“Una sentenza piena di errori e contraddizioni macroscopici che hanno portato a una decisione che rispettiamo ma che impugneremo senza ombra di dubbio, chiedendo la sospensione dell’esecutività della sentenza. Noi siamo qui con il solito spirito di collaborazione e c’è la volontà di trovare delle soluzioni”. Il Sindaco di Macerata, Romano Carancini, seduto al tavolo insieme a quasi tutta la sua Giunta con le oltre 100 pagine della sentenza emessa dal Collegio Arbitrale in merito alla vicenda di via Trento sotto agli occhi, ha analizzato, punto per punto, le motivazioni dei Giudici. Il primo cittadino ha inoltre stigmatizzato i cosiddetti “leoni da tastiera” che, come ha spiegato lui stesso, “mi aspettano sotto casa”. “Penso che queste persone violente non debbano avere modo di affrontare temi istituzionali come questo”.
“Si tratta di una sentenza di cento pagine molto tecnica, che manifesta al suo interno enormi contraddizioni e che si smentisce continuamente – ha continuato Carancini -. Una materia che forse non doveva essere giudicata dal Collegio Arbitrale ma dal Giudice Amministrativo: in primis perché è un atto pubblicistico e in secondo luogo perché c’è un rapporto con un soggetto privato”.
Carancini ha poi spiegato nel dettaglio quale è la cifra esatta del risarcimento. “La condanna è di 2.873.633, 90 euro (di cui circa 2 milioni e 100 mila euro per via Trento e circa 700 mila euro per l’area ex Vam), a questi si aggiungono 109 mila euro (interessi calcolati forfettariamente per tutto il periodo) e le spese del contenzioso – ha illustrato -. Una condanna che, ci tengo a chiarire, non produce effetti negativi sul bilancio comunale perché questa somma è coperta dai fondi che noi avevamo previsto.”
“I fatti inoltre sono tutti, e ripeto tutti, relativi al periodo precedente al mio insediamento – ha chiarito il primo cittadino -; noi abbiamo ereditato il tutto perché non c’è un solo atto che riguarda la Giunta Carancini (l’ultimo è del marzo del 2010). La NVT chiede inoltre una condanna a otto milioni di euro e sono state riconosciute solo un terzo delle somme. La partita non è finita: questo è solo il primo tempo. Inoltre la realizzazione della Bretella tra via Trento e la parte sottostante non ha alcun rilievo rispetto alla condanna.”
“Le convenzioni stipulate nell’accordo di programma del progetto, tramite il piano di recupero, prevedevano nel 2002, in termini di volume, 66mila metri cubi, 35mila metri cubi fuori terra e 31mila metri cubi interrati, per un valore di 7 milioni di euro – ha illustrato nel dettaglio Carancini -.Tra questi benefici pubblici c’era la Bretella che doveva essere in rilevato. Oggetto della condanna sono l’edificio a punta (C) e la bretella contigua. La parte sottostante della palazzina e la presenza della Bretella (che era anche in pendenza), essendo entrambe interrate, non facevano volume (una impostazione tra l’altro approvata anche nel progetto). La Bretella in questo modo non era però in regola.”
“Nel 2007 – prosegue il primo cittadino – viene modificato il piano di recupero e quindi anche la previsione contrattuale della Bretella che da essere contigua viene spostata. I metri cubi interrati quindi non erano più gli stessi e si sarebbe dovuto comunicate a NVT che il piano era stato modificato. Nel marzo del 2010 NVT chiede il permesso a costruire sulla base del progetto iniziale e non si accorge delle discrasie. Il Collegio, nella sua decisione, ha stabilito che l’opera è abusiva, per 100 mila metri cubi, quindi non commerciabile e non vendibile. In questo senso si configura il danno.”
“L’opera però non può essere abusiva perché non è completata – osserva Carancini -: nonostante l’Amministrazione Comunale sostenga questa tesi, il Collegio se ne infischia. Oltre a ciò, nelle pagine della sentenza, il Collegio stabilisce che se la palazzina dovesse diventare commerciabile, il Comune non dovrebbe pagare la somma a NVT: una condanna quindi condizionata e relativa, oltre che ipotetica dato che l’opera non è stata completata.”
“L’Amministrazione Comunale inoltre non aveva le fideiussioni ed è strano che il Collegio si sia dimenticato di questo e si sia anche dimenticato di decidere sull’ordine di rilascio delle stesse – ha proseguito il Sindaco -. Anche il professionista che ha redatto il progetto doveva accorgersi che le cose erano cambiate.”
“Credo che il Collegio non abbia compreso la vocazione di quel progetto privato e alcuni errori penso possano essere scaturiti dalla formazione di un Giudice civile che ha arbitrato su un caso amministrativo” ha osservato il primo cittadino.
“L’Amministrazione deve reagire in maniera equilibrata rispetto al fatto che quel piano di riqualificazione non esiste – ha concluso Carancini -. Noi siamo qui con il nostro solito spirito di collaborazione e certamente impugneremo la sentenza davanti alla Corte d’Appello di Ancona, chiedendo la sospensione esecutiva della stessa. In conclusione anche il fatto che le spese legali siano state compensate credo che rappresenti un’ulteriore discrasia sull’esito, provvisorio, della vicenda.”
IL CENTRODESTRA: "SI DIMETTA"
"Siamo disposti a dimetterci anche ora, se questo servisse a mandare a casa il sindaco Carancini". È un centro-destra compatto quello che si presenta in conferenza stampa per commentare la pronuncia del Collegio Arbitrale sul contenzioso tra il Comune di Macerata e la Nuova Trento spa (leggi qui). Al Bar "Mercurio" di Macerata erano presenti: Riccardo Sacchi (Forza Italia), Paolo Renna (Fratelli d'Italia), Anna Menghi (Comitato Anna Menghi), Francesca D'Alessandro (Macerata è nel cuore), Mattia Orioli (Nuovo CDU) e Simone Livi (Azione in Movimento). Un'unione di intenti che non si vedeva da tempo, come dichiarato dagli stessi esponenti: "Anche coloro che non sono qui oggi appoggiano la nostra linea, siamo uniti come mai prima".
Ad esordire è Riccardo Sacchi, che entra nel particolare della vicenda legata alla Nuova Via Trento: "Pensavamo che il caso legato alla piscina fosse la madre di tutti i fallimenti, ma la madre adesso ha fatto anche un figlio. La decisione dell'arbitrato, a quanto sappiamo, è immediatamente esecutiva e prevede l'esborso di 2,8 milioni di euro più oneri e interessi per un totale di quasi 4 milioni. A questa cifra si aggiungano una serie di spese a carico del comune per il pagamento di avvocato, arbitro e consulenze varie per un totale di circa 300 mila euro. Carancini dimostra di essere il protagonista di un'amministrazione insipiente e personalistica, che ha fallito su tutta la linea. La bretella della Nuova Via Trento, che avrebbe dovuto sgravare parte del traffico in via Murri era prevista da due convenzioni (n.3131 del 2002 e n.1804 del 2004, ndr) firmate tra Comune e NVT STU, per le quali vigeva l'obbligo di realizzazione. Ora ci troviamo a dover pagare 4 milioni non per realizzare l'infrastruttura, ma per non averla".
"Ci troviamo evidentemente di fronte a un danno erariale, per cui mi riservo di leggere attentamente il lodo per presentare esposto alla Corte dei Conti" conclude Sacchi.
A seguire prende la parola Paolo Renna, consigliere comunale e provinciale di Fratelli d'Italia: "Chiediamo le dimissioni dell'intera giunta, bisogna azzerrare il governo di questa città. Le scelte del sindaco non sono solo sue, ma vengono avallate dall'intera maggioranza che ogni volta abbassa le orecchie. I cittadini si troveranno sul groppone questo fallimento anche nei prossimi anni. Personalmente non ho partecipato all'approvazione dell'ultimo bilancio, in quanto - dopo averlo attentamente letto - ho riscontrato diverse problematicità. Qua i soldi dei cittadini vengono letteralmente buttati al vento. Carancini non amministra come un buon padre di famiglia, ma seguendo ripicche personali: siamo di fronte a un fallimento totale della sua linea politica. Dovrebbe dimettersi, così come fa un allenatore nel calcio quando i risultati della propria squadra non arrivano".
"Vorrei concentrarmi su tre punti - sottolinea Mattia Orioli (Nuovo CDU) -. Il primo riguarda l'aspetto ideologico: il Pd propone una politica che ostracizza i privati. Una linea d'azione che porta alla perdita di credibilità della città nei confronti degli investitori. Come possono pensare di venire nella nostra città, se il Comune non rispetta i propri impegni? Infine, si materializza un danno nei confronti dell'intera cittadinanza. Da parte del centro-destra c'è la volontà di liberare la città".
"Si tratta di errori gravi - gli fa eco Simone Livi (Azione in Movimento) - che ricadono nelle tasche di tutti i cittadini. Avremo un debito fuori bilancio che saranno proprio loro a pagare".
"È la solita storia - commenta Francesca D'Alessandro (Macerata è nel cuore)-. La Giunta Carancini non è incapace, tutt'altro. È capacissima di provocare danni alla collettività. I revisori dei conti avevano messo nero su bianco le problematicità presenti nel bilancio, ma la maggioranza non ha dato loro la minima considerazione approvandolo senza batter ciglio. Come se il sindaco amministrasse qualcosa di privato. La città sta soffrendo tantissimo".
Anna Menghi è l'ultima ad intervenire e chiosa: "Tutti i nodi vengono al pettine. Non si è minimamente ascoltato il parere dei revisori dei conti, un fatto gravissimo: si tratta di professionisti specchiati. La soddisfazione riguarda il fatto di vedere come in Consiglio ci sia una coesione all'interno del centro-destra che non si vedeva da tempo. L'ultimo consiglio comunale, prima delle vacanze estive, sarà fondamentale". L'appuntamento, dunque, è per lunedì 29 luglio per una seduta che si preannuncia infuocata.
LA DIFESA DI CARANCINI: "SENTENZA PIENA DI ERRORI"
Quattrocentomila euro stanziati dalla Provincia di Macerata per due interventi sulle strade. Iniziano, infatti, lunedì 29 luglio i lavori di risanamento della strada provinciale n. 3 “Apiro – Poggio S. Vicino”, nel Comune di Apiro. Il progetto prevede una nuova stesa del manto, effettuato con bitume modificato, oltre alla fresatura di un piccolo tratto all’inizio della strada. L’intervento ha un importo complessivo di 250.000 € ed è stato appaltato alla ditta Laziale Strade srl di Roma.
Altri 156mila euro, invece, serviranno per l’installazione delle nuove barriere stradali sul vecchio ponte del fiume Chienti lungo la strada provinciale 78 bis e la Statale 77. Questi lavori saranno eseguiti dall’azienda Delta Segnaletica S.r.l. di Falconara Marittima.
“Si avvieranno altri due cantieri che riguardano lavori diversi ma altrettanto importanti - afferma il Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari -: con il primo si realizzerà la pavimentazione di alcuni tratti della provinciale nel comprensorio apirese; mentre con l’altro intervento, finanziato con le economie derivanti dalla realizzazione della rotatoria di Montecosaro, si completerà la messa in sicurezza del nodo stradale Montecosaro - Casette d’Ete, con l’installazione di barriere sul vecchio ponte”.
Dopo le beffe si contano i danni in milioni e milioni di euro. Ai maceratesi l’ennesima vergognosa prova di amministratori arroganti, supponenti, responsabili di danni irreparabili per la comunità. Altro che brochures trionfalistiche: l’eredità di Carancini e del suo PD mostra la sua vera essenza di degrado amministrativo e morale. Con la Lega la rivoluzione del buonsenso si può e si farà anche a Macerata”
Lo dichiarano all’unisono il senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche e il consigliere Andrea Marchiori, autorevole figura del centrodestra cittadino che ha scelto il partito di Matteo Salvini per continuare la sua battaglia contro anni di malgoverno cittadino.
“La Lega raccoglie l’appello dei maceratesi stufi di un degrado che è andato crescendo e pervade ogni settore. Gli effetti sono devastanti e frutto della pervasiva distorsione del concetto stesso di amministrazione da parte del PD maceratese – dice Marchiori – Macerata è diventata una centrale dello spaccio frequentata da criminali di ogni sorta e colore che sono arrivati a squartare una ragazza, la città della pace in cui i negozianti, per le manifestazioni pro-migranti, sono stati costretti a barricarsi letteralmente nei loro esercizi? Carancini continua a giustificare la scellerata e redditizia politica di accoglienza gestita con quel GUS che ora sotto inchiesta. Macerata in quasi vent’anni non riesce a costruire le nuove piscine già appaltate? Pronto il risarcimento all’appaltatore il cui avvocato, coincidenza, è la moglie del sindaco. Macerata festeggia il 25 aprile ancora carica di tensione, paura e dolore per l’efferata morte di Pamela Mastropietro? L’Amministrazione fa finta di non vedere che, per far divertire i bambini, in piazza si inscena una piccola Piazzale Loreto con tanto di fantoccio appeso a testa in giù. È il segno estremo di un’amministrazione abituata a chiudere gli occhi al bisogno, specie se degli amici. Vogliamo ricordare come all’ex rettore Corradini, astro nascente del PD sonoramente sconfitto dal candidato leghista nella corsa alla Camera dei Deputati, si sia offerta ogni deroga per la ricostruzione della sua casa nei pressi di una storica fonte sotto lo Sferisterio? La Lega lo ha documentato con un blitz il 14 agosto dello scorso anno e sta ancora aspettando la risposta su come siano andate le cose”.
“La Lega comincia simbolicamente la campagna elettorale per la rivoluzione del buonsenso per Macerata ora che il PD tenta il tutto per tutto per restare in sella inscenando una resa dei conti interna – conclude il senatore Arrigoni – Al partito del sindaco Carancini che si riserva ’48 ore per riflettere’ la Lega ricorda che chi governa deve riflettere prima, non dopo che ha fatto il misfatto. In ballo ci sono i soldi dei cittadini e il rispetto delle istituzioni democratiche, ripetutamente calpestate da una politica che invece di costruire ha distrutto”.
Sta prendendo forma la rosa che affronterà la stagione 2019/2020. Hanno firmato Souleymane Diarra, centrocampista di valore con la doppia licenza di difendere e offendere, e Lorenzo Rapagnani mezz’ala ma di grande versatilità in altri ruoli. Due giocatori dunque poliedrici e dotati di ottima corsa. Per Diarra trascorsi nelle giovanili dell’Empoli, poi Sambenedettese in Eccellenza, Avezzano in D, Atletico Centobuchi dove nelle ultime due stagioni ha realizzato complessivamente 15 reti. Rapagnani arriva dalla Palmense, con prima parte di campionato a Grottammare in Eccellenza. Sette sigilli per lui nell’ultima annata. Prima ancora ha vestito le maglie di Recanatese e Civitanovese.
Filma e pubblica online sui maggiori siti porno i rapporti sessuali avuti con quattro donne, senza il loro consenso. Queste le accuse a cui ha dovuto rispondere un artigiano di 43 anni, residente nell'entroterra ma di origini straniere, davanti al giudice Marika Vecchiarino del Tribunale di Macerata. A suo carico sono stati avanzati dall'accusa i reati di diffamazione e violazione della legge sulla privacy.
L'uomo ha scelto di patteggiare una condanna a 10 mesi per i fatti che risalgono al 2016. Sulla vicenda aveva indagato anche la Polizia Postale di Macerata che ha provveduto al sequestro di materiale informatico. Al processo le quattro donne (tutte dai 30 ai 40 anni, ndr), difese dell'avvocato Piero Cavalcanti, si sono costituite parte civile.
"Lasciami andare". Queste le urla che hanno allarmato i presenti e che hanno permesso il pronto intervento delle forze dell'ordine.
L'episodio si è verificato questa sera, poco prima della mezzanotte, nel boschetto del Sasso d'Italia, in viale Indipendenza a Macerata.
Stando alle prime ricostruzioni, sembra che due ragazze minorenni, probabilmente dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo, siano state avvicinate da un ragazzo, anch'egli minorenne, di origini straniere, che ha tentato di molestarle.
A quel punto le due si sono messe ad urlare, attirando l'attenzione dei presenti che sono subito intervenuti e hanno chiamato le forze dell'ordine.
La Polizia, arrivata a sirene spiegate, ha evitato il peggio e i sanitari del 118, giunti prontamente sul posto, hanno trasportato i tre al Pronto Soccorso dell'Ospedale di Macerata.
Due acquisti di spessore per la S.S. Maceratese, che vanno ad arricchire la rosa a disposizione di mister Daniele Marinelli.
Sono Nicola Cascianelli classe 1993 attaccante esterno dal Ducato calcio Eccellenza Umbra. Per lui un passato alle giovanili della Ternana, Todi anche in serie D e Foligno con un successo proprio nel campionato di Promozione. Si tratta invece di un gradito ritorno quello di Alessio Bonifazi centrocampista classe 1997, giovanili biancorosse, poi Castelfidardo nei Dilettanti, Corridonia, Montefano, Montelupone e Villa Musone. Due giocatori di sostanza e qualità.
Il Comune di Macerata condannato a pagare 3.830.151,07 di euro alla Nuova Via Trento spa: una vera e propria batosta per l’Ente pubblico. Il Collegio Arbitrale infatti, in merito alla vicenda relativa alla riqualificazione di via Trento, ha riconosciuto alla Società, più nello specifico a Domenico Intermesoli, il risarcimento.
La richiesta, presentata oltre un anno fa dalla Società, ammontava a circa 8 milioni di euro. Il Collegio arbitrale ha accolto parzialmente il ricorso presentato dalla Nvt e ha condannato il comune al pagamento di 2,8 milioni di euro per la mancata realizzazione della bretella, a cui si aggiungo gli interessi maturati per una cifra complessiva che sfiora i quattro milioni (i sopracitati 3.830.151,07 di euro, ndr).
Un vicenda che risale agli anni 2000, quando sedeva sulla poltrona di primo cittadino Giorgio Meschini. La Nvt venne costituita per trasformare l’arredo urbano e il primo Presidente del Consiglio di Amministrazione era l’avvocato Renato Perticarari. Facevano parte della Società anche il Comune, alcuni imprenditori, tra cui Intermesoli, e tre istituti di credito.
Gli accordi erano quelli di provvedere alla riqualificazione di via Trento e alla creazione di tre palazzine. Mentre quest’ultimo progetto veniva portato avanti, il primo invece “si è bloccato”. L'allora neoeletto Sindaco Romano Carancini vende allora le quote della Società che erano in mano al comune (il 20%, ndr) ed è nel 2017 che la Nvt chiede un risarcimento per 8 milioni di euro. Il Sindaco dichiara in merito che la bretella non è più necessaria, vista l'apertura della Galleria delle Fonti, e che non spetta al Comune la responsabilità della realizzazione.
È arrivata mercoledì la decisione del Collegio arbitrale che ha condannato il Comune (e i maceratesi) al pagamento di circa 4 milioni di euro. Un bagno di sangue per le casse comunali in vista del bilancio del 2019 e degli anni a venire.
Il Sindaco Romano Carancini si è dichiarato non d'accordo con la decisione del Collegio Arbitrale, manifestando la volontà di impugnare la sentenza.
Sabato 27 luglio su RAI 3 in seconda serata va in onda “Musicultura - Festival della Canzone Popolare e d’autore italiana 2019”. L’atteso appuntamento televisivo farà rivivere le intense emozioni del celebre Festival italiano che ha a cuore la dimensione artistica della canzone popolare, la cui XXX edizione si è svolta a Macerata nel mese di giugno scorso.
A dirigere le danze un conduttore sui generis, un cantautore doc, con il suo carico di competenza ed ironia: Enrico Ruggeri. Al suo fianco tutta la vitalità di Natasha Stefanenko. Nella cornice dell’Arena Sferisterio di Macerata tanti gli ospiti in programma, tutti portatori di testimonianza artistiche vissute, non confezionate: PFM, Daniele Silvestri, Angélique Kidjo, Morgan, Sananda Maitreya & The Sugar Plum Pharaohs, The BeatBox e la Roma Philarmonic Orchestra, Rancore… E poi le incursioni musicali dello stesso Ruggeri. In scena anche i quattro super finalisti del prestigioso concorso che dal 1990 registra l’evoluzione stilistica e favorisce il ricambio generazionale della canzone di qualità italiana: Francesco Lettieri, Lavinia Mancusi, Gerardo Pozzi e Francesco Sbraccia. Accedono alla finalissima al termine di una selezione partita da 738 proposte iniziali che ha coinvolto l’illustre Comitato Artistico di Garanzia di Musicultura, primi firmatari del quale furono Fabrizio De André e Giorgio Caproni e che oggi conta il gotha della musica e della letteratura italiana.
Musicultura 2019 è stato selezionato inoltre da Rai Italia per la programmazione internazionale sul Canale 1 (Americhe, 27 luglio), sul Canale 2 (Australia Asia, 28 luglio) e sul Canale 3 (Africa, 27 luglio) e sempre a partire da sabato 27 sarà disponibile in streaming su RaiPlay.
I numeri record di ascolto di Musicultura 2019
Ancor prima della messa in onda del meglio di Musicultura 2019 su Rai 3 e su Rai Italia e senza considerare l’impatto degli spot di lancio del programma che da una settimana Rai 3 sta programmando i numeri mediatici della XXX edizione sono da record. La storica partnership tra Musicultura e Rai si è quest’anno ulteriormente consolidata, arrivando a coinvolgere ben quattro testate: Rai3, Rai News24, Tgr e Rai Radio1. La comunicazione cross mediale che ne è seguita ha registrato risultati da capogiro. Ben 18.747.816 italiani hanno seguito le canzoni, i personaggi e le storie della XXX edizione del festival marchigiano attraverso un dinamico mix trasversale di canali.
Radio 1 Rai, la Radio ufficiale del Festival, tra special, programmazione delle canzoni in concorso, dirette radiofoniche da Macerata nella settimana del Festival, approfondimenti e servizi nei giornali radio ha raggiunto dal 29 aprile ad oggi 9.227.000* di radioascoltatori.
Sono stati inoltre 6.067.272** gli italiani che hanno seguito Musicultura e apprezzato Macerata e le Marche grazie ai molteplici servizi interamente dedicati al Festival realizzati da Rai News24, TG 1, TG 1 Cultura, TG 2, TG 3, TGR (con oltre 20 servizi nei vari TG regionali) ed ai collegamenti in diretta con Uno mattina.
Mentre i contenuti pubblicati dai profili ufficiali di Musicultura, Rai 3 e Rai Radio 1 su Facebook, Instagram e Twitter, hanno raggiunto nella XXX edizione del festival ad oggi 3.453.544 utenti. Sono dati che certificano Musicultura, con la sua qualità e peculiarità, come il più potente volano di promozione nazionale per l’immagine di Macerata e delle Marche.
*fonte TER
**fonte Auditel
Il rinnovato e ritrovato settore giovanile della S.S. Maceratese si presenta in grande stile piazzando il colpo Stefano Baldoni.
Ascolano di 54 anni, Baldoni entra a far parte della famiglia biancorossa e si occuperà della squadra Allievi. Ma non solo, farà molto di più per il vivaio della Rata. Non potrebbe essere altrimenti dato che parliamo di una figura di assoluto spessore nel mondo del calcio.
Ex allenatore della Primavera dell'Ascoli, ha lavorato nelle giovanili di altri club allora professionistici come Ancona, Gubbio e Giulianova, fu vice di Iaconi quando il Frosinone sali per la prima volta in serie B (superando il Grosseto di Allegri) e inoltre Baldoni è docente dei corsi speciali a Coverciano per la squadra dei giocatori senza contratto.
Da Coverciano a Macerata perché? “Tramite Paolo Siroti (nuovo responsabile tecnico del vivaio) ho conosciuto delle persone piene di entusiasmo –risponde Baldoni- e mi è piaciuta la volontà di programmare le cose per bene. Con questi presupposti, il progetto calcistico della Maceratese è molto stimolante. Infine come docente della scuola allenatori giro l'Italia per i corsi di formazione e abilitazione, per me è fondamentale mantenere il contatto con il campo".
Dove e quando nasce la conoscenza con Siroti? “Ero vice allenatore del Taranto quando lui giocava lì”.
La dobbiamo chiamare mister o professore? “Può andar bene anche Stefano…”.
La sua presenza, notevole arricchimento per il vivaio, la porterà a ruoli anche di consulenza ed aiuto verso il resto dello staff? “Sì mi è stato chiesto di condividere le mie esperienze con gli altri istruttori o collaboratori, del resto non deve crescere una sola squadra ma tutto il movimento biancorosso”
Quale è la sua idea di calcio e di gioco? “Tatticamente mi piace il 4-3-1-2 del mio amico Giampaolo, di certo non voglio che l'allenatore detti il gioco a robottini. Non devi dare soluzioni ma stimoli per favorire la creatività, l’intraprendenza e la capacità di affrontare ad esempio le difese chiuse. I ragazzi vanno lasciati giocare. Il risultato è solo un mezzo come lo è l'allenamento, un tecnico deve avere schemi e principi ma conta come vengono usati”.
"Sono sempre più in difficoltà le imprese della Provincia di Macerata che non riescono a collocare i rifiuti speciali prodotti dalle proprie attività negli impianti di destinazione finale". Confindustria vuole lanciare un allarme, richiamando in particolare l’attenzione delle Istituzioni e della collettività sulle preoccupanti ripercussioni al sistema produttivo locale, già fortemente compromesso da una lunga crisi economica e dal sisma 2016/2017: "Si tratta ormai di una vera e propria emergenza che vede come fattori critici la chiusura di mercati esteri, che per anni avevano assorbito i materiali da rigenerare, e la carenza impiantistica nazionale e locale, dovuta principalmente a leggi confuse e ostative, burocrazia, difficoltà di localizzazione degli impianti, proteste della collettività".
Le aziende lamentano - si precisa da Confindustria - un aumento dei costi di smaltimento in media del 50% rispetto allo scorso anno e la difficoltà di tenere in deposito presso il luogo di produzione i rifiuti che non trovano una collocazione finale, mettendo a rischio la sopravvivenza dell’impresa stessa, con ovvie ripercussioni sui lavoratori e sul sistema produttivo provinciale.
Il problema è ancor più sentito nella Regione Marche in cui è molto difficile costruire nuovi impianti di smaltimento e recupero rifiuti e ampliare quelli già esistenti. La principale discarica della Regione che riceve rifiuti speciali chiuderà entro la fine dell’anno, non esistono in Regione discariche per rifiuti inerti in grado di assorbire parte delle macerie del sisma ed è preclusa la possibilità di realizzare termovalizzatori e di produrre energia da CSS.
"La localizzazione e realizzazione di qualsiasi tipo di impianto è di fatto ostacolata dai Comitati cittadini e le leggi nazionali bloccano le autorizzazioni al recupero a causa della mancanza dei criteri per la cessazione della qualifica di rifiuto (c.d. End of Waste). Manca di fatto l’ultimo trattino per chiudere il cerchio - precisano da Confindustria Macerata - tanto auspicato nella nuova politica europea dell’”economia circolare”. Interi settori sono in difficoltà perché le aziende non sanno più come gestire molte tipologie di rifiuti tra cui ad esempio i fanghi di verniciatura e da depurazione, i residui organici a base solvente, i rifiuti plastici; nonché tutte le macerie ed i rifiuti che deriveranno dalla fase di ricostruzione post- sisma. Di fronte ad un simile quadro è evidente che la questione dei rifiuti rischia di diventare esplosiva come sta già accadendo in altre regioni d’Italia, dove depositi clandestini e cassonetti che bruciano mettono a rischio la salute dei cittadini e la salvaguardia dell’ambiente, nonché la sopravvivenza delle imprese stesse".
"Già dalla fine dello scorso anno la nostra associazione ha sottoposto all’attenzione delle amministrazione preposte la situazione di emergenza che si stava delineando e la necessità di arrivare all’autosufficienza impiantistica rispetto ai fabbisogni esistenti di collocazione dei rifiuti, in linea con quello che stava accadendo nelle altre Regioni d’Italia. Ad oggi la situazione non si è purtroppo ancora sbloccata e rischia di diventare seriamente pericolosa con l’annunciata chiusura della discarica Sogenus spa".
Confindustria Macerata rivolge pertanto un appello alla Regione, alla Provincia, alle Amministrazioni locali ed alla collettività per individuare soluzioni rapide soprattutto sul fronte della programmazione degli interventi.
Il Centro Nuoto Macerata cala l’asso per diventare ancora più grande. L’associazione che gestisce la piscina comunale di viale Don Bosco ha un nuovo allenatore per il settore nuoto agonistico. Per il 2019/2020 il tecnico della società biancorossa sarà Francesco Ulto.
Un gran colpo perché il campano Ulto, già atleta di livello con diverse partecipazioni ai Campionati italiani, si è formato da allenatore alla scuola di Gjon Shyti, storico coach del campione Luca Marin (ancora detentore del record italiano dei 400 misti).
Il presidente del CN Macerata Mauro Antonini lo ha fortemente voluto inserire nello staff, lo seguiva da tempo e lo aveva colpito per preparazione e serietà.
Dopo essersi fatto le ossa in Campania e in Abruzzo, Ulto ha accettato la sfida di allenare nelle Marche per una società che gli ha fissato obiettivi ambiziosi e stimolanti. L’ingaggio di Ulto rappresenta infatti una svolta ed una decisione particolarmente importante per il Centro Nuoto Macerata che così dimostra di volere salire di livello. Del resto l’aumento del numero di atleti richiedeva questo investimento. Coach Franco Pallocchini sarà pertanto promosso al ruolo di Team Manager e collaborerà con Ulto e Giacomo Marinozzi sia nel nuoto che nel salvamento.
In previsione delle prove selettive che si svolgeranno presso i Comuni di Civitanova Marche, Urbisaglia e altri, per i concorsi per Agenti di Polizia Locale, la CISL FP Macerata organizza un corso di approfondimento e di II° livello formativo, della durata di 12 lezioni, per circa 40 ore, con l’intento di affinare la preparazione dei candidati ammessi agli scritti.
L'attività di formazione è progettata sulle materie d’esame che solitamente sono inserite nei bandi di concorso per la Polizia Locale. Pertanto il corso è aperto anche a coloro che partecipano a selezioni in altri Comuni, per analogo profilo e che hanno già una conoscenza base. Le lezioni si terranno presso la sede Cisl di Macerata tra il 2 agosto e il 2 settembre, in orario serale.
Durante le lezioni sarà distribuito il materiale formativo e si procederà alla simulazione delle prove.
La Paoloni Macerata annuncia oggi un altro suo giocatore; si tratta della conferma di un centrale che corrisponde al nome di Filippo Lanciani, classe 2000, uno dei protagonisti della cavalcata trionfale culminata con la vittoria nei playoff dell'ultimo campionato di Serie C.
Filippo, scuola Lube come altri ragazzi che giocheranno questo campionato di Serie B in maglia Paoloni, ha stupito tutti l'anno scorso alla sua seconda stagione in Serie C facendosi trovare pronto ogni volta che è stato chiamato in causa; ora deve confermarsi in un campionato più impegnativo come quello della Serie B dove sicuramente darà il massimo per emergere.
“Quella conclusa da poco è stata una stagione davvero fantastica” esordisce Filippo:“ad inizio anno non avrei mai immaginato di arrivare a giocarmi una finale playoff ma alla fine è successo e sinceramente mi sono goduto ogni singolo momento di questa cavalcata trionfale portandomi dietro tantissime emozioni forti. Devo ringraziare tutti i miei compagni di squadra che sono stati davvero fantastici in quanto mi hanno riempito di consigli che sono riuscito a sfruttare per arrivare alla vittoria. Ora per me inizia un'altra esperienza tutta nuova”, continua Lanciani, “e non vedo l'ora di affrontarla lavorando duramente ogni giorno in allenamento, dando tutto in partita per avere ancora delle belle soddisfazioni. Cercherò sempre di dare il massimo per la squadra; i miei obiettivi sono quelli di crescere sia come persona che come giocatore migliorandomi giorno dopo giorno.”
Taglio del nastro questa mattina in viale Trieste per la colonnina di ricarica per veicoli elettrici. L’infrastruttura, che ha due punti presa, è quindi da oggi in funzione insieme ad altre cinque dislocate in via Dante, in piazza XXV Aprile, in via Natali, in via Velluti e in via Ciccolini.
Sul territorio comunale sono 13 in totale le installazioni presenti (le altre sette che saranno attivate a breve si trovano in via Cadorna, via Lorenzoni, via Montale, via Robusti – via Cioci, viale Leopardi - Rampa Zara, via Borghi nei pressi dell’area giochi, via Panfilo nel parcheggio della zona ex mattatoio) e a queste se ne aggiungeranno altre finanziate dalla Regione Marche.
Entro il 2022 saranno complessivamente 20 le infrastrutture di ricarica presenti sul territorio, per 40 punti di ricarica, grazie al Protocollo sulla mobilità elettrica firmato dall’Amministrazione comunale e da Enel X, l’Unità del Gruppo Enel dedicata allo sviluppo dei prodotti innovativi e soluzioni digitali.
I costi e la gestione saranno a carico di Enel X per i prossimi 8 anni, come previsto dall’accordo. Ai servizi di ricarica presso le infrastrutture già operative potranno accedere tutti i clienti di Enel X mediante l’APP “JuicePass” disponibile per smartphone oppure mediante l’utilizzo di apposita tessera.
L’inaugurazione è stata preceduta dalla conferenza stampa alla quale hanno partecipato Mario Iesari, assessore alla Mobilità del Comune, Maurizio Di Giammaria referente per le Marche di Enel X e Pasquale Angelini referente Affari istituzionali Italia centrale Enel. Presenti anche Virgilio Ferranti, funzionario dei Servizi tecnici del Comune che ha coordinato tutte le fasi di installazione delle colonnine e Fiorenzo Fiorani, commissario della Polizia Locale.
“La convenzione che il Comune di Macerata ha stipulato con Enel X - ha detto l’assessore all’Ambiente e alla Mobilità, Mario Iesari - è una delle iniziative che la nostra Amministrazione ha programmato per favorire la transizione verso una mobilità cittadina più sostenibile. La diffusione delle auto elettriche e l’implementazione delle necessarie infrastrutture determinano infatti da subito benefici ambientali per la riduzione delle polveri sottili e dei gas serra, mentre, in un futuro non molto lontano, saranno elementi indispensabili per ulteriori progressi come ad esempio l’impiego condiviso dei veicoli a guida autonoma. La presenza della rete di colonnine istallate da Enel x, e anche di quelle che andremo a collocare con il contributo della regione, potrà inoltre favorire l’inclusione di Macerata e del suo territorio nei programmi turistici di coloro che, italiani e soprattutto stranieri, hanno già fatto o stanno facendo la scelta di una mobilità sostenibile ed elettrica ed hanno quindi bisogno di programmare con attenzione le loro soste e spostamenti”.
“E’ un progetto ambizioso quello di Enel x che prevede l’installazione di 17 mila colonnine di ricarica sul territorio nazionale” ha spiegato Maurizio Di Giammaria di Enel X “I punti di ricarica sono molto semplici da usare. Si parte dall’app JuicePass. Dopo averla scaricata sullo smartphone ci si registra e da lì è possibile visualizzare la mappa dei punti di ricarica e anche prenotare per 15 minuti la colonnina più comoda per l’utente. Una volta sul posto e collegato il veicolo elettrico si avvia la ricarica. Il pagamento avviene in maniera automatica attraverso l’app associata ad una carta di credito oppure attraverso la tessera che sarà spedita a casa dell’utente registrato”.
Il commissario della Polizia Locale Fiorenzo Fiorani ha invece ricordato l’ordinanza della Polizia locale che stabilisce il divieto di sosta e di fermata sugli stalli gialli adiacenti le colonnine di ricarica. L’invito agli utenti è quello di prestare particolare attenzione in quanto il codice della strada, modificato dal decreto legislativo 257 del 2016, prevede che la sanzione per il mancato rispetto del divieto ammonta a 87 euro (che scendono a 60 euro e 90 centesimi entro cinque giorni). A questo si aggiunge la rimozione forzata del mezzo.
“Il progetto di Enel legato alla mobilità elettrica sul territorio nazionale ha aperto un mercato importante” ha affermato Pasquale Angelini referente di Enel Italia centrale “La presenza di auto elettriche in provincia di Macerata è bassa ma è assolutamente in linea con la situazione nazionale. Nessuna casa automobilistica faceva investimenti nel settore elettrico e nessun utente chiedeva di acquistare un’auto elettrica dal momento che sul territorio non erano installate colonnine per la ricarica. Ora invece si sta aprendo un mondo, il mercato si sta sviluppando anche in questo settore”.
“Enel X - dichiara Luigi Ottaiano, responsabile mobilità elettrica Enel X Italia- ha annunciato un Piano nazionale per la realizzazione delle infrastrutture di ricarica per veicoli elettrici, che vedrà la posa di circa 7mila infrastrutture di ricarica entro il 2020, corrispondenti a circa 14.000 punti di ricarica, per arrivare a 28mila punti di ricarica nel 2022, secondo un piano flessibile che moduleremo in funzione dell’evoluzione del mercato. Questo programma prevede una copertura capillare in tutte le Regioni italiane e contribuirà alla crescita del numero dei veicoli elettrici e ibridi circolanti. Nelle Marche hanno aderito al protocollo circa 40 comuni; nell’ambito di questi accordi sono state già installati 155 punti di ricarica. Entro il 2022, Enel X prevede l’installazione in totale di circa 600 punti di ricarica nelle Marche”.
Il Gruppo Enel ha ideato un sistema di infrastrutture intelligenti per la ricarica di veicoli elettrici composta da diversi modelli, guidati con le più avanzate tecnologie informatiche per il controllo e la gestione da remoto, in grado di rispondere alle attuali e future esigenze di una mobilità urbana evoluta e sostenibile. Il portafoglio prevede soluzioni sia per le ricariche domestiche a bassa potenza (JuiceBox), che per le ricariche su suolo pubblico a potenza crescente.
Per la realizzazione del Piano nazionale, Enel X sta procedendo con l’attuazione di accordi con Comuni, Regioni, istituzioni e operatori commerciali per la posa delle infrastrutture di ricarica in aree pubbliche o private accessibili al pubblico. L’attuazione di tale piano aiuterà a superare la cosiddetta range anxiety, ovvero la “paura di rimanere a piedi”, e consentirà di accelerare la domanda di autovetture elettriche in Italia, stimolando la crescita del mercato e la transizione verso una mobilità più green.
Un inviato del canale "Rossiya 1", della televisione di stato russa, ha effettuato una lunga intervista ieri all'avvocato Marco Valerio Verni, zio di Pamela Mastropietro, sulla tragica vicenda avvenuta a Macerata lo scorso anno.
La testimonianza di Verni comparirà all'interno di un documentario sull'immigrazione e le conseguenze di quella illegale sulla sicurezza dei Paesi coinvolti, che verrà trasmesso dopo l'estate dal network più importante di Russia.
"Ho parlato del brutale omicidio di Pamela - scrive sulla pagina a lei dedicata, lo zio della diciottenne scomparsa -, dell'immigrazione irregolare e del suo stretto connubio con la presenza di organizzazioni criminali di matrice straniera in Italia (mafia nigeriana in primis), della politica del ministro Salvini al riguardo e di tanto altro" e conclude con un "Noi non molliamo", esternando la volontà di andare avanti fino in fondo alla ricerca della verità.
Le temperature elevate oggi non hanno scoraggiato ragazze, ragazzi e famiglie nel venire a Macerata per partecipare al primo degli Open Day in calendario per la giornata odierna. Occasione importante per avere una panoramica complessiva sui corsi, le strutture, i servizi e le tante opportunità che l’Ateneo mette a disposizione dei suoi studenti.
Fin dalle prime ore, gli operatori dell’InfoPoint hanno accolto i tanti partecipanti e risposto alle loro domande relativamente ai piani di studio, agli insegnamenti, agli sbocchi occupazionali aperti dai vari corsi. La giusta attenzione per il futuro e per il lavoro non soffoca comunque le aspirazioni e le passioni individuali.
Le materie umanistiche e sociali – sulle quali l’Università di Macerata vanta una specializzazione riconosciuta anche dalle classifiche pubblicate negli ultimi mesi – esercitano ancora forte attrazione sui neodiplomati della nostra Regione ma anche su quelli provenienti da fuori che, oggi, abbiamo registrato numerosi (in particolare dall’Abruzzo e dalla Puglia). A ciò si aggiunge la reputazione di cui gode l’Ateneo, dovuta alla prestigiosa storia secolare e alla consolidata dimensione internazionale, molto apprezzata dagli studenti che possono confrontarsi con la globalità e la multiculturalità, allacciare relazioni personali con altri studenti provenienti da Paesi stranieri e condividere con loro studi ed esperienze extracurricolari.
Il Rettore Francesco Adornato rivolgendosi alle future matricole sottolinea come “il percorso di alta formazione universitaria costituisce un’esperienza di crescita personale fondamentale e insostituibile. L’Università è il luogo per eccellenza del sapere e della conoscenza, ma è anche il luogo dove si acquisiscono senso critico e senso storico, oltre al tirocinio lento e profondo della partecipazione e dell’impegno nel costruire progettualità, responsabilità sociale, cittadinanza. L’Ateneo di Macerata è impegnato a rendere questo possibile e alla portata di tutti gli studenti, nessuno escluso”.
Per chi si fosse perso l’appuntamento odierno c’è la possibilità di partecipare all’Open Day del 29 agosto prossimo. Inoltre, in vista della campagna iscrizioni 2019/2020, aperta formalmente dal 1° agosto, l'InfoPoint sarà aperto dal lunedì al venerdì dalle 9,30 alle ore 13,30 e il martedì e giovedì pomeriggio dalle 15 alle ore 17. Tutti i giorni è possibile prenotare incontri informativi con visita alle sedi universitarie scrivendo a orientamento@unimc.it.
Possibile la consulenza orientativa individuale o di gruppo con un esperto, anche al di fuori degli Open Day. Per questo servizio è necessario prenotarsi scrivendo a consulenza.orientativa@unimc.it. Da luglio a settembre i docenti dei Dipartimenti sono a disposizione degli studenti secondo i calendari del progetto “Apertamente per te” pubblicati on line.
Anche la Scuola di studi superiore Giacomo Leopardi resta a disposizione per informazioni e supporto nella compilazione delle domande. Infatti, alla Scuola si accede tramite selezione. E le migliori matricole, oltre a frequentare il corso di laurea prescelto, potranno accedere a percorsi didattici integrativi di alto livello, godendo dell’esenzione totale dalle tasse, vitto e alloggio gratuiti.
Tra le novità presentate oggi: il nuovo corso magistrale in Scienze giuridiche per l’innovazione, offerto dal Dipartimento di Giurisprudenza con due curricula: Diritto e sicurezza delle nuove tecnologie e Trasporti marittimi e logistica portuale. E il percorso CIELIP (Comparative, International and European Law and Innovation Programme) organizzato sempre da Giurisprudenza. Altra novità didattica: un nuovo corso a titolo doppio con l’Albania in Ricerca storica e risorse della memoria.
Altra informazione importante riguarda l’E-learning e la possibilità di seguire il corso di studio prescelto nei tempi e nei luoghi che ciascuno ritiene più opportuni, studiando con l’assistenza di un Tutor, con l’ausilio di materiali, di strumenti e di forum messi a disposizione online. Da quest’anno il contributo per il servizio aggiuntivo in modalità e_learning di Unimc è stato notevolmente ridotto: 400,00 euro se l’iscrizione è a tempo pieno e 280,00 euro se l’opzione scelta è a tempo parziale.
Ieri, a Macerata gran finale con Hazzard, il progetto dedicato alla prevenzione e intervento al gioco d’azzardo patologico. In centinaia in piazza Libertà per lo spettacolo “Apparis, scomparis” di Andrea Paris che è stato straordinario, grazie ad una grande capacità comunicativa e comica.
“L’iniziativa è stata davvero bella e interessante, ha ravvicinato le persone a quello che è il gioco ludico vero, con le difficoltà, l’impegno, il gioco di abilità e di socializzazione - dichiara Andrea Paris -. Nel mio spettacolo classico ho inserito alcuni momenti per dimostrare che con il gioco d’azzardo c’è l’inganno dietro. E’ stato un comedy show che ha coinvolto molta gente di tutte le età. Ho cercato di modellare uno spettacolo in funzione di un messaggio di prevenzione, è stato per me importante poter sottolineare gli obiettivi di Hazzard”.
La manifestazione ha coinvolto tante persone e associazioni, grazie a un grande lavoro organizzativo messo in campo da Pars onlus, ente capofila del progetto Hazzard.
Fin dal pomeriggio, piazza della Libertà si è trasformata in un luogo di divertimento con tantissimi giochi sani all’aria aperta. Paolo Nanni del Dipartimento Dipendenze Patologiche - Area Vasta 3 e Federico Bollini dell’associazione Glatad onlus hanno iniziato a riscaldare la piazza con giochi e interventi, tanta è stata la partecipazione del pubblico. E’ seguita l’animazione dedicata ai bambini a cura della Compagnia “La Zandella”.
L'evento serale si è invece aperto con i saluti di Iolanda Rolli, Prefetta di Macerata, Pasquale Sorgonà, vicario questore di Macerata, Gianni Giuli, direttore Ddp Area vasta 3, Carla Scarponi, coordinatrice Ats 15 e Valerio Valeriani coordinatore Ats 16, 17 e 18, che hanno sottolineato l'importanza dell'azione preventiva che va affrontata dai giovani e dalle istituzioni con estrema serietà. E’ un’emergenza e c’è l’impegno di tutti per continuare a lavorare in questo direzione insieme.
Poi, sono intervenuti i referenti delle cooperative che hanno raccontato brevemente il percorso. L’équipe Hazzard ha diffuso i dati di questo progetto che ha abbracciato l’intera Provincia. In un anno, sono state 37 le scuole che hanno aderito al progetto di prevenzione, nello specifico 227 classi, 4.136 studenti e 115 insegnanti. Sono stati organizzati incontri anche in 5 centri aggregativi e coinvolgendo 130 anziani e in 35 associazioni sportive e 69 volontari coinvolti.
Inoltre, sono stati effettuati 17 incontri formativi e di sensibilizzazione, le nostre unità di strada hanno partecipato a 49 eventi di piazza, coinvolgendo mille persone e formando 71 operatori.
Il gioco d’azzardo è una patologia trasversale, è illusione con fattori di rischio enorme, dai gratta e vinci, alle slot per arrivare al Lotto, riguarda purtroppo tutte le fasce della popolazione: giovani, adulti e anziani. Hazzard è stato tutto questo, e molto di più: un progetto di rete ampiamente partecipato, finanziato dalla Regione Marche e realizzato per l’Area Vasta 3 dalla cooperativa sociale Pars onlus, ente capofila, associazione Glatad onlus, cooperativa Coos Marche, cooperativa Berta 80, in collaborazione con il Dipartimento Dipendenze Patologiche Area Vasta 3 e promosso dagli Ambiti Sociali Territoriali 14, 15, 16, 17 e 18.
"Emergenza alle porte - osserva Enrico Iesari, Presidente dell’AMIS, associazione che da oltre 25 anni rappresenta le imprese che operano nel settore della gestione dei rifiuti -. Già un anno fa avevamo denunciato il rischio collasso di ogni attività se la politica non avesse agevolato la creazione di nuovi impianti o l’ampliamento di quelli esistenti, destinati al recupero e allo smaltimento finale. Ma tant’è, nulla si è mosso e bisognerebbe muoversi molto di più e in fretta perché la situazione, già grave, s’è fatta insostenibile: le nostre discariche, indispensabili per completare la gestione rifiuti industriali - in quanto non tutti gli scarti possono essere riciclati o diventare energia - stanno esaurendo gli spazi”.
L'Amis lancia l'allarme. Vi sono troppi rifiuti per la dotazione impiantistica provinciale e regionale: "E questo anche a dispetto della normativa europea, che impone agli Stati membri di costruire impianti in grado di recuperare i rifiuti per reintrodurli nel ciclo produttivo ed eliminare gli scarti che non possono essere riutilizzati né come materia prima né come energia. La buona volontà degli imprenditori del settore non basta, e le istituzioni devono abbandonare la tendenza al rinvio di decisioni politicamente “scomode”, ma oramai non più rinviabili".
“Siamo prigionieri - aggiunge Iesari - di pregiudizi e ideologismi che immobilizzano la politica ed impediscono una programmazione che, in ultima istanza, avvantaggerebbe non solo le imprese ma anche i cittadini”.
L'associazione sottolinea come "uneconomia circolare inceppata genera danni non solo all’ambiente ma anche alle tasche delle famiglie, a causa di una lievitazione di costi della TARI: in base ad un recente studio, l’utilizzo di Termovalorizzatori farebbe risparmiare agli italiani ben 700 milioni di euro all’anno di tasse sui rifiuti. Una questione che dovrebbe essere valutata anche nella predisposizione, in sede regionale, di atti normativi e programmatori, come nel caso del recente disegno di legge della Regione Marche 232/2018, che invece sembra avere quale unico obbiettivo quello di escludere totalmente la realizzazione di impianti di recupero energetico sul territorio".
“Noi operatori del settore - aggiunge Iesari - invitiamo le istituzioni locali a puntare senza indugi all’autosufficenza impiantistica e sbloccare le autorizzazioni per aprire nuovi impianti o per l’ampliamento di quelli esistenti, prima che anche gli impianti esteri verso i quali i gestori stanno portando i rifiuti, tra l’altro a grave danno economico per le imprese, ci chiudano le porte”.
L’AMIS invoca uno stop immediato a questa sorta di “turismo dei rifiuti”; ciò permetterebbe di minimizzare l’impatto ambientale del trasporto e anche di sfruttare a pieno le risorse imprenditoriali, in termini di competenze e know how; perché gestire i rifiuti in autosufficienza avrà ricadute positive anche occupazionali, oltre che risvolti di crescita sociale per la comunità locale.
“La corretta ed efficiente gestione dei rifiuti - conclude Iesari - non è solo un problema delle imprese che operano in questo specifico settore, ma di tutti. Avere un sistema impiantistico completo serve all’industria, ma anche al settore del turismo che può garantire, così, un territorio ospitale e pulito, e questo i cittadini e i politici devono saperlo”.