La maledizione non si spezza. Resta a secco la Halley Matelica, che si vede infliggere la settima sconfitta consecutiva in questo nerissimo inizio di stagione dalla Goldengas Senigallia. Il copione è stato grossomodo lo stesso del resto delle gare giocate lontano da Castelraimondo: un buon approccio al match, la spallata che manda la squadra fuori strada, il tentativo affannoso di rientrare nel finale che non ha fortuna.
Eppure stavolta la Vigor non era partita al meglio. La Goldengas scatta meglio dai blocchi di partenza e prova subito a indirizzare la contesa, salendo a +9 (18-9 al 7’) con due triple di Giacomini a indicare la via. Riccio suona la carica lanciando il parziale di 0-9 che riporta a contatto la Halley in coda al primo quarto, ma i biancorossi non si fermano lì e nel secondo quarto provano a loro volta a scappare. Un ispiratissimo Polselli fa allungare la Vigor a +8 (29-37 al 14’) firmando 6 punti in un amen, ma i matelicesi mancano i colpi della vera fuga e così la Goldengas, aggrappandosi a un Santucci on fire (24 dei suoi 33 punti firmati nel primo tempo), ricuce il gap e va negli spogliatoi di nuovo avanti, seppur di misura (46-44 al 20’).
L’inerzia del match gira completamente nel terzo periodo. Senigallia scappa via con una tripla di tabella di Pozzetti e tre liberi di Santucci, che alimentano un break di 8-0 per il primo vantaggio in doppia cifra dei padroni di casa (56-46 al 24’). La Halley spreca troppo ma con generosità resta aggrappata alla partita fino ai primi rintocchi del quarto periodo. La tripla del -7 (63-56) firmata dall’ex del match Caroli a 9’ dalla sirena è di fatto il canto del cigno vigorino: tre bombe in fila di Pozzetti scaraventano Matelica a -16 (76-60 a 5’ dalla fine) e spengono le ultime velleità biancorosse.
Così coach Cecchini a fine partita: «Abbiamo fatto un buon primo tempo dal punto di vista offensivo, ma abbiamo sofferto tremendamente Santucci. La sua performance e qualche fischio a mio avviso discutibile non ci hanno permesso di allargare il vantaggio nel secondo periodo, finendo addirittura sotto di 2 nonostante un’ottima prestazione. Nel terzo quarto abbiamo approcciato meglio in difesa, limitando molto Santucci, ma ci siamo bloccati in attacco, diventando rinunciatari e senza ritmo.
Senigallia è stata brava a trovare interpreti che fino ad allora erano rimasti fuori partita, in primis Pozzetti, nullo nel primo tempo nel quale aveva praticamente solo tirato di sinistro per una vistosa fasciatura alla mano. Le tante sconfitte consecutive, molte emotivamente pesanti, stanno amplificando le nostre insicurezze e le nostre paure. In questa gara, come nel finale di Fabriano, ci siamo paralizzati sul più bello. Anche oggi a un certo punto sembravamo in controllo della gara, ma è andata così. Domenica torniamo a casa nostra, dove anche se non abbiamo vinto mai per noi è un po’ più facile per tanti motivi. Troviamo Faenza, che è una squadra forte ma che sta alternando grandi prestazioni ad altre meno convincenti: una gara difficile, poi arriverà Rieti e poi una fase di calendario dove pensavamo all’inizio che avremmo potuto consolidarci. Non è così, pensiamo gara per gara».
Un sortilegio che non si spezza. La Halley Matelica fa tutto bene per lunghissimi tratti, ma ancora una volta il rush finale è fatale ai biancorossi. La Ristopro Fabriano porta a casa il derby in un palas di Castelraimondo gremito in ogni ordine di posti facendo leva sulla maggiore esperienza dei suoi interpreti principali. È mancata solo un pizzico di lucidità nel finale alla Vigor, condannata da qualche errore di troppo a cronometro fermo e dai guizzi di Papa e Verri, glaciali quando si è trattato di chiudere il match.
Ad ogni modo, è stato un derby davvero bellissimo, scorso via su un testa a testa con intensità e pubblico da playoff. La Vigor non mostra alcun timore reverenziale nei confronti della Janus e con super Gallo (26 punti alla fine) ed Enihe ad indicare la via escono meglio dai blocchi di partenza (11-4 al 5’). Stanic asciuga le polveri bagnate dei suoi e d’improvviso si fa buio per la Vigor. Con Centanni che scalda la mano con tre triple in fila, la Ristopro pare già poter scappare nel cuore del secondo periodo (20-29 al 15’), ma la Halley si rianima, piazza un 10-0 e all’intervallo lungo è perfetta e giusta parità (36-36).
Il testa a testa si fa serrato nel terzo periodo. Gallo è una furia, ma la Janus trova in Gulini un protagonista inatteso: i suoi 12 punti sono vitali nei momenti di down dei biancoazzurri, che nel quarto periodo sembrano sul punto di mollare la presa quando Vissani e Caroli spingono la Halley a +9 (70-61 a 7’ dalla sirena). Matelica manca il colpo del ko, Fabriano ne approfitta con un chirurgico Centanni e la sostanza di Papa e alla Halley il canestro si fa sempre più piccolo. Gallo arriva col fiato corto nel finale e il suo 1/4 ai liberi zavorra la Vigor nel duello rusticano dei minuti finali, mentre Papa prima segna in post basso poi con un canestro e fallo su rimbalzo d’attacco spinge la Ristopro a +4 (78-82 con meno di 1’ da giocare). Gallo trova il canestro veloce con 23” da giocare (80-82), poi ovviamente la Halley deve sperare nell’aiuto della Janus sui falli sistematici.
L’1/2 di Verri lascia la porta socchiusa (80-83 a 14” dalla fine), Paglia opta per 2 punti veloci e così la Halley a 10” dalla sirena è di nuovo a -1 (82-83). Nuovo fallo dei biancorossi e di nuovo Verri in lunetta, stavolta con 5” da giocare: l’ala ex San Vendemiano non fallisce stavolta (82-85), ma c’è tempo per il tiro che varrebbe il pareggio matelicese in extremis. Se lo prende Gallo e non sarebbe nemmeno male la tripla in corsa coi piedi per terra: ma il ferro dice no, la gioia è tutta fabrianese. Sesta partita, sesto ko per la Halley, che resta ultima in classifica in compagnia di Empoli. E con all’orizzonte un altro derby, stavolta sul difficile campo di Senigallia, le nubi restano fosche sulla squadra biancorossa.
Queste le parole di coach Cecchini a fine partita: «Abbiamo perso contro un’ottima squadra, il rammarico principale è che se avessimo giocato le altre partite con questa aggressività forse qualche punticino in classifica lo avremmo. Ci hanno condannato gli episodi: qualche rimbalzo in attacco, gli errori ai tiri liberi, antisportivo e tecnico negli ultimi minuti. Loro facevano una difesa basata su cambi e fisicità, Gallo era il giocatore con il quale volevamo prendere il primo vantaggio, lui è stato bravo a realizzare molto anche dentro l’area. Con due giocatori chiave per loro come Verri e Centanni caricati di falli abbiamo provato a cavalcare quella situazione per cercare di non averli come protagonisti nel finale. Ho visto comunque una squadra diversa: nelle prime gare c’erano errori più di mentalità e atteggiamento sbagliato, nelle ultime due ho visto più la paura di una squadra che ha perso diversi finali in volata e teme di farlo ancora. Due sfere emotive diverse, anche se il risultato è stato praticamente lo stesso. Domenica andiamo a Senigallia, squadra che conosciamo e abbiamo già affrontato in amichevole in estate, ma c’è poco da dire: dobbiamo far girare questi episodi che ci stanno condannando a favore nostro».
Giornata importante sul fronte della ricostruzione post sisma per la città di Matelica che ieri ha “recuperato” uno dei suoi condominii più grandi. A sei anni dal terremoto del 2016, è infatti tornato agibile il complesso residenziale “Belvedere” di via Bachelet, con ben 28 famiglie che sono potute rientrare nelle loro abitazioni.
In un clima misto tra gioia e commozione, al taglio del nastro simbolico sono intervenuti i parroci don Ruben Bisognin e don Lorenzo Paglioni per la benedizione di rito, insieme a loro anche il sindaco Massimo Baldini, il vicesindaco Denis Cingolani, il sindaco del consiglio comunale dei ragazzi Elia Pacini (residente del condominio), i responsabili della ditta esecutrice dei lavori e l’amministratrice del condomino Lucia Pettinelli.
«Un grazie particolare agli organizzatori della cerimonia, mentre a tutti i condomini va il nostro più vivo augurio – hanno detto Baldini e Cingolani -. Che questo importante taglio del nastro sia simbolo di speranza e di ripartenza per tutto il nostro territorio, con l’auspicio che a breve tutte le persone sfollate possano tornare nelle loro case».
Anche l’amministrazione comunale di Matelica, come tante altre in tutta Italia, ha provveduto a delle misure straordinarie per far fronte al caro energia. Attraverso l’assessorato ai Lavori Pubblici, presieduto dall’assessore Rosanna Procaccini, è stato predisposto lo spegnimento dell’illuminazione alle ore 4 di ogni giorno, compresi festivi e prefestivi.
Studiato anche un piano per lo spegnimento alternato dei lampioni nelle zone in cui è possibile, fatta esclusione in primis di quelli situati lungo la SP256, in piazza Enrico Mattei, corso Vittorio Emanuele e centro storico in generale. «La situazione straordinaria che si è venuta a creare negli ultimi mesi ci ha imposto lo studio di un significativo piano di risparmio energetico – spiega l’assessore Procaccini – parliamo di un aumento dei costi troppo importante per le casse comunali, per cui era necessario intervenire con azioni straordinarie proprio come stanno facendo tanti altri enti in giro per l’Italia».
Oltre cinquanta persone identificate, di cui venti pregiudicati, trentacinque autovetture controllate e sette locali ispezionati: è il bilancio dell’attività svolta dalla compagnia carabinieri di Camerino nei luoghi della movida dell'entroterra nella serata di sabato 29 ottobre.
Nel servizio sono state impegnate 8 pattuglie e 20 militari con l’ausilio di reparti speciali e la cooperazione dei Nas. Dai controlli effettuati sono stati elevati un verbale al codice della strada e una sanzione amministrativa pari a duemila euro a carico di un noto ristorante di Matelica. Denunciato, per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, un trentatreenne albanese, residente a Castelraimondo, perché trovato in possesso di due grammi di cocaina.
Un weekend in “verde” per lo spazio della Loggia degli Ottoni in piazza Mattei. Grande successo per la 21esima mostra micologica organizzata dal gruppo micologico matelicese e patrocinata dal comune. Decine di specie fungine esposte, così come diverse le piante selezionate da Alessandra Vitanzi.
Scenografico come sempre l’allestimento che ha attirato curiosi e famiglie a passeggio tra sabato e domenica in centro storico. "Ringraziamo il presidente del gruppo Claudio Modesti, il suo vice Luciano Lori e tutto il direttivo per l’impegno e la professionalità dimostrati anche quest’anno – commenta il sindaco di Matelica Massimo Baldini – la mostra micologica è diventata ormai un punto di riferimento in tutto l’entroterra per appassionati e famiglie. Un appuntamento importante per la città che si conferma apprezzatissimo dal pubblico".
È "Disamore" l’opera dell’autore matelicese Libero Bigiaretti che è stata ristampata in previsione della Giornata Bigiarettiana del prossimo 26 novembre. Il Comune di Matelica, grazie alla collaborazione con l’Università di Macerata e la casa editrice dell’Halley Informatica, ha voluto fortemente la ristampa di un libro di Bigiaretti in modo da poter diffondere la figura del poeta e scrittore scomparso nel 1993.
Un’operazione che sarà ripetuta di anno in anno in occasione della giornata a lui dedicata. L’opera Disamore è uscita per la prima volta con questo titolo nel 1956: ora torna d’attualità ed è stata distribuita in diverse scuole superiori dell’entroterra, dagli istituti di Matelica ai licei classici di Fabriano e Camerino.
"La riedizione di un libro d’autore dopo molti anni dalla sua prima pubblicazione costituisce sempre una preziosa occasione per riscoprire e rileggere l’opera di scrittori che hanno segnato un’epoca, come è il caso di Libero Bigiaretti", scrive in premessa la curatrice professoressa Carla Carotenuto.
Nella passata edizione della Giornata Bigiarettiana l’approfondimento era stato dedicato a "Scritti e discorsi di cultura industriale", opera pubblicata da Hacca Edizioni a cura di Cristina Tagliaferri. Questa volta si è scelto invece un testo da ristampare, proprio per far tornare in auge una vecchia opera.
"E’ un progetto non semplice – commenta l’assessore alla Cultura Giovanni Ciccardini - che siamo riusciti a portare a termine con nostra grande soddisfazione grazie a due figure fondamentali: la professoressa Carla Carotenuto, quale coordinatrice scientifica del progetto, una tra i maggiori studiosi delle opere bigiarettiane e la casa editrice Halley Informatica srl, che si è assunta gli oneri della ristampa, in un formato elegante e di ottima fattura".
"Molto importante in questo progetto, volto alla valorizzazione dell’eredità bigiarettiana, è il coinvolgimento delle scuole superiori. Come avvenuto lo scorso anno, abbiamo fornito alle scuole un considerevole numero di copie del libro. Tutta questa attività, ormai al secondo anno, è finalizzata a rendere sempre più vivo il ricordo di questo importante personaggio del secolo scorso e al contempo costituisce una proposta culturale di spessore, rivolta alla cittadinanza, agli studenti degli istituti superiori e con l’auspicio di intercettare una platea sempre più ampia" conclude Ciccardini.
Una giornata ricca di ospiti e di appuntamenti per ricordare la figura di Enrico Mattei a 60 anni dalla sua scomparsa. Dalla deposizione della corona di alloro in mattinata, ai convegni presso il teatro Piermarini fino alla Santa Messa nel tardo pomeriggio, la città di Matelica ha onorato il suo cittadino più illustre grazie agli appuntamenti organizzati dalla Fondazione Enrico Mattei.
Commovente e molto partecipata la cerimonia che si è svolta nei pressi della cappellina della famiglia Mattei, a cui hanno preso parte autorità civili, militari, religiose e diversi sindaci del territorio. Presente, al fianco di sindaco, amministrazione comunale, presidente della fondazione Aroldo Curzi Mattei e presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli, anche il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli.
«Mattei ha lasciato un vuoto incolmabile – ha commentato Acquaroli – specialmente in questo particolare momento cogliamo l’importanza delle sue politiche energetiche fondamentali per la crescita dell’Italia. A 60 anni dalla sua scomparsa rimpiangiamo il suo coraggio, la sua determinazione e la sua lungimiranza. Dal suo lavoro dobbiamo prendere spunti di attualità che possono essere importanti alle istituzioni e ai giovani. Nelle Marche vi assicuro che il ricordo di Mattei è ancora molto vivo, ci ha lasciato un’eredità importante che dobbiamo continuare a coltivare, non solo a Matelica e Acqualagna».
Acquaroli, prima di ripartire per Ancona, ha portato i suoi saluti anche al primo incontro di mattinata presso il teatro Piermarini, dove dal panorama marchigiano si è passati subito a quello internazionale con il videomessaggio di Dahou Ould Kablia, ex ministro algerino che ha parlato del «grande amico dell’Algeria» Enrico Mattei ricordandone l’importanza che ha avuto nella storia recente del suo paese, a partire dagli accordi di Evian con i francesi ed evidenziandone l’incredibile visione strategica in termini di relazioni internazionali. Concetti ribaditi sul palco anche dal connazionale Kamel Chir, ministro consigliere del governo algerino.
Si è parlato poi della «soluzione» del caso Mattei, ucciso in un attentato proprio il 27 ottobre 1962 a Bascapé. «Tutte le analisi – ha spiegato Donato Firrao, professore del Politecnico di Torino che si è occupato del caso Mattei - convergono nell’indicare che ci fu l’esplosione di una bomba all’interno dell’aereo su cui viaggiava. Qualcuno ha fatto morire uno degli uomini migliori che l’Italia abbia mai avuto». A seguire un importante contributo del giornalista e storico Paolo Mieli, che ha ricostruito l’ascesa di Mattei, elogiandone le grandi qualità e l’importanza dei rapporti con i maggiori esponenti politici e industriali italiani.
«Un uomo che si è fatto da solo, dalle grandi intuizioni. Era la politica che chiedeva il suo aiuto, non viceversa – ha affermato Mieli -. L’energia è tutto per creare la ricchezza di un paese e ha bisogno di un continuo ammodernamento, cercando sempre nuove risorse. Questo Mattei l’aveva capito già all’epoca e oggi questa lezione è più importante che mai».
Dopo il pranzo si è tenuta una tavola rotonda incentrata sul tema del lavoro e delle imprese, sempre moderata dal presidente Curzi Mattei, a cui hanno partecipato Giovanni Legnini (collegato in video) e Gianluca Loffredo, rispettivamente commissario e subcommissario ricostruzione sisma 2016, Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Sauro Grimaldi, rappresentante Federazione Industriali Marche, Marco Bruschini, direttore dell’Agenzia del turismo e internazionalizzazione della Regione Marche, Giancarlo Cremonesi, vicepresidente Imprebanca S.p.A.
Già Presidente Acea Spa e Stefano Maria Cianciotta, presidente di Abruzzo Sviluppo. Raccoglimento e tanti cittadini presenti, infine, presso la cattedrale di Santa Maria per la Santa Messa che ha chiuso una giornata tanto ricca di spunti, quanto importante per la città di Matelica. «Una giornata importante per la nostra città e per l’Italia intera – ha detto il primo cittadino Massimo Baldini – lo confermano le parole del Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, così come quelle dei ministri algerini e delle varie istituzioni nazionali e internazionali che sono arrivate tra ieri e oggi. È grazie a Mattei se l’Italia è tra i primi 10 paesi più industrializzati al mondo».
«Ha fatto tanto anche per Matelica: non dimentichiamoci che è grazie a lui che la famiglia Merloni ha aperto lo stabilimento qui in città, così come l’ex Lebole, ha ristrutturato la casa di riposo, la Beata Mattia ed è grazie a lui se abbiamo una struttura ospedaliera, costruita con i fondi arrivati da tutto il mondo con le donazioni dopo la sua morte».
«Speriamo che una giornata come quella di oggi incentrata sulla sua figura stimoli e ispiri qualche giovane a intraprendere con lo stesso spirito nuove iniziative su questo fronte». Grande soddisfazione per la riuscita dell’evento anche da parte del presidente della fondazione Mattei. «Il ruolo di Mattei è ancora centrale al giorno d’oggi perché è centrale il metodo da lui utilizzato per creare partnership e fare accordi a livello mondiale – ha spiegato Aroldo Curzi Mattei -. Mattei ha iniziato a immaginare le rinnovabili già nel 1958 con accordi sul geotermico, era cosciente del fatto che servisse un’alternativa alle fonti fossili. Quello che stiamo facendo oggi lo stava facendo già lui all’epoca».
Difficile accostarsi alla figura di Enrico Mattei senza temere l’ombra di un gigante. Lui, che fu partigiano e poi protagonista del miracolo italiano post bellico, fondatore e presidente dell’Eni S.p.A. nel 1953. Un uomo dalla mente visionaria, al punto da rompere l’oligopolio petrolifero delle ‘Sette Sorelle’ (locuzione che indica le compagnie petrolifere mondiali che formavano il cartello Consorzio per l'Iran e che dominarono la produzione dal ’40 al ’73); instaurare rapporti con Africa e Medio Oriente (indicando come i Paesi proprietari delle riserve dovessero ricevere il 75% dei profitti derivanti dallo sfruttamento dei giacimenti); puntare all’indipendenza economica ed energetica dell’Italia, escludendo di fatto gli Stati Uniti e aprendo all’Unione Sovietica.
Un outsider diremmo oggi, un uomo che giocava secondo le proprie regole, che della politica aveva un’idea molto chiara (“per me è un taxi: salgo, pago la corsa e scendo”), e che di sé riferiva: “fare il petroliere è un hobby, il mio vero lavoro è la pesca”. Non ultimo, Mattei era uno zio affettuoso e premuroroso, come alla nipote Rosangela (classe 1949) piace ricordarlo. “Quando da bambina stavo in collegio a Roma, mi veniva a trovare ogni volta che poteva e mi portava con sé all’hotel Eden dove transitavano personaggi politici, industriali etc. Probabilmente i valori più importanti che mi ha trasmesso sono la serietà, la lealtà e l’onestà verso la gente, a costo di scontrarsi con un paese intero”.
Sì, perché l’altro lascito di Mattei alla nipote è fatto di foto, libri, testimonianze di tutti coloro che hanno intessuto rapporti e ammirato il petroliere di Acqualagna (PU): dallo scià di Persia Mohammad Reza Palhevi a Papa Pio XII, allo scultore Arnaldo Pomodoro (sua l’opera che troneggia sulla cappella della familglia Mattei nel cimitero lungo la SP 122 maceratese). Una raccolta che ormai da quattro anni viene custodita e resa visibile al pubblico nel museo di Matelica, in via Umberto I civ. 9.
Un rifugio storico fortemente voluto dalla stessa Rosangela (sostenuta anche dal marito Alessandro Curzi), ma che per varie difficoltà, e soprattutto la scarsa considerazione da parte di comunità e istituzioni, rischia seriamente di chiudere i battenti (da segnalare, il fatto che lo stesso presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli non si sia ancora mai degnato di farvi visita). E ancora, uno spazio riservato persino ai vecchi ritagli di giornale e agli oggetti rinvenuti sul luogo dell’incidente aereo di Bascapè (PV) occorso il 27 ottobre 1962. Un evento che in poco tempo rimase segnato da dubbi e perplessità fino a dare il via a quello che storicamente viene ancora ricordato come ‘Il caso Mattei’.
“A uccidere mio zio - afferma Rosy - sono stati gli italiani. Quando la mattina del 28 ottobre ’62 mi recai con mio padre sul luogo della tragedia, raccolsi di nascosto alcuni reperti sapendo che in futuro mi sarebbero serviti: avevo appena 13 anni. Già precedentemente la mia famiglia aveva ricevuto minacce e rischiato attentati; e nonostante le continue pressioni e dissuasioni ho voluto proseguire la ricerca della verità iniziata da mio padre Italo”.
Una serie di immagini, dichiarazioni, ricostruzioni e documenti meticolosamente conservati nel tempo e oggi visibili nei tre libri redatti dalla stessa Rosangela (l’ultimo in uscita proprio in concomitanza con il 60° anniversario della scomparsa di Mattei), nei quali ricorrono nomi e cognomi legati all’Eni, ai reparti occulti della Democrazia Cristiana (nell’allora governo Fanfani IV), i servizi segreti internazionali e l’OAS francese.
Figure che si accostano ai dati incontrovertibili (come la superperizia in merito all’esplosivo a bordo del veivolo Morane-Saulnier MS-760 Paris) che attestano la natura complottista di quello che ormai è stato confermato dai più come ‘omicidio di Stato’. E che costò la vita anche al pilota Irnerio Bertuzzi e al giornalista americano William MacHale.
A sessant’anni della scomparsa dell’uomo che venne ribattezzato ‘l’erede di Giulio Cesare’, la testimonianza di Rosangela, la sua ostinata battaglia per la verità e l’èco dei corsi e ricorsi storici figli della seconda metà del secolo scorso tornano a farsi sentire attraverso nuove, importanti rivelazioni. Che diventano di conseguenza strumenti utili per comprendere la realtà sociale e geopolitica attuale, scandita da guerre, crisi energetiche e ambientali, e nuovi governi al potere.
Di seguito, l’intervista completa a Rosangela Mattei:
Il 27 ottobre 1962 a Bascapè moriva Enrico Mattei, presidente dell’Eni e cittadino più illustre della storia della città di Matelica. L’attentato ai suoi danni è ancora oggi una ferita aperta per l’intera nazione, specialmente in un momento di crisi energetica come quello attuale.
A 60 anni di distanza la Fondazione Enrico Mattei, presieduta dal nipote Aroldo Curzi Mattei, ha organizzato in città una giornata ricca di ospiti e di appuntamenti fissata proprio per giovedì 27 ottobre.
Si parte la mattina alle ore 10 con un omaggio alla tomba di Mattei, custodita nella cappellina di famiglia presso il cimitero comunale. Alle ore 11:30 primo appuntamento presso il teatro Piermarini con i saluti del sindaco di Matelica Massimo Baldini e del Presidente della Fondazione Enrico Mattei Aroldo Curzi Mattei.
A seguire interverrà Laid Rebigua, Ministro della Repubblica Algerina Democratica e Popolare. Alle ore 12:10 si parlerà de “La soluzione del caso Mattei” con Donato Firrao, già professore ordinario presso il Politecnico di Torino. Alle ore 12:30 "Non c’è comunità senza lavoro" con il giornalista e storico Paolo Mieli che dialogherà con Giovanni Legnini, commissario straordinario ricostruzione sisma 2016 e con Gilberto Pichetto Fratin, recentemente nominato Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Dopo pranzo ritrovo sempre al Piermarini, dove alla 15:30 il presidente Aroldo Curzi Mattei modera la tavola rotonda "Non c’è lavoro senza impresa" con gli interventi di Paolo Mieli, Gianluca Loffredo, subcommissario ricostruzione sisma 2016, Patrizia Giunti, presidente della Fondazione Giorgio La Pira, Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, Sauro Grimaldi, rappresentante Federazione Industriali Marche, Marco Bruschini, direttore dell’Agenzia del turismo e internazionalizzazione della Regione Marche, Giancarlo Cremonesi, vicepresidente Imprebanca S.p.A. già Presidente Acea Spa e Stefano Maria Cianciotta, presidente di Abruzzo Sviluppo. A conclusione della giornata, alle ore 17:30, si terrà una Santa Messa presso la cattedrale di Santa Maria.
Ancora una beffa amara. La Halley Matelica resta a bocca asciutta, incassando la quarta sconfitta su altrettante gare giocate lasciando strada nel finale alla Bakery Piacenza. I biancorossi giocano un’altra buona partita e, dopo una partita nella quale l’inerzia è cambiata mille e una volta, pare davvero avercela in mano nel cuore dell’ultimo quarto. La Vigor, rientrando da -11, era infatti salita a +3 e con due liberi in mano con Mentonelli a 2’ dalla sirena. Ma lo 0/2 del giovane talento biancorosso e la tripla di Coltro sul ribaltamento di fronte hanno spento la luce ai ragazzi di coach Cecchini, affondati poi dai canestri di Angelucci e da una frenesia che si è rivelata cattiva consigliera.
È una Halley che ancora deve trovare i propri equilibri, ma che anche stavolta aveva approcciato la gara come si deve, giocando con pulizia ed energia per schizzare subito a +10 (14-4 al 5’). Coach Del Re si rifugia nella zona 2-3 e la Vigor va in tilt. I matelicesi ci mettono 4’ abbondanti a ritrovare il canestro, ma nel frattempo gli ospiti costruiscono un parzialone di 2-18 che ribalta il match come un calzino. Piacenza tocca anche il +7 (21-28 al 13’ firmato Livelli), ma capitan Caroli suona la carica e la Halley riprende fiato: all’intervallo lungo è parità a quota 38.
Il terzo quarto è quello più difficile per i padroni di casa. L’attacco vigorino è aggrappato al solo Seck, che segna i miseri 4 punti che raccoglie la Halley nei primi 7’ della ripresa, quelli nei quali la Bakery sale man mano fino al +11 (42-53 al 27’). Nel momento più complicato della serata, coach Cecchini trova i protagonisti che non ti aspetti: la regia ordinata di Mentonelli e i canestri siderali di Paglia rimettono di nuovo in pista la Halley, che in un amen colma il gap e salta pure a +4 (64-60 a 5’ dalla sirena con la firma della guardia laziale). Sembra la volta buona, anche Polselli mette il suo mattoncino firmando il 68-65 a 3’ dalla sirena. E invece alla Vigor manca il colpo del ko. Coltro impatta dopo il sanguinoso 0/2 in lunetta di Mentonelli, Angelucci sorpassa ancora dall’arco (68-71) ma di tempo per girarla ancora ce ne sarebbe a volontà. Ma la Halley non costruisce più nulla e allora ancora Angelucci mette i sigilli su una sconfitta che fa male, malissimo tanto al morale quanto alla classifica.
Queste le parole di coach Cecchini a fine partita: "Non siamo riusciti a chiuderla nel finale, bravi anche loro a segnare i canestri nei momenti importanti. Noi da metà terzo quarto alla fine abbiamo fatto la partita di energia che dovremmo fare per 40’, il problema è che l’abbiamo fatta quando siamo scesi a -11. Energia e gioco in transizione ci hanno dato fiducia, siamo arrivati a mettere il naso avanti, ma era troppo il gap che avevamo accumulato prima senza una vera ragione. Se tieni la partita punto a punto e piazzi un parziale come quello che abbiamo fatto noi poi arrivi al finale avanti di 10 ed è tutta un’altra cosa. Così ci siamo arrivati sul +3 e a quel punto sono gli episodi a fare la differenza. Queste sono le partite che se ti abitui a perdere poi perdi, mentre se sei abituato a vincere vinci, la storia del basket è ricca di queste storie".
Grandissimo successo per la due giorni di solidarietà organizzata dall’associazione matelicese 'Lulù e il Paese del Sorriso' dedicata alla Nazionale Italiana Cantanti. La città di Matelica è stata protagonista di due bei momenti che hanno coinvolto la cittadinanza e gli appassionati provenienti da tutto il centro Italia.
Dopo l'allenamento di giovedì pomeriggio a Castelraimondo, il gruppo di personaggi che hanno partecipato alla competizione è stato accolto in piazza Mattei per la consegna della "patente da matto" dopo i rituali sette giri della fontana, un momento apprezzato dal pubblico tra musica e risate. Venerdì 21 ottobre serata clou allo stadio Giovanni Paolo II dove la formazione della Nazionale Cantanti ha affrontato il team "Amici per la vita", una squadra appositamente creata per questi due giorni.
Più di 1200 le presenze, con la partita che è terminata 3 a 0 per la formazione dei cantanti. Diversi i volti noti che hanno partecipato all’iniziativa, dal dottor Bassetti ai cantanti Paolo Vallesi, Moreno, Dreno e Pago, al fianco di altri personaggi televisivi e del web.
I ricavi dell'evento saranno destinati alla realizzazione di un progetto atto a conseguire l'autonomia lavorativa di persone che vivono in situazioni di svantaggio. Sarà realizzata una "Work Accademy" che valorizzi le potenzialità dell'individuo e possa enfatizzarne le abilità, cosicché le difficoltà non saranno più un limite, ma un punto di partenza.
In questo modo i ragazzi potranno affrontare al meglio il mondo del lavoro ed essere protagonisti di un'economia inclusiva. A bordo campo era presente anche l’amministrazione comunale di Matelica, guidata dal sindaco Massimo Baldini e affiancata dall’assessore regionale allo Sport Chiara Biondi e dal consigliere regionale Renzo Marinelli.
"Due giornate bellissime a Matelica con l’importante scopo di valorizzare la cultura del volontariato e la solidarietà - commenta il primo cittadino -. Caratteristica la prima giornata in piazza Mattei dove una gran folla ha assistito all'ottenimento della 'patente da matto' dalla Nazionale Cantanti e favolosa la serata 'Allo stadio con il cuore'. Tantissima gente sugli spalti con un emozionante saluto finale. È stato un grande piacere parlare e scherzare con tanti personaggi illustri, tutti desiderosi di adoperarsi per la solidarietà".
"Un grazie sincero ad Adua Rossi e a tutti i suoi collaboratori dell’associazione 'Lulù e il paese del sorriso', grazie a tutti volontari, alle autorità civili e militari presenti alla manifestazione, grazie anche alla presidente del Matelica Calcio Sabrina Orlandi e al suo staff che hanno messo a disposizione l'impianto sportivo. Dopo tanti giorni tristi causati dall’emergenza maltempo finalmente abbiamo avuto dei momenti felici e abbiamo rivisto il sorriso sui volti della gente".
Il consiglio dei ministri ha esteso, questa mattina, lo stato di emergenza per l'alluvione che ha colpito le Marche alle zone maceratesi interessate dagli eccezionali eventi metereologici che si sono verificati a partire dal 15 settembre.
La richiesta era stata inoltrata alla protezione civile nazionale dal presidente Francesco Acquaroli, commissario per l’alluvione, lo scorso 20 settembre. L'estensione riguarda i comuni ricadenti nella parte settentrionale della provincia di Macerata, limitrofi alla provincia di Ancona interessata dall'alluvione.
Sono stati stanziati ulteriori 1,1 milioni di euro del fondo per le emergenze nazionali, per far fronte ai primi interventi di soccorso e assistenza alla popolazione e al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture.
"Ringrazio il presidente Draghi per la tempestività dimostrata - dichiara il presidente Acquaroli - nell'adeguamento dello stato di emergenza che consente di accelerare gli interventi urgenti anche nei comuni maceratesi che hanno subito danni rilevanti. Le strutture guidate dal vicecommissario Babini e i comuni sono al lavoro in queste ore per la ricognizione di tutti gli interventi di somma urgenza e di prima assistenza alla popolazione, per la stima del fabbisogno dei danni".
"Ringraziamo il governo e il presidente della Regione Francesco Acquaroli - commenta il sindaco di Matelica Massimo Baldini - l’estensione dello stato di emergenza era necessaria e doverosa in quanto ci sono diversi comuni del maceratese che hanno registrato danni importanti, tra cui il nostro che, purtroppo, ha avuto ben due episodi emergenziali nel giro di meno di un mese. Ora che è arrivata questa decisione aspettiamo ulteriori informazioni per capire come poter intervenire al più presto".
Proficuo incontro nella mattinata di oggi (martedì 18 ottobre) presso il Comune di Matelica dove l’amministrazione comunale ha accolto i rappresentati delle organizzazioni sindacali per discutere i temi inerenti il sociale.
Erano presenti Orietta Minnucci e Domenico Ticà di Cgil, Tonino Casoni e David Ballini di Cisl e Gabriele Cardinali di Uil. A riceverli è stato il vicesindaco Denis Cingolani, che ha presentato alcuni servizi offerti dal Comune e soprattutto ha ascoltato le esigenze dei rappresentanti sindacali, primo punto di incontro con diverse fasce di popolazione.
“La riunione è servita per confrontarsi su molte tematiche, soprattutto dal punto di vista delle persone maggiormente in difficoltà”, si legge in una nota dell’amministrazione comunale.
“L’apertura di questo tavolo permetterà un dialogo costruttivo tra sindacati e Comune per capire dove e come l’ente può intervenire ulteriormente attraverso servizi sociali o provvedimenti particolari". Prima della fine dell’anno si terrà un nuovo incontro in cui Comune e sindacati entreranno più nello specifico per studiare insieme eventuali interventi.
Non saranno solo personaggi della musica, dello sport e dello spettacolo a scendere in campo, venerdì 21 ottobre a Matelica, allo Stadio Giovanni Paolo II: è arrivata da poco anche la conferma della presenza del professor Matteo Bassetti.
Lo straordinario evento "Allo Stadio con il Cuore" che si terrà a Matelica e Castelraimondo dal 20 al 21 ottobre 2022 vedrà scendere in campo la Nazionale Italiana Cantanti sotto la guida del mister Sandro Giacobbe e "Amici per la Vita", una squadra appositamente creata per questi due giorni di solidarietà a favore dell’associazione "Lulù e il Paese del Sorriso Aps" e della Lega Italiana Fibrosi Cistica Marche Onlus.
I ricavi dell'evento saranno destinati alla realizzazione di un progetto atto a conseguire l'autonomia lavorativa di persone che vivono in situazioni di svantaggio. Sarà realizzata una "Work Accademy" che valorizzi le potenzialità dell'individuo e possa enfatizzarne le abilità, cosicché le difficoltà non saranno più un limite, ma un punto di partenza. In questo modo i ragazzi potranno affrontare al meglio il mondo del lavoro ed essere protagonisti di un'economia inclusiva.
Ricco il programma dei due giorni: si parte giovedì (20 ottobre) alle ore 16 con l’allenamento a porte aperte presso gli impianti sportivi di Castelraimondo. A seguire, alle ore 18 e 30, tutti in piazza Mattei a Matelica per i classici 7 giri intorno alla fontana dei partecipanti per il conferimento della cosiddetta “patente da matto”.
Venerdì il vero e proprio appuntamento con la partita, con l’apertura dei cancelli dello stadio Giovanni Paolo II di Matelica alle ore 19 e il fischio di inizio alle ore 20:30. L’entusiasmo per il match è alle stelle, tanto che in pochi giorni sono stati venduti più di mille biglietti. Ne restano a disposizione poche centinaia.
Proseguono a Matelica le operazioni di verifica e gli interventi di ripristino in tutto il territorio comunale dopo il nubifragio di lunedì 10 ottobre (leggi qui), in zona Crinacci e Peschiera, aree maggiormente colpite da allagamenti e disagi. È stato anche effettuato il sopralluogo del Consorzio di Bonifica delle Marche.
Fortemente voluta dal sindaco e dall'amministrazione comunale, l'ispezione sul posto è servita per verificare i danni riportati e studiare soluzioni per il futuro. Ad accompagnare il personale del consorzio ci hanno pensato il vice sindaco Denis Cingolani, l'assessore ai Lavori Pubblici Rosanna Procaccini, la consigliera comunale Fabiola Santini e l'ingegner Burzacca dell'ufficio tecnico.
Ora verrà stilata una relazione tecnica per definire come intervenire proprio sotto la supervisione dell'ufficio tecnico comunale, seppur fin da subito è emersa una particolare complessità dei lavori da effettuare.
Nel pomeriggio del 10 ottobre scorso, diverse zone del quartiere di San Rocco e di località Crinacci e Peschiera erano state invase da un fiume di acqua e fango, provocando danni e disagi. Allagata anche l'area delle scuole, dove l'acqua era penetrata anche nei locali mensa della scuola materna di via Bellini.
Sfugge ancora l’appuntamento con la prima vittoria in B per la Halley Matelica. Ancora una volta i biancorossi dimostrano di potersela giocare con chiunque, ma ancora una volta manca qualcosa per prendersi i due punti e così la Virtus Imola ringrazia e fa sua la posta in palio.
Coach Cecchini rimescola le carte della sua Vigor in avvio di gara, lanciando i “pretoriani” Vissani e Provvidenza in quintetto e i matelicesi rispondono approcciando il match come si deve. Una scarica di Gallo spinge la Halley subito avanti (13-17 al 7’ col play partenopeo già a quota 10 punti), Imola resta in scia aggrappandosi ad Aglio e Mladenov, ma nel secondo quarto ecco la spallata vigorina: i biancorossi trovano energia pura in uscita dalla panchina da Paglia e Polselli e sulla tripla del lungo romano toccano il massimo vantaggio sul +9 (30-39 al 16’).
Come domenica scorsa contro Ozzano, però, al momento migliore della serata fa subito seguito il peggiore: tre minuti di follia prima di rientrare negli spogliatoi valgono un parziale di 12-0 imolese, coronato dal fallo e canestro di Magagnoli a fil di sirena per il sorpasso Virtus (42-39).
La Vigor stringe le maglie in difesa al rientro dagli spogliatoi, ma in attacco fa una fatica tremenda anche solo a costruire qualcosa di buono, accontentandosi troppo del tiro da fuori con scarsa fortuna. Basta poco ai padroni di casa di fronte a questa Halley per salire a +8 (49-41 al 25’ con tripla di Morara) e prendere il comando delle operazioni. La Virtus si spinge fino al +10 in apertura di quarto periodo con la firma di Carta (57-47) e sembra l’inizio della fine per i biancorossi, che però prendono fuoco in un amen.
Tre triple di Paglia e una di capitan Caroli in rapida successione valgono addirittura il -2 (62-60 a 6’ dalla sirena) e la Vigor sembra potersela giocarsela fino in fondo. Ma nel momento più delicato della serata, Imola trova una bomba cruciale con Soliani e il colpo fiacca la rimonta matelicese. Ridiscesa a -10, la Halley trova la forza di riaffacciarsi a -5 all’imbocco dell’ultimo minuto (72-67 con cesto di Provvidenza) e avrebbe anche un paio di chance per tornare a un solo possesso di distanza, ma Enihe e Riccio sprecano da sotto spegnendo le speranze matelicesi.
Così coach Cecchini al termine del match: "É stata la fotocopia della partita con Ozzano. Siamo partiti bene, stando dentro al piano partita e facendo buone cose in attacco e in difesa. Siamo arrivati a +9 ma alla prima difficoltà siamo crollati. Nel terzo quarto siamo scivolati sotto, poi nel quarto periodo tornando a -2 sembrava che potessimo giocarcela davvero, ma se poi fai 0/3 da un centimetro… Vissani e Provvidenza in quintetto? In avvio su un giocatore su di giri come Mladenov volevo la difesa anche provocatoria a volte di Samuele e poi volevo anche dargli fiducia dopo le prime partite un po’ così, peccato che si sia caricato presto di falli".
"Alberto ci ha dato dentro in settimana in allenamento e con Enihe che si è allenato poco per un acciacco fisico ho preferito lanciarlo in quintetto - continua il mister -. Domenica arriva Piacenza e dovremo cercare un’altra volta di arrivare a +9 o +10 e cercare di mantenere il vantaggio stavolta. La ricetta per farlo non la conosco, noi prepariamo le partite come si deve e la squadra è sul pezzo, credo sia un discorso di personalità ed emotività. Però non possiamo riempire il secchio per 18 minuti e rovesciarlo in due".
IL TABELLINO:
VIRTUS IMOLA-HALLEY MATELICA 75-67
IMOLA: Mladenov 17, Galassi 7, Carta 7, Tommasini 6, Aglio 11, Morara 3, Magagnoli 13, Pellegrini, Soliani 9, Neri ne, Milovanovic 2. All.: Regazzi.
MATELICA: Provvidenza 5, Fianchini ne, Mentonelli 3, Brugnola ne, Seck 1, Vissani 3, Gallo 14, Caroli 5, Polselli 9, Riccio 9, Paglia 16, Enihe 2. All.: Cecchini.
ARBITRI: Andreatta, Bragagnolo.
PARZIALI: 20-19, 22-20, 13-8, 20-20.
Continuano le operazioni di pulizia e di verifica in tutto il territorio comunale di Matelica dopo il nubifragio dello scorso lunedì pomeriggio che ha creato nuovi danni e disagi dopo quelli già importanti registrati il 15 settembre. Il comune di Matelica è impegnato su più fronti per riuscire a superare le varie difficoltà e rispondere alle esigenze dei cittadini, soprattutto nelle zone del quartiere di San Rocco e delle località Crinacci-Peschiera.
Oggi gli operai comunali e i volontari della Protezione Civile si sono dati da fare per aiutare i privati a togliere il fango dalle abitazioni, mentre altre squadre si stanno impegnando lungo la strada “San Sollecito” per fare in modo che l’importante arteria venga riaperta al più presto.
Nel pomeriggio è stato possibile renderla agibile, almeno a senso unico. Lo snodo è fondamentale in questi giorni, in quanto via Roma è densamente trafficata a causa della deviazione da e per Gagliole in seguito alla chiusura, ai mezzi pesanti, della Strada provinciale 256 all’altezza di Collepere causa lavori per la Pedemontana.
Il sindaco di Matelica Massimo Baldini ieri pomeriggio ha incontrato il senatore Guido Castelli, insieme al vicesindaco Denis Cingolani e all’assessore ai lavori pubblici Rosanna Procaccini, per verificare quante risorse arriveranno al comune dalla seconda tranche di fondi del Pnrr per la rigenerazione urbana e in seguito ha avuto una videoconferenza con il Consorzio di Bonifica delle Marche.
"Mi è stato confermato che il Consorzio può intervenire per bonificare i piccoli corsi d’acqua come quello della Peschiera - spiega il sindaco -. Dobbiamo fare un censimento e segnalarli tutti al fine di farli verificare e bonificare. Oggi in Comune sono inoltre state fatte nuove schede relative alla 'somma urgenza' per le maggiori criticità come la zona di San Sollecito, le Valche, Peschiera e Crinacci".
"Dopo aver fatto verifiche con i tecnici della Protezione Civile nazionale e regionale nei giorni scorsi, stiamo continuando a fare verifiche su tutte le strade esterne - prosegue il primo cittadino -. In ogni incontro in presenza e in video conferenza abbiamo richiesto per Matelica lo stato di calamità e l’inserimento nell’ordinanza 922. Il presidente della Regione Marche Acquaroli nel giro di 24 ore ha ottenuto lo stato di calamità dal Governo e Protezione Civile per l’alluvione del 15 settembre, ora ci ha confermato che si sta adoperando per far inserire anche la provincia di Macerata".
"Stiamo lavorando giorno e notte, in strada e negli uffici competenti portando le istanze di Matelica su tutti i tavoli istituzionali - conclude Baldini -. Sono necessari interventi importanti per fare in modo che non accadano più avvenimenti come quello del 15 settembre e dello scorso lunedì, ma è chiaro che servono risorse ingenti che le casse comunali non hanno, soprattutto con i pesanti rincari sul costo dell’energia che impatteranno in maniera importante sul bilancio dell’ente".
Il violento acquazzone di ieri pomeriggio (10 ottobre) ha causato non pochi danni nel quartiere di San Rocco e nelle località di Crinacci e Peschiera, zone già danneggiate dagli straordinari eventi atmosferici dello scorso 15 settembre. Grazie un intenso lavoro portato avanti fino a tarda notte e nella giornata di oggi da parte di vigili del fuoco, Protezione Civile, operai e uffici comunali, la situazione è stata riportata alla normalità in quasi tutte le aree.
Riaprirà infatti da domani la mensa della scuola materna di via Bellini, che si era allagata ed era stata chiusa per le operazioni di pulizia nella giornata di oggi. I bambini del plesso scolastico potranno quindi tornare a mangiare all’interno dei locali mensa senza problemi. Resta chiusa, al momento, la limitrofa strada di San Sollecito. «Ci scusiamo con le famiglie per questo disagio – spiega il sindaco di Matelica Massimo Baldini – allo stesso tempo ringraziamo tutti coloro che da ieri sono al nostro fianco per la risoluzione dei problemi causati dal maltempo».
«Sfortunatamente, a quasi un mese di distanza dall’evento catastrofico del 15 settembre, siamo di nuovo qui a fare la conta dei danni, a ripulire garage, a dover chiudere strade e a lavorare di notte per togliere il fango. Come ente comunale abbiamo fatto e faremo il possibile per sistemare i danni causati dal maltempo, ma è chiaro che servono interventi molto più seri per contenere meglio le piogge violente e improvvise, in quanto non si può andare avanti in questa maniera».
«Purtroppo, un piccolo Comune come il nostro non ha le risorse a sufficienza per poter programmare importanti interventi straordinari e strutturali, si può gestire la fase dell’emergenza e della risoluzione immediata dei problemi, ma qui c’è bisogno di ben altro. Comprendiamo le richieste dei cittadini che ovviamente chiedono conto al Comune di quanto successo e allo stesso tempo da parte nostra c’è la massima disponibilità e solidarietà, ma senza fondi possiamo fare ben poco di utile e concreto».
«Dopo i danni causati dall’alluvione del 15 settembre scorso, non è ancora stato reso noto un piano di aiuti per la provincia di Macerata, nonostante solo nel Comune di Matelica si stimano interventi necessari per diversi milioni di euro. Ora, con il nubifragio di ieri, dovranno essere riviste anche le varie messe in sicurezza effettuate nelle scorse settimane».
«Non possiamo più pensare solo agli interventi di ripristino, ma dobbiamo ragionare più a monte per far sì che situazioni come queste non si verifichino più – ammette il vicesindaco Denis Cingolani – siamo ripiombati in pochi minuti in un incubo che non è più imputabile solo ai cambiamenti climatici. È necessario che questa volta qualcuno si ricordi di noi, visto che per il maceratese non ci sono novità dopo l’alluvione di settembre su eventuali rimborsi o risorse per rialzarsi dall’emergenza. Il maltempo, la pioggia, il rischio idrogeologico non scompaiono al confine di una provincia».
«Solo il ripristino delle strade necessita di somme davvero importanti che nel bilancio ordinario comunale non troviamo. Chiediamo quindi un intervento serio e la vicinanza delle istituzioni per evitare che quanto successo non riaccada più. Bisogna agire ora, non alla prossima catastrofe».
Una bomba d'acqua ha colpito nel pomeriggio la zona di Matelica: a seguito del nubifragio diverse zone del quartiere di San Rocco e di località Crinacci e Peschiera si sono allagate provocando danni e disagi.
Tra queste c’è l’area delle scuole, dove l’acqua è penetrata nei locali mensa della scuola materna di via Bellini allagando le sale utilizzate per il consumo dei pasti. Per questo motivo, il comune fa sapere che il servizio sarà sospeso fino a nuova comunicazione.
"Le famiglie dei bambini interessati dovranno recuperare i propri figli per il pranzo. Seguiranno nuove disposizioni" ha precisato il sindaco Massimo Baldini, aggiungendo: "Nella mattinata di martedì sarà chiusa anche la limitrofa strada “San Sollecito” in entrambe le direzioni per favorire gli interventi di ripristino. L’amministrazione comunale si scusa per il disagio e ringrazia coloro che sono intervenuti e che interverranno nelle prossime ore per la risoluzione del problema".
Sono inoltre in corso sopralluoghi e interventi in diverse zone della città da parte di vigili urbani, Protezione Civile, operai comunali e ufficio tecnico. Controlli sul posto anche da parte dello stesso primo cittadino e del vicesindaco Denis Cingolani che in queste ore stanno monitorando la situazione da vicino per evitare ulteriori disagi e risolvere le varie problematiche.
Una trentina le richieste di intervento ricevute dai vigili del fuoco che ne hanno già evase circa la metà e sono ancora impegnati nella rimozione di rami e piante caduti in strada, oltre che nell'aspirazione di acqua e melma con tubi appositi. Nel quartiere di San Rocco invasi dall'acqua anche i binari ferroviari.
Diverse problematiche si sono registrate anche nel comune di San Severino Marche. Ad essere maggiormente interessata dal temporale è stata la zona di Taccoli, dove si registrano allagamenti lungo la provinciale 361 Septempedana. Allagamenti si segnalano anche nel parcheggio della stazione, in viale Mazzini, in viale Matteotti e in località Colotto.
(Credit foto: Tania Morosi)