La realizzazione del COVID Hospital, stimata in un tempo di circa due settimane, vede i volontari marchigiani del Raggruppamento Marche del CISOM – Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta in prima linea sotto il coordinamento del Capo Raggruppamento Stefano Carnevali e del Capo Gruppo Macerata Simone Simonacci.
I volontari del CISOM dei gruppi di Macerata, Fabriano, Ancona e Fermo-Ascoli contribuiscono h24 ai servizi di Segreteria, logistica, vigilanza e cucina mobile con il supporto dei volontari della Misericordia di Ancona e dei medici del dipartimento sanitario della Santa Casa.
La realizzazione di questo nucleo operativo permetterà in primis all’Ospedale di Civitanova Marche, e a seguire anche agli altri ospedali marchigiani, di non avere più pazienti Covid, tornando così alla normale attività. La struttura prevede 42 posti letto per la terapia intensiva e 42 posti di semi intensiva, con la possibilità - se necessario - di operare come terapia intensiva al 100%.
Non è la prima volta che il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta si impegna in attività di sostegno alla popolazione.
Simone Simonacci, Capogruppo del Gruppo Macerata, ricorda infatti gli altri impegni affrontati dai volontari del CISOM nel corso di questa emergenza: “In questo momento, il Gruppo Macerata è impegnato, oltre che nella realizzazione di questo Covid Center, anche in servizi di consegna farmaci a domicilio con il COC di Recanati. Inoltre, in collaborazione con la Caritas di Recanati, distribuiamo pacchi alimentari per chi è in difficoltà. Abbiamo prestato servizio anche per la distribuzione dei “Pranzi di Pasqua”. Siamo sempre al servizio della comunità e di chi soffre. Le amministrazioni della Provincia di Macerata e le Diocesi possono contare sulla nostra collaborazione.”
A causa dell’esecuzione di lavori programmati dall’Enel sulla rete di distribuzione di energia elettrica, venerdì prossimo, 24 aprile, il parcheggio Centro storico di via Mugnoz rimarrà chiuso dalle ore 13 alle 14 e dalle ore 17 alle 18. Gli ascensori saranno invece spenti ininterrottamente dalle 13 alle 18
“Ciò che conta in questo momento e’ il mantenimento sociale di chi si trova in difficoltà , ecco perché è importante , così come stanno facendo diversi Comuni d’Italia, che anche il Comune di Macerata costituisca un Fondo di Mutuo Soccorso destinato ad aiutare, nell’immediato, coloro che più di altri sono messi in difficoltà dalla diffusione del Coronavirus e, successivamente, a sostenere la ripresa delle attività cittadine con interventi più strutturali che dovranno sostenere la ricostruzione del tessuto socio economico”. È la proposta degli esponenti del centrodestra maceratese Deborah Pantana, Riccardo Sacchi, e Anna Menghi, e del cooordinatore provinciale del nuovo Cdu Mattia Orioli, i quali fanno un’analisi della situazione.
“In questi due mesi la vita ci è stata sconvolta per davvero - affermano - nel nostro Paese hanno approvato decreti emergenziali volti a ridurre al più possibile i contatti sociali tra le persone, siamo stati privati delle più basilari libertà individuali, inclusa quella di fare una passeggiata o di poter fare la spesa senza mascherina e guanti. Se la speranza, per molti, è quella di un rapido ritorno alla routine, diversi analisti dipingono un quadro molto più inquietante, qualunque rilassamento delle restrizioni finirebbe per far rialzare la curva dei contagi, quindi è inutile darsi una scadenza temporale per il ritorno alla normalità; di sicuro, non sarà il 4 maggio” (data indicata attualmente come termine della quarantena italiana). “Dobbiamo essere sinceri – continuano - : la spiazzante velocità con cui sono cambiate le nostre vite compromette la nostra capacità di accettare che l’uscita da questa crisi non sarà rapida quanto è stato il suo ingresso; uno scenario che soltanto due mesi fa avremmo considerato lunare – le code ai supermercati, la polizia per le strade a controllare chi esce di casa, le scuole chiuse, le rivolte e i morti nelle carceri, i treni che non partono, l’impossibilità di vedere i propri cari – oggi è la nostra vita quotidiana.
Quando l’Italia e il mondo “riapriranno”, ci metteranno un bel po’ per tornare dove erano prima. E non è detto che ci riescano del tutto, ci e’ stato detto che per fermare il coronavirus dovremo cambiare radicalmente quasi tutto quello che facciamo: come lavoriamo, facciamo esercizio fisico, socializziamo, facciamo shopping, gestiamo la nostra salute, educhiamo i nostri figli, ci prendiamo cura dei nostri familiari.
La maggior parte di noi probabilmente non ha ancora capito, e lo farà presto, che le cose non torneranno alla normalità dopo qualche settimana, o addirittura dopo qualche mese. Alcune cose non torneranno mai più. Credo che non ha senso dunque illuderci che lo stop a cui siamo sottoposti sia di breve termine. Di sicuro ciò che ci sta capiterà nei prossimi 18 mesi non ha precedenti nell’ultimo secolo, e ci muoveremo in terra incognita. Qualunque programma importante abbiamo nel cassetto in questo lasso di tempo (matrimonio, figli, viaggi, cambio di lavoro, etc.) dovrà tenerne conto. Persino le scuole potrebbero restare chiuse, in mezzo Occidente, con effetti sui bambini mai osservati prima. L’Unione europea e altre istituzioni sovranazionali dovranno cambiare radicalmente per non perire. Ma, anche se non si sa esattamente quando, la parte più cruda del conflitto finirà”.
“Dobbiamo, tuttavia metterci nell’ottica di un nuovo stile di vita e nuovi modi di consumo che coinvolgeranno innumerevoli settori, proseguono gli esponenti del centrodestra maceratese. Probabilmente ci dovremo abituare nei prossimi anni ad ordinare tutto da casa, online, già in ascesa prima del coronavirus; si dovrà sviluppare la capacità dei singoli Paesi di produrre da sé attrezzature mediche, kit di tamponi e farmaci senza dipendere da complesse catene di approvvigionamento e dai capricci del mercato.
Com’è facile immaginare, il costo maggiore di questa rimodulazione della società in senso “spartano” sarà a carico delle fasce più povere e deboli: anziani e immunodepressi che dovranno essere collocati altrove durante le crisi, oppure i poveri che avranno più alte probabilità di venire infettati, perché costretti a lavorare in ogni caso o a vivere in case troppo affollate. La sfida futura sarà definire regole e sistemi di controllo che bilancino protezione delle vite umane e rispetto per la loro dignità. Questa è la sfida che dovremo affrontare tutti noi – concludono - nel frattempo che proviamo ad adattarci al mondo nuovo”.
Continuano le aste online in favore della Croce Rossa di Macerata grazie alla generosità di tanti artisti. Opere pittoriche, grafiche, scultoree che ogni giorno arricchiscono la nostra galleria, sfidando il grigiore dell’emergenza Covid-19. Una lista che gli organizzatori confidano possa ampliarsi ulteriormente e prolungare questa opportunità di donare attraverso l’arte. Alla pagina Facebook (“Artisti uniti contro il Coronavirus”) si è intanto aggiunto un sito internet (artisti-contro-il-coronavirus.jimdosite.com), due opportunità per poter controllare tutte le novità del momento e lo stato delle aste che, ricordiamo, prevede l’invio di una proposta di offerta (singola, oppure minima e massima) all’indirizzo mail: artisticontroilcoronavirus@gmail.com, con base d’asta, per ciascuna opera, di 50 euro.
Questo, dunque, l’elenco per ora completo degli artisti che hanno aderito all’iniziativa: Tiziana Asili, Eleonora Belelli, Luisa Bergamini, Cagliostro, Stefano Calisti, Marisa Cesanelli, Isabella Crucianelli, Gabriella Cesca, Moreno Corallini, Silvio Craia, Matteo D’Errico, Egidio Del Bianco, Lucio Del Gobbo, Anna Iskra Donati, Simone Dionisi, Maurizio Ermanni, Cristina Giovannucci, Sara Grassetti, Manuela Grelloni, Alessandro Guerrini, Carlo Iacomucci, Iacopo Maria Fiorani, Pina Fiori, Donatella Fogante, Marco Franchini, Pierfrancesco Mastroberti, William Medori, Mario Migliorelli, Mario Monachesi, Bob Money, Giovanna Navetta, Salvatore Negro, Janna Polienko, Jenny Polverini, Cleofe Ramadoro, Annarita Renzi, Veronica Rossetti, Salvatore Sebaste, Leonardo Serafini, Daniela Ripani, Isabella Seralio, Fosco Sileoni, Marco Spaccesi, Lucia Spagnuolo, Sandra Torquati, Manuel e Valerio Valeri, Luca Zampetti e Iryna Zaburko.
In attesa che si concludano le prime o inizino le nuove aste di beneficenza è comunque possibile sostenere le attività della Croce Rossa di Macerata attraverso l’iban: IT80M0311113401000000021630.
Si è spento nella giornata di ieri all'età di 67 anni, dopo una breve malattia Ignazio Calcaterra.
Era il titolare di una farmacia in una frazione della provincia Bergamo dove viveva da diverso ma era molto conosciuto a Macerata dove è nato ed ha vissuto per piu' di trentanni. Tornava spesso nel suo paese d'origine a trovare la sorella Anna e tanti suoi amici che non l'hanno mai dimenticato ed era anche molto legato al paese di Montelupone dove con la famiglia ha passato tutte le estati dell'adolescenza.
Lascia la moglie Giovanna, la figlia Elisabetta , i nipoti Rachele e Umberto e l'altra sorella Francesca.
Sono per ora 4 gli anziani over 75 che in provincia di Macerata hanno aderito alla convenzione nazionale tra Arma e Poste Italiane per delegare ai Carabinieri il ritiro della pensione e le richieste continuano ad arrivare.
Finora, l’Arma ha provveduto per 2 cittadini di Recanati, 1 di Macerata e 1 di Muccia.
Oltre alla signora 77enne di Recanati che ha ricevuto per prima la pensione tramite i Carabinieri, sono una 76enne sempre della cittadina recanatese, una 93enne di Macerata e una 87enne che abita a Muccia.
Tutti e 4 gli anziani, in piena emergenza COVID-19, hanno preferito evitare spostamenti, code e possibili truffe e si sono rivolti ai Carabinieri delle rispettive Stazioni, i quali si sono subito resi disponibili a prendere contatti con i direttori dei più vicini uffici postali che hanno così soddisfatto le loro esigenze, consegnando la pensione nelle mani dei Comandanti di Stazione che hanno poi raggiunto le abitazioni di ciascuno.
Ricordiamo che per richiedere il servizio della “pensione a domicilio” possono chiamare il numero verde 800 55 66 70 o contattare la più vicina Stazione dei Carabinieri tutti i cittadini di età pari o superiore a 75 anni che già riscuotevano la pensione in contanti. Nella convenzione non rientrano i coloro che vivono con familiari autosufficienti o che dimorino nelle vicinanze della propria abitazione, quelli che hanno un libretto o conto postale né coloro che hanno già delegato altre persone alla riscossione.
A Macerata, il Liceo Classico/Linguistico Leopardi ha chiesto il supporto dei Carabinieri per consegnare tablet a 5 studenti che ne erano sprovvisti garantendo così la continuità didattica a distanza durante l’emergenza coronavirus. I ragazzi potranno così continuare a seguire le lezioni da casa nel rispetto delle misure restrittive in vigore.
Questo piccolo ma significativo gesto di solidarietà rafforza ancor di più il legame tra Arma dei Carabinieri e gli istituti scolastici del territorio, da sempre uniti nei numerosi progetti di diffusione della cultura della legalità nelle scuole. Così facendo i Carabinieri portano a casa il proprio esempio di “pedagogia civile”, avvicinando i ragazzi e favorendo l’accettazione e la pratica di valori di civiltà e di solidarietà
"La terribile notizia della scomparsa di Don Peppe si è diffusa nella nostra piccola comunità in un baleno, non appena le campane della chiesa hanno iniziato a suonare per annunciare la salita al cielo del nostro parroco - scrive in una nota il presidente della Provincia di Macerata Antonio Pettinari -. La comunità che aveva seguito con trepidazione l’andamento della sue condizioni di salute è rimasta attonita e impaurita, sentendosi all’improvviso indifesa senza più la guida, l’assistenza, i consigli del suo parroco. Un sacerdote forte nella fede, e bontà, ricco di vitalità e di idee, ma soprattutto di tanta umanità, sempre vicino ai malati, agli anziani e a chi aveva bisogno"
"Don Peppe era convinto assertore della dignità della persona, della famiglia, della solidarietà, come pure dell’ambiente, della cultura e dello sport, nonché dei diritti della salute, dell’istruzione, dell’uguaglianza - ricorda Pettinari - Un sacerdote che partecipava attivamente alla vita sociale della parrocchia e anche dell’intera comunità provinciale; i suoi interessi e le sue iniziative non avevano confini, né geografici, né tematici - e aggiunge -Tra le tantissime azioni ci sono le missioni in America latina (Argentina e Brasile) e in Africa, il sostegno ai terremotati del sisma del ’97 con le diverse città dei polentari d’Italia, i gesti di solidarietà alle zone terremotate del 2016 quali Castalsantangelo, Muccia e altri Comuni, le collaborazione con diverse pro loco, tra cui Treia, Macerata e altre; né posso dimenticare la polenta offerta a tutti, durante la RACI negli anni in cui era organizzata dalla Provincia".
"Don Peppe sapeva arrivare al cuore delle persone, chi lo conosceva ne restava colpito per la simpatia, la curiosità, l’allegria e l’esuberanza - continua nel suo ricordo il Presidente - Sapeva farsi voler bene, amava la compagnia e utilizzava ogni occasione per dare insegnamenti e messaggi non solo religiosi, ma anche sociali, culturali e ambientali. Era un grande sostenitore delle nostre eccellenze paesaggistiche, storico, culturali e soprattutto agroalimentari; sempre al fianco delle campagne, della sua Coldiretti e delle altre associazioni in difesa e valorizzazione dei nostri prodotti tipici enogastronomici".
Il presidente della Provincia Antonio Pettinari ha concluso dichiarando : "Don Peppe è stato un vulcano di idee e iniziative, utilizzava ogni occasione e circostanza per stare tra la gente e in particolare tra i giovani, per svolgere al meglio la propria missione di prete. Ho avuto l’onore e il privilegio di trascorrere quarantacinque anni della mia vita con lui, è stato un dono del Signore. A noi che l’abbiamo conosciuto e amato resta il ricordo e soprattutto l’esempio. Don Peppe insieme a Giovanni e ai tanti amici ritrovati in cielo ci proteggerà da lassù"
"Il mio abbraccio forte forte a Maria Pia, a Francesco, ad Anna e a tutti i familiari"
Il concerto dei finalisti di Musicultura 2020, in programma al teatro Persiani di Recanati il prossimo 24 aprile, non potrà svolgersi nelle modalità previste, in ottemperanza alle restrizioni contenitive di Sars-CoV-2. Per l’appuntamento, che è ormai un classico della primavera recanatese, si aprono scenari alternativi.
“Con l’amministrazione comunale abbiamo concordato che dare ove possibile segnali di normalità trasmetta fiducia, dia forza all’immagine della Città, lavoro alle maestranze” ha detto il direttore artistico di Musicultura Ezio Nannipieri “L’idea è di fare slittare di qualche settimana l’evento e di adattarlo alle disposizioni in materia di contenimento epidemico. Non sarà semplice, vorremmo produrre un vero e proprio happening crossmediale. Lo streaming, i social, Rai Radio saranno i mezzi per raggiungere con belle storie e belle canzoni, da Recanati, una platea nazionale ben più ampia di quella che il teatro consente di accogliere”.
Nel frattempo le sedici canzoni finaliste di Musicultura 2020 sono protagoniste sulle frequenze di Rai Radio 1, presentate e commentate giornalmente nell’ambito di Radio 1 Music Club da John Vignola e nei week end da Duccio Pasqua e Sandro Fioravanti in Radio 1 Musica. Il Vicedirettore di Rai Radio1 Ivano Liberati commenta così la rinnovata partnership tra Musicultura e l’emittente:
“Sono particolarmente contento che anche in un momento così complicato ci siano delle ˂prove tecniche di normalità˃ per dare un senso alle nostre vite sospese. Una di queste è sicuramente Musicultura, che nonostante tutto c’è e dà voce agli artisti emergenti. Noi trasmettiamo su Radio1 e sui nostri profili social i brani dei finalisti. Ci siamo e ci saremo, convinti che proprio in una fase così inedita Radio1 riesca a svolgere pienamente quel ruolo di servizio pubblico che resta il suo patrimonio genetico”. L’estate intanto si avvicina e il pensiero corre anche alle notti di Lunaria sotto le stelle in piazza Leopardi…
“L’anteprima nazionale del Concerto dei 16 finalisti al Teatro Persiani è per Recanti e per tutti gli amanti del Festival un appuntamento molto atteso,- ha detto il Sindaco di Recanati Antonio Bravi - cercheremo di organizzare l’evento, nel massimo rispetto di tutte le norme previste dal contenimento, con l’aiuto delle media radiofonici televisivi e digitali. Per quanto riguarda Lunaria, per sua natura organizzata come un salotto di ascolto in piazza, se la situazione nei prossimi mesi migliora come ci auguriamo, seguendo le regole del distanziamento del pubblico vigenti al momento possiamo ipotizzare di confermare la programmazione estiva.”
“Se è vero che la cultura e quindi la musica ci può curare nell'anima e nel corpo, come stiamo cercando di provare scientificamente con il progetto Cultura e Benessere, non poteva mancare a Recanati anche quest'anno l'anteprima nazionale di Musicultura. – ha detto l’Assessore alla cultura Rita Soccio - Nel rispetto di tutte le norme di sicurezza e nelle forme più innovative e digitali, la musica e le voci dei cantanti porteranno un messaggio positivo e di speranza in un settore duramente colpito come quello della cultura, che ricordiamo essere di vitale importanza sociale ed economica in un paese come il nostro che porta l'arte, la musica e la cultura nel proprio DNA.”
Un aiuto concreto per far fronte all'emergenza sanitaria. Confindustria Macerata ha donato all'Area Vasta 3 un apparecchio radiologico portatile digitale - di produzione General Medical Merate e del valore di 49.000,00 euro - destinato alla Radiologia della struttura ospedaliera di Camerino.
Lo strumento, consegnato al reparto di Camerino nei giorni scorsi, sarà di estremo aiuto per l’attività diagnostica della struttura ospedaliera in quanto permette al paziente di effettuare l’esame direttamente al letto di degenza.
Il generoso gesto di Confindustria Macerata e di tutti gli imprenditori che ne fanno parte è il segno concreto della vicinanza al sistema sanitario e soprattutto ai pazienti e alle persone anziane, che hanno maggiormente necessità di cure e di particolari attenzioni.
"Un grazie di cuore all’associazione da parte di tutti gli operatori impegnati in questa grave emergenza, e dalla Direzione Generale Asur - sottolinea il direttore Alessandro Maccioni -. Il mio particolare ringraziamento va al Presidente Domenico Guzzini, e al Direttore Generale di Confindustria Macerata, Gianni Niccolo’ per la rapidità con la quale si è addivenuti all’acquisizione della donazione".
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5826 casi positivi al coronavirus sui 28.006 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2333 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1737 in provincia di Ancona, 922 in provincia di Macerata (8 in più di ieri), 391 in provincia di Fermo, 271 in provincia di Ascoli Piceno, 172 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti continua ad aumentare: si è, infatti, passati da 1780 a 1792 (+12).
Scende il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 885 di ieri agli 872 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 80 (6 meno di ieri): 17 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 8 a Camerino).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Blitz della Polizia di Stato a Villa Potenza, frazione di Macerata, nella tarda serata del 17 aprile: bloccato un giovane maceratese di 22 anni con 250 grammi di marijuana.
Il controllo è avvenuto a bordo dell'autovettura del giovane, che si trovava in sosta lungo la carreggiata stradale. Il ragazzo, con numerosi precedenti in materia di stupefacenti, è apparso molto nervoso sin dalle prime fasi della perquisizione.
A bordo dell'auto è stato rinvenuto uno zaino con due sacchetti in cellophane contenenti 250 grammi di marijuana, probabilmente destinata ad essere spacciata ai tossicodipendenti di Macerata e zone limitrofe, in questo periodo bloccati dalle norme in atto per il contenimento del Covid-19.
La perquisizione ha riguardato anche l'abitazione del 22enne. All'interno della sua camera da letto, è stata rinvenuta altra sostanza stupefacente del tipo hashish ed altra sostanza sulla cui natura sono tuttora in corso accertamenti da parte della Polizia Scientifica.
Il ragazzo è stato denunciato alla Procura della Repubblica per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e sanzionato ai sensi della vigente normativa per il contenimento del coronavirus.
L'operazione, si inquadra in un più ampio programma di servizi predisposti dalla Questura di Macerata su input del Questore Antonio Pignataro sin dall'inizio dell'entrata in vigore delle norme anti-Covid, con l'obiettivo di debellare il fenomeno che potrebbe essere definito come "spaccio a domicilio".
Purtroppo, infatti, sono molti i tossicodipendenti che dovendo restare a casa in forza delle norme Anti-Covid, vengono raggiunti a domicilio dagli spacciatori che si spostano da un punto all'altro della città e della provincia per rifornire il loro " clienti".
Sono tuttora in corso indagini finalizzate ad individuare ulteriori soggetti che potrebbero essere coinvolti nella vicenda.
In questo periodo particolare e inaspettato della vita di ognuno di noi, anche il Centro Studi Storici Maceratesi ha deciso di essere presente, offrendo a chi fosse interessato le sue pubblicazioni a fronte di una donazione alla Croce Rossa Italiana - Comitato di Macerata, molto impegnata nell’emergenza epidemiologica in corso.
Il Centro Studi Storici Maceratesi, in 54 anni di attività culturale, mai interrotta, ha pubblicato 53 volumi con gli atti dei convegni annuali riguardanti tematiche relative alla storia del Maceratese e delle Marche centro-meridionali.
“Coloro che fossero interessati ad avere uno o più volumi provvederanno a fare una donazione di almeno 10 euro (a fronte del valore reale di 30 euro) per ogni volume scelto (vedi indicazioni in nota ) e a darne comunicazione al Centro Studi” – fa sapere il presidente Alberto Meriggi - .
Il bonifico bancario intestato alla Croce Rossa Italiana Comitato di Macerata ODV (IBAN: IT80M0311113401000000021630), con causale: “Iniziativa del Centro Studi Storici Maceratesi problema Covid19”
Contestualmente l’invio di una mail a: studistoricimaceratesi@gmail.com con la copia del bonifico effettuato, l’indicazione dell’indirizzo dove recapitare il volume, il numero e il titolo del volume richiesto e un recapito telefonico.
Successivamente il Centro Studi provvederà alla spedizione dei volumi, facendosi carico delle spese postali e ogni altro onere, non appena la situazione epidemiologica e le conseguenti norme sul distanziamento sociale lo consentiranno.
Per visionare l’elenco dei volumi, le tematiche in ognuno trattate e, quindi, provvedere alla scelta, è possibile consultare il sito internet “Centro Studi Storici Maceratesi” – (Atti dei convegni annuali). Si precisa che i volumi hanno un numero di pagine che va dalle 400 alle 750.
ll Gores ha comunicato, attraverso il giornaliero aggiornamento delle ore 12:00, la provenienza provinciale dei 5769 casi positivi al coronavirus sui 27.099 tamponi effettuati nella Regione Marche (leggi qui). Sono 2312 i contagiati in provincia di Pesaro-Urbino, 1718 in provincia di Ancona, 914 in provincia di Macerata (8 in più di ieri), 384 in provincia di Fermo, 271 in provincia di Ascoli Piceno, 170 extra regione.
Il numero complessivo dei pazienti dimessi e guariti è in costante aumento: si è, infatti, passati da 1754 a 1780 (+26).
Continua a scendere il numero dei pazienti ricoverati nelle strutture sanitarie regionali (si è passati dagli 892 di ieri agli 885 di oggi) e diminuisce anche il numero dei pazienti ricoverati in terapia intensiva che ora sono 86 (2 meno di ieri): 18 di loro sono ospitati nelle strutture sanitarie maceratesi (9 a Civitanova Marche, 8 a Camerino, 1 a Macerata).
Ecco la tabella rilasciata dal Gores alle ore 12:00:
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica riguardante gli affitti in tale periodo di Coronavirus, e, soprattutto, se gli stessi sono dovuti pur per attività commerciali chiuse a seguito dei provvedimenti governativi a seguito della pandemia da COVID-19. Ecco l’analisi proposta dall’avvocato Oberdan Pantana.
Preliminarmente, alla luce dell’attuale scenario di emergenza nazionale, occorre effettuare alcune precisazioni. Ebbene, non esistono disposizioni che hanno imposto la sospensione del pagamento del canone locativo nella locazione di immobili destinati ad uso diverso dall'abitazione; a tal proposito, il D.L. n. 18/2020, c.d. Cura Italia, ha previsto nello specifico quanto segue:
- art. 65, d.l. n. 18/2020, in favore del conduttore un credito di imposta pari al 60% dell’ammontare del canone di locazione, relativo al mese di marzo 2020, di immobili rientranti nella categoria catastale C/1– Negozi e botteghe. Su tale aspetto, l’Agenzia delle Entrate (Ag. Entrate, circ. 3 aprile 2020, n. 8/E), tra i chiarimenti sulle norme del Decreto Cura Italia, ha fornito anche delle delucidazioni sul credito di imposta per le locazioni commerciali di negozi e botteghe di cui all’art. 65, d.l. n. 18/2020: il credito d’imposta, pari al 60% del canone di locazione del mese di marzo 2020, è riconosciuto solo sui canoni effettivamente pagati; un canone di locazione non pagato non produrrà il credito d’imposta in quanto la norma intende ristorare il conduttore del canone versato a fronte della sospensione dell’attività di impresa in questo periodo.
- art. 91, comma 6-bis, d.l. n. 18/2020, una norma in base alla quale “il rispetto delle misure di contenimento di cui al presente decreto è sempre valutata ai fini dell'esclusione, ai sensi e per gli effetti degli artt. 1218 e 1223 c.c., della responsabilità del debitore, anche relativamente all'applicazione di eventuali decadenze o penali connesse a ritardati o omessi adempimenti".
Alla luce di quanto innanzi esposto, interpretando le citate disposizioni, il conduttore di una attività commerciale non è autorizzato a sospendere il canone di locazione; salvo poi, in ambito contrattuale, valutare le conseguenze dell’inadempimento/ritardo del debitore ai sensi degli artt. 1218 e 1223 c.c.
Ed ancora, tra le altre norme, vi è la previsione dell’art. 103, comma 6, d.l. n. 18/2020, in base al quale “l'esecuzione dei provvedimenti di rilascio degli immobili, anche ad uso non abitativo, è sospesa fino al 30 giugno 2020”. Quest’ultima disposizione ha una portata assai ampia ed è destinata a trovare applicazione relativamente all'esecuzione di ogni provvedimento giudiziario che disponga il rilascio di qualsiasi immobile, non solo abitativo ma anche non abitativo.
In conclusione, ad oggi, le attuali norme non prevedono alcuna sospensione generalizzata dei canoni né per i contratti a uso commerciale o “diverso”, né per i contratti a uso abitativo, tantoché le relative mensilità risultano dovute ed esigibili dal locatore.
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
Nella Giacoponi, pensionata di Montegiorgio, ha vissuto il dramma di un gravissimo infarto, con 15 giorni di terapia intensiva, nel tempo del coronavirus. Rientrata a casa, racconta la sue esperienza e tiene in modo particolare a ringraziare l’Emodinamica e la Cardiologia di Macerata. “Ricordo come fosse oggi le fitte al petto, alla schiena e al braccio di quella sera – racconta Nella Giacoponi –. Dopo l’intervento del 118, mi sono ritrovata circondata da tante divise rosse che, capita l’entità del male, a sirene spiegate in dieci minuti mi hanno portano al pronto soccorso del nosocomio fermano. Ricordo gli sguardi e le parole dei medici: ‘Si va a Macerata, fai la brava Nella ce la farai’.
A Macerata il reparto di Emodinamica è diretto dal dottor Roberto Accardi”. Primo intervento di angioplastica per arginare i danni dell’infarto. Sono seguiti 15 giorni di terapia intensiva a causa di un forte scompenso cardiaco che aveva ridotto Nella in fin di vita. “Non riuscivo a respirare – aggiunge la donna – e ho dovuto indossare il casco c-pap per aumentare l’apporto di ossigeno. Talmente critica la situazione polmonare che per scrupolo i medici hanno effettuato anche un tampone covid, fortunatamente negativo. Purtroppo la notte prima del secondo intervento di angioplastica un arresto cardiaco ha compromesso la mia situazione già precaria. Hanno fatto seguito quattro giorni dai ricordi nebulosi, solo la sensazione bellissima del personale che mi era accanto e mi accarezzava le mani, mi asciugava il sudore, dicendomi di pazientare e che ce l’avrei fatta. Poi le parole della dottoressa Micaela Capponi, responsabile del reparto di terapia intensiva coronarica, ai miei familiari: ‘Nella è rifiorita’. Sì, perché tutti mi chiamavano per nome, medici, infermieri, personale ausiliario. Poi il trasferimento nel reparto di Cardiologia, diretto dal dottor Mario Luzi, che mi ha ospitato per una settimana. È stato necessario anche l’impianto di un defibrillatore. Ne sono uscita alla grande, nonostante il periodo reso difficilissimo dall’emergenza coronavirus che ha messo in allarme l’intero sistema sanitario. Adesso vorrei ringraziare personalmente tutti, in particolare i dottori Francesco Pellone, Micaela Capponi, Christos Katsanos, Giorgio Guidotti, Daniele Contadini”. Nella Giacoponi, tra le lacrime e gli abbracci virtuali dei suoi familiari, riesce anche a fare una battuta ironica: “Nonostante la grande sofferenza di quei giorni, ai miei cari racconto al telefono di essermi concessa una lunga Spa, che ha davvero rimesso al mondo il mio cuore sgangherato. Un grazie di ‘cuore’ a tutti”.
“Il Consiglio Comunale di Macerata si riunisce per la prima volta dentro la più drammatica crisi mondiale del dopoguerra e tutto quello che lascia ai cittadini è la reazione scomposta del capogruppo della Lega, di fronte al nostro richiamo al rispetto delle misure di contenimento del contagio, a cui tutti responsabilmente siamo tenuti e la bagarre sollevata dal capogruppo e dal segretario del Pd offesi perché il loro ordine del giorno per riaprire la ZTL del centro non è stato discusso, senza dire che il numero legale lo hanno fatto mancare proprio i consiglieri del Pd. Siamo alle solite, mentre ora più che mai serve una classe politica all’altezza del momento, capace di dare risposte concrete ai bisogni dei cittadini”. Così, in una nota, gli esponenti del gruppo A Sinistra per Macerata bene Comune, Lina Caraceni e Michele Verolo riguardo le questioni solevate nell’ultimo Consiglio Comunale.
“La priorità – affermano - non è solo affrontare l’emergenza, ma è soprattutto pensare il futuro con una mente aperta capace di progettare con coraggio una città sostenibile dopo che sarà passata la tempesta. Sull’emergenza bene sta facendo l’Amministrazione con tanti progetti: Buoni spesa, il supporto alimentare per i residenti che grava sui fondi statali; Macerata Vicina, attenta alle persone sole, il progetto #SOSteniamoci per la raccolta alimentare e di donazioni (questo il link per aderire: https://www.gofundme.com/f/sosteniamoci -nessuno-si-salva-da-solo) rivolto a quanti non hanno altro tipo di sostegno e che abbiamo contribuito come gruppo a far partire (già sono state accolte e soddisfatte 38 richieste di persone in situazione di necessità, ma non residenti e, pertanto, non aventi diritto al sostegno istituzionale). Ma servono più fondi per il sociale da parte del Governo”.
“Questo è anche il tempo per progettare il dopo, spiegano. Dobbiamo investire sul lavoro, sulla ripresa delle attività economiche in tutti i settori, sulla riorganizzazione della vita sociale e sulla scuola. Il punto di partenza sono gli investimenti pubblici: la spesa pubblica non può essere tagliata e non deve sacrificare oltremodo i settori che sono la vocazione di Macerata, in particolare la cultura e il turismo, ambiti in cui dall’Università di Macerata escono quei giovani che aspettano il lavoro. È pura miopia dire che adesso bisogna tagliare la cultura. E si deve parlare di scuola che oggi rischia di diventare il luogo dove le disuguaglianze crescono. Occupiamoci della ripresa: si abbia adesso il coraggio di fare le scelte per il futuro di Macerata”, concludono.
Una iniziativa che ha fatto registrare una partenza positiva. Così si sta rivelando la call lanciata dal Comune di Macerata attraverso il progetto #SOSteniamoci – Nessuno si salva da solo per affiancare chi, in questo momento di emergenza sanitaria dovuta al Covid – 19, si trova in difficoltà e che vede impegnati 11 volontari del servizio civile.
Il progetto, come noto, è nato con l’obiettivo di attivare nuove strategie di intervento che possano coinvolgere la comunità attraverso donazioni, volontariato e vicinanza, a chi è in difficoltà, promuovendo sia una cultura di attenzione alle persone e del dono, sia il coordinamento delle iniziative delle associazioni del territorio in una rete di solidarietà
I due strumenti messi in campo, il crowdfunding e la raccolta alimentare, stanno dando buoni risultati.
La campagna di crowdfunding, che prevede la raccolta di fondi attraverso la piattaforma on line GoFundMe, in pochi giorni ha già raggiunto quota 950 euro, cifra che sale di ora in ora. Possono fare donazioni i cittadini, le aziende, le grandi e piccole ditte possono fare una donazione, anche minima. La somma raccolta viene destinata all’acquisto di beni alimentari, di prima necessità e al supporto economico per il pagamento delle utenze.
Per quanto riguarda invece la colletta alimentare, con la raccolta avviata nei supermercati, a cui ogni cittadino può contribuire lasciando prodotti non deperibili nel cesto posizionato nei negozi, oppure telefonando avvalendosi del servizio a domicilio, richiedendo al personale di aggiungere l'alimento per la cosiddetta “spesa sospesa”, le famiglie a cui sono stati consegnati i pacchi sono state fino ad oggi 58.
“Vedere i numeri delle donazioni crescere così repentinamente fa sorridere il cuore - interviene l’assessore alle Politiche sociali Marika Marcolini - e vogliamo ringraziare le tante persone che hanno prontamente risposto al nostro appello, certi che saranno ancora tantissimi i maceratesi che lo faranno. Macerata ha sempre dimostrato di essere una grande comunità, attenta al bisogno dell’altro e con la cultura del dono. Ora più che mai abbiamo bisogno di attivare strategie che possano aiutare a rafforzare la comunità intera sulla base del principio ‘nessuno si salva da solo’.”
I partner di #SOSteniamoci sono il Centro di Ascolto e prima accoglienza Macerata Soccorso, il Banco di Solidarietà di Macerata e altre associazioni del Terzo Settore iscritte all’Assemblea delle Libere Forme Associative (ALFA) che garantiscono la disponibilità di volontari per la preparazione di pacchi e per i presidi nei supermercati mentre COOP ALLEANZA 3.0 collabora attraverso la raccolta fondi denominata “Dona la spesa” ed eroga settimanalmente al progetto dei buoni spesa che vanno dai 20 ai 30 euro.
Si può fare la propria donazione attraverso il sito www.gofundme.com/f/sosteniamoci-nessunosisalvadasolo o tramite un bonifico sulla base di questi dati: IBAN : IT72F0311113402000000003178, BIC: BLOPIT22-nessunosisalvadasolo, causale: #SOSteniamoci – nessuno si salva da solo – emergenza covid19.
Il Presidente di H.A.B. Paolo Perini ha replicato all'Amministrazione Comunale di Macerate che nella giornata di ieri aveva risposto ad una sua precendete lettera indirizzata al Sindacodove chiedeva che i titolari degli esercizi commerciale del centro venissero esantati dal pagamento della Ztl per agevolare la consegna a domicilio.
"E’ di ieri la celere risposta da parte dell’amministrazione comunale tramite un articolo nel quale viene accolta la richiesta alla mia lettera aperta - dichiara con soddisfazione Pierini . Finalmente si tolgono le nubi all’orizzonte, anche se mi sarei aspettato una comunicazione ufficiale da parte del mio sindaco visto che la lettera era a lui rivolta. Anche se per interposta persona, non posso negare che la cosa sia comunque risultata molto gradita - poi spiega il suo punto di vista - Rimango però basito, senza assolutamente voler fare polemica, perché finalmente si sa cosa poter fare, ossia che la possibilità in questione, spiega il comune, era già probabile,se non certa, dal 14 marzo - sottolinea- Mi sono chiesto,neanche fossi Stephen Hawking, in quali meandri dell’universo conosciuto questa comunicazione fosse arrivata. Chiedo al mio commercialista, vado a spulciarmi ogni singola mail, ordinaria e PEC, ma non ne trovo la minima traccia. Ufficialmente dunque sapevo di non poter entrare se non pagando il dazio!
"Penso che anche altre attività si trovino nella mia stessa condizione, cioè quella di non aver potuto neanche riflettere se poter operare o meno, poichè facendosi due conti in tasca non sarebbe a priori convenuto! Perché non abbiamo ricevuto una comunicazione ufficiale? Una dimenticanza? Mi chiedo: a chi torna bene dare spazio sul sito dell’amministrazione alle "attività resilienti" che operano, se non al comune stesso? Non è la pubblicità che ci manca: ne siamo capaci visto che lavoriamo anche di quella. Perché chiederci di essere visibili col nostro operato e la nostra attività commerciale SOLTANTO ORA, se il permesso di entrare nella ZTL senza pagare i 3 euro era attivo dal 14 Marzo?
"Caro Sindaco, cara giunta e cara classe politica maceratese, il vostro ruolo è quello di amministrare una città e tutelarne i cittadini, il ruolo per cui siete stati scelti non è quello di decidere arbitrariamente cosa fare e cosa non fare, perché al di là dei proclami di programma pre-elettorale che avete portato a termine, non avete considerato i cambiamenti: in 5 anni le persone vivono e muoiono!! La ZTL è stata la mannaia finale dopo il terremoto, per il centro storico, il Covid-19 sarà la corona sulla bara se non ci si rende conto di quale è realmente lo stato delle cose. Mi sembra che la logica e la concretezza non abbiamo più spazio neanche in una città come la nostra, che non è certo di milioni di anime e voi state ancora dibattendo se aprire o meno la ZTL e saltano le sedute in consiglio perché manca il numero legale?"
"Da cittadino che produce nella e per la sua città, che paga le tasse, crea aggregazione e mantiene la sicurezza, che crea cultura e crea lavoro perché paga i suoi dipendenti, che fa impresa, mi lamento,ed a ragione, di tutte le vessazioni che hanno pesato di sicuro sulla mia attività e credo anche su quella degli altri! Sapere o non sapere -ormai da più di un mese- che la ZTL fosse sospesa almeno per i commercianti avrebbe potuto pesare e non poco sul mio operato!! Cosa pensare, dunque? Chi fa da sè fa per tre?"
Nuovo omaggio delle Forze dell’ordine a medici, infermieri e operatori sanitari impegnati nella lotta al Coronavirus. Questa nuova iniziativa - dopo quella dello scorso 4 aprile - è denominata simbolicamente “Forza e Coraggio”.
Domani , 18 aprile, rappresentanze delle Forze dell'ordine si recheranno presso gli ospedali di Macerata, Civitanova (ospedale e Villa Pini) e Camerino dove, dopo essersi schierate all'esterno delle strutture, renderanno ancora una volta omaggio al personale medico e sanitario che sta lottando da settimane contro il Covid-19.
Presso l'ospedale di Camerino sarà presente anche il Questore di Macerata Antonio Pignataro, il sindaco della città Sandro Sborgia, il vescovo dell'arcidiocesi di Camerino e San Severino Marche Sua Eccellenza Monsignor Francesco Massara e il rettore dell'Università Unicam Claudio Pettinari.
"Una situazione economico/sociale drammatica per tutti". Questa la fotografia scattata dal Presidente ANCE Confindustria Macerata Carlo Resparambia, in merito agli effetti della pandemia di Covid-19.
"Oggi più che mai in questa situazione difficile occorrono buon senso, determinazione, coraggio ed un pensare collettivo nell’interesse del territorio - afferma Resparambia, al fine di replicare alle recenti esternazioni relative ai pagamenti dell'Ufficio Speciale della Ricostruzione alle imprese -. E’ indispensabile per cui fare chiarezza su alcuni aspetti per onore della verità".
"I pagamenti che l’Ufficio sta iniziando a corrispondere alle aziende - prosegue Resparambia - non sono nè un premio nè tanto meno un sostegno, ma il corrispettivo dovuto alle imprese che nel frattempo hanno anticipato il costo dell’opera eseguita, garantendo i pagamenti all’intera filiera dei sub appaltatori e fornitori oltreché alle maestranze".
"L'Ufficio Speciale della Ricostruzione sta invero recuperando un ritardo nei pagamenti tipico dell’amministrazione pubblica - continua il presidente ANCE -, la media che occorre per l’erogazione dovuta si attesta su 58 giorni per i SAL intermedi e 115 per il SAL finale a cui devono sommarsi, penalizzando ulteriormente l’impresa, i tempi istruttori degli Istituti di credito. Senza considerare che molte imprese non operano esclusivamente sui cantieri del sisma ma hanno contratti anche con altre Amministrazioni pubbliche (e con i privati) che ad oggi non hanno ancora erogato alcunché".
"Abbiamo scritto al Presidente Ceriscioli per chiedere la riapertura dei cantieri per la prosecuzione della ricostruzione post Sisma 2016 - dice Resparambia -, al fine di garantire tra le altre cose la sopravvivenza del settore ed il lavoro per le maestranze che vi operano. Questo perchè crediamo nel valore profondo del “fare impresa” per il benessere dei nostri collaboratori che è garanzia del bene comune della società. Siamo i primi a sostenere che per la CIG occorrono tempi rapidi e ci “battiamo” affinché ciò avvenga, per rispetto della verità inoltre ci teniamo a dire che la Cassa Edile riconosce al lavoratore delle prestazioni contrattuali i cui importi vengono versati sostanzialmente dalle imprese".
"In questo momento chiediamo alla politica sia come ANCE che come Confindustria di sostenere le imprese nella crisi terribile di liquidità che stiamo attraversando - conclude il presidente -, in quanto ad ora il Decreto Liquidità ha innescato una politica di indebitamento, e di ritornare ad aprire i cantieri nel pieno rispetto delle norme di sicurezza. La salute è un bene primario da salvaguardare per tutti, le difficoltà si superano solo lavorando insieme con spirito di squadra, come è accaduto nel dopoguerra, abbiamo tutti la responsabilità sociale di costruire il futuro per il nostro territorio".