Nel segno di Sergio Meris, Nicholas Dresti e Gianmarco Garofoli la sesta edizione del Trofeo Città di Montelupone: i tre alfieri del sodalizio lombardo-marchigiano del Team LVF hanno disputato una gara eccezionale andando ad occupare per intero il podio di una gara che non ha lasciato spazio alle repliche dei diretti avversari.
Sotto la regia organizzativa dal sodalizio Recanati Marinelli Cantarini, la corsa era articolata in un anello iniziale pianeggiante di 10 chilometri ripetuto 7 volte e due giri finali di 15 chilometri molto impegnativi che hanno richiesto un impegno fisico notevole per domare le pendenze a doppia cifra verso l’arrivo nel borgo di Montelupone.
Nella fase iniziale in pianura tutti i vari attacchi sono stati annullati grazie all’impegno congiunto dei portacolori della Italia Nuova Borgo Panigale, della Sidermec F.lli Vitali e dalla Fonte Collina Cycling Team fatta eccezione per Edoardo Di Nunzio (Vini Fantini Sportur Free Bike) che ha trovato le forze per andarsi a prendere il traguardo volante al chilometro 50.
Successivamente, il ritmo forsennato imposto dal Team LVF e dalla Italia Nuova Borgo Panigale ha frazionato il gruppo in diversi plotoncini negli ultimi 30 chilometri nel salire due volte a Montelupone e il Team LVF ha trovato il terreno ideale per attaccare e mettere l’ipoteca finale alla corsa con gli scatenati Gianmarco Garofoli e Sergio Meris (quest’ultimo vincitore del gran premio della montagna) presto raggiunti dal compagno di squadra Nicholas Dresti e con gli inseguitori (25 unità) tagliati fuori dal podio finale.
Tra gli applausi l’arrivo in parata di Meris, Dresti e Garofoli: alle spalle del terzetto del Team LVF, l’arrivo è stato completato fino al decimo posto da Marco De Angelis (Team Alice Bike My Glass), Davide Dapporto (Italia Nuova Borgo Panigale), Andrea Gallo (Italia Nuova Borgo Panigale), Andrea Gatti (Team LVF), Gidas Umbri (Team LVF), Daniele Petrocchi (Team Fortebraccio) e Davide Pinardi (Italia Nuova Borgo Panigale).
Degna di nota la partecipazione della “quota rosa” con la formazione marchigiana femminile della Born to Win G20 Bolier Parts Ambedo (al via con Letizia Galvani, Vittoria Reati, Roberta Caferri, Caris Cosentino, Anastasia Carbonari, Francesca Pisciali e Arianna Sessi) in promiscuità con i colleghi juniores uomini.
L'incidente si è verificato nella tarda mattinata di oggi, poco prima di mezzogiorno, a Montelupone, in Contrada Montenovo.
Ancora da chiarire l'esatta dinamica di quanto accaduto, fatto sta che il conducente della vettura, un 25enne di Morrovalle, mentre stava percorrendo un'arteria della zona periferica di Montelupone, ha perso il controllo del mezzo ed è finito contro un albero.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, che hanno deciso di allertare l'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona, dove il giovane è stato trasportato in codice rosso.
Sul posto anche i Vigili del Fuoco di Macerata, che hanno estratto il conducente dall'abitacolo.
L'incidente è avvenuto in via Enrico Cialdini alle porte di Montelupone.
Un pastore, di circa 50 anni, di nazionalità rumena, probabilmente per un colpo di sonno, ha perso il controllo della propria vettura ed è finito contro un albero.
Immediato l'arrivo sul posto dei sanitari del 118, che hanno prestato le prime cure del caso all'uomo. Sul luogo del sinistro anche i Vigili del Fuoco. Il 50enne, fortunatamente non ha riportato gravi conseguenze.
Si decide tutto in 60 minuti. Il derby tra Futsal Potenza Picena e Montelupone si conclude con un nulla di fatto, 2-2, un risultato che per il momento aiuta di più i rosanero che i potentini. Derby doveva essere e derby è stato tra le due compagini, una sfida che è decollata nella seconda mezz'ora regalando diverse emozioni. Alla fine il pari, raggiunto nel finale dai padroni di casa, suona un pò come una beffa per i giallorossi che avrebbero meritato qualcosa in più ed invece si ritrovano ancora malati di "pareggite" (sesto pareggio consecutivo).
Pertanto il destino del Futsal si deciderà tutto negli ultimi 60 minuti di gioco, con i potentini che dovranno vincere e sperare in qualche risultato favorevole dagli altri campi per evitare lo spettro dei play-out. Partita abbastanza spigolosa nella prima mezz'ora con la tensione che domina le due squadre. Poche occasioni da rete da ambo le parti, un pò meglio i locali che all'inizio trovano subito il gol con Nocelli, grazie ad un rimpallo fortunoso. La rete aiuta i rosanero che trovano però un Traini reattivo, mentre i giallorossi non riescono a sfondare la difesa di casa. Sul finire di frazione però "Bogio" Matteucci trova la zampata del pari con cui si va al riposo lungo. Alla ripresa delle ostilità i ragazzi di Maccaroni e Lanari prendono in mano il pallino del gioco ed iniziano a creare diverse palle gol. Gattafoni sfiora la rete in due occasioni ma la traversa prima e Giacomelli poi gli negano la gioia del gol.
Ci pensa ancora una volta Matteucci, in versione goleador, a depositare al 17' in fondo al sacco la rete dell'1-2 su assist di Gattafoni. Il Montelupone manca spesso di precisione mentre i potentini non riescono a chiudere la sfida. L'occasione giusta arriva a cinque minuti dal termine con il tiro libero di Gattafoni che viene intercettato dall'estremo difensore di casa. I rosanero nel finale tentano il tutto per tutto con il portiere di movimento e proprio all'ultimo tuffo Bacaloni raccoglie una respinta della difesa giallorossa e dalla distanza piazza in fondo al sacco la rete del pareggio. Finisce 2-2.
MONTELUPONE - FUTSAL POTENZA PICENA 2-2 (1-1 pt)
MONTELUPONE: Cutini (gk), Giacomelli (gk), Corvatta, Nocelli, Palmieri, Bacaloni, Baldassarri, Canestrari, Moretti, Giordano, Rastelli G., Rastelli R. All. Bussolotti
FUTSAL POTENZA PICENA: Giaconi (gk), Traini (gk), Lanari, Matteucci, De Luca, Diomedi, Santolini, Massaccesi, Cassaro, Gattafoni All. Maccaroni
Arbitri: Eleonora Rossi e Andrea Zingaretti di Jesi (AN)
Reti: 5' Nocelli, 26' Matteucci, 17' st Matteucci, 30' st Bacaloni
Note: Ammonito Giordano
Un terribile incidente in moto ha spezzato per sempre i sogni di Lorenzo Di Fonso, ragazzo di 27 anni la cui famiglia è originaria di Montelupone. Il tragico evento è avvenuto intorno alle ore 23:50 di sabato 23 marzo sulla strada che porta verso Calvi, in Corsica.
Di Fonso stanziava nell'isola francese in quanto caporale del secondo reggimento paracadusti della legione straniera francese, un corpo militare d'elite dell'esercito.
Per lui non c'è stato nulla da fare, vani i tentativi dei soccorritori di rianimarlo. Dopo essere terminato fuori strada all'altezza di una curva a Calvi-Balagne il ragazzo è morto sul colpo.
Nonostante la giovane età Di Fonso era già stato insignito di quattro onorificenze: la medaglia d'oltremare, la medaglia alla difesa, la medaglia d'oro della difesa nazionale con stella di bronzo, la croce del combattente.
L'ultimo saluto a Lorenzo verrà dato giovedì 28 marzo alle ore 10:00 presso l'Abbazia di San Firmano a Montelupone.
Sono sei i produttori al mondo di lavelli da cucina in materiale composito in dispersione acrilica e tra questi troviamo una delle eccellenze maceratesi, con sede a Montecassiano, la Plados dell’Ingegner Bertini e dell’Ingegner Bugiolacchio.
Creata nel 1991 dai due soci, rispettivamente ex Teuco Guzzini ed ex Telma Guzzini, l’Azienda è leader nel settore di lavelli da cucina in quarzo e granito, con un mercato che si estende per oltre il 50% all’estero, dall’Europa, all’America, fino a raggiungere l’Australia.
“A Montecassiano abbiamo la produzione vera e propria mentre a Montelupone c’è l’impianto per la produzione delle materie prime e il laboratorio di ricerca e sviluppo di nuovi materiali – ci spiegano Riccardo ed Edoardo, i giovanissimi figli di uno dei due proprietari della Plados, Sandrino Bertini -. Noi acquistiamo le cariche minerali da selezionati fornitori mondiali, poi il segreto del prodotto d’eccellenza lo fa la ricetta.”
“Il quarzo e il granito – proseguono – vengono legati insieme dalla resina acrilica e questo procedimento avviene a Montelupone, negli stabilimenti della Delta, azienda facente parte del gruppo Plados. Il prodotto, che in principio è liquido, viene poi trasferito a Montecassiano e, tramite un sofisticato sistema, viene iniettato negli stampi, che sono circa 120, i quali danno la forma e le dimensioni ai vari lavelli. Una volta stampato, il lavello viene poi trasferito agli altri reparti, che provvedono alle successive lavorazioni, quali sbordatura, foratura, finitura e packaging del prodotto.”
“La rubinetteria, gli elettrodomestici e una vasta gamma di accessori, acquistati su nostre richieste specifiche di design e indicazioni progettuali, vengono poi da noi commercializzati e ciò serve per completare la nostra offerta commerciale” – continuano Riccardo ed Edoardo.
Una produzione annua che arriva fino a 160mila lavelli e che viene esportata in circa 50 paesi al mondo. L’Azienda, che si sviluppa su 20 mila metri quadri, conta 110 dipendenti e include anche una sede all’estero, in Serbia, è certificata come PMI innovativa.
Sulla crisi del settore edilizio e, contestualmente, dell’arredo della casa, Riccardo ed Edoardo ci spiegano che “dal 2010 il numero di fabbricanti di cucine componibili è dimezzato e quindi sono rimasti i cosiddetti ‘grandi’ produttori. Diciamo che crescendo loro cresciamo anche noi, soprattutto grazie ai partner più importanti come possono essere Lube e Scavolini.”
Ma qual è la differenza tra un lavello fatto in materiale composito e un prodotto in acciaio inox o ceramica o piuttosto in resina poliestere? “Il prodotto è molto facile da pulire, è resistente agli impatti, antigraffio, antimacchia, antibatterico e igienico. La Plados vanta inoltre il brevetto internazionale “ARIAPURA”: parliamo di quei lavelli provvisti di nanoparticelle di biossido di titanio che, in presenza di luce naturale o artificiale, attivano il fenomeno della fotocatalisi, processo simile alla fotosintesi clorofilliana degli alberi, il quale distrugge i cattivi odori e trasforma le sostanze inquinanti presenti nell’ambiente cucina in innocui sali minerali. Il lavello proposto al mercato con i marchi Plados e Telma è quindi antinquinante, antibatterico e autopulente.”
L’Azienda è inoltre beneficiaria dei finanziamenti del Fondo Europeo a sostegno dei processi di innovazione aziendale e utilizzo di nuove tecnologie e ha ricevuto la visita del Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e di una delegazione della Commissione Europea pochi giorni fa. L’impresa Delta di Montelupone ha infatti elaborato un programma di investimento focalizzato sullo sviluppo di nuovi materiali compositi per lavelli da cucina e finalizzato all’applicazione dei risultati della ricerca, per i quali l’impresa è titolare di brevetti internazionali.
Presentata a fine febbraio dal capogruppo UDC in Consiglio regionale Luca Marconi una mozione per impegnare il Presidente e la Giunta Regionale tutta a richiedere con urgenza al Ministero del Lavoro la convocazione di un tavolo di confronto, più volte promesso, nelle opportune sedi istituzionali fra Regione Marche, organizzazioni sindacali e curatela dell’ex Teuco per verificare quali siano le concrete possibilità di intervento in favore degli ex lavoratori della Teuco di Montelupone.
Marconi, in modo particolare, vuol verificare la possibilità di applicare la misura della Cassa integrativa speciale per i 116 ex dipendenti della Teuco per il periodo compreso tra il 20 aprile e il 30 giugno 2018 al fine di garantire loro le tutele necessarie sia retributive che contributive anche alla luce delle recenti modifiche normative in tema di ammortizzatori sociali.
“E’ necessario, commenta il capogruppo UdC, aprire un tavolo di confronto istituzionale nelle opportune sedi istituzionali fra Regione Marche e organizzazioni sindacali per valutare bene l’impatto sociale pesante che la chiusura dell’azienda ha comportato per i 116 dipendenti e per tutto il territorio della provincia di Macerata che già versa in una situazione di particolare gravità, in vista di un possibile rilancio dell’attività produttiva, col marchio Teuco, nei settori merceologici tradizionalmente trattati”.
Domenica 17 marzo si conclude l’edizione 2019 dell’antica Festa di San Firmano, una “dieci-giorni” piena di eventi religiosi, culturali e ludici. La mattinata inizierà con la gara di bocce in campo aperto e con le funzioni religiose all'Abazia. Si prosegue poi alle ore 17:00 con il divertente spettacolo teatrale “Tutti i nodi vengono al pettine” presentato dalla compagnia “Attori per Caso” e offerto dalla locale sezione Aido. Alle 19 ci sarà l'estrazione della Lotteria, per concludere la giornata alle ore 20:30 con i fuochi pirotecnici.
Per tutta la giornata saranno attrezzati tendoni riscaldati, stand gastronomici, giochi popolari, pesca di beneficenza, luna park e la mostra culturale “San Firmano sulla Via lauretana” allestita all’interno dell’Abazia.
La Festa di San Firmano 2019, progettata e gestita dal Comitato “L’Abbadia” presieduto dalla dott. Cinzia Mandolesi, ha coniugato il millenario passato con il prossimo futuro archeologico, in un suggestivo mix di religione, storia, tradizione, arte e ricerca archeologica condotta con metodi e strumenti scientifici, che consoliderà il prestigio del Sito-San Firmano anche quale tappa fondamentale, e attrezzata per l’accoglienza, della Via lauretana.
Ammontano a 150.000 euro i lavori di pavimentazione che la ditta Cori di Loreto sta eseguendo per conto della Provincia di Macerata sulla strada Potentina. Si tratta di un intervento che fa seguito ad un altro sulla stessa strada già realizzato in precedenza per la sistemazione di alcuni tratti più degradati. I lavori di pavimentazione in fase di realizzazione sono concentrati in prossimità del centro abitato di Montelupone sul tratto che conduce a Potenza Picena nelle vicinanze dell'incrocio dove la Potentina s'interseca con le provinciali denominate Dell'Asola e Castelletta-Becerica. Un'intersezione stradale, quella indicata, che aveva estremo bisogno di un intervento manutentivo.
“Approfittiamo del rifacimento della pavimentazione di un pezzo della Potentina – riferisce il Presidente Pettinari – per mettere in sicurezza anche l'incrocio sulla stessa strada. Com'è noto ormai da tempo, aggiunge ancora, la Provincia è obbligata a intervenire sulla viabilità con interventi “puntiformi” sanando di volta in volta i tratti stradali più usurati data la scarsità delle risorse economiche di cui dispone.”
Si terranno a Montelupone nella Chiesa di San Francesco i funerali di Simone Peroni, il giovane papà di 36 anni rimasto coinvolto nell'incidente mortale di San Firmano nella notte di sabato 9 marzo. La funzione religiosa sarà celebrata domani (12 marzo, ndr) a partire dalle ore 9:30.
In segno di lutto per una perdita che ha sconvolto l'intera comunità di Montelupone, questa sera sono stati annullati i fuochi d'artificio previsti per le ore 22:00 in occasione delle celebrazioni per la festa del Santo Patrono.
Terribile incidente mortale a Montelupone, in località San Firmano 60/a.
Nella serata di ieri, Simone Peroni, 36 anni, originario di Montegranaro, si trovava al volante della sua Volvo e stava tornando a casa quando, per cause ancora in corso di accertamento, mentre stava imboccando un ponte, è finito fuori strada e ha terminato la sua corsa in acqua.
Sono quindi scattate le ricerche dell'uomo che questa mattina, intorno alle 7:00, è stato estratto dall'abitacolo dalla vettura dai Vigili del Fuoco di Macerata. Ora la salma e l'auto sono a disposizione delle competenti autorità per procedere a tutti i rilievi del caso.
Il 36enne lascia la compagna Roberta e tre figli.
Il Presidente del Comitato Parrocchiale “L’Abbadia”, Cinzia Mandolesi, a nome di tutti i componenti dello stesso, esprime profondo cordoglio per l’incidente mortale avvenuto a San Firmano. In segno di partecipazione al grave lutto è stato deciso, in accordo con il parroco don Giacomo Ippolito e l’Amministrazione comunale, di annullare i fuochi d’artificio previsti per il giorno 11 marzo alle ore 22.
Gli altri appuntamenti, essendo già entrati nel vivo della festa del Santo Patrono, si svolgeranno regolarmente diminuendo il volume della musica durante i concerti previsti.
Il “Premio San Firmano” 2019, assegnato quest’anno ai due giovani studiosi dell’Unimc Cristina Corsalini e Davide Sforzini, sarà all’insegna dell’archeologia e dei Cammini Lauretani, tra passato e futuro. Il piccolo borgo di San Firmano, che sorge sulla riva destra del fiume Potenza, non è infatti soltanto un luogo di alta valenza religiosa per la sua ultramillenaria abazia, ma potrebbe diventare anche un interessante sito archeologico.
In base alle ricerche sul campo del prof Roberto Perna e della sua èquipe, con la collaborazione tecnica di Unicam per le prospezioni geofisiche, è emerso che la località, a mezza strada tra Helvia Ricina e Potentia, sulla direttrice del fiume allora navigabile, dovrebbe aver segnato un punto di confine e di incontro tra le due comunità maggiori: scambi commerciali, luogo religioso, ricche residenze, o quant’altro. I reperti, nascosti per secoli nel terreno, sarebbero emersi grazie all’uso dei moderni aratri che lavorano in profondità.
Ebbene, il Premio San Firmano 2019, che verrà assegnato sabato 9 marzo dalle ore 21 all’interno della storica abazia, andrà ai valenti e giovani ricercatori Corsalini e Sforzini, che nell’occasione relazioneranno su “L’insediamento romano presso san Firmano: i risultati delle più recenti ricerche”.
La serata, presentata da Alessandra Gattari, prevede le introduzioni di Rolando Pecora, sindaco di Montelupone, Paolo Nicoletti, sindaco di Loreto, Stefano Finocchi, funzionario archeologico SABAP Marche. Interverranno poi Simone Longhi, del Tavolo di concertazione per il recupero della Via Lauretana e direttore del distretto culturale evoluto “Cammini lauretani”, che illustrerà “San Firmano sulla Via Lauretana; Cinzia Mandolesi, presidente del Comitato “L’Abbadia”, che presenterà il Premio 2019; Annalisa Ghezzi, geologa di Unicam, che relazionerà sulle “Prospezioni geofisiche a San Firmano”; Cristina Corsalini e Davide Sforzini, che esporranno il loro studio, sopra citato; Roberto Perna, professone di Archeologia classica presso Unimc, che parlerà delle “Indagini archeologiche a san Firmano: conclusioni e prospettive”.
Infine, consegna ufficiale del Premio e conclusioni del parroco don Giacomo Ippolito su “Valorizzazione dell’Abazia di San Firmano tra passato e futuro”.
La serata verrà allietata dai Piccoli Cantori di San Francesco diretti dal M° Loredana Giacobbi e dalla Corale “San Francesco” di Montelupone diretta dal M° Alessandra Gattari.
Nella mattinata di sabato 9 marzo, alle ore 10, i giovani genitori del borgo, con in braccio i loro nati negli ultimi dodici mesi, presenzieranno alla Festa dell’Albero 2019.
La manifestazione, coordinata dall’assessore all’ambiente Giada Giorgetti, si terrà ai margini del parco Eleuteri, nello spazio verde sovrastante l’area camper. Come ogni anno, alle soglie della primavera, i papà metteranno a dimora le nuove piantine e ciascuna verrà contrassegnata e dedicata ai singoli bimbi: una cerimonia delicata e gioiosa, caratterizzata dai sorrisi commossi dei genitori.
Montelupone/San Firmano. Il patrono di Montelupone, l’abate Firmano, morì l’11 marzo dell’anno 992 e da qualche secolo, in tale data, nel piccolo borgo addossato alla millenaria abazia si celebra la Festa di San Firmano fatta sia di eventi religiosi, che di intrattenimenti divertenti e socializzanti.
I più anziani ricordano tale festa nel dopoguerra quando, tra una visita e l’altra alla cripta per passare nove volte sotto il piccolo e antico altare - con cinquecentesca policroma effige robbiana del santo - per assicurarsi la salute delle ossa, si mangiavano cartocci di pesce fritto in riva al fiume per “devozione” e si beveva vino o gazzosa, si giocava al tiro alla fune o a colpire bendati le pignatte, o si spendevano dieci lire per leggere “la fortuna” sui cartoncini estratti dalla cassetta da un pappagallino e, soprattutto, ci si intratteneva rilassati tra parenti e amici. Insomma, un’antica festa popolare che porta con sé i primi effluvi della primavera.
Lungi dallo scomparire nel tempo, la Festa di San Firmano si è estesa, con eventi dall’8 al 17 marzo, grazie anche all’attivismo del Comitato “L’Abbadia”, attualmente presieduta dalla dott. Cinzia Mandolesi, e al forte senso di appartenenza dei residenti.
Il programma. Nei giorni 8 – 9 – 10 funzioni in chiesa alle ore 10,30 e 16,30 e, nelle tre serate, in successione: “Tuttinsieme” per la Festa della donna con “Frate Mago” il giorno 8; Premio San Firmano il 9; musica e ballo con Vincenzo Macchiati il 10.
Giornata clou, lunedì 11: ore 9 Messa; ore 10,30 Messa solenne presieduta da mons. Giancarlo Vecerrica; ore 15 processione con le reliquie del Santo e Messa; ore 17 musica e ballo con Roberto Carpineti; ore 22 Fuochi pirotecnici.
Venerdì 15, ore 21 gara di briscola. Sabato 16, ore 15 Marcialonga San Firmano e alle 21 apericena e musica con Dj Vlad.
Domenica 17, ore 8.30 gara di bocce; ore 17 Commedia dialettale; ore 19 estrazione della lotteria.
Durante i giorni di festa, tendoni riscaldati, stand gastronomici, giochi popolari, pesca di beneficenza, luna park, mostra culturale “San Firmano sulla via lauretana”.
Grazie all'impegno e alla passione dedicati al riso, lo chef de La Taverna dell’Artista di Montelupone, Antonino Bedini, è stato associato alla prestigiosa “Wolrd Academy of Rice and Cook” presieduta da Gabriele Ferron, il grande esperto veronese che ha riportato in auge il pregiato Riso vialone nano e che diffonde nel mondo, con i suoi tour internazionali fin nel lontano oriente, l’arte dei risotti.
Il legame tra Ferron e Montelupone è dovuto al fatto che nel territorio di Montelupone, nella piana del fiume Potenza, anticamente era presente una delle maggiori risaie dello Stato pontificio, poi dismessa a causa di un'epidemia di Malaria e, anche grazie a Gabriele Ferron e alle sue conoscenze in materia, la storia di questa risaia è riemersa dall'oblio.
Grazie alla consolidata amicizia con Antonino Bedini, Ferron sarà a Montelupone venerdì 8 marzo quale ospite d’onore nella Taverna degli Artisti dove, per celebrare la Festa della Donna, collaborerà di persona a preparare un originale e sorprendente menù a base di riso vialone nano, dall’antipasto al dolce.
L’evento gastronomico verrà animato dal gruppo I FolKorati, che con tante battute e con stornelli su misura accompagnati da musica Folk.Trascineranno i convenuti nel giusto clima della Festa della Donna.
Originale e intrigante l’esclusivo menù, che per 35 euro prevede tra l’altro fritture in farine e timballo di riso, risotti raffinati, rosomisù.
Insieme ai Comuni Bandiera Arancione marchigiani di Acquaviva Picena, Gradara, Mercatello sul Metauro e di San Ginesio, il Comune di Montelupone, rappresentato dall’assessore Orietta Mogliani, ha partecipato, nel Principato di Monaco-Museo oceanografico, al convegno su “Pratiche innovative per un turismo sostenibile”.
Il convegno che, presentato da Ezio Greggio quale presidente del Com.It.Es, ha riunito sindaci o amministratori di 54 Comuni soci e oltre 150 altri ospiti, ha avuto luogo nella Sala d’onore del Museo oceanografico ed ha avuto per tema “Turismo, mobilità elettrica e nuove tecnologie”.
Presenti personalità liguri e ministri monegaschi, non è mancato il principe Alberto di Monaco, che si è intrattenuto amabilmente con gli amministratori dei Comuni italiani.
Il marchio Bandiera Arancione “è un marchio di qualità turistico-ambientale per i piccoli Comuni dell’entroterra di cui oggi si fregiano in Italia 236 Comuni, che rappresentano meno del 9% di quanti si sono candidati per ottenerlo”.
Il marchio, tramite un serio modello di analisi territoriale, viene assegnato e controllato ogni tre anni. I Comuni che ne fanno parte sono un’eccellenza dell’offerta turistica italiana e investono con coraggio per mantenere e far conoscere le bellezze del territorio, della loro cultura, delle tradizioni, dell’enogastronomia e della loro storia.
Il borgo di Montelupone, che continua con impegno ed orgoglio a “meritare” la conferma del Marchio Bandiera Arancione, insieme a quello che lo qualifica da tempo tra I Borghi più belli d’Italia, vorrà continuare a percorrere il sentiero dell’eccellenza intesa come vero servizio pubblico a favore dei cittadini.
Brutto incidente nella tarda mattinata di oggi a Montelupone, lungo la Strada Provinciale 40.
Erano da poco passate le 11:00 quando in contrada Spino, tra Montelupone e Morrovalle, una moto e un'auto, una Ford Station Wagon, si sono scontrate. Ancora da chiarire l'esatta dinamica del sinistro.
Immediati sono scattati i soccorsi e i sanitari del 118 hanno richiesto l'intervento dell'eliambulanza dall'Ospedale Torrette di Ancona. Sul posto sono intervenuti anche gli uomini della Polizia e i Vigili del Fuoco.
L'uomo alla guida della moto è stato trasportato con l'eliambulanza all'Ospedale Torrette di Ancona e la figlia, che viaggiava con lui, al Salesi. L'uomo alla guida dell'auto è stato invece trasferito all'Ospedale di Macerata.
I bambini della scuola primaria e gli adolescenti della scuola media di Montelupone hanno celebrato, nei rispettivi istituti, la Giornata della Memoria 2019.
È scientificamente certo che il genere umano è di provenienza africana e che, nel corso di milioni di anni, si è poi diversificato ed evoluto in modi differenti.
Insomma, il genere umano è unico nella sua prima origine.
Roma antica ebbe imperatori africani e slavi, perché ognuno era cives romanus, senza distinzioni.
Nel ventesimo secolo, per motivi nemmeno troppo occulti, il regime nazista e quello fascista decisero che doveva prevelare la “razza ariana” e avviarono l’eliminazione su larga scala di ebrei, zingari, omosessuali etc.
Non olocausto, ma Shoah, perché il primo termina ha una valenza religiosa ( animali sacrificato alla divinità), mentre shoah significa distruzione del diverso, del non ariano, eliminazione finalizzata al trionfo della pura razza ariana.
Furono usati e ammazzati milioni di diversi, di non ariani, compresi almeno 230.000 bambini europei nella sola Aschwitz.
La MEMORIA serve non tanto a ricordare la SHOAH, ma a ricordare che non deve più succedere la metamorfosi di uomini che si trasformano in bestie ciniche che uccidono altri uomini in nome dell’antiscientifico concetto, o falso alibi, di razza e di diverso.
Organizzata con l’istituto storico della Resistenza di Macerata il professor Stefano Rocchetti, dell’università di Macerata, nell’incontrare gli adolescenti della Scuola media
ha sottolineato il ruolo della musica nei campi di sterminio.
Con evidente coinvolgimento, i ragazzi hanno partecipato leggendo dei brani e ascoltando le musiche proposte e i video proiettati.
Anche con riferimenti al libro “Il Violino di Auschwitz” ed al film “Ad Auschwitz . . . c'era un'Orchestra”.
Hanno potuto così capire come uno strumento di per sé bello e universale, come la musica, veniva utilizzato dai nazisti come strumento di umiliazione, di offesa, di macabre previsioni, in ultimo anche di morte.
Tutta la giornata nei campi, infatti, era accompagnata dal suono dell’orchestra, con musiche gioiose, volutamente in antitesi con la situazione reale, o con canzoni i cui testi erano chiaramente tristi, chiaramente offensivi, che andavano a colpire lo stato d’animo dei prigionieri. Dovevano anche ascoltare le marce militari naziste.
I bambini della Scuola primaria, invece, hanno celebrato il giorno della memoria attraverso riflessione propedeutiche che hanno portato poi alla produzione di disegni e cartelloni per fissare nella loro memoria questo evento che, pur lontano dai loro vissuti, dev’essere conosciuto e non dimenticato perché rappresenta forse il momento più basso dell’umanità, un punto di non ritorno che non può e non deve più ripetersi.
Come non devono ripetersi altri genocidi, quali la distruzione dei Nativi d’America, le Foibe e contemporanee Pulizie etniche.
Ieri 28 gennaio 2018 i Carabinieri della Compagnia di Civitanova Marche, gli Ispettori del Lavoro e il Nucleo Carabinieri dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Macerata, nelle campagne di Montelupone e Recanati, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio al fine di contrastare il fenomeno del “caporalato” e dell’immigrazione clandestina.
In particolare, a seguito di una precedente attività infoinvestigativa che aveva permesso di verificare nelle predette campagne la presenza di numerosi braccianti agricoli, con l’impiego di circa 20 Carabinieri e di personale dell’Ispettorato Territoriale, hanno proceduto al controllo in alcuni campi agricoli, ove era in corso la raccolta degli ortaggi.
Al termine del controllo , sono state identificate complessivamente 62 persone, in gran parte prive di documenti di riconoscimento in originale. Pertanto sono state tutte accompagnate presso il Comando Compagnia di Civitanova Marche dove sono state identificate compiutamente. Prevalentemente sono risultate di nazionalità Pakistana, ma vi erano anche Indiani, Senegalesi, Nigeriani e Bengalesi. Di questi, 6 stranieri sono risultati in possesso di permesso di soggiorno scaduto o negato per mancato accoglimento dello stato di rifugiato. Infatti diversi stranieri sono risultati in carico presso delle ONLUS quali migranti. Per loro è stata avviata la procedura di accertamento sulla permanenza nel territorio nazionale in collaborazione con l’Ufficio Immigrazione della Questura di Macerata.
Per tutti, comunque, sono in corso i necessari accertamenti sulle corrette assunzioni, il rispetto delle retribuzioni orarie previste dal CCNL di categoria, l’uso dei dispostivi di protezione, la sottoposizione alle visite mediche, etc, al fine di verificare che non si tratti di altri casi di “caporalato” come già invece era emerso lo scorso 31 agosto.
Ieri è stato svolto un servizio coordinato con 4 pattuglie e una aliquota dei carabinieri ispettorato del lavoro nel comune di Montelupone e Recanati. Sono stati fermati 46 veicoli e identificate 59 persone.
Durante i controlli svolti con i carabinieri dell'Ispettorato, tra gli altri, è stato controllato un supermercato di Montelupone, che benché risultasse in regola con l'assunzione degli 8 addetti, vi è stata riscontrata l'ostruzione di una uscita di sicurezza con dei sacchi contenenti pellet.
La titolare dell'attività è stata perciò denunciata.