Lo stile per Tombolini è da sempre legato all'universo sportivo con cui condivide quei valori fondamentali - di rispetto, di dedizione, di forza di volontà e di profonda motivazione etica - che sono l'attributo fondamentale dell'essenza dell'uomo contemporaneo.
Non è un caso che il brand marchigiano abbia, nel corso del tempo, intrecciato il suo dna con quello degli atleti e degli sportivi delle più svariate discipline fino a creare Tmb, che ne fosse l'ideale corollario estetico. Una proposta nata all'insegna di un’eleganza in movimento, capace di guardare ai trend urbani senza prescindere dalla comodità d’uso grazie alla morbidezza e al comfort dei modelli proposti - caratteristica chiave della visione stilistica di Tombolini- che permettono di adattarsi a ogni fisicità.
Una filosofia riassunta nella recente campagna adv di Tmb per la Fw 23 che ha come protagonisti gli young talent del domani, Dennis Curatolo, Giacomo Stabile, Enoch Owusu e Jacopo Martini. Sono stati i giovani campioni, infatti, a indossare per l’occasione le creazioni della proposta invernale della linea caratterizzate da un tailoring identitario e sartoriale capace di fare la differenza.
E non solo sui campi da gioco. In primo piano texture superleggere e confortevoli - tra cui il nuovissimo tessuto running-che esplorano un’ampia palette di colori, accanto all’immancabile t-way abbinato ai pantaloni con coulisse ed elastico sul fondo, che sbuca da sotto le giacche o che nasconde comode t-shirt.
Un'altra, importante espressione del dna sportivo di Tombolini, svelato da collaborazioni e partnership importanti, a cominciare dal suo ruolo di official fashion partner dell'As Roma per tre stagioni consecutive fino ad arrivare a quelle più recenti. Speciali ambassador della TMB sono stati infatti Alessandro Pajola, playmaker della Virtus Bologna e della Nazionale italiana, ed Eleonora e Matilde Villa, le due giovanissimi promesse azzurre della pallacanestro.
Senza dimenticare il link con i Calcianti, moderni gladiatori di una tradizione fiorentina unica nel suo genere, spesso visti con indosso i modelli del brand, e il campione olimpico di pattinaggio artistico su ghiaccio Matteo Guarise a cui Tombolini ha affidato, in passato, l’interpretazione della sua campagna adv.
Macerata ha una giovane stella del canto. Dopo essersi aggiudicata il primo premio assoluto in un importante concorso nazionale svoltosi in Abruzzo a fine settembre, organizzato da una casa discografica milanese, Rebecca Di Pietro, 14 anni, ha vinto il primo premio anche al prestigioso festival nazionale Bim Rumore, dedicato alla indimenticabile Raffaella Carrà, che ha visto svolgersi le fasi finali a Bellaria dopo oltre 100 tappe di selezioni e semifinali in tutta Italia, con oltre 5000 partecipanti.
La giovanissima cantante, al secondo anno di liceo classico, da quasi un anno partecipa a concorsi regionali, e anche nazionali. Grazie alla costanza nello studio e all'aiuto di un'insegnante, i suoi progressi sono stati evidenti. Un miglioramento culminato con il successo al Bim Rumore, kermesse musicale organizzata, già da qualche anno, dalla Anteros produzioni di Fermo di Nazzareno Nazziconi.
Prosegue a vele spiegate l'avventura della Cf Maceratese nella Coppa Marche del campionato di Eccellenza femminile. Le ragazze di coach Stefano De Stephanis hanno avuto la meglio, nel match valevole per la seconda giornata di andata, dell'Aurora Treia con il punteggio di 3-1. Ad andare a segno per le biancorosse, nel derby maceratese giocato allo stadio "Capponi" di Treia, sono state Maria Giustozzi (al 23'), Sofia Stollavagli (al 67') e Veronica Picchio (al '79). Il terzo turno è in programma fra una settimana, domenica 15 ottobre (ore 10:30), contro l'Ancona Respect 2000.
Si è tenuta, nel pomeriggio, presso la sede Inps di Macerata, la conferenza stampa per la presentazione del rendiconto sociale provinciale del 2022 che si terrà presso la Biblioteca Mozzi Borgetti giovedì 13 ottobre.
A intervenire si sono succeduti rispettivamente Ubaldo Camilletti, presidente dell'Ufficio Rapporti con il pubblico, il direttore provinciale Marco Mancini, Domenico Ticà presidente del Comitato Provinciale ed Elisabetta Cristallini, vice presidente del Comitato provinciale in rappresentanza delle parti datoriali.
Il direttore Mancini ha iniziato il discorso partendo proprio dal fascicolo del rendiconto sociale dell'anno 2022, specificandone la direzione: "Si tratta di volgere lo sguardo ai fini di un miglioramento futuro che nell'Inps è segnato dalla tecnologia e dalla digitalizzazione, sia in riferimento al canale del cliente interno sia di quello esterno".
Per quanto concerne l'uso delle tecnologie si è posto un focus sulla "grande scommessa" dello smart working in termini di qualità e produttività del servizio erogato. Una nuova prospettiva lavorativa i cui vantaggi devono ancora essere valutati, ma a cui si guarda con fiducia in vista del futuro prossimo.
Inoltre sono state menzionate le innovazioni che hanno interessato l'app Inps rivelatasi strumento indispensabile per la presentazione telematica delle domande di accesso ai servizi offerti dall'ente, oltre che per consultarne lo stato d'avanzamento. Sempre il direttore provinciale Mancini ha ribadito l'importanza del progetto "Open Data", definito un "cavallo di battaglia", consistente nella condivisione delle informazioni e dei dati con le altre amministrazioni pubbliche.
"Guardando al nostro interno - ha spiegato Mancini - abbiamo cercato di utilizzare al massimo il fascicolatore elettronico che si traduce nella digitalizzazione del documento perché crediamo nella dematerializzazione dei documenti. Questo sia nell'ottica di un risparmio dei materiali, perché l'archivio costa e ha dei pericoli, sia in quella di gettare un ponte sulle strutture lavorative dove per lo smart working è necessario che il fascicolo sia consultabile da tutti".
In seguito, a prendere la parola è stato Domenico Ticà, il quale, si è soffermato sulla natura stessa del rendiconto che "dà la misura dello stato di salute dell'economia e della società. Infatti non esiste un cittadino italiano che non sia, almeno una volta, passato per un servizio erogato dall'Inps".
Inoltre Ticà ha messo in luce la funzione del Comitato provinciale: "Nel comitato vengono rappresentate tutte le istanze, non solo quelle di parte sindacale ma anche datoriale oppure di progetti istituzionali - ha proseguito -. In quella sede c'è un confronto, dove vengono presentate le valutazioni che nella società si svolgono. Per noi dunque è molto importante il rapporto con i patronati".
Infine, ha ricordato come l'Inps di Macerata sia "il più digitalizzato d'Italia". A chiudere la conferenza Elisabetta Cristallini, che ha spostato l'attenzione sul lato imprese, in quanto rappresentante dell'associazione di categoria, ponendo l'accento su come quest'ultime siano il maggior cliente dell'istituto. Sfogliando i dati, ha fatto presente come "la richiesta di un contatto diretto sia aumentata, sia per il superamento dell'emergenza epidemiologica sia per un'esigenza comunicativa".
Al via da mercoledì fino a venerdì, 11-13 ottobre, la decima edizione di Unifestival, il festival organizzato dagli studenti dell’Università di Macerata per il grande pubblico. Le iniziative sono aperte a tutti. L’ingresso è libero senza prenotazione fino ad esaurimento posti. Ecco gli appuntamenti della prima giornata. Il programma completo è consultabile sul sito unifestival.unimc.it.
Alle 17 nei corridoi della sede in via Garibaldi 20 Officina Universitaria inaugura la mostra delle opere di "Testi Manifesti" e "Militanza Grafica": le opere di artisti digitali si incontrano dando spazio all’arte che nasce dall’esigenza di dare voce alle battaglie, alle istanze, agli ideali.
Seguirà il talk con Lorenzo Gasparrini, blogger, attivista antisessista, e le docenti Francesca Chiusaroli e Ines Corti, con la moderazione di Martina Gagliardi su linguaggio, libertà di espressione e femminismi. Sempre alle 17 al Polo Pantaleoni, il rapper ed educatore Amir Issaa terrà un laboratorio sul tema dei cambiamenti delle città, con un focus su migrazioni e climate change, che alternerà momenti di lezione frontale e performance rap.
Alle 18:30 alla biblioteca giuridica in piazza della Libertà si terrà il convegno di presentazione della mostra promossa da Obiettivo Studenti e dedicata al magistrato ucciso dalla mafia Rosario Livatino, visitabile nelle tre giornate, nei corridoi di Giurisprudenza. Parteciperanno: la curatrice Roberta Masotto di Libera Associazione Forense, Claudio Lo Sterzo, docente presso il Polo Universitario Penitenziario di Teramo, Laura Mogetta, magistrato del Tribunale di Sorveglianza di Ancona, e Santo Le Pera, ex-detenuto, laureato al Pup di Teramo.
In contemporanea, dalle 18:30 fino alle 21:30 l’Orto dei Pensatori in vicolo Illuminati ospiterà la performance collettiva "Give me more space": si alterneranno momenti di riflessione, musica ed esibizione artistica a cura degli studenti.
Alle 21 nella sala Sbriccoli della biblioteca di Ateneo, palazzo del Mutilato, piazza Oberdan 4, si terrà lo spettacolo del Teatro Rebis, con Andrea Pierdicca, per la regia di Andrea Fazzini e introduzione di Maria Paola Scialdone, “Minotaurus. Ballata per mostro solo”: lettura drammatizzata tratta dall’omonimo poema di Friedrich Dürrenmatt, che rovescia il mito decifrandolo a partire dal punto di vista del mostro, del diverso, dell’inconcepibile, in modo da perlustrare il dedalo interiore del Minotauro, né uomo né bestia né dio, innocente e colpevole.
La cantautrice civitanovese, Sofia Tornambene, in arte Kimono vince la quindicesima edizione di "New York Canta", il festival della musica italiana a New York. Domenica 8 ottobre, presso l’Oceana Theater di Brooklyn a New York, la già vincitrice della tredicesima edizione di X Factor trionfa tra i dodici finalisti presentando per la prima volta live il suo ultimo brano, "In ostaggio".
Il brano è in rotazione radiofonica da venerdì 6 ottobre. "In ostaggio", suonato e prodotto dalla stessa artista e da Maestro in collaborazione con Marco Rettani, vede protagonista assoluta la voce eterea di Kimono, accompagnata da sonorità elettropop e indie pop che si fondono a loro volta con un bouncy groove che rende l'atmosfera tra chitarre e synth sempre più accattivante lasciando spazio a un'interpretazione onirica.
"Sono davvero felice di aver raggiunto questo traguardo e di aver portato una parte di me attraverso il brano 'In Ostaggio' nella Grande Mela - afferma Kimono -. New York è un'infinita fonte di ispirazione, e questa avventura mi ha regalato una carica di energia, stimoli e nuove sfide che non avrei mai immaginato. Sono davvero grata per tutto ciò che ho vissuto qui".
"NYCanta" è il primo e unico Festival internazionale che offre esperienze formative, lavorative ed importante visibilità a giovani che vogliono far conoscere il proprio talento nel mondo della musica.
Il Club Rotary Macerata "Matteo Ricci", nell’ambito delle sue attività di service nel territorio ed a sostegno della Fondazione Anfass Macerata, ha organizzato il 7 e 8 ottobre l’ormai consueto torneo di padel, in collaborazione con il Tennis Padel Team Torresi di Macerata di Giovanni Torresi.
Abbiamo tutti vissuto due giornate di profonda carica umana per il service realizzato. Più di 80 giocatori, tantissimo pubblico, due giornate di sport amatoriale ma intenso, una raccolta di oltre 2.600 euro da devolvere all'Anffas per il nuovo progetto di rinascita, nella primavera 2024, di un centro di aggregazione del Campo dei Pini, dove lavoreranno professionisti che affiancheranno i ragazzi e ragazze con bisogni educativi speciali e formati presso la scuola alberghiera di Loreto.
Il Club Macerata "Matteo Ricci" è sempre attivo anche nel mondo dello sport con una tradizione riconosciuta anche dalla presenza dell’assessore allo sport del comune di Macerata Riccardo Sacchi. All'evento, quali testimonial dell'Anfass, hanno partecipato anche Cesare Bocci e Daniela Spada.
Il torneo ha visto vincitrice la coppia composta da Giovanni Torresi e Giorgio Torresi, che sono stati premiati insieme a tutti gli altri classificati, dall'assessore allo Sport e dalla presidente Sabrina Morresi.
Dopo numerosi controlli e servizi notturni su tutto il territorio, la polizia provinciale, in collaborazione con le guardie venatorie volontarie della Federcaccia di Macerata, ha sequestrato nel capoluogo un richiamo acustico a funzionamento elettromagnetico con inserito il richiamo della specie quaglia.
Lo stesso è stato posizionato dai bracconieri in questo periodo in cui le quaglie stanno migrando per raggiungere le località dove trascorreranno il periodo invernale.
“Un grazie sentito al personale della polizia provinciale che si occupa specificatamente di questi servizi notturni, effettuati con competenza e professionalità, contrastando questa spregevole forma di bracconaggio”, si legge in una nota del presidente provinciale di Federcaccia Nazzareno Galassi.
Federcaccia invita chi pratica l’attività venatoria a segnalare eventuali atti di bracconaggio telefonando la centrale operativa della polizia provinciale, o il coordinatore provinciale delle guardie vlontarie.
La Pink Basket Macerata, una delle realtà sportive più della comunità del capoluogo, vuole attraverso lettera aperta attirare l'attenzione dell'opinione pubblica sul persistente e inaccettabile divario di genere che affligge il settore dello sport, e più in particolare la pallacanestro femminile, e sulla scarsa sensibilità delle amministrazioni comunali al riguardo.
“Nonostante il movimento cestistico femminile maceratese si stia espandendo, con la recente creazione di una squadra senior dopo solo 5 anni di attività (di cui 2 sospesi dalla pandemia) e le tesserate in aumento, continuiamo a scontrarci con una serie di sfide che mettono a repentaglio il futuro del basket femminile nella nostra città”, si legge nella missiva.
“Le nostre atlete, che dedicano ore di duro lavoro, sacrificio e passione a questo sport, meritano un trattamento equo e dignitoso da parte delle istituzioni locali. Per questo, sottoponiamo all’attenzione di tutti le questioni che minano la nostra attività e impediscono l’ulteriore crescita di una realtà giovane, dinamica e vitale, che pone al centro del suo essere uno degli sport più completi che si possa scegliere di praticare”.
“Parliamo innanzitutto della mancanza di spazi adeguati: la carenza di campi da basket di qualità è un problema urgente. Le atlete sono orfane di strutture: nei casi migliori le condividiamo con altre squadre maschili; negli altri, decisamente più numerosi, sono occupate dalle solite società, principalmente di calcio e pallavolo".
"Diciamocelo, sembra valere la regola del ‘chi prima arriva, meglio alloggia’: il criterio di assegnazione delle palestre comunali pare essere proprio questo. E siccome la nostra squadra è di recente formazione, prende ‘gli scarti degli altri’. Ci offrono, allora, la palestra della scuola Dante Alighieri, talmente piccola che i canestri occupano la metà del campo; ci offrono, quindi, uno spazio che potrebbe essere adatto a chi pratica ginnastica o pallavolo; non a chi sceglie di giocare a basket”.
“Occupiamoci anche dei tempi: nonostante le continue richieste di assegnare le palestre prima della fine dell’estate, a oggi, e con campionati che iniziano il 22 ottobre, non possiamo accedere a quegli spazi perché occorre attendere che i Consigli di Istituto accordino il loro nulla osta. Ma di chi sono quelle palestre? Davvero può un Consiglio di Istituto andare contro un’assegnazione fatta dal Comune? Da uno scambio di esperienze, sembra che questa pratica sia in uso solo qui a Macerata e sconosciuta nelle località limitrofe, dove invece sempre più spesso ci si muove in direzione opposta. Un esempio? Il Comune di Polverigi ha creato un geodetico per il basket proprio perché il movimento è cresciuto e l’Amministrazione ha saputo (e voluto) riconoscere l’importanza dello sport e delle associazioni sportive che provano a svolgere una funzione sociale”.
“Vogliamo affrontare, infine, il tema degli investimenti finanziari adeguati: la loro mancanza è un ostacolo significativo alla crescita del nostro sport. Alla nostra crescita. Siamo costantemente costrette a lottare per ottenere risorse per l'allenamento, il coaching, il supporto logistico. Non abbiamo santi in paradiso (né in Municipio, evidentemente), ma pur senza nessuno disposto a supportarci possiamo garantire una cosa: la nostra non è 'solo' una società sportiva, è una comunità che comprende bambine e senior che hanno una gran voglia di condividere il proprio tempo con gli altri, con sacrificio, dedizione e con un sano spirito di competizione. E non potrebbe essere altrimenti: è lo stesso sport che abbiamo scelto come compagno di vita, la pallacanestro, a insegnarci i valori, e il valore, del fare squadra”.
“È proprio la tutela di quel valore a spingerci a fare una proposta: utilizzare i fondi del Pnrr. Occorre una forte volontà politica, però. E occorre saper vagliare le diverse opzioni per intraprendere la strada migliore: ampliare il PalaVirtus o cercare una sede più dignitosa alla ginnastica Virtus. Oppure, ancora, trovare uno spazio per creare un geodetico”.
“Le istituzioni snobberanno questo nostro invito al dialogo? Troveremo altre vie. Abbiamo persino pensato di rivolgerci - e lo facciamo con questa lettera - al signor Della Valle, che costruì un bellissimo palazzetto a Serravalle, dopo il sisma del 1997, o a qualche altro imprenditore illuminato per raccontargli del nostro movimento femminile di “orfane e sfollate” e spiegargli che abbiamo urgente bisogno di qualcuno che ci aiuti, visto che al momento a darci una mano è stata solo la società di basket maschile Basket Macerata”.
“Insomma – concludono - non sappiamo ancora quale sia la strada giusta da intraprendere, ma siamo determinate a lottare per un futuro in cui le atlete femminili, soprattutto se impegnate in uno sport solitamente vissuto come maschile, possano competere in condizioni paritarie e ricevere il sostegno che meritano. Chiediamo quindi alle autorità locali, e a chiunque possa farsi carico di sostenerci, di prendere sul serio queste preoccupazioni e di lavorare con noi per creare un ambiente più equo e inclusivo per lo sport femminile nella nostra città”.
Niente da fare all’esordio per la CBF Balducci HR che inizia male la stagione di fronte al proprio pubblico e perde in quattro set la battaglia con la Ipag S.lle Ramonda Montecchio, altra formazione molto ben attrezzata e più lucida a strappare il successo nei finali di secondo, terzo e quarto set, portando così a casa l’intera posta in palio, guidata dalla MVP Carraro. Non bastano i 22 punti di Korhonen, top scorer del match.
Coach Saja sceglie Bonelli in regia, Korhonen opposta, Mazzon-Busolini al centro (Civitico oggi precauzionalmente a riposo per un risentimento muscolare), Fiesoli-Bolzonetti in banda (Quarchioni è out per infortunio), Bresciani libero. Montecchio parte con Carraro-Mazzon, Botezat-Caruso, Arciprete-Mangani, Napodano libero.
Il primo set, complici tanti errori in campo veneto e un buon livello di gioco per le ragazze di Saja finisce nettamente nelle mani di Maerata. Nel secondo set le venete sembrano subire ancora il gioco arancionero ma si ritrovano proprio nel finale con l’ingresso di Bellia in banda e i colpi di Giorgia Mazzon che prendono per mano le ospiti e le portano all’1-1. Un aspetto che cambia la partita: nel terzo parziale, galvanizzate dalla rimonta, le ragazze di Buonavita trovano ancora più convinzione al servizio e in attacco, mettendo in difficoltà le arancionere che tentano una rimonta proprio nel finale, senza riuscire però nell’intento. Nel quarto set le venete continuano a mettere in difficoltà la ricezione maceratese, poi la CBF Balducci prova a reagire: la lotteria dei vantaggi premia le venete che conquistano la prima vittoria stagionale al quarto match ball.
LA CRONACA
Inizio equilibrato con la fase di cambio palla efficace da entrambi i lati del campo (7-6), poi un muro di Giorgia Mazzon e un errore di incomprensione arancionero spingono Montecchio al +2 (7-9). Ci pensano Busolini a muro e Alessia Mazzon al servizio a firmare il sorpasso (11-9), Bolzonetti allunga in pipe (13-10) e Fiesoli confeziona il +5 (15-10). Bonelli sfrutta molto il gioco al centro (18-13 Mazzon) e il doppio errore veneto vale il 21-14. Il parziale si chiude senza scossoni 25-18, sono 11 gli errori di Montecchio nel set.
Partenza sprint nel secondo set per la CBF Balducci HR (4-0), Montecchio risale nel turno al servizio di Giorgia Mazzon (6-4) e trova la parità con Caruso in contrattacco (7-7). Korhonen ferma Arciprete (10-9) a muro, Bolzonetti mette l’ace del 12-10 e le ragazze di Saja non sfruttano un paio di occasioni per allungare ancora lo strappo: l’Ipag ne approfitta (15-14) ma Fiesoli piazza l’ace del 17-14. Bellia (neo entrata per Mangani) risponde dai nove metri (17-16), la CBF Balducci ci riprova (20-17) ma Botezat si fa sentire a muro e lo stop su Bolzonetti vale il sorpasso (20-21). La battuta di Gueli con l’aiuto del nastro aiuta Montecchio (22-24), Bellia chiude alla seconda occasione (23-25). Top scorer Giorgia Mazzon con 8 punti.
Le venete galvanizzate dal finale di terzo set spingono sull’acceleratore nel terzo set e vanno sul 5-8 fermando Bolzonetti, Arciprete non trova il campo (9-10) poi Alessia Mazzon ferma la sorella Giorgia per il 10-10. Si va punto a punto fino all’invasione di Busolini (13-15), Bolzonetti non trova il tocco del muro (14-17) e Arciprete firma il mani out del 15-19. Korhonen ferma Mazzon (18-20) ma non basta perché Arciprete inventa l’ace del 18-22. Due errori in attacco Ipag rilanciano Macerata (22-23), un’incomprensione in campo arancionero e il colpo di Caruso regalano il set alle ospiti (23-25).
Montecchio continua a trovare buone soluzioni in contrattacco (2-4 con Arciprete) e a mettere in difficoltà la ricezione maceratese (4-7). Korhonen ci prova in contrattacco e l’errore di Arciprete riporta il parziale in parità (8-8), la CBF Balducci HR piazza l’ace sempre con l’opposta finlandese e il muro di Busolini vale il +2 (13-11). Arriva l’errore di Arciprete (17-14) ma subito dopo ne arrivano quattro consecutivi arancioneri per il nuovo sorpasso Montecchio (17-19): la CBF Balducci non coglie l’occasione per la nuova parità, le venete tengono stretto il +2 fino alla palla out di Arciprete (23-23). Si va ai vantaggi (24-24), Bonelli mette l’ace (25-24), Montecchio annulla due set ball e torna avanti 26-27. Al quarto match ball chiude l’errore di Korhonen (28-30).
IL TABELLINO
CBF BALDUCCI HR MACERATA: Bresciani (L), Vittorini, Bolzonetti 10, Masciullo n.e., Morandini (L), Bonelli 5, Mazzon 9, Busolini 7, Korhonen 22, Fiesoli 11, Civitico n.e., Stroppa n.e.. All. Saja
IPAG S.LLE RAMONDA MONTECCHIO: Carraro 2, Gueli, Napodano (L), Mazzon 18, Bellia 9, Malvicini n.e., Arciprete 10, Botezat 12, Pandolfi n.e., Caruso 8, Gabrielli, Mangani 4. All. Buonavita.
Parziali: 25-18 (26’), 23-25 (31’), 23-25 (35’), 28-30 (35’)
Note: Macerata 18 battute sbagliate, 7 ace, 10 muri vincenti, 31% in attacco, 49% in ricezione (18% perfette). Montecchio 16 battute sbagliate, 5 ace, 11 muri, 31% in attacco, 58% in ricezione, 24% perfette).
La Maceratese supera Montegiorgio in trasferta al “Tamburrini” e torna a vincere dopo tre sconfitte di fila, l’ultima pesante nel derby della settimana scorsa con la Civitanovese. Il gol di Tortelli a inizio ripresa decide da solo la gara e fissa il risultato finale sullo 0-1.
Il primo tempo scorre senza reti con le due formazioni che si affrontano a viso aperto: scontri al limite della regolarità connotano un gioco maschio e senza esclusione di colpi, con l’arbitro che perlopiù lascia correre e non sfodera neanche un cartellino fino al duplice fischio. Il parziale rimane fermo sullo 0-0.
La ripresa si apre con il sorpasso della Maceratese: piattone di Tortelli (12’) su calcio d’angolo di Di Ruocco che si insacca in rete per l’esultanza degli irriducibili biancorossi accorsi a supportare i propri beniamini. Il Montegiorgio non cede e parte all’assalto in cerca del pari.
La partita rimane aperta fino all’ultimo ma la Maceratese difende con le unghie e con i denti il vantaggio fino all’ultimo dei sei minuti di recupero e al triplice fischio esulta il tanto agognato ritorno al successo. Tre punti importanti che ridanno ossigeno alla squadra di mister Lattanzi.
Un vero e proprio sabato da record per Overtime, il Festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva, che in occasione della tradizionale serata di gala è sceso in campo con due autentiche leggende del giornalismo e dello spettacolo.
Pubblico delle grandi occasioni presente già dal tardo pomeriggio, con Federico Buffa a raccontare le sue passioni in ambito sportivo di fronte a un’Overtime Arena da tutto esaurito. Non certo una novità per lo storyteller più amato d’Italia, amico di lunga data del Festival e di Macerata, che in compagnia di Dario Ronzulli anche quest’anno ha deliziato la platea di piazza Cesare Battisti con il suo stile inconfondibile.
Spazio, nelle battute iniziali, alle affascinanti storie di calcio pionieristico, dedicate alle prime tappe della storia ultracentenaria del Genoa, con aneddoti unici com quello relativo alle cinque finali scudetto del 1925.
Dal calcio alle Olimpiadi, Federico Buffa ha poi passato in rassegna le Olimpiadi di Berlino 1936, confermandosi ancora una volta maestro nel raccontare storie in cui sport, cultura e società si legano a doppio filo. Tra sorprese e incursioni tra il pubblico, sono stati il Giappone - altra sua grande passione - e le sue vicende storiche e sportive a scrivere la parola fine sulla straordinaria enciclopedia di cultura sportiva firmata Federico Buffa, premiato per l’occasione da Banca Macerata.
Nel frattempo, in piazza della Libertà, il pubblico maceratese attendeva con impazienza l’apertura del Teatro Lauro Rossi, dove qualche ora più tardi Nino Frassica sarebbe salito sul palco per presentare “Paola. Una storia vera”.
"Quest’anno abbiamo scelto di raccontare lo sport e la cultura sportiva attraverso la passione, ottenendo una straordinaria risposta da parte del pubblico - afferma Michele Spagnuolo, direttore artistico di Overtime - Siamo entusiasti di poter contare su location straordinarie come un Teatro Lauro Rossi ancora una volta tutto esaurito, al pari di tutti gli altri appuntamenti di questa tredicesima edizione".
"Overtime è il festival che allena il corpo e la mente - ricorda Riccardo Sacchi, assessore comunale allo Sport, al Turismo e agli Eventi - e anche quest’anno ha proposto storie, racconti e interessanti approfondimenti a tema sport ai maceratesi e non solo. Come Amministrazione, vedere Macerata piena di pubblico e di entusiasmo ci riempie di orgoglio, confermando ancora una volta la bontà della scelta di puntare e investire su un prodotto culturale di altissimo livello".
Da vero e proprio showman consumato, il comico messinese si è raccontato con l’ironia che da sempre accompagna la sua carriera, rispondendo alle curiosità del giornalista Marco Ardemagni in costante equilibrio tra realtà e surreale. Applausi scroscianti da parte del pubblico, che al di là dei tradizionali appuntamenti della domenica quest’anno, eccezionalmente, continuerà ad ascoltare storie di sport e di cultura anche nella giornata di lunedì 9 ottobre.
L’edizione 2023 di Overtime, infatti, chiuderà ufficialmente i battenti nell’aula Verde del Polo Pantaleoni, dove dalle 16,30 Andrea Golsterin presenterà il suo libro “Il potere del pallone” in compagnia di Stefano Pollastrelli, Stefano Villamena, Francesca Spigarelli di Unimc e dell’arbitro Juan Luca Sacchi.
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, "Chiedilo all’avvocato". Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa all'omicidio stradale e nello specifico la responsabilità penale del conducente per il sinistro occorso ad un pedone in fase di attraversamento del tratto stradale.
Ecco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da un lettore di San Ginesio che chiede: "Quando il conducente può essere responsabile per omicidio stradale a seguito di investimento del pedone con condotta imprudente?".
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente delicata, sulla quale ha avuto modo recentemente di pronunciarsi la Corte di Cassazione, con la sentenza n. 34406/19, affermando espressamente quanto segue: “In tema di incidenti stradali, ciò che deve essere valutato nel caso concreto è la ragionevole prevedibilità della condotta della vittima e la possibilità di porre in essere le manovre di emergenza necessarie ad evitare l’evento, qualora il pericolo temuto si concretizzi a causa del comportamento imprudente altrui o della violazione delle norme di circolazione da parte della vittima” (Cass. Pen.; Sez. IV; sent. n. 34406; dep. il 29.07.2019).
A tal fine, l’indagine da compiere, involge l’analisi esegetica dell’articolato impianto normativo in materia di circolazione dei pedoni. Il pedone - colui che cammina a piedi - che utilizza la strada secondo la sua destinazione specifica (la circolazione) è, in quanto tale, soggetto ai doveri giuridici posti dal codice della strada (art. 1).
Il codice regola la materia in due norme, una - art. 190 - che disciplina il “comportamento dei pedoni” e l’altra - art. 191 - che stabilisce il "comportamento dei conducenti nei confronti dei pedoni".
Le due disposizioni vanno coordinate, perché il comportamento del conducente è complementare a quello del pedone. Il principio informatore della circolazione di cui all’art. 140 grava il conducente di tre obblighi comportamentali: 1) ispezionare costantemente la strada; 2) mantenere sempre il controllo del veicolo; 3) prevedere le ragionevoli situazioni di pericolo, in modo da non costituire intralcio o pericolo per gli altri utenti della strada.
Conseguentemente, per affermare la colpa esclusiva del pedone, deve realizzarsi una duplice condizione: a)che il conducente, per cause estranee alla diligenza e alla prudenza da lui osservate, si sia trovato nell’oggettiva impossibilità di avvistare il pedone e di osservarne tempestivamente i movimenti, attuati in modo improvviso e inatteso; b) che il conducente abbia osservato le norme della circolazione stradale e quelle di comune prudenza e diligenza.
"Ne deriva che per escludere la responsabilità del conducente da ogni addebito di colpa, generica o specifica, è necessario che la condotta del pedone si ponga come causa atipica ed eccezionale, da collocarsi nell’ambito del ragionevolmente non prevedibile" ( Cass. Pen., sez. IV; sent. n. 18321/19).
Pertanto in risposta alla domanda del nostro lettore, e in linea con la più autorevole giurisprudenza di legittimità in materia di responsabilità colposa del conducente, si può affermare che: "In tema di circolazione stradale, trova applicazione il principio secondo il quale l’utente della strada è responsabile anche del comportamento imprudente altrui, purché questo rientri nel limite della prevedibilità, dal momento che ciò che necessita di opportuna ponderazione è proprio la ragionevole prevedibilità della condotta realizzata dalla persona offesa, oltre alla possibilità di porre in essere la manovra di emergenza necessaria ad evitare l’evento, nel caso in cui il pericolo temuto si concretizzi" (Cass. Pen.; Sez. 4; sent. n. 5691, dep. 11/02/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
In pochi sanno che in Europa esistono le 'Banche del Tempo'; una realtà dal nome evocativo e meritevole di approfondimento presente anche nella città di Macerata.
Per quanto riguarda la sua origine, questa affonda le radici nel territorio della Gran Bretagna degli anni '80 dove nacque un movimento di piccole comunità che decisero di scambiarsi tempo, saperi e beni senza usare il denaro. Questa comunità no-profit risponde al nome di Lets, acronimo di Local Exchange Trading System e si è formata come reazione alla crisi sociale ed economica provocata dalle politiche neoliberiste, che hanno ridotto i servizi pubblici con conseguente aumento della povertà.
Un sistema che non è solo soluzione di emergenza, ma anche proposta di un’economia “alternativa”, imperniata sul principio di solidarietà e risocializzazione.
Successivamente, l’idea dei Lets si diffonde in altri paesi come la Francia, dove prende il nome di Sel, acronimo di Système d’Echange Local. Da questi sistemi francesi, che si connotano per un carattere meno politico dei Lets, è derivato il modello delle Banche del Tempo.
In Italia il primo progetto finalizzato a creare una Banca del Tempo nasce a Parma, nel 1992, per iniziativa di un dirigente sindacale, ma la prima vera Banca del tempo nasce a Sant'Arcangelo di Romagna, nel 1995.
Per saperne di più abbiamo intervistato Anna Capitani, la presidente di questa realtà maceratese che ha lavorato presso l’Università degli studi di Macerata e che ha dedicato la propria vita a scrivere raccolte in versi che hanno ottenuto importanti riconoscimenti letterari.
Ci ha spiegato com’è nata la Banca del Tempo a Macerata, mettendo in luce il principio su cui si regge che, in questo caso, coincide anche con la finalità: "Quando, con il vice presidente Alberto Rossi, all’incirca nel 2009, abbiamo fondato la Banca del Tempo lo abbiamo fatto con l’intento del mutuo soccorso, dell’aiuto. L’aspetto più importante della vita è proprio l’aiuto reciproco che ognuno di noi può ricevere e dare. Questa è la regola fondamentale della vita, che ne sostanzia la sua totalità. Allontanandosi da tutto questo non esiste più niente".
Entrando più nel merito del suo funzionamento, delle attività e servizi offerti, va detto che queste banche sono organizzate allo stesso modo degli istituti di credito con la differenza che le transazioni si basano sullo scambio del tempo, non su quello del denaro.
In sintesi chi aderisce, specifica quali attività e/o servizi intende svolgere e apre un proprio conto corrente dove anziché gli euro, si depositano le ore che si hanno a disposizione.
In questo modo dunque c’è un reciproco aiuto tra i soci; ad esempio chi ha offerto un servizio con un tot di ore, a sua volta, riceverà un corrispettivo credito temporale da spendere in base al servizio di cui ha bisogno. Tuttavia, non è necessario restituirlo univocamente alla persona che lo ha fornito: è la banca a gestire la circolazione attività-ore.
Ad esempio, "Giada" (nome di fantasia, ndr) apre un conto di x ore offrendosi come insegnante d’inglese. A questo punto la banca mette in contatto Giada con Carlo, altro socio, che ha bisogno di migliorare il suo inglese. E la signora Giada come recupera le ore messe a disposizione?
In base alla sua necessità, per esempio qualcuno che le poti le piante del suo giardino, la banca contatterà un socio disponibile a compiere questo servizio. Va specificato che "possono subentrare - spiega Anna Capitani - anche i familiari della persona per ricambiare lo scambio” e che il servizio offerto può essere “indipendente rispetto al ruolo, al mestiere che la persona riveste nella vita sociale e lavorativa”.
Nella fattispecie, per quanto concerne le attività svolte nel territorio di Macerata, la Banca del Tempo ha collaborato per un importante periodo, quando come referente ai servizi sociali c’era Brunetta Formica, con il Comune di Macerata sia in ambito sociale sia in quello culturale.
Per quanto riguarda quest’ultimo si è distinta per molte attività, tra cui l’organizzazione di eventi gravitanti attorno allo Sferisterio, all’opera lirica, alla lettura di poesie per un pubblico di bambini dai 0 ai 12 anni presso la Biblioteca Mozzi Borgetti, riscuotendo un notevole successo.
Inoltre, prestando particolare attenzione e sensibilità alla componente demografica del territorio, che vede una popolazione a maggioranza anziana, per circa cinque anni la banca ha fornito uno 'scambio' al comune di Macerata accompagnando gli anziani alle terme di Sarnano e di Tolentino. A bordo di ogni pullman vi erano due associati che seguivano le persone quando dovevano fare le cure dando così assistenza.
Tra le altre attività si possono citare i convegni organizzati nel difficile periodo pandemico, con gli interventi di medici, psicologi, avvocati, sui pericoli, non solo di salute, ma anche a livello psicologico, morale e alimentare in quel lungo e sofferto periodo. La presidente ci ha parlato anche di un progetto, svolto in collaborazione con la Regione Marche, in cui la Banca del tempo di Macerata ha avviato una collaborazione come partner con l’Ircr, all’epoca presieduto da Giuliano Centioni che diede una preziosa testimonianza sulla vita delle persone sole e anziane.
La società esiste dove esistono gli scambi e gli scambi che avvengono nella Banca del Tempo sono scambi dove la dimensione temporale si libera della visione standardizzata e si libra in direzione di un tempo ritrovato nell'altro, in sé stessi.
Una splendida serata quella di ieri, 6 ottobre, a teatro Lauro Rossi. Sul palco Ciro Ferrara e Pierluigi Pardo per raccontarsi e scambiarsi battute facendo sentire il pubblico coinvolto in ogni secondo. Una chiacchierata moderata da Marco Ardemagni, di Caterpillar Rai Radio 2, all’insegna dei ricordi e dei racconti di Ferrara, tra aneddoti calcistici e non.
Non sono di certo mancati i paragoni fra il calcio di 40 anni fa e quello moderno, sul quale, Ferrara, ha dichiarato che: “Le cose sono cambiate, per una serie di motivi e di interessi mutati nel tempo” e continua: “Ormai i calciatori vanno visti come delle piccole aziende”. Nonostante i radicali mutamenti che il mondo del calcio ha vissuto negli ultimi decenni, Ciro non si dice preoccupato, ma anzi curioso e speranzoso di vedere un continuo divenire di cambiamenti positivi.
Momento toccante per l’ex calciatore partenopeo quando si è aperta la parentesi Maradona. Commosso ha detto che Diego era una grande persona fuori dal campo: “Mi ha voluto al suo addio al mondo del calcio nel tempio di questo sport, alla Bombonera, a Buenos Aires” e aggiunge "è stato lo stesso che dopo 14 anni via da Napoli, è venuto apposta per festeggiare con me e con tutta la città il mio addio a questo sport”.
Nel pubblico presente anche Aldo Serena, ex attaccante di Inter, Milan e Juve, con il quale si è intrattenuto un piccolo sketch comico. Inutile dire che ci sia stata una standing ovation per il campione di Montebelluna.
Ancora molti gli appuntamenti di questo festival; stasera sul palco di piazza Cesare Battisti, alle 18, il giornalista e telecronista sportivo Federico Buffa che riconferma la sua all'Overtime. Invece alle 21:30, a Teatro Lauro Rossi, ci sarà il grande momento dell'attore e comico Nino Frassica.
Al via la decima edizione dell’Unifestival, che dopo il Covid torna in piazza dall’11 al 13 ottobre. Festival che animerà la città con appuntamenti pomeridiani e serali. Ci saranno concerti, spettacoli e mostre, che grazie al patrocinio del Comune di Macerata permetteranno l’accesso gratuito a tutti.
Il rettore John McCourt insieme a Lina Crescimbeni, rappresentante del Comitato organizzatore di Unifestival, hanno sottolineato come “Your time, your space” sia il tema di questa edizione e di come l’Ateneo sia impegnato nella creazione di uno spazio dove gli studenti possano esprimersi liberamente e realizzare le loro aspirazioni.
L’obiettivo principale del festival è quello di mettere in pratica la proposta di incontro fra studenti universitari e la comunità locale, per favorire uno scambio di idee e stimolare i giovani alla vita sociale. Il programma dell’evento è disponibile sul sito dello stesso, unifestival.unimc.it. Nel pomeriggio di giovedì 12, si terrà anche la "Festa della matricola" per dare il benvenuto ai nuovi iscritti.
Ad intervenire sono stati anche i rappresentanti dei gruppi studenteschi, Sara Ferrante (Officina Universitaria), Giulia Benfatto (Obiettivo Studenti), Matteo Cattivera (Azione Universitaria) e Tommaso Lorenzini (SUM) che hanno ideato un programma variegato e coinvolgente.
Proposte degne di nota, come la mostra dedicata alla figura del magistrato siciliano Rosario Livatino ucciso dalla mafia nel 1990 e il laboratorio "In punta di rap" curato dal rapper/educatore Amir Issaa. Caraceni, in chiusura, ha tenuto a ricordare che, per l’occasione, verrà realizzato un hashtag (#unifestival2023) per essere più presenti sui social e arrivare a più persone possibili.
IL CARTELLONE COMPLETO
“Le nostre voci, le nostre battaglie” è l’articolata proposta di Officina Universitaria per porre l'accento sulla libertà di esporsi e esprimersi, in una Università che aspira ad essere comunità. Nella cornice di una mostra con “Testi Manifesti” e “Militanza Grafica”, si aprirà alla discussione con ospiti, tra cui Lorenzo Gasparrini, e docenti, per lasciare poi spazio alla musica e alle parole di Kenzie & Bleach.
Obiettivo Studenti rilancia con la mostra “Sub Tutela Dei. Il giudice Rosario Livatino”: un’esposizione multimediale, visitabile liberamente nel corridoio del Dipartimento di Giurisprudenza, che ricostruisce vita e pensiero del magistrato siciliano che ha operato per tutta la sua carriera nell'agrigentino, ucciso dalla mafia nel 1990 e beatificato il 9 maggio 2021.
Azione Universitaria pone l’accento su “L'Europa del domani: il futuro dell'UE in vista delle elezioni”: un dibattito con diversi ospiti provenienti dall'ambiente accademico e delle istituzioni per riflettere sulla Costituzione Europea non solo a livello politico e amministrativo, ma anche come compendio di valori comuni.
Sum, Studenti Universitari delle Marche, sposta invece l’attenzione sul tema del disagio giovanile con il talk "Your Place, Your Time, Your Mind" che vedrà interventi del servizio di ascolto psicologico e di alcuni psichiatri.
Ad arricchire il cartellone, sono le proposte presentate da studenti singoli. Come il laboratorio “In punta di rap”, che vedrà il rapper ed educatore Amir Issaa alternare momenti di riflessione e performance rap sul tema dei cambiamenti delle città, con un focus su migrazioni e climate change”.
E, ancora, tre spettacoli di forte suggestione: “Minotaurus. Ballata per mostro solo”, del Teatro Rebis, una lettura drammatizzata dall'omonimo poema di Friedrich Dürrenmatt, che perlustra il dedalo interiore del Minotauro, né uomo né bestia né dio, innocente e colpevole; “La via della Sibilla”, lo spettacolo che porta in scena la famosa leggenda della Sibilla appenninica tra teatro, fuoco e acrobazie; “Give me more space”, una performance artistica, esibizioni musicali e riflessione collettiva che coinvolgerà tutta la comunità studentesca per mettersi in gioco e manifestare la propria creatività.
Dopo il tutto esaurito della serata inaugurale di mercoledì, Overtime fa il bis con un giovedì sera all’insegna dei grandi nomi dello sport internazionale. Sul palco verde dell’Overtime Arena di piazza Cesare Battisti, il Festival nazionale del giornalismo, del racconto e dell’etica sportiva ha avuto l’onore di accogliere Sara Simeoni, campionissima olimpica che con il suo esempio, sportivo e umano, ha aperto la strada alle donne dello sport abbattendo tabù e pregiudizi.
In compagnia del giornalista e coautore Marco Franzelli e di Nazareno Rocchetti, artista nonché ex fisioterapista della Nazionale di atletica leggera, una delle sportive più amate di tutti i tempi ha presentato "Una vita in alto", libro vincitore del Premio Bancarella Sport 2023, condividendo aneddoti, passioni ed emozioni a cinque cerchi con il pubblico maceratese.
A confermare il forte legame tra Overtime e il territorio, nel corso della serata Sara Simeoni - campionessa nello sport come nella vita e omaggiata da Rocchetti con il premio "Artista del fuoco" - ha avuto modo di salutare un’altra saltatrice d’eccezione: Giulia Perugini, maceratese classe 1936 e detentrice del record mondiale W85.
Per chiudere al meglio il giovedì sera targato Overtime, il Teatro della Filarmonica ha accolto coach Dan Peterson, autentica leggenda del basket che prima di cimentarsi - con strepitoso successo - con il giornalismo ha scritto la storia della palla a spicchi italiana tra Virtus Bologna e Olimpia Milano.
Di fronte a una nutrita platea di sportivi e cestisti di ogni età, Peterson e il giornalista Gerardo De Vivo hanno ripercorso storie e ricordi legati al libro "La Mia Virtus", scritto dal mitico coach statunitense e dedicato agli anni trascorsi con le V Nere.
«Sono arrivato a Bologna da bravo dilettante e me ne sono andato da discreto professionista» ricorda Peterson, che nel corso della serata ha ripercorso la sua straordinaria carriera a partire dall'infanzia trascorsa in riva al lago Michigan, prima di congedarsi dal pubblico maceratese con un toccante saluto con la lingua dei segni degli indiani d'America.
In attesa di conoscere più da vicino, nella serata di oggi, alcuni tra i più grandi protagonisti del calcio anni ‘80 e ’90, il programma di Overtime proseguirà senza sosta anche nella giornata di domani, sabato 7 ottobre.
Si comincia alle 9 al Teatro Lauro Rossi, che ospiterà la terza edizione degli Aces International Video Awards, con la proiezione e premiazione dei video promozionali di candidatura a Regione/Città/Comuni/Isola/Comunità europee dello sport.
Successivamente, alle 13:30, spazio a "Passione carbonara", show cooking già sold out in programma da Maia Fucina Gourmet. Nel pomeriggio, alle 15:30, il giornalista Nicola Calzaretta e la direttrice Abamc Rossella Ghezzi inaugureranno la mostra "Passione da indossare" nella Galleria Gaba.Mc (via Gramsci, 55), mentre alle 16 la Galleria Antichi Forni ospiterà la presentazione de "Le nuove guerre del calcio. Gli affari delle corporation e la rivolta dei tifosi", con l’autore Marco Bellinazzo e il presidente onorario dell'Aquila 1927 Francesco Ghirelli.
Alle 17, poi, sul palco del Teatro della Filarmonica, l’autore Dario Ricci presenterà in compagnia del pugile Francesco Damiani il libro “Rocky Marciano. Sulle tracce del mito 1923-2023”, con degustazioni gratuite di vino della cantina Novaripa.
Nel frattempo, a partire dalle 15:30, il campo da rugby “Elia Longarini” di Villa Potenza farà da cornice all’incontro “Dritti alla meta: per non tornare indietro” e, a seguire, al tradizionale appuntamento con il Torneo Overtime Old Rugby - Memorial Elia Gaglione, promosso in collaborazione con Banca Macerata Rugby e giunto alla settima edizione.
Grande attesa, alle 18 sul palco dell’Overtime Arena, per il ritorno a Macerata di Federico Buffa, che racconterà le sue passioni in un evento promosso in collaborazione con Banca Macerata. Alle 19:30, invece, spazio alla presentazione de “L’ultimo tiro. Storie di chi non si è arreso a un destino di sconfitta” del giornalista Valerio Iafrate.
Gran finale affidato alla verve e all’irrefrenabile ironia di un autentico maestro della comicità italiana, Nino Frassica, che alle 21:30 promette di incantare la platea del Teatro Lauro Rossi nel presentare il libro "Paola. Una storia vera" insieme a Marco Ardemagni.
Sono stati ultimati in questi giorni, in vista dell’avvio dei campionati di pallavolo, gli interventi riguardanti il Banca Macerata Forum. Questa mattina, hanno effettuato un sopralluogo il sindaco Sandro Parcaroli, insieme all’assessore ai lavori pubblici Andrea Marchiori, all’assessore allo sport Riccardo Sacchi, al presidente Gianluca Tittarelli e al direttore generale Italo Vullo di Volley Banca Macerata, al dirigente Sandro Animento e al responsabile delle relazioni esterne Carlo Perri della Cbf Balducci Hr Macerata.
I lavori di manutenzione straordinaria, conclusi perfettamente secondo il cronoprogramma, sono consistiti nel riqualificare gli spogliatoi, l’infermeria, il magazzino, la sala massaggi e le uscite di sicurezza per un investimento complessivo di 444mila euro completamente finanziato dal bando ministeriale di "Rigenerazione Urbana".
"Con questo intervento, finanziato in toto da fondi ministeriali e che quindi non grava sul bilancio comunale, abbiamo eseguito un recupero e un restyling dell'esistente permettendo alla città di avere una struttura più moderna e adeguata - ha commentato il sindaco Sandro Parcaroli -. Macerata è ricca di società sportive che promuovono i sani e inclusivi valori dello sport e che meritano di avere delle strutture idonee alle rispettive attività sportive".
"In soli tre anni abbiamo dimostrato con i fatti di porre lo sport al centro della nostra attività amministrativa riuscendo a ottenere circa 9 milioni di euro di investimenti per l'impiantistica. Nello specifico, per quanto riguarda il palasport, abbiamo programmato e ultimato tre importanti interventi come il parcheggio, l’illuminazione e quest’ultimo senza mai interferire con lo svolgimento dell’attività agonistica" ha concluso Parcaroli.
"Non abbiamo bisogno, come già avvenuto all’indomani delle recenti elezioni politiche, di un ulteriore cambio di governance e di schermaglie politiche legate al posizionamento di forze politiche all’interno degli schieramenti". Così, in una nota, Confindustria Macerata esprime il proprio punto di vista sulla vicenda del rimpasto del Governo Regionale delle Marche, a seguito della riunione del Consiglio di Presidenza.
Confindustria Macerata si dice "molto preoccupata dell’andamento dell’economia" ed elenca le numerose problematiche, vedasi "l'impennata inflattiva, l’aumento dei tassi di interesse, il quadro congiunturale molto fragile nazionale ed europeo del manifatturiero, gli effetti negativi sulla propensione agli investimenti, la concorrenza del mercato cinese, il perdurare degli effetti del conflitto russo-ucraino sull'economia e le sfide da raccogliere in tema di transizione ecologica, digitale e di innovazione".
"Tutto ciò - si ribadisce da Confindustria - si inserisce in un contesto regionale fragile, in transizione verso le regioni meno ricche di questo Paese, alle prese comunque con problemi e progetti infrastrutturali importanti, finalmente in itinere, con la realizzazione di ulteriori progetti legati alla programmazione comunitaria Por Fesr 2021-2027 appena avviata e con l'eccezionalità di eventi climatici devastanti e l’impatto di un sisma che ha ulteriormente impoverito le aree interne della regione e per le quali non abbiamo ancora definito una strategia di rilancio e sviluppo".
Un contesto in cui "la continuità della strategia politica regionale e del governo del territorio ha un valore enorme non solo per la nostra comunità e per i nostri imprenditori, ma anche per gli investitori e per coloro che guardano comunque positivamente al nostro modello di sviluppo", ricorda il Consiglio di Presidenza di Confindustria Macerata che aggiunge: "Forse è il caso di ricordare l’incidenza delle attività produttive nelle Marche nella costruzione dei principali indicatori economici della Regione: dalle quote di fatturato e di valore aggiunto della manifattura rispetto al totale dell’economia regionale, al peso delle esportazioni e a quello degli occupati, a quello degli investimenti fissi lordi".
"Il tessuto produttivo di questa regione è profondo, la nostra comunità è solida; abbiamo bisogno di non perdere tempo, di raddoppiare gli sforzi per rendere questo nostro territorio ancora più forte e più coeso", si conclude nella nota.
Un bagno raffazzonato per 5 persone in una casa da massimo 3 inquilini; un congelatore da un ripiano dovrebbe essere, secondo un locatore, sufficiente per 4 persone che convivono; “stai tranquilla che prima del tuo subentro lo faremo aggiustare” è una delle mille promesse non mantenute da un proprietario di un appartamento affittato a studenti.
Erano i primi anni 2000 quando uno studente universitario, che decideva di trasferirsi a Macerata per studiare, pagava circa 150 euro per una stanza singola. Oggi, più di 20 anni dopo, lo stesso studente spende mediamente dalle 240 alle 280 euro. Senza contare l’ingente spesa per coprire le utenze. Insomma andare a vivere fuori, anche in una città di provincia come Macerata, per una famiglia con uno stipendio medio, può trasformarsi in un calvario economico.
Università di Macerata, meta gettonatissima fra gli studenti che, per la sua vasta offerta formativa, nel 2023 ha registrato più di 9500 iscritti tra matricole e non; quasi diecimila persone che da sole riescono a creare un indotto economico esorbitante. Analizzando i dati, oltre la metà è formata da "fuorisede"; il che significa che questi studenti trasferiscono la loro vita qui (molti di loro arrivano da lontanissimo, come Sicilia, Sardegna etc) e la prima cosa di cui hanno bisogno è proprio una stanza in affitto dove stare.
Ma facciamo un passo indietro.
Un diplomando termina il suo percorso scolastico orientativamente nella prima metà di luglio e, se avesse deciso di iscriversi ad una facoltà di Unimc, la ricerca di una casa dovrebbe iniziare immediatamente. A questo punto lo studente ha due alternative: provare ad ottenere una borsa di studio e, quindi, ricevere un alloggio in una delle strutture preposte dall’università oppure andare alla ricerca disperata di un posto letto in qualche appartamento. Nella prima ipotesi intercorre un fattore potenzialmente discriminante, quello dell’Isee. Questa questione si appoggia comodamente alla frase "in Italia per avere più possibilità devi essere povero".
Nella seconda ipotesi, invece, uno studente senza agevolazioni sa perfettamente, o forse è del tutto ignaro, che la sua ricerca non sarà cosa semplice.
Quello che tutti gli iscritti fanno, è consultare le bacheche online per gli annunci relativi alle case in affitto e qui inizia l’odissea. Si legge di case perfette, messe a nuovo, con foto allegate che confermano quanto scritto; poi però la realtà non sempre è la stessa.
La situazione tipo, che sovente si verifica, è la discrepanza fra prezzo di una stanza e condizioni offerte. Testimonianze ci raccontano di persone che hanno vissuto per lunghi mesi in modo quasi estremo, con muffa sulle pareti, scantinati affittati a prezzi d’attico, appartamenti fuorimano, mobilia sgarrupata. Inoltre, la mancanza di controllo sulle persone alle quali vengono affittate le stanze spesso dà luogo a situazioni spiacevoli in casa perché, per chi affitta, l'unico interesse è il profitto.
Abbiamo ascoltato Alessandra che ci ha raccontato la sua avventura al limite dell’umano: "Due anni fa, appena diplomata, iniziai a cercare una casa a Macerata. Purtroppo, arrivai tardi e mi accontentai di una delle ultime stanze ancora disponibili. Era fra piazza Strambi e via Gioberti, ma più che fra, era sotto. Praticamente era un appartamento sotto il livello della strada dove le uniche finestre erano delle bocche di lupo sigillate con delle grate davanti per evitare che topi e altri animali potessero entrare”.
"Pagavo fin troppo, circa 260 euro per una stanza che a stento garantiva lo spazio per muovermi - aggiunge Alessandra -. Non avevo una vera scrivania ma una semplice tavola di legno inchiodata al muro che dovevo chiudere se volevo muovermi nell'esiguo spazio. L’appartamento era molto umido, con muffa a vista sulle pareti. Ogni mattina mi svegliavo e avevo le lenzuola umide, la condensa che colava sulle pareti e mi sentivo affannata a causa dell’aria viziata che ero costretta a respirare".
"Una situazione così per me era insostenibile dato che sono asmatica. Parlai con il proprietario per chiedergli la possibilità di installare un depuratore dell’aria. Non solo mi disse che non lo avrebbe mai acquistato, ma aggiunse anche che: ‘Questa è la casa, ti devi abituare altrimenti puoi andare via’. Ero disperata, sapevo che non potevo vivere così ma ero anche consapevole che non avrei trovato nulla a novembre inoltrato - sottolinea Alessandra -. L’apice lo toccai quando venni accusata dalle mie coinquiline di essere una che voleva fare solo polemica e che, se me ne fossi andata, avrei creato problemi economici per la divisione delle bollette. Da lì ad una settimana me ne andai di corsa. I due mesi e mezzo più lunghi della mia vita".
Per non parlare del carico che si aggiunge sugli studenti di sesso maschile, ai quali senza apparente motivo, più della metà degli appartamenti disponibili viene negata esclusivamente perché, appunto, studenti e non studentesse. Non è raro, infatti, leggere annunci dedicati solo ad un pubblico femminile. La motivazione data dai locatori: "I genitori preferiscono che non ci siano ragazzi in casa"; si inciampa nella ormai decaduta retorica che una ragazza sia più responsabile di un ragazzo.
E si potrebbe continuare a scrivere per righe e righe di situazioni analoghe. Questo articolo, però, non vuole diventare un elenco di eventi negativi destinati al dimenticatoio. Al contrario, vuole sensibilizzare la comunità dei locatori su una questione che dovrebbe essere scontata; quella di avere a che fare con esseri umani prima che con studenti sui quali si può lucrare. Diversamente, nel giro di poco tempo, tutto finirà in malora, creando dissapori fra i ragazzi che preferiranno sempre di più altre mete rispetto a Macerata.
A questo articolo ne seguiranno altri, perché la situazione affitti della città non riguarda solo gli studenti ma anche famiglie intere e lavoratori.