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S.S. Maceratese, gran colpo per il club: ingaggiato Stefano Baldoni, allenerà gli Allievi

S.S. Maceratese, gran colpo per il club: ingaggiato Stefano Baldoni, allenerà gli Allievi

Il rinnovato e ritrovato settore giovanile della S.S. Maceratese si presenta in grande stile piazzando il colpo Stefano Baldoni.

Ascolano di 54 anni, Baldoni entra a far parte della famiglia biancorossa e si occuperà della squadra Allievi. Ma non solo, farà molto di più per il vivaio della Rata. Non potrebbe essere altrimenti dato che parliamo di una figura di assoluto spessore nel mondo del calcio.

Ex allenatore della Primavera dell'Ascoli, ha lavorato nelle giovanili di altri club allora professionistici come Ancona, Gubbio e Giulianova, fu vice di Iaconi quando il Frosinone sali per la prima volta in serie B (superando il Grosseto di Allegri) e inoltre Baldoni è docente dei corsi speciali a Coverciano per la squadra dei giocatori senza contratto.

Da Coverciano a Macerata perché? “Tramite Paolo Siroti (nuovo responsabile tecnico del vivaio) ho conosciuto delle persone piene di entusiasmo –risponde Baldoni- e mi è piaciuta la volontà di programmare le cose per bene. Con questi presupposti, il progetto calcistico della Maceratese è molto stimolante. Infine come docente della scuola allenatori giro l'Italia per i corsi di formazione e abilitazione, per me è fondamentale mantenere il contatto con il campo".

Dove e quando nasce la conoscenza con Siroti? “Ero vice allenatore del Taranto quando lui giocava lì”.

La dobbiamo chiamare mister o professore? “Può andar bene anche Stefano…”.

La sua presenza, notevole arricchimento per il vivaio, la porterà a ruoli anche di consulenza ed aiuto verso il resto dello staff? “Sì mi è stato chiesto di condividere le mie esperienze con gli altri istruttori o collaboratori, del resto non deve crescere una sola squadra ma tutto il movimento biancorosso”

Quale è la sua idea di calcio e di gioco? “Tatticamente mi piace il 4-3-1-2 del mio amico Giampaolo, di certo non voglio che l'allenatore detti il gioco a robottini. Non devi dare soluzioni ma stimoli per favorire la creatività, l’intraprendenza e la capacità di affrontare ad esempio le difese chiuse. I ragazzi vanno lasciati giocare. Il risultato è solo un mezzo come lo è l'allenamento, un tecnico deve avere schemi e principi ma conta come vengono usati”.

 

 

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