi un accessorio della loro natura più autentica. Poi, questi straordinari uccellacci di rara bruttezza, atterrano sui resti informi di corpi già in preda a batteri voraci e semi-invisibili, minuscoli esserini pronti a restituire alla natura ciò che rimane di una vita. Il Matteo Ricci di Pesaro, ben distante dalle gigantesche qualità del suo (purtroppo) omonimo, il nostro maceratese Ricci Padre Matteo, non ha perso un secondo per gonfiare i polmoni e promuoversi sul campo “segretario post Enrico Letta”, quest’ultimo noto ai più come “mister eterna disfatta”. Il Matteo perenne ospite di talk TV da “infotainment”, presentandosi come l’unico in grado di nascondere sotto il tappeto della storia le ceneri di un glorioso partito, si palesa pronto ad archiviare la gestione suicida di un povero segretario, già al gate di Fiumicino destinazione Parigi. Siamo tutti con te. Forza Matteo (Ricci e non quello più celebre dell’Enrico stai sereno), guida pure il partito (si fa per dire) degli eterni “perdenti di successo” (quelli che governano anche quando non vincono). Lascia al loro splendido destino i tuoi concittadini della seconda città delle Marche, futura “capitalissima” della cultura, sempre in bilico tra una marchigianità repressa ed una altrettanto repressa romagnolità, insensibile al fatto che quella tua cadenza da ballerino di liscio, al ritmo della musica del compianto Casadei, non può scaldare gli animi di una regione come le Marche. Il Ricci concittadino di Rossini (chiedo scusa al Maestro per questo azzardato accostamento) è l’emblema del caos che regna sul terreno degli pseudo-riformisti/progressisti. Il Matteo rossiniano dice che, per risollevare le sorti di un Pd allo stremo, sia necessario partire dalla politica di prossimità, emblematizzata da quei sindaci che sono più a contatto con la “gente”, categoria che l’Istat non ha mai individuato. Dal canto suo la sindaca Pd del ”capoluogo-mai-capoluogo” Ancona, la Valeria Mancinelli d’Europa, lo azzittisce, facendo notare, neanche tanto sommessamente, che in memoria della cinquestelliana memoria del pippone “uno vale uno”, non esiste un “partito” dei sindaci,  ma che tutti – amministratori, dirigenti, iscritti – sono persone in carne ed ossa e non esponenti di una categoria eletta ad uso e consumo delle ambizioni del Matteo di cui sopra. Fa anche senso, nel senso di rabbrividire fino alla pelle d’oca, che il Matteo delirante sia stato appoggiato dal suo omologo De Caro, sindaco di Bari, che più per la buona amministrazione si è distinto per le sue maratone contro chi infrangeva il lockdown 2020 di Contiana memoria, azzannando i propri concittadini che, comprensibilmente esausti delle restrizioni, avevano intentato una delinquenziale passeggiata al mare, in spiaggia e lontano da tutti e soprattutto dalle quattro mura di casa. Infine, la Morani, la Dea mancata del Pd del Terzo Millennio, una esponente di quelle demenziali quote rosa che non ce l’ha fatta, una macchietta che ci mancherà. Non gliene ha mandate a dire al Ricci Matteo la primatista mondiale delle griffe (tra borse e tacco 12) e delle gaffe (memorabile quella che invitava i pensionati ad ipotecare la propria casa se non avessero i soldi per arrivare a fine mese). L’Alessia senza peli sulla lingua vuole da sempre spennare il Ricci-avvoltoio capace di presentarsi come il “nuovo” dopo, a detta della politica di Macerata Feltria, aver presenziato in prima fila le esequie di ben 4, diconsi quattro, capi del partito erede di tale Enrico Berlinguer. Per questo gli ha mandato a dire: “Matteo-Enrico stai sereno”. Eppure noi non siamo d’accordo con questo astio motivato. Caro Matteo-Enrico Ricci, urliamo a bassa voce: tira diritto e non ti curare di queste critiche gratuite e velenose, che sanno di vendetta personale e non rendono merito al tuo spessore di politico ambizioso, egocentrico e individualista a cui hai abituato i tuoi concittadini ed i marchigiani tutti. Facci il miracolo di andartene a scorrazzare per le viuzze romane, a ricucire gli strappi di una stoffa pregiata che era un partito fatto, tra gli altri, di marchigiani veri, quelli che facevano gli interessi reali di questa regione e non si genuflettevano a quelli degli altri territori. Un partito che ci ha lasciato a bocca asciutta su tutto ora merita un Governo romano amico di Ancona, un segretario di una opposizione da rimettere sui binari giusti, che sia amante e difensore di noi marchigiani, per non cadere nelle trappole di chi, oltre alla propria ZTL, pensa non ci sia vita in Italia. Meloni al Governo nazionale, Ricci segretario del primo partito di opposizione, Acquaroli al Governo delle Marche: un vero allineamento di pianeti. Verrebbe da dire: “What else?”.  

29/09/2022 16:13
Covid, Gimbe: +46% di nuovi casi nell'ultima settimana, ma i ricoveri restato sotto la media nazionale

Covid, Gimbe: +46% di nuovi casi nell'ultima settimana, ma i ricoveri restato sotto la media nazionale

Aumento dei nuovi casi covid nelle Marche del 46,6% nella settimana dal 21 al 27 settembre, in cui si nota anche una performance in peggioramento per i casi attualmente positivi per 100mila abitanti (279). Lo evidenzia il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe. Sono sotto media nazionale i posti letto in area medica (5,2%), mentre sono sopra media nazionale i posti letto in terapia intensiva (1,7%) occupati da pazienti Covid -19. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto nessuna dose di vaccino è pari al 12% (media Italia 10%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni temporaneamente protetta, in quanto guarita dal covid da meno di 180 giorni, pari al 2,7%. La percentuale di popolazione over 5 anni che non ha ricevuto la terza dose di vaccino è pari all'11,3% (media Italia 11,2%) a cui aggiungere la popolazione over 5 anni guarita da meno di 120 giorni, che non può ricevere la terza dose nell'immediato, pari al 5,6%.  Il tasso di copertura vaccinale con quarta dose è del 11,1% (media Italia 17%). La popolazione 5-11 anni che ha completato il ciclo vaccinale è pari 20,5% (media Italia 35,2%) a cui aggiungere un ulteriore 2,1% (media Italia 3,3%) solo con prima dose. La Fondazione Gimbe fornisce anche l'elenco dei nuovi casi per 100mila abitanti dell'ultima settimana suddivisi per provincia: Fermo 358 (+50,9% rispetto alla settimana precedente); Macerata 349 (+54,8%); Ascoli Piceno 344 (+58%); Ancona 289 (+29,7%); Pesaro Urbino 278 (+60%). 

29/09/2022 11:23
Gli ritirano la patente e per vendetta dà fuoco al comando della polizia locale

Gli ritirano la patente e per vendetta dà fuoco al comando della polizia locale

Lo multano per guida in stato di ebrezza e gli ritirano la patente, lui si vendica tentando di dare fuoco al comando dei vigili urbani senza, tuttavia, riuscirci. Gli agenti si trovavano all'interno del comando a Lucrezia di Cartoceto (Pesaro Urbino) e, appena hanno sentito odore di bruciato e visto il fumo che entrava dalla porta, hanno spento le fiamme. Il responsabile del gesto, un 68enne del posto già agli arresti domiciliari per un precedente incendio doloso, è stato individuato subito grazie alle telecamere. L'uomo aveva due permessi per uscire, un paio d'ore al mattino e un'ora al pomeriggio. Al mattino era stato multato e gli era stata ritirata la patente; nel pomeriggio ha provato incendiare il comando della Polizia locale. Dopo esser stato denunciato a piede libero, è tornato in carcere per l'aggravamento della misura cautelare dei domiciliari a cui era già sottoposto. Il magistrato ha ritenuto che l'uomo fosse pericoloso e non più meritevole di permessi di uscita. Per questo deve tornare in prigione.

28/09/2022 16:06
Morani: "La sconfitta del Pd? Colpa non solo di Letta, ma di tutto il gruppo dirigente"

Morani: "La sconfitta del Pd? Colpa non solo di Letta, ma di tutto il gruppo dirigente"

"La sconfitta del Partito Democratico non è responsabilità solamente di Letta, ma di un gruppo dirigente che evidentemente ha fatto le scelte sbagliate.  Ciascuno di noi ha un pezzo di responsabilità ovviamente, ma qualcuno ne ha di più". Così la deputata uscente Alessia Morani, ex sottosegretaria al Mise, analizza le ragioni della débàcle del partito   "Ad esempio Matteo Ricci, (sindaco di Pesaro e coordinatore dei primi cittadini dem nonché presidente di Ali ndr), uno dei possibili candidati alla guida del Pd: - prosegue -  è stato nelle segreterie nazionali degli ultimi quattro segretari: Renzi, Martina, Zingaretti e Letta, - afferma Morani - non è un 'passante' ma uno dei dirigenti nazionali protagonisti delle scelte che ci hanno portato fin qui". “Non si può essere buoni per tutte le stagioni, ogni tanto bisogna fare un passo indietro perché il partito possa fare un passo avanti". Secondo Morani il Pd "ha espresso una linea politica confusa tra o Conte o morte' ed 'evviva Draghi, una alleanza debolissima e contraddittoria e una campagna elettorale senza messaggi forti e priorità comprensibili. La leadership di Letta evidentemente più debole delle altre in campo, che non ha convinto gli italiani". “Adesso "serve intanto una leadership carismatica. È inutile negare che il carisma del segretario sia determinante per attrarre consensi. Servono idee e proposte per risolvere i problemi delle persone e serve dialogare con chi produce e ogni giorno alza una serranda. Serve una giusta dose di coraggio per praticare il cambiamento. Un'idea di chi possa farlo ce l'ho ma ora non la dico". Quanto al possibile candidato, Morani risponde: "Per ora non lo dico" ma il suo "sogno" è creare "un grande partito di centrosinistra, da Articolo 1 a Calenda e Renzi". Il futuro dell'ex deputata? "A differenza di altri non vivo di politica e mi rimetterò a lavorare dedicando però anima e corpo al partito. - ha concluso - La politica rimane il mio grande sogno e la mia passione a cui non rinuncio".

28/09/2022 14:25
Alluvione Marche, ricerche per Brunella concentrate tra Corinaldo e Senigallia

Alluvione Marche, ricerche per Brunella concentrate tra Corinaldo e Senigallia

A 13 giorni di distanza dalla sera del 15 settembre, quando le piogge causarono ingenti danni nel Pesarese e le ondate di piena dei fiumi Nevola e Misa provocarono nel Senigalliese distruzione, 12 morti e tante persone sfollate, i soccorritori cercano ancora Brunella Chiù, 56enne di Barbara. La donna era stata travolta dalla furia del Nevola nella zona di Coste di Barbara ed unica persona ancora dispersa: morì anche la figlia Noemi Bartolucci, 17 anni, i cui funerali si svolgeranno domenica prossima a Barbara, mentre l'altro figlio Simone, 23 anni, si salvò miracolosamente rimanendo aggrappato a una grossa pianta. Coordinati dall'Unità comando locale dei vigili del fuoco a Barbara ci sono oltre 70 uomini in azione tra cui una cinquantina di vigili del fuoco, oltre a volontari di protezione civile e carabinieri, tra squadre di terra che perlustrano gli argini e sommozzatori dei Vigili del fuoco che scandagliano i fiumi. Oggi saranno operativi anche i cinofili della Protezione civile. Le ricerche, attualmente, si stanno concentrando nell'area dove era stata ritrovata la Bmw Serie 1 bianca di Brunella, zona San Domenico di Corinaldo, e vicino al Ponte Burello; verifiche anche sul fiume a scendere in direzione di Senigallia. Un territorio molto vasto da controllare che rende problematiche le operazioni, difficoltose anche per i cumuli di detriti, vegetazione, alberi e fango che nascondono alla vista molti anfratti.  Le acque di Nevola e Misa erano esondate fino a diverse centinaia di metri dagli argini e il corpo, come nel caso del piccolo Mattia, trovato senza vita in un campo a circa 150 metri dal Nevola a Passo Ripe di Trecastelli e per il quale sono stati celebrati ieri i funerali a Barbara, potrebbe essere anche 'lontano' dai fiumi e magari essere rinvenuto in maniera "casuale".

28/09/2022 12:15
Elezioni, Carancini contro Castelli:  "Scappa dalla Regione e si dimentica le famiglie marchigiane"

Elezioni, Carancini contro Castelli: "Scappa dalla Regione e si dimentica le famiglie marchigiane"

“Guido Castelli 'scappa' dalla Regione e dal ruolo fondamentale di assessore al bilancio e si dimentica delle famiglie marchigiane che in queste settimane vivono con tante preoccupazioni, in alcuni casi il dramma, la necessità di far fronte al pagamento di bollette del gas e dell'energia elettrica quattro volte superiori ai costi ordinari”. Così Romano Carancini, consigliere regionale del Pd, commenta l’elezione dell’ormai ex assessore Guido Castelli in Parlamento. “Pensionati, famiglie numerose, persone meno abbienti e in genere nuclei familiari con redditi ISee bassi sono stati lasciati soli dalla Regione Marche, privi di una scelta di sostegno finanziario, in occasione dell’assestamento di bilancio – atto molto importante che discuteremo in Consiglio regionale il prossimo giovedì 29 settembre  -  commenta Carancini ”.      “Con un emendamento di oltre 22 milioni di euro a mia prima firma e sottoscritto dall'intero gruppo del Partito Democratico abbiamo previsto che anche il Governo di questa Regione per i restanti mesi del 2022 si assuma il dovere sociale di testimoniare e distribuire somme alle famiglie con una previsione finanziaria”. “È passata la comprensibile sbornia  delle elezioni politiche e il nuovo giorno ci pone di fronte all'emergenza di non vedersi staccare l'energia elettrica ovvero di potersi riscaldare nell'inverno che verrà. Sembrerebbero azioni abituali e scontate, ma oggi non lo sono”.      “Nel nostro impegno politico abbiamo il dovere di stare vicino a chi ha più difficoltà e di farlo subito. Sulle proposte del Partito Democratico ci aspettiamo che all'indifferenza dell’assessore Guido Castelli si sostituisca la sensibilità del presidente Francesco Acquaroli”, conclude Carancini .

27/09/2022 17:44
Quarta dose, arrivano i nuovi vaccini nelle Marche: prenotazioni aperte anche per gli over 12

Quarta dose, arrivano i nuovi vaccini nelle Marche: prenotazioni aperte anche per gli over 12

Anche per gli over 12 sono stati autorizzati i vaccini bivalenti aggiornati anti Covid-19 e sarà quindi possibile prenotare la somministrazione della quarta dose da venerdì 30 settembre alle ore 10 sul portale di Poste italiane, con le usuali modalità.  Sono arrivati nei giorni scorsi nelle Marche i nuovi vaccini bivalenti anti Covid-19, aggiornati alle varianti Omicron BA.4-5 (Pfizer e Moderna) e saranno disponibili nei centri vaccinali da sabato primo ottobre. Anche se il Ministero della Salute, in una circolare del 23 settembre scorso, specifica che al momento non ci sono evidenze per poter esprimere un giudizio di uso preferenziale di uno dei diversi vaccini bivalenti, ad oggi disponibili. Sono da ritenere sostanzialmente equivalenti i vaccini bivalenti aggiornati alla variante Omicron BA.1 e quelli aggiornati alle varianti Omicron BA.4-5 di cui le Marche hanno ricevuto un primo quantitativo. "Entrambi i tipi di vaccino – chiarisce sempre il Ministero- ampliano la protezione contro diverse varianti e possono aiutare a mantenere una difesa ottimale contro la malattia". In particolare viene raccomandato prioritariamente l’utilizzo delle formulazioni di vaccini a m-RNA bivalenti: - come seconda dose di richiamo a favore di tutte le persone di età superiore ai 60 anni, delle persone con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/preesistenti di età superiore ai 12 anni, degli operatori sanitari, degli ospiti e operatori delle strutture residenziali e delle donne in gravidanza; - come seconda dose di richiamo, dietro valutazione e giudizio clinico specialistico, ai soggetti con marcata compromissione della risposta immunitaria, e ai soggetti trapiantati che hanno già ricevuto un ciclo primario di tre dosi e una successiva prima dose di richiamo, a distanza di almeno 120 giorni da quest’ultima; - come prima dose di richiamo, nelle modalità e tempistiche previste per la stessa, a favore dei soggetti di età superiore ai 12 anni che non l’abbiano ancora ricevuta, indipendentemente dal vaccino utilizzato per il completamento del ciclo primario. I vaccini potranno comunque essere resi disponibili su richiesta dell’interessato, come seconda dose di richiamo, per la vaccinazione dei soggetti di almeno 12 anni di età, che abbiano già ricevuto la prima dose di richiamo da almeno 120 giorni. Infine, la circolare ministeriale - relativamente ai soggetti immunocompromessi - indica la possibilità di avere la somministrazione di una ulteriore dose vaccinale (la quinta), dopo il ciclo primario di tre dosi e la prima dose di richiamo.    

27/09/2022 15:58
Elezioni, Vezzali e Fagioli fuori dal Parlamento: ecco tutti gli eletti della regione Marche

Elezioni, Vezzali e Fagioli fuori dal Parlamento: ecco tutti gli eletti della regione Marche

Sono stati rivelati ufficialmente i nomi dei deputati eletti nei collegi uninominali e plurinominali della regione Marche: nessun seggio assegnato al partito di Berlusoni né a al tandem Azione-Italia Viva, in favore dei candidati di Fratelli d'Italia, Lega, Pd e Movimento 5 Stelle.  Il primo nome che salta all'occhio nella lista degli esclusi è quello di Valentina Vezzali, sottosegretaria con delega allo Sport e capolista di Forza Italia al plurinominale. Stando ai dati forniti dalla piattaforma "Eligendo", questi i nomi dei deputati eletti nelle liste plurinominali: Lucia Albano e Antonio Baldelli per Fratelli d'Italia, il commissario regionale della Lega Riccardo Augusto Marchetti, di origine umbra, Irene Manzi e Augusto Curti con il Partito Democratico e, in ultimo, il senatore pentastellato uscente e coordinatore regionale Giorgio Fede. Insieme a Vezzali, l'altro grande escluso è il coordinatore regionale di Azione Tommaso Fagioli che, nonostante i risultati sopra la media ottenuti in alcune province, non ha ottenuto abbastanza preferenze per entrare nella prossima squadra di governo.  Tre i candidati che hanno conquistato un posto a Palazzo Madama: l'assessore regionale al bilancio Guido Castelli per Fratelli d'Italia, il commissario regionale Alberto Losacco del Pd, di origine pugliese, e il senatore uscente Giorgio Cataldi per il M5S.  Oltre agli eletti nella lista plurinominale, vanno considerati anche i sei vincitori dei collegi uninominali, tutti schierati sotto il vessillo del centrodestra: alla Camera gli assessori regionali Mirco Carloni e Giorgia Latini (Lega), Stefano Benvenuti Gostoli (Fdi), il commissario regionale di Forza Italia e sottosegretario alle Politiche Agricole e Forestali Francesco Battistoni; al Senato il presidente dell'Udc Antonio De Poli e la coordinatrice regionale di Fdi Elena Leonardi.    

27/09/2022 12:00
Elezioni, Acquaroli esulta: "Risultato storico per il centrodestra nelle Marche"

Elezioni, Acquaroli esulta: "Risultato storico per il centrodestra nelle Marche"

"Sono ancora in attesa del quadro definitivo degli eletti ma la prima impressione è quella di un risultato storico per la coalizione di centrodestra nelle Marche. Un risultato che conferma in maniera netta, chiara ed inequivocabile anche l'apprezzamento e la fiducia per il lavoro iniziato nel 2020, che oggi si rafforzerà con una folta rappresentanza marchigiana in Parlamento". Così il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli commenta i risultati delle elezioni, che hanno visto una grande avanzata di Fratelli d'Italia, il suo partito. "Continuiamo a lavorare nella certezza che le azioni messe in campo saranno sempre più palesi e chiare a tutti - aggiunge il governatore -. Le elezioni politiche non sono completamente sovrapponibili alle regionali, ma l'indicazione che emerge ci rafforza nella consapevolezza di quanto stiamo costruendo".

26/09/2022 18:25
Pd e M5s ripartono. Mangialardi, “Si torna all'opposizione”. Emiliozzi, “Prima il bene dei cittadini"

Pd e M5s ripartono. Mangialardi, “Si torna all'opposizione”. Emiliozzi, “Prima il bene dei cittadini"

Il giorno dopo le elezioni politiche si raccolgono i cocci e si riparte: questo vale per chi, in un modo o nell’altro, ha fatto quel ha potuto questa estate per contrastare il più possibile l’avanzata di Meloni e fratelli. Certo, il Partito Democratico ha perso nel frattempo ulteriori 'punti credibilità' dopo il matrimonio fallito con Calenda; il Movimento 5 Stelle, dal canto suo, ha saputo ripartire dalla scissione dimaniana e costruire in tempi brevi una 'remontada' che lo ha consacrato terza forza politica. Tutti gli altri - non ce ne vogliano - son nessuno. Mentre prosegue il traffico di informazioni sui dati ufficiali, dal podio elettorale già si indicono conferenze stampa e rilasciano dichiarazioni: chi per festeggiare e chi per prendere atto di un risultato che, indubbiamente, costringe a rimettere in discussione le proprie azioni fin qui impilate. Nella regione delle Marche - ormai quartier generale del centrodestra - l’analisi di quanto è accaduto alle urne viene demandata a rappresentanti di partito come Maurizio Mangialardi (consigliere regionale, Pd) e Mirella Emiliozzi (deputata per il M5s nella provincia di Macerata). “La legge elettorale ha determinato un chiaro e prevedibile risultato - commenta Mangialardi - ovvero la piena affermazione di Fratelli d’Italia che prosciuga di fatto la Lega e mantiene congelata Forza Italia. Meloni ha sfruttato al meglio il proprio carisma da ‘cintura nera dell’urlo’ e le correnti modalità elettive: ma ora, al di là degli slogan, bisognerà vedere quanto sarà coerente. Ho i miei dubbi in proposito: ha già cambiato idea sia sulle trivelle sia sull’Europa”. “Sull’astensionismo invece dobbiamo abituarci - prosegue - è un tema che non siamo riusciti a intercettare. Oggi si ristabilisce quadro democratico chiaro, con un’opposizione che può adempiere al suo ruolo: il Pd rimane, in questo senso, un partito invariato perché a differenza di altri - che prima raggiungono risultati clamorosi e poi scompaiono - è rimasto sempre intorno al 20%. E il risultato di queste elezioni avrà senz'altro ripercussioni sulla stessa regione Marche: a quel punto non si potranno più dare colpe a chi c’è stato prima al governo”. “Tornare all’opposizione sarà salutare per tutti - conclude - ma dovremo andare oltre la responsabilità fine a se stessa e ricostruire rapporti con la gente e anche con gli altri gruppi politici (come Azione e M5s): con alcuni di loro, alla fine, condividiamo idee e aspetti comuni riguardo temi come i diritti civili, il lavoro, l’economia, l’istruzione, la sanità. Ricordiamoci che la maggioranza raggiunta dal centrodestra non rispecchia la reale volontà popolare”. Di altra forma e spessore è, invece, il commento di Mirella Emiliozzi. “Non bisogna fare gruppo solo per sconfiggere l’avversario, ma per costruire: una premessa che non c’è mai stata. Il Movimento ha avuto i suoi problemi prima di ritrovare stabilità, e la mancanza di chiarezza del Pd ha giocato un ruolo decisivo. Ciononostante, ci siamo rimessi in sesto e portato avanti idee nelle quali siamo molto convinti: è importante essere a contatto con la realtà e le priorità delle persone. Dopo l’alluvione di Senigallia, per esempio, non possiamo più permetterci ritardi sulle comunità energetiche e le rinnovabili”. “Non più di un mese fa ci davano tutti per morti - continua - e invece l’ultima campagna elettorale ci ha dato la possibilità di raccontare ciò che avevamo già fatto: prima eravamo impegnati nel lavoro, piuttosto che stare su internet o andare in giro a prendere caffè e scattare selfie. Draghi al governo non ha saputo ottenere un tetto al prezzo del gas, e Meloni non è detto che ci riesca: il presidente Conte a suo tempo era riuscito a imporre il debito comune secondo la formula del recovery found all’Europa della pre-pandemia”. "La differenza nella nostra rivoluzione gentile - conclude - è che la persona torna ad essere al centro di tutto, di ogni scelta e decisione. Noi continueremo a fare il bene dei cittadini, e chiunque voglia allinearsi a questo principio è il benvenuto. Questo significa fare politica”.

26/09/2022 16:19
Elezioni - The day after, Ricci (Pd): "Sconfitta dolorosa, ora opposizione dura"

Elezioni - The day after, Ricci (Pd): "Sconfitta dolorosa, ora opposizione dura"

“Una sconfitta dolorosa e pesante. In bocca al lupo a Giorgia Meloni, nell'interesse del Paese". Questo il commento a freddo del coordinatore dei sindaci del Pd Matteo Ricci, sindaco di Pesaro, sui risultati delle elezioni. A questo punto "noi dovremo fare un'opposizione dura, ricostruire e ripensare tutto dal basso", aggiunge. "Nelle prossime ore proverò a fare un'analisi del voto approfondita, ma due cose le posso già dire. Per prima cosa il problema non era il campo o l'alleanza larga, ma non essere riusciti a farla. Poi non si può che ripartire dai sindaci progressisti e riformisti, dalla sinistra di prossimità. I Comuni - conclude Ricci - sono l'unico livello istituzionale dove governiamo, con il 70% dei sindaci di centrosinistra. "Un esito elettorale chiaro e purtroppo scontato. Vince la destra”, Giorgia Meloni sarà premier. “Anche nelle Marche il risultato è netto. Per il Pd e tutto il centro sinistra è arrivato il momento di cambiare sul serio". Lo dice all'Ansa la sindaca dem di Ancona Valeria Mancinelli, commentando il risultato delle elezioni politiche. "Lo abbiamo detto tante volte - aggiunge -ma adesso con la vittoria schiacciante della destra, questo cambiamento deve essere forte e immediato". "Rispetto al dato di Ancona città, la destra è sotto il trend regionale e nazionale - sottolinea Mancinelli - e le componenti che sono nella maggioranza di governo sono avanti di quasi 8 punti. È un dato politico e non amministrativo, ma il fatto che la destra non sfondi va evidenziato", conclude.

26/09/2022 13:00
Elezioni, Fratelli d'Italia sfiora il 30% nelle Marche: il centrodestra trionfa in tutti gli uninominali

Elezioni, Fratelli d'Italia sfiora il 30% nelle Marche: il centrodestra trionfa in tutti gli uninominali

Terremoto elezioni nelle Marche, che svoltano verso il centrodestra, in modo ancora più netto rispetto alle regionale del 2020, da cui uscì un presidente di regione di Fratelli d'Italia. Ora Fratelli d'Italia è il primo partito della regione e il centrodestra si aggiudica entrambi i rami del Parlamento. Ma scendono i consensi di Lega e Forza Italia.  Sul fronte del centrosinistra anche il Pd perde consensi (ma resta il secondo partito delle Marche), così come il Movimento 5 stelle, mentre il Terzo Polo di Calenda e Renzi si attesta su un dato complessivo del 7%.  A scrutinio pressoché completato Fdi è al 29,40 per la Camera, (nel 2018 era al 4,86), la Lega precipita dal 17,28 del 2018 al 7,97%, Forza Italia scende dal 9,92% del 2018 al 6,85%. In calo, più moderato, anche il Pd, con 20,29% (nel 2018 aveva avuto il 21,33%), mentre M5s frana da 35,55% a 13,56%. Stesso scenario per il Senato con Fdi che sfiora il 30%, Lega che passa da 17,60 a 7,99%, Forza Italia da 9,92 a 6,55. Il Pd si ferma a 19,94% (nel 2018 era 21,91), il Movimento 5 stelle, che aveva 35,22% nel 2018 cala a 13,79%. Complessivamente il centrodestra alla Camera raccoglie 336.382 voti, pari al 44,66%, il centrosinistra totalizza 201.347 consensi, pari al 26,73. Il centrodestra inoltre si aggiudica tutti i collegi uninominali: il presidente dell'Udc (Noi moderati) Antonio De Poli batte il candidato del centrosinistra Marco Bentivogli, ex segretario della Fim Cisl. Nel collegio senatoriale di Marche Nord. La coordinatrice regionale di Fdi Elena Leonardi viene eletta nel collegio senatoriale di Marche Sud, sconfiggendo l'imprenditrice agricola Mirella Gattari (centrosinistra). Per la Camera l'assessore regionale alla Cultura Giorgia Latini (Lega), prevale sull'ex rettore di Unicam Fulvio Esposito (centrosinistra) a Macerata, l'assessore regionale alle Attività produttive Mirco Carloni batte il coordinatore della segreteria nazionale di +Europa nel collegio di Pesaro, l'esponente di Fdi Giorgio Benvenuti Gostoli sconfigge l'ex presidente del Consiglio regionale Antonio Mastrovincenzo (Pd) nel collegio di Ancona. Infine il commissario regionale di Forza Italia Francesco Battistoni prevale sulla sindaca del piccolo Comune di Monterubbiano Meri Marziali.

26/09/2022 09:03
Elezioni politiche, nelle Marche incremento dello 0,31% alle urne. Pesaro Urbino la meno virtuosa

Elezioni politiche, nelle Marche incremento dello 0,31% alle urne. Pesaro Urbino la meno virtuosa

Sono oltre 50 milioni gli italiani chiamati oggi a votare per rinnovare il Parlamento: seggi aperti dalle 7 fino alle 23. Alle ore 12 l'affluenza alle urne si registra in tutto lo Stivale intorno al 19,02% (un calo del 44% rispetto alle ultime elezioni del 2018).  Per la regione delle Marche, il tasso di partecipazione si attesta al 19,87% (sui 187 comuni che finora hanno votato), dato che - se confrontato con l'ultima tornata elettorale -  evidenzia un incremento dello 0,31%. Dato positivo che si rispecchia nelle singole province marchigiane con Ancona al 20,46% (19,75 nel 2018), Fermo al 20,08% (19,39% nel 2018), Macerata al 19,87% (19,31 nel 2018) e Ascoli al 17,70% (16.85% nel 2018). In trend negativo, invece, la zona di Pesaro Urbino, dove si segnala un calo di affluenza dello 0,64%.  

25/09/2022 12:40
Marche, nuova allerta maltempo: codice giallo in tutta la regione fino a lunedì

Marche, nuova allerta maltempo: codice giallo in tutta la regione fino a lunedì

Nuova allerta meteo nelle Marche. Per oggi e per tutta la giornata di domani, lunedì 26 settembre, è stato esteso l'allertamento meteo per criticità idrogeologica, idraulica e temporali con un codice giallo, che interessa tutto il territorio regionale. A Senigallia la pioggia è cominciata nel primo pomeriggio di sabato. Dopo una riunione con la Prefettura di Ancona e la Regione Marche, il Comune ha invitato a mantenere una "vigile allerta". Alla cittadinanza residente in zona rossa è stato suggerito, in via precauzionale, di "evitare i locali seminterrati e piano strada e di trascorrere la notte ai piani alti, muovendosi solo per effettive e improrogabili necessità".

25/09/2022 09:37
Alluvione Marche, il rapporto della Protezione Civile: "Evento millenario impossibile da monitorare"

Alluvione Marche, il rapporto della Protezione Civile: "Evento millenario impossibile da monitorare"

La Protezione Civile Regionale ha pubblicato il rapporto di evento relativo alla alluvione che ha colpito le Marche tra il 15 e il 16 settembre. Sono descritti i fenomeni meteorologici avvenuti, che evidenziano l'eccezionalità delle caratteristiche di un evento atmosferico di tale portata, che ha una probabilità di accadimento una volta oltre 1000 anni. “I tempi di ritorno delle cumulate di pioggia negli intervalli di tempo 3 ore e 6 ore hanno raggiunto valori che potremmo definire “fuori scala” rispetto alle metodologie utilizzate, sicuramente superiori a 1000 anni”, si legge nella nota di sintesi del rapporto . “Tale fatto è confermato dall’estensione delle aree alluvionate dal fiume che hanno occupato anche terreni deposti come minimo in epoca medioevale”. “A livello puntuale la stazione pluviometrica di Colle situata tra Montecarotto e Serra de Conti ha superato negli intervalli 3 e 6 ore con 162,4 mm e 186,4 mm i record storici di precipitazione di tutta la serie registrata nelle Marche a partire dal 1929.” “A questo si aggiunga che è noto che le precipitazioni registrate ai pluviometri, essendo puntuali, potrebbero sottostimare i quantitativi areali. Gli idrometri della rete di monitoraggio installati nei bacini di Misa e Nevola per seguire l’andamento dei livelli idrici, eccettuato quello di Bettolelle, situato a valle della confluenza tra i due fiumi, sono stati danneggiati o spazzati via da una improvvisa ondata di piena che ha sormontato i sensori senza dargli neanche il tempo di segnalare l’aumento dei livelli registrati”. “Questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale di quanto si stava verificando. In un intervallo di un’ora all’incirca tra le 20,30 e le 21,30 si è in pratica passati da una situazione misurata di pochi centimetri di acqua in alveo, ad una situazione di assenza del dato”.

24/09/2022 17:30
Alluvione, la giunta regionale attiva un fondo da 4,2 milioni per le imprese danneggiate

Alluvione, la giunta regionale attiva un fondo da 4,2 milioni per le imprese danneggiate

La giunta regionale ha deliberato oggi la costituzione di un fondo straordinario di 4,2 milioni di euro per il sostegno alla liquidità delle imprese danneggiate dall’alluvione del 15 settembre scorso.  Si tratta di fondi regionali, in attesa dei rimborsi del Governo, spiega il presidente Francesco Acquaroli, “condivisi con la Camera di Commercio delle Marche - che ha messo a disposizione un milione di euro per raggiungere il plafond - individuati allo scopo di garantire una prima, immediata, risposta alle necessità e alla ripartenza del tessuto commerciale produttivo compromesso dall’alluvione”. Il contributo regionale sarà garantito da Confidi su finanziamento bancario, a sostegno della liquidità, per sanare i danni subiti dall’alluvione e per riaprire le attività.  Potranno richiederlo le piccole e medie imprese fino a 250 addetti e 50 milioni di fatturato o 43 milioni di attivo. Il finanziamento bancario massimo sarà di 150 mila euro, con durata di 8 anni, di cui fino a 2 anni di preammortamento (con interessi zero e garanzia totale), e potrà essere estinto da eventuali contributi statali per i danni subiti. I contributi potranno essere concessi entro la data della cessazione dello stato di emergenza. “Questo provvedimento – ha dichiarato il presidente della Cccia Marche, Gino Sabatini – si inserisce nelle azioni di Camera Marche in collaborazione permanente con Regione e Associazioni di categoria nel segno della rapidità e concretezza delle risposte alle imprese danneggiate dalla calamità che hanno quale priorità proprio il bisogno di liquidità immediata per non fermarsi”. “Lo sciacallaggio politico e mediatico dell'ultima settimana nei confronti del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli e di alcuni componenti della sua Giunta come l'assessore Stefano Aguzzi è semplicemente inaccettabile”. Questo quanto dichiara in una nota Elena Leonardi, coordinatrice regionale di Fratelli d'Italia. “Di per sé, sarebbe già vile e irrispettoso sollevare polemiche mentre ancora si stanno cercando i dispersi, ma per di più attaccare in piena campagna elettorale un'amministrazione regionale su di un evento definito da tutti gli esperti come eccezionale è vergognoso e strumentale”. “Non ultimo, il tentato servizio - poi non andato in onda - in cui un giornalista millantava falsità e brandiva documenti che avrebbero attestato una scarsa attenzione della giunta Acquaroli nei confronti del dissesto idrogeologico, documenti peraltro inesistenti”. “La Giunta ha, sin dall'inizio del mandato, dedicato molta attenzione al tema idrogeologico, curando gli argini dei fiumi e ben consapevole dell'importanza di garantire la totale sicurezza ai cittadini: i fondi stanziati dalla Regione Marche negli anni 2021 e 2022 superano i 100 milioni di euro, toccando quota 106”. “Per dare un'idea dell'interesse della giunta Acquaroli nei confronti di questo tema, il Pd nel quinquennio 2016-2020 ne stanziò in totale 98: presto detto che la Giunta Acquaroli ha stanziato in due anni più di quanto abbia fatto il centrosinistra in tutto il mandato”. “Un capitolo a parte merita la vicenda che lega Senigallia al Misa: i lavori per la realizzazione della vasca di contenimento del Misa sono stati sbloccati solo dalla giunta Acquaroli, che ha dato l'appalto a febbraio 2022 dopo quasi 40 anni di rimessa in discussione dell'opera da parte del Pd”. “Questo accanimento fatto di falsità e mistificazioni porta a uno scontro incivile e irrispettoso della memoria di chi purtroppo è scomparso nell'alluvione. I cittadini marchigiani non meritano di essere presi in giro in questo modo da un Pd in palese difficoltà di temi e dedito unicamente alla diffusione di fake news volte a colpire il centrodestra senza interessarsi minimamente dei problemi concreti delle persone e dei territori”.

23/09/2022 18:00
Appalti Sae irregolari, udienza al via: coinvolte 19 persone e 15 aziende

Appalti Sae irregolari, udienza al via: coinvolte 19 persone e 15 aziende

Si deciderà il prossimo 20 ottobre se e chi mandare a processo tra 19 persone fisiche e 15 aziende per le presunte irregolarità su appalti e subappalti delle casette d'emergenza per i terremotati, le Sae (Soluzioni abitative di emergenza), per il sisma del Centro Italia. Stando alle accuse, i lavori sarebbero andati a ditte impegnate nella ricostruzione post terremoto, senza però verificarne i requisiti come la certificazione antimafia. Coinvolti anche vertici ed ex vertici della Protezione Civile regionale come l'ex capo del servizio David Piccinini e il dirigente attuale Stefano Stefoni (per l'inchiesta terremoto era, all'epoca, responsabile unico del procedimento). Oggi, al Tribunale di Ancona, si è aperta l'udienza preliminare davanti alla gup Francesca De Palma: la Procura, con la pm Irene Bilotta, ha chiesto il rinvio a giudizio per tutti. È seguita la discussione delle difese, non tutte, tanto che l'udienza è stata rinviata al 20 ottobre per concludere le discussioni ed eventuali repliche della Procura. Società (tre sono marchigiane, della provincia di Pesaro Urbino) e persone sono accusate, a vario titolo, di truffa, falso, abuso di ufficio e frode nelle pubbliche forniture.   (Fonte Ansa

22/09/2022 18:30
Alluvione Marche, la Regione istituirà una commissione d'indagine. La replica dell'opposizione

Alluvione Marche, la Regione istituirà una commissione d'indagine. La replica dell'opposizione

La Regione Marche istituirà "una Commissione tecnica" per svolgere un'indagine finalizzata all'accertamento della regolarità e dell'appropriatezza delle procedure adottate e dei comportamenti assunti da parte delle competenti strutture organizzative della Protezione civile regionali" per l'alluvione del 15 settembre. Lo annuncia il presidente Francesco Acquaroli via Facebook. La commissione dovrà evidenziare "eventuali disfunzioni e responsabilità". Il governatore ha chiesto al segretario generale dell'ente di istituire l'organismo. "È un atto necessario a garanzia di tutti", conclude. Non si è fatta attendere la replica da parte dell'esponente PD Romano Carancini, comparsa sul proprio profilo facebook e rivolta direttamente al presidente della regione e alla sua giunta. "Prima delle Commissioni tecniche, prima delle inchieste della magistratura, prima di ogni indagine ci sono le responsabilità politiche, caro presidente Francesco Acquaroli. Avrebbe dovuto sentire il dovere dell’autocritica pubblica, esplicita, semplice, senza se e senza ma, perché è stato evidente fin da subito che qualcosa non ha funzionato". "Invece di fare lo 'scaricabarile' - continua il post - dando in pasto ai cittadini il messaggio che le responsabilità non sono le sue e dei suoi dipendenti, Acquaroli avrebbe dovuto avere il coraggio e la personalità di chiedere al proprio assessore Stefano Aguzzi (dopo le dichiarazioni di quest'ultimo) di fare immediatamente un passo indietro perché, sopra ogni altra cosa, non è accettabile leggere che lo stesso assessore, per esercitare le proprie importanti responsabilità di protezione civile, nella consapevolezza dei minuti drammatici in cui si stavano decidendo le vite delle persone, dal dibattito elettorale a Senigallia prima è tornato a Fano per indossare il giaccone della protezione civile e solo dopo è andato nella sala operativa di Ancona". "Francesco Acquaroli è un Governatore che non è capo - conclude Carancini - che scappa dalle responsabilità, che non riconosce l’onere e l’onore di governare tutta la struttura regionale e quando un’Istituzione, quella che lui stesso incarna, prende le distanze dai propri dipendenti, non è un’Istituzione. Questo è solo l'ultima storia, la più drammatica, di un governo regionale che da quasi 2 anni ha imposto questa filosofia. Il modello delle destre nelle Marche è questo".  

22/09/2022 16:30
Alluvione Marche, Morani (Pd): "Acquaroli non ha fatto il suo dovere, si dimetta"

Alluvione Marche, Morani (Pd): "Acquaroli non ha fatto il suo dovere, si dimetta"

"Il presidente delle Marche Francesco Acquaroli e l'assessore Aguzzi non hanno fatto il proprio dovere, impegnati a fare gli interessi dei loro partiti invece di pensare a quelli dei marchigiani, dovrebbero trarne le conseguenze e dimettersi". È quanto accusa la deputata e candidata marchigiana del Pd Alessia Morani in un post su Instagram. "Sono giorni tragici - scrive Morani - per la nostra regione. Una maledetta alluvione ha causato morti, dispersi e centinaia di milioni di danni a famiglie e imprese. La magistratura ha aperto più di un'inchiesta per accertare le responsabilità. Vedremo quali saranno i risultati. C’è un però. Questo 'però' riguarda il comportamento dei nostri amministratori regionali".  "Attenzione, non sto attribuendo alcuna colpa poiché sarà la magistratura a fare luce sulle responsabilità - precisa -. Possibile, però, che ancora Acquaroli e Aguzzi non si siano scusati con i marchigiani? Possibile che non abbiano capito la gravità di quello che è accaduto? Possibile che Aguzzi sia ancora al suo posto? Possibile che il presidente della regione pensi di cavarsela con un post e una foto su Facebook?" "Non si tratta di avere poteri di veggenza caro presidente ma semplicemente di adempiere al proprio dovere poiché le notizie sull’alluvione erano cominciate a circolare già dal pomeriggio. La verità è che nel momento del bisogno il nostro presidente Acquaroli e l’assessore Aguzzi, come dice da giorni il quotidiano 'La Repubblica', non erano ai loro posti. Uno era a cena, l’altro era a un dibattito elettorale. A fare cosa? A fare gli interessi dei loro partiti invece di pensare a quelli dei marchigiani", conclude Morani.  

21/09/2022 15:26
Rischio esondazione per i fiumi Chienti e Potenza. Materazzi: “Serve manutenzione programmata” (FOTO e VIDEO)

Rischio esondazione per i fiumi Chienti e Potenza. Materazzi: “Serve manutenzione programmata” (FOTO e VIDEO)

“Il disastro del Misa non è imputabile a un’alluvione di entità eccezionale come quella occorsa nella notte tra il 15 e il 16 settembre, ma ai 40 anni di interventi mancati - in primis, la cassa di espansione per il fiume”. E’ questa la principale spiegazione ad oggi formulata da organi di stampa e addetti ai lavori, senza prendere troppo in considerazione i 400 millimetri di pioggia caduti in appena sei ore nell’Anconetano (quella di tre mesi tutti insieme, per capirci) : altrimenti si dovrebbe tirare in causa anche la questione legata più strettamente all’emergenza climatica. Passata la tempesta, però, rimangono il dramma di chi ha perso tutto e, soprattutto, la paura che simili fenomeni possano a ripetersi. Un allarmismo che in poco tempo si è riverberato anche sulla provincia di Macerata, in virtù della presenza dei fiumi più importanti quali il Chienti e il Potenza (rispettivamente, 91 e 95 km di lunghezza) e dei loro affluenti (circa 20). “L’evento dello scorso weekend - spiega il geologo e professore presso UniCam, Marco Materazzi - rientra nella cosiddetta configurazione barica: l’estate particolarmente secca di quest’anno ha determinato l’insorgere di perturbazioni e precipitazioni la cui entità, purtoppo, non è prevedibile né tantomeno registrabile dai modelli metereologici correnti in maniera localizzata”. (fiume Potenza) A giustificare l’esondazione del Misa, dunque, concorrono altri fattori critici di diversa natura: il bacino più piccolo rispetto a quello di altri fiumi marchigiani, l’alveo fluviale più stretto, la mancanza di interventi strutturati anche presso l’affluente Nevola. “Come è stato per il Burano che ha rigettato fango su Cantiano e Pietralunga (PU) - continua il geologo - il problema parte dalle ostruzioni che i corsi d’acqua possono incontrare, solitamente dovuti a manutenzione incompleta o del tutto assente: questo comporta l’accumulo di melma e vegetazione per lo più morta che di conseguenza va a incidere sugli argini, agevolando il rischio di piena”. Nel Maceratese, il Potenza ha già avuto in passato i suoi problemi: è del 2013 l’ultima esondazione davvero significativa che rischiava di avere ripercussioni gravi soprattutto sulla comunità di San Severino Marche e Sambucheto. Nello stesso anno, anche il Chienti si rivelò minaccioso per le zone di Montecosaro, Morrovalle e Civitanova, con acqua, fango e detriti che invasero persino la superstrada. (fiume Chienti) “Dopo quanto è accaduto nell'Anconetano - continua Materazzi - il rischio di alluvioni e straripamenti rimane alto anche nei territori di Macerata e provincia. Il genio civile, a suo tempo, è intervenuto nei punti principali del Chienti e del Potenza, ma è senz’altro opportuno riprendere i lavori in maniera selettiva presso gli altri reticoli idrografici: ripulire i fossi, rimuovere la vegetazione morta, preservare quella sulle sponde per impedire che crollino gli argini. In questo senso, le criticità sono ancora molto sensibili, e persino eventi atmosferici di minore entità possono determinare serie conseguenze per i centri abitati e la comunità maceratese”. Di seguito, il servizio:

21/09/2022 13:20
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