Il montecosarese Simone Pantanetti, classe 1971, alla fine di un corso intensissimo di 720 ore, durato un anno intero, con lezioni pratiche e teoriche che l'hanno visto impegnato per tutti i fine settimana ed un esame finale superato brillantemente, entra a far parte a pieno titolo nel collegio regionale delle guide alpine, come accompagnatore di media montagna.Il collegio delle guide alpine è l'organo di autodisciplina e autogoverno delle professioni delle guide alpine e degli accompagnatori di media-montagna e per entrarne a far parte è tutt'altro che semplice. Basti dire che il corso appena concluso è stato il terzo organizzato in regione negli ultimi quindici anni e per asserne ammessi bisogna presentare un curriculum che certifichi di aver fatto determinati tipi di escursioni e soprattutto bisogna superare delle difficilissime prove tecniche che hanno fatto una grossa selezione dei candidati.Il Pantanetti vanta un esperienza decennale di tutto rispetto nell'attività di escursionismo, alpinismo e scialpinismo, sia in Italia che all'estero. Ha partecipato a varie spedizioni in Tibet, percorrendo il Kora del Lago Manosarovar e del Monte Kailash (montagna sacra per i tibetani sia di religione indù che buddista), in Patagonia sul Fitz Roy e Cerro Torre, in California nella valle delle Yosemite, ha percorso più volte in Sardegna il Selvaggio Blu, considerato uno dei dieci trekking più impegnativi d'Europa ed ha scalato le cime più significative delle alpi, Cervino, Monte Rosa e Monte Bianco, sia in estiva che in invernale. Questa è solo una parte del suo bagaglio di esperienze, quello diciamo più comprensibile per il grande pubblico ma vi assicuriamo che c'è molto altro. Da questo se ne deduce che la prova di ammissione al corso, per lui, non sia stata particolarmente problematica ed anzi, alle sue prove, sia teoriche che pratiche, è stato attribuito il massimo dei voti.La differenza principale tra una guida alpina e un accompagnatore di media montagna consiste principalmente nella possibilità o meno di utilizzare materiale alpinistico (corde, imbragature, ramponi, piccozze) ma la guida è comunque abilitata a condurre in sicurezza il cliente senza limiti di altitudine. Attualmente la legge italiana non permette agli accompagnatori di media montagna di esercitare su terreno innevato, roccioso o su ghiacciai ma c'è una norma in discussione dal legislatore in questo periodo, che propone di togliere da tali divieti, quello del suolo innevato.Grazie alla sua preparazione, che spazia dalla meteorologia alla geologia, dalla nivologia alla cartografia e orientamento, fino alle nozioni di pronto soccorso del BLSD (Basic Life Support & Defibrillation), l'accompagnatore di media montagna è capace di valutare qualsiasi itinerario e decidere se possa essere sicuro o meno e nel qual caso, indicare quali accortezze o dispositivi di protezione individuale siano necessari. Oltre alla conoscenza dei rischi, una figura come quella di Pantanetti, è importantissima per le sue capacità di orientamento. Non è raro infatti, leggere notizie di escursionisti "fai da te" che si perdono durante uscite improvvisate, per svariati motivi, nella maggior parte dei casi legati a problemi di visibilità.Al prestigioso riconoscimento conseguito un po' di tempo fa, Pantanetti ha aggiunto, proprio negli ultimi giorni, anche il titolo ufficiale di Guida del Parco Nazionale del Monti Sibillini, dove la preparazione acquisita è rivolta maggiormente alla conoscenza del terriorio locale, partendo da quello collinare fino alle vette più alte delle nostre montagne. In questo caso, tra le materie studiate, c'erano anche flora e fauna del parco, importantissime per una conoscenza del territoro a 360 gradi.Tra le prime iniziative che Pantanetti, fresco di attestato, sta per organizzare, c'è un escursione al Parco del Conero ed una al Parco Naturale regionale della Gola della Rossa e di Frasassi che presto verrano rese pubbliche.
L'Amministrazione Comunale di Montecosaro invita tutti gli interessati a partecipare all'incontro pubblico che si terrà venerdì 17 marzo, presso il Teatro delle Logge, alle ore 21:15.L'ordine del giorno sarà la discussione del bilancio di previsione e verrà inoltre effettuato un breve rendiconto sul mandato, giunto ormai a metà percorso.
Dall'unione del montecosarese Ivan Perugini, con alle spalle un'esperienza nel campo musicale quasi trentennale ed il maceratese Germano Quintabà, suo grande amico di vecchia data e pressoché con lo stesso numero di anni nello scenario musicale locale, nasce il progetto Rebel Heart, una nuova band improntata sull'hard rock.Prima di parlare della nuova creazione, ripercorriamo brevemente le carriere musicali dei due.Dopo gli studi classici del pianoforte ed esperienze canore nella Corale polifonica Santa Cecilia di Montecosaro, nel 1989, Perugini entra in una band locale, come tastierista e cantante ed inizia a fare esperienze di palco. Nel 1996 si unisce agli "Esgaroth", dove matura le esperienze più significative e prolifiche dal punto di vista della creatività. Nel 2006 approda come chitarrista cantante, nei Sun King fondati con l’amico Daniele Sincini e proprio questa band aprirà il concerto di Don Airey, tastierista dei Deep Purple, a Morrovalle. Nel frattempo ha già suonato in un brano del terzo album dei Centvrion, capitanati da Quintabà, disco che porta i centurioni ad esibirsi anche al Gods of Metal. Nel 2012 Ivan, dopo un progetto personale che era sfociato in un album, nel 2008, decide di portare avanti contemporaneamente sia i Sun King che i Project Czar: da un lato hard rock d’autore classico, dall’altro un rock aperto a molte più sfumature. Dopo una attività live in campo nazionale, Germano Quintabà fa in tempo a registrare un quarto album prima di lasciare i Centvrion e fondare i Kalashnikov. La premessa arriva al dunque quando i due, tornati insieme per un progetto che omaggia gli Ac/Dc dal nome Maximum Overdrive, decidono di mettere insieme le esperienze accumulate e registrare, nello studio di Perugini, nuove canzoni.Rebel Heart quindi è un progetto hard rock di due musicisti ed amici di vecchia data: Ivan alla chitarra, basso e voce e Germano alla voce e batteria. I due rockers ultraquarantenni si cimentano in un hard rock "robusto e crudo" in pieno stile 70/80, ispirandosi alle loro esperienze musicali pregresse. Tale formazione si riallaccia orgogliosamente e volutamente agli insegnamenti delle leggende del genere come Black Sabbath, Acdc, Led Zeppelin e in generale tutta la vecchia scuola hard rock. Senza fronzoli ne orpelli i Rebel Heart si tuffano senza remore in brani "hard n heavy" vigorosi, crudi, essenziali, cupi ma al tempo stesso ricchi di pathos e melodia. L’atmosfera che si respira è sempre carica di energia e potenza, ricalcando i solchi tracciati dalle bands leggendarie sopra citate. Auguriamo al nuovo gruppo un futuro ricco di successi.
Si è conclusa ieri sera la 46 esima edizione del "Pallino d'Oro", competizione organizzata dalla bocciofila di Sambucheto per giocatori di specialità "raffa". Molti gli atleti che si sono affrontati sin dalle prime ore del mattino, per l'esattezza 160, proventienti da tutta Italia.L'ha spuntata, come nella scorsa edizione, Gianluca Formicone della socità Virtus Aquila, battendo in finale il montecosarese Domenico Dari, tesserato della socità boccifila Montegranaro.L'impresa di Dari non era delle più agevoli, dovendo affrontare il vincitore di tre delle ultime quattro edizioni, nonché campione italiano e campione del mondo. Tutto sommato, per il giocatore di Montecosaro, un secondo posto di tutto rispetto.
La proposta è stata avanzata dal consigliere Pd Francesco Micucci ed è stata approvata all'unanimità dall'aula legislativa della Regione Marche.
Micucci: “Due interventi fondamentali per migliorare la viabilità in due snodi cruciali della rete viaria del territorio. Fondamentali per il collegamento alle attività produttive e commerciali e per la ricostruzione delle aree montane dopo il sisma”
Due rotatorie illuminate. Una da realizzare a Morrovalle ed una a Montecosaro, in prossimità delle uscite della Statale 77 Val di Chienti – direzione mare/monti, per migliorare la viabilità in quei tratti sempre più frequentemente congestionati dal traffico e scenario di incidenti. Questa la proposta presentata dal consigliere Pd, Francesco Micucci. La mozione è stata approvata all'unanimità ieri (martedì 21 febbraio) dall'Assemblea legislativa delle Marche.
Il documento impegna la Giunta regionale a proporre al presidente e al consiglio di Area Vasta della Provincia di Macerata, ai Comuni di Morrovalle e Montecosaro, alla Quadrilatero Marche-Umbria, all'Anas, e a tutti i soggetti direttamente coinvolti nelle opere viarie del territorio, la realizzazione delle due rotatorie illuminate. La risposta dell'assessorato competente è stata positiva e questo si attiverà al più presto come collante tra tutti gli attori coinvolti.
L'impegno chiesto alla Regione Marche, anche alla luce della sua partecipazione alla società Quadrilatero Marche-Umbria spa insieme ad Anas, che gestisce in prima persona le Statale 77 Val di Chienti.
I due interventi suggeriti dal consigliere Micucci ed accolti dall'aula comporterebbero un deciso miglioramento alla viabilità ed alle condizioni del traffico in due snodi fondamentali per l'intera rete viaria non solo del territorio maceratese, ma anche di quello marchigiano. La Statale serve, infatti, i distretti produttivi e commerciali, nonché la Quadrilatero, il collegamento diretto Marche-Umbria.
A confermare la necessità delle due piccole infrastrutture, i problemi quotidiani che si verificano nelle due aree. Sottolinea Micucci: «Numerosi sono stati gli incidenti che negli anni si sono verificati nei pressi delle uscite di Morrovalle e Montecosaro della Statale 77 Val di Chienti – direzione mare/monti, l'ultimo poco tempo fa. Nelle ore di punta – prosegue – spesso le code di auto arrivano a bloccare almeno una delle due corsie della Statale 77 vicino alle suddette uscite, causando conseguenti rallentamenti e situazioni di pericolo per gli automobilisti che procedono lungo la superstrada».
Entrambi gli svincoli rappresentano snodi fondamentali della rete viaria perché intersecano differenti direzioni e soprattutto perché collegano a punti strategici per le attività produttive e commerciali. Inoltre, dopo gli eventi sismici molti sono coloro che dalle montagne si recano alla costa, senza contare che la ricostruzione, che necessariamente vedrà impegnato l'intero territorio nei prossimi anni, farà verosimilmente aumentare il traffico lungo questa direttrice. Un traffico intenso, dunque, che l'attuale rete viaria non riesce a sostenere. Inevitabili, così, le frequenti lunghe file di auto e gli incidenti. Indispensabile dunque intervenire sulle infrastrutture per migliorare la percorrenza.
Le due rotatorie sarebbero un ulteriore tassello all'adeguamento della rete viaria dell'area, anche e soprattutto per quanto riguarda le zone montane. Infatti, l'accordo sottoscritto tra Comune di Civitanova Marche, Ferrovie dello Stato e Quadrilatero spa permetterà la realizzazione a breve di una rotatoria di connessione tra la Statale 77 e la Statale 16, risolvendo l'annoso problema che la mancanza di un collegamento diretto creava a questo territorio. Passo successivo, dunque, non può che essere quello di rivolgere l'attenzione più a monte.
Si sono concluse positivamente le fiere Micam e Mipel che hanno visto per il Micam la presenza di 444.610 visitatori di cui 18.105 italiani e 26.505 esteri con una variazione rispetto alla stessa edizione del 2016 pari ad un +5%. Segni di ripresa anche tra i visitatori esteri in particolare dalla Russia (+ 18%), Ucraina (+20%), Corea Del Sud (+53%), Germania (+10%), Francia (+7%). Sul fronte Mipel invece sono stati 10.000 i visitatori, con una crescita dei buyer del 6,6 %, crescita importante rispetto ad un anno fa che già vedeva dati in positivo. Si sono inoltre registrate importanti performance dei principali mercati russi (+48,8%), americani (+21.5%), giapponesi (+15.7%) e tedeschi (+18%).
“Gli artigiani di Confartigianato - dichiara il Giuseppe Mazzarella Consigliere ICE e nuovo membro del Board di White - sono di nuovo pronti per un’altra importante kermesse, il salone della moda contemporary che si terrà a Milano dal 25 al 27 febbraio prossimo e che prevede la presenza di 22.000 visitatori. Saranno 511 i marchi presenti al White di quest’anno, con ben 189 new entry. Le imprese esporranno in una superficie espositiva di 20.000, mq allestita nelle location dei 3 padiglioni Tortona. Si consolida quindi il lavoro progettuale rivolto all’estero, intrapreso già da tempo assieme ad ICE-Agenzia – prosegue Mazzarella - che in questa edizione accompagnerà numerosi ed importanti buyer in visita alle imprese di White”.
“Il salone – afferma Paolo Capponi, Responsabile Export di Confartigianato Imprese Macerata - rinnova il suo impegno nella valorizzazione delle imprese artigiane 100% Made in Italy, con l’appuntamento “It’s Tme To Contemporary Artisan” che vedrà la collaborazione di Confartigianato con il MIAC (Moda Italiana Artigiani Contemporary). Il Progetto è stato creato per individuare le migliori collezioni di moda artigiana da lanciare nei mercati internazionali. Da ricordare inoltre – aggiunge Capponi - lo spazio WHITE FOLIES, un nuovo ambiente dedicato agli stilisti emergenti e ai nuovi brand, che vedrà protagonisti abiti e accessori del “nuovo artigiano”.
Saranno 9 le imprese 100% Made in Italy di Confartigianato Imprese Macerata partecipanti al salone della Moda, che presenteranno collezioni autunno-inverno 2017/2018 di alto stile e qualità. Insieme alle imprese partecipanti, Confartigianato assisterà altri 5 imprenditori che vivranno l’esperienza di questa edizione del White come visitatori, primo passo prima di partecipare alla mostra da protagonisti.
Queste sono le imprese presenti al White: Sergio Amaranti Cicitanova Marche, Alex by Mercury Potenza Picena, Art Pelle Corridonia, Halmanera Potenza Picena, Karma of Charme Montecosaro, Punto pigro Montegranaro, Barberini Valentina Macerata, Ernesto Dolani Porto Sant’Elpidio, VF Morrovalle.
Nel tardo pomeriggio, in Via della Stazione, si è verificato uno scontro tra due auto: una BMW serie 1 bianca ed una Fiat Seicento di colore nero.L'incidente è accaduto all'altezza dell'incrocio per il plesso scolastico Mandela a Montecosaro e da quanto ci è stato riferito, sembra che la causa sia da attribuire ad un momento di distrazione del guidatore di una delle auto coinvolte che essendosi accorto all'ultimo momento di un auto davanti a se, per evitare l'impatto, ha sterzato bruscamente invadendo la corsia opposta, dove purtroppo sopraggiungeva l'altra auto.Sul posto è intervenuta sia la polizia municipale che i Carabinieri della locale stazione per i sopralluoghi e gli accertamenti del caso.
Come annunciato dall'amministrazione, il semaforo di via Don Bosco nella giornata di ieri è stato puntualmente riparato, anche se lasciato lampeggiante, ed oggi è rientrato in funzioneIl guasto era stato causato da un'auto andata a sbattare contro la centralina, ai bordi della strada, nella notte tra venerdì e sabato.Sui social, ironizzando, qualche cittadino suggerisce di lasciarlo spento perché così il traffico scorrerebbe meglio. Ricordiamo che in quell'incrocio è prevista la creazione di una rotonda che, essendo però legata al progetto di riqualificazione "ex Sadam", non sappiamo quando la vedremo realizzata.
Raccogliamo la denuncia di un nostro lettore, Sandro Ripari di Montecosaro, al quale l'altro giorno, quando ha aperto la fattura del metano, stava per prendere un coccolone. Ha visto infatti un totale da pagare di quasi 1700 euro, quando la sua media si attesta sui 100 euro per periodo di fatturazione.Ripresosi dallo choc iniziale, ha cercato di leggere tra le righe ed è riuscito a capire a cosa fosse dovuto quel macroscopico errore: il consumo che lo stesso aveva comunicato alla società in data 8 dicembre era 2911 mc mentre quello rilevato dall'incaricato, passato a controllare i contatori dopo due giorni, era di 4916. Ben 2005 metri cubi di gas consumati in un giorno e mezzo, nemmeno avesse dovuto riscaldare il Quirinale!Capito il problema, ha contattato il call center. In un primo momento, la persona al telefono rimaneva sulle sue posizioni, negando addirittura che ci fosse un errore, fidandosi di quanto comununicato dal loro incaricato. Dopo l'insistenza del Ripari, l'addetta al customer service ha ricontrollato negli archivi dove, per ogni lettura fatta dai loro tecnici è presente sempre una foto dei contatori e a quel punto è dovuta capitolare ammettendo l'errore.Il problema è stato risolto ma, avendo l'addebito automatico sul conto corrente, il malcapitato ha dovuto contattare la banca e bloccare il pagamento, come suggerito dall'Eni, attendendo l'emissione della nuova fattura corretta.
Questa è la storia di Cristian Mazzoccolo, 30 anni, laureato in scienze geologiche che un bel giorno decide di lasciare il suo paese, Montecosaro, per andare a cercare fortuna all'estero, più precisamente a Sidney, in Australia.Una storia comune a molti altri ragazzi purtroppo che non riescono a trovare lavoro in Italia e quando lo trovano magari non si sentono valorizzati o peggio, vengono sfruttati e sottopagati. Quelli insomma che i media definiscono "cervelli in fuga".Cristian ha una laurea tecnica, abbastanza importante (scienze geologiche) ed è specializzato in "rischi e risorse geoambientali". Per come è messo il nostro paese, con innumerevoli criticità dal punto di vista idrogeologico e idraulico, ci sarebbe molto bisogno di figure come la sua, se solo si decidesse di intervenire preventivamente ma come è noto, da noi la pianificazione è quasi del tutto assente e ci troviamo per questo a dover affrontare costantemente delle emergenze.Come prima cosa, chiediamo quale fosse la sua situazione in Italia per capire cosa l'abbia spinto a prendere la decisione di partire. Cosa facevi in Italia prima di partire?Lavoravo come potevo facendo più lavori allo stesso tempo per racimolare qualche soldo. Nell'ultimo anno prima di partire ho fatto il volontario in Caritas assistendo gli anziani soli, nella comunità di Montecosaro, ripetizioni agli studenti di medie e superiori, dog sitter e vendevo caffè con le macchinette in comodato d’uso. Negli ultimi sei mesi facevo i turni in fabbrica. Lavori inerenti il mio campo Mai!Perché hai deciso di partire?Ho deciso di partire perchè ho perso le speranze nel provare a costruirmi un futuro in Italia. Non avevo tempo libero e non riuscivo a mettere da parte un po' di risparmi (e non sono un tipo che ha le mani bucate)Hai pensato anche ad altre nazioni? Perché proprio in Australia?Certo che ho pensato ad altre Nazioni. Per prima l'Italia, pensando di spostarmi verso la Capitale o verso Napoli tramite dottorati di ricerca o in aziende/enti che mi dessero la possibilità di accumulare esperienze e "skills" nel campo Geologico ma ho avuto solo delusioni. Poi ho ampliato i miei orizzonti all'Unione Europea dove Grazie al progetto Eures (dove Macerata è ora una delle tante città europee facenti parte del progetto) si dava la possibilità a tantissimi ragazzi di avere un'esperienza lavorativa in Europa di un anno in un'azienda o privati (mestieri attinenti i tuoi titoli di studio e remunerati) dove inoltre ti veniva pagato il biglietto di andata, 1000/1500€ in contanti per trovarti un alloggio e poi con lo stipendio potevi continuare senza problemi a sostenerti migliorando inoltre la lingua inglese ed anche una seconda lingua. Anche qui completo disastro per tutta una serie di motivi la cui spiegazione richiederebbe delle ore.Scartata l'Europa era rimasta solo una possibilità, trasferirsi in Australia dove avevo degli amici che mi stavano aspettando a braccia aperte. E così, insieme all'amico Guido, sempre di Montecosaro, abbiamo deciso di intraprendere questa avventura dall'altra parte del mondo, il 17 maggio 2014.Il lavoro l'hai trovato lavoro dall'Italia oppure una volta arrivato là?Ho trovato lavoro direttamente in Australia dopo meno di una settimana dal mio arrivo.Di cosa ti occupi di preciso? Hai fatto sempre lo stesso lavoro da quando sei in Australia?Ho lavorato per il primo anno e mezzo come assistente infermiere in case di cura per anziani. Nell'ultimo anno invece mi sono dedicato a fare l'Home Carer (in Italiano sarebbe badante ma è riduttivo) di anziani e bambini con disabilità fisiche e/o mentali. Tra le due esperienze ho fatto i famosi 3 mesi nelle Farm.Conoscevi bene la lingua prima di partire oppure l'hai imparata sul posto?Prima di partire il mio inglese era scarso specialmente nel parlato e nell'ascolto. Ora invece sono molto fluente anche se l'accento italiano si sente alla grande.Le maggiori difficoltà?All'inizio la lingua. Puoi anche saper parlare bene inglese ma l'Australia è davvero multiculturale. Ogni nazione parla inglese col il proprio accento e se ti capita di parlare con un vero australiano, è impossibile capirlo. E' così per me ancora adesso.Un'altra grossa difficoltà è stata quella di dover cominciare da zero, lasciare famiglia, amici, tutta la tua storia alle spalle sperando di poterne riscrivere una migliore. Devo dire che grazie a miei migliori amici questo dolore è stato più che sopportabile e ciò mi ha aiutato a buttarmi anima e cuore in questa avventura sin dall'inizio. Cosa ti piace di questa tua nuova avventura?Adoro la multiculturalità del posto, quando esci di casa l'unica cosa di australiano che trovi è la flora e la fauna. Ogni viso, ogni negozio, ogni ristorante appartiene ad una realtà diversa ed ognuna di esse invece di mescolarsi l'una alle altre, esprime la propria cultura e le proprie tradizioni.La concreta possibilità di crearsi un futuro, sensazione che in Italia era solo un'utopia.Il verde e la natura quasi incontaminata a due passi dalla città. Ci sono parchi ovunque e riserve naturali a contatto con le spiaggie dove hai la sensazione che l'uomo non sia mai passato e se ti addentri nel west giusto alcune decine di chilometri, non è difficile trovare canguri e koala che vivono allo stato brado.Cosa non ti piace invece?Il fatto che l'Australia è così lontana dall'Italia e dalla mia famiglia.La burocrazia del posto, che rende difficile la vita agli immigrati che vogliono vivere in Australia senza scadenze di visti e senza regolamentazioni assurde, come dover cambiare lavoro ogni 6 mesi quando sei con il visto lavorativo o la limitazione di 20 ore lavorative a settimana quando sei con il visto studente (situazione quasi insostenibile visto che il costo della vita qui è tra i più alti al mondo ed in più, i corsi sono molto costosi).Ultima cosa che non mi piace e a cui ancora non riesco ad abituarmi è il Natale torrido e il Ferragosto con il freddo cane.Hai nostalgia dell'Italia? Pensi di tornare tra pochi anni oppure più tardi possibile?Ho nostalgia dell'Italia ma non penso di ritornare nei prossimi anni, in fondo le motivazioni e le cause che mi hanno spinto verso l'Australia sono ancora presenti nella mia povera Italia, adesso più che mai.Vivi in affitto oppure se già riuscito a comprato una casa? Vivo in affitto con la mia futura moglie. A Sydney il costo delle case è proibitivo anche se lavori in due. Ho una macchina di seconda mano e per ora va bene così.Quindi oltre al lavoro, hai trovato anche l'amore? Si, sono fidanzato con Kushma, una ragazza Nepalese di Kathmandu. Conviviamo da quasi due anni e ci sposeremo il prossimo Ottobre. L'ho conosciuta sul primo posto di lavoro, dove io ero assistente infermiere e lei fisioterapista. Ci siamo piaciuti talmente tanto che tempo dieci giorni eravamo già insieme ed abbiamo iniziato a convivere. Sono molto felice e a differenza di tanti trentenni non vedo l'ora di sposarmi e, se Dio vuole, diventare papà. Come ti trovi con la gente del posto? Sono ospitali con gli stranieri? La gente del posto è una minoranza in questo paese e forse per questo c'è lo stereotipo che l'australiano sia razzista (i pochi che conosco sono persone per bene che non bollerei come tali). Per quanto riguarda il loro essere ospitali ti posso dire che da quando sono qui la popolazione è salita da circa 23 Milioni a quasi circa 25 milioni, in meno di 3 anni.Per concludere, data la tua esperienza, cosa ti senti di dire ai ragazzi che in Italia non riescono a trovare lavoro o che vivono da precari senza poter pianificare in nessuno modo la loro vita?Se avete meno di 30 anni, mettetevi sotto con l'inglese specialmente ascolto e parlato e partite. Sei mesi o al massimo un anno, non avrete nulla da perdere e male che va ritornerete a casa con un livello di inglese estremamente superiore alla media italiana, un'esperienza di vita che vi accompagnerà sempre e un modo diverso di vedere e vivere la vita grazie ai nuovi orizzonti che potrete esplorare.
E' nato tutto per gioco, qualche mese fa, quando insieme ad un'amica ne hanno iniziato a parlare per la prima volta. Questa le prepara un volantino e la cosa è piaciuta così tanto che sono arrivate fin da subito molte richieste.Parliamo di Emanuela Sagripanti, titolare di un negozio di sartoria a Montecosaro, che non aveva mai pensato di dedicarsi all'insegnamento, nonostante ne abbia di cose da dire, data la sua lunghissima esperienza nel settore e la forte passione ed amore per questo lavoro.Da quella cosa scherzosa sono nate le prime idee e si è iniziato a pensare più seriamente al progetto. Il primo passo è stato trovare una sede dove svolgere le lezioni che è stata gentilmente concessa da un'amica, mentre un fornitore le ha fatto avere dieci macchine da cucire. A questo punto, una volta stilato un programma, era tutto pronto per iniziare.Lunedì scorso si è tenuta la prima lezione a cui ne seguiranno altre undici e come orario, per cercare di accontantare un po' tutte, si è scelto quello serale, dalle 21 alle 23. Dovevano essere presenti dieci ragazze ma se ne sono aggiunte quattro all'ultimo momento che, appena saputo, non hanno voluto assolutamente mancare.L'età delle allieve è sulla fascia dai 20 a 40 anni, abbastanza giovani. Alcune lavorano in proprio, altre studiano ma la maggior parte è composta da casalinghe e mamme a tempo pieno. La cosa che le unisce è la voglia di imparare questo mestiere che sta sempre più scomparendo tra le nuove generazioni.Il programma è iniziato dalle basi, dall'attaccare un bottone ed è proseguito con gli automatici, i "sotto punti" e tutto quello che possa servire a livello domestico. Si passerà poi nei prossimi incontri a cose più impegnative come il cartamodello, sviluppare una gonna dalla sagoma al taglio, dalla messa in prova fino a completarla.Tutti i materiali e gli strumenti tecnici sono forniti da Emanuela che, se all'inizio sembrava un po' scettica, adesso appare invece molto soddisfatta di questa iniziativa e si dice addirittura speranzosa di poter replicare il corso e perché no, di avere anche qualche uomo come allievo.
Il gruppo folkloristico “Li Matti de Montecò” di Montecosaro promuove l'inizio del progetto gratuito "Balliamo insieme con musica, allegria e tradizione" che inizierà nella scuola primaria "Viale della Vittoria" di Montecosaro, a partire da sabato 11 febbraio 2017.
L’associazione culturale, gruppo folk “Lì Matti de Montecò”, da sempre impegnata nella diffusione, riscoperta e valorizzazione della tradizione musicale marchigiana, continua il suo impegno nel trasmettere le tradizioni ai bambini, che costituiscono il futuro. Diversi progetti realizzati negli scorsi anni, completamente gratuiti, nelle scuole d'infanzia “J. Lussu”, “Sacra Famiglia” “R. Sanzio” di Montecosaro e Porto Potenza Picena, nelle scuole primarie “Nelson Mandela” di Montecosaro, nell’ istituto scolastico comprensivo di Sant’Elpidio a Mare, nell’istituto Don Milani di Fontespina e nelle scuole elementari "San Liborio", "Santa Maria" e "San Liborio" di Montegranaro.
Il progetto si pone l’obiettivo di diffondere, riscoprire e valorizzare la tradizione musicale popolare marchigiana, attraverso l’insegnamento di canti e balli popolari della nostra terra. Esso intende creare delle condizioni fertili per la ripresa delle tradizioni e degli usi locali e quindi una riscoperta delle nostre radici e della nostra cultura, riportando in primo piano la nostra storia e le nostre tradizioni che di sovente sono state messe ai margini e dimenticate. Durante le lezioni vengono spiegati l’origine e le tecniche delle danze tradizionali della nostra zona, degli abiti, degli strumenti musicali utilizzati e delle abitudini passate. Il principale ballo popolare marchigiano insegnato sarà il saltarello. Oltre ad esso, verranno eseguite, danze che erano soliti ballare i nostri avi dopo il rientro a casa da una giornata di lavoro: la Raspa, la Castellana, il Pirulì, la Gajinella, la Quadriglia e Tarantelle ecc, di diversa derivazione culturale, ma inerenti alla cultura contadina. Queste venivano eseguite in gruppo nelle aie o nei cortili delle case coloniche all’inizio o alla fine di ogni lavoro importante come la mietitura, la trebbiatura, la raccolta del granturco e la vendemmia.
Le attività che verranno svolte dai bambini saranno incentrate sul loro movimento e sulla danza, con momenti di ascolto musicale, canto e racconti storici e balleranno queste danze nella recita finale di fine anno.
Le musiche suonate anche dal vivo con organetti e strumenti storici saranno gioiose e ritmate, creando così un clima giocoso fondamentale al buon apprendimento. Il gruppo che ha una storia fatta di tradizioni, tramandate di padre in figlio, si propone di recuperare e trasmettere anche alle nuove generazioni le tradizioni popolari che hanno accompagnato la vita dei nostri avi, facendole conoscere anche ai più piccoli. Proprio da questa iniziativa negli ultimi anni ha preso vita un minigruppo formato da bambini di età compresa tra i tre e i dodici anni. Il minigruppo ha un suo vero e proprio spettacolo, che, seppur con coreografie necessariamente semplificate, ricalca quello del gruppo de “Li Matti” sui balli fondamentali. L’esibizione di questi bambini è da sempre attesa con trepidazione, quando salgono sul palcoscenico come piccole miniature, cimentandosi in un vivace saltarello. Il nostro desiderio è quello di dare il proprio contributo per non disperdere e quindi salvaguardare le conoscenze sulla nostra cultura popolare, tesoro prezioso per tutti noi. Con i corsi di saltarello e i progetti nelle scuole che teniamo durante l’anno scolastico, cerchiamo di far conoscere le nostre tradizioni, rafforzando la collaborazione cn le scuole locali di Montecosaro, Potenza Picena e dei paesi limitrofi.
Inoltre durante tutto l'anno la nostra associazione culturale con l’intento di valorizzare le nostre attività svolte durante questi anni, con il proposito di incrementare la conoscenza e l’importanza del patrimonio delle nostre tradizioni popolari, offre lezioni di organetto, fisarmonica e altri strumenti di accompagnamento come il tamburello a chiunque, mettendo a disposizione strumenti.
Una serata all’insegna delle tragedie sfiorate quella di ieri in provincia di Macerata. Si sono registrati, infatti, due casi di tentato suicidio da parte di altrettante donne.
Una signora di circa 45 anni ha provato ad impiccarsi nella sua casa di Potenza Picena legando una corda ad un mobile ma, fortunatamente, è stata salvata dal marito appena rientrato a casa. L’uomo ha poi chiamato il 118 per soccorrere la moglie, trasportata in ospedale dove si trova tuttora ricoverata.
L’altro caso di tentato suicido è avvenuto a Montecosaro. Una donna di trentanove anni si è tagliata le vene per togliersi la vita. A salvarla ed avvisare i soccorsi è stato il figlio.
Due storie che lasciano tanta amarezza e che rappresentano un malessere spesso silente e difficile da curare, ormai palese anche in provincia di Macerata.
E' successo questo pomeriggio allo Scalo quando un anziano del posto, mentre attendeva l'arrivo del proprio medico curante, si è sentito male ed è stato necessario richiedere l'intervento del 118 che come da prassi, è arrivato con ambulanza ed auto medica.Non sono al momento noti ulteriori dettagli, tranne che si è trattato di un uomo, anziano e che l'ambulanza è stata per parecchio tempo sul posto con il paziente a bordo. Abbiamo sentito al telefono il dottor Pepi, uno dei medici che svolgevano visite ambulatoriali nel pomeriggio ma ci ha detto che al suo arrivo, poco dopo le 16, l'anziano era giù sull'ambulanza e non si conoscono le cause del malore.
Nuovo raid vandalico nella notte a MontecosaroLa notte scorsa si è verificato un nuovo atto di teppismo allo scalo, in Via F.lli Rosselli, dove a 2 auto dello stesso nucleo familiare sono stati infranti i lunotti posteriori.Erroneamente avevamo scritto di 5 auto con tutti i finestrini in frantumi ma quello era riferito alla vicenda di Via 16 Marzo, accaduta circa un mese fa.Come ci racconta un abitante della via, per fortuna risparmiata dalla scorribanda, sul posto, dopo le denunce delle vittime, sono prontamente intervenuti carabinieri per i rilievi del caso che purtroppo non possono fare altro che constatare l'episodio. Del resto questo odioso tipo di reati è quasi impossibile da prevenire.
(Foto di repertorio)
Ennesimo grande riconoscimento per Andrea Giandomenico, fotografo di Montecosaro, la cui foto campeggia da un paio di giorni, dopo essere stata selezionata tra migliaia, sulla pagina Facebook di National Geographic Italia, come immagine di copertina.
Soggetto del ritratto è una lince, immortalata durante un workshop fotografico in Norvegia, dal 22 al 27 gennaio 2016, organizzato dal maestro Luca Bracali, fotografo e documentarista di fama internazionale nonchè esploratore, ex conduttore televisivo Sky, attualmente regista di alcuni programmi Rai e docente di fotografia per Canon nei corsi Academy Passion Suite.
Cercando di spiegare quella foto, Giandomenico ci dice: "L'esperienza con la lince è stata un delle cose più emozionanti che mi sia capitata in ambito fotografico. Ci si arriva dopo una preparazione meticolosa fatta dal personale del parco, su come comportarsi durante la sessione, cosa fare e soprattutto non fare nell'incontro con i diversi tipi di animali" e prosegue dicendo: "Nel grandissimo parco ci sono bestie allo stato brado e molto pericolose, tra cui orsi, lupi ed appunto le linci. Una biologa, qualche tempo fa è stata sbranata dai lupi in pochi secondi, senza che i rangers abbiamo fatto in tempo ad intervenire, talmente fulmineo è stato l'attacco. Il giorno che siamo andati a fare quelle foto, alcune persone non sono venute perché non volevano correre rischi".
"Quando si incontrano i lupi.." prosegue Giandobakery (come è amichevolmente chiamato da Bracali) "si deve rimanere fermi senza fare movimenti bruschi o improvvisi, praticamente immobili, le braccia conserte e si aspetta che questi si avvicinino cercando di socializzare e farsi accettare in maniera molto lenta e graduale, in assoluto silenzio e senza avere indosso cose strane che possano attirare la loro attenzione, va tolto persino il cappello."
Queste sono le norme comportamentali per l'incontro con i lupi ma con la lince si agisce in maniera differente. Racconta infatti Giandomenico: "La lince è molto più pericolosa dei lupi e quando si incontra intervengono i rangers con secchi pieni di pezzi di carne cruda che tirano all'animale per placarlo ed evitare l'attacco ai visitatori. Non pensavo assolutamente che fosse un animale così grande ed ha degli artigli che possono uccidere con una semplice zampata".
Raccontandoci lo scatto, ci dice: "questa lince si muoveva in continuazione, a destra e sinistra, come stesse studiando la situazione poi si è fermata all'improvviso su un ramo, non distante da me e mi puntava come volesse dire: adesso ti mangio. Aveva uno sguardo fisso inquietante, è stato un attimo, avevo la neve fino alle ginocchia, ero pietrificato dalle emozioni e gelato dal freddo, ho scattato a raffica e fortunatamente sono riuscito a prenderla".
La foto in questione è stata spedita alla redazione di National Geographic tramite la sezione "foto dai lettori", come giornalmente fanno centinaia di persone da tutta Italia e soprattutto molti fotografi professionisti. Bisogna precisare infatti che Giandomenico, nonostante tutti i riconoscimenti italiani ed internazionali ottenuti finora, si definisce un semplice appassionato.
E' entrato nel mondo della fotografia da poco tempo, per l'esattezza nel 2013, quando un familiare, noto fotografo, lo invita ad iniziare e provare. E' stato subito amore e la sua forte passione lo ha spinto a studiare molto da siti e riviste del settore, da autodidatta, e soprattutto a migliorare costantemente la sua attrezzatura a cui tiene in modo particolare. In così poco tempo ha già cambiato quattro corpi macchina, restando sempre fedele al mondo Canon.
Le sue immagini sono state selezionate, sia come semplici foto dei lettori che vincendo dei concorsi a tema, su molte riviste del settore come: Photographes su monde, Photo Professional - Canon Edition, Foto Cult, Fotografare (una delle princiali in Italia) e proprio in questi giorni National Geographic Italia.
Le premesse ci sono tutte e sicuramente, tra qualche tempo, Giandomenico farà il salto di qualità ed inizierà una lunga e fortunata carriera da fotografo. Da parte nostra, i complimenti per quanto già fatto ed un grosso in bocca al lupo per il futuro.
Dopo diversi anni giunge alla fine la storia dell'uomo che lasciava bigliettini ingiuriosi contro un magistrato per tutto il centro Italia (leggi qui).
In molti si sono ritrovati nella cassetta delle lettere un biglietto giallo o l'hanno visto appeso sui pali della luce lungo la strada: nessuna pubblicità, ma un'accusa feroce contro un magistrato scritta in caratteri stampati su cartoncino: "Attenzione! Importante! Il magistrato vi paga milioni per finire in galera il più tardi possibile. Per false denunce pagherete con quello che avevate prima del suo arrivo. Il magistrato confessa: che era consapevole di fregarvi 'per salvarsi lui' ha pagato e rovinato voi. Non vi basterà la vita per pagare i danni causati dalla carogna. Il balordo ringrazia per la beffa!!! ".
Ieri pomeriggio, durante il giro di pattuglia del territorio, i carabinieri della compagnia di Civitanova hanno fermato un uomo, proprio mentre lasciava i suoi volantini gialli nelle cassette delle lettere a Montecosaro. Si tratta di una persona residente a Terni, denunciata per diffusione di notizie false: sembra che abbia vissuto una brutta storia giudiziaria finita male, ma sono ancora in corso tutte le indagini per comprendere cosa lo abbia spinto per anni e anni a diffondere in giro per l'italia qui volantini.
Il comune di Montecosaro, su richiesta dell'Associazione Nazionale dei Comuni, subito dopo il sisma di agosto aveva offerto la sua disponibilità ad inviare personale nelle zone terremotate. Già dal 5 settembre, il comandante della polizia municipale Vittorio Alessandrini ha chiesto all'amministrazione comunale di poter essere presente sui luoghi del disastro con due persone.
Fin da subito c'è stato l'assenso verbale da parte del sindaco Malaisi che l'ha giudicata una cosa lodevole e dopo qualche giorno è arrivata anche la delibera che rendeva effettiva ed ufficiale questa disponibilità. L'unica accortezza era quella, visto il numero esiguo dei componenti della municipale, di mandare operatori in tempi scaglionati per continuare a garantire comunque un servizio efficiente nel territorio comunale.
In base a quell'offerta di disponibilità iniziale, ai primi di gennaio c'è stato il contatto da parte della Direzione di Comando e Controllo (Dicomac) di Rieti, che coordina tutte le operazioni di soccorso, chiedendo, visto che erano passati dei mesi, se quell'offerta di inviare personale fosse ancora valida. Ovviamente lo era e da sabato 21 gennaio, per 8 giorni, l'agente Giorgia Cilla è in missione nel comune di Pievebovigliana.
Al suo ritorno, dai primi di febbraio, partirà il comandante stesso, Alessandrini, per lo stesso periodo ma ancora non è stato comunicato il comune di destinazione.
Per concludere, dato che tempo fa ci fu una piccola diatriba sul controllo della velocità in superstrada da parte della municipale, accusata di fare sciacallaggio ai danni dei terremotati, questo è il modo migliore con cui si vuole rispondere.
La sua moto Kalex, i meccanici del team Forward Racing e poi bandiere, striscioni, felpe, zainetti, adesivi e persino tovagliette tutti rigorosamente azzurri e col numero 7. Gli amici e supporters del Fanclub hanno davvero fatto le cose in grande per la 3° cena-omaggio a Lorenzo Baldassarri organizzata sabato al ristorante Il merendero a Casette d’Ete.
Così come il terzo mondiale di Moto2 del centauro di Montecosaro è stato il migliore proponendolo come astro nascente, così la festa è stata la più importante e partecipata con ben 250 presenze. Persone accorse addirittura dalla Sicilia e, tra i presenti, è stata graditissima la visita a sorpresa di Giovanni Cuzari, appassionato patron del Forward Racing Team (nato nel 2009 e nell’ultima stagione dedicatosi unicamente alla Moto2).
La conviviale è stata accompagnata da un video che ha riproposto le perle dell’ultima stagione del Balda, in particolare il trionfo dell’11 settembre a Misano, la sua prima vittoria. Lorenzo ha ricordato quella giornata, l’emozione provata e ha detto di sentirsi a posto dopo l’operazione alla spalla cui si è sottoposto circa un mese fa. Il Balda si sta allenando in palestra tutti i giorni con gli altri talenti del Vr46 Academy ed ha preso parte alla 100km dei campioni, spettacolare gara enduro su terra nel ranch di Valentino Rossi. In previsione del nuovo Motomondiale che scatterà a fine marzo, Baldassarri ha gasato i presenti: “Non vedo l’ora di ricominciare!”.
Cuzari ha mixato battute scherzose ad elogi a Lorenzo: “Specie nella classe di mezzo dove le moto sono uguali, è il pilota che fa la differenza e si può vincere con la serenità e la testa. Secondo me campioni si nasce e nel Balda di stoffa ce n’è tanta”.
La serata condotta da Luca Ciarpella si è sviluppata con degli omaggi agli sponsor che sostengono il ventenne di Montecosaro. Sono seguiti i pensieri ai tifosi (Roberto Perugini ha vinto come supporter più sfegatato del Balda Fanclub) e la lunga lotteria, una cinquantina di premi con in palio anche appetiti biglietti per assistere alle gare del Mugello e di Misano. Prima dei saluti l’immancabile momento delle foto e degli autografi.
La grande festa per Lorenzo Baldassarri è finalmente pronta. Rinviata un mese fa causa impegni improrogabili del centauro di Montecosaro, verrà proposta sabato la cena organizzata dal Balda Fanclub, un appuntamento giunto alla 3° edizione. Questo in arrivo al ristorante Il merendero di Casette D’Ete sarà il più celebrativo, al momento sono più di 150 le prenotazioni e tutto lascia pensare che si arriverà alla soglia record delle 200 presenze.
D’altronde Baldassarri merita una serata pienissima di gente e lodi dopo aver vissuto (e fattoci vivere) la stagione più esaltante in Moto2. Il motociclismo mondiale ha conosciuto una nuova stella che ha totalizzato ben 127 punti chiudendo 8° assoluto in classifica generale (secondo degli italiani dopo Morbidelli) e che proprio nei due gran premi italiani è esplosa fragorosamente. Prima il secondo posto-beffa in volata al Mugello dopo una battaglia a suon di sportellate con il l’iridato Zarco e poi il magnifico, indimenticabile, trionfo di Misano.
Sarà anche un modo per fargli gli auguri in vista del prossimo Mondiale di Moto2 che scatterà in Qatar il 26 marzo. Saranno 18 corse in tutto il mondo che il nostro Lorenzo affronterà nuovamente con la scuderia Forward Racing ma soprattutto atteso ad un ruolo da protagonista. Anche per questo il montecosarese ha accettato di sottoporsi ad un intervento chirurgico che dovrebbe aver eliminato i cronici fastidi alla spalla.
Nel corso della cena gli amici del Fanclub presenteranno le iniziative già definite per la prossima stagione e tutti i presenti potranno posare con il Balda per una foto, ricevere un autografo e avranno come gadget-omaggio un utile zaino griffato. Saranno presenti anche i meccanici del team e membri del Club Franco Uncini. Va ricordato che, seppur convalescente e non ancora al meglio, Baldassarri si sta allenando con gli altri talenti del Vr46 Academy e domenica si è divertito a Tavullia partecipando alla 100km dei campioni, spettacolare gara enduro su terra nel ranch di Valentino Rossi.