Sono salite sull'autobus a Macerata per raggiungere Ancona poi, all'altezza di Osimo, si sono accese due spinelli come se niente fosse. Due donne, entrambe oltre i trent'anni, sono state protagoniste di una giornata di autentica follia a cavallo tra le due province.
Senza curarsi del fatto che quel bus a quell'ora fosse pieno di ragazzi, anche minorenni. E sono stati gli stessi ragazzi ad avvisare l'autista. Anche perché le due erano visibilmente ubriache, con tanto di bottiglie di birra in mano e comportamento molesto. Il conducente del mezzo, appena ha potuto, ha accostato a bordo strada e non senza dover alzare la voce ha invitato le due a scendere. Contestualmente sono stati chiamati anche i carabinieri.
Macerata si appresta anche quest’anno a celebrare la Festa dell’Europa con un calendario ricco di importanti iniziative. Tra i vari attori delle celebrazioni non potevano mancare gli studenti delle classi seconde, terze e quarte dell’IIS maceratese “Matteo Ricci” che mercoledì 9 maggio 2018, sotto la guida delle professoresse: Alessandra Gattari, Tiziana Rosa Riccardi, Giulia Compagnucci, Claudia Lombardelli, Manuela Bruscantini, Carolina Rubio LLiarte e Stefania Mazza, daranno vita ad una toccante rappresentazione.Attraverso letture di documenti storici fondanti il processo di unificazione della UE, riflessioni, approfondimenti, danze, canti in lingue, tour virtuali nella cultura gastronomica e sportiva europea, i ragazzi celebreranno la Giornata dell'Europa con una manifestazione che si terrà presso l'Auditorium “Tombolini” dell'Istituto a partire dalle ore 11:00.Per l’IIS “Matteo Ricci” si tratta di un altro importante momento che sottolinea la sua dimensione Europea e Internazionale e che vede la partecipazione di Europe Direct Fermo.Con questo spirito anche gli studenti dell’Istituto maceratese vogliono portare entusiasti il proprio contributo e si adopereranno, come sempre al massimo, per la riuscita dell’evento.Giunta alla sua 33^ edizione, la Festa dell’Europa nacque per celebrare la nota data del 9 Maggio 1950 quando Robert Schuman, allora ministro degli esteri francese, presentava la proposta (conosciuta poi come “proposta Schuman”) di creare un’Europa organizzata, indispensabile al mantenimento di relazioni pacifiche fra gli Stati che la componevano e che viene considerata come atto di nascita dell’Unione Europea.
A cinquant’anni dalla morte del leggendario pilota automobilistico Lodovico Scarfiotti, esce in tutte le librerie italiane, per i tipi della Liberilibri, Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld, di Paola Rivolta. Un libro che racconta le sue imprese (resta l’ultimo italiano ad aver vinto con una Ferrari sul circuito di Monza) e la storia della sua famiglia nel corso del Novecento, a partire dal nonno, primo presidente della Fiat da cui aveva preso il nome.
L’8 giugno 1968, a Rossfeld in Germania, la Porsche 910 guidata da Lodovico Scarfiotti esce di strada durante le prove del Premio delle Alpi. In questo incidente Scarfiotti, vincitore del Gran Premio d’Italia del 1966 per la Ferrari e, fino ad oggi, ultimo pilota italiano a trionfare a Monza per la scuderia modenese, perde la vita.
Al momento della sepoltura, sulla tomba di famiglia, accanto al suo nome sono incise anche le date di nascita e morte del nonno Lodovico che all’inizio del secolo aveva ricoperto il ruolo di primo presidente della Fiat e con il quale il pilota condivide, oltre al nome, ora anche il destino di una fine violenta e precoce.
Nel romanzo storico-biografico scritto da Paola Rivolta e intitolato Scarfiotti. Dalla Fiat a Rossfeld, appena uscito per i tipi della casa editrice Liberilibri nella collana Narrativa, l’autrice ricostruisce, grazie a lunghe e approfondite ricerche d’archivio, gli eventi e le imprese in campo imprenditoriale e sportivo della vita di questi due uomini che hanno lasciato un segno tangibile nella storia industriale e sportiva italiana, dalla quale però sono stati, in qualche modo, estromessi.
Anello di congiunzione tra le due generazioni e fulcro di questa saga familiare è Luigi Scarfiotti, deputato, industriale, gentleman driver, figlio dell’imprenditore Lodovico e padre del pilota. Un racconto biografico tutto italiano in cui passioni, affari, politica e sport s’intrecciano indissolubilmente, nel passaggio di un secolo, con due guerre mondiali, il fascismo, ripetute crisi finanziarie e il boom degli anni Sessanta.
Spiega l’Autrice: “Molti anni fa, dall’incontro con Luigi Scarfiotti, figlio di Lodovico, è nata la scintilla per scrivere questo libro: mi disse che il suo bisnonno era stato uno degli ideatori e il primo presidente della Fiat, e io non gli credetti! Ma volli approfondire, iniziai a indagare, perché non amo le cose irrisolte, ed è stata una bellissima esperienza. Questo libro contiene cose mai scritte in Italia e colma dei grandi vuoti, che riguardano sia la storia della nascita della Fiat, sia la storia personale del pilota Scarfiotti, come ad esempio la fine dolorosa del suo contratto con la Ferrari, o la reale dinamica dell’ultimo fatale incidente. Aspetti ed episodi mai raccontati verranno finalmente alla luce”.
Il libro è stato presentato in anteprima assoluta al Motor Legend Festival - Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola lo scorso 22 aprile alla presenza di Luigi Scarfiotti, dello storico dell’automobilismo Gianni Cancellieri, del progettista di Formula 1 ed ex direttore tecnico della Ferrari Mauro Forghieri e del pilota Emanuele Pirro, che così ha commentato su facebook: “Ho appena finito di leggerlo, anzi, di... divorarlo. Una bella e dettagliata testimonianza di un periodo storico che va dall’inizio dell’industrializzazione alla morte del povero Lodovico, vissuto attraverso le vicissitudini di una famiglia che ha vissuto (e anche parzialmente scritto) la storia del nostro paese. Tutto dettagliato da un numero di note che equivalgono al numero delle pagine. Posso solo immaginarmi il lavoro di ricerca che è costato. Apprezzabile, oltre allo stile, il modo obiettivo e imparziale che lascia al lettore le valutazioni e i commenti senza influenzarlo troppo. La realtà apre gli occhi e induce a una riconsiderazione di ciò che sono alcune grandi realtà industriali del nostro paese e di come sono divenute tali. Brava Paola Rivolta, a farmi approfondire una storia che conoscevo solo superficialmente e non mi riferisco solo alla carriera di Scarfiotti pilota ma ad un percorso di una corsa ad ostacoli di una famiglia che passa attraverso due guerre e tante battaglie. Decisamente un libro da non perdere.”
Si apre mercoledì 9 maggio davanti ai giudici della Corte d'Assise il processo a Luca Traini, il 28enne che molto probabilmente chiederà di essere sottoposto a giudizio con rito abbreviato. A difendere il giovane, l'avvocato Giancarlo Giulianelli. Tra chi si costituirà parte civile ci sarà la 25enne Jennifer, ragazza nigeriana rimasta colpita ad una spalla durante il raid razzista: secondo fonti vicine ai suoi legali la ragazza chiederà un risarcimento di 750mila. Una richiesta che andrà a sommarsi a quella delle altre parti civili, tra cui il comune di Macerata e il Partito Democratico di Macerata.Traini è accusato di strage aggravata dall'odio razziale, sei tentati omicidi e porto abusivo d'arma. Aveva ferito, lo ricordiamo, sei persone prima di consegnarsi nelle mani delle forze dell'ordine. In carcere non si è mai dichiarato pentito del suo gesto, dicendosi però sempre amareggiato e dispiaciuto di aver colpito proprio la donna.
Il Direttore dell’Area Vasta 3 comunica che, anche per il corrente anno, l’unità Operativa di Medicina Nucleare - Centro di Riferimento regionale per la Terapia Radiometabolica, dell’Ospedale di Macerata - Area Vasta 3, diretta dalla Dr.ssa Francesca Capoccetti, aderisce alle manifestazioni della Settimana Mondiale della Tiroide che si terranno dal 21 al 27 maggio 2018.
La Settimana della Tiroide è inserita in un contesto internazionale che coinvolge le principali associazioni scientifiche e dei malati della tiroide in tutta Europa.Lo scopo dell’iniziativa è quello della sensibilizzazione dell’opinione pubblica e del mondo scientifico sui crescenti problemi legati alle malattie della tiroide e sul loro impatto su tutte le fasce d’età, a partire dall’infanzia fino ad arrivare agli anziani.In tale occasione, nei giorni 21, 22, 23, e 24 maggio 2018 verranno effettuate quotidianamente delle visite gratuite di screening presso il reparto di Medicina Nucleare — Terapia Radiometabolica dell’Ospedale di Macerata, previo appuntamento, che potrà essere fissato telefonando al CUP regionale ai numeri 800.098.798 da fisso e 0721. l779.30l da cellulare.Lo screening è riservato a coloro che non hanno mai eseguito visite per la tiroide.Per la prenotazione, essendo un’attività di screening, non è richiesta impegnativa.
I Procol Harum apriranno le serate finali della Festival Musicultura 2018 in programma il 14, 15 e 17 giugno allo Sferisterio di Macerata: la storica band inglese, uno dei gruppi più influenti della storia del rock, pionieri del progressive, sarà di scena il 14 giugno.
Lanciati nel 1967 dal successo planetario di A Whiter Shade of Pale (in Italia divenne Senza luce dei Dik Dik), i Procol Harum bissarono l'anno dopo con Homburg, che in Italia fu incisa dai Camaleonti con il titolo L'ora dell'amore. Oltre a queste hit, nel loro repertorio ci sono brani ancora oggi ascoltati come A Salty Dog, Fortuna, Grand Hotel. Sul palco di Musicultura, ad accompagnare Gary Brooker, fondatore, compositore, pianista e voce archetipica della band, ci saranno i musicisti che lo accompagnano in giro per il mondo da oltre 15 anni: George Whitehorn (lead guitar), Matt Pegg (basso), Josh Phillips (Hammond organ), Geoff Dunn (percussioni). In scaletta anche le nuove tracce dell'album pubblicato nel 2017 per il cinquantenario.
(Fonte Ansa)
“Alla fine rimane lei, la madre, senza risposte e senza nemmeno una pacca sulla spalla da parte di chi avrebbe potuto evitare la disgrazia e da parte di chi si professa (a corrente alternata) contro femminicidi e violenze” – Il commento è di Nicola Porro e nelle parole del noto giornalista c’è, forse, tutta l’amarezza che rimane dopo le lacrime di quell’ultimo saluto. Il 5 maggio, infatti, si sono celebrati i funerali di Pamela Mastropietro. Ed è rimasto il silenzio. Quel silenzio che, adesso, dovrà essere interrotto solo dalla verità.
C’è chi ha scritto che “Pamela era una prostituta tossica che viene compianta solo perché uccisa da un nero”. Non commentiamo, perché è palese, a questo punto, che il silenzio è una necessità assoluta. Pamela era una ragazzina, prima di tutto una ragazzina, con tutta la vita davanti, compreso il tempo di rimediare a qualche eventuale errore. Per fortuna, in molti sembrano averlo capito. Come dimostra la tomba della ragazza, nel freddo monumentale del Verano di Roma, tra i colori di uno spazio che ormai fatica, dopo appena 48 ore, a contenere fiori, palloncini, messaggi. Il blocco 115 del Verano non è facile da trovare, eppure l’hanno trovato, e davanti a quella tomba ognuno c’ha lasciato del suo.
Omaggi ad una vita spezzata e a un tempo che poteva essere e non è stato. Banale? Semplicistico? Forse! Ma semplicità e banalità sono da preferirsi, sempre, all’architettura ideologica di dibattiti sulla “quantità di trucco e il taglio di capelli della madre di quella ragazza” nel giorno del funerale.
Di silenzio, ora, c’è bisogno. Perché questa storiaccia è sfuggita di mano, sia a chi non ha voluto afferrarla, sia a chi ha stretto troppo la presa. Con un solo risultato: la strumentalizzazione. Che non serve a nessuno e che, probabilmente, non serve nemmeno alla verità.
La verità: colei a cui spetta, adesso, l’unico diritto di interrompere il silenzio.
Lo hanno fermato nell'ambito di uno degli ormai consueti controlli antidroga ai Giardini Diaz di Macerata, ma quando gli uomini della Questura gli hanno chiesto di fornire i documenti ha dato letteralmente in escandescenze. Prima si é rifiutato di assecondare la richiesta e fornire le proprie generalità, poi ha iniziato a urlare arrivando anche a mettere le mani addosso ai poliziotti. Così, per un nigeriano residente a Macerata é scattata la denuncia per resistenza a pubblico ufficiale. Trasportato in Questura, il ragazzo é stato sottoposto a perquisizione e non é risultato in possesso di droga.
Un uomo e una donna sono rimasti feriti questa sera in un incidente stradale che si è verificato in via Ventura. La polizia stradale è al lavoro per ricostruire la dinamica dello scontro tra le due auto coinvolte, sul posto i vigili del fuoco e personale del 118 che ha provveduto al trasporto dei feriti in ospedale. I due non risulterebbero essere in gravi condizioni.
Si celebra la festa dell’Europa e anche il Liceo Leopardi risponde "presente" con l’appuntamento di sabato 12 maggio, dal titolo Vive la France.
“Vive la France è un appuntamento con la cultura francese – commenta la dirigente Annamaria Marcantonelli - un’occasione importante per gli studenti del linguistico che percepiscono, ancor meglio, la realtà della lingua studiata. Nel nostro liceo è anche possibile conseguire un diploma a doppia valenza, italiana e francese, che si chiama Esabac: un diploma che permette agli studenti di essere ammessi, senza ulteriori certificazioni linguistiche, alle facoltà universitarie francesi”.
Un programma ricco di iniziative che fin dal mattino dedicherà attenzione ai ragazzi delle classi seconde delle scuole medie del capoluogo: una visita al liceo, un’animazione festosa, un incontro con la lingua francese che si concluderà con uno spettacolo teatrale, Une Fontaine de Fables (ispirato alle favole di La Fontaine) presentato dagli studenti del liceo (Simona Del Medico, Gaia Giustozzi, Matilde Maracci, Matteo Ortolani, Elisa Re, Angelica Nicole Ricca e Leonardo Sperandini), guidati da Francesco Facciolli. La performance è prevista completamente in lingua francese; dal vivo l’accompagnamento musicale con la fisarmonica di Maria Emilia Corbelli.
“Quando abbiamo deciso di mettere mano a questo lavoro teatrale – dichiara Francesco Facciolli - un obiettivo avevamo chiaro: permettere ai ragazzi di ‘giocare’ con la lingua straniera; procurare loro un’altra possibilità di utilizzarla; rendere l’occasione piacevole per potervi familiarizzare. La parola francese ‘jouer’, che significa sia giocare che recitare, ci ha ispirato e guidato in questa avventura”.
Il pomeriggio debutterà sempre col medesimo spettacolo teatrale (previste tre séances nell’Aula Confucio; per assistere agli spettacoli è necessario prenotare presso il centralino del liceo 0733/262200).
Poi una serie di conferenze ed ateliers, a piano terra. Alle 16.15 Raffaella Lattanzi e Dante Guglielmi parleranno di “La favola da Esopo a Fedro fino a La Fontaine”; alle 17, Gabriella Almanza Ciotti, dell’Università di Macerata, si occuperà di “Passeggiata storica e linguistica dalle origini del francese al Secolo d’oro”. Sempre alle 17, nel cortile del Liceo, Dante Guglielmi sarà protagonista di “Partie d’échecs jouée en simultanée, artistiquement décorée”. Alle 17.45, nell’Aula VB, Enzo Nardi presenta “La chanson française, atelier”; alle 18, nell’Aula Confucio, lo spettacolo teatrale Une Fontaine de Fables, presentato dagli studenti del liceo, regia di Francesco Facciolli.
Sempre alle 18, nell’Aula Ristoro, Patrizia Zega presenta “Atelier sur les vins français avec dégustations” (prenotazione obbligatoria tel. 0733-262200); mentre alle 18,30, nella Biblioteca, Alessandro Farinelli propone “La filosofia del Grand Siècle: una riflessione critica da Cartesio a Pascal”. Alle 19,30, ancora lo spettacolo teatrale.
Conclude la giornata un concerto di tanti artisti, quasi tutti insegnanti e studenti del liceo. Alle 21.30, nel Cortile, "Ma Liberté", spettacolo musicale con Enzo Nardi, cantautore, accompagnato da Marco Ferrara (Piano); Maurizio Moscatelli (Sax e Clarinetto); Alfredo Laviano (Batteria); Davide Padella (Contrabbasso); Antonio Zampa (Flauto traverso) e Franco Alfonsi (Clarinetto); Maria Emilia Corbelli, (Fisarmonica), Maria Fiorelli, Benedetta Nasini e Elisa Re (Violino). Conduce Alvin Crescini.
Tanti i professori che hanno contribuito alla realizzazione di questa giornata, primi fra tutti gli insegnanti di francese (Fabio Macedoni, Sylvie Bartoloni, Anna Maria Mazza, Stéphanie Delaubert e Silvia Baldassarri, stage curriculare Unimc); ma è stata una collaborazione stretta pure con tanti altri insegnanti di altre discipline, proprio in quello spirito di manifestazione di istituto che ha contraddistinto l’organizzazione. D’altronde la Festa dell’Europa non si potrebbe celebrare meglio che in un liceo linguistico dove gli studenti, già da tempo, percorrono le rotte delle nazione europee di cui studiano lingua e civiltà.
Questi gli professori che hanno aderito e contribuito: Gabriella Almanza, Maria Emilia Corbelli, Alessandro Farinelli, Carlo Giuttari, Dante Guglielmi, Raffaella Lattanzi, Adriano Menchi, Enzo Nardi, Francesca Pagnanelli, Martina Pesaresi, Lorenzo Raffo, Erica Santoni, Antonio Zampa e Patrizia Zega.
Vive la France si avvale anche del sostegno economico di Teach and Tech Rappresentanze editoriali, Infissi Design, Oro della Terra e Centro Commerciale Valdichienti.
Appuntamento per tutti, quindi, al liceo classico linguistico Leopardi: la manifestazione è aperta a tutti, nel pomeriggio e sera. Per gli spettacoli prenotazione obbligatoria, atelier sui vini compreso.
La coordinatrice provinciale di Forza Nuova, Martina Borra, si è recata personalmente dal segretario di Stato della Repubblica di Polonia, Adam Kwiatkowski, giunto nelle Marche, consegnando un mazzo di rose rosse e bianche con una coccarda tricolore, a nome di Forza Nuova e del suo segretario Roberto Fiore.
“Siamo onorati di ospitare sul nostro territorio il rappresentante di uno Stato dal quale i politici locali dovrebbero prendere esempio, in quanto in Europa è oggi in prima fila per quanto riguarda la difesa della famiglia tradizionale, dell’identità nazionale e del senso di Patria – afferma Borra – Abbiamo voluto consegnare il mazzo di fiori al segretario di Stato polacco per confermare la vicinanza del nostro movimento ad una Nazione da prendere ad esempio - conclude Borra - Con l'occasione abbiamo anche rinnovato la partecipazione di Forza Nuova alla grande marcia di Varsavia denominata Marsz Niepodleglosc, che ogni 11 novembre celebra l’anniversario della fondazione della seconda repubblica polacca dopo la fine della prima guerra mondiale".
Riceviamo da Deborah Pantana.
Il gruppo consiliare di Forza Italia ha richiesto un'apposita commissione consiliare terza con la commissaria al terremoto la De Micheli, per approfondire la questione relativa ai tempi di realizzazione delle due nuove scuole che dovranno sorgere nel complesso delle ex Casermette per ospitare la Mestica e la Dante Alighieri e, in particolare, ai ritardi nella conclusione dell’iter per l’affidamento definitivo dei lavori.
"L’Amministrazione - si legge - ha preso l’impegno di favorire la consegna dei due plessi entro l’inizio dell’anno scolastico 2018/2019 e su tale presupposto ha chiesto al Consiglio il sostegno per l’approvazione del piano delle alienazioni ed acquisizioni degli immobili (fabbricati e terreni) strategici per consentire l’edificazione. Si rammenta altresì che l’Amministrazione ha rinunciato a chiedere al Ministero la consegna di moduli provvisori per consentire la regolare prosecuzione dell’anno scolastico ed ha attuato una sistemazione d’emergenza degli studenti nei plessi scolastici della città risultati agibili; si ricorda altresì che tale soluzione, la quale ha consentito un notevole risparmio di spesa per il Governo, doveva avere carattere temporaneo per non pregiudicare la regolare attività scolastica anche degli istituti che hanno sacrificato i propri spazi per rendere possibile l’ospitalità. Si osserva, poi, che in questo periodo dovranno essere effettuate le iscrizioni degli studenti e che le scelte saranno orientate anche in considerazione della situazione che riguarda le strutture. Per inciso si aggiunge che è in itinere la progettazione per la realizzazione dei lavori del Convitto. Chiediamo con forza una sollecitazione affinché ciò avvenga nel rispetto degli impegni assunti con la cittadinanza, quindi che venga data priorità alla convocazione immediata di tale commissione".
“Oggi è stata la giornata finale per questa dodicesima edizione delle Convittiadi, per questo tutti noi partecipanti siamo un po’ malinconici. Questa settimana è stata importante per noi ragazze e ragazzi, perché abbiamo imparato a migliorarci nel rispetto degli altri, a sopportare lo sforzo e la tensione delle gare ed a fare amicizia con dei nuovi ragazzi”.
Con queste parole di un alunno del Convitto Nazionale G.Leopardi di Macerata si chiude l’esperienza delle Convittiadi, evento molto importante a livello nazionale, momento prezioso di socializzazione, scambio e confronto nel quale i vari istituti annessi ai Convitti Nazionali di tutta Italia sono chiamati a mettersi in gioco in tornei di sand volley, tennis, calcio, calcio balilla, basket, corsa campestre, scacchi e bellissime performance teatrali.
Dalla cerimonia di apertura, con la sfilata delle delegazioni al protocollo cerimoniale con la lettura della promessa dell’atleta, dai tornei alle premiazioni, fino ad arrivare alla bellissima festa di chiusura. Un susseguirsi di emozioni e sentimenti che per sempre rimarranno scritti nei cuori di questi giovani.
Il Convitto G.Leopardi di Macerata anche quest’anno ha avuto il privilegio di partecipare a questo importante evento e si è fatto onore portando a casa, oltre ad un grande bagaglio di esperienze ed emozioni anche dei risultati davvero buoni: quarti di finale nel sand volley, quarto posto con Carlo Ippoliti, negli scacchi, settimo posto nel doppio di tennis con la coppia Francesco Cimarelli Reali e Giorgia Silvani., ottavi di finale nel torneo di calcio-balilla con la coppia Fratini/Ippoliti. E ancora: trentesimo posto assoluto per Alessia Fattore nella corsa campestre femminile e una rappresentazione teatrale valutata come “bellissima”.
Per il terzo appuntamento con la rubrica Chiedilo all'avvocato, curata dall'avvocato Oberdan Pantana, abbiamo scelto di trattare l'argomento proposta da una lettrice di Macerata che chiede "Quando si configura il reato di stalking? E' necessario che la vittima venga infastidita o perseguitata fisicamente, o per configurare il reato è sufficiente anche essere presi di mira, ad esempio, sui social network?".
Ecco le spiegazioni dell'avv. Pantana
Il reato di “ stalking” di cui all’art. 612-bis c.p. è stato introdotto dal D.l. 23 febbraio 2009 n. 11, recante < misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori >, convertito, con modificazioni, nella L. 23 aprile 2009 n. 38, con la finalità dichiarata di contrastare il fenomeno dello stalking, negli ultimi anni in preoccupante aumento e sempre più spesso all’attenzione delle cronache dei mass-media. La parola stalking deriva dal lessico venatorio inglese dove to stalker è colui che, a caccia di una preda, si apposta o la segue ossessivamente, tanto che negli ultimi anni ha assunto il significato di assillare, molestare, disturbare e perseguitare.
Nello specifico l’art. 612-bis c.p. prevede quanto segue:
[I]. Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a cinque (2) anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
[II]. La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione alla persona offesa ovvero se il fatto è commesso attraverso strumenti informatici o telematici (3).
[III]. La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
[IV]. Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. La remissione della querela può essere soltanto processuale. La querela è comunque irrevocabile se il fatto è stato commesso mediante minacce reiterate nei modi di cui all'articolo 612, secondo comma. (4). Si procede tuttavia d'ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
Pertanto, il contegno tipico punito dalla norma di cui al primo comma, consiste nella reiterazione di comportamenti minacciosi (art. 612 c.p.) o molesti (art. 660 c.p.) tali da determinare nella vittima “un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita”.
Il delitto è punibile a titolo di dolo generico ed è integrato dalla volontà di porre in essere le condotte di minaccia e molestia nella consapevolezza della idoneità delle medesime alla produzione di uno degli eventi alternativamente previsti dalla norma incriminatrice. Trattandosi di reato abituale di evento, il dolo è da ritenersi senz'altro unitario, esprimendo un'intenzione criminosa che travalica i singoli atti che compongono la condotta tipica; ma ciò non significa affatto che l'agente debba rappresentarsi e volere fin dal principio la realizzazione della serie degli episodi, ben potendo il dolo realizzarsi in modo graduale e avere ad oggetto la continuità nel complesso delle singole parti della condotta. (Cass. V, n. 18999/2014; Cass. V, n. 20993/2013).
Per quanto attiene alla condotta, gli atti che costituiscono lo stalking sono perlopiù comportamenti che potrebbero assumere sembianze anche normali se non fossero caratterizzati dall’insistenza ed invadenza nel tempo, tanto da causare effetti psicologici sulla vittima, oltre ad esporre quest'ultima al rischio di violenza. Così gli atti tipici dello stalker possono identificarsi: nell'invio ripetuto di regali, fiori, telefonate assillanti o solo squilli, posta assillante e disturbante (con ripetuti invii di e-mail Sms) negli appostamenti, nei frequenti incontri (apparentemente causali mai in realtà voluti e ricercati) sul luogo di lavoro della vittima e nelle vicinanze di esso o nei pressi dell'abitazione, nell'osservazione della vittima ecc... E se è vero che nella maggior parte dei casi lo stalking non è una persona violenta, può comunque accadere che il medesimo faccia ricorso alle minacce esplicite o ad atti di violenza a cose o persone (ad esempio il compimento di atti vandalici su beni di proprietà della vittima, quali l'automobile Cass. V, n. 8832/2011).
La norma individua tre tipi alternativi di evento che devono essere determinati dal comportamento criminoso tenuto dall'agente e in mancanza dei quali non avremmo il delitto di atti persecutori ma soltanto plurimi reati di minaccia o molestia.
Il delitto è dunque costruito secondo lo schema del reato di evento (Cass. n. 9222/2015) che si caratterizza per la produzione di un evento di «danno» consistente nell'alterazione delle proprie abitudini di vita o in un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero, alternativamente, di un evento di «pericolo», consistente nel fondato timore per l'incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva..
Si tratta di reato a fattispecie alternative, ciascuna delle quali è idonea ad integrarlo (Cass. V, n. 34015/2010; Cass. V, n. 2987/2011; Cass. III, n. 23485/2014; Cass. III , n. 9222/2015).
Riguardo al perdurante e grave stato di ansia o di paura, secondo i primi commentatori doveva essere inteso come un vero e proprio stato patologico, accertabile nel processo per mezzo di consulenze tecniche. La giurisprudenza di legittimità si è invece discostata da tale orientamento ritenendo integrato l'evento anche in assenza di prova della causazione di una patologia nella vittima; ha infatti affermato che la prova dello stato d'ansia o di paura denunciato dalla vittima del reato può essere dedotta anche dalla natura dei comportamenti tenuti dall'agente, qualora questi siano idonei a determinare in una persona comune tale effetto destabilizzante (Cass. V, n. 8832/2011; Cass. V, n. 24135/2012; Cass. VI, n. 50746/2014; Cass. VI, n. 20038/2014).
Per quanto concerne, invece, il fondato timore per l'incolumità propria di un prossimo congiunto o di persona legata da relazione affettiva, lo stesso non richiede l'accertamento di uno stato patologico ingenerato nella vittima dalla condotta dell'agente ben potendo il giudice fare ricorso alle massime di esperienza.
Infine, circa l’alterazione delle abitudini di vita, per la giurisprudenza di legittimità, ciò che rileva non è la valutazione quantitativa, ad esempio in termini orari, di tale variazione, ma il significato e le conseguenze emotive di una condotta alla quale la vittima sente di essere stata costretta, sottolineando che: “il fatto poi che lo stalking sia reato di evento e non di pura condotta, nulla ha a che vedere con il fatto che, nella maggior parte dei casi, la prova debba essere dedotta dalle parole della stessa vittima. Invero, è principio elementare quello in base al quale un fatto non va confuso con la sua prova. D'altra parte, non pochi sono i delitti con riferimento ai quali, in genere, l'unica prova consiste nelle dichiarazioni della persona offesa (si pensi, ad esempio, a tutti i reati a sfondo sessuale). Ciò che dunque rileva è la attendibilità della persona offesa e la credibilità del suo racconto” (Cass. V n. 24021/2014).
Riguardo alle aggravanti, il comma 2 dell'art. 612-bis c.p., introduce una circostanza ad efficacia comune; in particolare, il testo originario della norma prevedeva l'aumento della pena (fino a un terzo) qualora il fatto fosse commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da un soggetto che in passato è stato legato alla persona offesa da una relazione affettiva. Il d.l. 14 agosto 2013, n. 93, nel testo modificato dalla legge di conversione l. 15 ottobre 2013, n. 119, ha esteso l'applicazione della circostanza aggravante sia ai fatti commessi dal coniuge separato soltanto di fatto sia ai fatti commessi in costanza del rapporto di coniugio o affettivo. Detto decreto ha anche introdotto una nuova previsione aggravatrice al comma 2 della norma, che considera il fatto commesso attraverso strumenti informatici o telematici (come nel frequente caso in cui il delitto sia commesso attraverso l'invio di sms, e-mail, diffusione di video o immagini attraverso internet).
Il comma 3, prevede, invece, che la pena sia aumentata fino alla metà (si tratta, pertanto, di circostanza ad effetto speciale) qualora il fatto sia commesso ai danni di un minore, di una donna in stato di gravidanza, o di una persona con disabilità di cui all'art. 3, l. 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con l'uso di armi o da persona travisata; infine in base al disposto dell'art. 8 d.l. n. 11/2009 la pena è aumentata se il fatto è commesso da soggetto già ammonito. A tal proposito, l’art. 8 d.l. n. 11/2009 convertito nella L. n. 38/2009 prevede che “ fino a quando non è proposta querela per il reato di cui all' articolo 612-bis del codice penale, introdotto dall'articolo 7, la persona offesa può esporre i fatti all'autorità di pubblica sicurezza avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell'autore della condotta. Il questore, assunte se necessario informazioni dagli organi investigativi e sentite le persone informate dei fatti, ove ritenga fondata l'istanza, ammonisce oralmente il soggetto nei cui confronti è stato richiesto il provvedimento, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge e redigendo processo verbale; copia del processo verbale è rilasciata al richiedente l'ammonimento e al soggetto ammonito. Il questore inoltre adotta i provvedimenti in materia di detenzione armi e munizioni. Per quanto riguarda, invece, la procedibilità d'ufficio per il delitto previsto dall'articolo 612-bis, la stessa è prevista quando il fatto è commesso da soggetto ammonito ai sensi del presente articolo, così come se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all'articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d'ufficio.
A questo punto si riportano di seguito alcuni episodi che configurano il reato di stalking:
1) Tre giorni di corteggiamento folle: condannato per stalking
Appostamenti, pedinamenti e apprezzamenti alla donna desiderata costano caro all’uomo. Respinta la tesi che le sue condotte, concretizzatesi in tre giorni, siano catalogabili come semplice frutto di un insano amore. La vittima ha vissuto malissimo, con timore e ansia, quegli episodi, tanto da cambiare le proprie abitudini. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 104/18);
2)Amante presa di mira su Facebook: è stalking
Messaggi e filmati postati sui social network integrano l’elemento oggettivo del delitto di atti persecutori e l’attitudine dannosa di tale condotte non è tanto quella di costringere la vittima a subire offese o minaccia per via telematica, quanto quella di diffondere su internet dati, veri o falsi, fortemente dannosi. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 57764/17);
3) Atti di bullismo su un compagno: condannati per stalking
Confermata la decisione presa in secondo grado. I ragazzi finiti sotto accusa hanno offeso, maltrattato e aggredito la loro vittima, costringendolo a cambiare scuola. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 28623/17);
4) Bastano un paio di minacce all’ex compagna per integrare il reato di stalking
Il reiterato comportamento minaccioso o molesto che cagioni nella vittima un grave e perdurante stato di turbamento emotivo ovvero la costringa ad alterare le proprie abitudini di vita integra il reato di atti persecutori. (Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 26588/17);
5) Un giorno, un mese, un anno… non è l’arco temporale a stabilire se si tratta di stalking
Il delitto di atti persecutori si configura anche quando le singole condotte sono reiterate in un brevissimo arco temporale, a condizione che si tratti di atti autonomi e che la reiterazione di questi, pur concentrata in un tempo ristretto, una sola giornata, sia la causa effettiva dello stato d’ansia, del fondato timore per l’incolumità o del mutamento delle abitudini di vita della vittima.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 16205/17);
6) Pedinamenti e minacce alla moglie: condannato per stalking
Irrilevante il fatto che i due coniugi avessero avviato le pratiche per la separazione. I comportamenti tenuti dal marito sono stati ossessivi e caratterizzati anche da minacce di morte.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 8362/17);
7) Danneggia più volte le ruote dell’auto di una donna: condannato per stalking
Sancita in via definitiva la colpevolezza di un uomo che ha preso di mira la vettura di proprietà di una sua vecchia conoscente. Decisiva la ripetizione ossessiva dei danneggiamenti.(Corte di Cassazione, sez. V Penale, sentenza n. 52616/16).
Trattandosi di uno dei reati più odiosi, ma anche pericolosi, anche in questo caso consiglio di rivolgersi sempre alle autorità competenti per denunciare il fatto e consentire subito di poter prendere adeguati provvedimenti tesi innanzitutto a salvaguardare l'incolumità fisica della vittima di stalking.
Attendo come di consueto i vostri quesiti alla mail info@picchionews.it e vi aspetto la prossima settimana per un nuovo appuntamento con Chiedilo all'avvocato
Avv. Oberdan Pantana
Spuntano dei fiori in via dell'Industria a Casette Verdini di Pollenza, sul luogo del ritrovamento dei trolley all'interno dei quali era stato ritrovato il cadavere di Pamela Mastropietro. A depositarli, nel giorno del funerale della ragazza, i giovani del Dopo Cresima di Casette Verdini. Accanto ai fiori questo messaggio: "Eri giovane come noi... questo ci fa riflettere sul male del mondo. Che il Signore possa donarti tutte le bellezze di cui sei stata privata".
Un piccolo gesto per affermare che la comunità maceratese non dimentica la vittima. Un cuore con su scritto Pamela è stato invece messo sotto ad un albero in Via Spalato, dove l'omicidio sarebbe stato consumato.
Sgambetto folignate e sul filo di lana della regular season Portomaggiore sottrae il primo posto nel girone alla Medea Macerata, sconfitta per 3-1 dalla Integra Conad Tantucci nell'ultima gara del girone di ritorno.
Pronti-via e si inizia con Macerata che cerca di far valere le sue qualità ma non ci riesce con la giusta continuità, visto che la formazione di casa si esprime con più continuità in attacco grazie ad una performance di altissimo livello di Rinaldo Conti in banda e di Filippo Fuganti Pedoni opposto. La ricezione maceratese tiene (nonostante le insidie del soffitto basso del palazzetto umbro) ma è in attacco che Foligno si fa preferire (60% di efficiacia contro il 44% della Medea). Macerata rimane dunque ancorata al set, ma la tensione si fa sentire, c'è anche qualche recriminazione per qualche chiamata arbitrale che di certo non aiuta a mantenere la calma. Fatto sta che è Foligno a trovare i punti che servono per portarsi avanti 25-23.
Cambio di campo e il set perso sembra aver intaccato il morale della squadra allenata da coach Adrian Pablo Pasquali che non riesce ad andare oltre l'ostacolo per cambiare la direzione della partita. Foligno cresce ulteriormente in attacco con il 76% di efficacia e si mantiene costante sui 3 muri punto come nel primo set (contro 1 della Medea che scende al 39% di efficienza), tenendo a distanza le velleità di recupero biancoverdi fino al 25-22 finale.
2-0 che cambia anche le prospettive di classifica visto che dagli altri campi la notizia è che Portomaggiore sta facendo il suo contro Morciano. A quel punto la Medea prova però la reazione di orgoglio: l'efficacia offensiva è ancora bassa (36%) ma stavolta è la difesa che cresce e che tiene a galla la formazione maceratese che si giova anche di 4 punti a muro e di 11 errori punto degli avversari. Il gioco non è brillante ma la Medea strappa con il carattere il 23-25 che manda avanti la gara.
Il quarto set inizia tirato come gli altri. Piano piano però Foligno inizia a prendere margine e gradualmente le energie nervose cominciano ad abbandonare la Medez, che sbanda anche in ricezione (45% positiva con 4 errori rispetto al 75% del terzo set). La squadra di coach Antonio Scappaticcio sente l'odore del colpaccio e va avanti fino al 25-19 finale.
Perso il primo posto proprio sulla linea del traguardo, adesso per la Medea iniziano i play-off con lo scontro con Sarroch, seconda qualificata del girone F. Inizia una settimana fondamentale in cui Macerata dovrà ritrovare la miglior condizione psicofisica per esprimersi sui suoi standard in questa fase fondamentale di stagione.
INTEGRA CONAD TANTUCCI-MEDEA MACERATA 3-1
INTEGRA CONAD TANTUCCI: Fuganti Pedoni 19, Noveski ne, Conti 22, Grillo (L1), Piumi 2, Cascio ne, Merli 10, Beghelli ne, Stamegna ne, Salsi 13, Stoppelli 7, Musone (L2) ne, Vindice ne, Mele ne. All. Scappaticcio.
MEDEA MACERATA: Molinari A. 6, Benedetti 1, Casoli 15, Miscio, Medei 1, Troiani, Molinari M. 3, Scuffia 8, Thiaw 4, Di Meo 11, Bussolari 1, Valenti ne, Gabbanelli (L1) 1, Furiassi (L2) ne. All. Pasquali.
ARBITRI: Bianchini-Badolato.
PARZIALI: 25-23 (27'), 25-22 (24'), 23-25 (27'), 25-19 (23').
La Roana Cbf chiude con una vittoria al tie break contro laTime Net Empoli la regular season del campionato di B1 femminile prima della grande avventura dei play off che inizieranno prossima settimana contro la formazione Colormax Sikkens di Altino (CH). Non la miglior Macerata che ha già la testa alle gare che l’attendono, spreca troppo e non gioca la pallavolo che ormai aveva abituato a far vedere
Paniconi mette in campo una nuova formazione per con Armellini in diagonale con Peretti, in banda Giorgi e Costagli e al centro Di Marino e Grilli. Nonostante il nuovo assetto Macerata parte concentrata e determinata in attacco portandosi subito sul 4 a 1. Con qualche errore di troppo in battuta le Armellini e compagne subiscono la rimonta delle toscane che si riportano in parità a quota 7. Macerata allunga di nuovo, con un break di due punti, con Peretti in battuta, ma la Time Net rimane attaccata difendendo gli attacchi delle maceratesi e ribaltano la situazione 15 a 17. Paniconi chiama tempo per non lasciar scappare le avversarie. La cavalcata delle ospiti si arresta sul 18 a 18, le due squadre tornano a giocare punto a punto con Empoli che allunga di un punto (22 a 21) e Macerata che rimane attaccata al set e pareggia i conti, di nuovo, a quota 23. Con due attacchi stellari, uno di Di Marino e l’altro di Costagli, la Roana Cbf chiude il set 26 a 24.
Nel secondo parziale le locali partono in sordina, qualche imprecisione di troppo lascia spazio ad una fuga della Time Net, che in avvio di set sono meno fallose e piu’ determinate in fase di contrattacco. Paniconi chiede time out sul 2 a 7, cerca una reazione da Costagli e compagne. Macerata tenta di recuperare, ma fa e disfa senza trovare la continuità e la giusta aggressività in battuta e a muro. Sul 9 a 16, il mister arancionero si gioca anche il secondo time out, ma la reazione non arriva. Paniconi mette in campo Pomili e Bellucci sul 10 a 18, arriva il primo break. La Roana Cbf accorcia ma e’ troppo tardi per una completa rimonta, Empoli pareggia i conti nel computo dei set. Finisce 16 a 25.
Paniconi riparte con Costagli e Giorgi in banda e l’inizio del set e’ a favore della Roana Cbf che si porta prima sul 3 a 0 poi sul 6 a 2. E’ un’altra squadra quella scesa in campo, con un piglio diverso, soprattutto dai nove metri. Empoli chiede time out proprio dopo due ace di Grilli, sul 9 a 3. Tornate in campo Giorgi e compagne continuano a far male con altri tre punti, poi e’ la Time Net ad accelerare e si riporta sotto fino al 9 a 12. Empoli non si arresta, Macerata subisce e fatica a riprendere ritmo, a causa anche dei troppi errori in attacco e ricezione. Parità a quota 14, poi entra Bellucci per Giorgi e Pomili per Costagli, ma la Time Net continua a far punto. Sul 15 a 19 e’ ancora tempo per la Roana Cbf, Paniconi vuole che le sue ragazze tornino con la testa in campo, ma Macerata rimane bloccata sulla P1 per altri due punti, solo un errore in battuta delle avversarie permette a Peretti e compagne di ruotare. La Roana Cbf fatica ma ci prova fino alla fine con il turno in battuta di Armellini, ma il set sii chiude 22 a 25.
Nel quarto parziale e’ ancora Empoli a fare la voce grossa e si porta sul 4 a 9. La Roana Cbf recupera e riagguanta le ospiti a quota 12, poi con un attacco di Bellucci le arancionere sorpassano la Time Net. Le toscane non si lasciano intimorire e con due muri su Armellini si rimettono alla testa del set. Macerata lascia scivolar via il parziale, senza mai trovare il leitmotiv giusto. Soltanto sul finale di set la Roana Cbf ritorna avanti 23 a 21, chiudendo poi il parziale 25 a 22.
Il tie break inizia con un punto di Peretti, poi e’ la Time Net a inanellare due punti consecutivi. Pomili ristabilisce la parità prima e poi Grilli sigla il sorpasso, un piccolo vantaggio sfumato sul 6 a 6. La Roana Cbf tenta di sganciarsi da Empoli che non ci sta a perdere e rimane sempre lì: punto a punto. Proprio questa determinazione permette alla Time Net di cambiare campo in vantaggio 7 a 8. Le due formazioni avanzano appaiate fino a quota dieci, Macerata allunga e sul 12 a 10 le ospiti fermano il gioco con un time out. Pomili e compagne non mollano e chiudono set e partita 15 a 12.
L’appuntamento per i play off tra le mura di casa e’ per mercoledì 16 maggio alle ore 20:30, mentre la prima gara la giocherà ad Altino domenica prossima, un nuovo e determinate capitolo perla società Helvia Recina Volley Macerata.
Brutta sconfitta per l'Helvia Recina in casa di un combattivo Trodica che piega di misura e con merito gli arancio neri nella ripresa grazie al gol di Papa al 74'. Sconfitta maturata per la maggiore vitalità e aggressività dei locali al cospetto di un'Helvia sottotono sul piano agonistico e poco concreta in zona gol. Mister Carassai schiera dall'inizio la formazione ormai collaudata delle ultime uscite ma sin dai primi minuti si è visto un Trodica più motivato e aggressivo con un'Helvia che ha sofferto il palleggio rapido e le giocate in profondità dei locali.
Nonostante la pressione avversaria è comunque l'Helvia ad avere l'occasionissima per sbloccare la partita al 13' con una sponda di Marcoaldi per l'accorrente Campana sul cui destro ad incrociare si è superato il portiere Pennacchietti.
Nonostante lo spavento è comunque il Trodica a farsi preferire sul piano della vitalità e pur non creando grossi patemi a Recchi tiene in apprensione un'Helvia troppo leziosa e lenta nel costruire gioco a centrocampo e ad innescare le punte. Al 23' su un cambio di fronte di Hoxha è Perrella a saltare nello stretto Sbrissa ma ancora una volta Pennacchietti si oppone alla grande in uscita.
Al 40' nell'arco di un minuto doppia occasione, una per parte, con Recchi che mette in angolo un gran destro dal limite di D'Aguanno e sul contropiede successivo è Massini a fare tutto da solo e impegnare in corner Pennacchietti.
La ripresa si apre con un Trodica ancora più motivato e già al 50' è Monserrat a mettere fuori da buona posizione un cross basso di Papa.
Al 65' l'episodio che cambia volto alla partita: ennesimo lancio lungo dalle retrovie, dormita generale della difesa dell'Helvia con Foglia che atterra Papa lanciato in porta e si becca il rosso diretto. Punizione senza esito ma il Trodica ci crede e prima impegna Recchi ancora su calcio piazzato con Papa e poi trova il gol con lo stesso centravanti che parte in posizione dubbia su un altro lancio profondo e batte l'incolpevole Recchi. Nonostante gli ingressi di Mandorlini e Maccioni l'Helvia non si rende praticamente mai pericolosa dalle parti di Pennacchietti, salvo per un'azione individuale di Mandorlini al minuto 85 conclusa a lato. Finisce 1-0 e per l'Helvia la situazione di classifica torna a farsi complicata. A due gara dalla fine bisognerà adesso guardarsi le spalle dal ritorno della Sangiorgese ma soprattutto tenere in considerazione i risultati del Potenza Picena e delle dirette concorrenti alla zona play off con il rischio concreto che la quinta posizione possa essere inutile visto il divario superiore ai dieci punti proprio dai potentini.
“Oggi abbiamo giocato male – il commento di mister Carassai a fine gara – e il Trodica ha vinto con merito giocando con più cattiveria di noi. Avevo preparato la partita in un determinato modo, caricando i ragazzi sull'importanza di questo risultato e mettendoli in guardia dalle insidie di questa partita contro un'avversaria tonica e senza nulla da perdere, e non siamo riusciti a fare quello che dovevamo. Siamo stati troppo passivi e senza mordente e le occasioni sbagliate nel primo tempo ne sono un esempio, poi i due episodi, l'espulsione su una nostra grave ingenuità, e il loro gol, secondo me in netto fuorigioco, ci hanno messo in difficoltà. Quanto di fatto di buono finora resta ma ora dobbiamo dare peso ai risultati e cambiare mentalità in vista del finale di stagione e di un eventuale play off al quale abbiamo tutte le carte in regola per arrivare e fare bene”.
In occasione della gara, i tifosi del Trodica, le "teste matte", hanno omaggiato il portiere dell'Helvia Recina Alessio Recchi, ex Trodica, con una targa ricordo.
IL TABELLINO
TRODICA: Pennacchietti, Berrettoni, Sbrissa, Mengue, Lambertucci, Moustafa, Monserrat (55' Pape), Giri, Papa 83' Foresi), Lattanzi (79' Diagne), D'Aguanno (88'Marchioni). All. Fanì
HELVIA RECINA: Recchi, Pagliarini, Montanari, Hoxha, Capparuccia, Foglia, Perrella, Campana (85' Maccioni), Marcoaldi (72' Di Crescenzo), Badiali (70' Mandorlini), Massini (75' Girotti). All: Carassai
RETE: 74' Papa
AMMONITI: Sbrissa, Giri, D'Aguanno (TR), Pagliarini, Capparuccia, Perrella (HR)
ESPULSO: Foglia
ARBBITRO: Baleani (Jesi)
Lunedì 7 maggio si conclude la stagione sinfonica Form con un grande musicista. Alle 21, al Teatro Lauro Rossi di Macerata, torna dopo gli strepitosi successi degli ultimi anni, l’acclamato violinista serbo Stefan Milenkovich, con una entusiasmante esperienza di suono, perfettamente congeniale all'eclettica personalità dell'artista e alla sua inimitabile capacità comunicativa. Insieme all’Orchestra Filarmonica Marchigiana, recente protagonista al concertone del primo maggio a Roma, viene tracciato un singolare percorso da Bach ai Queen passando per Mendelssohn, Čajkovskij, Ravel, Gershwin. Il violino, infatti, ha attraversato da protagonista tutta la storia della musica occidentale, da quella di ambiente colto a quella di estrazione popolare, adattandosi perfettamente, come un favoloso camaleonte, ad ogni stile, genere, linguaggio musicale.In programma il Concerto brandeburghese n. 3 in sol magg. BWV 1048, tra le opere strumentali più importanti di Johann Sebastian Bach; il Concerto per violino e orchestra in mi min., op. 64 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, composizione tra le più ammirate ed eseguite della letteratura concertistica; la Valse-Scherzo in do magg. per violino e orchestra, op. 34 con il suo irrefrenabile entusiasmo danzante, di Pëtr Il’ič Čajkovskij. Quindi i Tre preludi, versione per violino e archi di George Gershwin, dove il jazz si unisce alle songs nordamericane; Bohemian Rhapsody, trascrizione per violino e archi di Stefano Cabrera dal brano dei Queen tra i più amati della storia del rock, scritto da Freddie Mercury, per concludersi con una delle più celebri pagine virtuosistiche della letteratura per violino: Tzigane, rapsodia da concerto per violino e orchestra di Maurice Ravel.Biglietto ordinario a 15 euro, ridotto a 12 euro (per gli spettatori fino a 30 anni e oltre 60, per i possessori della Carta Giovani, per le Associazioni musicali, per i Club Services, per gli abbonati alla stagione teatrale AMAT), mentre alle scuole il prezzo riservato è di 4 euro.
Ai funerali di Pamela Mastropietro, svoltisi a Roma nella chiesa di Ognissanti, era presente anche una delegazione dell'associazione maceratese “L’Esistenza Ora“ che si occupa di violenza su donne, uomini e minori.
L'associazione, che ha sede a Macerata, ha partecipato con la presidente Orietta Quarchioni insieme a Deborah Pantana e al legale della stessa associazione Oberdan Pantana. In ricordo di Pamela, "L'Esistenza Ora" ha anche fatto arrivare in chiesa una corona di fiori che si è aggiunta a quelle della sindaca di Roma Virginia Raggi, della nonna di Pamela Giovanna, dei professori e di Luca Traini. Non c'era nessun omaggio floreale, invece, da parte del Comune di Macerata.